IMPERIA STORY: DALLE ORIGINI AI PRIMI ANNI ’70, CON LA SERIE C E GIGI BODI PROTAGONISTA

Un episodio giovanile degli anni ’50 riportato alla memoria. Un piccolo mondo di paese con grandi affetti. SPOTORNO ANNI ’50: LA GIORNATA MEMORABILE DI BUNNY GOLEADOR DI ITALIA-FRANCIA 2-1

di Bruno Marengo

 Da quando era andato in pensione, Bunny ripensava spesso ai vari momenti della sua vita; in particolare, a quelli della prima giovinezza che, si sa, sono sempre i più belli.

Molte erano, per lui, le giornate da ricordare con piacere, ma la più memorabile in assoluto era quella di un’estate, verso la metà degli anni cinquanta, in cui s’era coperto di gloria in una partita di calcio. Per la verità, qualche anno dopo, c’era stata anche la sfida in cui aveva battuto il pugile Duilio Loi, campione mondiale dei welters junior, a braccio di ferro.

Loi, che era solito trascorrere le vacanze estive a Noli, fu coinvolto, da comuni amici, nella sfida con Bunny, organizzata nella mitica Alga Blu di Spotorno, allora rinomata sala da ballo.

Bunny s’era battuto come un leone e Duilio Loi aveva dovuto cedere. Realtà o finzione? Chissà! In ogni modo, per Bunny fu un momento di gloria. Tutti i bagnanti si complimentarono con lui e lo stesso Loi, generosamente, gli alzò il braccio in alto.

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Una veduta di Spotorno negli anni’50,uno scenario molto diverso da quello di oggi, uno scenario molto diverso da quello urbanizzato di oggi

 Nel cuore di Bunny, però, veniva prima di tutto il calcio che, ai tempi delle elementari, praticava nel campetto dell’Esperia insieme con molti amici.

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Sul campo dell’Esperia con i protagonisti dell’avventura

 Il soprannome Bunny (simpatico leprotto dei cartoni animati) se l’era guadagnato saltando tra le buche ed i ciuffi d’erba di quel campetto da “sette”, ricavato alla meglio da un terreno abbandonato, proprio sotto la casa del poeta Camillo Sbarbaro (che poteva così assistere alle vibranti sfide calcistiche che coinvolgevano i ragazzi del paese). Nel 1953, il regista Alberto Lattuada girò a Spotorno il film “La Spiaggia” e Raf Vallone, il protagonista, già giocatore del Torino, spesso si fermava (abitava in una villa lì vicino) a tirare calci con Bunny e i suoi amici. A volte, li stava ad osservare Martine Carol, la protagonista, che abitava anche lei lì vicino, in quella Villa Bernarda che aveva ospitato lo scrittore D.H. Lawrence e la moglie Frieda.

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L’ingresso di Villa Bernarda che ha ospitato lo scrittore D.H. Lawrence, autore del romanzo L’amante di Lady Chatterly, con la moglie Frieda e, 25 anni dopo, l’attrice francese Martine Carol durante le riprese del film “La Spiaggia” di Lattuada con Raf Vallone, Valeria Moriconi, Mario Carotenuto

  In anni lontani e turisticamente prestigiosi, in quel campo era stato realizzato un cinema all’aperto annesso all’Albergo Esperia.

Artefice della costruzione di quell’arena calcistica era stato il vice parroco don Nino Quaglia, che allenava anche una squadretta composta dai chierichetti della parrocchia.

Bunny avrebbe voluto far parte di quella formazione ma i suoi compagni erano troppo forti e, a quei tempi, la panchina e le sostituzioni non esistevano. Le partite si susseguivano e c’era stata persino una trasferta al Seminario di Savona che era terminata con una netta vittoria degli spotornesi sui seminaristi. Con dei calciatori così, il debutto di Bunny era sempre rimandato.

Don Quaglia aveva comprato d’occasione anche le maglie (a righe verticali blu e gialle), i calzettoni ed i calzoncini. Il tutto era stato consegnato solamente ai titolari.

Il povero Bunny pativa in silenzio e, durante tutti i pomeriggi della settimana, s’allenava con accanimento non appena poteva sostituire qualcuno che lasciava il campo per andare a casa a “fare” i compiti.

Non sapeva ancora che stava per arrivare la sua grande e sospirata occasione.

Durante il periodo estivo, l’infaticabile don Quaglia organizzava dei campeggi in montagna ai quali partecipavano i suoi chierichetti. La Certosa della Valle Pesio, quell’anno, era stata scelta come sede del campo. Vi giunsero sul far della sera. Don Quaglia, mentre stavano entrando nella Certosa, cominciò a raccontare che la stessa era stata costruita, più d’ottocento anni prima, dai Certosini di San Brunone e che, in epoca più recente, era stata adattata a stabilimento idroterapico. V’avevano soggiornato Stendhal, Massimo d’Azeglio, Cavour e Giolitti. Bunny avrebbe preferito che da lì fossero passati Parola, Boniperti e Muccinelli, che erano giocatori della Juventus, la sua squadra del cuore. Lo disse ad un suo compagno che però fece spallucce perché era genoano.

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La Certosa di Valle Pesio, scenario dell’inedito Italia – Francia deciso da “Bunny”

 Salirono su per un grandioso scalone e si ritrovarono in un porticato con capitelli di marmo. Don Quaglia leggeva, ad alta voce, antichi motti scolpiti sul marmo:

“Nihil timens inclita virtus”, oppure: “Sic transit gloria mundi”. Poi traduceva in italiano, così come faceva quando insegnava loro a servire la Messa in latino. Finalmente giunsero in uno stanzone dove avrebbero dovuto dormire su dei pagliericci già predisposti. Dopo aver sistemato la loro roba, scesero nel parco e, al limite di un bosco, scoprirono un campetto di calcio con tanto di pali e traverse.

Le sorprese non erano finite: il giorno dopo arrivarono dei ragazzi di una parrocchia francese. Campeggiavano anche loro nella Certosa e don Quaglia, “in men che non si dica”, organizzò una sfida calcistica Italia – Francia. Mancavano, dalla formazione tipo, due attaccanti, rimasti a Spotorno perché impegnati in lavoretti estivi, e Bunny sperava di giocare. Il foglietto della formazione fu appeso sulla porta dello stanzone-dormitorio ma il nome di Bunny stava al fondo dell’elenco, tra le riserve. Che dolore!

Fortunatamente, per Bunny, il caso volle che un ragazzo, molto goloso, restasse a letto, bloccato da un’indigestione, e che lui fosse chiamato a sostituirlo. Gli consegnarono una maglia che, mingherlino com’era, gli arrivava alle ginocchia. Sulle spalle portava il numero sei. Gli tremavano le gambe dall’emozione.

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Ecco Don Quaglia con i suoi calciatori – chierichetti

 Prima dell’inizio della partita, cantarono gli inni e la Valle Pesio fu attraversata dalle note e dai versi di Fratelli d’Italia e della Marsigliese. I ragazzi francesi erano molto forti e segnarono quasi subito. I chierichetti di don Quaglia si difendevano con accanimento ma non riuscivano mai a passare la metà campo. Il povero Bunny, lasciato solo davanti, non toccava palla. Poi accadde il miracolo: il portiere francese fece una papera e, alla fine del primo tempo, pareggiarono.

Nel secondo tempo la musica non cambiò e sembrava che la porta degli italiani dovesse capitolare da un momento all’altro. A seguito dell’unica azione offensiva ottennero un calcio d’angolo. Don Quaglia urlò: “Tutti avanti!”. La palla piombò al centro dell’area e scoppiò una mischia furibonda. Dopo un accanito “batti e ribatti”, Bunny se la trovò davanti e la toccò con la punta del piede. La valle fu scossa da un urlo: “GOOOLLL!!!”. Solo Bunny se ne restò muto e quasi incredulo mentre fissava la palla che, attraversata la porta, s’era fermata ai piedi di un grande albero.

La partita finì con quel risultato e lo portarono in trionfo. Non capiva più niente. Era Domenica pomeriggio e andarono tutti al Vespro. Durante la funzione, Bunny s’accasciò su di una sedia. L’emozione era stata troppo forte!

Don Quaglia gli fece odorare dell’aceto e l’accompagnò a letto. Bunny sognò quel gol per tutta la notte e, ancora oggi, ripensa spesso a quella giornata memorabile e a quell’urlo che scosse la Valle Pesio.

Nota:

Carlo Barrera, il popolare Bunny, è andato in pensione. Faceva il messo. Gli è stata consegnata una targa dall’Amministrazione Comunale per il servizio prestato, con scrupolo e dedizione. Ho raccontato, con un pizzico di fantasia e sperando di fargli piacere, una delle giornate più memorabili della sua giovinezza (per sua stessa ammissione). Una delle tante di quando eravamo ragazzini e don Quaglia c’insegnava, oltre che a servire la Messa in latino e a giocare a pallone, a vivere con onestà e in amicizia. Don Nino Quaglia è stato vice parroco di Spotorno per sedici anni. Ora riposa nella parte vecchia del Cimitero del Santuario di Savona.

L’articolo è stato scritto nel 1999 per ricordare il pensionamento di Bunny

#2annidinoi

Qualche giorno fa si sono disputate a Tortolì le finali nazionali di pallavolo under 14 femminili. Si è laureata campione la Volleyrò Casal De Pazzi Roma, che ha battuto piuttosto nettamente le avversarie lombarde di Orago (3-1).

Tranquilli cari lettori, non ho sbagliato blog.

Ve lo racconto perché, cazzeggiando su Facebook,  mi sono imbattuta nel video in diretta della partita. C’era un canale Youtube dedicato da parte della Fipav e entrambe le squadre avevano la propria diretta FB.

Insomma, si poteva scegliere di assistere all’evento attraverso i canali ufficiali o seguendo le telecronache di parte, come su Mediaset premium.

E’ solo un esempio. Ma attesta che anche in uno sport storicamente povero come la pallavolo femminile giovanile quasi tutte le società – dal Dego alla Foppapedretti – si sono adeguate per dare una copertura social-mediatica alla loro realtà sportiva, per piccola e giovane che sia.

E’ un desiderio che nasce dal basso, sono le giocatrici stesse a fare networking ed engagement per la società, semplicemente pubblicando momenti della loro vita sportiva e archiviandoli nel contenitore eterno del web.

Da ex giocatrice, provo un’invidia fortissima per le nuove leve. Penso a come sarebbe oggi poter rivedere le maledette finali under 16 di Albisola, quelle di under 18 a Loano, la partita vinta al cardiopalma contro la Carrarese di Veronica Angeloni (#noncicredo).

Penso a quanto mi avrebbe gasata poter taggare compagne di squadra e avversarie dopo un derby vinto contro il Sabazia, in un mercoledì sera di pioggia  fuori e dentro il Pallone di Vado.

Il Volley Finale pubblica settimanalmente interviste doppie a giocatori e allenatori della società, dal mini volley alla prima squadra. Adoro! Ci avrei letteralmente sballato, avrei messo su un palinsesto che Murdoch spostati.

Poi però ci penso meglio.

Penso che il mio ricordo tangibile della rappresentativa è una foto ufficiale 21 per 30, appesa al sole da tanti di quegli anni che ha fatto le macchie. Penso che uno dei pochi video di partite che mi hanno passato riguarda uno sfortunato campionato di prima divisione; nel video si vede l’attaccante ma non si sa se il pallone è dentro o fuori perché l’inquadratura taglia il campo.

Tutti quei momenti, tuttavia, mi passano davanti come se fossi al cinema.

Mi restano ricordi nitidi e sfocati, amicizie perse e intramontabili, pianti e risa. Il mio ricordo dello sport è fatto di momenti, probabilmente umili, che sono diventati leggenda.

La memoria mi dà il potere di sublimare le gioie, razionalizzare le delusioni, ricomporre la storia con un filo logico che al presente – quasi sempre – sfugge.

Ben venga la tecnologia. Noi sportivi di altri tempi, però, possiamo tenerci stretto il potere vivificante e consolatorio del ricordo.

Si tratti di una Priamar di inizio Novecento o di un Quiliano dei primi Duemila….

Buon compleanno blog! 

E grazie a voi, Luciano e Franco, depositari della vera magia dello sport: la memoria.

CAIRESE STORY 1941 – 1986: TUTTI I PROTAGONISTI DALLA I DIVISIONE ALLA C2

 

di FRANCO ASTENGO

Chi ha giocato nella Cairese, non importa in quale stagione e con quali risultati, non l’ha più dimenticata. La maglia gialloblu gli è rimasta attaccata alla pelle, i compagni di squadra restano amici indimenticabili, anche a distanza di decenni anche se non più rivisti, se non  su campi opposti. Una straordinaria empatia, un legame, soprattutto un misterioso e fortissimo senso di appartenenza a quei colori. Proviamo dunque a raccontare un pezzo lungo e importante della storia della Cairese, una delle più importanti società della nostra provincia, capace di salire tra il 1941 e il 1986 dalla Prima Divisione alla Serie C2 massimo vertice toccato in tanti anni di attività. Una storia che comincia con Valerio Bacigalupo e passa attraverso tanti altri personaggi di spicco fino ad arrivare – appunto – all’epopea della presidenza Brin, ascesa e ricaduta comprese.

Ricordiamo ancora che esiste un bellissimo libro sulla storia della Cairese, firmato da Grillo, Caviglia e Oniceto (“Una passione, una squadra, una città”, Editoriale Europea), che arriva al campionato 1996 – 97 e che oggi forse avrebbe bisogno di un aggiornamento.

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Un’immagine di Valerio Bacigalupo giovanissimo, al centro tra gli accosciati, scattata sul campetto dei Salesiani di Savona. Accanto a lui un laltro grande portiere destinato alla Serie A: Luigi Pendibene

Stagione 1941 – 42

La Cairese milita in Prima Divisione girone C accedendo al girone finale ligure dopo aver eliminato l’Ilva (appena retrocessa dalla Serie C) e le riserve del Savona Fbc. Approfittando di una stasi del Vado Fbc che, a causa della guerra, ha interrotto l’attività proseguita a livello minore dalla GIL Vado, approda a Cairo Valerio Bacigalupo disputando alcune partite a livello eccezionale e ponendosi talmente in luce da essere acquistato dal Savona in Serie B. Dopo aver disputato con i bianco blu il campionato 1942 – 43 e nel Genoa, come prestito, il campionato di guerra 1943 – 44, passerà con la stagione 1945 – 46 al grande Torino avendo come drammatico destino il rogo di Superga.

Risultati Cairese nel girone finale di Prima Divisione: Cairese – Novese 0-2; Cairese – Villafranca 3-3; Cairese – Ilva Novi 2-0; Cairese – Grifone Ausonia 4-0; Cairese – Sestri Levante 0-2

Formazione CaireseBacigalupo, Cattaneo, Lugaro, Chellini, Bernardini, Nicco, Marchese, Beltrame, Benedusi, Vandone, Passarotto.

Stagione 1942 – 43

Altri innesti illustri in maglia gialloblu: in difesa Ciccio Varicelli e in attacco i veterani Canepa e Vanara già protagonisti di grandi imprese nel Savona anni ’30.

Classifica Prima Divisione: Ansaldo 16, Liguria riserve 12, Guf Imperia 11, Cairese 9, Ilva Savona 7, Sanremese 4.

 CaireseFerro I, Chellini, Varicelli, Ferro II, Tizzi, Canepa, Molle, Vanara, Bianchi, Bandini, Molle.

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Un ricordo di Ciccio Varicelli, per una stagione giocatore della Cairese. La foto è stata scattata al campo di Corso Ricci a Savona nell’occasione del cinquantenario dalla fondazione del Savona Fbc (1957). Tra i dirigenti in piedi, alla destra dei giocatori si riconoscono quattro figure indimenticabili: l’olimpionico Rinaldo Roggero,  lo storico segretario Gaetano Chiarenza, Stefano Delbuono e il dirigente Tonini. Indossano la gloriosa maglia a strisce bianco blu: in piedi, da sin., Traverso, Bruno,Vaccari, Zilli, Valentino Persenda, Cavo, Cavanna; in ginocchio, da sin., il massaggiatore Giannoni, Papes, Varicelli, Grillo, Pastorino, l’arbitro.

Stagione 1945 – 46

Torneo Ligure.

All’indomani della Liberazione lo stato delle strade e delle ferrovie in Liguria era talmente disastroso che la federazione organizzò un torneo tutto ligure suddiviso in due gironi A e B considerato che sarebbe risultato molto difficile alle squadre organizzare trasferte più lunghe. Del resto la stessa Serie A fu disputata, in quella stagione, su due gironi (Nord e Centro Sud), la Serie B su tre gironi soltanto al Nord e la Serie C su di una pluralità di gironi interregionali (dalla Liguria prese parte al girone piemontese la sola Speranza Savona).

Torneo Ligure, Girone A, classifica: Albenga 43, Cairese 39, Vado 37, Alassio 33, Imperia 32, Altarese 27, Sanremese 24, Ventimigliese 22, Varazze 21, Vallecrosia 20, Finale 19, Valbordighera 14, Carcarese 13, Argentina 11

Cairese: Origone, Turrino, Grenno, Benedusi, Bianchi, Grassano, Benedetto, Scasso, Rizzo, Lionello, Falco.

Stagione 1946 – 47

La Serie C è organizzata come campionato di qualificazione in vista della ristrutturazione dei campionati e in Liguria è disputata su di un unico girone regionale con questa classifica: Sanremese 53, Entella 50, Rivarolese 49, Speranza Savona 47, Rapallo 47, Sestri Levante 44, Cairese 42, Lavagnese 41, Vado 40, Pontedecimo 40, Alassio 39, Albenga 39, Bolzanetese 38, Varazze 37, Sarzanese 30, Corniglianese 29, Ausonia Spezia 28, Imperia 27, Sammargheritese 24, Intemelia 16.

Formazione Cairese: Carzino, Vespi, Ferro, Dionigio, Molinari, Angelo Ferrero, Melandri, Benedusi, Parisio, Milanese, Grassano.

Molinari e Melandri passeranno poi al Savona e Melandri giocherà molte stagioni in Serie A con il Genoa.

Stagione 1947 – 48

Ancora Serie C di qualificazione. La terza serie ritornerà a dimensione nazionale con la stagione successiva 1948 – 49. Questa volta però il girone è interregionale ligure – piemontese.

Classifica: Savona 52, Fossanese 43, Sanremese 42, Vado 39, Speranza 30, Imperia 30, Acqui 29, Canelli 28, Saviglianese 27, Albenga 27, Cairese 27, Cuneo 27, Alassio 24, Braidese 23, Saluzzo 17, Monregalese 15.

Formazione Cairese: De Alessandri, Turrino, Olmi, Milanese, Melandri, Ferro, Grassano, Ferrero, Gandolfi, Selmi, Bianchi.

Stagione 1948 – 49

Si inaugura il nuovo campionato di Promozione Interregionale ma per la Cairese si tratta di una stagione negativa che si conclude con il declassamento in Prima Divisione.

Classifica: Rivarolese 51, Borgotaro 48, Speranza Savona 41, Imperia 38, Albenga 37, Pontedecimo 37, Varazze 34, Corniglianese 33, Vado 33, Lavagnese 33, Entella 31, Alassio 31, Novese 30, Bolzanetese 30, Rapallo 29, Cairese 29, Intemelia 26, Sarzanese 22.

Cairese: Rossi, Olmi, Fenech, Benzi, Vespi, Rinaldi, Regalzi, Ferrrero, Gandolfi, Selmi, Introini.

Stagione 1949 – 50

Prima Divisione classifica: Veloce 34, Valbordighera 31, Loanesi 27, AVIS Valleggia 24, Cairese 24, Ventimigliese 23, Quiliano 23, Finale 18, Stella Rossa Savona 16, Cengio 14,  Dianese 11, Altarese 4.

Formazione Cairese: Scanferlato, Milanese, Bulbarella, Ferrero, Rinaldi, Varaldo, Branda, Sesca, Fenech, Rissone, Garello.

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Da sinistra: Garello, Rissone, Sesca, Bronda, Varaldo, Rinaldi, Ferrero, Fenech, Bulbarella, Milanese, Scanferlato, il massaggiatore Benevento

Stagione 1950 – 51

Prima Divisione classifica: Valbordighera 35, Finale 33, Cairese 28, Dianese 25, Loanesi 25, Stella Rossa 25, Monteponi Vado Ligure 22, Ventimigliese 22, Speranza Savona 16, Quiliano 11, AVIS Valleggia 9, Cengio 7.

Cairese: Giannini, Scorzoni, Milanese, Tortarolo I, Fenech, Tortarolo II, Benzi, Bulbarella, Varaldo, Lombrosi, De Longhi.

Stagione 1951 – 52

Prima Divisione. Classifica: Finale 35, Finalborghese 33, Monteponi Vado 30, Loanesi 30, Cairese 28, Varazze 28, Dianese 27, Ventimigliese 23, AVIS Valleggia 18, Quiliano 17, Speranza Savona 17, Albisola 13, Stella Rossa Savona 13.

Cairese: Giannini, Tortarolo I, Tortarolo II, Scorzoni I, Rinaldi, Varaldo, Benzi II, Cipparoni, Scorzoni II, Morosato, Bulbarella.

Stagione 1952 – 53

Cairese ammessa al girone A di Promozione Regionale, a seguito della ristrutturazione dei campionati e l’istituzione della Serie C a girone unico e della IV Serie (futura Serie D)

Classifica: Albenga 40, Alassio 35, Vado 33, Imperia 33, Cairese 32, Finale 30, Dianese 29, Varazze 29, Veloce 26, Corniglianese 25, Ventimigliese 25, Valbordighera 24, Monteponi Vado 23, Loanesi 22, Juventina Dogali 14.

Cairese: Carzino, Miele, Re, Abate, Rinaldi, Scorzoni, Bulbarella, Benzi, Gandolfi, Cipparoni, Introini.

Stagione 1953 – 54

Campionato Promozione Girone A. La Cairese, classificata all’ultimo posto, scivola di nuovo in Prima Divisione.

Classifica: Vado 43, Veloce 35, Varazze 34, Imperia 34, Alassio 31, Albisola 30, Sampierdarenese 30, Ventimigliese 28, Corniglianese 27, Savona 27, Dianese 24, Pegliese 23, Finale 22, Valbordighera 19, Cairese 13.

Cairese: Cucco, Fava, Parodi, Tessitore, Streppi, Zaccone, Milanese, Bazzano, Ciparroni, Facco, Bulbarella.

Stagione 1954 – 55

Prima Divisione. Classificandosi al terzo posto la Cairese è ammessa al campionato di Promozione.

Classifica: Carcarese 38, Quiliano 37, Finalborghese 33, Libertà e Lavoro 32, Cairese 32, Lavagnolese 30, Celle 28, Avis Valleggia 26, Colombo Cogoleto 21, Arma Juve 21, Valbordighera 18, Speranza 10, Altarese 2.

Cairese: Miglietti, Olmi, Maschio, Fedele, Parodi, Bergero, Tortarolo I, Repetto, Ferraro, Mazza, Bazzano.

Stagione 1955 – 56

Campionato di Promozione. Pur classificandosi al penultimo posto la Cairese mantiene la categoria.

Classifica: Sestrese 54, Andrea Doria 45, Savona 41, Varazze  39, Pegliese 35, Alassio 34, Colombo Cogoleto 33, Carcarese 32, Vigili Genova 28, Sampierdarenese 27, Imperia 25, Albenga 24, Don Bosco Sampierdarena 18, Albisola 18, Cairese 14, Mameli Voltri 13.

Formazione Cairese: Baldizzone, Repetto, Nervi, Ravera, Fedele, Pozzan, Ciparroni, Bollano, Grossi, Rosa, Gambino.

In questa stagione indossa la maglia gialloblu Angelo Bollano che alla fine degli anni 30 aveva giocato in Serie A con Sampierdarenese e Fiorentina.

Stagione 1956 – 57

Campionato di Promozione.  Cairese all’ultimo posto ma riammessa in Promozione.

Classifica: Andrea Doria 51, Savona 49, Varazze 48, Carcarese 36, Albenga 33, Sampierdarenese 32, Don Bosco Sampierdarena 31, Pegliese 30, Imperia 30, Ventimigliese 25, Colombo Cogoleto 24, Alassio 21, Albisola 20, Quiliano 20, Calciatori Prè 17, Cairese 13.

Cairese: Bettinelli, Olmi, Repetto, Rinaldi, Ravera, Masiero, Della Gora, Grossi, Zucchero, La Spina, Padula.

Stagione 1957 – 58

Campionato di Promozione. Classifica: Varazze 43, Finale 42, Pegliese 40, Alassio 39, Carcarese 37, Albenga 36, Imperia 35, UITE Genova 35, Quiliano 35, Cairese 34, Sampierdarenese 26, Loanesi 23, Colombo Cogoleto 16, Ventimigliese 15, Dianese 12, Albenga 12.

Cairese: Mirti, Mazzacani, Fedele, Zucchero, Assandri, Ferrotto, Campomizzi, Grossi, Tomà, Gottardi, Toso.

Stagione 1958 – 59

Campionato di Promozione. Classifica: Imperia 54, Alassio 52, Finale 48, Albenga 43, Carcarese 39, Loanesi 35, Cairese 32, Albisola 26, Quiliano 24, Ventimigliese 21, Libertà Lavoro Speranza 21, Dianese 20, Veloce 20, Altarese 17, Cengio 16, Arma Juve 14.

Cairese: Mirti, Fedele, Sugliano, Grossi, Altobelli, Zucchero, Perocco, Veglio, Ronussi, Cigolini, Trabella.

Fanno la loro comparsa in maglia gialloblu tre giocatori che saranno poi protagonisti di una Cairese in primo piano nella prima metà degli anni ’60: il difensore varazzino Altobelli, il centrocampista Veglio (in seguito sindaco di Cortemilia) e l’altro tessitore a metà campo Cigolini.

Stagione 1959 – 60

Campionato di Promozione. Classifica: Finale 54, Albenga 50, Alassio 46, Vado 36, Carcarese 35, Albisola 34, Altarese 34, Loanesi 33, Ventimigliese 28, Cairese 24, Dianese 24, Arma Juve 21, Quiliano 17, Veloce 16, Cengio 16, Libertà Lavoro Speranza 10.

Cairese: Pescio, Altobelli, Laguzzi, Piccinini, Mallarini, Dugoni, Benzoni, Ruotolo, D’Accordo, Leonzino, Giustetto.

Stagione 1960 – 61

Campionato di Promozione. Classifica: Albenga 51, Alassio 44, Loanesi 43, Carcarese 43, Vado 41, Varazze 40, Cairese 38, Cengio 29, Dianese 29, Ventimigliese 26, Albisola 21, Altarese 21, Colombo Cogoleto 19, Quiliano 14, Veloce 11, Arma Juve 10.

Cairese: Pescio, Piccinini, Montaldo, Amello, Pierucci, Papes, Veglio, Giordano, Pastorino, Reschia, Monaci.

Prende forma lo squadrone – Cairese. Soprattutto arrivano tre veri e propri crack: Tullio Pierucci, gran colpitore, autentico talento difensivo sottoutilizzato dal Savona di Pelizzari-Del Buono, futuro nazionale dilettanti, per molte stagioni il miglior giocatore ligure di Promozione in assoluto; il “sette polmoni” pegliese Papes, che aveva già militato nel Savona, e il cannoniere Monaci, per molte stagioni sarà goleador – principe della Valbormida, anche lui in azzurro nell’Italia B con Angelini, Papes, Altobelli e Pierucci .

Stagione 1961 – 62

Campionato di Promozione: la Cairese si affaccia nelle primissime piazze. Classifica: Alassio 50, Vado 47, Cairese 42, Carcarese 38, Varazze 37, Loanesi 35, Cengio 34, Albisola 27, Arma Juve 26, Altarese 25, Colombo Cogoleto 23, Dianese 23, Garel Edera Prà 23, Ventimigliese 19, Veloce 17, Quiliano 14.

Formazione Cairese: Genta, Altobelli, Montaldo, Amello, Pierucci, Papes, Biglino, Veglio, Pastorino, Cigolini, Reschia.

Stagione 1962 – 63

Campionato di Promozione. Per la prima volta la Cairese approda alle finali per salire in Serie D e fallisce l’obiettivo per un punto. E’ arrivato a Cairo dall’Imperia Pepè Minuto, implacabile cannoniere già con la Veloce e l’Alassio. Un assoluto protagonista del calcio ligure per molti anni. Con lui, proveniente dal Quiliano, il generoso centrocampista Bonello, collante tra difesa e attacco, ma anche capace di andare in gol.

Classifica: Cairese 48, Vado 46, Sestrese 44, Gruppo “C” 44, Loanesi 39, Edera Prà 34, Varazze 34, Argentina 33, Cengio 29, Albisola 27, Ventimigliese 25, Auxilium Alassio 22, Elah Pegli 20, Carcarese 17, Dianese 16, Altarese 1.

Formazione Cairese: Genta, Altobelli, Moro, Veglio ; Pierucci, Papes, Monaci, Bonello, Giordano, Martini, Minuto.

Classifica girone finale: Sammargheritese 9, Cairese 8, Arsenalspezia 6, Vado 1.

Stagione 1963 – 64

Campionato Promozione. La Cairese, dopo un lungo testa a testa con l’Alkbenmga di Celiberti e Testa, si piazza al secondo posto nel girone e partecipa nuovamente alla finali per l’ascesa in Serie D, ma l’impresa non riesce.

Classifica: Albenga 49, Cairese 46, Gruppo “C” 43, Vado 38, Loanesi 37, Argentina 36, Ventimigliese 33, Veloce 31, Elah Pegli 27, Albisola 27, Colombo Cogoleto 25,Varazze 23, Auxilium Alassio 22, Cengio 16, Dianese 15, Carcarese 11.

Formazione Cairese: Angelini, Altobelli, Montaldo, Amello, Pierucci, Papes, Reschia, Veglio Monaci, Bonello, Minuto.

Classifica girone finale: Albenga 9, Sestrese 9, Pontedecimo 6, Cairese 0; promossa l’Albenga dopo spareggio.

Da ricordare, in questo periodo disputato dalla Cairese nelle prime piazza della Serie A dei Dilettanti Liguri (come siamo usi definire il campionato di Promozione dell’epoca), la presidenza del geometra Negro  (già giocatore del Vado all’epoca della conquista della prima Coppa Italia), uomo competente e accorto e dell’allenatore Natale Zamboni, uno dei tecnici più preparati dell’epoca, non solo nella dimensione ligure.

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Cairese 1963 – 64, da sinistra in piedi: Amello, Altobelli, Pierucci, Monaci, Veglio, l’allenatore Zamboni accosciati: Cigolini, Angelini, Papes, Pasio, Minuto, Montaldo

 Stagione 1964 – 65

Campionato di Promozione. La squadra, affidata a Bertuccelli, vecchia conoscenza del calcio cairese, non seppe tenere il passo di Sestre, Vado e Gruppo C (memorabile per agonismo e presenza di pubblico la sfida con i genovesi al Pio XII). Ma Ma mise in luce alcuni giovani di qualità: i fratelli Remo e Bruno Lucchesi, purtroppo fermato da un infortunio di gioco, e Bruno Berretta. Stagione ancora una volta ad alto livello del settepolmoni Bonello, autentico perno del centrocampo.

Classifica: Sestrese 52, Gruppo “C” 49, Vado 37, Veloce 36, Cairese 34, Sampierdarenese 32, Spotornese 31, Varazze 30, Loanesi 28, Ventimigliese 26, Albisola 25, Argentina 25, Colombo Cogoleto 23, Cengio 22, Elah Pegli 20, Edera Prà 9.

Cairese: Angelini, Altobelli, Aspetti; Amello, Pierucci, Papes; Negro, Veglio, Monaci, Bonello, Pasio.

Stagione 1965 – 66

Campionato di Promozione

Classifica: Sestrese 42, Campese 40, Pontedecimo 37, Loanesi 37, Ventimigliese 34, Spotornese 33, Varazze 31, Nolese 31, Cairese 31, Veloce 30, Vado 29,Argentina 27,Sampierdarenese 24, Finale 23, Albisola 21,Colombo 8.

Cairese: Bertonasco, Berretta, Pesce, Bonello, Pierucci, Bertone, Camoirano, Lucchesi, Ghelfi, Monaci, De Matteis.

Stagione 1966 – 67

Campionato di Promozione. Stagione complicata e avara sul piano dei risultati, ma che consacra tra futuri càrdini del team gialloblu: il difensore Berretta, il mediano Remo Lucchesi e l’indimenticato Bertone.

Classifica: Sestrese 54, Varazze 50, Campese 41, Vado 40, Spotornese 34, Finale 34, Veloce 32, Loanesi 28, Cairese 24, Pontedecimo 23, Sampierdarenese 22, Argentina 20, Villetta 20, Nolese 20, Ventimigliese 20, Rossiglionese 19.

Cairese: Bertonasco, Pesce, Aspetti; Lucchesi II, Berretta, Bertone; Camoirano, Bonello, Monaci, Pasio, Negro.

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1964: I cinque giocatori della Cairese convocati in Nazionale. Da sinistra in piedi: Altobelli, Monaci, Tullio Pierucci; accosciati Papes e Angelini

Stagione 1967 – 68

La Cairese entra in un periodo di difficoltà anche dal punto di vista tecnico e per diverse stagioni non riuscirà più a ripetere gli exploit delle stagione immediatamente precedenti.

Campionato di Promozione. Classifica: Varazze 47, Pro Molare 44, Vado 43, Pontedecimo 43, Loanesi 42, Campese 37, Spotornese 30, Sampierdarenese 28, Finale 28, Veloce 26, Nolese 26, Dianese 24, Argentina 22, Cairese 16, Cengio 14, Villetta 8.

Cairese: Bertonasco, Berretta, Garrone; Bonello, Pesce, Bertone; Bo, Negro, Monaci, Tornago, Camoirano.

Stagione 1968 – 69

Campionato di Prima Categoria. Cambia nuovamente la gerarchia dei campionati. Al di sotto della Serie D si situa quindi il campionato di Eccellenza, in Liguria a girone unico, e poi il torneo di Prima Categoria (in Liguria tre gironi interprovinciali che successivamente diventeranno quattro).La Cairese partecipa al campionato di Prima Categoria, si classifica al secondo posto ed è promossa in Eccellenza. Una formazione nella quale si distinguono giocatori che per la società gialloblu potranno essere considerati dei fedelissimi da Berretta a Bertone, Garrone, Lucchesi mentre della grande squadra dei primi ’60 sono ancora presenti tre “bandiere”: Veglio, Bonello e Monaci.

Classifica: Ventimigliese 42, Cairese 40, Argentina 36, Pietra Soccorso 35, Don Bosco Varazze 33, Finale 33, Spotornese 30, Nolese 29, Albisola 28, Carlin’s Boys 27, Veloce 27, Villetta 26, Cengio 25, Garessio 23, Carcarese 22, Borgio Verezzi 21.

Formazione Cairese: Bertonasco, Berretta, Garrone, Pesce, Cruciani, Lucchesi, Masia, Bianco, Monaci, Croce, Bertone.

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Cairese 1968 – 69: da sin., in piedi, Mazzanti (segnalinee), Bertone A., Duro, Berretta, Lucchesi II, Pesce, Garrone; accosciati, da sin, Masia, Cobelli, Monaci, Bertonasco, Bianco, Croce

Stagione 1969 -70

Campionato di Eccellenza. Toccata e fuga della Cairese nel nuovo campionato: neo – promossa e subito retrocessa.La squadra affidata all’allenatore Branda partì con il freno tirato e non bastarono le prodezze di Armando Bertone, la grinta di Berretta e Pesce, la visione di gioco di Remo Lucchesi e il ritorno di Veglio per evitare il baratro. 

Classifica: Gaviese 45, Varazze 40, Lavagnese 38, Fulgorcavi 33, Sammargheritese 33, Gruppo “C” 33, Vado 33, Campese 32, Molassana 32, Sestri Levante 31, Ventimigliese 29, Pontedecimo 26, Loanesi 25, Cairese 19, Santagostino Sant’Olcese 16, Dianese 13

Formazione Cairese: Bertonasco, Berretta, Pesce; Ventriglia, Garrone, Lucchesi; Parabolani, Bovo, Croce, Bianco, Veglio.

Stagione 1970 – 71

Campionato di Prima Categoria. Classifica: Argentina 47, Loanesi 42, Spotornese 39, Carlin’s Boys 37, Taggese 36, Cairese 33, Finale 31, Cogoleto ’70 28, Dianese 26, Albisola 26, Veloce 24, Carcarese 24, Villetta 23, Andora 21, Ceriale 20, Auxilium Alassio 20.

Formazione Cairese: Bertonasco, Bovo, Berretta; Ventriglia, Bemer, Lucchesi; Domeniconi, Veglio, Boschis, Croce, Masia.

Stagione 1971 – 72

Campionato di Prima Categoria. Classifica: Arenzano 45, Carlin’s Boys 43, Ventimigliese 35, Dianese 34, Taggese 34, Albisola 34, Finale 33, Carcarese 33, Loanesi 32, Cengio 26, Finalpia 24, Veloce 24, Cairese 23, Don Bosco Varazze 23, Spotornese 22, Villetta 14.

Cairese: Bertonasco, Berretta, Pesce, Bertone, Bovo, Rizzolo, Bianco, Croce, Tardito, Veglio , Tarigo.

Stagione 1972 – 73

Campionato di Prima Categoria.Classifica: Loanesi 44, Taggese 43, Ventimigliese 36, Alassio 36, Borghetto SS 34, Albisola 30, Finale 30, Cengio 29, Veloce 28, Cairese 28, Finalpia 26, Dianese 26, Carlin’s Boys 26, Nolese 25, Caricarese 23, Spotornese 16.

Cairese: Traversa, Daffara, Berretta, Ventriglia, Garrone, Ferraro, Danna, Pastorino, Briano, Becco, Tarigo.

Stagione 1973 – 74

Campionato di Prima Categoria. Stagione travagliata con il cambio in panchina tra Agostino Macciò e Giancarlo Pizzorno. Tra i pali esordisce Fulvio Porta, vivaio Priamar, Pizzorno porta avanti la politica dei giovani e lo spogliatoio si ricompatta per un finale scoppiettante con le vittorie su Finalpia, Finale e Ventimigliese. 

Classifica: Ventimigliese 39, Taggese 39, Finale 39 (promossa Ventimigliese dopo spareggi), Borghetto SS 38, Finalpia 38, Ceriale 36, Veloce 33, Alassio 32, Intemelia 29, Carlin’s Boys 28, Cairese 28, Pietra Ligure 28, Dianese 26, Albisola 16, Andora 16, Cengio 15.

Cairese: Porta, Berretta, Strapazzon, Piazza, Garrone, Ventriglia, Bianco, Danna, Bottinelli, Costa, Bordino.

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La Cairese edizione 1973-74: da sin., in piedi, l’allenatore Pizzorno, Pastorino, Garrone, Porta, Piazza, Costa, Bottinelli, Berretta; accosciati: Bianco, D’Anna, Ventriglia, Strapazzon, Carta

Stagione 1974 – 75

Campionato di Prima Categoria. Classifica: Taggese 43, Veloce 35, Carlin’s Boys 34, Pietra Ligure 34, Finale 33, Cairese 33, Ceriale 32, Alassio 32, Carcarese 31, Borghetto S.S. 29, Auxilium Alassio 29, Albisola 27, Intemelia 27, Dianese 26, Garessio 21, Finalpia 14.

Cairese: Zanini, Ventriglia, Carsi, Piazza, Berretta, Campora, Danna, Caracciolo, Bianco, Tardito, Cirio.

Stagione 1975 – 76

Campionato di Prima Categoria. Stagione tutta in salita. con una sola vittoria, 10 pareggi e 19 sconfitte, frutto di una politica di ridimensionamento della società. Non potevano bastare le qualità e l’impegno di Bertone, Berretta e del semprevedere Monaci per evitare il penultimo posto.

Classifica: Finale 45, Carcarese 44, Intemelia 42, Dianese 40, Alassio 39, Pietra Ligure 38, Veloce 33, Ferraro 31, Borghetto SS 29, Spotornese 29, Cengio 28, Ceriale 27, Albisola 17, Carlin’s Boys 16, Cairese 12,  Auxilium Alassio 10.

Cairese: Isola, Prato, Pesce, Bertone, Berretta, Milanese, Bordino, Carsi, Monaci, Tardito, Negro.

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Da sinistra in piedi: l’allenatore Pizzorno, Montonati, Loda, Tardito, Negro, Pesce, Caviglia; accosciati. Caracciolo, Cossu, Palma, Viazzo, Berretta, Cirio, Isola

Stagione 1976 – 77

Campionato di Prima Categoria. Molte ambizioni, pochi soldi, troppe tensioni nello spogliatoio costano la panchina a Pizzorno, sostituito da Luciano Salamini. La crescita di Costa, Bagnasco, Fadda e Caracciolo erano i prodromi di una Cairese in crescita nelle stagioni a venire, mentre appariva all’orizzonte la Grande Armata di Cesare Brin.

Classifica: Pietra Ligure 48, Veloce 39, Ferraro 38, Andora 36, Cengio 31, Carlin’s Boys 31, Spotornese 30, Cairese 30, Finalborghese 29, Ceriale 27, Cervese 26, Borghetto SS 25, Nolese 25, Garessio 25, Auxilium Alassio 24, Albisola 16.

Cairese: Iannicelli, Berretta, Naclerio, Pesce, Garrone, Milanese, Figone, Strapazzon, Caracciolo, Negro, Bottinelli.

Stagione 1977 – 78

Campionato di Prima Categoria. Il presidente Brin, farmacista con la passione del calcio, e non solo purtroppo (vedi il tragico legame con Gigliola Guerinoni), avvia la rincorsa verso le categorie superiori. Si segnalano quattro acquisti di rilievo; dal disciolto Ferraro arrivano il portiere Frumento, lo stopper Mario Bertone che poi rappresenterà una vera e propria colonna fino alla promozione in C2, e il super – tecnico “Poppi” Procopio; dalla Veloce il jolly Sergio Sarti, che si rivelerà un vero e proprio rapinatore nell’area di rigore, e dal settore giovanile del Savona il mediano Tonino Caprio.

Classifica: Andora 48, Borghetto SS 47, Carcarese 41, Taggese 40, Cairese 39, Carlin’s Boys 29, Altarese 29, Millesimo 28, Ceriale 27, Cengio 26, Nolese 24, Finalborghese 24, Cervese 24, Loanesi 20, Spotornese 16, Garessio 16.

Cairese: Frumento, Costa, Caprio; Grasso, Mario Bertone, Fadda;, Procopio, Pala, Bottinelli, Spriano, Sarti.

Stagione 1978 – 79

Campionato di Prima Categoria. La  Cairese si piazza al secondo posto in un campionato dominato dalle squadre valbormidesi. Affidata all’ex varazzino Castello, la squadra gialloblu aveva tutte le potenzialità per vincere il campionato, ma la mancanza di un uomo d’ordine in mezzo al campo e di un rifinitore di qualità non consentirono il salto di qualità, lasciando via libera alla Carcarese allenata da Giancarlo Tonoli. Non servì la staffetta in panchina tra Castello e l’allenatore delle giovanili Carlo Foglia.

Classifica: Carcarese 49, Cairese 42, Millesimo 37, Borghetto S.S.37, Veloce 33,Santa Cecilia 30, Cervese 28, Taggese 27, Carlin’s Boys 27, Ceriale 26, Pietra Ligure 25, Cengio 25, San Filippo Neri 25, Altarese 25, Finalborghese 24, Nolese 17.

Formazione Cairese: Porta, Rusca, Mario Bertone; Grasso, Fadda, Ghidetti, Sarti;, Lucchesi, Brondo, De Campo, Spriano.

Stagione 1979 – 80

Campionato di Prima Categoria. Ancora un secondo posto per la Cairese al termine di un aspro duello con l’Argentina, malgrado lo sforzo del duo Brin-Spinello di inserire il centravanti Osvaldo Poggio, ex Pro Vercelli e Vado (“zampino” del diesse Spinello, già deus ex machina a Vado e nelle risaie a fianco di Tonelli), Petrangelo e del portiere-sicurezza Aldo Lupi, già bandiera del Varazze.

Classifica: Argentina 52, Cairese 40, Veloce 37, Don Bosco Vallecrosia 34, Cervese 34,  Cengio 30, Millesimo 30, Carlin’s Boys 29, Pietra Ligure 28, Borghetto SS 27, Altarese 26, Taggese 25, Calizzano 25, Ceriale 24, Santa Cecilia 21, San Filippo Neri 17.

Formazione: Lupi, Caprio, Petrangelo; Grasso, Mario Bertone, Lucchesi; Caviglia, Pala, Brondo, Dominici, Badano.

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Da sinistra in piedi: l’allenatore Mino Persenda, Lupi, Pala, Fadda, Mario Bertone, Lucchesi, Caviglia, Badano, Poggio, Bressan accosciati: Moretti, Grasso, Marcolini, Petrangelo, Barbiero, Cazzola, il massaggiatore Collenghi

Stagione 1980 – 81

Finalmente i giallo blu centrano il salto di categoria. Brin ha consegnato le chiavi tecniche al direttore sportivo Luciano Spinello (già Vado e Pro Vercelli) e all’allenatore Mino Persenda (vecchia gloria biancoblu) che allestiscono una squadra da primato ingaggiando anche un cannoniere di razza come Michele Marcolini, già Savona, Bari, Triestina che stabilisce un vero e proprio record: gioca 29 partite e segna 34 goal.

Classifica: Cairese 56. Intemelia 48, Veloce 38, Taggese 32, Calrlin’s Boys 30, Finalborghese 28, Cengio 27, Cervese 26, Pietra Ligure 26, Don Bosco Vallecrosia 26, Borghetto SS 26, Calizzano 25, Boys Vado 25, Ceriale 23, Altarese 23, Millesimo 21

Cairese: Ghiso, Fadda, Caviglia, Grasso, Mario Bertone , Lucchesi, Moretti, Dagnino, Cazzola, Badano, Marcolini.

Stagione 1981 – 82

Trionfo Cairese all’esordio in Promozione e salto in serie D : la compagine giallo blu mancava da un torneo di livello interregionale dalla stagione 1947 – 48. Nuovi acquisti di lusso come “Miro” Zunino, raffinato centrocampista già del Genoa, Savona, Pisa, Gavinovese, e il goleador Tonino Sacco prodotto del vivaio del Savona. Il portiere Lupi, i difensori Rusca, Petrangelo e Bertone fanno il resto.

Classifica: Cairese 47, Carcarese 40, Levante “C” 38, Varazze 33, Argentina 33, Sestrese 31, Finale 30, Dianese 29, Ventimigliese 26, Loanesi 26, Libarna 26, Corniglianese 25, Alassio 25, Andora 25, Ovadese 24, Rivarolese 20

Cairese: Lupi, Rusca, Merlo, Petrangelo, Mario Bertone, Cino, Sacco, Badano, Grasso, Zunino, Marcolini.

Stagione 1982 – 83

Campionato Serie D girone “A”. La squadra, affidata all’allenatore acquese Carlo Borsalino dopo un fraintendimento tra Persenda e il presidente Brin, in cosa ad un 4-0 al “Chittolina”, chiude al terzo posto a pari punti con Borgomanero e Busallese. La sfida con la capolista Biellese lascia intendere le potenzialità della squadra. Come si vedrà in seguito.

Classifica: Biellese 39, Orbassano 38, Borgomanero 32, Cairese 32, Busallese 32, Acqui 31, Pinerolo 31, Vado 30, Pro Vercelli 30, Ivrea 29, Aosta 29, Cuneo 28, Albenga 28, Novese 27, Cossatese 22, Seo Borgaro 20

Cairese: Bernini, Caprio, Grasso, Petrangelo, Mario Bertone, Badano, Marcolini, Maresca, Zunino, Cazzola, Bennati.

Stagione 1983 – 84

Campionato Serie D, Ggirone A. Una stagione storica per la Cairese che lotta fino alla fine per il primato in classifica. La Pro Vercelli riuscirà a domare i giallo blu soltanto dopo uno spareggio giocato a Torino: 2-1 per le bianche casacche  Il nuovo allenatore Seghezza può contare su nuovi acquisti di altissimo rango come lo stopper Scremin già del Savona, il fantasista di estrazione vadese Massimo Becco e il forte difensore Vincenzo Eretta.

Classifica: Pro Vercelli 43, Cairese 43, Albenga 38, Cuneo 38, Andora 36, Vado 35, Pinerolo 35, Aosta 32, Ivrea 29, Acqui 28, Trecate 26, Moncalieri 24, Orbassano 22, Borgomanero 22, Mezzomerico 17, Busallese 12

Cairese: Bernini, Eretta, Ferla, Pascale, Scremin, Bacarelli, Rando, Becco, Marazzi, Zunino, Berruti.

Stagione 1984 – 85

Campionato Serie D, Girone A. La stagione del trionfo: per la prima volta nella sua storia la Cairese approda in un campionato professionistico (perché tale non si poteva certo definire la Serie C nell’immediato secondo dopo guerra). “Miro” Zunino interpreta il doppio ruolo di giocatore – allenatore; indossano la maglia gialloblu atleti di grandissima caratura, già protagonisti ai vertici del calcio italiano come Altovino, Marinelli, Ottonello.

Classifica:: Cairese 46, Aosta 42, Casale 39, Biellese 39, Pinerolo 33, Albenga 31, Cuneo 30, Iris Borgoticino 29, Andora 28, Moncalieri 27, Acqui 27, Ivrea 25, Albese 24, Varazze 22, Vado 20, Orbassano 16.

Cairese: Bernini, Eretta, Berruti, Brovarone, Mario Bertone, Pascale, Marinelli, Ottonello, Marazzi, Zunino, Altovino.

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Cairese in C2 nella stagione 1985-86: Talami, Turone, Pietropaolo (per lui un ricordo commosso), Tomasino, Di Stefano, Fracas. Accosciati: Bozzini, Castellazzi, Natale, Eretta

    Stagione 1985 – 86

Campionato di serie C2, Girone A. Chiudiamo il nostro racconto con il resoconto della stagione “toccata e fuga” disputata dalla Cairese in Serie C2. Il livello è tecnico è superiore alle possibilità dei gialloblu pur capaci di schierare, al suo canto del cigno, Maurizio “Ramon” Turone, prodotto del Don Bosco di Varazze e protagonista per lunghe stagioni in Serie A con Genoa, Milan, Catanzaro, Roma e Bologna. Nel nuovo stadio di Vesima, inaugurato per l’occasione, si siede sulla panchina cairese Franco Viviani, allenatore di lungo corso già protagonista come trainer del Genoa e del Como, sostituito a fine corsa da Italo Ghizzardi affiancato da una commissione tecnica composta dei giocatori di lungo corso dopo le sconfitte con Derthona (2-0) in casa e Lodigiani (2-1) in trasferta. Ma ormai il destino è segnato. E la eccezionale avventura della presidenza di Cesare Brin si chiude con il mesto ritorno in Serie D. Ad accompagnare la Cairese nella discesa c’è anche un Savona in piena crisi dirigenziale e tecnica. Un aneddoto: nella prima e unica volta della sua storia la Cairese entra nella schedina deel Totocalcio per la sfida di Chiavari contro l’Entella chiusa sul 2-2, risultato X.

Classifica: Lucchese 46, Spezia 43, Pistoiese 41, Alessandria 41, Entella 40, Pontedera 37, Massese 35, Lodigiani 35, Torres 35, Sorso 32, Vogherese 32, Asti 32, Derthona 31, Carbonia 31, Civitavecchia 30, Aquila Montevarchi 30, Savona 21, Cairese 20.

Cairese: Bozzini, Eretta, Talami; Bignotti, Mario Bertone, Turone; Altovino, Loda, Pietropaolo, Tomasino, Natale.

1954: QUANDO GUARDAMMO LA “PRIMA” DEI MONDIALI IN TV ALL’ORATORIO SACRO CUORE 

METODO, SISTEMA, CATENACCIO E ZONA: ECCO LE SQUADRE CHE HANNO FATTO LA STORIA

1909 – 10: ALL’INTERNAZIONALE   TRA LE POLEMICHE IL PRIMO  CAMPIONATO A GIRONE UNICO

a cura di FRANCO ASTENGO

Quando si fa la storia del calcio italiano accade quasi sempre che si faccia iniziare la disputa del girone unico di Serie A dalla stagione 1929 -30, dimenticando un precedente di grande importanza. Correva, infatti, la stagione 1909 – 10 e proprio in quell’anno calcistico, chiamiamolo così, non si verificò lo svolgimento di gironi regionali, semifinali e finali (che poi sarebbero state ripristinate immediatamente  fin dalla successiva stagione 1910 – 11).

Ecco la storia di quel travagliato campionato, con un seguito davvero importante: quello della  nascita della Nazionale Italiana di Calcio.

Nell’agosto 1909 l’Assemblea annuale della Federazione tenutasi a Milano mise in atto una storica rivoluzione nel campionato. Ispirandosi al modello della First Division britannica, vennero abolite le eliminatorie regionali istituendo un girone unico per l’assegnazione del titolo. La formula era molto semplice, perché ogni squadra avrebbe incontrato ogni sua avversaria due volte, una giocando in casa ed una in trasferta. Il risultato fu un drastico aumento delle gare e l’inizio del torneo in autunno. Escluse le formazioni del Veneto reduci da prestazioni fallimentari, vennero ammesse al torneo dieci squadre del Triangolo industriale, cioè le nove dei campionati della precedente annata (tra cui spiccavano la Pro Vercelli campione federale e la Juventus campione italiano) più i milanesi dell’Ausonia, accettata in virtù dei buoni risultati conseguiti nelle ultime amichevoli; tuttavia, la defezione del Piemonte per motivi economici, logistici e soprattutto sportivi, lasciò il torneo zoppo.

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La formazione del Piemonte FC di Torino che rinunciò alla prima categoria, lasciando il torneo a sole 9 squadre. Una formazione davvero di lusso: Faroppa (il famoso portiere del “disastro Faroppa”), Maranghi, Valobra, Bigatto (che poi sarà una delle colonne della Juventus per tante stagioni), Mattea (futuro arbitro internazionale; Fresia, Manghi, Gavinelli, Berardo, Capello, Agnisetta, Bolis

Nell’Assemblea federale del 1909 si decise inoltre di unificare i due tornei federale e italiano in un solo campionato nazionale a girone unico, pur continuando ad assegnare i due titoli di Campione federale e di Campione italiano. Secondo l’articolo 2 del Regolamento dei Campionati della FIGC promulgato a Milano l’8 agosto 1909 (esattamente 3 mesi prima dell’inizio):

« I Campionati Nazionali di calcio sono di I e II Categoria. Quello di I Categoria è suddiviso in Campionato Federale e Campionato Italiano. Al primo possono prendere parte anche giuocatori di nazionalità estera, residenti in Italia, il secondo è riservato esclusivamente ai giuocatori di nazionalità italiana. »

La suddivisione tra un campionato federale aperto a tutti e uno italiano riservato ai soli giocatori italiani, che caratterizzò le due stagioni precedenti, non fu, dunque, abolita de jure in quanto, pur disputandosi un unico campionato, vennero assegnati due titoli di campione d’Italia. A chiarire il regolamento in modo chiaro è un articolo del Corriere della sera datato 24 ottobre 1909: «un’altra novità di quest’anno è l’abbinamento del campionato federale con quello italiano in un solo ed unico campionato: ogni squadra, all’atto dell’iscrizione ai campionati federali, indica se intende concorrere anche a quelli italiani. Così se una squadra, composta esclusivamente di campioni italiani, riuscisse a classificarsi in testa ai prossimi campionati, verrebbe ad esser detentrice di entrambi i titoli di Campione federale e campione italiano 1910. La medesima squadra, classificandosi p.e. sesta, dopo battute le altre squadre italiane concorrenti, sarebbe sesta classificata nei Campionati federali e prima in quelli italiani». A tal proposito, infatti, il settimanale Foot-ball, rivista ufficiale della FIGC, indicava ogni settimana con un asterisco «le squadre che partecipano al Campionato italiano», cioè Pro Vercelli, USM, Doria e Ausonia, composte unicamente da italiani: la migliore classificata tra le quattro iscritte avrebbe vinto il titolo di Campione italiano, che nella sostanza era, però, simbolico, e venne poi disconosciuto dalla Federcalcio.

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L’Internazionale di Milano campione d’Italia 1909 – 10: Campelli, Engler, Moretti, Payer, Fossati, Peterly,Capra, Furter, Aebi, Stebler, Schurer

Formula

Il campionato si giocò a girone unico.

Avvenimenti

Il primo torneo a girone unico fu caratterizzato da un serrato testa a testa fra l’Inter e i campioni in carica della Pro Vercelli, risolto da uno dei più controversi esiti nella storia del calcio nostrano. Dopo un inizio catastrofico, la neonata formazione nerazzurra infilò un’incredibile striscia di undici successi consecutivi, ma un inaspettato crollo a Genova impedì ai neroazzurri di sorpassare in classifica i leoni bianchi vercellesi (già sicuri vincitori del titolo di “campione italiano”), rendendo necessario uno spareggio per l’assegnazione del titolo federale. I piemontesi, in virtù dell’articolo 8 del regolamento federale, che stabiliva che ogni eventuale spareggio si sarebbe tenuto sul campo della società col miglior quoziente reti, chiesero e ottennero che la partita si svolgesse proprio a Vercelli.

Le controversie cominciarono quando la Federazione dovette stabilire la data della sfida: poiché il 5 e l’8 maggio si sarebbero tenuti dei match preparatori per l’esordio della Nazionale italiana del 15 maggio contro la Francia, divenne necessario far giocare lo spareggio quando ancora si dovevano recuperare alcune gare di campionato, essendo ormai chiaro già il 10 aprile che le due squadre sarebbero finite in testa da sole. Rimanevano, quindi, solo tre domeniche disponibili: il 17 aprile, il 24 aprile ed il 1º maggio.

La Federcalcio propose in prima battuta il giorno 17 aprile, ma la Pro Vercelli si oppose, in quanto in tale data vari giocatori vercellesi erano occupati in una competizione studentesca organizzata dal giornale milanese Il Secolo, anche se poi nessun calciatore piemontese scese in campo. La Pro Vercelli si giustificò per la mancata partecipazione dei propri giocatori al torneo studentesco sostenendo che fu il preside dell’Istituto Tecnico di Vercelli a osteggiare la loro partecipazione alla manifestazione giovanile in assenza di una speciale autorizzazione dei genitori. La seconda opzione proposta dalla FIGC fu allora il 24 aprile, quando era però in programma un torneo tra squadre militari indetto anch’esso da “Il Secolo”, a cui la Pro Vercelli doveva fornire 3 giocatori: Fresia, Felice Milano e Innocenti. Il presidente dei piemontesi Luigi Bozino richiese allora lo spostamento della gara al 1º maggio, ricevendo assicurazioni verbali in tal senso dal presidente della Federazione Luigi Bosisio, il quale, tuttavia, non aveva sentito il parere in merito del Consiglio federale. L’Internazionale, però, oppose il suo rifiuto alla nuova posticipazione dell’incontro: i nerazzurri, infatti, fecero presente che dal 1º maggio dovevano disputare una tournée calcistica in Toscana ed Emilia, e che due dei suoi calciatori, Zoller e Fossati, avrebbero avuto degli impedimenti lavorativi. Tenendo conto del fatto che l’ennesimo spostamento della data della finale in favore dei vercellesi avrebbe causato problemi alla compagine interista, e sospettando che il precedente rinvio fosse stato chiesto dalla Pro solo per consentire ai propri elementi un maggior riposo e per recuperare alcuni atleti acciaccati, il Consiglio federale decise di confermare definitivamente la gara per il 24 aprile e programmò per il 1º maggio l’eventuale ripetizione da giocare in caso di pareggio.

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La Pro Vercelli 1909 – 10: Innocenti, Binaschi, Valle, Ara, Milano I, Leone, Rampini, Milano II, Fresia, Berardo, Corna

 La Pro Vercelli, in un primo comunicato di protesta inviato alla Gazzetta dello Sport, scrisse di preferire la rinuncia alla vittoria in Campionato, pur di non privare il 53° Fanteria dei suoi giocatori. Il giornale milanese commentò: «A noi sembra che la FIGC non poteva trovare altro modus vivendi: e ci rincresce di constatare, e non possiamo rendercene conto, come la Pro Vercelli abbia a posporre una gara di campionato Nazionale, ad una gara che la FIGC non può certamente tenere in considerazione, svolgendosi affatto fuori dell’orbita della sua giurisprudenza».In seguito, trovò parziale conferma la tesi che l’indisponibilità per infortunio di un paio di giocatori vercellesi fosse l’autentico movente dei tentativi di posticipare l’incontro. In una “ultim’ora” pubblicata da Foot-Ball, la rivista ufficiale della FIGC, tre giorni prima della data fatidica, si afferma infatti: «All’ultimo momento, veniamo a conoscenza di un incidente di particolare gravità! Mercoledì mattina [20 aprile] si sono recati a Milano vari dirigenti della Pro Vercelli. Agli amici che li hanno avvicinati, essi hanno dichiarato che sfortunatamente non parteciperanno alla grande giornata gli ottimi Rampini e Coma, ammalati entrambi. Si diceva pure che i vercellesi avessero fatto pratiche per il rinvio del match, tanto più che pare che qualche altro elemento della prima squadra sia impegnato nelle gare militari indette dal Secolo. Ma il Presidente del FC Internazionale, da noi interpellato, ci ha recisamente smentito che pratiche di tal genere siano state fatte presso il Club. La Pro Vercelli sarà dunque incompleta, a quanto si dice! Ecco una brutta notizia per quanti aspettano trepidanti la grande finale.

Il presidente Bozino, comunque, si mantenne sulle sue posizioni ed annunciò il 23 aprile, che aveva deciso in segno di protesta di schierare la formazione giovanile composta da ragazzini dagli undici ai quindici anni, convinto che l’Internazionale avrebbe, alla fine, concesso ancora il rinvio. I nerazzurri invece, rispettando gli ordini della Federazione, giocarono ottenendo uno scontato successo e la conquista del loro primo titolo nazionale, pur fra l’ostilità e gli sberleffi dei giovani giocatori avversari, nonché dei tifosi piemontesi e dei calciatori della prima squadra vercellese presenti in tribuna. A tal proposito, sempre la rivista FIGC Foot-Ballscrisse indignata:

« A noi, oggi, tocca un compito triste e ingrato… oggi siamo costretti a commentare, con l’animo ancora commosso da sdegno, quella che avrebbe dovuto essere l’apoteosi del tanto combattuto campionato del 1910 e che fu mutata… in uno spettacolo da burattini… sul terreno undici marmocchi alti un soldo di cacio… davano sfogo a tutta la malvagità propria dell’infanzia abbandonata ai suoi istinti… La squadra che si contrapporrà agli Internazionali tarda non poco a comparire… Ma eccoli finalmente, i componenti la quarta squadra della Pro Vercelli,… dagli undici ai quattordici anni… L’arbitro, signor Meazza dell’USM, verifica le tessere. Capitano della squadra vercellese è un bamboccio undicenne, alto sì e no un metro, che si reca dal lunghissimo Fossati, il capitano della Società milanese, a presentargli dei… cioccolatini. Poi offre a Peterlj un pezzo di gesso da lavagna: affinché segni la sua grande giornata. Ma se Dio vuole, la partita sta per iniziarsi…
i Vercellesi hanno trovato la loro più terribile forma di vendetta: hanno scagliati i loro giuocatori più piccoli… contro gli avversari… – Dileggiateli, burlatevi di essi… Voi non correte nessun pericolo: siete piccoli mentre essi sono grandi: essi non oseranno toccarvi… Forti dunque della vostra piccolezza, provocateli… Noi vi… incoraggeremo, li insulteremo a nostra volta: e il tormento del loro animo sarà la più bella vendetta che abbia mai visto Vercelli…
Sul campo, ne avveniva di ogni colore. Quei minuscoli prepotenti toccavano la palla con le mani, spingevano gli avversari… Dopo segnati i primi goals senza molta fatica, gli Internazionali giocarono solo per finire la partita. E allora… i Vercellesi stessi si segnarono dei goals [autogol]. I backs [difensori] tiravano essi nella propria rete. O sport, dove eri andato a finire?
Quei piccoli footballers che sono ottime promesse… trovarono qualche volta la via del goal. Non perché essi sapessero segnarlo: solo perché i difensori nero e azzurri, pur di non svolgere un giuoco forte, li lasciavano divertirsi a loro agio…
Finalmente la burla colossale ebbe termine: mentre gli Internazionali si avviavano al loro cascinale, qualcuno di essi ebbe a ricevere calci nelle gambe da qualche spettatore imbestialito…
una cosa ci ha fatto veramente piacere:… l’ammirevole contegno […dell’]Internazionale. Ai dileggi, alle provocazioni, essi opposero calma e serietà… Essi furono dei veri uomini di sport: e quegli undici marmocchi prepotenti, aizzati temerariamente all’insulto di tutta un’équipe valorosa, non si ebbero dai componenti di questa il minimo atto di violenza. »

(Cronaca dell’incontro riportata da Foot-Ball, rivista ufficiale della FIGC, trascritto in Chiesa, op. cit., pp. 26-30.)

La cronaca di Foot Ball non indica il risultato finale che fu di 10-3.

Spareggio per il titolo federale

Vercelli
24 aprile 1910

Pro Vercelli clip_image004

3 – 10
referto

clip_image005 Inter

Campo Principe di Napoli

Arbitro:

Meazza (Milano)

Tacchini clip_image007
Zorzoli clip_image007[1]
Rampini II clip_image007[2]

Marcatori

clip_image007[3]clip_image007[4]clip_image007[5]clip_image007[6]Engler
clip_image007[7]clip_image007[8]Fossati I
clip_image007[9]Payer I
clip_image007[10]Peterly I
clip_image007[11]Schuler
clip_image007[12] ?’ (aut.)

Leone
Tacchini
Rei
Varalda
Callegaris
Degara
Bianco
Bossola III
Eula
Zorzoli
Rampini II

Formazioni

Campelli
Fronte
Zoller
Jenni
V. Fossati
Stebler
Capra
C. Payer I
E. Peterly
Aebi
Schuler

4.jpg

La Juventus 1909 – 10:  Pennano, Maestrello, Dora, Goccione, Nay, Valobra, Besozzi, Borel,Barbiani, Barberis, Donna

Il club interista diramò poi un durissimo comunicato in cui criticò aspramente il comportamento della Pro Vercelli e dei suoi sostenitori, giudicandolo gravemente antisportivo e minacciando di dichiarare l’anno dopo forfait ad ogni partita contro i vercellesi, dalla prima squadra alle giovanili. Lo stesso giorno della partita la Pro Vercelli, su suggerimento di un socio del Milan, presentò ricorso alla Federazione per la presunta posizione irregolare del giocatore neroazzurro Ermanno Aebi, cittadino svizzero ma spacciato, secondo i vercellesi, dall’Inter per italiano: se il ricorso fosse stato accolto, l’Inter avrebbe perso a tavolino Inter-Torino del 3 aprile e il titolo sarebbe stato assegnato automaticamente alla Pro. Il ricorso venne però respinto, con la motivazione che, pur essendo Aebi svizzero «è di nascita italiana e in Italia dimora dalla sua nascita – salvo una breve interruzione per causa di studio – ciò che gli permette di non cadere in incompatibilità col disposto degli articoli [del regolamento]».

Il 1º maggio la Federazione punì la Pro Vercelli, squalificando i suoi calciatori per l’intero anno 1910, oltre ad inibirli dalla Nazionale e a sanzionarli con una multa di 200 lire a testa, per aver fatto giocare la quarta squadra nonostante non potesse «subordinare le gare di campionato ad altre gare indette da società o da enti privati» e per avere «incitato i suoi giuocatori a beffarsi degli avversari, dando così nessun esempio di correttezza sportiva, né verso gli avversari, né verso i propri giuocatori». La condanna, tuttavia, venne in seguito ridotta in modo da non influenzare la stagione successiva.

Campionato federale

Pos.

Squadra

Pt

G

V

N

P

GF

GS

DR

clip_image011

1.

clip_image005[1] Inter

25

16

12

1

3

55

26

+29

2.

clip_image004[1] Pro Vercelli

25

16

12

1

3

46

15

+31

3.

clip_image013 Juventus

18

16

8

2

6

29

20

+9

4.

clip_image015 Torino

17

16

8

1

7

45

30

+15

4.

clip_image017 Genoa

17

16

7

3

6

31

23

+8

6.

clip_image019 Milan

13

16

6

1

9

24

36

-12

6.

clip_image021 US Milanese

13

16

6

1

9

35

53

-18

8.

clip_image023 Andrea Doria

11

16

5

1

10

18

40

-22

9.

clip_image025 Ausonia

5

16

0

5

11

16

54

-42

Legenda:

     Campione Federale (Campione d’Italia).

Note:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Pari merito in caso di pari punti.

Campionato italiano

Pos.

Squadra

Pt

G

V

N

P

GF

GS

DR

1.

clip_image004[2] Pro Vercelli

25

16

12

1

3

46

15

+31

2.

clip_image021[1] US Milanese

13

16

6

1

9

35

53

-18

3.

clip_image023[1] Andrea Doria

11

16

5

1

10

18

39

-21

4.

clip_image025[1] Ausonia

5

16

0

5

11

16

52

-36

Ai vercellesi fu così impedito di partecipare alle prime due partite della Nazionale Italiana.

Infatti: Nel 1910 si decise, infine, di costituire una squadra nazionale italiana, per opera del Presidente della FIGC Luigi Bosisio, uno dei fautori dell’italianizzazione del calcio italiano.[2] Ad annunciare questa novità fu lo stesso Foot-Ball, rivista ufficiale della FIGC, il 13 gennaio 1910:

« LA SQUADRA NAZIONALE ITALIANA – Quest’anno anche l’Italia avrà la sua squadra nazionale composta da soli giuocatori italiani. La FIGC ha a questo d’uopo incaricata la Commissione Tecnica Arbitrale… [di] mettere assieme una squadra che degnamente sappia rappresentare i colori d’Italia, colla speranza che la vittoria arrida agli undici valorosi atleti. »

(Foot-Ball del 13 gennaio 1910, citato in Chiesa, pp. 40-41.)

A tal fine, in mancanza di allenatori veri e propri (il calcio era ancora pionieristico) ed essendo gli arbitri i più esperti, tra gli addetti ai lavori, sul tasso tecnico dei diversi giocatori che militavano in Prima Categoria (l’odierna Serie A), la FIGC incaricò la Commissione Tecnica Arbitrale di scegliere i giocatori che avrebbero giocato in nazionale per le prime partite. Tale commissione tecnica, formata da Umberto Meazza (US Milanese), Alberto Crivelli (Ausonia), Agostino Recalcati (US Milanese), Giuseppe Gama Malcher (Inter) e Giannino Camperio (Milan), designò Umberto Meazza come allenatore.

5.jpg

Il barone Franz Calì, terzino sinistro dell’Andrea Doria, primo capitano della Nazionale Italiana

Nel frattempo venne scelta la squadra, che esclusi i calciatori della Pro Vercelli (squalificati dalla FIGC fino al 31 dicembre 1910), risultò essere così composta:

Tali giocatori vennero selezionati dalla Commissione Tecnica Arbitrale suddividendo i convocati per la selezione in due squadre, denominate dei “probabili” (i titolari, in maglia bianca) e dei “possibili” (le riserve, in maglia celeste), facendoli giocare tra di loro in modo da poter valutare i migliori. La partita disputata il 5 maggio fu vinta dai “probabili” per 4-1, quella dell’8 maggio (con qualche cambio di formazione), sul campo dell’Inter, 4-2 sempre per i “probabili”, che alla fine costituiranno i 10/11 (Bontadini dell’Ausonia, pur essendo un “probabile”, fu escluso in favore del torinista Debernardi, uno dei “possibili”) della formazione che scese in campo nella partita d’esordio, alla quale, tuttavia, non poterono partecipare i giocatori della Pro Vercelli, a causa della squalifica che colpì i Vercellesi per la forma singolare di protesta impiegata nello spareggio contro l’Inter.

La maglia indossata in questa partita d’esordio fu di colore bianco (scelto forse come colore neutro in attesa che si decidesse un’altra divisa), con pantaloncini bianchi oppure neri e calzettoni a piacere (nella foto appaiono neri). Circa un anno dopo venne invece adottata la maglia azzurra, colore dello stendardo di Casa Savoia, ma a tutt’oggi il bianco è rimasto come colore della maglia di riserva.

6.jpg

 

La formazione dei “possibili” nella partita di selezione per la nazionale

Tabellino

Milano
15 maggio 1910, ore 15:30 UTC+1

Italia clip_image029

6 – 2
referto

clip_image030 Francia

Arena Civica

Arbitro:

clip_image031Goodley

Lana clip_image007[13] 13’, clip_image007[14] 59’, clip_image007[15] 89’
Fossati clip_image007[16] 20’
Rizzi clip_image007[17] 66’
Debernardi clip_image007[18] 82’

Marcatori

clip_image007[19] 49’ Bellocq
clip_image007[20] 62’ Ducret

De Simoni

clip_image033Calì
Varisco
Capello
Fossati
Trerè
Debernardi
Rizzi
Cevenini
Lana

Boiocchi

Formazioni

Tessier

Mercier
Sollier
Rigal
Ducret
Vascout
Olivier
Bellocq
Mouton
Sellier

Jourde clip_image033[1]

Meazza clip_image029[1]

Allenatori

clip_image030[1]Chaillo

Intanto si giocava al calcio anche a Savona: la squadra bianco blu, ancora appartenente alla “Sezione Giochi” della Fratellanza Ginnastica Savonese conquistò proprio in quella stagione il primo titolo della sua storia, quello del campionato ligure di III categoria sconfiggendo sul campo di Ponte Carrega la terza squadra dell’Andrea Doria per 1-0.

Savona: Becco, Poggi, Sances, Biacca, Grossi, Foschi, A.Tarò, Morandi, Capelli, Ghiglione, G.B. Tarò.

Andrea Doria: Vagge, Albera, Bagnasco, Olivari, Broghera, Mangini, Merega, Campodonico, Corsi, Grasso, Sanguineti.

I bianco blu però non erano soli nel panorama calcistico savonese: era già attiva la Veloce che con questa formazione: Amelio, De Martino, Capelli, Veglia, Ilieblong I, Oddera, Ilieblong II, Peluffo, Carlevarini, Sobrero, Falco si era imposta in una “Coppa Città d’Albenga) e il Don Bosco che aveva esordito affrontando le riserve della Fratellanza allineando questo “11”: Repetto, Porta, Bronami, Piombo, Rebagliati, Sguerso, Tortaralo, Pezza, Minuto, Poggi, Canepa. La seconda squadra biancoblu aveva replicato con: Monticelli, Borgna I, Bertolotto, Sguerso, Borgna II, Forlano, Pollero, De Salvo, Novarese, Roletti, Pezza, imponendosi per 3-0 grazie alle reti di Roletti, Forlani, De Salvo.

Era attivo anche il circolo Pio VII del quale abbiamo recuperato questa formazione: Chiozza, Bertolotto II; Fazio, Astengo II, Poggi, Sguerso, Noberasco, Randacio, Astengo I, Cassinelli, Bertolotto I.

Vi sono tracce anche dell’esistenza di una Pro Savona e dell’Albisola, ma senza riscontri tabellari. Il Vado sarebbe stato poi fondato nel 1913.

1947 – 48: SETTANT’ANNI FA IL CAMPIONATO PIU’ LUNGO PER IL TORINO PIU’ GRANDE

 di FRANCO ASTENGO

La (lunga) storia del calcio italiano è ricca di capitoli indimenticabili e irrinunciabili: grandi vittorie, sofferte e dolorose sconfitte, protagonisti entrati nella leggenda, momenti intensi per emozioni, partecipazione, sentimenti e, non ultimo per importanza, un forte senso di appartenenza. Un capitolo indelebile quello scritto settant’anni fa, nella stagione 1947-48, quando, con il ripescaggio della Triestina, dovuto a motivi patriottici, prese il via quello che rimane ancora oggi il campionato più lungo e affollato della storia: ventuno squadre al via (unico caso, nella storia della moderna Serie A a girone unico, con un numero di squadre partecipanti dispari), quaranta gare da giocare e due turni di riposo a testa. Il torneo iniziò il 14 settembre 1947 e si protrasse fino ai primi giorni del luglio successivo. In quella stagione il calcio assunse le dimensioni di un fenomeno economico imponente per vari aspetti che gravitavano attorno ad esso, con il verticale incremento delle entrate del concorso di pronostici varato dalla Sisal su un’idea del giornalista di Massimo Della Pergola e poi ridenominato Totocalcio.

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La Triestina 1947 – 48. Per via del ripescaggio degli alabardati per ragioni nazionalistiche la Serie A fu disputata da 21 squadre. Allenata dal “Paron” Nereo Rocco, quella del “mezzo sistema”  la Triestina fu seconda in classifica alla pari della Juventus e del Milan, alle spalle del Grande Torino. Formazione: Striuli, Zorzin, Blason, Presca, Sessa, Radio, Rossetti, Trevisan, Ispiro, Tosolini, Begni

Interessante, in paragone ai tempi correnti, esaminare la situazione economica delle società e dei giocatori.

Aspetti economici
Oltre ad imporre un massimo di 16 giocatori nelle rose delle squadre, le norme economiche, stabilite dalla Commissione paritetica Società Calciatori, deliberarono quanto di seguito riportato.

  • Stipendio (titolari): minimo 30.000 lire; massimo 50.000 lire (solo per i giocatori di eccezionale valore tecnico ed in particolari condizioni di disagio).
  • Stipendio (non titolari): minimo 7.500 lire; massimo 15.000 lire; premio di 5.000 lire per ogni presenza in prima squadra.
  • Premi partita: massimo 10.000 lire per ogni punto e per 12 giocatori; per i restanti 4 componenti la rosa dai 2.000 ai 5.000 lire; in 3 sole occasioni le società potevano stabilire un premio extra, dal valore massimo di 15.000 lire, previo preavviso alla FIGC.
  • Premio di riconferma: minimo 200.000 lire annui; massimo 500.000 lire. Tale premio poteva essere versato in tre rate (inizio campionato, fine girone d’andata, fine campionato).
  • Premi speciali: ai giocatori con anzianità di Serie A di 3, 4, 5 anni ed oltre rispettivamente spettava un premio annuo dal valore massimo di 100.000, 200.000, 300.000 lire.
  • Premi di classifica: per il primo posto 300.000 lire annui massimi; per le restanti posizioni 100.000 lire annui massimi.

In fase di mercato il Torino restò ad osservare. La Juventus, che liberò i due cecoslovacchi Vycpálek e Korostelev, predispose il ritorno di Rava e promosse titolare il diciannovenne Boniperti, subito capocannoniere con 27 gol, due più di Valentino Mazzola, futuro capitano di lungo corso. Più massicci furono gli interventi del Napoli, che ingaggiò il romanista giallo-rosso Krieziu e un gruppo di uruguaiani selezionati dall’allenatore Sansone, e della Triestina, ripresentatasi al via con un gruppo di calciatori navigati (Trevisan, Tosolini, Ispiro) e un allenatore pressoché esordiente, l’ex giocatore Rocco, al timone, poi alla guida del Padova della difesa-bunker e del grande Milan. Il Bologna acquistò l’attaccante ungherese Mike, mentre il Milan prelevò alcuni elementi in provincia (Degano, Gratton), così come l’Inter (Arezzi, Fiorini), che Meazza tentava di convertire al sistema.

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Una formazioine del Grande Torino edizione 1947 – 48: da sin., in piedi, Castigliano, Mazzola, Fabian, Rigamonti, Loik, Bacigalupo; accosciati: Menti, Martelli, Ballarin, Gabetto, Tomà. Questa la formazione tipo, quasi una filastrocca per chi visse e seguì l’epopea granata: Bacigalupo, Ballarin, Maroso; Grezar, Rigamonti, Castigliano; Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola. Tra i titolari c’era anche Ferraris II, che, prima di lasciare il posto ad Ossola, fece registrare 13 presenze in prima squadra. 

Fatta eccezione per un passo falso a Bari, il Torino partì bene, e si portò in vetta alla sesta giornata. Da novembre a gennaio i granata avanzarono di pari passo con il Milan di Carapellese e Puricelli. Il 25 gennaio i rossoneri vinsero lo scontro diretto per 3-2 e due settimane dopo chiusero in vetta il girone d’andata con due punti di vantaggio sui rossoneri e ben sei sul trio formato da Inter, Juventus e Triestina, che trovò in un’attenta fase difensiva (il «mezzo sistema», che prevedeva l’ulteriore arretramento di un centrocampista) la chiave per scalare posizioni in campionato.

Il Milan mancò dello scatto decisivo per lo scudetto e il Torino ne approfittò nel girone di ritorno. Il 21 marzo i lombardi, privi di Carapellese allontanato per motivi disciplinari, persero a Bologna; poi, il 17 aprile, caddero anche a Bergamo, contro l’Atalanta in buona condizione, dopodiché calarono, pareggiando in casa contro la Roma non brillante e lasciandosi sconfiggere, anche in casa, dalla neopromossa Lucchese. Il Torino agganciò, superò e allungò con un ritmo serrato; alla trentacinquesima giornata collezionò dieci punti di vantaggio sul Milan. I rossoneri, infine, si lasciarono raggiungere dalla Triestina e dalla Juventus di Boniperti, capocannoniere con 27 reti. I granata invece fecero il 30 maggio una notevole impresa, rimontando da 0-3 a 4-3 la Lazio e ottenendo, grazie a ancora una sconfitta del Milan, la vittoria aritmetica dello scudetto con cinque giornate d’anticipo. Alla fine della quarantaduesima e ultima giornata, giocata in piena estate, il vantaggio su Juve, Triestina e Milan fu di sedici punti.

Il Grande Torino si confermò così la squadra più forte in assoluto. Nel corso del lungo torneo schierò appena 15 giocatori; deteneva la difesa migliore del torneo e, soprattutto, un attacco prolifico capace di segnare 125 reti (25 di Gabetto e 23 di Mazzola) in quaranta partite.  In questa stagione piazzarono anche la vittoria più larga della Serie A a girone unico, battendo per 10-0 l’Alessandria.

Il Napoli invece si mise in pesante crisi. Si staccò sul fondo e finì il girone d’andata con cinque punti di ritardo sulle quintultime. Malgrado un tentativo di rimonta, terminò la sua travagliata stagione con la retrocessione, venendo condannato anche all’ultimo posto per un tentativo di corruzione nella partita contro il Bologna. La seconda retrocessione della storia partenopea non fu accettata serenamente dalla società, che si rivolse alle assemblee estive per recuperare a tavolino la categoria, insistendo per la messa a disposizione di un ventunesimo posto per la successiva stagione della massima serie. A questa proposta la Lega Nazionale e i suoi organi di giustizia sportiva reagirono duramente, intrecciando una disputa legale che si concluse solamente con l’intervento della Figc e la minaccia di una radiazione dai quadri per la società azzurra.

Rischiò il declassamento anche la declinante Roma che, al penultimo turno, ottenne la vittoria necessaria per la salvezza nello scontro diretto contro la Salernitana, il cui gioco estremamente passivo (ritenuto «ostruzionistico» dai critici), imposto dall’allenatore Viani, era apparso efficace per tutto il girone d’andata. Oltre al Napoli e la Salernitana, caddero infine tra i cadetti anche il Vicenza, ultimo sul campo, e l’Alessandria condannata da un negativo girone di ritorno. Si salvò la Lucchese, così come più che buono fu il campionato della Pro Patria, alla prima apparizione in massima serie in quattordici anni.

Classifica finale: Torino 65, Milan 49, Juventus 49, Triestina 49, Atalanta 44, Modena 44, Fiorentina 41, Pro Patria 40, Bologna 40, Lazio 39, Bari 38, Inter 37, Genoa 37, Sampdoria 36, Livorno 36, Lucchese 36, Roma 35, Salernitana 34, Alessandria 31, Vicenza 26, Napoli 34. Retrocesse: Salernitana, Alessandria, Vicenza e Napoli (per illecito sportivo)

Formazioni:

Torino: Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola( Tomà, Martelli, Ferraris II, Fabian); all. Sperone; d.t. Erbstein.

Milan: Rossetti, Gratton, Bonomi, Annovazzi, Toppan, Tognon, Degano, Antonini, Puricelli, Raccis, Carapellese (Mattioni, Piccardi, Burini, Foglia, Cerri, De Gregori, Grava, Santagostino): all. Bigogno.

Juventus: Sentimenti IV, Dal Monte, Rava, Depetrini, Parola, Locatelli, Kincses, Cergoli, Boniperti, Magni, Sentimenti III (Cavalli, Grosso, Angeleri, Arpas, Muccinelli, Gibellino, Caprili, Lenci); all. Chalmers, d.t. Cesarini.

Triestina: Striuli, Zorzan, Blason, Presca, Sessa, Radio, Rossetti, Trevisan, Ispiro, Tosolini, Begni (Giannini, Bernard, Gordini, Mlacher); all. Rocco.

Atalanta: Casari, Manente, Citterio, Mari, Todeschini, Schiavi, Fabbri V, Cominelli, Astorri, Miglioli, Randon (Mosca, Korostelev, Busnelli, Salvi, Tabanelli, Scudeler, Bertoli, Cagnoni, Medolago, Zuppet); all. Fiorentini.

3

L’Atalanta 1947 – 48

Modena: Corazza, Silvestri, Braglia, Malinverni, Neri, Menegotti, Romani, Bertoni I, Pernigo, Cassani, Sentimenti V ( Corghi, Stefanini, Del Medico, G.B. Fabbri, Milani, Cavalieri, Giovetti, Vecchi); all. Mazzoni.

Fiorentina: Moro, Eliani, Furiassi, Acconcia, Avanzolini, Magli, Marchetti, Valcareggi, Galassi, Gei, Badiali (Bigazzi, Suppi, Bollano, Zoppellari, Bortoletto, Caciagli, Compiani, Gregorin, Ponticelli); all. Ferrero.

Pro Patria: Uboldi, Marelli, Patti, Borra, Fossati, Azimonti, Cavigioli, Turconi, Antoniotti, Molina, Candiani (Visco Gilardi, Martini, Pozzi, Colpo, Bonelli, Bertolucci, Reguzzoni, Ceriotti, Ivaldi, Carnevali, Messenzani); all. Biffi.

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Pro Patria 1947 – 48

Bologna: Vanz, Giovannini, Spadoni, Cingolani, Sarosi, Marchi, Mike, Arcari, Cappello, Gritti, Baiocchi ( Vasirani, Taiti, Marchese, Biavati, Ballacci, Giorgi, Ricci, Bonarelli, Brandimarte, Matteucci); all. Lelovich, d.t. Felsner.

Lazio: Gradella, Remondini, Piacentini, Alzani, Gualtieri, Ferri, Puccinelli, Magrini, Penzo, Flamini, De Andreis (Giubilo, Antonazzi, Brunetti, Cecconi, Fantoni, Lombardini, Rosi, Del Pinto, Carton, Vidal, Ramella); all. Tognotti, d.t. Cargnelli.

Bari: Costagliola, Pellicari, Carlini, Orlando, Lucchi, Isetto, Hrotko Maestrelli, Tontodonati, Tavellin, Spadavecchia (Pipan, Pietrasanta, Cavone, Voros, Ottogalli, Gianmarco, Bogdan, Mongelli, Lenzi, Nasi, Piemontese, Santamato); all. Plemich, d.t. Kutik.

Inter: Franzosi, Pangaro, Pian, Fattori, Arezzi, Achilli, Fiumi, Quaresima, Lorenzi, Muci, Zapirain (Albani, Fiorini, Neri, Passalacqua, Marchi, Campatelli, Susmel, Guaita, Simatoc, Madini, Gariboldi, Garay, Colombo); all. Meazza, d.t. Astley.

Genoa: Cardani, Stellin, Becattini, Cattani, Sardelli, Bergamo, Trevisani, Formentin, Brighenti I, Verdeal, Della Torre (Sacchetti, Castellini, Grisanti, Cappellini, Rosignoli, Fuzer, Curti, Ortega, Ghiandi, Odone, Bargagliotti); all. Allasio, d.t. Garbutt.

Sampdoria: Lusetti, Vicich, Zorzi, Ballico, Bertani, Gramaglia, Koenig, Barsanti, Bassetto, Baldini, Rebuzzi (Bonetti, Bertoni II, Carissimi, Parodi, Borrini, Cassano, Di Piazza, Silvestrelli, D’Alconzo, Calichio, Broccini, Pruzzo); all. Baloncieri.

Livorno: Merlo, Soldani, Lovagnini, Brondi, Picchi, Capaccioli, Piana, Stua, Tieghi, Dante, Gimona (Nascenzi, De Vito, Mannocci, Bimbi, Tre Re, Taccola, Tuccini, Torriglia, Spagnoli); all. Magnozzi.

Lucchese: Piani, Bertucelli, Clocchiatti, Salar, Giovannini, Mezzadri, Roffi, Miniati, Michelini, Rosellini, Conti (Zotti, Vellutini, Cuscela, Giusti, Toth, Giannotti, Coppa, Becchetti, Catelli, Prasselli, Bonaccorsi); all. Hajos, d.t. Cappelli.

Roma: Risorti,Andreoli, Contin, Valle, Fusco, Dell’Innocenti, Ferrari, Di Paola, Amadei, Zsengeller, Pesaola (Francalancia, Jacobini, Losi, Schiavetti, Puppo, Brunella, Riva, Peretti, Curti, Zaga); all. Brunella, d.t. Senkey.

Salernitana: Masci, Pastori, Jacovazzi, Dagianti, Buzzegoli, Tori, Merlin, Vaschetto, Piccinini, Rossi, Onorato (Gambazza, Benedetti, Margiotta, Rispoli, Sifredi, Morisco, Rodriguez, Grassi, Surano, Volpe); all. Viani.

5

La Salernitana schierata al vecchio stadio “Vestuti” per la prima sfortunata stagione in Serie A. Gipo Viani impostò a Salerno il moderno (allora) modulo del catenaccio con il “falso nueve” Piccinini  (poi juventino in una mediana con Mari e Parola, futuro padre del commentatore di Mediaset in Champions) schierato alle spalle di tutti nel ruolo di “terzino volante” mentre in attacco rimaneva l’ex – savonese Vaschetto

Alessandria: Diamante, Della Frera, Di Gennaro, Gallea, Rosetta, Tortarolo, Armano, Petruzzi, Stradella, Sotgiu, Coscia (Giorcelli, Rognoni, Lustha, Soffrido, Frugali, Delaude, Albertelli, Ottonello, Tosi, Traini, Valdirosa); all. Kovacs.

Vicenza: Fiorevanti, Parena, Grosso, Sandroni, Santagiuliana, Campana, Begnini, Conti II, Sperotto, Carraro, Zambelli (Bellotto, Della Fontana, Spanevello, Rebuzzi I, Gozzi, Filippi, De Boni, Fabrello, Capraro, Tomasella, Vicariotto); all. Spinato, d.t. Vecchina.

Napoli: Chellini, Pretto, Pastore, Di Costanzo, Andreolo, Rosi, Kriezu, Ganelli, Di Benedetti, Verrina, Barbieri (Sentimenti II, Candelas, La Paz, Santamaria, Spartano, Busani, Cerilla, Capolino, Nespolo); all. Sansone, d.t. Sallustro.

6

La Juventus 1947 – 48 del capocannoniere Giampiero Boniperti. In piedi, da sinistra: Cergoli, Cavalli, Arpáš, Boniperti, Rava (capitano), Sentimenti III, Cesarini (allenatore); accosciati, da sinistra: Grosso, Kincses, Depetrini, Caprili, Parola.

Classifica cannonieri: 27 Boniperti, 25 Mazzola, 23 Gabetto, 21 Bassetto, 19 Amadei. 19 Conti, 18 Pernigo, 18 Turconi, 18 Dalla Torre, 17 Penzo,17 Puricelli.

ANNI ’30: QUANDO IL SAVONA  (NON C’ERA ANCORA LA SERIE C) GIOCAVA IN PRIMA DIVISIONE

1952 – 1958: QUANDO LA SERIE D ERA LA IV SERIE CON SAVONA ALBENGA, VADO, VELOCE E SPEZIA

a cura di FRANCO ASTENGO

 La sistemazione organizzativa della struttura del calcio italiano, dopo le devastazioni della guerra che avevano rese difficili per qualche stagione la formazione di gironi nazionali a causa della difficoltà per le trasferte, fu completata con la stagione 1952 – 53.

In realtà l’intento della Federazione era quello di creare un livello molto elevato di selezione al fine di favorire il miglioramento tecnico complessivo, dopo che la Nazionale – perduti nella tragedia di Superga i giocatori del grande Torino – aveva cominciato a mostrare, nell’incertezza dell’utilizzo del metodo o del sistema mentre cominciava ad affermarsi il catenaccio , alcune preoccupanti battute a vuoto prima con l’eliminazione ai quarti di finale nel torneo olimpico di Londra (5-3 subito dalla Danimarca) e poi al primo turno ai mondiali di Rio (3-2 subito dalla Svezia).

In entrambe le occasioni era accaduto che, successivamente alle batoste incassate, le nostre squadre più importanti si fossero buttate sul mercato straniero, in particolare al riguardo delle nazioni che ci avevano sconfitto, ingaggiando giocatori – alcuni validi e altri meno – e sbarrando la strada ai nostri più promettenti atleti, spesso relegati nei loro club al ruolo di riserve oppure trasferiti in squadre minori.

Nulla di nuovo sotto il sole, come si può ben osservare.

Si pensò allora di limitare il numero dei giocatori stranieri utilizzabili dalle squadre di Serie A e B e di irrigidire il meccanismo di selezione dei campionati.

La Serie A fu così ridotta a 18 squadre in luogo di 20, come la Serie B, mentre addirittura la Serie C fu organizzata su di un solo girone nazionale di 18 squadre, con due promozioni e quattro retrocessioni.

Alle spalle della Serie C (in quella che poi diventò Lega semiprofessionisti) fu collocata quella che fu denominata IV Serie, composta da 8 gironi da 16 squadre ciascuna, con 4 promozioni: di conseguenza fu indispensabile disputare gironi finali per determinare le squadre aventi diritto al salto di categoria.

La denominazione di IV Serie fu mantenuta dalla stagione 1952 – 53 alla stagione 1956 – 57; per il campionato 1957 – 58 si tentò l’esperimento di suddividere la IV Serie in due tronconi come Campionato Interregionale di I e II serie, per poi tornare con l’annata 1958 – 59 al campionato unico di IV Serie.

Nel frattempo la Serie C era passata da un solo girone nazionale a due: Nord e Centro Sud.

Ci si era accorti che la provincia calcistica italiana sta crescendo e c’era bisogno di platee più impegnative.

Con la stagione 1959 – 60 allora la Serie C fu strutturata sui tre classici gironi, Nord, Centro, Sud e la IV Serie fu trasformata in Serie D,.

La denominazione IV Serie, che pure tra noi sportivi anziani è molto ben ricordata, scomparve.

Ricordiamo allora quel campionato con una certosina ricostruzione delle classifiche di tutti i gironi disputati.

Vi si troveranno le denominazioni di squadre gloriose, momentaneamente decadute (tra l’altro proprio nel primo campionato cadranno nei gironi regionali due grandi della Liguria come Spezia e Savona e faranno fatica a risollevarsi) e società nuove, provenienti dalla provincia e in grado successivamente di compiere imprese formidabili arrivando magari anche alla stessa serie A.

Ecco dunque stagione per stagione le classifiche degli otto gironi, con l’esito dei gironi finali.

Campionato 1952 – 53:

Girone A: Magenta 43, Verbania 40, Mariano Comense 38, Aosta 38, Biellese 36, Gallaratese 34, Meda 34, Pro Lissone 32, Saronno 31, Villasanta 29, Borgosesia 28, Varese 28, Seregno 24, Cossatese 18, Parabiago 14, Omegna 13

Girone B:Lecco 45, Marzoli di Palazzolo sull’Oglio 43, Ponte San Pietro 37 Cremonese 37, Trento 34, Manara di Barzanò 30, Bolzano 30, Marzotto di Manerbio 29, Carpi 28, Fidenza 28, Ferrovieri Bologna 25, Olimpia Caravaggio 25, Rovereto 25, Crema 24, Merate 22, Vimercatese 13

Girone C: Pordenone 42, Mestrina 40, Lanerossi Schio 34, Cerea 32, Legnago 31, Portogruaro 31, Belluno 31, Dolo 30, Pro Gorizia 30, SAICI Torviscosa 27, Libertas Trieste 25, CRADA Monfalcone 25, Ponziana 19, Thiene 15, San Donà 8

Girone D: Carrarese 37, Rapallo 34, Sestri Levante 34, Rivarolese 34, Vigor Abbiategrasso 33, Casale 33, Pro Vercelli 32, Cuneo 31, Valenzana 30, Massese 29, Sestrese 29, Fossanese 29, Vogherese 27, Novese 25, Spezia 22, Savona 20

Girone E. Castelfidardo 40, Ascoli 38, Fabriano 35, Senigallia 35, Perugia 34, Forlì 34, Aquila 33, Faenza 31, Città di Castello 31, Fermana 31, Anconitana 31, Perticara 30, Jesina 25, Baracca Lugo 20, Maceratese 18, Ravenna 14

Girone F: Carbosarda 44, Prato 43, Monteponi 33, Grosseto 33, Chinotto Neri 32, Torres 32, Montevecchio 32, Pontedera 31, Solvay 30, Siena 29, Romulea 29, Signe 28, Arezzo 28, Lanciotto Campi Bisenzio 23, Civitavecchia 19, Colligiana 14

Girone G :Avellino 37, BPD Colleferro 37 (spareggio a Cesena: Avellino – BPD Colleferro 1-0), Foggia 34, Frosinone 34, Trani 34, Bari 33, Terracina 33, Campobasso 32, Chieti 31, Brindisi 30, Ostuni 27, Pescara 26, Manduria 25, Benevento 24, Casertana 22, Latina 20

Girone H: Catanzaro 38, Nissena 36, Crotone 35, Nocerina 35, Turris 34, Cavese 31, Trapani 30, Potenza 30, Marsala 30, Enna 30, Puteolana 29, Reggina 29, Cosenza 28, Palmese 24, Nuova Igea Barcellona Pozzo di Gotto 21, Acireale 20

Gironi Finali:
Girone A: Lecco 7, Pordenone 7, Carrarese 7, Magenta 3

Girone B: Catanzaro 10, Carbosarda 6, Avellino 6, Castelfidardo 2

Qualificazioni:

Carrarese – Pordenone 1-1; Carrarese – Lecco 3-0; Lecco – Pordenone 2-0. Promosse Carrarese e Lecco

Carbosarda – Avellino 1-0 entrambe promosse

Finale per il titolo di campione d’Italia di IV Serie:

a Carrara: Carrarese – Catanzaro 2-2

a Catanzaro: Catanzaro – Carrarese 2-1 Catanzaro campione d’Italia

Campionato 1953 – 54

Girone A: Aosta 40, Biellese 40 (spareggio Aosta – Biellese 1-0), Pro Vercelli 36, Cuneo 36, Arsenalspezia 33, Borgosesia 30, Sestrese 30, Massese 30, Casale 30, Valenzana 29, Saluzzo 27, Fossanese 26, Rivarolese 26, Rapallo 24, Sestri Levante 22, Albenga 21

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Albenga 1953 – 54: da sinistra in piedi Magnetto, Vignolo, Maritano, Gallarati, Tonini, Bernini, Ballaucco accosciati: il massaggiatore Aicardi, Grammatica, Longoni, Malco, Fiorucci

Girone B: Verbania 41, Snia Varedo 40, Vigevano 38, Pro Sesto 35, Gallaratese 35, Meda 33, Saronno 31, Mariano Comense 30, Magenta 28, Manara 28, Pro Lissone 27, Rhodense 26, Villasanta 25, Vigor Abbiategrasso 24, Varese 23, Gravellona 16

Girone C: Cremonese 45, Marzoli Palazzolo sull’Oglio 43, Reggiana 36, Falck Vobarno 32, Ponte San Pietro 30, Cerea 30, Hellas Verona 29, Legnago 29, Carpi 29, Olimpia Caravaggio 29, Adriese 27, Casalese 26, Fidenza 25, Marzotto Manerbio 24, Ferrara 24, Crema 21

Girone D: Bolzano 47, Mestrina 38, Sacilese 34, Pordenone 34, Dolo 34, Lanerossi Schio 33, Trento 31, SAICI Torviscosa 31, Portogruaro 29, Olimpia Cittadella 27, Belluno 27, Lancia Bolzano 25, CRADA Monfalcone 24 San Giovanni Trieste 23, Pro Gorizia 23, Libertas Trieste 20

Girone E: Prato 44, Perugia 41, Sansepolcro 40, Solvay 35, Cecina 32, Faenza 30, Pistoiese 32, Foligno 30, Città di Castello 30, Forlì 28, Siena 27, Perticara 26, Signe 23, Grosseto 23, Pontedera 20, Cesena 15

Girone F: BPD Colleferro 45, Chinotto Neri 40, Pescara 39, Ascoli 33, Sanlart 31, Sangiorgese 31, Aquila 30, Anconitana 28, Fabriano 28, Chieti 28, Romulea 27, Castelfidardo 26, Fermana 25, Sulmona 25, Senigallia 17

Girone G: Foggia 42, Cral Cirio 40, Avellino 34, Torres 33, Turris 32, Monteponi 31, Montevecchio 31, Potenza 30, Bagnolese 29, Cavese 28, Puteolana 28, Terracina 26, Frosinone 26, Campobasso 26, Nocerina 25, Olbia 19

Girone H: Bari 48, Enna 40, Reggina 35, Molfetta 34, Trapani 32, Nissena 31, Marsala 31, Trani 31, Cosenza  31, Audace Cerignola 30, Matera 27, Brindisi 26, Paolana 26, Gela 21, Ostuni 8

Gironi Finali
A: Cremonese 7,Bolzano 7, Aosta 6, Verbania 4

B: Prato 8, BPD Colleferro 8, Bari 8

Spareggio: Bari 3, Prato 3, BPD Colleferro o

Promosse: Cremonese, Bolzano,Bari e Prato.

Campionato 1954 – 55

Girone A: Pro Vercelli 48, Novese 42, Ivrea 39, Cenisia Torino 38, Biellese 37, Arsemalspezia 37, Vogherese 34, Fossanese 34, Borgosesia 34, Rapallo 33, Cuneo 33, Vado 31, Valenzana 31, Sestrese 30, Rivarolese 28, Saluzzo 27, Aosta 25

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Il Vado neo – promosso in IV Serie

Girone B: Vigevano 50, Verbania 47, Gallaratese 45, Snia Varedo 41, Pro Sesto 40, Vis Nova Ponte San Pietro 35, Mariano Comense 35, Villasanta 34, Bovisio 33, Meda, 32, Saronno 32, Cantù 31, Rhodense 30, Pro Lissone 29, Magenta 28, Vigor Abbiategrasso 27, Ponte San Pietro 25, Manara 18

Girone C: Marzoli Palazzolo sull’Oglio 51, Mantova 46, Hellas Verona 45, Forlì 44, Falck Vobarno 39, Faenza 38, Reggiana 36, Marzotto Manerbio 35, Carpi 34, Fidenza 32, Lumezzane 31, Adriese 31, Bondenese 29, Clodia, 28, Olimpia Caravaggio 27, Cerea 27, Casalese 20, Legnago 19

Girone D: Mestrina 47, CRADA Monfalcone 40, Splimbergo 40, Lanerossi Schio 40, Belluno 39, Pordenone 38, Virtus Bassano 37, Sacilese 34, Trento 34, Merano 34, Pellizzari Arzignano 34, Dolo 33, Pro Gorizia 32, Cittadella 30, SAICI Torviscosa 29 San Giovanni Trieste 20, Lancia Bolzano 18

Girone E: Siena 49, Solvay 44, Sansepolcro 42, Fabriano 42, Lucchese 40, Pisa 40, Castelfidardo 40, Jesina 37, Anconitana 36, Sestese 35, Massese 35, Città di Castello 32, Pistoiese 31, Cecina 31, Rimini 26, Bagni di Lucca 22, Signe 15, Perticara 13

Girone F: BPD Colleferro 54, Torres 47, Aquila 44, Annunziata Ceccano 43, Romulea 39, Terracina 38, Monteponi 36, Foligno 35, Perugia 35, Ternana 35, Aquila Montevarchi 34, Sora 33, San Lorenzo Artiglio 33, Frosinone 29, Italcalcio Roma 26, Nuorese 19, Orbetello 19, Grosseto 12

Girone G: Molfettta 50, Chinotto Neri 48, Pescara 48, Trani 42, Chieti 41, Giulianova 36, Foggia 33, Audace Cerignola 33, Sangiorgio 33, Fidelis Andria 32, Campobasso 31,Maglie 29, Potenza 29, Matera 28, Ascoli 26, Brindisi 26, Fermana 26, Melfi 24

Girone H: Cral Cirio 51, Cosenza 48, Enna 45, Marsala 43, Bagnolese 43, Crotone 39, Trapani 37, Casertana 35, Puteolana 33, Reggina 33, Avellino 32, Nissena 30, Turris 29, Bagheria 39, Paolana 26, Torrese 25, Gioiese 19, Cavese 13

Vigevano, Mestrina, BPD Colleferro, Molfetta promosse in Serie C al termine dei gironi finali.

3

IL Crotone anni’50 da sinistra, in piedi, alcuni dirigenti, l’allenatore Rubino, Giannatasio, il presidente,  Giuffrida, Castoldi, Cherubini, Forin, Marcos, il massaggiatore Paolini, Rovelli, Rampazzo, Pisani, Fino. Quanto cammino compiuto dalla società crotonese attualmente in Serie A per la seconda stagione consecutiva.

Campionato 1955 – 56

Girone A: Biellese 52, Pro Vercelli 45, Cuneo 43, Vogherese 38, Vado 37, Casale 36, Cenisia 35, Novese 33, Verbania 32, Asti 32, Rapallo 31, Sammargheritese 31, Ivrea 30, Fossanese 30, Veloce Savona 29, Juve Domo 28, Valenzana 26, Borgosesia 24

Girone B: Fanfulla 49, Snia Viscosa 46, Marzoli Palazzolo sull’Oglio 43, Pro Sesto 42, Varese 41, Melzo 40, Vis Nova Ponte San Pietro 38, Gallaratese 37, Crema 36, Rhodense 36, Falck Arcore 34, Saronno 31, Meda 30, Cantù 30, Bovisio 23, Mariano Comense 22, Pro Lissone 18, Villasanta 16

Girone C: Reggiana 54, Sarom Ravenna 51, Mantova 47, Pellizzari Arzignano 43, Forlì 40, Beretta Gardone Valtrompia 39, Hellas Verona 35, Bondenese 32, Audace San Michele Extra 32, Fidenza 31, Clodia 31, Mogliese 28, Marzotto Manerbio 27, Carpi 27, Lumezzane 26, Adriese 5

Girone D: Bolzano 53, Pro Gorizia 47, CRADA Monfalcone 43, Trento 40, Dolo 39, Portogruaro 38, Sava 37, Belluno 35, Sacilese 35, Pordenone 34, Rovereto 34, Merano 29, Bassano 29, Itala Gradisca 27, Lanerossi Schio 25, Gradese 24, Spilimbergo 22, Thiene 21

Girone E: Siena 53, Spezia 50, Lucchese 45, Carrarese 39, Solvay 39, Cecina 36, Anconitana 35, Pontedera 34, Viareggio 32, Jesina 31, Sansepolcro 30, Pistoiese 29, Senigallia 29, Sestese 29, Fabriano 28, Pisa 25, Massese 24, Poggibonsi 24

Girone F: Chinotto Neri 52, Foligno 49, Annunziata Ceccano 45, Federconsorzi 39, Torres 39, Montevecchio 37, Monteponi 36, Frosinone 36, Romulea 35, Città di Castello 34, Sora 34, Terracina 34, Perugia 32, Ternana 31, Calangianus 31, Atac Roma 19, Sanlorenzo Arrtiglio 16, Umbertide 13

Girone G: Pescara 49, Foggia 48, Fidelis Andria 41, Chieti 41, Teramo 40, Giulianova 40, Aquila 37, Sangiorgese 36, Matera 36, Trani 35, Barletta 34, Audace Cerignola 34, Campobasso 32, Lecce 32, Maglie 29, Castelfidardo 25, Pescopagano 13, Monticchio Potenza 7

Girone H: Reggina 52, Cral Cirio 46, Trapani 43, Cosenza 43, Avellino 41, Marsala 37, Aefer Roma 37, Casertana 34, Juve Bagheria 33, Enna 32, Caltagirone 32, Juve Stabia 32, Crotone 32, Nicastro 30, Nissena 28, Ilva Bagnolese 27, Turris 17, Puteolana 15

Biellese, Reggiana, Siena e Reggina promosse in Serie C dopo i gironi finali

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Il Cosenza. Nella foto la formazione vittoriosa sul Monteponi (4- 2) il 18 maggio 1958: in piedi, all. Bellini, Cuoghi, Delfino, Villa, Regalino, Bordignon, Pres. Perugini, Uxa, Del Morgine; accosciati: Colosio, Bedetti, Paolillo, Coaro, Palpacelli

Campionato 1956 – 57

Girone A: Pro Vercelli 48, Cenisia 47, Cuneo 46, Casale 43, Corbetta 42, Novese 41, Sestrese 38, Asti 37, Entella 36, Ivrea 35, Sammargheritese 33, Veloce Savona 32, Pinerolo 31, Vogherese 30, Vado 29, Rapallo 27, Fossanese 10, Wild Novara 7

Girone B: Marzoli Palazzolo sull’Oglio 54, Fanfulla 47, Varese 44. Piacenza 43, Snia Viscosa 43, Gallaratese 42, Verbania 39, Melzo 36, Seregno 32, Falck Arcore 29, Saranno 39, Meda 27, Cantù 26, Crema 25, Malnatese 24, Vis Nova Ponte San Pietro 24, Rhodense 23, Pro Sesto 23

Girone C: Sarom Ravenna 58, Mantova 46, Falck Vobarno 42, Hellas Verona 41, Marzotto Manerbio 41, Mogliese 39, Carpi 37, Faenza 35, Forlì 34, Pelizzari Arzignano 31, Casalecchio di Reno 31, Baracca Lugo 31, Aurora Travagliato 28, Audace San Michele Extra 28, Casalese 25, Bondenese 24, Schio 22, Fidenza 18

Girone D: Belluno 49, Pro Gorizia 46, CRADA Monfalcone 44, Vittorio Veneto 44, Dolo 40, Pordenone 40, Virtus Bassano 39, Bolzano 38, Merano 34, sava 33, Ponziana 32, Sacilese 30, Rovereto 30, Trento 27, Cividalese 26, Clodia 25, Portogruaro 19, Itala Gradisca 15

Girone E: Anconitana 50, Carrarese 49, Spezia 44, Arezzo 43, Lucchese 41, Solvay 38, Viareggio 35, Montecatini 34, Fano 33, Labrone Livorno 31, Pistoiese 30, Jesina 30, Senigallia 29, Pontedera 29, Empoli 28, Piombino 27, Sestese 25, Cecina 19

Girone F: Chinotto Neri 50, Federconsorzi 48, Foligno 45, BPD Colleferro 42, Gallura 39, Monteponi 38, Frosinone 36, Romulea 35, Città di Castello 35, Tivoli 33, Ternana 33, Torres 31, Aquila Montevarchi 30, Perugia 28, Bastia Umbra 27, San Sepolcro 27, Spes Roma 21, Terracina 13

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Il Perugia salvatosi a stento dalla retrocessione in Promozione: da sin., in piedi., Aliani, Bianchini, Canavacciuolo, Carello, Cascelli, l’allenatore “il sor Mazzetti”; al centro Fortini, Lombardi, Millia, Vittiglio, Poli, Spinelli 

Girone G: Marsala 54, Cral Cirio 49, Casertana 46, Cosenza 46, Avellino 42, Trapani 42, Matera 40, Juve Bagheria 34, Ragusa 31, Crotone 30, Juve Stabia 28, Ercolanese 27, Taurianova 26, Enna 26, Nicastro 25, Caltagirone 24, Benevento 21, Aefer Roma 21

Sarom Ravenna, Pro Vercelli e Chinotto Neri  (dopo spareggio vinto 1-0 con il Marsala) promosse in Serie C

Campionato 1957 – 58

Interregionale I serie

Girone A: Spezia 45, Casale 37, Corbetta 36, Varese 35, Piacenza 34, Arezzo 33, Novese 33, Cenisia 31, Foligno 29, Snia Varedo 27, Lucchese 27, Gallaratese 27, Carrarese 24, Solvay 23, Fanfulla 22, Cuneo 17

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Spezia 1957 – 58

Da sinistra :  Persi,Crivellente,Pastorino,Corelli,Bumbaca,Corti,Mangini,Castellazzi,DeDominicis,Franceschina,Incerti,Albertosi, Saporetti. Davanti a tutti capitan Zennaro. Con gli aquilotti si schiera anche un giovanissimo Ricky Albertosi

Girone B: Ozo Mantova 45, Treviso 42, Pescara 39, Hellas Verona 36, Anconitana 36, Chieti 30, Pro Palazzolo 30, Forlì 30, CRADA Monfalcone 30, Pordenone 28, Pro Gorizia 27, Vittorio Veneto 26, Moglia 25, Belluno 24, Falck Vobarno 18, Dolo 14

Girone C: Cosenza 34, Cral Cirio 32, Aquila 32, Marsala 32, Barletta 31, Lecce 30, Trapani 30, Foggia 30, Casertana 29, Monteponi 29, BPD Colleferro 28, Avellino 26, Tempio Pausania 26, Molfetta 22, Audace Cerignola 7

Interregionale II serie

Girone A: Entella 41, Andrea Doria 40, Vado 34, Fossanese 33, Pinerolo 33, La Chivasso 32, Sestri Levante 32, Magenta 30, Asti 30, Savona 30, Sammargheritese 29, Rapallo 27, Veloce Savona 27, Sestrese 25, Ivrea 20, Vogherese 17

Girone B: Seregno 47, Saronno 40, Vimercatese 40, Melzo 39, Meda 38, Falck Arcore 35, Solbiatese 33, Pro Sesto 31, Rhodense 29, Rizzoli Milano 28, Crema 27, Malnatese 24, Vis Nova Giussano 22, Cantù 20, Juve Domo 18, Verbania 9

Girone C: Bolzano 43, Virtus Bassano 39, Sava 35, Lanerossi Schio 34, Trento 34, Aurora Travagliato 34, Portogruaro 33, Ponte  San Pietro 31, Rovereto 31, Pellizzari Arzignano 31, Audace San Michele Extra 29, Merano 27, SAICI Torviscosa 25, Ponziana 24, Cividalese 22, Clodia 8

Girone D: Libertas Correggio 38, Baracca Lugo 37, Alma Juventus Fano 36, Jesina 36, Portocivitanovese 34, Carpi 33, Faenza 33, Rimini 32, Cesena 31, Sangiorgese 31, Mirandolese 31, Vigor Senigallia 23, Bondenese 22, Fidenza 22, Casalecchio di Reno 22, Sassuolo 19

Girone E: Pisa 45, Pistoiese 38, Empoli 38, Pontedera 37, Massese 37, Città di Castello 33, Montecatini 33, Cuoiopelli 32, Poggibonsi 32, Viareggio 29, Rondinella Firenze 27, Labrone Livorno 26, Sestese 18, Cecina 17, Sansepolcro 9

Girone F: Squibb Roma 42, Torres 39, Grosseto 37, Montevecchio 37, Forza e Coraggio Avezzano 35, Olbia 32, ATAC Roma 31, Ternana 31, Virtus Spoleto 28,Romulea 28, Perugia 28, Bastia Umbra 28, Tivoli 27, Mancini Civitavecchia 26, Rieti 19, Terracina 10

Girone G: Ortona 41, Ascoli 40, Martina Franca 39, Campobasso 37, Trani 36, San Vito Benevento 35, Teramo 34, Giulianova 34, Nola 31, Melfi 30, Torremaggiore 30, Fidelis Andria 27, Virtus Casarano 24, Virtus Lanciano 20, Monticchio Potenza 11, Matera 9

Girone H: Enna 43, Juve Bagheria 42, Vigor Nicastro 40, Akragas 39, Gladiator Santa Maria Capua a Vetere 37, Caltagirone 37, Leonzio Lentini 36, ragusa 36, Castrovillari 31, Sagittario Pomigliano d’Arco 25, Juve Stabia 24, Palmese 17, Ercolanese 11, Taurianova 8, Nocerina ritirata

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Una formazione della Virtus Casarano 1957 – 58

Campionato 1958 – 59

Girone A: Savona 51, Entella 44, Rapallo 43, Sestri Levante 40, Asti 39, Fossanese 39, Cenisia 37, Novese 36, ivrea 35, Andrea Doria 34, Derthona 33, Sammargheritese 31, Cuneo 30. Trinese 30, Varazze 29, la Chivasso 22, Vado 22, Pinerolo 17

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Una delle più forti edizioni del Savona FBC. Campionato 1958 – 59. Da sinistra in piediMariani, Contin, Merighetto I, Ciglieri, Teneggi, Ferrero; accosciati, da sin., Ballaucco, Brocchi, Ratto, Merighetto II, Galindo.

Girone B: Solbiatese 46, Saronno 45, Seregno 44, Magenta 43, Gallaratese 39, Inveruno 37, Sondrio 36, Meda 34, Falck Arcore 34, Leffe 33, Ponte San Pietro 33, Pro Sesto 33, Rescaldinese 32, Vimercatese 32, Omegna 30, Corbetta 26, Melzo 23, Rhodense 12

Girone C: Bolzano 47, CRADA Monfalcone 44, Falck Vobarno 44, Miranese 44. Audace San Michele Extra 41, Pro Gorizia 41, Belluno 39, Lanerossi Schio 39, Pelizzari Arzignano 37, Pro Mogliano 29, Virtus Bassano 27, Dolo 22, Merano 22, Trento 21, Edera Trieste 20

Girone D; Vis Sauro Pesaro 47, Rimini 41, Jesi 40, Moglia 39, Aurora Travagliato 38, Cesena 37, Alma Juventus Fano 36, Lilion Snia Varedo 36, Fanfulla 36, Cervia 34, Crema 31, Libertas Correggio 31, Mirandolese 32, Rizzoli Milano 31, Tranvieri Bologna 30, Carpi 28, Baracca Lugo 24, Faenza 18

Girone E: Pistoiese 51, Empoli 47, Massese 39, Lucca 38, Piombino 38, Cuoiopelli 38, Solvay 37, Sangiovannese 37, Pontedera 34, Carrarese 32, Lardarello 32, Arsenalspezia 31, Viareggio 30, Grosseto 29, Poggibonsi 29, Rondinella Firenze 29, Città di Castello 23, Montecatini 7

Girone F: Torres 45, Nuova Cisterna 43, BPD Colleferro 39, Forza e Coraggio Avezzano 37, Virtus Spoleto 37, Nuorese 36, Tempio 35, Perugia 34, Romulea 33, Ternana 33, Gubbio 32, Fiamme Oro Roma 30, Olbia 29, Civitavecchia 26, Monteponi 17, Foligno 15, ATAC Roma 12

Girone G: Maceratese 47, Teramo 46, Molfetta 46, Ascoli 42, Martina Franca 42, Torremaggiore 39, Bisceglie 38, Sangiorgese 35, Campobasso 34, Trani 34, Melfi 32, Pro Vasto 32, Portocivitanovese 31, Giulianova 27, Ortona 26, Fidelis Andria 24, Audace Cerignola 22, Vultur Rionero12

Girone H: Crotone 49, Akragas 48, Avellino 45, Acquapozzillo 44, San Vito Benevento 43, Enna 38, Leonzio Lentini 33, Nola 33, Caltagirone 32, Alba Napoli 31, Juve Bagheria 31, Ragusa 30,Vibonese 29, Sagittario Pomigliano d’Arco 28, Gladiator Santa Maria Capua  a Vetere 26, Ilva Bagnolese 25, Vigor Nicastro 25, Castrovillari 18