STAGIONE 1952 – 53: IL SAVONA SCENDE IN PROMOZIONE L’ALBENGA SALE IN IV SERIE

 

di FRANCO ASTENGO

Proseguiamo nella nostra opera di ricostruzione della storia del calcio savonese, occupandoci di una stagione che, per quel che riguarda il Savona Fbc, potrebbe essere ricordata in qualche modo analoga a quella in corso: una stagione difficile, infatti, quella del 1952-53, conclusasi con la retrocessione degli striscioni dalla IV Serie alla Promozione.

Quella stagione, coincise con un momento di difficoltà dell’intera città: stretta nella morsa di una crisi economica rilevante, dovuta alle migliaia di licenziamenti dovuti alla riconversione dello stabilimento Ilva, di gran lunga il più importante della nostra zona industriale.

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Non furono sufficienti gli sforzi dei dirigenti, primo fra tutti ovviamente Stefano Del Buono, e l’abnegazione dell’allenatore Levratto, per evitare il capitombolo. Ci fu addirittura una rinuncia, il 19 aprile 1953, alla gara casalinga con la Novese e, in diverse occasioni, scesero in campo i ragazzi dei “Cicerin Boys.

Passiamo così ai dati statistici.

Il Savona, partecipò al Girone D della IV Serie, terminando al 16° posto (vittoria finale della Carrarese).

La formazione tipo era la seguente: Moscino; Vignolo, Folco; Ronzon, Bruno, Longoni; Gilardoni, Rodi, Pantaleoni, Campora, Gambino. Gli altri titolari: Piredda, Guagno, Manfredini, Facco, Festame, Bironi.

A parte l’elenco dei “Cicerin Boys” inseriti in prima squadra in seguito allo sciopero dei titolari: Cinarelli, Gravano, Vagnola, Rosso, Lantelme, Marrone, Galatolo, Rivoire, Caviglia, Isacco, Alluigi, Montagna.

Nel sottostante campionato di Promozione, invece, la nostra provincia era rappresentata da 9 formazioni, così classificatesi.

Albenga (1° posto): Tonini, Labate, Moro;  Pagano, Maritano, Vacca; Riolfo, Salomone, Franchi II, Grammatica, Labbate (Franchi I, Malco, Sacchi, Dentella).

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L’Albenga che sale in IV Serie si vale dell’apporto di tre grandi protagonisti del calcio savonese: i difensori Vignolo (secondo in piedi da destra) e Ballauco (ultimo in piedi), e il mediano Roberto Longoni, terzo accosciato (il primo a sinistra è il massaggiatore Aicardi)

Alassio (2°posto): Gianardi, Ghersi, Barbieri; Bologna, Boscione, Rosasco; Gasperini, Ferrari, Craveri, Girardi, Aloisio (De Paoli, Gallarate).

Vado (3° posto): Caviglia II, Galindo, Murialdo; Biggi I; Macrì, Barile; Parodi, Marchese I, Ansaldo, Marchese II, Caviglia I (Bartoli, Biggi II, Martini, Reggiani, Griffo, Pelizzari, Pallaro, Barsi).

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Cairese (5° posto): Carzino I, Miele, Re; Varaldo, Rinaldi; Scorzoni; Bulbarella, Zaccone, Ciparroni, Bensi, Introini (Cuccu, Tortarolo, Carzino II).

Finale (6° posto): De Nardi; Taverna, Firpo; Gravano, Gamba, Dodi; Ardoino, Cappelli, Galuppo, Volpe, Azzini (Vinci, Ghersi, Crespi).

Varazze (7° posto): Montobbio, Camogli, Puggia; Bruzzone, Murta, Zunino; Giusto, Anselmo, Teneggi (il celebre Corrado, utilizzato spesso anche  in porta: ruolo in cui sapeva davvero farsi valere, come gli capitò di dimostrare anche a Savona in anni successivi), Perata, Fantini (Moroni, Molinari, Penso, Baghino, Carissimi, Barbarossa).

Veloce (9° posto): Lugas; Gambetta, Storelli; Sciolla, Grazzini I, Mantero; D’Adda, Tommasini, Ghglione, Minuto, Rosa (Oscar Franco, Grazzini II, Granaiola, Piccoli).

Monteponi Vado (13° posto): Siccardi, Ferrini, Macciò; Negro, Tomberli, Baldini; Porsenna, Sanna, De Nicolai, Antibo, Lamberto (Lavagna, Bottarelli, Lorini).

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Loanesi (14° posto): Anselmo, Bertinotti, Cosso; Vacca, Schiappapietra, Roncati, Tomei, Podestà, Pollastrelli, Piana, Aicardi (Cepporina, Bini, Frumento, Pacchioni).

Il campionato di I Divisione risultò appannaggio dell’Albisola, che così ascese per la prima volta alla “Promozione”.

Il girone era composto da 14 squadre (12 della nostra provincia, più le cogoletesi Marenco e Colombo, come dire “previ” contro “rossi”, una sfida molto popolare all’epoca, che aveva quali epigoni anche a Savona, Libertà e Lavoro versus Lavagnolese, come vedremo più avanti scrivendo della Coppa Bacigalupo).

Queste le formazioni – tipo delle compagini savonesi.

Albisola: Eustacchio; Cavallo, Reano; Lubrano, Manzini, Montefiori; Rossello, Meda, Gervasio, Ferri, Pischedda.

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I “ceramisti” dell’Albisola nella stagione 1952 -53

Speranza: Baldizzone; Zamboni, Cava(personaggio di grande spessore, in seguito direttore di Savona Sport, consigliere comunale, animatore della vita politica e culturale; per lui un ricordo davvero commosso); Novaro, Sguerso, Bracco; Negro, Giacobbe, Maschio, Amadeo, Castino.

Finalborghese: Marchisio, Grossi, Giusta, Mariani (proprio lui, Giulio futuro capitano biancoblu), Andrei, Gaggero; Corradi, Sorrentino, Delfino, Giovene, Lauretano.

Avis Valleggia: Bruzzone I, Devalle, Rovigi; Bruzzone II, Brighi, Panigo; Padula, Grignano, Garzoglio, Falco, Astengo.

Dego: Rebella; Lena, Benearrivato; Monticelli, Miglietta, Ravera; Reverdito, Bramerio, Pollero, Migliardi, Salvi.

Montecatini Cairo: Olivieri; Mallarini I, Poggio; Perasso, Schiavetta, Bonifacio; Benzoni, Martini, Molinari, Vero, Mallarini II.

Stella Rossa: Beretta, Bernardini, Visconti; Tambuscio,Valentino Persenda, Marte; Ricci, Borzone, Mino Persenda (il bombardiere nero), Tessitore, Merengone.

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La Stella Rossa 1952- 53: da sinistra in piedi: Visconti, Briano, Amedeo, Mino Persenda, Valentino Persenda, Bennati, Merengone, Ricci; accosciati: Bruzzone, Beretta, Bernardini.

Altarese: Ronchetti; Nicco, Rizzo; Piccardi I, Torterolo, Piccardi II; Remotti, Mignone, Pansera, Bozzano, Repetto.

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Lavagnolese: Macciò, Ferro, Galatolo, Valfrè, Lavezza, Torcello; Charlone, Negro, Carrieri, Martin, Lenzuni.

Celle: Mozzone, Bovone, Testa; Santini, Baglietto, Calcagno; Londisona, Pillitteri, Barbarossa, Massa, Ferro.

Cengio: Caldi, Pastorino, Magliano; Utech, Frediani, Malfatti; Solaro, Foglia, Valle, Garbero, Bosio.

Libertà e Lavoro: Botto, Farfazi, Saettone, Scotto, Santi, Vinci; Serotti, Cattardico, Bottinelli, Murialdo, Leoni.

Nelle categorie ragazzi la Coppa Bacigalupo restò “in to paise du Giabbe” cambiando sponda: dopo il dominio dei “previ” della Lavagnolese subentrò quello dei “rossi” della Libertà Lavoro, diretta da Cacciabue e Rebagliati (non era ancora stata effettuata la fusione con lo Speranza e la squadra giocava con la maglia a scacchi arancio-marrone).Tiratissima la finale: 1-0 alla Montecatini con rigore tirato due volte da Antonio Murialdo.

Questi i protagonisti: Camici, Del Buono, i fratelli Nuccio e Italo Minuto, Cavallo, Nanni Ciglieri (Vado, Sampdoria, Savona, Lavagnese, Veloce), Monchiero, Trincheri, Boffa, Varaldo, Serrotti, Itali, Vinci, Reggiori(anche lui poi passato alla Sampdoria, successivamente Vado e Veloce), Murialdo (futuro sindaco di Spotorno: una località dove, frequentemente, i sindaci, vedi Marengo e Bertolotti, hanno giocato al calcio), Pastorino.

 

 

LE 10 SQUADRE PIU’ FORTI NELLA STORIA DEL CALCIO

Una classifica personale di Luciano Angelini e Franco Astengo (con un richiamo alla tecnica, ma anche al cuore),

Le squadre di Franco Astengo

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Al primo posto il Brasile 1958 vittorioso nella finale della Coppa del Mondo disputata in Svezia. Da sinistra in piedi: Djalma Santos, Zito, Orlando, Nilton Santos, Bellini Gilmar, accosciati: Garrincha, Didi, Pelè, Vavà, Zagalo

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Al secondo posto la Grande Ungheria, imbattuta per 4 anni e perdente nella finale del mondiale 1954in Svizzera dalla Germania per 3-2. La Squadra d’oro nel 1953. In piedi: Gyula Lóránt, Jenő Buzánszky, Nándor Hidegkuti, Sándor Kocsis, József Zakariás, Zoltán Czibor, József Bozsik e László Budai. Accosciati: Mihály Lantos, Ferenc Puskás e Gyula Grosics.

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Terzo posto per il Real Madrid 1955 – 60, cinque coppe dei campioni consecutive. Dominguez, Marquitos, Pachin, Santamaria, Zarraga, Vidal, Canario, Del Sol, Di Stefano, Puskas, Gento

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Quarto posto il Brasile campione del mondo 1970 in Messico (sconfitta l’Italia 4-1)

BRASILE: Félix; Carlos Alberto, Brito, Piazza, Everaldo; Clodoaldo,il massaggiatore Americo, Jairzinho, Gersin, Tostao, Pelè, Rivelino

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Quinto posto: l’Ajax del calcio totale

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Sesto posto l’Italia della finale del Messico: da sinistra in piedi: Albertosi, Facchetti, Rosato, Domenghini, Boninsegna, Riva. Accosciati Bertini, Cera, Mazzola, de Sisti, Burgnich

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Settimo posto: Germania campione del mondo 1974. Formazione: Mayer, Vogts, Breitner; Bonhof, Schwarzenbeck, Beckenbauer; Grabowski, Hoeness, Muller, Overath, Holzenbein.

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Ottavo posto per il Grande Torino caduto a Superga: Bacigalupo, Ballarin, Maroso; Castigliano, Rigamonti, Grezar; Menti II, Loik, Gabetto, Mazozla, Ossola

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Il Wunderteam austriaco spezzato dall’Anschluss. Formazione :Platzer, Cisar, Sesta, Wagner, Smistik, Urbanek, Zischek, Bican, Sindelar, Schall, Viertl – Allenatore Hugo Meisl

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Decimo posto : L’Uruguay campione del mondo 1950. Da sinistra a destra, in piedi (esclusi i membri dello staff tecnico, vestiti di blu con lo stemma dell’AUF trapuntato sul petto):Varela, Tejera, Gambetta, M. González, Máspoli e Rodríguez Andrade. Accosciati: Ghiggia, Pérez, Míguez, Schiaffino e Morán. Il primo degli uomini dello staff da sinistra in piedi (tra Varela e Tejera) è l’allenatore Juan López Fontana

….E QUELLE DI LUCIANO ANGELINI

Non raccolgo la provocazione, ma ci provo. Ad una condivisibile scelta “alta” sul piano tecnico-tattico, dei risultati e della qualità dei singoli, tecnici compresi, e dopo aver scavato nella memoria delle esperienze (anche) personali, preferisco farmi sopraffare alla forza dei ricordi. A momenti vissuti intensamente, negli stadi, come spesso mi è capitato, davanti alla tivù o, anni addietro, ascoltando le coinvolgenti e fantasiose radiocronache di Nicolò Carosio, quello del “quasi gol” o del “picchiano i nostri giocatori” in una drammatica partita contro l’Irlanda del Nord (Belfast, 15 gennaio 1958: 2-1 per gli irlandesi). Chiamale, se vuoi, emozioni. 

Ecco le “mie” dieci:

1) Brasile campione del mondo 1970 (Felix, Carlos Alberto, Everaldo; Clodoaldo, Brito, Piazza; Jarzinho, Grerson, Tostao, Pelè, Rivelino).

2) Brasile campione del mondo 1958.

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L’Italia di Enzo Bearzot che conquistò nel 1982 il suo terzo alloro mondiale. In piedi: Zoff (capitano), Antognoni, Scirea, Graziani, Collovati, Gentile. Accosciati: Rossi, Conti, Cabrini, Oriali,Tardelli.

3) Italia campione del mondo 1982  (Zoff, Bergomi, Cabrini; Gentile, Collovati, Scirea; Bruno Conti, Tardelli, Paolo Rossi, Oriali, Graziani (dal ‘7 Altobelli; dall’ ’89 Causio).

4) Italia contro Germania nel campionato del mondo 1970 (Albertosi, Burgnich, Facchetti; Bertini, Rosato, Cera; Domenghini, Mazzola (dal ’46 Rivera), Boninsegna, De Sisti, Riva), ben distinta da quella schierata dal fragile Valcareggi contro il Brasile con Gianni Rivera in campo negli ultimi 6 minuti al posto di Boninsegna.

5) Real Madrid campione d’Europa 1960 (Dominguez, Marquitos, Pachin; Vidal, Santamaria, Zarraga; Canario, Del Sol, Di Stefano, Puskas, Gento) con in campo autentici fuoriclasse entrati a pieno titolo nella storia del calcio mondiale da Santamaria a Di Stefano, a Puskas e Gento.

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6) Italia campione del mondo 2006: Buffon, Zambrotta, Grosso; Cannavaro, Materazzi, Gattuso; Camoranesi (dall’86’ Del Piero), Pirlo, Toni, Totti (dal 61′ Iaquinta), Perrotta (dal 61′ De Rossi) ; allenatore Lippi. E’ la partita all’ultimo respiro con la Francia dal finale vietato ai deboli di cuore con il risultato bloccato sull’1-1 (Zidane al 7′, Materazzi al 19′) dopo 120 minuti di gioco e decisa ai rigori con l’ultimo, decisivo penalty di Grosso all’incrocio dei pali alla sinistra di Barthez (Pirlo, Materazzi, De Rossi, Del Piero gli altri rigoristi) . E’ anche la partita della testata di Zidane a Materazzi con una lunga coda di polemiche sulle paroline, mai chiarite, dell’azzurro che avrebbero provocato l’ira del francese.

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7) Juventus campione d’Italia 1950 (Viola, Bertuccelli, Manente; Mari, Parola, Piccinini; Muccinelli, Martino, Boniperti, John Hansen, Praest). Difesa e mediana sono entrate nella leggenda della tifoserie juventina, e non solo. I guizzi di Muccinelli, la regìa di capitan Boniperti e l’efficacia offensiva di John Hansen e Praest fruttarono 62 punti in 38 partite (all’epoca la vittoria valeva ancora 2 punti) con 100 gol realizzati e 43 subiti. In panchina c’era Jesse Carver.

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8) Inter campione d’Europa 1964 e 1965 (Sarti, Burgnich, Facchetti; Tagnin, Guarneri, Picchi; Jair, Mazzola, Milani, Suarez, Corso; la stagione successiva Bedin al posto di Tagnin, Peirò al posto di Milani). Allenatore Helenio Herrera. Nelle due finali, i nerazzurri superarono il Real Madrid 3-11 (Milani e doppietta di Mazzola) e il Benfica (1-0) con un gol di Jair). 

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9) Milan campione d’Europa 1969 (Cudicini, Anquilletti, Schnellinger; Rosato, Malatrasi, Trapattoni, Hamrin, Lodetti, Sormani, Rivera, Prati). E’ la notte magica di Madrid con Pierino Prati, il bomber lanciato due anni prima dal Savona, a fare da mattatore con tre dei 4 gol (di Sormani il quarto) con i quali i rossoneri umiliarono l’Ajax del genio Crujff. L’intesa Rivera-Prati si rivelò letale per gli olandesi con un blocco difensivo di autentici mastini e con un centrocampo presidiato da Trapattoni e dall’instancabile Lodetti.

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Un’immagine storica e, purtroppo, irripetibile: lo stadio Bacigalupo stracolmo di spettatori il 10 aprile 1966, giorno della partita decisiva contro il Como. Da sinistra in piedi: il dott. Galleano, Ratti, Natta, Bruno, Fazzi, Pozzi, Gittone, Taccola, il massaggiatore Regazzoni, l’allenatore Manlio Bacigalupo, l’avv. Viola; accosciati: il rag. Casella, l’allenatore degli juniores Agostino Macciò, Corucci, Rosin, la mascotte, Pietrantoni, Verdi, il magazziniere Bertolucci.

10) Savona Fbc della promozione in Serie B nella stagione 1965-66 (Rosin, Persenda, Verdi; Bruno, Pozzi, Natta; Taccola, Gittone, Fazzi, Pietrantoni, Corucci; allenatore Manlio Bacigalupo). Decimo posto, ma primo del cuore. Quel Savona entra nella mia top ten, oltre al risultato sportivo, per aver saputo coagulare attorno a sé tutta la Città con una partecipazione corale lasciata in eredità con le immagini dei 15mila spettatori accorsi al “Bacigalupo” per la partita con il Como, decisiva per la promozione, e per la festa finale contro l’Ivrea.

 

Una risposta alla “provocazione” di Angelini di Franco Astengo

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In piedi: Ocwirk, Vicini, Milani, Bergamaschi, Vincenzi, Bardelli.

Accosciati: Delfino, Mora, Marocchi, Cucchiaroni, Skoglund.

Credo però che alla fine potremmo convenire su queste due squadre:

1918

Quel filo tra Savona e Belluno

di Luciano Angelini e Franco Astengo

Abbiamo ricevuto questa graditissima mail:

Egregio signor Astengo,le invio i miei complimenti per il meraviglioso blog sul calcio
savonese che ho scovato su internet. Davvero un eccellente lavoro!
Sono bellunese, giornalista pubblicista, ho quasi 54 anni e una grande
passione per il calcio, in particolare quello della mia città
(Belluno). Due mie zie paterne, ormai defunte, dopo il matrimonio
hanno vissuto per decenni a Valleggia e in Liguria ho trascorso da
giovane un’indimenticabile estate di vacanza oltre quarant’anni orsono.
Ho letto che Lei possiede l’Agenda Barlassina e l’Almanacco illustrato
del calcio e pertanto le sarei infinitamente grato se avesse la bontà
di aiutarmi a completare la mia ricerca storica sull’A.C.Belluno che
da anni sto faticosamente portando avanti. Le chiederei la
disponibilità ad inviarmi le scansioni delle pagine delle due “bibbie”
sopracitate ove si parla del Calcio Belluno fino al 1993.
La ringrazio anticipatamente per quanto riterrà di poter fare in mio
aiuto e le rinnovo i complimenti per l’ottimo lavoro dedicato al
calcio savonese.

Cordiali saluti

Roberto Bona

Abbiamo così pensato di stabilire un filo tra il calcio savonese e quello bellunese rievocando le partite disputate in campionato tra il Savona e il Belluno, colori sociali giallo – blu.

Ecco il quadro completo tratto dal sito del club “Gazzano” la cui parte statistica è curata dagli ottimi Fabio Parodi e Massimo Bochiolo

Serie C 71/72
19-09-1971, Belluno – SAVONA 2-0
06-02-1972, SAVONA – Belluno 2-1
Serie C 72/73
22-10-1972, Belluno – SAVONA 0-1
18-03-1973, SAVONA – Belluno 1-1
Serie C 73/74
04-11-1973, Belluno – SAVONA 3-1
31-03-1974, SAVONA – Belluno 0-1
Serie C2 03/04
14-09-2003, SAVONA – Belluno 0-1
25-01-2004, Belluno – SAVONA 2-3

Di seguito i tabellini delle 8 partite disputate:

Campionato 1971 – 72

Seconda Giornata: Belluno – Savona 2-0

Belluno: Bubacco (storico ex-portiere del Venezia), Cecco, Grion, Flaborea, Cerantola, Valmassoi ( Mantigro dall’85’), Gaiotti, Canella (ex Inter e Fiorentina), Inferrera, Zardo, Olivotto

Savona: Ghizzardi, Arnuzzo, Budicin, Canepa, Gava, Rossi, Verdi, Governato, Restelli, Murgita (Capra dal 76’) Garofalo

Reti: 15’ Canella 62’ Gaiotti

Arbitro Albertini di Torino

Ventunesima giornata: Savona – Belluno 2-1

Savona: Merciai, Arnuzzo, Bianchino, Budicin (Bennati dal 81’) Ballotta, Rossi, Vivarelli, Governato, Marcolini, Sangoi, Balestrieri ( 12° Ferioli) all. Volpi

Belluno: Bubacco, Cecco, Grion, Valmassoi,Cerantola, Tesan, Argenta, Canella, Inferrera, Flaborea, Mantieri (12. Bennati 13° Gagliazzo) all. Eros Beraldo, ex mediano di Milan, Triestina e Genoa

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Savona edizione 1971 – 72: in piedi da sin.: Balestrieri, Catuzzi, Rossi, Governato, Capra, Merciai Accosciati : Vivarelli, Marcolini, Arnuzzo, Budicin, Ballotta

Campionato 1972 – 73

Sesta Giornata: Belluno – Savona 0-1

Belluno: Bianchi, Cecco, Grion, Olivotto, Del Piccolo, Moretti, Dalle Crode (il famoso “Crodino” ex del Savona e della Solbiatese), Canella, Mpresco, Flaborea, Miorandi (Bristot dal 70’) 12° Dal Pos all. Beraldo

Savona: Paterlini, Brignole, Budicin, Rossi, Canepa, Gava, Ardemagni, Corbellini, Panucci, Governato, Gottardo (12° Ghiso, 13° Vivarelli) all.Volpi

Rete. Gottardo, rig, 19’

Arbitro Mattei di Macerata

Venticinquesima giornata: Savona – Belluno 1-1

Savona: Paterlini, Brignole (Ardemagni dal 46’), Budicin, Rossi, Canepa, Gava, Vivarelli, Corbellini, Panucci, Bosca, Gottardo (12° Ghiso) all. Volpi

Reti: Dalle Crode 17’ Panucci 19’

Arbitro Busalacchi di Palermo

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Belluno anni ’70 in Serie C

Campionato 1973 – 74

Ottava giornata: Belluno – Savona 3-1

Belluno: Bubacco, Cecco, Grion, Cipelli, Dal Piccolo, Kuk, Dalla Bella (Valmassoi dal 46’), Miorandi, Inferrera, Tormen, Ballarin (12° Bertella, 13° Bachin) all. Beraldo

Savona: Paterlini, Perlo (Brignole dal 65’), Budicin, Rossi, Canepa, Capra, Andreoli, Bosca, Cucchi, Matteoni, Ardemagni (12° Ghiso 14° Buscaglia) all. Tagnin

Reti: Ballarin al 4’, Tormen al 18’, Cucchi (rig) 60’, Cipelli 62’

Arbitro Bardone di Firenze

Ventisettesima giornata Savona – Belluno 0-1

Savona: Paterlini, Andreoli, Perlo, Brignole, Canepa, Della Donna, Pavoni, Cucchi, Panucci, Rossi, Tuttino (12° Ghiso, 13° Buscaglia, 14° Capra) all. Mino Persenda

Belluno: Bubacco, Cecco, Grion, Gibelli, Dal Piccolo, Stella, Della Bella, Bardin, Inferrera, Tormen, Ballarin (12° Bertelli, 13° Kuk, 14° Dalle Crode) all. Beraldo

Rete: Inferrera  al 12’ arbitro Migliore di Salerno

Campionato 2003 – 2004

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Savona e Belluno entrano in campo per la gara che vedrà i veneti vittoriosi 1-0

Terza giornata: Savona – Belluno 0-1

Savona: Ghizzrdi, Capuano, Barone, Perrella, Damonte, Di Gioia, Friso, Bracaloni (82’ Colacicco), Peluffo (61’ Lupo), Aloe (61’ Giacchino)

Belluno: Tommasig, Nichele, Ballarin, Fontana, Girardi, Simeoni, Lucchini, Grande (70’ Voltolini) Giazzon (60’ Giuliano) Schiavon, Intrabartolo ( 70’ Voltolini) all. Tormen

Rete 91’ Biasco

Arbitro Di Fiore di Aosta

Ventesima giornata Belluno – Savona 2-3

Belluno: Bee, De Bortoli, Giuliatto, Lonzar (63’ Schiavon) Girardi, Ballerello ( 67’ Nichele) Lucchini, Merenda, Sessolo, Grande, Ballarin

Savona: Ghizzardi, Bracco, Barone, Perrella, Damonte, Di Gioia, Capuano, Bracaloni, Friso, Aloe (81’ De Martin), Luciani (73’ Girgenti)

Reti: 3’ Bracaloni, 36’ Lonzar, 47’ Luciani, 74’ Aloe, 91’ Girardi

Arbitro: Masin di Cervignano del Friuli

 

I DIECI MIGLIORI PORTIERI DELLA STORIA DEL CALCIO DA YASHIN A ZAMORA E ZOFF  

“Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.

La folla – unita ebbrezza – par trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l’odio consuma e l’amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.

Presso la rete inviolata il portiere
– l’altro – è rimasto
. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa – egli dice – anch’io son parte”.

In nessun altro testo letterario riguardante il calcio si ritrova la solitudine del portiere come nella celeberrima poesia di Umberto Saba che abbiamo appena sopra riportata. La solitudine del portiere è diversa anche da quella dell’ala destra di cui parla Accinelli nella sua bellissima raccolta di poesia scritte attorno al gioco più bello del mondo. E’ per esaltare questa solitudine che fa del n.1 (quando i numeri si contavano dall’1 all’11) assieme un mito e un capro espiatorio, esaltato e vituperato,quasi mai premiato a dovere.

Se si pensa che un solo portiere, Lev Yashin, il “ragno nero” della Dinamo di Mosca,  è risultato vincitore del pallone d’oro. Non ci sono riusciti Dino Zoff e Ricky Albertosi, Gordon Banks e Jean – Marie Pfaff, Peter Schmeichel e Rinat Desaiev, Gigi Buffon e Iker Casillas. Proprio per esaltare il fascino del ruolo abbiamo così pensato ad una ipotetica classifica di tutti i tempi, riservandola però a chi ha già appeso i guanti al chiodo. Per questo motivo proprio Buffon e Casillas non sono compresi: tra qualche anno, però, in graduatoria ci sarà posto anche per loro.

1)    LEV JASHIN: Soprannominato Ragno nero per via dell’uniforme scura che era solito indossare, è ritenuto da molti il miglior portiere della storia del calcio. Unico nel proprio ruolo a vincere il Pallone d’oro, nella classifica dellaInternational Federation of Football History and Statistics è stato votato come miglior portiere del XXsecolo. Inoltre occupa l’11ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer. Nell’arco della propria carriera calcistica, Jašhin ha sempre militato nella Dinamo Mosca, con cui ha conquistato cinque campionati societici e tre Coppe dell’Urss. Conta 74 presenze nella nazionale sovietica, con la quale ha vinto una medaglia d’oro ai Giochi Olimpici del 1956 e un Europeo nel 1960. Nel ’64 ha nuovamente raggiunto la finale del torneo continentale, perdendola contro la Spagna.

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2)    RICARDO ZAMORA: Ricardo Zamora Martínez (Barcellona, 21 gennaio 1901 – Barcellona, 8 settembre 1978) Considerato uno dei più grandi portieri di sempre, soprannominato El Divin Zamora fu inserito nell’elenco dei migliori calciatori del XX secolo dalla rivista World Soccer. Detenne il primato di presenze con la nazionale spagnola per 38 anni, prima di essere superato da Josè Angel Iriba. Al termine del campionato spagnolo di massima divisione, la Liga, viene assegnato al portiere meno battuto il Trofeo Zamora, in suo onore.

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3)    Vladimir Beara ((Zelovo, 2 novembre 1928 – Spalato, 11 agosto 2014). Atletico, sicuro dei propri mezzi ed elegante negli interventi, Beara spese parole di elogio verso il proprio allenatore Luka Kaliterna, già portiere dell’Hajduk Spalato, che ebbe un ruolo decisivo nel suo perfezionamento tecnico: durante gli allenamenti, Kaliterna era solito lanciargli una pallina da baseball, esercizio che permise a Beara di sviluppare una presa ferrea. L’eccezionale abilità nel bloccare il pallone, unità alla plasticità delle sue parate, portò Beara ad essere soprannominato Il ballerino dalle mani d’acciaio. Efficace nelle uscite, sia alte che basse, era noto per la tendenza a fronteggiare i calci di punizione senza avvalersi della barriera, in modo da godere di una visuale più ampia. Secondo il giornalista scozzese (nonché ex portiere dell’Arsenal) Bob Wilson, Beara era «come una molla, sempre pronto a scattare», mentre Lev Jashin, contemporaneo di Beara e riconosciuto come il miglior estremo difensore della propria epoca, lo riteneva più forte di lui.

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4)    Enrico Albertosi, detto Ricky (Pontremoli, 2 novembre 1939). Campione d’Europa nel 1968 e vice campione del mondo nel 1970 con la nazionale italiana, tra i protagonisti della indimenticabile semifinale con la Germania (4-3). Considerato uno dei migliori portieri italiani di sempre  ha conquistato uno storico scudetto con il Cagliari di Manlio Scopigno e Gigi Riva nella 1969-70. Portiere dal carattere acceso ed estroverso, Albertosi poteva contare su notevoli doti fisiche e tecniche, che gli consentivano di compiere interventi efficaci e stilisticamente impeccabili.

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5)    František Plánička (Praga, 2 giugno 1904 – Praga, 20 luglio 1996. Portiere leggendario,soprannominato la «rondine boema», era considerato come il rivale di Zamora, anche se un po’ meno bravo rispetto allo spagnolo Inoltre, dopo aver giocato costantemente per anni ad un livello qualitativo elevato, il trio difensivo dello Slavia Praga negli anni trenta formato dallo stesso Planicka e dai due difensori Novak e Zenisek era stato paragonato al trio dei ragionieri della Juventus, Combi-Rosetta-Caligaris.

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I portieri Combi e Planicka, capitani di Italia e Cecoslovacchia, si stringono la mano al centro del campo. Sta per iniziare la finalissima del mondiale 1934 a Roma. L’Italia si imporrà per 2-1 alla fine dei tempi supplementari.

6)    Gordon Banks (Sheffield, 30 dicembre 1937) . È giudicato dall’IFFHS il miglior portiere inglese di tutti i tempi, nonché uno dei più forti di sempre a livello mondiale. Ha avuto un ruolo importante nella conquista dell’unico titolo di campione del mondo di cui possa fregiarsi l’Inghilterra (1966); detiene inoltre, con 721 minuti consecutivi senza subire gol, la striscia di imbattibilità più lunga nella storia della propria nazionale. Il suo intervento su un colpo di testa di Pelè durante il Mondiale 1970 è ritenuto da molti il più grande salvataggio della storia del calcio.

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7)    Dino Zoff (Mariano del Friuli, 28 febbraio 1942). Considerato uno dei più grandi portierii nella storia del calcio, ha legato la propria attività calcistica principalmente alla Juventus, squadra in cui ha militato per undici anni a cavallo degli anni 1970 e 1980, senza mai saltare una partita di campionato. Con i bianconeri ha collezionato 479 presenze (330 in Serie A), vincendo sei campionati italiani, due Coppe Italia e una Coppa Uefa, e ha disputato due finali di Coppa dei Campioni e una di Coppa Intercontinentale. Zoff ha formato – insieme al libero Gaetano Scirea e ai terzini Claudio Gentile e Antonio Cabrini, tutti e tre compagni di squadra e nazionale – una delle migliori linee difensive nella storia della disciplina. È il vincitore più anziano della Coppa del Mondo, conquistata nel 1982 (era l’Italia di Enzo Bearzot e del goleador Pablito Rossi: 3-1 alla Germania in finale) all’età di quarant’anni, come capitano dell’Italia.

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8)    Peter Bolesław Schmeichel (Gladsaxe, 18 novembre 1963). Generalmente ritenuto il massimo esponente danese del ruolo, nonché uno dei migliori nella storia del calcio, è stato eletto per due volte miglior portiere dell’anno IFFHS.Ha difeso la porta della Danimarca in 129 occasioni, ed è stato campione d’Europa sia a livello di rappresentativa nazionale sia di club. Nel corso della sua carriera ha anche realizzato tredici reti. Eccellente sia tra i pali che nelle uscite, Schmeichel era un portiere estremamente agile, a dispetto del fisico possente. Leader carismatico, privo di punti deboli evidenti, era abile anche nel far ripartire l’azione grazie ad un rinvio forte e preciso.

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9)    Jean-Marie Pfaff (Lebbeke, 4 dicembre ). Portiere dell’anno IFFHS nel 1987, è considerato tra i più forti estremi difensori di tutti i tempi. Bandiera del Beveren e del Bayern MonacoBeveren e del Bayern Monaco, titolare della nazionale belga dal 1976 al 1986, è stato tra i protagonisti del quarto posto del Belgio ai Mondiali mesiscani del 1986. Nel marzo del 2004 è stato inserito da Pelè nel Fifa 100, una lista di 125 tra i più grandi calciatori viventi.

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10) Erik Thorstvedt (Stavanger, 28 ottobre 1962). In molti sostengono sia stato il migliore portiere norvegese di sempre. Con 97 presenze in nazionale maggiore è uno dei giocatori che detiene più gettoni di presenza. Ha difeso i pali di Eik-Tønsberg, Viking, Borussia Mönchengladbach, IFK Göteborg e Tottenham Hotspur. Faceva parte della rosa dell’IFK Göteborg che vinse il campionato svedese. Fu anche il primo norvegese a conquistare la FA Cup con la maglia del Tottenham nel 1991. Ha giocato ai Mondiali del 1994.

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Fuori classifica:

Valerio Bacigalupo (Vado Ligure, 12 marzo 1924 – Superga, 4 maggio 1949).

Cresciuto nel Vado, militò anche nella Cairese e nel Savona, prima di venire ingaggiato dal Genova 1983, sodalizio con cui aveva disputato il Campionato Alta Italia 1944, giungendo quinto nel girone della zona Piemonte – Liguria e vinto la Coppa Città di Genova nel 1944. Nell’immediato dopo guerra gioca alcuni incontri amichevoli tra le file del Vado. Approda nel 1945 al Torino, a 21 anni, prelevato dal Savona per 160 mila lire dal presidente del Toro Ferruccio Novo (la trattativa tra il presidente Novo e il vicepresidente “tecnico” del Savona Stefano Del Buono avvenne nei locali del Bar Splendid di Corso Italia a Savona, presenti anche Egri Erbstein e Vittorio Pozzo e comprese un’amichevole disputata poi dal Torino nel settembre 1945 e quattro palloni che il segretario della società bianco blu Leo Tarabella aveva notato posati sul sedile posteriore della Lancia Ardea del presidente granata). Novo aveva notato Bacigalupo durante una gara tra Rappresentativa Ligure e Rappresentativa Piemontese (terminata 1-0) insieme ad un giovane terzino spezzino: Sauro Tomà. Fu il fratello Manlio, portiere anch’egli, poi allenatore della promozione del Savona in Serie B (stagione 1965-66), a convincerlo ad accettare il trasferimento. Esordì in granata in underby perso contro la Juventus, subendo una rete su rigore da Silvio Piola. Diventò poi titolare anche della Nazionale, prendendo il posto di Sentimenti IV. L’esordio in maglia azzurra in un’amichevole contro la Cecoslovacchia, disputatasi a Bari il 14 dicembre del 1947 e terminata 3-1 per gli azzurri. Bacigalupo fu titolare nella storica vittoria sulla Spagna per 3-1, disputatasi il 27 marzo 1949 a Madrid (prima volta che gli azzurri sconfiggevano gli iberici in casa loro) parando un rigore. Fu quella l’ultima partita della Nazionale azzurra prima della tragedia di Superga, in cui perse la vita con i compagni del Grande Torino.

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Savona – Liguria 2-2. Bacigalupo in uscita respinge di piede, pressato da un attaccante genovese.

LE GRANDI IMPRESE SPORTIVE DA FAUSTO COPPI AL BARCELLONA

 

di FRANCO ASTENGO 

La “remontanda” del Barcellona sul Paris St.Germain con il 6-1 che ha aperto agli azulgrana la porta dei quarti di finale della Coppa dei Campioni 2016 – 2017 ha avviato una discussione sulle più grandi imprese sportive della storia compiute superando l’avversità del pronostico oppure in condizioni ritenute impossibili dai valori valutabili in partenza.

Ne abbiamo scelto quattro al fine di fornire un contributo di merito.

1)      Coppi. Giro d’Italia 1953, 31 maggio, terzultima tappa, da Auronzo a Bolzano. A spaventare non sono i chilometri, 164, ma i  mitici tra passi dolomitici. Sul Falzarego, Fausto attacca, sorprende,  scrolla sbriciola il gruppo, gli rimangono appiccicati solo la maglia rosa Hugo Koblet e Pasqualino Fornara. Sul Pordoi, Fausto recupera mezzo minuto dei due che Koblet gli ha preso in discesa. Sul Sella, Fausto riprende Koblet e lo molla, in discesa esagera, sul piano si difende, ma a una decina di chilometri dall’arrivo Koblet lo cattura. L’accordo è fra gentiluomini: tappa a Coppi, maglia a Koblet. E il Giro — con Fausto a 1’59″ da Hugo — sembra finito lì. Sembra. Il giorno dopo, 1° giugno, penultima tappa, da Bolzano a Bormio. A spaventare non sono i chilometri, ma un passo: lo Stelvio, 2.752 metri, la guglia più alta e vertiginosa della cattedrale gotica del ciclismo. Coppi ha dato la sua parola a Koblet, anzi, gli ha già fatto i complimenti finali. Ma quelli della Bianchi provano a fargli cambiare idea: prima Aldo Zambrini, il patron, poi Giovanni Tragella, il direttore sportivo, quindi Ettore Milano e Sandrino Carrea, gli angeli custodi, infine Biagio Cavanna, il mago. Quando Coppi cede all’istinto del campione, del Campionissimo, e promette di tentare, la tribù della Bianchi si riunisce, si rincuora, si riscalda, e Pinela De Grandi, il meccanico, decide di montare anche il 46×23: il massimo, a quel tempo, dell’agilità.

La mattina, a Bolzano, l’atmosfera sa di pace, l’aria sa di guerra. Koblet firma autografi. Ettore Milano gli chiede se possono fare una foto, loro due, insieme, per ricordo. Milano chiede a Koblet anche di togliersi gli occhiali scuri da sole. È una scusa: “Volevo guardarlo negli occhi — sostiene Milano — perché gli occhi non dicono mai bugie”. E gli occhi del campione svizzero sono un po’ arrossati: febbre, insonnia, tensione. Chissà. Milano, comunque, riferirà al suo capitano.  Il via alle 13.15. Scatta Fiorenzo Magni, placcato dai biancocelesti Stefano Gaggero e Michele Gismondi. Poi ci prova Guido De Santi, il solito anarchico, inseguito da Armando Barducci, e poi inghiottito da Donato Piazza, più Gaggero e Gismondi, tutti uomini Bianchi. Quindi è Koblet a dare uno scossone, tanto per far capire che lui c’è: forse ha respirato, più che l’atmosfera di pace, l’aria di guerra. A Prato allo Stelvio, quando l’asfalto si esaurisce e comincia lo sterrato, quando la valle si trasforma in calvario e il calvario si arrampica in 48 tornanti, Carrea pesta sui pedali, abbassa il crapone, alza l’andatura, incendia la corsa. Il gruppo esplode. Carrea continua, forza della natura e dell’agricoltura, Coppi segue Carrea come un rimorchio, Koblet segue Coppi come un’ombra. A 12 chilometri dalla vetta, scatta il ragazzino, il Cit, Nino Defilippis. Lo si saprà, solo molti anni dopo, che è stato Coppi ad accenderlo. E con la scusa di inseguirlo, Fausto può finalmente sentirsi libero di fare la corsa, sciogliere il patto di non belligeranza e attaccare Hugo. Fausto vola, Koblet si pianta. A 6 chilometri dalla vetta, Coppi ha 40″ su Fornara, 1’20″ su Gino Bartali e Defilippis, 1’30″ su Angelo Coletto, 1’40″ su Koblet. Sul Gran premio della montagna, Coppi ha 2’17″ su Fornara, 2’48″ su Bartali, 3’27″ su Defilippis, 4’20″ su Carrea e 4’25″ su Koblet. Mancano 22 chilometri al traguardo. Solo discesa. Coppi rischia, sbanda, si salva. Koblet rischia, vola, vola due volte, prima per terra, poi al traguardo. Primo Coppi, secondo Fornara, terzo Bartali, Koblet finisce a 3’28″. E Coppi lo sorpassa anche in classifica, con un margine di 1’29″. La rosa, la quinta della carriera, sarà sua. Una grande impresa. Ed entra nel mito del ciclismo.

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Il “Campionissimo” scatenato sullo Stelvio tra due muraglie di neve  

2)       URSS – USA finale di Basket, Olimpiadi di Monaco 1972. Tre secondi. Un attimo, un’eternità. Il 9 settembre 1972, a Monaco di Baviera, tre secondi durarono all’incirca tre minuti. Quei last three seconds, come li ricordano li americani, segnarono la fine di un’imbattibilità storica e rappresentarono uno dei casi più eclatanti di cosa significasse, nello sport, la Guerra fredda. La finale del torneo olimpico di basket si giocava fra Stati Uniti e Unione Sovietica, appena quattro giorni dopo l’atroce attentato terroristico ai danni degli atleti israeliani. Gli americani della pallacanestro, ai Giochi, erano imbattuti da sempre, e così arrivarono a quella finale: 7 medaglie d’oro consecutive a partire da Berlino 1936, 63 partite e 63 vittorie. Ma i sovietici, in Europa, dettavano legge.

Quel giorno, dopo essere stata in svantaggio per tutto l’incontro (e senza Jones, espulso, e Brewer, infortunatosi dopo una caduta), la squadra statunitense usufruisce di due liberi a una manciata di secondi dal termine. Doug Collins, gelido, fa l’1+1 e compie la rimonta a stelle e strisce: è 50-49. La sirena è tre secondi più in là. Quei tre secondi dureranno tre minuti, perché arbitri di campo e giudici di gara persero la testa. In mezzo: un time out chiamato irregolarmente dai sovietici, una rimessa ripetuta tre volte, l’esultanza degli americani – convinti della vittoria – dopo la prima ripetizione, l’intervento plateale in mezzo al campo di William Jones, presidente della Fiba, che chiese di ridare i tre secondi a Sergei Belov e compagni, quindi il canestro finale del sovietico Aleksandr Belov, nonostante una chiarissima infrazione di passi.

1950-51, imbattibili battuti, polemiche a non finire, ricorsi. Gli americani che si rifiutano di ricevere la medaglia d’argento, boicottando il podio. Un podio monco, ma assai socialista: oro all’Unione Sovietica, bronzo a Cuba. Podgornyi e Fidel, e tanta propaganda sul caso. Come sulla vicenda umana Aleksandr Belov, l’eroe di quel canestro, che nel 1978 morì ad appena 26 anni per un tumore. In carcere, si dice, dove sarebbe finito per contrabbando di jeans americani. In realtà non andò esattamente così. Poco importa, in fondo: anche questo contribuisce alla leggenda.

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3)      Mennea Olimpiadi di Mosca 1980, medaglia d’oro nei 200 metri. Nei Quarti il britannico Wells, fresco vincitore dei 100, segna 20″59. Pietro Mennea lo eguaglia subito dopo. Il cubano Silvio Leonard prevale nella prima semifinale (20″61), mentre Allan Wells è solo quarto. Nella seconda, Mennea (20″70) tiene a bada il campione in carica Quarrie.

Finale: il sorteggio assegna a Mennea l’ottava corsia, con Wells alla sua sinistra in settima. Mennea parte piano, all’imbocco del rettilineo è solo quarto. Wells è nettamente davanti, con circa 2 metri di vantaggio su Leonard e Quarrie. Ma proprio nel rettilineo si innesca la reazione rabbiosa del barlettano che recupera centimetro su centimetro fino a vincere la gara per 2 centesimi su Wells. Il distacco tra il terzo, Quarrie, ed il quarto, Leonard, è ancora più ridotto: 1 solo centesimo.

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Pietro Mennea oro nei 200 a Mosca ’80

4)       La medaglia d’oro del Settebello alle Olimpiadi di Barcellona ’92.È una calda domenica di Agosto, il giorno di chiusura delle XXV Olimpiadi nella capitale catalana. La piscina Bernat Picornell è gremita, e i sogni di indipendenza Catalana lasciano il passo alla voglia di aggiungere un oro in più al medagliere spagnolo, mai così ricco come in questa occasione. L’Italia schiera il Settebello che poi sarebbe entrato nella leggenda. Solo per fare alcuni nomi: Sandro Campagna (attuale ct azzurro), il portierone Francesco Attolico, il mancino d’oro Amedeo Pomilio, i fratelli PorzioCarlo Silipo, il centroboa Massimiliano Ferretti. La guida tecnica è affidata a Ratko Rudic, il maestro croato che dopo la dissoluzione della Jugoslavia con cui vince praticamente tutto, sceglie di guidare il Settebello azzurro. Carattere irascibile, istrionico, vero balcanico, Rudic avrà il merito di guidare il gruppo azzurro per un decennio, portando tanti trionfi soprattutto nella prima parte della sua gestione.

Dall’altra parte c’è la Spagna, un’ottima nazionale, che ha il lusso di schierare colui che all’epoca era considerato il Maradona o il Michael Jordan della pallanuoto, Manuel Estiarte. L’Italia entra in partita concentrata, determinata, e complice forse l’emozione e il peso della vittoria ad ogni costo degli spagnoli, parte benissimo e sembra subito volersi impadronire del match. Si porta due volte con un vantaggio di 3 gol, 4-1 nel secondo tempo regolamentare e 6-3 nel terzo tempo. Qui gli spagnoli hanno un sussulto d’orgoglio e vedendo che la partita stava scappando via, reagiscono, si avvicinano all’Italia, aiutati da qualche decisione molto discutibile da parte degli arbitri, che forse non volevano aiutare il Settebello nell’impresa di rovinare la festa iberica.

A pochi secondi dalla fine dei tempi regolamentari l’Italia è in vantaggio 7-6. Ma un gol dello spagnolo Oca, complice una difesa non attentissima degli azzurri ci porta ai tempi supplementari. Il regolamento prevede due tempi supplementari di 3 minuti ciascuno, e se la partita è ancora in parità si deve proseguire con altri due tempi supplementari. Nel primo non succede nulla, nel secondo, Manuel Estiarte trasforma un penalty e porta per la prima volta in vantaggio gli spagnoli. È il tripudio a Barcellona, e per il Settebello si profila un dramma sportivo. Il rischio di demoralizzarsi è altissimo, dopo aver assaporato per quasi tutto il match il gusto dell’impresa. Ma a 20 secondi dal termine, il centroboa Massimiliano Ferretti, riesce a finalizzare nel migliore dei modi un’azione in superiorità numerica, per il pareggio 8-8. Il Settebello ha visto la morte in faccia, ma è ancora lì, la guerra non è ancora finita. Passano altri due tempi supplementari in cui non succede nulla. La tensione sembra bloccare le squadre. Terzo doppio supplementare. Passano i primi 3 minuti, ancora 8-8. Poi a un certo punto, nell’ultimo minuto del sesto minisupplementare a 30 secondi dalla fine, Massimiliano Ferretti, vede Nando Gandolfi in ottima posizione al lato, che non si fa pregare due volte e porta nuovamente gli azzurri in vantaggio. 9-8 per il Settebello e 32 lunghissimi secondi per difendere il vantaggio.

La Spagna cerca un varco disperato e a 7 secondi dalla fine ottiene l’attacco con l’uomo in più per l’ultimo disperato tentativo. Il pallone è nelle mani ovviamente di Manuel Estiarte, che sembra trovare il varco giusto, ma la palla s’infrange contro la traversa. E stavolta è troppo tardi per ricominciare. L’Italia è medaglia d’Oro olimpica. Tutti in acqua a festeggiare, il baffone bagnato di Ratko Rudic che si butta in acqua per celebrare questa meravigliosa impresa con i suoi ragazzi. Arriva così il sesto oro di un’Olimpiade avara di trionfi per la spedizione azzurra. Ma questa medaglia a 25 anni di distanza brilla ancora tantissimo.

Formazione dell’Italia : 1 Attolico, 2 D’Altrui, 3 Bovo, 4 G. Porzio, 5 Campagna, 6 Caldarella, 7 Fiorillo, 8 F. Porzio, 9 Pomilio, 10 Gandolfi, 11 Ferretti, 12Silipo, 13 Averaimo, CT: Ratko Rudić

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L’EMPIREO DEL CALCIO ITALIANO DAL GRANDE TORINO AL GENOA DEGLI SCUDETTI

di FRANCO ASTENGO

Non c’è tifoso, commentatore, tecnico che non abbia una squadra del cuore, una passione da esternare e difendere. In oltre cento anni di storia del calcio vi sono infinite vittorie, protagonisti e amori sportivi su cui realizzare graduatorie. Quale la migliore squadra nella storia del campionato? Qualsiasi classifica non può che rispondere a parametri soggettivi in cui sentimenti ed emozioni di bandiera possono avere un ruolo determinante. Ma provarci, come in un gioco, si può. Questo  il mio personalissimo “Empireo del calcio italiano”.

L’ho costruito attraverso due criteri di selezione, entrambi non facili da applicare: Il primo quello dell’opinione (di conseguenza opinabile) soggettiva circa il valore delle diverse squadre, sia incluse sia escluse dall’ipotetica graduatoria; il secondo (ancor più complicato da porre in atto) quello della presenza di una sola formazione per squadra. Una sola Juve, ad esempio, scegliendo tra le tante che avrebbero meritato la citazione, così come per il Milan (quello di Rocco, Sacchi e Capello), per l’Inter (da Herrera a Mancini e Maourinho) e per tutte le altre (scelta meno difficile per certe provinciali che magari al vertice hano ballato per poche estati).

Questo comunque il mio (personalissimo) responso.

PRIMO POSTO : IL GRANDE TORINO

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Lo sport italiano, in realtà, dispone soltanto di due miti veri esaltati dall’antico motto “gli eroi muoiono giovani per piacere agli dei”: Coppi e il Grande Torino. Così nessuno potrà mai scalzare, almeno nell’immaginario di chi l’ha vissuto da vicino, il primo posto del podio ai granata caduti a Superga.

SECONDO POSTO : LA JUVE DI BONIPERTI, CHARLES, SIVORI

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In questo caso una scelta davvero difficile tra la Juve dei cinque scudetti degli anni ’30 (che sta per essere superata dall’attuale), quella degli Hansen e dei Praest degli anni ’50, quella di scirea, Gentile, Cabrini, Platini e ancora Cannavaro e Zidane. Prevale però, alla fine, l’edizione Boniperti – Charles – Sivori. Valutazione l’immenso tasso tecnico: compreso quello di apparenti comprimari come Nicolè e Corradi oppure il grande vigore fisico di “Mobilia” Ferrario.

TERZO POSTO: IL MILAN DI SANI E RIVERA

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Anche in questo caso scelta complicatissima: il Gre-No-Li, la squadra del 4-1 alla Ajax, quella degli olandesi fine anni ’80 non si possono dimenticare. Questa però è la formazione che può farsi preferire anche perché è quella che ha portato per la prima volta il calcio italiano a primeggiare in Europa. Inoltre Altafini lanciato da Sani e Rivera rappresentò sul serio uno spettacolo unico.

QUARTO POSTO : L’INTER DI HERRERA

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Non c’è dubbio se, ancor oggi, interroghiamo i tifosi dell’Inter sulla storia della loro squadra del cuore la scelta è univoca e riguarda proprio l’Inter del “Mago”. Anni’60 compagine armoniosa duttile, illuminata da uomini di enorme classe. Notare, per favore, il terreno di San Siro.

QUINTO POSTO: IL NAPOLI DI MARADONA

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Di Stefano e Pelè non hanno mai disputato il campionato italiano. Diego Armando Maradona sì portando addirittura e forse irripetibilmente Napoli allo scudetto. Detto ciò non c’è altro da agggiungere.

SESTO POSTO: IL CAGLIARI DI “ROMBO DI TUONO”

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Un solo scudetto per una super – squadra rappresentativa di un’isola fiera ed orgogliosa. Tanti campioni da Angelo Domenghini a Claudio Olindo da Carvalho fino al fenomenale Ricky Albertosi. Su tutti come scriveva mastro Brera “Giggirriva rombo di tuono”. L’abbiamo visto con il Legnano: 17 anni, una magrezza spaventosa, una classe immensa

SETTIMO POSTO: LA FIORENTINA DI FULVIO BERNARDINI

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Primo scudetto nella storia di Firenze, stagione 55- 56 una sola sconfitta, all’ultima giornata in quel di Marassi (il Genoa di Gren e Carapellese si impose 3-1). Una squadra illuminata dalla classe di Giulio Botelho Julinho e resa pratica dal fiuto del goal di Pecos Bill, affinato dalle lezioni di Felice Levratto che, in quella stagione, fungeva da braccio armato sul campo del fine dicitore, il direttore tecnico Fulvio Bernardini.

OTTAVO POSTO: LA ROMA DELL’IMMENSO PAULO ROBERTO FALCAO

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Lo scudetto torna a Roma dopo pù di quarant’anni (82 – 83). Una squadra agile e compatta che il barone Liedholm, dalla panchina, ha già ammaestrato ai segreti della “zona”. Al centro del proscenio però si colloca Paulo Roberto Falcao, classe purissima e un solo rimpianto: aver perso dall’Italia la partita della vita al Sarrià

NONO POSTO: LA SAMPDORIA DEI TERRIBILI VECCHIETTI

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Scelta non scontata anche in questo caso soprattutto rispetto alla squadra di Mancini e Vialli capace di vincere lo scudetto 90 – 91. Al cuore però non si comanda e aver visto assieme Ockwirck, Skoglund e Cucchiaroni (magari al “Bacigalupo”) resta un insuperabile privilegio della memoria (per i sampdoriani naturalmente)

DECIMO POSTO ex.aequo :IL VERONA DELLO SCUDETTO E DI BAGNOLI;IL PADOVA DI ROCCO; IL LANEROSSI DI “PABLITO”; IL BOLOGNA TRICOLORE ANCORA DI FULVIO BERNARDINI; IL GENOA DEI “GRANDI CAVALIERI ANTIQUI”

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Verona campione d’Italia 85 – 86. Altro che Leicester ! Rosa ridotta, giocatori recuperati da precedenti esperienze magari non facili, stranieri da corsa e da fatica. Il capolavoro di un grande, per modestia e competenza, Osvaldo Bagnoli.

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Il Padova di Rocco: quello del “vinca il migliore” ma “speremo di no”. Esaltato il catenaccio dalla classe di Kurt Hamrin una stagione in lotta per lo scudetto addirittura contrastando la Juve di Boniperti, Charles e Sivori (vedi sopra)

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Ancora un provinciale veneta a contrastare la Juve nella corsa al titolo (7u7- 78). Il Lanerossi dal “calcio totale” impoistato da Giovan Battista Fabbri che aveva però a disposizione un micidiale terminale offensivo, nientemeno che “Pablito” Rossi, a fine stagione rivelazione assoluta ai mondiali di Argentina.

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Tra il 1946 e il 1968 lo scudetto ha viaggiato esclusivamente sulla linea Milano – Torino, deviando soltanto in due occasioni. Una già citata (1955 – 1956 Fiorentina).e l’altra 1963 – 64, Bologna. Un particolare in comune tra le due protagoniste di quello che era definito il “derby dell’Appennino”: l’allenatore. Fulvio Bernardini in entrambi i casi. A Bologna, squadra esaltata dalla classe di Helmut Haller e dalla “rapacità” sotto porta di Ezio Pascutti, scudetto sofferto tra accuse di doping e spareggio finale (2-0 all’Inter di Herrera) ma alla fine sucdetto per davvero, il settimo e per ore ultimo sotto le  Due Torri

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Un omaggio al calcio antico che non poteva che toccare al Genoa. Questa è la formazione degli ultimi due scudetti 22- 23 e 23 -24 e di quello perduto, per imposizione del Regime, nel 24- 25 (sarebbe stato il decimo). In squadra i progenitori del calcio italiano da Santamaria a Sardi, dal “figlio di Dio” Renzo De Vecchi a Luigin Burland al goalkipper De Prà. Nella foto il primo a sinistra e William Garbutt, un inglese, allenatore professionista, primo vero modernizzatore del calcio italiano.

 

QUANDO IL DERBY DI MILANO NON SI GIOCAVA ALLE 12,30 PER FAR PIACERE AI CINESI

(didascalie a cura di Franco Astengo)

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Mazzola vanamente contrastato da Trapattoni. Ghezzi battuto.

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Istvan Nyers

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Gunnar Nordhal dietro Giovannini e Achilli “gamb de seeler”

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Inter – Milan 6-5 fotocronaca del Calcio e Ciclismo Illustrato

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Ancora Nordhal e Giovannini

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Mazzola e Rivera al centro del campo (arbitro Agnolin di Bassano del Grappa)

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Giorgio Bernardin e Niels Liedholm

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Milan campione d’Italia 1950 – 51: da sinistra in piedi: Burini, Gren, Nordhal, Liedholm, Renosto. Al centro da sinistra Annovazzi, Tognon, De Grandi  seduti da sinistra Sandokan Silvestri, Buffon, Bonomi

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Inter 58 – 59 : Cardarelli,Guarneri, Firmani, Corso, Lindskog, Invernizzi accosciati. Bicicli, Matteucci, Angelillo, Gatti, Fongaro

LA STORIA DEL BARONE CALI’ DORIANO NATO A CATANIA PRIMO CAPITANO DELLA NAZIONALE

 

di FRANCO ASTENGO

Rievochiamo l’ormai dimenticata figura del barone Franz Calì, primo capitano della nazionale italiana di calcio all’esordio (maggio 1910 un 6-2 inflitto alla Francia). Un primato della Liguria calcistica che, a distanza di tanti anni, fa ancora onore al nostro movimento calcistico che cerchiamo per quanto possibile di rievocare con il nostro lavoro. Stiamo parlando di Franz Calì, all’anagrafe Francesco, nato il 16 maggio 1882 a Riposto, provincia di Catania, simbolo della Sezione Calcio dell’Andrea Doria e primo capitano della selezione azzurra.

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Il barone Franz Calì

Cosa ci fa un siculo di nome Franz a Genova è presto detto. A seguito del fallimento dell’azienda di famiglia, i Calì da Riposto vanno a cercar fortuna in Svizzera. A Zurigo, Francesco diventa Franz e comincia a giocare a calcio con il Fortuna Zurigo. Dopo una parentesi al FC Ginevra,nel 1900 Franz sbarca a Genova e inizia “un’opera di propaganda indefessa, entusiasmato di quel brillante giuoco che pur all’Estero era tanto in auge”. Nel 1901 è tesserato dal Genoa, ma l’anno dopo ne diventa fiero avversario.

A Genova è infatti attiva, sin dal 1895, la Società Ginnastica Andrea Doria, fondata da alcuni ex tesserati della Società Ginnastica Colombo allontanati dalla società madre perché accusati di propendere per un eccessivo modernismo.

La Doria in pochi anni ha moltiplicato iscritti e interessi ed è proprio questa non chiusura verso i nuovi giuochi a spingerla a costituire anche unasezione calcio con l’intenzione di partecipare sia ai campionati di calcio ginnastico che a quelli organizzati dalla Federazione di Football.

Siamo nel 1902 e Franz Calì coglie la palla al balzo per diventare in un colpo solo fondatore, allenatore e giocatore di una squadra di calcio, oltre che arbitro federale visto che sono le società a designarli. Seguono dieci anni in cui Calì e Andrea Doria diventanno un binomio inseparabile, anche perché a vestire la camicia biancoblù c’è anche suo fratello Salvatore, meglio noto come Calì II.

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1902, L’Andrea Doria campione d’Italia FGNI ex aequo col Milan

Franz Calì in difesa non basta, però, per conquistare la supremazia cittadina.

Il Genoa di Spensley e dei fratelli Pasteur è una squadra più forte ed esperta dell’Andrea Doria. Dal 9 marzo 1902, giorno del primo derby valido per il Campionato Federale (3-1 per il Genoa, il risultato), al giorno della prima vittoria doriana in un derby di campionato passano cinque anni.

Quel 9 febbraio 1907 il primo gol lo segna proprio Franz Calì, la Doria vince inaspettatamente 3-1 e si qualifica ai danni dei cugini rossoblù  per il girone finale, in cui però non ben figurerà.

Il primo importante successo ai danni dei genoani risale comunque all’11 dicembre 1904, quando l’Andrea Doria capitanata da Calì conquista laPalla Dapples a Ponte Carrega. La gioia di avere in casa il trofeo messo in palio proprio dai rossoblù dura però solo fino al successivo aprile, quando il Milan passa 1-0 sul campo dei doriani.

Da ricordare anche la conquista da parte dell’Andrea Doria dei titoli di campione d’Italia della Federazione Ginnastica 1902 (ex aequo col Milan) e 1910. I biancoblù vinceranno anche i titoli 1912 e 1913, ma senza Franz Calì che dopo il campionato 1910/11 lascia il calcio giocato, diventa dirigente federale e membro dello staff tecnico della nazionale.

Del resto proprio alla maglia azzurra, anzi alla camicia bianca è legata la più grande soddisfazione personale del difensore siculo-svizzero: il 15 maggio 1910 in occasione della prima partita della nazionale italiana Franz Calì riceve i galloni da capitano, anche perché è il più anziano.

Quelli della Pro Vercelli non ci sono perché squalificati per essersi rifiutati di giocare la finale di campionato contro l’Inter per protesta (la Pro Vercelli inviò i ragazzi sconfitti dai nerazzurri per 11-3), ma l’incontro va bene, 6-2 alla Francia.

Così per la trasferta a Budapest di quindici giorni dopo sono tutti confermati. L’Ungheria, però, è di altro spessore e ci strapazza 6-1, nel giorno dell’esordio del “figlio di Dio” Renzo De Vecchi che gioca con le scarpe da passeggio avendo dimenticato a casa quelle da foot –ball. Proprio quel giorno termina la carriera in nazionale di Franz Calì che si fa da parte per lasciare spazio a gente più giovane.

Dopo il suo ritiro come giocatore fu scelto inoltre più volte come membro della commissione tecnica della nazionale.  Nel 1912 fu in commissione con Armano,Pasteur, Servetto, Megard, Meazza per una partita contro la Francia; nel 1914 tornò in sella con Meazza, Pasteur, Rietmann, Resegotti, Pedroni e Armano per 4 partite; nel 1915 si giocò solo una partita contro la Svizzera, e la commissione era formata anche da Scamoni, Laugeri, Armano, Pasteur, Rietmann e Resegotti.

Dopo la prima guerra mondiale entrò in altre tre commissioni tecniche, tra il 1920 e il 1921 (tra gli altri commissari c’erano Bianchi, Minoli, Milano, Meazza, Bertazzoni, Mauro, Campi e Pozzo). In totale Calì guidò la nazionale per 13 partite, con 6 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte.

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Eccolo il barone Calì nelle sue vesti di commissario tecnico della nazionale. Siamo a Marassi, Italia-Olanda finirà 1-1 da sinistra in piedi: Luigin Burlando guardalinee, Rampini II, Baloncieri, Brezzi, Sardi, Forlivesi, l’allenatore Milano I; accosciati: Ara, Meneghetti, Lovati, Bruna, De Vecchi, Giacone. Allora anche nelle partite internazionali i guardalinee erano forniti dalle due squadre; come accade ancora adesso nelle categorie minori. In Liguria nelle campionati federali i guardalinee dell’AIA comparvero per la prima volta con l’istituzione del torneo di Eccellenza nella stagione 1968-69.

Calì visse la prima esperienza come arbitro nell’autunno del 1902 nella Coppa Città di Torino, un importante torneo dall’epoca. Il trofeo si disputò al Velodromo Umberto I di Torino il 2 novembre e nella finale vide affrontarsi la Juventus e il Milan. La partita, terminata 3-3 nei tempi regolamentari, fu fatta proseguire ad oltranza da Calì, causando il ritiro della compagine rossonera e facendo aggiudicare la vittoria ai torinesi.  Per tale ragione qualcuno sostiene che Calì avesse inventato senza saperlo il golden gol. Allora i direttori di gara non venivano scelti dalla federazione ma erano giocatori indicati dalle società di appartenenza.

Divenuto membro dell’Associazione italiana arbitri, diresse numerosi incontri di campionato. Viene chiamato alle armi durante la prima guerra mondiale e rimase ferito. Ristabilitosi, nel 1918, viene nominato responsabile del carcere militare allestito nel Forte dello Sperone, sulle alture di Genova, nel quale vengono rinchiusi prigionieri di etnia croata e serba. Al termine della guerra, e dopo aver lasciato il mondo del calcio, diventa editore di cartoline.

Nel 1944 è nominato presidente dell’Andrea Doria, che due anni dopo si unirà agli antichi rivali della Sampierdarenese per formare l’attuale Sampdoria.

Calì muore a Genova il 3 settembre 1949 a 67 anni.

 

SECONDA  CATEGORIA DAL ’64 AL ’75 ALTARESE SEMPRE PRESENTE DOPPIETTA DEL DON BOSCO VARAZZE

 

di FRANCO ASTENGO

Abbiamo riassunto di seguito l’andamento dei campionati di seconda categoria a partire dalla stagione 1964 – 65 fino a quella 1974 – 75, in totale undici tornei (dei quali tre disputati dalle squadre savonesi su due gironi frammiste a squadre di Imperia e piemontesi – Garessio – da un lato e genovesi dall’altro).

Negli articoli contenuti nel nostro blog alcuni di questi dati sono già presenti in vari contesti ma mai in forma organica come invece è presente nei resoconti di Eccellenza, Promozione, Prima Categoria. Rendiamo quindi giustizia anche agli antichi epigoni della seconda categoria, forse il torneo più appassionante, quello che il sempiterno Francesco Landucci, portiere, allenatore, dirigente, presidente del Valleggia definì con un’allocuzione sempre valida : “ La nostra serie A”. Un palcoscenico, la Seconda categoria di quegli anni, tra i più ricchi e qualificati, sia sotto il profilo prettamente tecnico-calcistico, sia per quanto riguarda l’impegno futuro dei protagonisti. Scorrendo le varie formazioni si possono (ri)trovare futuri medici, sindaci, dirigenti d’azienda, funzionari di enti pubblici, amministratori, liberi professionisti, imprenditori, insegnanti e tecnici di alto profilo dall’atletica leggera alla pallanuoto, un paio di futuri sacerdoti e un affermato critico televisivo (Tatti Sanguineti) .

Andiamo allora per ordine.

ALBISOLA (2 presenze)

Campionato 66 – 67 (girone B) quinto posto 27 punti

Traversa, Brunettini, Furci, Foglia, Vicenzi, Tortarolo, Gandolfo, Ardinghi, Alluigi, Di Maggio, Caserta (Salomone); all. Zuanni.

Campionato 67 – 68 (girone B) secondo posto 43 punti

Traversa, Piovano, Furci, Patrone, Gandolfo, Tortarolo, Bottinelli, Paltrinieri, Salomone, Di Maggio, Caserta; all. Amoretti.

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Albisola 1966 – 67: l’allenatore Aulo Zuanni, Di Maggio, Berio, Tortarolo, Furci, Salomone, Traversa I, il dirigente Revelli;  accosciati: Caserta, Vicenzi, Gandolfo, Traversa II, Foglia, la mascotte Revelli jr.

ALTARESE ( 11 presenze)

Campionato 64 – 65 quattordicesimo posto 12 punti

Martini, Bertone, Scandella, Fornaciari, Giribaldi, Torcello, Mallarini, Oddera, Pieri, Occhi, Corizia.

Campionato 65 – 66 (girone A) decimo posto 23 punti

Piotto, Bertone, Scandella, Giribaldi, Rabino, Lino Berruti, Corizia, Occhi, Pieri, Schinca, Oddera (Fornaciari, Ravinale, “Pep” Berruti); all. Pansera.

Campionato 66 – 67 (girone B) undicesimo posto 19 punti

Vizzini, Poggio, Schinca, Giribaldi, Fornaciari, Oddera, Candotti, Briano, Pieri, Scadella, Occhi.

Campionato 67 – 68 ( girone B) terzo posto 24 punti

Vizzini, Porta, Caropreso, Fornaciari, Patrone, Giribaldi, Pansera, Scarcia, Malatesta, Oddera II, Oddera IIi (Martini, Porta);  all. Scarcia.

Campionato 68 – 69 nono posto 26 punti

Negrini, Di Bartolo, Giribaldi I, Berruti Lino, Fornaciari, Berio, Pilleri, Chiaruttini, Berruti “Pep”, Torcello, Scarcia ( Martini, Gandoglia, Giribaldi II, Oddera, Casati); all. Scarcia.

Campionato 69 – 70 undicesimo posto 17 punti

Campus, Giribaldi, Rolando, Moreno, Fornaciari, Pilleri, Oddera I, Oddera II, “Pep” Berruti, Chiaruttini, Pansera ( Lino Berruti, Torcello); all. Pansera.

Campionato 70 – 71 decimo posto 15 punti

Caporali, Rolando, La Macchia, Moreno, Piccardi, Giribaldi, Massimiani, Pilleri, Oddera I, Chiaruttini, Campus ( Fornaciari, Tortore, Oddera II); all. Pansera.

Campionato 71 – 72 nono posto 23 punti

Molinas, Rolando, Cerruti, Fornaciari, Piccardi, Occhi, Tortore, Chiaruttini, Corizia, Giribaldi, Danna (Morazzo, Berta, Pansera, Bormioli, Caporali).

Campionato 72 – 73 quarto posto 33 punti

Morazzo, Fornaciari, Giribone, Giribaldi, Piccardi, Berio, Oddera I, Alluigi, Occhi, Albani, Oddera II (Peluffo, Ferrua, Pansera).

Campionato 73 – 74 settimo posto 26 punti

Caporali, Musso, Occhi, Pansera, Piccardi, Giribaldi, Tortore, Oddera, Berruti, Alluigi, Bosco (Peluffo, Berta, Fornaciari).

Campionato 74 – 75 quinto posto 28 punti

Carbone, Occhi, Alluigi, Giribaldi, Fornaciari, Berio, Pangolino, Pansera, Giribone, Briano, Bellomi I; all. Pansera.

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ANDORA ( 4 presenze)

Campionato 68 – 69 secondo posto 41 punti

Senarega, Luzzo, Valenza, Curtolo, Bertolino, Ghirardi, Guardone, Ramoino, Bertaina, Arquà I, Biancolillo (Giordano, Minazzi, Bernardini, Arquà II, Gabarello); all. Ossola, d.t. Ferrario.

Campionato 71 – 72 quinto posto 30 punti

Trioglio, Rossi, Ordano, Baldi, Bertolino, Luzzo,  Papone, Giardina, Lupo, Baldi, Vigini  (Messico, Galleano).

Campionato 72 – 73 primo posto 41 punti

Messico, Cantini, Curtolo, Baldi, Galleano, Bonelli, Commito, Lupo, Papone, Baldo, Guardone ( Gagliolo); all. Ferrario.

Campionato 74 – 75 secondo posto 29 punti

Messico, Ordano, Curtolo, Valenza, Luzzo, Bernardini, Papone, Cova, Gagliolo, Capasso, Lupo; all. Dodi.

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AUXILIUM ALASSIO  (7 presenze)

Campionato 65 – 66 quarto posto 31 punti

Casella, Badoino, De Felice, Carbone, Laureri, Foresti, Brancaleoni, Leone, Castiglioni, Locatelli, Pabis (Caviglia, Capasso); all. Brancaleoni (un mito: 100 partite in serie A con Torino, Como, Bari).

Campionato 66 – 67 (girone A) sesto posto 25 punti

Diodato, Badoino, Caviglia, Carbone, Ferro, De Felice, Locatelli, Leone, Bosso, Bracaleoni, Castiglioni; all. Brancaleoni.

Campionato 67- 68 ( girone A) settimo posto ventotto punti

Iannone, Revello, Caviglia, Ferro, Giacchello, De Felice, Usai, Leone, Locatelli, Capasso, Mosca.

Campionato 68 – 69 terzo posto 39 punti

Iannone, Basso, Chirivì, Carbone, Revello, Capasso, Brancaleoni, Ferro, Casanova, De Felice, Cerasa (Diodati, Bergami, Leone, Skordis); all. Brancaleoni.

Campionato 71 – 72 settimo posto 25 punti

Canepa, Pinna, Caviglia, Giachello II; Da Pozzo, Cacciamani, Maghella, Collesi, Cerasa, Laguardia, Cappelletti (Giacchello I, Maffini, Mosca, Iannone).

Campionato 72 – 73 decimo posto 22 punti

Iannone, Rattenni, Calò, Giacchello II, Giacchello I, Laguardia, Cerasa, Cacciamani, Vitale, Russo, Maghella ( Nicolosi, Schivo, Cammarata).

Campionato 73- 74 secondo posto 31 punti

Iannone I, Giacchello I, Giacchello II, Merello, Maghella I, Cacciamani, Maghella II, Avogadro, Vitale, Russo, Iannone II (Falcone, Mondello, Cerasa, Daino).

BAR TREVISO poi FERRARO  (3 presenze)

Campionato 72 – 73 quinto posto 29 punti

Turco, Barbino, Siter, Bocca, Farulla, Soro, Bottino, Rodino, Bensi, Battaglia, Venturini (Ratto, Imberti, Caviglia, Francese II);  all. Pacini.

Campionato 73 – 74 quinto posto 29 punti  (FERRARO)

Turco, Lori, Siter, Bocca, Barbino, Tomberli, Francese II, Borgo, Procopio II, Giannotti, Monti (Servetto, Soro, Battaglia);  all.Pacini.

Campionato 74 – 75 primo posto 34 punti

Ghizzardi, Borghini, Siter, Bocca, Barbino, Giannotti, Vasconi I, Rodino, Francese II, Avezza, Lori (Turco, Bottino, Termini, Zilli);  all. Pacini.

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Prima edizione del Bar Treviso con i trofei conquistati nei tornei notturni organizzati da Nanni De Marco. La foto è davvero “storica” anche perché scattata nei locali del Bar. Da sinistra in piedi: Cicci Barbino, Dario Ricci, Gegè Capraro, Marcello Caraccio, il simpaticissimo e indimenticabile “paron” Segato, Chidu Caviglia, Alberto Pellicciotta. Accosciati : Luciano Alpa, Nanni Imberti, Emilio Pacini “il conducator”, Fulvio Porta.

BORGHETTO SANTO SPIRITO (4 presenze)

Campionato 68 – 69 quindicesimo posto 6 punti

Traverso, Palazzini, Brucato, Dell’Amico, Brizio, Allegri, Parodi, Baucia, Parinello, Barile, Franchi (Nan, Canepa, Ciravegna, Guerra, Candotti); all. Vacca.

Campionato 69 – 70 tredicesimo posto 5 punti

Cabrini, Palazzini, Casciano, Vasco, Brucato, Ciravegna, Baucia, Grego, Dell’Amico, Barile, Pesce (Orzelli, Guerra, Parinello I, Parinello II; Allegri); all. Vacca.

Campionato 70 – 71 terzo posto 37 punti

Nan, Allegri, Casciano, Costa, Ciravegna, Parinello, Scarfì, Scazzola, Grosso, Pontanari, Baucia ( Peveri, Durando, Noli, Dell’Amico, Barile, Minetti); all.Scazzola.

Campionato 71 – 72 primo posto 38 punti

Gibertini, Schiesaro, Casciano, Molli, Cooccalotto, Parinello, Greco, Baucia, Chirivì, Scarfì, Scazzola (Mandraccio, Moggia, Grosso).

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Il Borghetto schierato per la prima volta nella sua storia sul terreno della Valletta di Savona (Freccero- Borghetto 3-1): da sin., in piedi, il vicepresidente Vacca (a lungo sindaco della cittadina), Dell’Amico, Canepa, Allegri, il massaggiatore Orsero, Pontanari, Barile, Baucia (all’epoca don Baucia curato della parrocchia di Borghetto), il presidente Ghibaudi, l’allenatore Vacca (ex  ottimo giocatore di Albenga, Vado, Loanesi); accosciati: Candotti, Bava, Richeri, Parodi, Palazzini, Parinello, Porinotti

BORGIO VEREZZI  (5 presenze)

Campionato 66 – 67 (girone A) decimo posto 16 punti

Falco, Giuni, Saccani, Balbo, Bezzi, Pittalis, Ferro, Vignaroli, Lanfredi, Buftalmo, Grosso; all. Sorrentino.

Campionato 67 – 68 (girone A) primo posto 46 punti

Giazzi, Saccani, Bertossi, Rescigno, Rinaldi, Bezzi, Giuni, Mandraccio II, Pennello, Vignaroli, Grosso; all. Sorrentino.

Campionato 69 – 70 secondo posto 35 punti

Traversa, Vignaroli, Barile, D’Acquino, Rescigno, Bacinelli, Giuni, Bongiovanni, Andreini, Calarco, Aicardi ( Massobrio, Garavagno); all. Bongiovanni, d.t. Damele.

Campionato 70 – 71 quattordicesimo posto 3 punti

Geloso, Pastorino Gaggero, Lavrutti I, Rembado, Gotti, Melogno, Giuni, Ferro, Baccino, Garavagno (Lavrutti II, Bianchi, Maiolino, Piazza, Colli, Rosso, Dagnino); all. Aicardi.

Campionato 74 – 75 tredicesimo posto 14 punti

Porzio, Perrone, Magni, Bruzzone, Gianazzi, Gallina, Gerardi, Signoroldi, Aicardo, Vignaroli, Gattero (Spinacorona, Salvi, Rescigno, Bongiovanni); all. Aicardi.

BRAGNO  (3 presenze)

Campionato 72 – 73 undicesimo posto 19 punti

Marselli, Bertelli, Di Giosia, Ferraro, Ramognino, Pomi, Giribone, Giordano, Costa, Demaria, Rondon (Roero,Pensiero, Zullo).

Campionato 73- 74 nono posto 23 punti

Rovere, Bertelli, Di Giosia, Viola, Ramognino, Ferraro, Parodi, Baccino, Zullo, Giordano, Demaria (Roero, Giribone, Pesce).

Campionato 74 – 75 quattordicesimo posto 5 punti

Marisglio, Di Giosia, Ottonelli, Ferraro, Rossi, Giordano, Camoirano, Menghi, Zullo, Demaria, Ramognino (Spanti, Pensiero, Pesce).

CADIBONA  (8 presenze)

Campionato 64 – 65 quinto posto 27 punti

Bonetti, Porta, Grasso, Minuto, Falco, Malatesta, Paggini, Andreoli, Lodici, Mistrangelo, Cattardico; all. Gino Cattardico.

Campionato 65 – 66 (girone A) sesto posto 29 punti

Bonetti, Porta, Grasso, Paggini, Malatesta, Minuto, Pilleri, Brandini, Andreoli, Mistrangelo, Cattardico; all. Gino Cattardico.

Campionato 66 – 67 (girone B) ottavo posto 25 punti

Bonetti, Porta, Grasso, Paggini, Falco, Ferzini, Spinelli, Pilleri, Andreoli, Malatesta, Pullina.

Campionato 68 – 69 undicesimo posto 23 punti

Genta, Porta, Leoncini, Brandini, Sciutto, Malatesta, Costa, Parodi, Spinelli, Andreoli, Paggini (Berruti, Bozzano, Piccinini, Pullina); all. Boagno, d.t. Scarrone.

Campionato 69 – 70 dodicesimo posto 13 punti

Grossi, Laiolo, Guidetti, Brandini, Malatesta, Parodi, Croce, Zunino, Spinelli, Pullina, Inzaghi (Giusto, Costa, Martinucci); all. Gino Cattardico.

Campionato 70 – 71 dodicesimo posto 14 punti

Molinas, Guidetti, Scarlata, Faggioli, Sciutto, Malatesta, Paggini, Perna, Pullina, Ciappellano, Gamba ( Scalise, Caria, Genta, Giusto, Frumento); all. Genta.

Campionato 71 – 72 quattordicesimo posto 10 punti

Robiglio, Faggioli, Rigardo, Malatesta, Rocca, Memè Novaro, Danello, Frumento, Gasco, Brandini, Pilleri (Nervi, Oliva, Guidetti, Verney, Zaccarini).

Campionato 72 – 73 quattordicesimo posto 5 punti

Genta I, Nervi, Genta II, Rigardo, Malatesta, Boagno, Gamba, Bellomi I, Frumento, Coppola, Guidetti (Orlando, Perna, Faggioli).

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CALIZZANO  (9 presenze)

Campionato 66 – 67 (girone A) nono posto 17 punti

Ficini I, Tabò II, Oddone, Borghello, Roascio, Massone, Calcagno, Perrone, Mozzoni, Balbo, Riolfo; all. Tabò I.

Campionato 67 – 68 (girone A) nono posto 21 punti

Santo, Mozzoni, Roascio, Gianotti, Tomberli, Marson, Ficini II, Massone, Chirivì, Massone, Barberis, Salvatico; all. Ansaldo.

Campionato 68 – 69 dodicesimo posto 18 punti

Santo, Conrado, Roascio, Beltrami, Mozzoni, Bergese, Ficini, Gandolfo, Chirivì, Christanell, Barberis I ( Barberis II, Danna, Pacini, Massone) all. Alciatore.

Campionato 69 – 70 sesto posto 25 punti

Santo, Roascio, Barberis, Mozzone, Conrado, Bergese, Salvatico, Gandolfo, Chirivì I, Chirivì II, Ruffini (Parodi, Icardi, Danna, Pacini) all. Alciatore.

Campionato 70 – 71 decimo posto 22 punti

Barberis, Conrado, Chirivì I; Tomberli, Bergese, Bonelli, Michetti, Viglizzo, Gandolfo, Massone, Ruffini ( Santo, Icardi) all.Viglizzo.

Campionato 71 – 72 tredicesimo posto 17 punti

Barberis II; Briozzo, Barberis I, Maderi, Chirivì, Bonelli, Massone, Bergese, Buscaglia, Badano, Ruffino (Santo, Marson, Gaggero).

Campionato 72 – 73 ottavo posto 24 punti

Santo, Barberis I, Bianco, Martin, Marta, Piscopo I, Buscaglia, Merola, Rasetto, Rocca I, Briozzo (Barberis II, Etalle, Badano).

Campionato 73 – 74 decimo posto 18 punti

Cicogna, Rocca II, Bianco, Martin, Merola, Tosques, Etalle, Barberis II, Briozzo, Rocca I, Badano.

Campionato 74 – 75 undicesimo posto 21 punti

Barberis I; Marta, Oddone, Barberis II, Badano I, Merola, Rocca, Cislaghi,  Massaboa, Martin, Rocca II (Badano II, Briozzo, Rasetto, Etalle) all. Rosasco.

CARCARESE  (5 presenze)

Campionato 64 – 65 undicesimo posto 14 punti

Santo, Ghiso, Sesena, Gamba, Bo, Bolla, Legario, Crosa, Tagliaferri, Zunino, De Zorzi.

Campionato 65 – 66 (girone A) dodicesimo posto 18 punti

Rovere, Gamba, Lavagna, Sesena, Patrone, Chiarlone, Bo, Tagliaferri, Crosa, Bolla, De Zorzi (Legario); all. Sesena.

Campionato 66 – 67 (girone B) settimo posto 27 punti

Rovere, Piazza, Mascelli, De Zorzi, Patrone, Bolla, Legario,Tagliaferri, Bo, Briano, Crosa; all. Sesena.

Campionato 67 – 68 (girone B) terzo posto 40 punti

Rovere, Pesce, De Zorzi, Magliano, Odella, Ramognino,Legario, Tagliaferri, Delfino, Crosa, Briano; all. Delfino, d.t. Sesena.

Campionato 73 – 74 terzo posto 30 punti

Bertonasco, Garra, Parodi, Bagnasco, Cruciani, Giribone, Bonifacino, Goslino, Canazza, Marenco, Perotti.

CENGIO  ( 4 presenze)

Campionato 65 – 66 terzo posto 32 punti

Peluffo, Montaldo, Gerion, Scavino, Molinari, Borgo, Bandoni, Gaiero, De Micheli, Pizzorno, Veglio (Caracciolo, Pregliasco).

Campionato 66 – 67 (girone B) primo posto 38 punti

Campionato 70 – 71 primo posto 39 punti

Castiglia, Bagnasco, Reviglio, Arena, Caracciolo, Molinari, De Zanet, Gerion, Dormetta, Pregliasco, Gaiero (Corsini, Balestra, Zunino, Scavino); all. Rocchieri.

Campionato 74 – 75 terzo posto 29 punti

Meliga, Zunino, Pini, Bagnasco, Scavino, Massaro, Gaiero, Dormetta, Monaci, Foglia, Spata (Ghisolfo, Reviglio, Ardenti); all. Foglia.

7

CERIALE  (4 presenze)

Campionato 67 – 68 (girone A) dodicesimo posto 13 punti

Durando, Bonollo, Borzone, Sciutto, Ascoli, Mezzatesta, Botto, Troja, Rossi, Revetria, Prandini.

Campionato 68 – 69 quinto posto 37 punti

Gianazzi, Troia, Borzone, Cavallera , Morena. Ascoli, Imbolito, Botto, Rossi, Rolando, Revetria (Carroni, Nicosia, Sciutto); all. Nicosia.

Campionato 71 – 72 terzo posto 33 punti

Pucci, Vignaroli, Fringuellino, Massobrio, Enrico, Cavallera, Clerici, Sancinito, Rossi, Ferro, Schillaci (Cammarata).

Campionato 72 – 73 terzo posto 37 punti

Pucci, Borzone, Bordin, Bulgarelli, Enrico, Lunetta, Molli I, Bogliolo, Molli II, De Sciora, Ferro (Casella, Maineri, Botto).

8

DON BOSCO SAVONA  (2 presenze)

Campionato 64 – 65 nono posto 22 punti

Soletto, Drago, Olivieri, Bosio, Giometti, Ghezzi, Sibilio, Morasso, D’Harcourt, Sanguineti, Badoino.

Campionato 65 – 66 tredicesimo posto 14 punti

Bonanni, Filippi, Pozzi, Bosio, Giometti I,D’Harcourt, Nasi, Sibilio, Jacopino, Olivieri, Tatti Sanguineti (Giometti II,Bellomi I, Zerboni, Ravera, Patetta, Tarchini); all. Parodi.

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DON BOSCO VARAZZE  (4 presenze)

Campionato 64 – 65 secondo posto 34 punti

Cosimi, Lupi I, Mallone, Albezzano, Cervetto, Calamano II, Recagno II, Ferro, Vallino, Musmeci, Travi.

Campionato 65 – 66 (girone B) primo posto 35 punti

Cosimi, Lupi I, Mallone, Cervetto, Ghigliazza, Albezzano, Varese, Ferro, Vallino, Musmeci, Calamano II (Perata, Tarchino, Cini) all. Lupi I.

Campionato 66 – 67 (girone B) terzo posto 30 punti

Busso,Mallone, Ghigliazza, Torri, Ferro, Albezzano, Musmeci, Cazzola, Recagno II, Tarchino, Ferranti; all. Lupi I.

Campionato 67 – 68 (girone B) primo posto 45 punti

Cosimi, Di Vairo,Cervetto, Torri, Albezzano, Ferro, Musmeci, Massa, Ferranti, Cini, Guglielmelli.

10

Don Bosco Varazze: Noto, Vernazza, Parodi, Berlanzoli, Carattino, Maltinti, Sgrò, Merlo, Craviotto,  Giusto, Ghirotto, Perata

ENEL ALBENGA (2 presenze)

Campionato 67 – 68 (Girone A) quattordicesimo posto  7 punti

Ottavi, Vignaroli I, Bausone, Lia, Damonte, Peluffo, Colombo, Amerio, Marengo, Gianazzi, Trucco.

Campionato 68 – 69 sedicesimo posto 5 punti

Giazzi, Enrico, Gallizia, Bausone, Carli, Branci, Prisciandaro, Mezzatesta, Cavallero, Gabarella, Amerio ( Pietrosanto, Damonte, Marengo); all. Damonte.

FINALPIA ( 3 presenze)

Campionato 68 – 69 quattordicesimo posto 13 punti

Toso, Magni, Barile, Boncardo, Canepa, Capra, Zerbini, Leandro, Gallina, Manarola, Caffarena (Decia, Gualerzi, Vallerino, Mandraccio, Dossena); all. Mamoli, d.t. Capra.

Campionato 69 – 70 settimo posto 22 punti

Bonanni, Iosi, Magni, Pera, Guidetti, Chiappano, Marchionni, Morando, Beltrame, Leandro, Dossena (Toso, Valente, Martini, Cancellieri, Bottino); all. Nava, d.t. Cresci.

Campionato 70 – 71 secondo posto 37 punti

Tissoni, Rinaldi, Magni, Gandolfo, Bruzzone, Gallina, Cagnetti, Reverdito, Calarco, Andreini, Cancellara (Cerone, Zanetti, Viassolo, Iosi, Leandro, Pera, Pittalis); all. Teneggi.

FRECCERO  ( 2 presenze)

Campionato 68 – 69 ottavo posto 30 punti

Astengo II, Avellino, Pisà, Ferro, Peluffo, Crea, Recagno II, Oberto, Servetto, Sardo, Rusticoni (Ottonello, Vacca, Palmieri, Benelli, Girgenti, Balestrino, Cagnetti); all. Tonoli, d.t. Astengo I.

Campionato 69 – 70 decimo posto 18 punti

Astengo II, Faggioli, Bianchino, Palmieri, Peluffo, Varicelli II, Bozzo, Benelli, Rusticoni, Balestrino, Memè Novaro (D’Anna, Caviglia I, Caviglia II, Ferro, Giusto, Cagnetti, Sterzati); all. Astengo I.

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Freccero 1968: da sinistra in piedi l’allenatore Giancarlo Tonoli, Avellino, Oberto, Cagnetti, De Crescenzo, Ferro, Peluffo, Crea, Astengo I (d.t.) accosciati. Vacca, Sardo, Astengo II, Pisà, Servetto, il dirigente Enrico Scotto

FULGOR LOANO  ( 3 presenze)

Campionato 69 – 70 ottavo posto 22 punti

Salvo, Riva, Molli, Falco, Beltrami, Damonte, Perrone, Panizza, Vignolo, Guzzetti, Dolla ( Marchetti, Oliva, Moreno I, Moreno II, Cavaliere); all. Saglietto.

Campionato 70 – 71 quinto posto 34 punti

Parodi, Molli, Riva, De Basi, Dolla, Cetriolo, Messa, Gambetta, Vignolo, Falco, Bongiovanni (Mandraccio); all. Mandraccio.

Campionato 71 – 72 quarto posto 31 punti

Parodi, Dondo, Riva, De Biasi, Rocchia, Falco, Bosco, Guzzetti, Salvatico, Bongiovanni, Aicardi (Cetriolo, Roascio, Curotto).

JUDAX (5 presenze)

Campionato 66 – 67 (girone A) undicesimo posto 11 punti

Vallega, Recchia, Ferrero, Nervi, Minuto, Angeleri, Contini, Rauso, Bosano, Ceva, Bonifacio; all.Ostuni.

Campionato 67 – 68 (girone A) undicesimo posto 15 punti

Monaci, Patetta, De Luca, Massimiani, Godani, Ferrero, Rauso, Beruto, Bosano, Filippi, Bonifacio (Lagasio).

Campionato 68 – 69 tredicesimo posto 14 punti

Landucci, De Benedetti, Minuto, Storti, Ceva, Triolo, Contini, Beruto, Ravera, Damonte, Bosano (Bonanni, Incorvaia, Zucchero, Ranzato, Zaffarano, Guglieri, Angeleri); all. Nannipieri.

Campionato 69 – 70 quarto posto 32 punti

Spensatello, Filippi, Storti, Godani, Ceva, Incorvaia, Rauso, Damonte, Bosano, Boschi, Graziottini ( Landucci, Ferrari, Triolo, Minuto) all.Pescio

Campionato 70 – 71 tredicesimo posto 13 punti

Spensatello, Filippi, Barioglio, Ferrari, Damonte, Frumento, Danello, Ceva, Bosano, Lagasio, Minuti (Pescio, Patrone, Calzaghe, Incorvaia, Novaro Memè, Delle Piane); all. Pescio.

12

LAIGUEGLIA  (1 presenza)

Campionato 74 – 75 sesto posto 27 punti

D’Amore, Chirivì, Moroni, Bergoin, Siffredi, Bonelli, Erzi, Giraudo, De Lorenzo I, Ferro, De Lorenzo II (Guardone, Ponzonetto); all. Alciatore.

LECA D’ALBENGA ( 2 presenze)

Campionato 66 – 67 (girone A) dodicesimo posto 8 punti

Gilardino, Settimio, Calò, Rolando, Moreno, Enrico I, La Guardia, Zanardini, Enrico II, Bodo, Pogerone; all. Zanardini.

Campionato 67 – 68 (girone A) quinto posto 31 punti

Gilardino, Enrico II, Mantero, Brancaleoni, Enrico I, Calarco, Astengo I, Rolando, Arrigo, La Guardia, Zanardini ( Calò, Cavallero);  all. Brancaleoni.

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La compagine del Leca di Albenga: da sinistra., in piedi, il massaggiatore Blandino, Morena, il presidente Pollio, Salvatico, Calò, Arrigo, Ivo Brancaleoni (più o meno 100 partite in Serie A e B con Torino, Bari, Como, Reggina), Enrico, il dirigente Chiaretti; accosciati: La  Guardia, Calarco con Calarco jr., Astengo, Gilardino, Michero, Rolando, il parroco di Leca invitato nella foto. Era il giorno della festa patronale di San Michele, 29 Settembre, ed era in programma la partita con il Garessio, il vero derby nella zona dove gli abitanti si consideravano ancora, all’epoca (1967) contadini dell’entroterra. Così per celebrare il doppio avvenimento: derby e festa patronale i dirigenti invitarono il parroco. Per la cronaca la partita finì 2-2

LIBERTA’ LAVORO SPERANZA ( 2 presenze)

Campionato 64 – 65 tredicesimo posto 12 punti

Negrini, Berruti, Perata, Nervi, Pennino, Longagna, Pastorino, Arena, Bensi, Lori, Gagna.

Campionato 65 – 66 ( girone B) sesto posto ventisei punti

Goretti, Berruti, Perata, Reggiori, Storti, Vallieri, Rossi, Arena, Recagno II, Morasso, Longagna (Manotti, Danello, Astengo, Lisena) all. “Pavone” Morando.

MILLESIMO ( 9 presenze)

Campionato 64 – 65 decimo posto 19 punti

Boetti, Ramognino, Molinari, Pregliasco, Siri II, Scarcia, Conti, Ziglioli, Siri I, Fracchia, Ferro.

Campionato 65 – 66 (girone A) quattordicesimo posto 10 punti

Boetti, Cominetti, Pizzorno, Scarcia, Siri I, Cavalli, Zazzara, Siri II, Giacosa II, Cacre, Giacchello (Giacosa I, Ferro I, Ferro II).

Campionato 66 – 67 ( girone B) quarto posto 28 punti

Caracciolo, Ramognino, Tornago, Burnengo, Nolasco, Rabino, Tornago, Cavalli, Costa, Ferro, Giacosa II; all. Pastorino.

Campionato 67 – 68 (girone B) decimo posto 18 punti

Giacosa I, Siccardi, Montaldo,Franzini, Rabino, Siri II, Besenzoni, Ferro I, Andreoli, Briano, Pennino (Siri I, Ferro II); all. Pastorino.

Campionato 68 – 69 settimo posto 33 punti

Giacosa I, Tranchero, Fracchia, Nolasco, Baldi, Gamba, Ferro I, Cavalli, Ferro II, Bandoni, Giacosa II (Rubino, Cacre, Pastorino, Scarcella, Ziglioli); all. Pastorino.

Campionato 70 – 71 ottavo posto 25 punti

Giacosa I, Baronti, Gamba, Nolasco, Molinari ,Siri I, Tranchero, Siri II; Ferro I, Cavalli, Giacosa II (Franchello, Pastorino, Ferro II, Cacre, Zazzaro, Ziglioli); all. Siri.

Campionato 71 – 72 decimo posto 23 punti

Giacosa I, Nolasco, Molinari, Giardino, Baronti, Dogliotti, Siri I, Ferro I; Siri II, Vomero, Pizzorno ( Gauarise, Ferro II, Rubino, Alluigi).

Campionato 74 – 75 dodicesimo posto 18 punti

Povigna, Giasino, Molinari, Calzaghe, Dogliotti, Ferretti, Siri, Ziglioli, Teneggi, Ivaldi, Gualdo (Montella); all. Damonte.

 

14

NOLESE (5 presenze)

Campionato 64 – 65 primo posto 43 punti

Giacosa, Boi, Aramini, Coco, Brignole, Pisano, Ragusa, Messa, Rusticoni, Procopio II, Capraro  (Ghelli, Rivellino, Buftalmo);  all. Mantero.

Campionato 70 – 71 quarto posto 36 punti

Restuccia I, Di Bartolo, Aramini, Varicelli II, Bagnasco, Toso, Saporito, Gaglione, Rusticoni, Rizzolo, Sfondrati (Bonetti, Restuccia II, Di Mauro, Pisano, Rosu, Capraro); all. Amoretti.

Campionato 71 – 72 secondo posto 36 punti

Bonetti, Di Bartolo, Aramini, Pisano, Colombo, Rossi, Illarcio, Gaglione, Capraro, Gandolfo, Sfondrati (Saporito,Restuccia, Roberto Caviglia, Sotgia); all. Gaglione.

Campionato 73 – 74 ottavo posto 26 punti

Carella, Nervi, Saporito I, Saporito II, Gianni Rosso, Colombo, Sfondrati, Gandolfo, Ciappellano, Rosu, Roberto II (Ciappellano II, Di Mauro, Suraci, Baietto, Cannone); all. Suraci.

Campionato 74 – 75 ottavo posto 26 punti

Tissoni I, Roberto II, Ragusa, Castino, Saccone, Pisano, Zamboni, Rosu, Rusticoni, Ciappellano I, Tissoni II (Roberto I; Maio, Pastorino);  all. Pisano.

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Nolese 1964 – 65: da sinistra in piedi: Boi, Rusticoni, Buftalmo, Ragusa, Aramini, Caracciolo accosciati: Ghelli, Messa, Rivellino, Pisano, Coco

PIETRA SOCCORSO ( 4 presenze)

Campionato 64 – 65  dodicesimo posto 13 punti

Ciribì, Dondo, Bellasio, Beltrami, Rembado, Mantero, Bicocca, Gambetta, Daniele, Piccinini, Garavagno.

Campionato 65 – 66 ( girone A) settimo posto 27 punti

Geloso, Bellasio,  Gaggero, Beltrami, Dondo, Mantero, Garavagno, Gambetta, Daniele, Mandraccio, Aicardo ( Rebaudo, Rembado, Vite); all. Dall’Orto.

Campionato 66 – 67 ( girone A) terzo posto 27 punti

Geloso, Vite, Dondo, Gaggero, Beltrami, Mantero, Garavagno, Gambetta, Daniele, Aicardo, Rosa; all. Dall’Orto.

Campionato 67 – 68 ( girone A) quarto posto 33 punti

Geloso, Vite, Dondo, Beltrami, Rembado, Gambetta, Eilmann, Tognato, Daniele, Bianchi, Bergoin; all. Dall’Orto.

PRIAMAR  ( 10 presenze)

Campionato 64 – 65 settimo posto 24 punti

Porta, Ricci, Grasso, Risso, Tarditi, Nofroni, Avellino, Guglieri, Caviglia, Imberti, Siter.

Campionato 65 – 66 (girone A) ottavo posto 25 punti

Porta, Ricci, Grasso, Vivarelli Tarditi, Farulla, Imberti, Bresciani, Caviglia, Nofroni, Siter (Grossi, Risso, Longhi, Sabbatini).

Campionato 66 – 67 (girone A) ottavo posto 18 punti

Porta, Imberti, Ricci, Reggiori, Grasso, Longhi, Not, Bosio, Sabbatini, Caraccio, Siter; all. Reggiori.

Campionato 67 – 68 (girone A) decimo posto 21 punti

Porta, Imberti, Farulla, Nofroni, Tarditi, Nervi, Longhi, Bresciani, Bensi, Caraccio, Siter (Ricci, Grasso); all. Pacini.

Campionato 68 – 69 sesto posto 33 punti

Porta, Barbino, Siter, Imberti, Ricci, Grasso, Soletto. Nofroni, Caviglia, Caraccio, Moras (Grossi, Vivarelli, Tarditi, Mombrini, Bensi); all. Pacini.

Campionato 69 – 70 quinto posto 32 punti

Porta, Ricci, Grasso, Mombrini, Tarditi, Farulla, Bosio, Nofroni, Soletto, Rodino, Imberti (Giordano, Sasso, Zunino, Ciappellano, Pastorino); all.Grasso.

Campionato 70 – 71 nono posto 22 punti

Grossi, Ricci, Dabove, Di Tullio, Tarditi, Nofroni, Soletto, Bitetto, Ciappellano, Rodino, Lucia (Grasso, Caraccio); all. Grasso.

Campionato 71 – 72 undicesimo posto 21 punti

Ferro, Ricci, Fornarino, Nofroni, Di Tullio, Damonte, Bosano, Bosio, Ciappellano, Caraccio, Lucia (Grasso, Mombrini, Tarditi, Bitetto).

Campionato 72 – 73 dodicesimo posto 17 punti

Ferro, Ricci, Fornarino, Tarditi, Nofroni, Santini, Bosio, Bitetto, Lucia, Caraccio,  Caponi (Gregori, Grasso).

Campionato 73 – 74 quattordicesimo posto 10 punti

Ligresti, Farulla, Fornarino, Nofroni, Tarditi, Santini, Lucia, Bitetto, Testa, Caraccio, Caponi (Bragantini, Cirone, Ferrero, Rossi, Grasso ); all. Grasso.

16

SANTA CECILIA  ( 9 presenze)

Campionato 65 – 66 ( girone B) decimo posto 14 punti

Carella, Della Casa, Aste, Damiani, Venturini, Posillipo, Tortarolo, Gaggero, Guerini, Di Vita,Canepa (Ligresti, Di Bartolo, Fiore, Siccardi, Zuanni); all.Gaggero.

Campionato 66 – 67 (girone B) nono posto 13 punti

Ligresti, Della Casa, Aste, Damiani, Venturini, Posilippo,Mistrangelo, Gaggero II; Guerrini, Di Vita, Canepa.

Campionato 67 – 68 (girone B) dodicesimo posto 16 punti

Ligresti, Della Casa, Grassi, Damiani, Venturini, Mistrangelo, Fiore, Siccardi, Tronchin, Chiarbonello, Guerrini; all. Gaggero.

Campionato 68 – 69 primo posto 41 punti

Vizzini, Fiore, Aste, Damiani, Venturini, Rossi, Siccardi, Mistrangelo, Danello, Tronchin, Epifani (Ligresti, Invernale, Conradi, Fabbretti, Cutrupi); all. Gaggero.

Campionato 70 – 71 settimo posto 32 punti

Vizzini, Fiore, Cutrupi, Gambetta, Rossi, Aste, Epifani, Basso, Invernale, Grignola, Mongaro (Giannini, Silvestrini, Scanavino, Ferro, Carlevaro, Albanese); all.Gaggero.

Campionato 71 – 72 dodicesimo posto 20 punti

Vizzini, Bruzzone, Di Maggio II, Damiani, Tortarolo, Basso I, Invernale, Rossi, Di Maggio I, Basso II; Mongaro (Ligresti, Giusto, Conradi, Caserta, Barisone); all.Gaggero.

Campionato 72 – 73 sesto posto 29 punti

Vizzini, Mongaro, Fiore, Cutrupi, Carlevaro, Raso, Lagasio, Benvenuti, Barisone, Conradi, Di Maggio ( Scannavino) all.Gaggero

Campionato 73 – 74 sesto posto 27 punti

Vizzini, Mongaro, Scannavino, Basso, Gobbi, Tronchin, Lagasio, Durante, Cutrupi, Raso, Albino Cella (Mozzone).

Citazione doverosa per Albino Cella, carriera luminosa dalla Serie A alla Seconda categoria, un esempio di pura passione sportiva, uno dei migliori attaccanti nella storia del Savona Fbc di tutti i tempi. A Piacenza lui e il fratello Giancarlo (ex di Torino, Atalanta e Inter) sono considerati glorie cittadine.

Campionato 74 – 75 settimo posto 27 punti

Traversa, Scannavino, Bruzzone, Basso, Fiore, Mongaro, Lagasio, Zunino, Barisone, Cella, Tronchin ( Carlevaro, Bellomi II); all. Gaggero.

17

La Santa Cecilia vittoriosa nello spareggio con l’Andora (1968-69): da sinistra, in piedi, il vice presidente Gozzi, Venturini, Fiore, Siccardi, Parodi, Vizzini, l’allenatore Gaggero, il massaggiatore, Conradi, Benvenuti; accosciati Cutrupi, Invernale, Damiani, Ligresti, Danello, Tronchin, Rossi

SPOTORNESE  (2 presenze)

Campionato 73 – 74 quarto posto 29 punti

Francese III, Nasturzio, Torcello, Ratti, Bellomi II, Incorvaia, Maffei, Restuccia, Vandone, Sergo, Luca (Robatto, Beruto, Ferrigno);  all. Luciano Salamini.

Campionato 74 – 75 quarto posto 29 punti

Francese III, Triolo, Torcello, Pisà, Maspes, Incorvaia, Ciappellano II, Restuccia, Ferrelli, Chiappella, Maffei (Ghelli, Luca);  all. Ermes Muccinelli (già grande ala destra della Juventus con Boniperti).

18

Spotornese in Seconda categoria (campo Valletta): in piedi da sinista: Profili (allenatore), Giribaldi, Lillo Bracali, Gianni Imovilli, Piero Rinaldi, Bruno Marengo, Luigi Bagnarino (il presidentissimo); accosciati da sinistra: Franco Armello, Renato Sancio, Piero Bertolotti, Marino Santiglia, Rino Imovilli (cap.), Botto

VALLEGGIA ( 2 presenze)

Campionato 73 – 74 dodicesimo posto 16 punti

Pucci, Briano, De Luca, Maspes, Vota, Filippi, Riolfo, Arbini, Pittaluga, Scarrone, Bonifacio, (Tabellario, Vasconi II, Memè Novaro);  all. Landucci, d.t. Pessano.

Campionato 74 – 75 nono posto 24 punti

Bertola, Vota, Piccaluga, Monti, Conterno, Filippi, Riolfo, Pirito, Fiore, Scarrone, Pittaluga ( Nari, Tabellario, Vasconi II); all. Armella, d.t. Pessano.

VILLETTA (3 presenze)

Campionato 64– 65 sesto posto 26 punti

Merciai, Gaggero, Mombrini, Iacovacci I, Procopio I, Monti, Iacovacci II, Duchini, Fanelli, Paltrinieri, Corsari.

Campionato 65 – 66 primo posto 40 punti

Merciai, Nasi, Mombrini, Lauretano, Picchi Procopio, Galindo, Barbino, Jacovacci I, Fanelli, Piscopo II, Monti (Ciappellano, Gaggero, Calcagno, Corsari, Puzar, Jacovacci II, Bosco, Paltrinieri); all. Pacini.

Campionato 72 – 73 tredicesimo posto 17 punti

Bongiorno II, Bongiorno I, Zunino, Micheri, Calderaro, Sogno, Lazzarini, Procopio II, Mongaro, Arbini, Sterzati  (Cristofori, Martelli, Vaccaro, Siri, Napolitano, Spangher).

19

1980-85: TUTTI I NUMERI E I NOMI DALLA D ALLA II CATEGORIA E VENTURA ALLENAVA L’ALBENGA

 

di FRANCO ASTENGO

Puntiamo i nostri riflettori sul quinquennio 1980-1985: cinque campionati per i quali cercheremo di offrire il massimo di documentazione possibile al riguardo dei campionati di Serie D (in realtà in questo periodo ci sarà un cambio di denominazione in Campionato Interregionale e poi in Campionato Nazionale Dilettanti, ma per comodità di esposizione continueremo a citarlo con la dizione “classica” di Serie D oggi tornata in uso), Promozione, Prima e Seconda Categoria riferendoci prioritariamente alle squadre della nostra provincia. Da ricordare ancora che nel frattempo si è verificato un declassamento complessivo di tutti i campionati essendo stata sdoppiata la Serie C in C1 e C2.

STAGIONE 1980 – 81

CAMPIONATO DI SERIE D girone A

Il torneo registra la promozione dell’Imperia che assieme alla Vogherese ritorna in serie C2. Una sola rappresentante della provincia di Savona, l’Albenga che si piazza al quattordicesimo posto con una particolarità. Sulla panchina ingauna esordisce Giampiero Ventura che principia così una lunga carriera da allenatore (dopo che da giocatore ha quasi sempre militato nelle nostre squadre dilettantistiche) per arrivare non solo alla Serie A, ma addirittura all’incarico di commissario tecnico della Nazionale, che ricopre tutt’ora, dopo l’esperienza sulla panchina del Torino.

Classifica: Imperia 50, Vogherese 46, Orbassano 40, Cuoio Pelli 40, Pinerolo 40, Rapallo 37, Pietrasanta 36, Massese 35, Pro Vercelli 35, Pescia 32, Pontedecimo 31, Iris Borgoticino 30, Viareggio 30, ALBENGA 29, Aosta 27, Borgomanero 25, Sestri levante 25, Albese 24.

Formazione dell’Albenga: Galbiati, Daga, Burlando, Sazzaio, Rembado, Fellegara, Capurro, Panizzi, Seno, Graglia, Lovetere (Garrione, Ravaschino, Benzoni, Gambini); all. Ventura

CAMPIONATO DI PROMOZIONE

Il Vado stravince il campionato con 8 punti di vantaggio e dopo 22 anni recupera il posto in Serie D. Un grande successo della indimenticabile gestione del presidente Ciarlo e dell’allenatore Paolo Tonelli per una squadra ricca di giocatori di classe come Mazzucchelli e Doni.

CLASSIFICA: Vado 45, Levante C 37, Finale 37, Argentina 35, Varazze 35, Dianese 34, Ventimigliese 34, Sestrese 33, Ovadamobili 31, Carcarese 31, Alassio 30, Libarna 21, Loanesi 20, Andora 18, Corniglianese 18, Multedo 16.

Formazioni delle squadre savonesi

Vado: Albini, Grippo, Scazzola, Iannelli, Laura, Piazza, Doni, De Campo, Mazzucchelli, Massaro, Brondo (Pezzoli, Centino, Boschis).

Finale: Messico, Battistel, Vose, Molli, Frumento, De Gregorio, Fraioli, Orcino, Pedron, Lardo, Plutino ( Ghigliazza, De Lorenzo).

Varazze: Bernini, Delfino, Arbocò, Dolcino, Giannini, Roveta, Pigliacelli, Vallerga, De Ferrari, Masi, Valliera (Ghiglione, Landolfa); all. Nocentini.

Carcarese: Ferrandi, Beretta, Garra, Davi, Fadda, Raggi, Graziano, Gava, Becco, Molli, Balocco (Siccardi); all. Tonoli.

Alassio: Losno, Perlo, Brilla, Pittino, Maghella, Neirotti, Poggio, Russo, Pistone, Chiappella, Ferrua (Vigni); all. Perlo.

Loanesi: Galletti, Weger, Damonte, Iacoponi, Burastero, Caprio, Casaretto, Piana, Baglietto, Masia, Gagliardo (Barisone, Saltarelli); all. Pezzulich.

Andora: Di Giorgio, Tucci, Tirico, Bruzzone, Balbo, Scozzari, Lupo, Bagnasco, Fiorillo, Bergami, Grosso (Nodrini, Peirato);  all. Teneggi.

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Ecco il Vado che ritorna in Serie D dopo 22 anni

CAMPIONATO DI PRIMA CATEGORIA

Il torneo registra il successo finale della Cairese allenata da Mino Persenda (un affettuoso ricordo): è la prima tappa della rincorsa ad una serie impressionanti di promozioni che, nel giro di cinque stagioni, porterà la squadra del presidente Brin fino a militare nei professionisti in Serie C2. Ottimo anche il campionato della Veloce che si piazza al terzo posto.

CLASSIFICA: Cairese 56, Intemelia 48, Veloce 38, Taggese 32, Carlin’s Boys 30, Finalborghese 28, Cengio 27, Cervese 26, Pietra Ligure 26, Don Bosco Vallecrosia 26, Borghetto Santo Spirito 26, Calizzano 25, Vado Boys 25, Ceriale 23, Altarese 23, Millesimo 21.

Formazioni delle savonesi:

Cairese: Lupi, Fadda, Petrangelo, Grasso, Bertone, Lucchesi, Moretti, Pala, Cazzola, Badano, Marcolini; all. Mino Persenda.

Veloce: Brondo, Torri, Valle, Morando, Saporito, De Millo, Manitto, Di Biasio, Costa, Pinelli, Rosso.

Finalborghese: Pascarella, Gustinetti, Muraglia, Moccia, Colombo, De Min, Caffarena, Tranchida, Piccone, De Sciora, Cannone (Casella, Bellora); all. De Sciora.

Cengio: Povigna, Bagnasco I, Pregliasco, Rocca, Resio, Bagnasco II, Canazza, Costa1, Laoretti, Costa 2, Perotti (Carle, Gaiero).

Pietra Ligure: Gerbaudi, Minucci, Cappellotto, Micheli, Puppo, Barberis, Finocchio, Occhipinti, Rizzin, Orione, Siffredi (Vitale); all. Zenari.

Borghetto Santo Spirito: Carabba,. Vacca, Baucia, Cravo, Peloso, Capasso, Della Pietra, Cislaghi, Zolezzi, Commentale, Molli (all. Scazzola).

Calizzano: Medini, Ghigo, Pesce, Rocca II, Gelsomino, Pio, Resio, Negro, Rocca I, Rosasco, Scarzella (Riolfo, Massaboa).

Vado Boys: Saltarelli, Torcello, Ferro, Bottaro, Briano, Gazzoli, Pulina, Corbellini, Vaniglia, Rossi, Tassinari (all. Bovero).

CERIALE: Carossino, Arnaldi, Buttu, Caputo, Sciglitano, Scardovi, Marone, Scioni, Chilistra, Gnagnarelli, Trevisani.

Altarese: Isola, Ottonelli, Pozzi, Corrao, Piccardi, Ravasio, Castello, Giribaldi, Oddera, Milanese, Sarti.

Millesimo: Francone, Masetti, Molinari, Ivaldi, Pizzorno, Meggiolaro, Ghigliazza, Costa, Genta, Rocchieri, Strapazzon (all. Rocchieri).

CAMPIONATO DI SECONDA CATEGORIA

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Pietra Sport 80 – 81

La provincia di Savona si ritrova suddivisa in due gironi (come del resto accade adesso, all’epoca però erano di 14 squadre ciascheduno). Nel girone A, quello della Riviera si impone il Bastia erede del Leca che abbiamo già visto nei campionati anni ’60; in quello della Valbormida-Levante affermazione del Mallare che, dopo una lunga programmazione da parte del presidente Bertone, sta iniziando una scalata che porterà la squadra fino alla Promozione avendo nelle sua fila alcuni tra i migliori prodotti del calcio savonese.

Classifica Girone A: Bastia 42, Borgio Verezzi 36, Camporosso 31, Pontelungo 30, San Bartolomeo 29, Bordighera 28, Laigueglia 27, Riviera dei Fiori 27, Spotornese 27, San Filippo Neri 27, Pietra Sport 21, Auxilium Alassio 17, Sant’Ampelio 12, Partenope Albenga 10.

Classifica Girone B: Mallare 45, Priamar 38, Albisola 32, Rocchettese 29, Don Bosco Savona 27, Portovado 25, Lavagnola ’78 25, Nolese 25, Dego 23, Villetta 22, Sciarborasca 22, Santa Cecilia 20,Legino 18, Fornaci 12.

STAGIONE 1981 – 82
Serie D

Vado e Albenga assieme alle altre liguri sono inserite nel girone toscano (come è accaduto proprio nella stagione corrente 2016 – 2017). Il Vado, allenato ancora da Tonelli, disupta un campionato di rilievo piazzandosi al settimo posto, l’Albenga diretta in panchina da Elvio Fontana si salva agevolmente.

Classifica: Pontedera 45, Cuoio Pelli 43, Fucecchio 41, Entella 34, Ponsacco 31, Viareggio 31, VADO 31, Massese 30, Sarzanese 30, Sestri Levante 29, Pietrasanta 29, ALBENGA 28, Rapallo 25, Pontedecimo 22, Pescia 17, Audax Rufina 13.

Formazioni delle savonesi:

Vado: Albini, Frumento, Grippo, Iannelli, Laura, Piazza, Colombo, Fadda, Mazzucchelli, Catroppa, Brondo (Pezzoli, Doni, Pittino, Sobrero).

Albenga: Bianchi, Reggi, Cottino, Daga, Fucito, Capurro, Della Casa, Ghio, Bosca, Lovetere, Papalia (Bertola, Maghella, Chieti, Graglia).

Promozione

La Cairese appena arrivata dalla Prima categoria domina il campionato. Uno squadrone, quello dell’indimenticato capitan Bertone, allestito dal direttore sportivo Luciano Spinello e dall’allenatore Mino Persenda con una difesa di ferro che subisce soltanto 17 reti in 30 partite. Al secondo posto un’altra squadra della Valbormida, la Carcarese, che i presidenti Sardo e Pastorino stanno attrezzando per notevoli imprese negli anni a venire.

Classifica: Cairese 47, Carcarese 40, Levante “C” 38, Varazze 33, Argentina 33, Sestrese 31, Finale 30, Dianese 29, Ventimigliese 26, Loanesi 26, Libarna 26, Corniglianese 25, Alassio 25, Andora 25, Ovadamobili 24, Rivarolese 20.

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La Cairese di Mino Persenda e Aldo Lupi, i primi due ritratti in piedi a sinistra seguono: Pala, Fadda, Mario Bertone, Remo Lucchesi (capitano), Caviglia, Badano, Poggio, Bressan; accosciati: Moretti, Grasso, Marcolini, Petrangelo, Barbiero, Cazzola, il massaggiatore Collenghi

Formazioni della savonesi:

Cairese: Lupi, Grasso, Fadda, Petrangelo, Bertone I, Merlo, Sacco, Badano, De Petris, Zunino, Marcolini (Rusca, Bertone II).

Carcarese: Ferrandi, Eretta, Dassori, gava, Garra, Fulcner, Davi, Bolgiani, Siccardi, Sobrero, Massaro (Bertone III).

Varazze: Bernini, Dolcino, Delpino, Roveta, Giannini, Giribaldi, Pigliacelli, Valliera, Molinari, Milazzo, Senarega (Vallerga, Gallardini).

Finale: Messico, Battistel, Caprio, Molli, Vose, Fraioli, Valesano, Plutino, Borgarolo, Orcino, De Lorenzo (Cagliola, Barducci).

Loanesi: Fraire, Montali, Jacoponi, Graziano, Casalino, Piana, Maggi, Corso, Lovetere, Masia, Pannucci (Patricelli, De Campo).

Alassio: Losno, Pittino, Merello, Damonte, Russo, Martinelli, Baglietto, Ricci, Giallombardo, Badano, Allocco.

Andora: Fiorucci, Luperto, Tirico, Tesilli, Nuvoloni, Orsini, Carbone, Brilla, Sabatucci, Spizzo, Ravera (Sasso).

Campionato di Prima Categoria

Si impone l’Intemelia sulla Veloce. Anche i granata savonesi, auspice il presidente Vittorio Martino, stanno aprendo un ciclo ad alto livello. Ottimo torneo anche per Ceriale, Pietra Ligure e Vado Boys. Vado boys diretti dal vulcanico presidente-allenatore Piero Bovero per molti anni al centro della politica a Vado Ligure. Da notare la presenza in Prima Categoria della Priamar, la squadra dell’Oratorio Sacro Cuore di Savona. Il presidente Ghibaudo e il vice presidente Gianni Maestrini (anche per lui un caro ricordo) allestirono una squadra di valore che, guidata dal duo Pierucci-Morando, raggiunse il “massimo storico” nella vita del club che pure in passato era sempre stato sede di un floridissimo vivaio.

Classifica: Intemelia 44,. Veloce 39, Ceriale 39, Pietra Ligure 35, Vado Boys 33, Taggese 33, Mallare 33, Cervese 27, Finalborghese 27, Bastia 26, Cengio 26, Don Bosco Vallacrosia 26, Priamar 25, Borghetto Santo Spirito 23, Calizzano 23, Carlin’s Boys 21.

Formazioni della savonesi:

Veloce: Brondo, Valle, lambertini, Rosu, Ricotta, Morando, Ghigliazza, Pisano, Di Biasio, Genta, Grosso  (Cavo, Manitto).

Ceriale: Viglizzo, Marone, Scardovi, Neirotti, Sciglitano, Molli, Bani, Fabbris, Monachetti, Occhipinti, Ferrua (all. Baucia).

Pietra Ligure: Di Giorgio, Cauteruccio, Cappellotto, Micheli, Barberis, Coccato, Dominici, Scotto, Lardo, Rocca, Capitanio (Palazzo, Rizzin); all. Castello.

Vado Boys: Saltarelli, Parodi, Camici, Gazzoli, Vaniglia, Lucchesi, Gallo,Frascerra, Pulina, Corbellini, Veneziano (all. Bovero).

Mallare: Zerbini, Delfino, Pastorino, Marenco I. Nari, Morando, Maggi, Ferrari, Picco, Marenco II, Pinelli (all. Guerrini).

Finalborghese: Pascarella, Gustinetti, Aicardi, De Min, Muraglia, Caboni, Beccaria, Piccone, De Sciora II, Venturino, Dondo (Defeo, Bertozzi); all. De Sciora I.

Bastia d’Albenga: Giazzi, Enrico, Villani, Zocco, Baresan, Gasperini, Parodi, Pratali, Lombardini, Pannucci, Rossi (Ferrari) all. Rolando.

Cengio: Salamini, Poggio, Bagnasco I, Pizzorno, Bagnasco II, Massabò, Bagnasco III, Caviglia, Poggio, Barbiero , Meggiolaro (all. Pizzorno).

Priamar: Duce, Valle,Cau, Raffa, Biggi, Torresan, Bertolotto, Tizzani, Lingua, Sovenda, Orlando (Robaldo, Riva); all. Tullio Pierucci , d.t. Pavone Morando.

Borghetto Santo Spirito: De Crescenzo, Vacca, Cerati, Capasso, Grego, Commentale, Cislaghi, Pianese, Contratto, Peluso, Molli ( Oxilia) all. Scazzola.

Calizzano; Canepa, Ghigo, Rocca, Tosques, Gelsomino, Martin, Laoretti, Canazza, Negro, Vecchio, Riolfo.

Campionato di Seconda Categoria

Provincia di Savona ancora suddivisa in due gironi. Nella “poule” rivierasca si impone il San Filippo Neri d’Albenga superando di un’incollatura Bordighera e Borgio Verezzi. Nel girone Valbormida – Levante, finale “suspense” con spareggio Santa Cecilia-Dego. Si impongono gli “orange” di Gaggero, come era già capitato al termine del campionato 68-69 che la Santa Cecilia aveva vinto – appunto – dopo spareggio. In quell’occasione fu sconfitta, con lo stesso punteggio, l’Andora.

Classifica girone A: San Filippo Neri 37, Bordighera 36, Borgio Verezzi 35, Laigueglia 33, Camporosso 28, Spotornese 28, AC Sanremo 26, Auxilium Alassio 24, San Bartolomeo Cervo 23, Pietra Sport 22, Pontelungo 22, Nolese 20, Riviera dei Fiori 20, Leca d’Albenga 9.

Classifica Girone B: Santa Cecilia 32, Dego 32, Sciarborasca 30, Lavagnola ’78 28, Albisola 28, Cadibona 27, Rocchettese 27, Millesimo 26, Altarese 24, Don Bosco di Savona 23, Celle 23, Villetta 22, Portovado 22, Bragno 18.

Stagione  1982 – 83

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La Loanesi anni ’80 guidata dall’esperto Pezzulich

Serie D

Le savonesi tornano nel girone A con le tradizionali avversarie piemontesi, prima fra tutte la Biellese che vincerà il campionato per un punto sull’Orbassano. La Cairese, alla prima esperienza nella categoria, disputa un torneo ad alto livello piazzandosi al quarto posto: la squadra dimostra di non risentire del cambio dell’allenatore con l’acquese Borsalino che, dopo una decina di giornate, sostituisce Mino Persenda. Il Vado si piazza a metà classifica e l’Albenga si salva con una certa fatica.

Classifica: Biellese 39, Orbassano 38, Borgamanero 32, CAIRESE 32, Busallese 32, Acqui 31, Pinerolo 31, VADO 30, Pro Vercelli 30, Ivrea 29, Aosta 29, Cuneo 28, ALBENGA 28, Novese 27,Cossatese 22, Seo Borgaro 20.

Formazioni delle savonesi:

Cairese: Bernini, Bertone, Grasso, Petrangelo, Scremin, Badano, Marcolini, Maresca, Zunino, Cazzola, Bennati (Pagliano, Caprio).

Vado: Albini, Grippo, Daga, Sobrero, Quinterno, Piazza, Iannelli, Bottero, Altovino, Mazzucchelli, Catroppa (Doni, Lazzeri).

Albenga: Bianchi I, Cottino, Rembado, Salvi, Capurro, Bianchi II, De Gregorio, Pittino, Basso, Plutino, Papalia ( Robba, Franchi).

Campionato di Promozione

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Il Finale. Da sinistra, in piedi, dopo i dirigenti e il massaggiatore: Biggi,Vio, Vose, Rolando, Barducci, Burastero, De Campo, l’allenatore De Sciora; accosciati. Bona, Cagliola, Travaglino, Bettin, Aiteri

E’ la grande stagione dell’Andora, allenata da Sinagra, che grazie alla presenza di giocatori davvero di categoria superiore come Torchio, Ottonello, Sabbatucci , Marinelli, Pisano, sale in Serie D. I biancocelesti staccano la Sestrese  ed il Varazze di ben nove punti. Ottimo anche il torneo di Carcarese , Veloce  e Finale che terminano affiancate al quarto posto.

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La Veloce ’81-82 affidata a Damonte con il portiere Brondo e Orcino cervello del centrocampo

Classifica: Andora 47, Sestrese 38, Varazze 38, Carcarese 37, Veloce 37, Levante “C” 37, Finale 37, Libarna 34, Ventimigliese 31, Arenzano 28, Dianese 27, Argentina 25, Corniglianese 24, Alassio 19, Loanesi 13, Intemelia 8.

Formazioni delle savonesi:

Andora: Setti, Papone, Bellomia, Cino, Torchio, Nuvoloni, Pisano, Marinelli, Sabbattuci, Ravera (Delfino) all. Sinagra.

Varazze: Butera, Tellini, Senarega, Brunelli, Zani, Onori, Gallerda, Vallerga, Fazio, Franciois, Brondo (Parodi, Pietranera, Ratto); all. Lupi.

Carcarese: Ferrandi, Bolgiani, Rovere, Fulcner, Eretta, Giribaldi, Siccardi, Davi, Becco, Dagnino, Subbrero; all. Invernizzi.

Veloce: Brondo, Centino, Valle, Piana, Laura, Boero, Pisani , De Campo, Manitto, Genta, Grosso (Maglio); all. Damonte.

Finale: Coletti, Battistel, Vose, Rolando, Barducci, Fucito, Fraioli, Valesano, Bertone III, Orcino, Cagliola (Imovilli, Piazza, Bertone II); all. De Sciora.

Alassio: Losno, Giallombardo I, Perlo, Badano, Martinello; Damonte I, Russo, Riggi, Giallombardo II, Saverio, Santoriello ( De Stefanis, Giallombardo II) all. Muroni.

Loanesi: Remotti, Parodi, Busca, Caruso, Balbo, Minucci, Grillo, Mantovani, Cagnino, Garbi, Fossati ( Vecchio, Ravaschino) all. Di Giorgio.

Campionato di Prima Categoria

Si impone il Ceriale allenato da Baucia, già bandiera del Borghetto e rinforzato dall’esperienza di Graziano e Neirotti cui da il suo contributo anche il quarantenne eterno cannoniere “Victor” Panucci. Conquista la promozione anche il Mallare attraverso gli spareggi con Cavi di Lavagna, Ovada e Aulla. I rossoblu valbormidesi diretti dal duo Bagnasco-Piccinaglia disputano un campionato d’avanguardia, pur insidiati per il secondo posto dal Vado Boys: alla fine la differenza sarà di un solo punto.

Classifica: Ceriale 43, Mallare 39, Vado Boys 38, Finalborghese 35, Bastia 35, Cengio 30, Borghetto Santo Spirito 29, San Filippo Neri 28, Taggese 28, Albisola 28, Calizzano 28, Don Bosco Vallacrosia 27, Pietra Ligure 27, Priamar 27, Cervese 25, Santa Cecilia 14.

Formazioni delle savonesi:

Ceriale: Viglizzo, Garrione, Molli I, Neirotti, Sciglitano, Molli II, Montali, Graziano, Rosso, Ferrua, Panucci (Russo, Delfino, Brunello); all. Baucia.

Mallare: Zerbini, Nari, Marenco, Bossolino, Roberto Morando, Vulpetti, Claudio Morando, Picco, Pinelli, Foglia, Maffei (Olivieri, Maggi I; Maggi II); all. Bagnasco, d.t. Vico Piccinaglia.

Vado Boys: Saltarelli, Parodi, Camici, Nicola, Priano, Lucchesi, Sanna I, Corbellini, Gallo, Grimaudo, Veneziano (Sanna II);  all. Bovero.

Finalborghese: Pascarella, Garzoglio, Colombo, Tranchida, Muraglia, De Min, Bani, Basso, Caffarena, Maggi, Capitanio (Gualerzi); all. Mariani.

Bastia d’Albenga: Vio, Gasperini, Enrico, Vadori, Starace, Squillaci, Russo, Tucci, Lupo, Socco, Arnaldi ( Parodi); all. Rolando.

Cengio: Salamini, Poggio, Costa, Quinterno, Pizzorno, Bagnasco, Barchero, Saporito, Caracciolo, De Valle, Perotti; all. Tonoli.

Borghetto Santo Spirito: Vignone, Cerati, Vacca, Grego, Malco, Fruzzetti,  Commentale, Molli, Pianese, Peluso, Vitale (Contratto, Longoni); all. Scazzola.

San Filippo Neri: Zanardini, Piccolo, Filiberti, Cappellotto, Poggi, Cirillo, Romano, Delfino, Ardizzone, Ferrara, Pollio  (Chiappari, De Benedetti); all. Zanardini.

Albisola: Valente, Turezzini, Ferro, Gelsomino, Rossi, Colotto, Ghiglino, Gaiero, Tassinari, Berta, Olivero (Chini, Stocca);  all. Arena.

Calizzano: Sedaboni, Pesce I, Ghigo, Rocca, Gerini, Ronzi, Riolfo, Ivaldo, Bongiorno, Schirra, Micheli (Bianco, Pio, Scarzella); all. Pio.

Pietra Ligure: Calcagno, Cauteruccio, Pievino, Sittani, Zolezzi, Ciuffreda, Rocca, Puppo, Lardo, De Sciora, Orioni;  all. Castello.

Priamar  Duce, Scalia, Biggi, Siri, Torresan, Ravera, Lingua, Sovenda, Pizzani, Bertolotto, Tanda (Zirano, Giacchino); all. Salamini.

Santa Cecilia Durante, Vallieri, Pellegrini, Di Fabio, Olivieri, Lo Mazzo, Tometto, Bruno, Barillaro, Fornaroli, Vigliazza (Romeo); all. Chiarbonello

Campionato di Seconda Categoria

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Un’edizione del Pietra Ligure in Prima Categoria

Ancora due gironi e in entrambi il primo posto si decide allo spareggio: nel girone A il Bordighera regola i Carlin’s Boys; nel B tocca al Celle imporsi sull’Altarese.

Classifica Girone A: Bordighera 36, Carlin’s Boys 36, Auxilium Alassio 35, Borgio Verezzi 34, San Bartolomeo Cervo 30, Sanremo ’80 23, Camporosso 23, Pietra Sport 23, Pontelungo 19, Sant’Ampelio 19, San Giorgio Ceriale 17, Legino 16, Fornaci 16.

Classifica Girone B: Celle 43, Altarese 43, Lavagnola ’78 41, Spotornese 38, Sciarborasca 31, Dego 30, Cadibona 29, Rocchettese 27, Dego ’81 26, Nolese 22, Millesimo 21, Don Bosco Savona 19, Pallare 19, Villetta 18, Cosseria 11.

STAGIONE 1983 – 84

Serie D

Un campionato fantastico per la Cairese allenata da Seghezza affiancato dal preparatore atletico Caviglia e dal direttore tecnico Luciano Spinello, grande navigatore nel pelago calcistico, cresciuto alla scuola del Vado. Il sogno della Serie C2 però si infrange nello spareggio di Torino quando i gialloblu sono superati 2-1 daalla superblasonata Pro Vercelli. Ottimo anche il torneo delle altre savonesi: Albenga al terzo posto, l’esordiente Andora al quinto e Vado al sesto.

Classifica: Pro Vercelli 43, Cairese 43, Albenga 38, Cuneo 38, Andora 36, Vado 35, Pinerolo 35, Aosta 32, Ivrea 29, Acqui 28, Trecate 26, Moncalieri 24, Orbassano 22, Borgomanero 22, Mezzomerico 17, Busallese 12.

Formazioni delle savonesi:

Cairese: Bernini, Eretta, Berruti, Petrangelo, Scremin, Bertone, Busolin, Pascale, Marazzi, Zunino, Sacco (Massaro, Bergero).

Albenga: Bianchi I, Bado, Daga, Marchetti, Bianchi II, Davi, Galerotti, Sarti Magi, Basso, Lazzarini, Marcolini (Valesano).

Andora: Setti, Papone, Spizzo, Cino, Pittino, Piazza, Atragene, Marinelli, Fontana, Ottonello, Scaburri (Santoriello, Nuvoloni).

Vado: Albini, Grippo, Frumento, Iannelli, Quinterno, Cantore, Pezzoli, Croci, Altovino, Bolgiani, Catroppa  (Balboni, Lovetere).

Campionato di Promozione

Il successo finale tocca, dopo un’attesa di molti anni, al Varazze allenato dall’ex genoano Nocentini. Alle altre savonesi tocca un torneo dalle modeste ambizioni come si può evincere dalla classifica.

Classifica: Varazze 43, Ventimigliese 39, Libarna 39, Levante “C” 37, Rivarolese 35, Argentina 34, Ceriale 33, Veloce 32, Sestrese 29, Dianese 28, Carcarese 27, Mallare 24, Ovadamobili 24, Finale 22, Arenzano 21, Corniglianese 5.

Varazze: Giacchero, Dolcino, Dessori, Pieri, Giannini, Senarega, Bertone II; Pietranera, Berta, Calcagno, Brondo (Musso); all. Nocentini.

Ceriale: Viglizzo, Sciglitano, Molli I, Neirotti, Fadda, Ciocca, Robba, Peluso, Rosso, Molli II, Vacca (Santelia, Fratali); all. Baucia.

Veloce: Brondo, Centino, Valle, Diana, Laura, De Campo I, Battistel, De Gregorio, Manitto, Genta, Grosso ( Ferraro, Vitali, Fornaroli); all. Damonte.

Carcarese: Bressan, Giribaldi, Tirico, Grasso, Meggiolaro, Fulcner, Poggio, Pizzorni, Balocco, Di Biasio, Vallerga (Sarti); all. Vasconi.

Mallare: Zerbini, Nari, Bossolino, Delfino, Roberto Morando, Bazzano, Pinelli, Claudio Morando, Picco, Maggi, Orsi (Roncallo); all. Guerrini.

Finale: Coletti, Burastero, Biggi, Cagliola, Bona, Piazza, Capra, Travagliato, Rolando, Bettin, Ravaschino (Imovilli, Barducci); all. De Sciora.

Campionato di Prima Categoria

Trionfa il Cengio ma sale in Promozione anche la balda compagine dei Vado Boys, capolavoro di Bovero, dopo gli spareggi con Levanto e Cogoleto. Nel Cengio siede in panchina il veterano Aldo Lupi, comandante die vigili urbani di Varazze e grande protagonista tra i pali negli anni ’60 -70 con Varazze, Vado e Cairese.

Classifica: Cengio 43, Vado Boys 41, Bastia d’Albenga 39, Pietra Ligure 30, Albisola 30, Bordighera 29, Celle 29, Carlin’s Boys 29, Calizzano 29, Taggese 28, San Filippo Neri 27, Borghetto Santo Spirito 27, Finalborghese 26, Loanesi 26, Don Bosco Vallecrosia 25, Alassio 22.

Formazioni delle savonesi:

CENGIO: Salamini, Canaparo, Perotti, Saporito, Pizzorno, Bagnasco I, Barbiero, Etalle, Caracciolo, Bagnasco II, Pedron, all. Lupi.

Vado Boys: Saltarelli, Parodi, Camici, Veneziano, Priano, Fracassi, Sanna, Frascerra, Graziano, Pulina, Corbellini (Grimaudo);  all. Rossi, d.t Bovero.

Bastia d’Albenga: Ferrandi, Bertola, Ducci, Socco, Balbo, Pizzo, Rossi, Capasso, Lupo, Frixione, Vadori ( Vio, Ossola), all. Rolando.

Pietra Ligure: Frer, Pievino, Cauteruccio, Callera, Boggian, De Sciora, Lardo, Luciano, Orione, Rocca, Bonadonna (Calcagno, Vitali), all. Scazzola.

Albisola: Valente, Gamba, Ferro, Gaiero, Atzeni, Rosso, Arena, Repetto, Palermo, Garbarini, Grimaudo, all. Ferzini.

Celle: Lanzafame, Valle, Vallarino, Mordeglia, Piras, Fornara, Ramognini, Bellotto, Cerisola, Venturino, Basili (ex centroavanti di Savona, Albenga, Modena, Avellino, Lecce, Parma, Udinese), all. Pavone Morando, storico conducator dell’invincibile armata dei Portuali nel calcio by night.

Calizzano: Sedaboni, Ghigo, Zunino, Badano I, Perlo, Micheli, Riolfo, Bongiorno, Schirra, Buscaglia, Oddone (Barberis), all. Perlo.

San Filippo Neri: De Benedetti, Poggi, Filiberti, Giallombardo I, Genduso, Cappellotto, Romano, Ferrara, Giallombardo II, Minucci, Piccolo, all. Zanardini.

Borghetto Santo Spirito De Crescenzo, Cerati, Malco, Parodi, Oxilia, Pianese, Fruzzetti, Zolezzi, Contratto, Molli, Vitale (Commentale), all. Grego.

Finalborghese:  Pascarella, Aicardi, Colombo, Finocchio, Fasce, Bertozzi, Beccaria, De Min, Caffarena, Novello, Cabobni  (Comparato, Pastorino), all. Mariani.

Loanesi  Maggi, Giuffrida, Jacoponi, Guzzetti, Parodi, Lucchesi, Garrione, Tranchida, Costa, Cagnino, Vecchio (Tricomi), all. Nizzola.

Alassio . Delfino I, Gustinetti, Martinello, Fui, Merello, Brilla, Delfino II, Carofiglio, Dondo, Saverio, Ricci, all. Zenari.

Campionato di Seconda Categoria

L’espansione del movimento che in questa fase interessa soprattutto la provincia di Imperia induce la Federazione a organizzare ben 3 gironi di Sseconda Categoria. Si impongono l’ AC Sanremo, l’Altarese (la Valbormida è addirittura divisa in due) e il Millesimo che supera di un punto l’animosa Priamar.

Queste le classifiche

Girone A: AC Sanremo 41, Pontelungo 39, Auxilium Alassio 37, Camporosso 34, Laigueglia 33, San Giorgio Ceriale 33, Sant’Ampelio 29, San Bartolomeo Cervo 27, Vecchia Laigueglia 24, San Lorenzo al Mare 18, San Michele 14, Partenope Albenga 13, Leca d’Albenga 12, Cervese 10.

Girone B: Altarese 37, Dego 35, Legino 34, Pietrasoccorso 33, Borgio Verezzi 33, Spotornese 27, Santa Cecilia 27, Sciarborasca 26, Lavagnola ’78 24, Fornaci 21, Nolese 21, Rocchettese 17, Don Bosco Savona 15, San Francesco Loano 14.

Girone C: Millesimo 37, Priamar 36, Villetta 35, Bragno 34, Cameranese Saliceto 32, Quiliano 31, Ferrania 31, Cadibona 30, Letimbro 29, Villapiana 26, Altare ’80 23, Dego ’81 10, Cosseria 6, Pallare 4.

STAGIONE 1984 – 85

SERIE D

Si compie la marcia trionfale della Cairese del presidente Brin (farmacista con la passione per il calcio, protagonista e vittima di un orribile delitto), che ha affidato la panchina a “Miro”Zunino già giocatore di grande classe con la stessa Cairese ma anche con Genoa, Savona, Pisa, Gavinovese. I gialloblu compiono un capolavoro distanziando l’Aosta di quattro punti. Torneo amaro, invece, per Vado e Varazze che retrocedono. I neroazzurri hanno così ridotto il tempo del loro ritorno in Serie D: soltanto dodici mesi.

Classifica: Cairese 46, Aosta 42, Casale 39, Biellese 39, Pinerolo 33, Albenga 31, Cuneo 30, Iris Borgoticino 29, Andora 28, Moncalieri 27, Acqui 27, Ivrea 25, Albese 24, Varazze 22, Vado 20, Orbassano 16.

Formazioni delle savonesi:

Cairese: Bernini, Eretta, Berruti, Marinelli, Negri, Brovarone, Busolin, Ottonello, Altovino, Rando, Marazzi (Zunino, Pascale, Bertone).

Albenga: Ancona, Burastero, Daga, franchi, Rembado, Galerotti, Bianchi, Davi, Alfano, Sarti Magi, Di Napoli (Rosso, Cantore).

Andora: Setti, Papone, Pittino, Costantini, Cino, Piazza, Atragene, Spizzo, Fontana, Ravera, Lanteri (Sasso).

Varazze: Giacchero, Dolcino, Fois, Calcagno, Nardini, Giannini, Vallerga, Manitto, Picarreta, Tuttino, Teneggi ( Melchiori, Ciulli).

Vado: Albini, Grippo, Perotto,  Pezzoli, Mazzucchelli, Croci, Benzi, Pittino, Sodini, Balboni, Lovetere (Canistrà).

Campionato di Promozione

Ritorna in Serie D, dopo qualche anno di oblio, la Levante “C” grande potenza del calcio genovese. Si esaurisce la spinta propulsiva di Mallare e Vado Boys che dopo qualche stagione effervescente rientrano nei ranghi delle categorie inferiori.

Classifica: Levante “C” 48, Ventimigliese 47, Libarna 47, Samp ’46 34, Carcarese 34, Pontedecimo 32, Argentina 32, Cengio 31, Sestrese 28, Ceriale 27, Ovadamobili 27, Dianese 26, Veloce 23, Mallare 17, Busallese 14, Vado Boys 13.

Formazioni delle savonesi:

Carcarese: Bressan, Giribaldi, Tirico, Ghigo, Brunelli, Fulcner, Balocco, Cappelli, Poggio, Pinelli, Bergero.

Cengio: Salamini, Poggio, Bagnasco I, Parma, Mainero, Bagnasco II, Pedron, Badano, Caracciolo, Bagnasco III, Altomare (Perotti).

Ceriale: Russo, Santelia, Molli I, Sciglitano, Fadda, Neirotti, Buonocore, Pratali, Valesano, Molli II, Rossi.

Veloce: Brondo, Centino, Battistel, Caramello, Poggi, De Gregorio, Saltarelli, Frumento, Fornaroli, Venturino, Grosso, all. Damonte.

Mallare: Ghiso, Rolando, Bossolino, Cavallino, Morando, Bazzano I, Iezzi, Bazzano II, Barbiero, De Salvo, Vico (Orsi), all. Bossolino.

Vado Boys: Saltarelli, Parodi, Camici, Maggi, Grimaudo I, Fracassi, Pulina, Frascerra, Graziano, Copetta, Corbellini (Grimaudo II Priano).

Campionato di Prima Categoria

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La Finalborghese nel giorno del derby con il Finale. Da sinistra in piedi: Caffarena, Boni, Toro, Bertozzi, Torcello, Pascarella, Firpo, Di Pasquale, l’allenatore Mariani; accosciati: Gualerzi, Parodi, Novello, Garzoglio, Muraglia, Beccaria, Fasce, Rosu, Finocchio, il massaggiatore

Sanremo ’80 e Taggese dopo un doppio spareggio salgono in Promozione. In precedenza i sanremaschi superano la Taggese, di conseguenza i giallo rossi affrontano Pro Recco e Ameglia. Alla fine le due ponentine ottengono il salto di categoria. Gioca il suo ultimo campionato a questo livello la Priamar che da allora in avanti navigherà tra Seconda e Terza Categoria continuando però l’attività senza interruzioni fino ai nostri giorni: un primato di longevità.

Classifica: Sanremo’80 42, Taggese 42, Bastia d’Albenga 41, Finale 40, San Filippo Neri 35, Pietra Ligure 35, Calizzano 33, Albisola 29, Altarese 28, Bordighera 27, Borghetto Santo Spirito 25, Finalborghese 25, Millesimo 24, Carlin’s Boys 24, Celle 16, Priamar 16.

Formazioni:

Bastia d’Albenga: Ferrandi, Gasperini, Bertola, Garrione, Balbo, Frixione, Brunello, Ghilino, Santoriello, Pizzo, Secco (Socco), all. Rolando.

Finale: Vio, Bona, Delfino, Piazza, Biggi, Capra, Bettin, Dagnino, Rolando, Fraioli, Peluso (Coletti, Griffo), all. Mino Persenda.

San Filippo Neri: De Benedetti, Chiappari, Filiberti, Cappellotto, Minucci, Romano I, Romano II, Ganduso, D’Amico, Delfino, Lucido, all. Zanardini.

Pietra Ligure: Cresci, De Sciora, Scardicchia, Colombo,  Oxilia, Del Nero, Buonadonna, Scozzari, Rocca, Orione, Boggian, all. Scazzola.

Calizzano: Vignone, Martinello, Pistone, Calvi, Schirra, Badano, Pesce, Oddone, Zunino, Riolfo, Casazza ( Santamaria, Abruzzese),  all. Perlo.

Albisola: Valente, Gamba, Mascia, Bruzzone, Ferro, Rosso, Palermo, Gaiero, Gallo, Saltarelli, Berta (Repetto, Tunno), all. Ferzini.

Altarese: Isola, Fiori, Ricchebono, Cavo, Bottero, Minuto, Rebagliati, Bagnasco, Buizza, Arau, Berio (Bondi, Bracco, Suffia), all. Bertonasco.

Borghetto Santo Spirito: Dalla Pria, Malco, Fruzzetti, Zolezzi, Cerati, Contratto, Commnetale, Molli, Pianese, Carubba, Lanzoni ( Di Martino, Lavatema), all. Camilloni.

Finalborghese: Pascarella, Muraglia, Finocchio, Fasce, Barisone, Bertozzi, Bani, Toro, Rosu, Beccaria, Parodi ( Garzoglio, Caffarena), all. Mariani.

Millesimo Francone, Negro, Balestra I, Balestra II, Morando,Ivaldi, Gaiero, Ghirardi, Orsi, Spato, Bisio ( Nari, Dogliotti),all. Ferraro.

Celle  Sarti, Piras, Pierini, Vallarino, Turezzini, Bellotto, Rizzieri, Doni, Ramognini, Rizzieri, Basili ( Valle, Fornaro), all. Derio Parodi.

Priamar . Frumento, Raffa, Rolando, Giacchino, Riva, Torresan, Bertolotto, Orlando, Bertola, Magliano, Tanda ( Siri, Robaldo),  all. Grasso.

Seconda Categoria

Ancora tre gironi per la Seconda Categoria. Nel girone A si impone San Bartolomeo del Cervo, nel B promozione per la Loanesi: i rossoblu rimediano subito all’inopinato capitombolo della stagione precedente. Nel girone C tocca ai verdi del Bragno ritornare in Prima Categoria mentre, dopo molti anni di oblio, sale la stella del Quiliano al secondo posto.

Classifiche

Girone A: San Bartolomeo del Cervo 43, San Giorgio Ceriale 34, Don Bosco Vallecrosia 33, Leca d’Albenga 29, Camporosso 27, Pontelungo 26, San Lorenzo al mare 26, Laigueglia 26, Auxilium Alassio 25, Sant’Ampelio 24, Alassio 23, Vecchia Laigueglia 23, Partenope Albenga 13, San Michele 12.

Girone B: Loanesi 36, Pietra Sport 35, Borgio Verezzi 34, Spotornese 34, Legino 31, Don Bosco Savona 27, Lavagnola 78 26, Zinola 26, Nolese 26, Portovado 20, Fornaci 20, Sciarborasca 19, Santa Cecilia 16, Balestrino 14.

Girone C: Bragno 46, Quiliano 42, Altare ’80 32, Ferrania 30, Cadibona 29, Cameranese Saliceto 25, Letimbro Savona 24, Alpicellese 24, Dego 24, Villetta 23, Villapiana 20, Cosseria 17, Rocchettese 16, Dego ’81 6.