SERBIA E CROAZIA AI MONDIALI MA QUANTO MANCA LA JUGOSLAVIA

Jugoslavia 1957: Veselenovic, Kristic, Crnkovic, Krivouca(sostituto del titolare Beara), Zebec; accosciati Belin, Petakovic, Pasic, Sjakovic, Boskov

Serbia e Croazia hanno raggiunto la fase finale dei mondiali del Qatar 2022 vincendo il proprio girone ed eliminando avversarie di riguardo come il Portogallo e la Russia
.Questi i tabellini dei confronti diretti:Portogallo – Serbia 1-2
reti: Renato Sanches, Tadic, Mitrovic
Portogallo: Rui Patricio, Joao Cancelo, Josè Fonte, Ruben Dias, Nuno Mendes, Renato Sanches (39′ Ruben Navas), Danilo (47′ Andrè Silva) Moutinho (65′ Palinha) Bernardo Silva (65′ Bruno Fernandes) Cristiano Ronaldo, Diogo Iota (82′ Joao Felix) C.T. Santos
Serbia: Rajkovic, Milenkovic, Veljkovic (65′ Spaijc), Pavlovic, Zickovic (69′ Radonijc) Lukic, Gudeli (46′ Mitrovic) Milinkovic-Savic, Kostic (89′ Jovic) Tadic, Vlahovic C.T. Stojkovic
arbitro: Orsato (Italia)
Croazia – Russia 1-0
rete: Kudryaschev autorete
Croazia: Grbic, Juranovic (75′ Brekalo), Lovren, Guardiol, Sosa, Modric, Brozovc, Pasalic (75′ Livaja) Vlasic (58′ Petkovic) Kramaric (86′ Stanisic) Perisic C.T. Dalic
Russia: Safonov, Karavaev, Diveev, Dzkhlya, Kudryashev, , Forny (45′ Glebov) , Barinov (56′ Zobnin) Smolov (55′ Zabolotny) Bakaev (78′ Mostovoy) C.T: Karpin
arbitro: Makealle (Olanda)
Alla notizia il nostro pensiero è corso allora al vuoto che ha lasciato la Jugoslavia, il “Brasile dei Balcani” la squadra bella e impossibile formata da giocatori di tante nazionalità che sapevano offrire spettacolo e non vincevano mai perdendo tante finali e altrettanto semifinali (dall’URSS la fine dell’Europeo ’60, dall’Italia la finale dell’Europeo ’68, dalla Cecoslovacchia la semifinale del Mondiale ’62: un solo grande successo la medaglia d’oro del torneo olimpico di Roma ’60, dopo aver perso in finale ancora dall’URSS il torneo di Melbourne ’56 e dalla grande Ungheria quello di Helsinki ’52).Una sfilza di grandi nomi sinonimo di bel gioco tecnico e arioso.
Non stiliamo qui un elenco.
Ricordiamo soltanto (perché la nostra filosofia è ricordare, per quanto possibile, tutta la storia del calcio nelle sue diverse sfaccettature) due sonore lezioni impartite dalla Jugoslavia alla nostra Nazionale: ne seguì una jugo-mania in campo allenatori (come era d’uso nell’Italia di allora: si perdeva e si importava: tecnici e giocatori) come Brocic, Ciric, Marianovjc, Bencic.
I giocatori trasferiti nel nostro campionato invece delusero ampiamente anche se rispondevano a nomi celebri nel firmamento europeo: Vukas, Boskov, Veselenovic, Kaloperovic, Kostic. In Italia arrivarono infatti ormai spremuti perché le federazioni dell’Est concedevano il passaggio all’Ovest soltanto dopo i 30 anni (poi Boskov si impose come allenatore, ma si trattò di un’altra storia).Ed ecco i tabellini di quelle due poderose lezioni da non dimenticare
:29-5-1955, Torino (CI)
Italia-Jugoslavia 0-4
Reti: 48’ Veselinovic, 65’ Zebec, 81’ aut. M. Bergamaschi, 82’ Vukas
Italia: G. Viola, Magnini, Giacomazzi, Chiappella, Ferrario, Bergamaschi, Pandolfini, Pivatelli (39’ Galli), Boniperti, Menegotti, Frignani. Ct: Commissione tecnica della Federazione.
Jugoslavia: Beara, Belin, Stankovic, Krstic II, Horvat, Boskov, Ognjanov (37’ R. Mitic), Veselinovic, Zebec, Vidosevic, Vukas. Ct: A. Tirnanic.
Arbitro: Steiner (Austria).12-5-1957, Zagabria (CI)
Jugoslavia-Italia 6-1
Reti: 10’ Zebec, 26’ M. Milutinovic, 40’ Liposinovic, 47’ M. Milutinovic, 49’ Rajkov, 58’ Cervato rig., 80’ Vukas
Jugoslavia: Beara, Spajic, Crnkovic, Mitic, Krstic II, Boskov, Rajkov, M. Milutinovic, Zebec, Vukas, Liposinovic. Ct: A. Tirnancic.
Italia: R. Lovati, Magnini, Cervato, Chiappella, Orzan, Segato, Boniperti, Gratton, Virgili, Montuori, Prini. Ct: Commissione tecnica della Federazione.
Arbitro: Martin (Cecoslovacchia).

GLI ALLENATORI ITALIANI ALL’ESTERO, CON UN PENSIERO DI SOLIDARIETA’ A ROBERTO DE ZERBI

Roberto De Zerbi all’inizio della sua avventura allo Shakhtar. In quel momento nulla faceva presagire i tragici eventi bellici che si stanno vivendo in queste ore.

La drammatica vicenda di Roberto De Zerbi, ex-allenatore del Sassuolo bloccato a Donetsk dalla guerra esplosa tra Russia e Ungheria (Donetsk è il centro minerario più importante del conteso Donbass) ha sicuramente sollevato l’interesse per gli allenatori italiani che operano all’estero: una storia che arriva da lontano se si ricorda che Meazza andò ad allenare in Turchia al termine della carriera da giocatore e l’ex portiere del Savona e del Milan Martini si trovò ad un certo punto (anni’60) ad allenare la nazionale greca, poi via via le esperienze di Trapattoni al Bayern, al Salisburgo e nella nazionale irlandese, di Cesare Maldini C.T. del Paraguay fino ai grandi successi di Conte, Ancelotti, Ranieri senza dimenticare Zola, Vialli, Di Matteo tutti protagonisti in Premier League e naturalmente Fabio Capello.

Sorprenderà però conoscere che attualmente gli allenatori italiani all’estero sono ben 157.

Questi i principali protagonisti tratti dal lungo elenco:

Carlo Ancelotti al Real Madrid; Antonio Conte al Tottenham; Domenico Tedesco al Red Bull Lipsia; Roberto De Zerbi allo Shakhtar Donetz; Paolo Vanoli allo Spartak Mosca; Alessio Lisci (ex-giocatore in Serie D al Guidonia) alla Levante (Spagna); Edoardo Reja CT della nazionale albanese; Marco Rossi (ex-difensore di Brescia e Sampdoria) C.T, della nazionale ungherese; Vincenzo Montella all’Adana Demispor (Turchia); Vanni Sartini (già collaboratore del Centro Tecnico di Coverciano) al Vancouver, Canada; Paolo Tramezzani (ex-terzino dell’Inter e del Piacenza) al Sion, Svizzera; Andrea Stramaccioni (ex-allenatore Inter,Udinese e diverse esperienza extra-europee) al Al . Gharafa (Qatar); Giovanni De Biasi C.T. dell’Azerbajan; Cristiano Bergodi (ex-terzino della Lazio) al Sespi OSK, Romania; Gianluca Festa (ex-difensore dell’Atalanta) all’Apollon Smyrnis, Turchia; Devis Mangia (ex-allenatore del Palermo) C.T. della nazionale Maltese; Nicolò Napoli (ex-terzino della Juventus) , Diego Longo (ex-mediano di Pontedecimo e Sammargheritese) al Kukesi, Albania; Giuseppe Sannino (ex-allenatore del Catania) al Al-Hittad, Libia; Michele Santoni al Dordrecht , Olanda; Gianluca Atzori (ex-difensore dell’Empoli e allenatore della Sampdoria) al Floriana La Valletta, Malta; Andrea Pisanu (ex di Cagliari, Verona, Parma) allo Sliema Wanderes, Malta; Aniello Parisi (ex Foggia e Cosenza) all’Hesperange, Lussemburgo; Giovanni Tedesco (ex-Palermo) al Santa Lucia, Malta; Jury Cannarsa (ex-Livorno, Salernitana, Reggina) all’Apolonia Fier, Albania; Fulvio Pea (ex-allenatore del Sassuolo) al NJ City, Cina; Francesco Moriero (ex- Lecce, Inter) C.T della nazionale delle Isole Maldive; Stefano Cusin (ex portiere del Bologna) CT della nazionale del Sud Sudan; Carlo Perrone (ex-Vicenza, Triestina) al Olahnense, Portogallo.

Dispongono dunque di un Commissario Tecnico Italiano le Nazionali di : Albania, Ungheria, Azerbajan, Malta, Isole Maldive, Sud Sudan

1914-15: IL GENOA E LO SCUDETTO INCOMPLETO

Cartolina dedicata al Genoa 1914-15

Da qualche tempo per quel che riguarda il nostro campionato di calcio è in atto una sorta di movimento del “revisionismo storico”. I tifosi del Genoa stanno, infatti, reclamando il decimo scudetto (quello della “Stella”) valutando come “sottratto artificiosamente” (leggi rubato) dal Bologna il titolo del torneo 1924-25, quello delle “cinque finali”.

Lo stesso Bologna giudica che dovrebbe essere aggiudicato alla squadra rossoblu il titolo del campionato 1926-27 (i felsinei al secondo posto) dato “non aggiudicato” dalla FIGC dopo lo “scandalo Allemandi” che aveva portato alla squalifica del Torino.

La stessa Federazione ha risolto attraverso una sorta di “mediazione” l’annosa questione relativa allo “scudetto di guerra” vinto dai Vigili del Fuoco di La Spezia in un turbinoso girone finale a 3 giocato a Milano con Venezia e Torino (il “grande Torino”) nell’estate 1944: alla squadra spezzina, nel frattempo (tolti di mezzo i Vigili del Fuoco) approdata in Serie A, è stato concesso di apporre sulla maglia una sorta di circoletto tricolore, ma la validità del titolo non è stata riconosciuta appieno.

Appare ormai più sfumato il ricordo dello “scudetto incompleto”, quello assegnato al Genoa dopo che il campionato fu interrotto “al mormorio del Piave” il 24 maggio del 1915 quando mancava una giornata alla conclusione del girone finale del Nord Italia e il primato era ancora da giocare dovendosi disputare proprio Genoa – Torino partita decisiva (in teoria, vincendo il derby, avrebbe potuto rientrare in gioco anche l’Inter).

Inoltre la Federazione ignorò completamente lo svolgimento in corso dei gironi dell’Italia Centrale e di quella Meridionale: la finale tra la vincente del Nord e quella del Centro – Sud era considerata al tempo una mera formalità essendo acclarata la superiorità degli squadroni settentrionali: così l’assegnazione del titolo al Genoa fu considerata quasi un fatto naturale (il compito di competere per il titolo con la vincente del Settentrione sarebbe toccato alla Lazio).

Eppure si era trattato di un torneo lungo e complicato con le eliminatorie affidate a gironi regionali.

Ecco il quadro completo.

Gironi di qualificazione

Girone A: Genoa 18, Alessandria 14, Andrea Doria 13, Savona 10, Acqui 3, Ligure 2

Girone B: Torino 19, Juventus 15, Vigor Torino 14, Valenzana 6, Piemonte Torino 5, Veloces Biella 1

Girone C: Pro Vercelli 17, Casale 16, Novara 12, Nazionale Lombardia Milano 11, Racing Libertas Milano 4, Savoia Milano 0

Girone D: Milan 19, Juventus Italia Milano 13, Bologna 9, AC Milanese 8, Chiasso 7, Audax Modena 4

Girone E: Inter 18, Como 12, US Milanese 10, Cremonese 8, Brescia 8, Modena 4

Girone F : Vicenza 16, Hellas Verona 15, Venezia 12, Padova 7, Udinese 6, Petrarca Padova 4

SEMIFINALI NORD

Girone A: Genoa 10, Casale 8, Juventus 6, Venezia 0

Girone B: Milan 9, Alessandria 7, Vigor Torino 4, Novara 4

Girone C: Torino12, Pro Vercelli 8, Hellas Verona 2, Como 2

Girone D: Inter 9, Andrea Doria 7, Vicenza 5, Juventus Italia Milano 3

GIRONE FINALE NORD dopo 5 giornate: Genoa 7, Torino 5, Inter 5, Milan 3

Formazioni delle quattro finaliste.

GENOA: Rolla, Casanova, De Vecchi, Magni, Sardi, Leale, Walshingam, Benvenuto, Berardo, Santamaria, Mariani (Pella, Traverso, Grant

TORINO: Morando I, Capra, Morando II, Valobra, Bachmann I, De Marchi, De Bernardi II, Mosso I, Tirone, Mosso III, Arnaboldi (Musso, Fiamberti)

INTER: Binda, Cevenini II, Peterly II, Rizzi, Fossati I, Cevenini I, Bontadini, Cevenini III, Agrady, Aebi, Asti

MILAN: Barbieri, Sala, Pizzi I, Scarioni II, Soldera I, Lovati, Greppi, Ferrario, Mosca, Van Hege, Bozzi (Morandi, Brevedan, Cazzaniga, Zacchi)

Questo l’andamento dei gironi del Centro – Sud (poi completamente ignorati dalla Federazione. La vicenda scudetto aperta nel 1919 si concluse soltanto nel 1921 per via dei reclami di Inter e Torino).

GIRONE TOSCANO: Pisa 20, Lucchese 16, Libertas Firenze 15, Firenze FBC 14, Spes Livorno 9, Virtus Juventusque 6, Prato 2, Itala Firenze ritirata

GIRONE ROMANO: Roman 18, Lazio 15, Audace Roma 11, Fortitudo Roma 6, Juventus Roma 5, Pro Roma 5

SEMIFINALI DELL’ITALIA CENTRALE: Lazio 10, Pisa 8, Roman 6, Lucchese 0

SEMIFINALE DELL’ITALIA MERIDIONALE

Le partite del 18 e del 25 aprile (Internazionale-Naples 4-1 e Naples-Internazionale 1-1) furono annullate e fatte ripetere il 16 e il 23 maggio per irregolarità nel tesseramento dei giocatori Pelizzoni e Steiger dell’Internazionale. I due match si conclusero con un successo a testa, fatto che in teoria avrebbe reso obbligatorio uno spareggio per determinare la finalista del torneo centro-meridionale: tuttavia, secondo fonti dell’epoca, la sfida del 23 maggio vinta dal Naples non fu omologata e, stante la sospensione definitiva del campionato, l’Internazionale Napoli sarebbe stata proclamata campione campana.

In un articolo del 18 giugno 1920 pubblicato sul quotidiano L’Italia Sportiva (nominato Organo Ufficiale per i comunicati della Federazione nell’ottobre 1920) la Lazio viene definita vincitrice del Campionato dell’Italia centro-meridionale.

100 ANNI FA: IL SAVONA FBC NELLA NOBILTA’ DEL CALCIO ITALIANO

Ci sono date, avvenimenti, protagonisti e, se vogliamo, curiosità e aneddoti, che restano indelebili e simbolici per sempre. Indimenticabili. Abbiamo già raccontato questa storia, ma la riprendiamo dal punto di vista del Savona FBC: difatti quasi esattamente un secolo fa (il campionato iniziò il 2 ottobre 1921) la squadra dalle maglie a striscioni bianco blu entrava ufficialmente nelle élite “storica” del calcio italiano.


In piedi, da sinistra, Ciarlo I, Falco, Ghigliano; al centro, Gaia, Romano, Colombo I; in ginocchio: Roggero, Perlo, Veglia, Esposto, Carlevarino. 

Grazie alla scissione della CCI le maggiori squadre del Nord e della Toscana riuscirono a superare il vincolo dei mini-gironi regionali e delle infinite finali e ridurre soltanto a 2 le poule valide per giocarsi il primato che valeva la finale Lega Nord – Lega Sud.

La Federazione con le cosiddette “minori” rimase ancorato al vecchio schema, poi la “pace di Brusnengo” nell’estate del 1922 consentì una mediazione attestata sui 3 gironi al Nord e piano piano ci si avviò ad una formula di campionato nazionale (1927-28) per poi approdare al girone unico di Serie A e Serie B (1929-30).

Rimane il fatto che le 24 squadre che aderirono ai 2 gironi della CCI disputati al Nord rimangono come quelle fondatrici di una “élite” che puntavano ad una maggiore selezione, a una crescita tecnica ed economica (nel 1923 gli Agnelli presero la Juve e scoppiò il “caso Rosetta”) e al prestigio della Nazionale in Europa e nel Mondo.

Il Savona disputò un buon campionato al centro classifica : la squadra allenata dall’ungherese Karoly (che poi avrebbe allenato la Juventus, morendo d’infarto alla vigilia della conquista dello scudetto 1925-26) poteva contare su di un giocatore di grande classe (un vero e proprio “divo” per l’epoca) come il bolzanino Cuttin (molti a Savona pensavano fosse ungherese) autore di 12 goal e di due nazionali “autoctoni” come Ghigliano, che la maglia azzurra l’aveva però indossata giocando con il Genoa e Roggero, fedelissimo bianco blu, che aveva partecipato alla spedizione della Nazionale alle Olimpiadi di Anversa nel 1920 oltre al portiere Falco successivamente ingaggiato dal Torino e convocato in Nazionale senza però mai scendere in campo, nel tempo in cui il numero 12 non esisteva. In campo con il Savona FBC anche i fratelli argentini Boglietti che avevano già militato con la Juventus.

Queste le classifiche dei due gironi:

Girone A: Pro Vercelli 36, Novara 32, Bologna 27, Mantova 23, Andrea Doria 23, Juventus 23, Verona 22, US Milanese 20, Milan 18, Livorno 17,Spezia 16, Vicenza 7

Girone B: Genoa 37, Alessandria 28, Pisa 27, Modena 26, Padova 23,Savona 20, Casale 20, Legnano 20, Torino 20, Venezia 17, Brescia 15, Inter 11.

Finale Nord

Pro Vercelli – Genoa 0-0; 2-1

Finale Nord-Sud

Pro Vercelli – Fortitudo Roma 3-0; 5-2

Questi i tabellini delle partite giocate dal Savona in questo prestigioso campionato:

PRIMA GIORNATA

Torino – Savona 2-0

reti: Folchi, Stinco

Torino: Baroli, Morando II; Martin II, Martin III, Martin I, Aliberti, Calvi, Ducottly, Fanni, Folchi, Stinco

Savona: Falco, Ghigliano, Perrone, Perlo, Boglietti I, Gaia, Roggero, Poggi IV, Cuttin, Chiabotto, Boglietti I

arbitro: Eula di Torino

SECONDA GIORNATA

Savona – Pisa 3-1

reti: Boglietti I, Merciai, Roggero, Chiabotto

Savona: Falco, Ghigliano, Ciarlo II, Perlo, Boglietti II, Gaia, Roggero, Poggi IV, Cuttin, Chiabotto, Boglietti I

Pisa: Gianni (il “gatto magico” portiere del Bologna “che tremare il mondo fa”), Bartoletti, Giuntoli, Colombari, Viale, Boggetti, Ricci, Merciai, Corsetti, Sbrana, Favati

arbitro: Fries di Milano

TERZA GIORNATA

Casale – Savona 2-1

reti: Fornero, Cuttin, Mattea

Casale: Gaviorno, Barghero, Caligaris (Combi, Rosetta, Caligaris tanto per ricordare), Silviardo; Barbesino, Sartorio, Gallina, Sarasso, Mattea, Fornero, Bertinotti

Savona: Falco, Ghigliano, Ciarlo II, Perlo, Boglietti II, Gaia, Roggero, Poggi IV, Cuttin, Chiabotto, Boglietti I

arbitro: Venegoni di Legnano

QUARTA GIORNATA

Savona – Legnano 2-1

reti: Cuttin rigore, Raso, Chiabotto

Savona: Falco, Saettone, Ciarlo II, Perlo, Boglietti II, Chiabotto, Roggero, Poggi IV, Cuttin, Ciarlo I, Boglietti I

Legnano: Ghiringhelli, Mai, Colombo II, Colombo I; Rossi, Gerola, Sodano, Allemandi (futuro campione del mondo ’34), Raso, Malaspina, Crespi

arbitro: Crivelli di Milano

QUINTA GIORNATA

Savona – Padova 2-0

reti: Cuttin, Chiabotto

Savona: Falco, Ciarlo II, Saettone, Perlo, Boglietti II, Gaia, Roggero, Poggi IV, Cuttin, Chiabotto, Boglietti I

Padova: Paglianti, Marino, Danieli, Fayenz, Fagioni, Ronconi, Stura III, Barzan, Monti II, Monti III, Modulo (ai fratelli Monti poi fu intitolato a Padova uno stadio con pista ciclistica).

arbitro: Mason di Brescia

SESTA GIORNATA

Inter – Savona 2-0

reti: Poretti, Carozzo

Inter: Campelli, Beltrami, Viganò, De Sacco, Martinella II, Milesi, Boselli, Scheidler, Poretti, Carozzo, Pieroboni

Savona: Falco, Ciarlo II, Saettone, Perlo, Boglietti II, Gaia, Roggero, Veglia, Cuttin, Chiabotto, Boglietti I

arbitro: Scaboni di Torino

SETTIMA GIORNATA

Savona – Brescia 2-0

Risultato della partita sul campo 3-2 per il Brescia, gara annullata per errore tecnico. Il Brescia rinuncia, il 14 maggio 1922, alla ripetizione per protesta.

Sul campo: Savona – Brescia 2-3

reti: Roggero, autorete Perlo, Perlo, Ratti, Rosso

Savona: Falco, Truffi, Merlo, Perlo, Gaia, Boglietti I, Roggero, Veglia, Cuttin, Scotto, Chiabotto

Brescia: Trivellini, Bollani, Lanfritto, Vielmi III; Bellardi, Pisa, Fantoni, Ferrari, Ratti, Rosso, Ferrero

arbitro: Ricci di Modena

OTTAVA GIORNATA

Savona – Venezia 3-0

reti: Cuttin (2, 1 rigore), Truffi

Savona: Falco, Saettone, Novarese, Mazzotti, Perlo, Gaia, Roggero, Truffi, Cuttin, Chiabotto, Boglietti I

Venezia: Barzeghin, Borgatto, D’Esti, Frison, Gherio, Roncaratti, Dernin, Dreyer, Vecchina, Bighin II, Bighin I

arbitro: Sanguineti di Genova

NONA GIORNATA

Savona – Modena 2-0

reti: Truffi, Cuttin

Savona: Falco, Ciarlo, Novarese, Perlo, Gaia, Mazzotti, Roggero, Truffi, Veglia, Cuttin, Boglietti I

Modena: Brancolini, Contini, Pedrazzi, Armari, Bonasotti, Maselli, Muratori, Agradi, Breviglieri, Fresia, Forlivesi

arbitro: Portigliotti di Novara

DECIMA GIORNATA

Alessandria – Savona 3-0

reti: Baloncieri (2), Brezzi

Alessandria; Caviglia, Lauro, Lazoli, Papa, Carcano, Brisio, Bai, Baloncieri, Brezzi, Gandini, Capra (Alessandria con tre nazionali: Carcano, che poi sarà l’allenatore della Juve del “quinquennio”, Baloncieri, uno dei migliori giocatori italiani negli anni ’20 -’30, e Brezzi)

Padova: Paglianti, Modulo, Francesconi, Fayenz, Faggioli, Girani (Bepi Girani sarà l’allenatore del Venezia vincitore della Coppa Italia 1941-42 con Loik e Mazzola), Conti, Danieli, Barzan, Monti II, Monti III

Savona: Falco, Ghigliano, Novarese, Perlo, Gaia, Chiabotto, Roggero, Cuttin, Hibbly, Veglia, Boglietti I

arbitro: Ricci di Modena

DICIASSETTESIMA GIORNATA

Savona – Inter 3-1 (mio padre raccontava questa partita come la migliore giocata dal Savona in quel campionato: lui però tifava Speranza perché in squadra c’erano i fornacini Marchioni, Bona, Ceppone, Storti, Valentino che poi avrebbe giocato nel Genoa e allenato lo stesso Speranza nel dopoguerra)

reti: Veglia (2), autorete Perlo, Cuttin

Savona: Falco, Ghigliano, Novarese, Saettone, Perlo, Gaia, Roggero, Cuttin, Boglietti I, Chiabotto, Veglia

Inter: Zamberletti, Beltrami, Sala, Milesi, De Sacco, Martinelli, Bocchi, Carozzi, Aebi (il primo oriundo a giocare in Nazionale, era italo – svizzero), , Crotti, Riccobuoni

arbitro: Zenaro di Genova

DICIOTTESIMA GIORNATA

Brescia – Savona 3-0

reti: Ferrari, Bonardi, Vielmi III

Brescia: Zanelli, Bollani, Lanfritto, Vielmi III, Bellardi, Bertani, Fantoni, Ferrari, Bonardi, Ferrero, Rossi II

Savona: Falco, Ghigliano, Saettone, Perlo, Gaia, Chiabotto, Roggero, Cuttin, Hibbly, Veglia, Boglietti I

arbitro: Mauro di Milano (il celebre avvocato Mauro, in quel momento il miglior arbitro italiano poi per decenni presidente dell’AIA)

DICIANNOVESIMA GIORNATA

Venezia – Savona 2-1

reti: Villanova(2) Hibbly

Venezia: Bazzeghin, Borgato, D’Este, Nordio, Vecchina II, Francato, Villanova, Lazzaratto, Bonamati, Vecchina I, Torvato

Savona: Falco, Ghigliano, Saettone, Perlo, Gaia, Chiabotto, Roggero, Cuttin, Hibbly, Veglia, Boglietti I

arbitro: Ricci di Modena

VENTESIMA GIORNATA

Modena – Savona 2-0

reti: Manzotti (2)

Modena: Brancolini, Boni, Contini, Pedrazzi, Amari, Benissari, Manzoni, Muratori, Agradi, Breviglieri, Forlivesi

Savona: Falco, Saettone, Novarese, Roggero, Gaia, Scotto, Hibbly, Perlo, Cuttin, Chiabotto, Boglietti I

arbitro: Zenaro di Genova

VENTUNESIMA GIORNATA

Savona – Alessandria 1-1

reti: Brezzi, Veglia

Savona: Falco, Saettone, Novarese, Scotto, Gaia, Chiabotto, Veglia, Cuttin, Roggero, Boglietti I, Mazzotti

Alessandria: Caviglia, Viviano, Lauro, Gandini, Papa II; Baucia, Anselmini, Banchero (altro nazionale) Brezzi, Baloncieri, Bai

arbitro: Crivelli di Milano

VENTIDUESIMA GIORNATA

Savona – Genoa 1-1

reti: Boglietti I, Sardi

Incidenti al termine della partita. La leggenda dice che fu anche sparato un colpo di pistola verso la carrozza che stava portando De Vecchi, il “Figlio di Dio”, verso la stazione a fine gara.

Savona: Falco, Saettone, Novarese, Perlo, Gaia, Chiabotto, Roggero, Veglia, Hibbly, Cuttin, Boglietti. I

Genoa: De Prà, De Vecchi, Meineri, Barbieri, Burlando, Leale, Rebuffo, Sardi, Catto, Bussich, Mariani.

arbitro: Gama di Milano.

UN AUGURIO PER BEPPE FURINO di Luciano Angelini

Beppe Furino in maglia bianco blu

«Il capitano è sotto due a zero dal primo minuto, ma è in partita. Il margine per ribaltare il risultato c’è, e con un po’ di fortuna passiamo il turno. Ringrazio tutti per la ola di affetto. E, mi raccomando, continuate a tifare».

Come non raccogliere il messaggio di Federica, la figlia di capitan Furino, in cui troviamo l’affetto ma anche e soprattutto la grinta del suo formidabile papà, protagonista di 534 battaglie con la maglia bianconera della Juve, cui vanno aggiunte le indimenticabili 61 con la maglia del Savona in Serie B (32 con un gol) e Serie C (29).

Beppefurino, tutto d’un fiato, come ai bei tempi: nelle domeniche di passione al “Bacigalupo”; negli incontri in via Paleocapa; nell’aperitivo al Barolo Chinato; nelle lunghe serate al Bar Gino, covo della tifoseria più raffinata, ahinoi scomparso, come tante, troppe eccellenze savonesi; nelle rimpatriate con l’amico Ninni Marchese; nelle rituali cene a base di pesce ad Albissola e a Noli. Perché Beppefurino era ed è rimasto fin d’allora uno di qui, uno di noi. Per oltre mezzo secolo. Uno di noi come capitan Valentino, che lo prese sotto le sue ali in quella sventurata stagione 1966-67 per introdurlo in un mondo a lui ancora sconosciuto.

Savona per lui è la seconda casa, la prima, se vogliamo, perché quella della Juve va considerata la sua reggia con record di presenze e scudetti. Come nessuno così tanto e così a lungo. Ma qui, all’ombra della Torretta, sa di essere di casa. Sa che gli sportivi savonesi, quelli di pura fede biancoblu, sono con lui. Lottano con lui in questa sua decisiva partita.

Sì, Federica, noi, come tutti quelli che hanno nel cuore la Storia e gli eroi del Savona Fbc, siamo a fianco del capitano di mille battaglie. Tifiamo per lui. Forza Beppe, mettici tutta la grinta che emozionò e stupì Marassi in un tuo memorabile derby con il Genoa. Ferma in tackle, come hai sempre mostrato di fare, anche questo inaspettato e infido avversario. Strappa il pallone alla (mala)sorte e vai in gol come ti riuscì una volta in maglia biancoblu. 

Il nostro augurio più forte ti arriva dalla Storia del Savona Fbc: Avanti con i carri. E tu sai cosa vuol dire.

“IL SAVONA RIAGGANCIA LA SAMP”: PURTROPPO NON CI SONO NE’ IL SAVONA NE’ LA SAMP

La Sampdoria 1966 -67. Da sinistra in piedi: Cristin, Battara, Morini, Tentorio, Vincenzi. accosciati. Frustalupi, Dordoni, Francesconi, Vieri, Delfino, Salvi.
Il Savona schierato nel grande giorno della vittoria sulla “Samp” (quella vera). 19.000 spettatori al “Bacigalupo”. Da sinistra in piedi: Persenda, Pozzi, Ferrero, Prati, Fazzi, Gittone, Gilardoni accosciati; la “mascotte” Bortoletto, Verdi, Spanio, Fascetti, Ratti, Furino.

I tifosi di antico pelo avranno sussultato leggendo la locandina di un quotidiano che contiene – ancora – la cronaca di Savona.

Una locandina che recitava: “Il Savona aggancia la Samp”.

Il sussulto sarà stato destinato alla memoria, perché nella fattispecie non ci sono più né il Savona né la Samp indicata nel titolo è la Samp intesa come Sampdoria.

IL Savona FBC 1907 non esiste più dall’estate del 2020 con la mancata iscrizione al campionato di Serie D arrivata al termine di un calvario durato anni anche quando erano arrivati risultati sportivi accompagnati da penalizzazioni per debiti economici, super – squalifiche di allenatori poi trovatisi al centro di trame difficili da decifrare, storie di partite comprate e vendute e alla fine una proprietà fantasma arrivata e svanita dal nulla.

Aver comperato il titolo sportivo non può significare aver acquisito la Storia che è un’altra cosa, soprattutto così non si può pretendere di rappresentare la Città che non si trova coinvolta e non può identificarsi in una piccola minoranza che tra l’altro, per bocca di un altro supersqualificato, pretenderebbe di vincere il campionato soltanto spendendo molto più delle altre squadre partecipanti al campionato che deve essere ricordato è quello, di Prima Categoria Dilettanti disputato tra l’altro, particolare non secondario, da altre squadre cittadine i cui dirigenti profondono tesori di impegno e di dedizione sportiva che meriterebbero gli stessi titoli e non essere considerati di categoria inferiore.

Poi si tratta di non giocare sull’equivoco: anche in questo caso con il massimo rispetto ma la Samp in questione è la Samp’46, almeno così la appellavamo ai nostri tempi: la squadra che ha ereditato la gloriosa maglia bianca con striscia rossonera che fa parte del patrimonio dell’U.C. Sampdoria sorta da una fusione, finalmente felice, tra due squadre militanti entrambe in Serie A, Sampierdarenese e Andrea Doria i cui dirigenti (pur proveniendo da opposte sponde politiche) ebbero la lungimiranza di capire che 3 squadre nella massima divisione per la Grande Genova sarebbero state difficili da reggere.

Però la scintilla del ricordo è scattata e allora proviamo a ricostruire qualche passaggio della storia tra il Savona FBC 1907 ormai estinto e la “vera” Sampdoria.

15 settembre 1946

La stagione 1946-47 registrò, nelle alte sfere del calcio italiano, alcune importanti novità: il ritorno della Serie A a girone unico; la nuova fusione tra Sampierdarenese e Andrea Doria, dalla quale nacque l’attuale Sampdoria; la possibilità di acquistare, dopo un lungo intervallo, giocatori stranieri.

Per quanto riguarda la fusione tra Andrea Doria e Sampierdarenese  da ricordare come le nuove maglie  blucerchiate (quelle appellate dai genoani come “da ciclisti”, oggi riconosciute universalmente come le più belle in assoluto) esordirono ufficialmente il 15 Settembre 1946 in Corso Ricci nell’amichevole Savona-Sampdoria: in realtà erano già state provate tre giorni prima al “Pino Ferro” nel corso di un galoppo di allenamento tra il Varazze e la Samp, che in quel momento i giornalisti non sapevano ancora come denominare. Sulle colonne del “Calcio Illustrato”, infatti, comparsa sia la dizione “Samp-Doria “ (rigorosamente con il trattino) sia “Doria-Samp”.

Tabellino di quella gara storica.

Savona-Sampdoria 1-6

Reti: p.t. 2’ Baldini, 25’ Cereseto, 40’ e 45’, Baldini, 42’ Fiorini; s.t.  25’ Baldini, 39’ Bassetto.

Savona: Tonini, Zanni, Varicelli, Puccini, Longoni, Ivaldi, Ghiglione, Zidarich, Cappelli, Di Piazza, Cereseto.

Sampdoria: Lusetti, Borrini, Zorzi, Fattori, Gramaglia, Bertani, Fabbri, Bassetto, Baldini, Fiorini, Frugali.

Arbitro: Canavesio di Torino.

SERIE B 1966 – 67

Di seguito la storia della due partite giocate con la Samp nel già tante volte ricordato campionato di Serie B 66-67, concluso per i blucerchiati con un trionfale ritorno in Serie A e per gli “striscioni” (attenzione a usare questo appellativo perché era quello che distingueva in campo nazionale proprio il Savona FBC 1907) per la più grande delusione della storia con la “Fatal Catania”). Con la Samp all’andata a Marassi si giocò sotto il tiro di un’imprevista nevicata e i blucerchiati cavarono il ragno dal buco soltanto nei minuti finali (1-0 gol di Tentorio); al ritorno in un Bacigalupo inondato di sole gli striscioni si imposero 2-1, con Gilardoni match- winner e rete sampdoriana del capocannoniere “Corvo” Francesconi, che si era vista strappare la maglia dal furore agonistico di Roccia Persenda.

Genova, 8 gennaio 1967.                         XVII  G.
Sampdoria-Savona   1-0
Marcatore: Tentorio.
SAMPDORIA: Battara, Sabatini, Delfino, Tentorio, Morini, Vincenzi, Salvi, Vieri, Cristin, Frustalupi, Francesconi.
SAVONA: Ferrero, Verdi, Ratti, Zoppelletto, Pozzi, Furino, Benigni, Fascetti, Prati, Spanio, Gilardoni.
Arbitro: Canova.

Savona, 4 giugno 1967.                   XXXVI  G.
Savona-Sampdoria    2-1
Marcatori: Gilardoni 2, Francesconi.
SAVONA: Ferrero, Persenda, Ratti, Gittone, Pozzi, Furino, Prati, Fascetti, Fazzi, Spanio, Gilardoni.
SAMPDORIA: Battara, Dordoni, Delfino, Tentorio, Morini, Vincenzi, Salvi, Vieri, Cristin, Frustalupi, Francesconi.

ANNI’70 GLI ALLENATORI DI ECCELLENZA E PRIMA CATEGORIA (prima parte)

Mino Persenda alla guida della Cairese che porterà fino alla Serie D. Un esempio di grande giocatore capace da allenatore di trasfondere la propria passione e competenza alle squadre dilettantistiche. Da sinistra, in piedi: l’allenatore Persenda, Lupi, Pala, Fadda, Mario Bertone, Lucchesi, Caviglia, Badano, Poggio, Bressan; accosciati: Moretti, Grasso, Marcolini, Petrangelo, Barbiero, Cazzola, massaggiatore Collenghi  

I nostri campionati regionali sono stati suddivisi per tutti gli anni ’60 , almeno per quel che ha riguardato le squadre della provincia di Savona in due categoria: Promozione e Seconda Categoria.

Dagli inizi degli anni ’70 la Promozione si è sdoppiata in Eccellenza (girone unico regionale) mentre è sorta anche la Terza Categoria: quindi una suddivisione in quattro serie.

Compiuta questa doverosa premesse diamo di seguito in questa prima parte degli allenatori che hanno guidato le nostre squadre nei campionati di Eccellenza e di Prima Categoria (Girone A) nel periodo tra il 1969 e il 1976, quando l’Eccellenza fu di nuovo sdoppiata in 2 gironi.

Abbiamo ritenuto doveroso farlo per ricordare chi con spirito di sacrificio, scarsi mezzi e nessun compenso o quasi si è sobbarcato l’onore di dirigere le nostre squadre incrementando la capacità tecnica dei singoli e la forza dell’assieme in tempi nei quali non ci atteggiava a simil – professionista e la squadre (in particolare nei piccoli centri) era veramente parte dell’identità cittadina dando luogo a rivalità molto sentite ma anche a grandi amicizie, senza DASPO, inibizioni varie e linguaggi censurabili.

Soprattutto nessuno si faceva chiamare “MISTER” (l’unico vero Mister del calcio italiano è stato William Garbutt allenatore del Genoa dei tempi d’oro).

In quel decennio 125 allenatori hanno nobilitato le due categorie. Nell’elenco troverete personaggi che avevano giocato in serie A da Ermes Muccinelli, indimenticata ala destra della Juve a fianco di Boniperti, a Fosco Becattini (425 presenze nel Genoa in 16 stagioni, dal 1945 al 1961, indelebile bandiera rossoblù), Brancaleoni, bandiera del calcio alassino, l’ex blucerchiato Beppe Recagno (55 presenze, 14 gol), Luciano Delfino, Broccini, Chico Locatelli, centrocampista di testa e piedi buoni, prima al Torino (42 presenze, 13 gol), poi al Genoa per sei stagioni (102 presenze, 25 gol) diventandone il capitano tra i più amati dalla tifoseria, Albino Cella, 22 gol con il Savona in Serie C tra il 1962 e il 1964, Camilloni, Rozzoni, Milly Giordano, altro ex biancoblu di talento, Cuttica, Piquè, Brenna, Scazzola, China Da Silva, Paolo Marocchi, la “tigre di Ronco” Rivara, Italo Ghizzardi, portierone biancoblu nel dopo Serie B, fino al vice-campione del mondo Giorgio Sarosi capitano della nazionale ungherese e al futuro allenatore dell’Inter Corrado Orrico, ma nessuno di questi contribuiva a far montare la testa a chi stava in questo ambiente per genuina passione sportiva e sacrificio personale.

Ogni accenno critico alla realtà attuale è voluto e chiaramente rappresentato.

Di seguito:

Altobelli: Colombo Cogoleto 70-71

Ansaldo: Spotornese 68-69,69-70, 70-71 Vado 72-73, 73-74, 74-75, Ferraro 75-76

Ardito: Finale 68-69, 69-70, 70-71

Arena: Dianese 73-74

Armella: Spotornese 72-73

Astengo: (d.t.) Villetta 71-72, Spotornese 72-73

Baiardo: Lavagnese 68-69, Ovadese 70-71

Becattini: Sestri Levante 70-71

Benzi: Fulgorcavi 68-69

Besio: (d.t.) Veloce 68-69. 69-70, 70-71, 71-72, 72-73

Bini: Cengio 71-72

Brancaleoni: Auxilium Alassio 69-70, 70-71, 75-76

Brenna: Sanremese 73-74, 74-75

Broccini: Taggese 69-70

Brogi: Pontedecimo 75-76

Caboni: Sanremese 71-72, 72-73

Calabria: Intemelia 75-76

Camilloni: Ceriale 69-70, Loanesi 70-71 Pietra Ligure 73-74 Borghetto S.S. 74-75, 75-76

Campanelli: Pro Recco 70-71

Castello: Albisola 74-75, Finale 75-76

Cattaneo: Ovadese 71-72

Celiberti: Loanesi 73-74

Cella: Lavagnese 72-73

Cerri: Argentina 68-69, 69-70, 70-71, 71-72, 72-73, 73-74, 75-76

Cipolli: Lunense 73-74

Colondri: Pontedecimo 71-72

Curletto: Lerici 70-71, 71-72, 74-75, 75-76

Curti: Taggese 74-75, 75-76

Cuttica: Nolese 68-69

Dall’Orto: Pietra Ligure 68-69 Finalpia 74-75

Danzani: Pontedecimo 72-73

Da Silva: Rapallo 73-74

Del Buono: (d.t.) Villetta 70-71

Delfino Luciano: Lavagnese 69-70, Quezzi 72-73

Delfino Mario: Albisola 68-69, 69-70

Delle Piane: Erg 73-74

De Sciora: Ceriale 73-74, 74-75, 75-76

Dodi: Auxilium Alassio 74-75

Fantini: Vigili Genova 68-60

Ferrario: (d.t.) Andora 70-71, 73-74

Ferretti: Ventimigliese 68-69, 69-70

Ferro: Villetta 71-72

Fontana: Pontedecimo 74-75

Frattini: Pro Recco 68-69

Fucile: Ovadese 72-73, 74-75

Gaglione: Nolese 72-73

Ghilino: Lavagnese 73-74

Ghizzardi: Albisola 72-73, 73-74

Gianetto: Navalcavi 74-75, 75-76

Giordano: Argentina 73-74, 74-75

Giorgi: Varazze 69-70, 70-71, 71-72, 72-73, Carcarese 74-75, 75-76

Grammatica: Carlin’s Boys 70-71, 71-72 72-73 73-74Ventimigliese 74-75, 75-76

Grosso: Dianese 70-71, 71-72

Hanset: Molassana 68-69

Invernizzi: Alassio 71-72

Labate: Garessio 68 – 69 , 69-70

Lamanna: Rapallo 74-75

Locatelli: Levante 71-72, 72-73

Luciano: Finale 73-74

Lupi: Don Bosco Varazze 68-69, Varazze 73-74

Macciò: Cairese 72-73

Maglioni: Arenzano 74-75, 75-76

Manzo: Valdellora 72-73

Marchi: Sant’Agostino 74-75

Mariani: Finalpia 71-72,72-73, 73-74 Loanesi 75-76

Marocchi: Borgoratti 75-76

Michelini: Gaviese 69-70

Morando: Villetta 70-71 (d.t.) Veloce 73-74, 74-75

Morasso: Sant’Olcese 72-73

Mucci: Veloce 70-71

Muccinelli: Loanesi 68-69, 71-72, Spotornese 75-76

Muratore: Arenzano 71-72,Pietra Ligure 72-73

Murialdo: Sammargheritese 72-73

Negro: Veloce 68-69 , Finale 72-73

Neuhoff: Taggese 70-71 71-72, 72-73, 73-74 Loanesi 74-75

Nicosia: Ceriale 70-71, Dianese 68-69

Nizzola: Nolese 68-69, Finale 74-75

Nocentini: Rivarolese 75-76

Odone: Sestri Levante 69-70, Sammargheritese 70-71

Opisso: Gruppo C 68-69, 69-70, Pro Recco 71-72

Orrico: Sarzanese 72-73

Ossola: Andora 69-70, 70-71, 73-74

Ottonello: Sant’Olcese 73-74

Pacini: Villetta 69-70

Paravagna: Pontedecimo 69-70, Finale 71-72

Parodi Basilio: Campese 68-69, 69-70 Lavagnese 70-71, Gruppo C 74-75, 75-76

Parodi Nino: Vado 68-69, 69-70, 70-71, 71-72

Pastorino: Campese 70-71

Pelizzari: (d.t.) Spotornese 71-72

Perotti: Ligorna 68-69

Peruzzo: Pro Molare 68-69, Sanremese 70-71, Sammargheritese 71-72 Ovadese 73-74

Persenda Mino: Albisola 75-76

Pescio: Villetta 68-69

Pezzulich: Loanesi 72-73

Piaggi: Lunense 75-76

Piccini: Cairese 68-69, 70-71, 71-72

Pierucci: Veloce 69-70, 71-72, 72-73, 73-74, 74-75, 75-76

Piquè: Alassio 70-71

Pisano: Nolese 69-70

Pizzorno: Cengio 68-69, 69-70, 72-73 Cairese 73-74, 74-75, 75-76

Podestà: Little Club 74-75

Rao: Ventimigliese 70-71

Recagno: Varazze 68-69, Don Bosco Varazze 71-72 Varazze 74-75, 75-76

Revelli: (d.t.) Taggese 71-72, 72-73, 73-74

Rivara: Pontedecimo 73-74

Rocchieri: Cengio 73-74, 75-76

Rosso: Fulgorcavi 69-70, 70-71

Rota: Molassana 70-71, 71-72 Arenzano 72-73, 73-74 Ovadese 75-76

Rozzoni: Rapallo 72-73

Salamini: Pietra Ligure 70-71, 71-72, 74-75

Salvi: (d.t.) Cengio 71-72, 72-73

Sarosi: Gruppo C 70-71, 71-72, 72-73, 73-74

Scarcia: Albisola 70-71

Scazzola: Borghetto S.S. 72-73, 73-74 (d.t.) 74-75, 75-76

Secco: Ventimigliese 71-72, 72-73, Intemelia 73-74

Sesena: Carcarese 68-69, 69-70, 70-71, 71-72, 72-73

Solari: Lavagnese 71-72

Sorrentino: Borgio Verezzi 68-69 Pietra Ligure 69-70

Tonelli: Albenga 74-75, 74-75

Tonoli: Albisola 71-72 Alassio 72-73 73-74 Vado 75-76

Vadone: Spotornese 71-72

Venanzi: Sestrese 72-73

Zenari: Alassio 75-76

Zennaro: Migliarinese 71-72

Zucchero: Sammargheritese 68-69, 69-70.

LO STRANO GOAL DI PEIRO’ PER LA VITTORIA DELL’INTER SUL LIVERPOOL

La partita di questa sera tra Inter e Liverpool suscita negli appassionati di un tempo questo meraviglioso ricordo (per tutto il calcio italiano e non solo per gli interisti).

Ecco il momento “magico” : rubata la palla al portiere Peirò la infila nella porta vuota

Quella del 12 maggio 1965, 55 anni fa oggi, resterà per sempre come una delle serate più magiche e irripetibili dell’intera storia dell’Inter. La notte di Inter-Liverpool 3-0. E più che le parole, possono le immagini: le foto, ma soprattutto il video che trovate in fondo a questo articolo, raccontano alla perfezione la meraviglia e la dimensione di quel successo.

Era la semifinale di ritorno della Coppa dei Campioni, che l’Inter voleva conquistare per la seconda volta consecutiva. L’andata in Inghilterra, però, aveva lasciato le cicatrici: 3-1 per il Liverpool, serviva l’impresa. E allora a San Siro la squadra di Helenio Herrera ricordò a tutto il mondo il motivo per il quale veniva chiamata “la Grande Inter”.

All’8′ minuto l’1-0: magistrale punizione a giro del “piede sinistro di Dio”, Mario Corso. Il modo migliore per scaldare San Siro ed esaltare i tifosi. Un’ondata positiva straripata un minuto dopo, con il leggendario gol di Joaquim Peirò segnato rubando la palla al portiere Lawrence che stava facendo saltellare la sfera per calciare la rimessa come usava allora.

E poi il 3-0, meraviglioso, uno delle reti più simboliche di quella Inter: Giacinto Facchetti si stacca dalla difesa e parte con una proiezione offensiva verticale, senza palla. Palla che gli arriva quando è al limite dell’area, dove scocca un destro epico, che trafigge il portiere, si insacca e rimbalza.

Quella vittoria, passata alla storia, aprì le porte alla seconda finale di Coppa Campioni consecutiva: quella del 27 maggio ’65, a San Siro. Inter-Benfica, gol di Jair.

INTER-LIVERPOOL 3-0
Marcatori
: Corso all’ 8′ , Peirò al 9′ p.t.; Facchetti al 17′ s.t.

Inter: Sarti; Burgnich, Facchetti; Bedin, Guarneri, Picchi; Jair, Mazzola, Peirò, Suarez, Corso.
Allenatore: Herrera.

Liverpool: Lawrence; Lawler, Moran; Strong, Yeats, Stevenson; Callaghan, Hunt, St. John, Smith, Thompson.
Allenatore: Shankly.
Arbitro: Ortiz de Mendebille (Spagna).

RICORDO DI ARMANDO PICCHI IL PREMATURO ADDIO DI UN TECNICO DI TALENTO

Cinquant’anni fa ci lasciava Armando Picchi (Livorno20 giugno1935 –Sanremo26 maggio1971allenatore di calcio e calciatoreitaliano, indimenticabile difensore dell’Inter ( da incorniciare: Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi), considerato uno dei migliori liberi nella storia del calcio italiano.
Lo vogliamo ricordare in questa occasione nel momento più drammatico della sua vita, quando da allenatore ancora giovanissimo (il più giovane della Serie A di quella stagione 1970 -71) fu travolto dalla malattia che lo portò alla morte nel giro di pochi mesi.

Armando Picchi nel corso della sua purtroppo breve avventura juventina

Armando Picchi aveva iniziato la carriera da giocatore tra le file del Livorno (sulla scia del fratello Leo ottimo centrocampista poi trasferitosi al Torino), dov’era rimasto per cinque anni (dal 1954 al 1959) affermandosi come terzino destro, prima di trasferirsi alla SPAL. Nel 1960 era approdato all’Inter, dove aveva iniziato a ricoprire il ruolo di libero ereditando il posto da un altro livornese “Lupo” Balleri.

Picchi ha militato nell’Inter fino al 1967 collezionando in totale 257 presenze e 2 reti; da capitano (succedendo a Bruno Bolchi nel 1962) ha conquistato tre campionati italiani nonché due Coppe dei Campioni e altrettante Coppe Intercontinentali. Ha concluso la sua carriera nel 1969 giocando per il Varese. Meno fortunata l’esperienza con la nazionale, con la quale ha esordito nel 1964 senza tuttavia prendere parte a una rassegna mondiale o continentale.

Da “libero” con tutta la visuale del campo davanti era considerato la vera “mente” tattica dell’Inter di Herrera. Il “mago” si affidava a lui per le marcature e le scelte del modulo di gioco (non c’erano sostituzioni): H.H. infatti era un grande motivatore, un istrione della panchina che incantava il pubblico ma non era considerato un’aquila dal punto di vista della prontezza nello stabilire le cose da fare a partita in corso ed era Picchi che sopperiva a questa lacuna.

Picchi iniziò la sua carriera da tecnico come allenatore-giocatore nel Varese nella stagione 1968-1969, quando per un solo punto la squadra biancorossa mancò la salvezza in massima serie. L’anno successivo, ritiratosi definitivamente dall’attività agonistica, subentrò ad Aldo Puccinelli alla guida del Livorno, in Serie B; prese la squadra della sua città in piena zona retrocessione, portandola a risalire la china fino al nono posto finale. Fin da queste prime esperienze, Picchi mostrò delle sapienti qualità in panchina, che fecero presagire una carriera di pari livello a quella da calciatore.[11]

Lasciata la formazione amaranto, venne chiamato da Italo Allodi (già suo dirigente durante gli anni in nerazzurro) e Giampiero Boniperti alla Juventus, per guidare una rinnovata formazione composta in larga parte da promettenti elementi (tra cui gli ancora  acerbi BettegaCapello e Causio); nella stagione 1970-1971, a 35 anni, era a sua volta il più giovane tecnico della Serie A. L’azzardo pagò, coi torinesi che, mentre in campionato vissero sì una stagione di assestamento ma comunque nelle posizioni di vertice, in campo continentale inanellarono un ottimo cammino in Coppa delle Fiere.

Tuttavia, i sintomi della malattia che lo portarono alla morte prematura lo costrinsero a lasciare la guida dei bianconeri già nei primi mesi del 1971,sostituito da Čestmír Vycpálek: la sua ultima presenza a bordocampo fu il 14 febbraio con la Juve vittoriosa sul Verona per 2.-1 al Comunale. La giovane Juve da lui allestita — che, di fatto, gettò le basi per la plurivittoriosa formazione degli anni 1970 — chiuse il torneo al quarto posto, raggiungendo quella finale di Coppa delle Fiere (persa contro il Leeds Utd) cui Picchi, spirato il giorno prima della sfida d’andata, non poté assistere.

Per cercare di ricordarlo degnamente riportiamo tutti i tabellini delle partite della Juve che lo videro sedere in panchina a dirigere la squadra.

CAMPIONATO 1970 – 71

SECONDA GIORNATA

Juventus – Bologna 0-0

Juventus: Tancredi, Spinosi, Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Haller, Marchetti, Anastasi, Capello, Bettega all. Picchi

Bologna: Vavassori, Roversi, Prini, Cresci, Janich, Liguori, Scala, Rizzo, Savoldi, Bulgarelli, Pace all.Fabbri

arbitro Sbardella di Roma

TERZA GIORNATA

Verona – Juventus 0-0

Verona: Pizzaballa, Nanni, Sirena, Ferrari, Battistoni, Mascalaito, D’Amato (Orazi), Mazzanti, Clerici, Mascetti, Mujesan all. Lucchi

Juventus: Tancredi, Spinosi, Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Haller, Marchetti, Anastasi, Capello, Bettega all. Picchi

arbitro: Bernardis di Roma

QUARTA GIORNATA

Juventus – Milan 0-2

reti: Villa, Prati

Juventus: Tancredi, Spinosi, Roveta (Causio), Cuccureddu, Morini, Salvadore, Haller, Marchetti, Anastasi, Furino, Bettega all. Picchi

Milan: Cudicini, Anquilletti, Trapattoni,Rosato, Schnellinger, Biasiolo, Combin, Villa, Benetti, Rivera, Prati all.Rocco

arbitro Angonese di Mestre

QUINTA GIORNATA

Napoli – Juventus 1-0

rete: Pogliana

Napoli: Zoff, Monticolo, Pogliana, Zurlini, Panzanato, Bianchi, Sormani, Juliano, Ghio, Altafini, Improta all.Chiappella

Juventus: Tancredi, Spinosi, Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Haller, Marchetti, Anastasi, Capello, Bettega all. Picchi

arbitro: Lo Bello di Siracusa

SESTA GIORNATA

Juventus – Cagliari 2-1

reti: Anastasi (2), Gori

Juventus: Tancredi, Spinosi, Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Haller (Causio); Savoldi II, Novellini, Capello, Bettega, all. Picchi

Catania: Rado, Strucchi, Montanari, Buzzacchera, Reggiani, Tentorio, Bernardis, Fogli, Baisi (Cavazzoni), Pereni, Bonfanti, all. Rubino

arbitro: Michelotti di Parma

SETTIMA GIORNATA

Torino – Juventus 2-1

reti: Pulici, Anastasi, autorete Morini:

Torino: Castellini, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Agroppi, Rampanti, Maddè, Pulici, Sala, Bui all. Cadè

Juventus: Tancredi, Spinosi, Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Novellini, Marchetti, Anastasi, Capello, Bettega all. Picchi

arbitro: Carminati di Milano

OTTAVA GIORNATA

Juventus – Roma 2-0

reti: Haller (2)

Juventus: Tancredi, Spinosi (Savoldi II), Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Haller, Marchetti, Anastasi, Capello, Bettega all. Picchi

Roma: Ginulfi, Scaratti, Petrelli(Franzot), Salvori, Bet, Santarini, Cappellini, Del Sol, Vieri, Cordova, Amarildo all. Helenio Herrera

arbitro: Francescon di Padova

NONA GIORNATA

Varese – Juventus 0-0

Varese: Carmignani, Perego, Rimbano, Sogliano, Dellagiovanna, Giorgio Morini, Carelli, Borghi, Traspedini, Brignani, Nuti all.Liedholm

Juventus: Tancredi, Spinosi, Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Haller, Marchetti, Anastasi, Capello, Bettega all. Picchi

arbitro: Bernardis di Roma

DECIMA GIORNATA

Juventus – Lanerossi Vicenza 2-1

reti: Causio rigore, Anastasi, Maraschi

Juventus: Tancredi, Spinosi, Furino, Marchetti, Morini, Salvadore, Haller, Causio, Anastasi, Capello,Bettega all. Picchi

Lanerossi Vicenza: Pianta, Volpato, Scala, Santin, Carantini, Castano, Damiani, Faloppa, Turchetto, Cinesinho (Ciccolo), Maraschi all. Puricelli

arbitro: Porcelli di Lodi

UNDICESIMA GIORNATA

Inter – Juventus 2-0

reti. Corso, Boninsegna

Inter: Vieri, Bellugi, Facchetti, Bedin, Giubertoni, Burgnich, Jair, Bertini, Boninsegna, Mazzola, Corso all. Invernizzi

Juventus: Tancredi, Spinosi, Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Causio, Haller, Anastasi, Marchetti, Bettega all. Picchi

arbitro: Toselli di Cormons

DODICESIMA GIORNATA

Juventus – Lazio 3-1

reti: Haller, Cuccureddu, Massa, Capello

Juventus: Tancredi, Spinosi, Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Haller, Causio, Anastasi, Capello, Bettega all. Picchi

Lazio: Di Vincenzo, Legnaro (Morrone), Facco, Wilson, Papadopulo, Marchesi, Massa, Governato, Chinaglia, Mazzola II, Dolso all, Lorenzo

arbitro: Vacchini di Milano

TREDICESIMA GIORNATA

Sampdoria – Juventus 2-0

reti: Salvi, Cristin

Sampdoria: Battara, Sabadini, Sabatini, Corni, Spanio, Lippi, Salvi, Lodetti, Cristin, Suarez, Fotia all. Bernardini

Juventus: Tancredi, Spinosi, Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Haller, Causio, Anastasi, Capello, Bettega all. Picchi

arbitro: Angonese di Mestre

QUATTORDICESIMA GIORNATA

Juventus – Foggia 2-1

reti: Bettega, Haller, autorete Furino

Juventus: Tancredi, Spinosi, Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Haller, Causio, Anastasi, Capello, Bettega all. Picchi

Foggia: Crespan, Montepagani, Colla, Pirazzini, Lenzi, Montefusco, Garzelli, Bigon, Ferrario, Maioli, Saltutti all. Maestrelli

arbitro: Pieroni di Roma

QUINDICESIMA GIORNATA

Fiorentina – Juventus 1-2

reti: Ferrante, Bettega, Causio rigore

Fiorentina: Bandoni, Galdiolo (D’Alessi), Longoni, Brizi, Ferrante, Berni, Ghiandi, Esposito, Mariani, De Sisti, Chiarugi all. Pesaola

Juventus: Tancredi, Spinosi, Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Haller, Causio, Anastasi, Capello, Bettega all. Picchi

arbitro: Toselli di Cormons

SEDICESIMA GIORNATA

Juventus – Catania 5-0

reti: Haller, Causio, Bettega (3)

Juventus: Tancredi, Spinosi, Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Haller (Causio); Savoldi II, Novellini, Capello, Bettega all. Picchi

Catania: Rado, Strucchi, Montanari, Buzzacchera, Reggiani, Tentorio, Bernardis, Fogli, Baisi (Cavazzoni), Pereni, Bonfanti all. Rubino

arbitro: Michelotti di Parma

DICIASSETTESIMA GIORNATA

Bologna – Juventus 1-0

rete: Perani

Bologna: Vavassori, Roversi (Scala); Fedele, Cresci, Janich, Gregori, Perani, Rizzo, Savoldi, Bulgarelli, Pace all. Fabbri

Juventus: Tancredi, Spinosi Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Haller, Causio Novellini, Capello (Savoldi II), Bettega all. Picchi

arbitro: Mascali di Desenzano

DICIOTTESIMA GIORNATA

Juventus – Verona 2-1

reti: Bettega, Capello autorete Tancredi

Juventus: Tancredi, Spinosi, Furino, Cuccureddu (Causio), Morini, Roveta, Haller, Savoldi, Anastasi, Capello, Bettega all. Picchi

Verona: Colombo, Sirena, Landini, Mascetti, Batistoni, Mascalaito, Bergamaschi, Mazzanti, D’Amato (Gobbi), Nosè, Clerici all. Pozzan

PIER BASILI: TALENTO SENZA BIANCO BLU (IN PRIMA SQUADRA)

Pierangelo Basili , classe 1947, è stato uno dei migliori prodotti del vivaio calcistico savonese negli anni ’60 – ’70: una buona carriera da centravanti di sfondamento con presenze in Serie B e C in squadre di prestigio con tanti goal.
Un percorso eccellente che presenta una sola controindicazione: nemmeno una presenza nella prima squadra bianco blu.

Ecco Pier Basili in maglia bianco blu nella squadra juniores vincente nella coppa Bacigalupo 1965-66. Nel Savona di Serie B resteranno soltanto Basili, Maddalena e Battaglia ma nessuno dei tre esordirà in prima squadra.

Basili è stato forse davvero l’esempio della politica dei giocatori “già fatti” che contraddistinse la filosofia dirigenziale del Savona FBC nel momento più alto della sua storia; poi, nel corso degli anni ’70 qualche esordio dal settore giovanile ci fu, ricordiamo a memoria Sacco, Manitto, Orcino, Torresan, Caprio, Giacone, Nacinovich soltanto per fare qualche nome.
Negli anni precedenti però la strada era inesorabilmente sbarrata: qualche partita per Vittorio Panucci (che poi diventò titolare tornando dopo un lungo giro tra Monza, Pro Patria, Asti e qualche titolo di capocannoniere), Piero Pittofrati (che per esplodere dovette emigrare tra Como, Piacenza, Brescia); poche gare (anche per via di infortuni) per Eugenio Vannini, una sola gara per Marietto Dubourgel, esordio fortunoso per varie indisponibilità per Piero Iannicelli, una partita per Marco Ghiara, pochissime per il talentuoso Prina poi esploso nel Casale. Si può dire che Giulio Mariani, Valentino Persenda, Andre Galindo, indimenticabili bandiere, trovarono la strada della prima squadra perché partiti dalla Promozione per seguire l’ascesa della seconda metà degli anni ’50.
Nessuna presenza per Alberto Sardo, Luciano Bordegari, Elvio Ronchetti, Luciano Angelini, Giuliano Spensatello, Guido Lagustena. Mirko Mellano: provati e riprovati da Pelizzari, Furiassi, Pasinati, Rosso ma mai approdati là dove avrebbero ben meritato di collocarsi o almeno di giocarsela.
Quello di Pier Basili è stato però davvero un esempio clamoroso, perché come appare in tutta evidenza il suo palmares, una vera e propria sentenza per dirigenti miopi se non incompetenti, allenatori pavidi e sudditi delle richieste dei vertici societari: 374 presenze tra Serie B, Serie C, Serie C1, Serie D con 101 goal segnati tra Albenga, Modena, Torres, Avellino, Lecce, Parma, Vigevano, Lucchese, Clodiasottomarina, Udinese, Casale, Novara.
Pier Basili aveva compiuto tutta la trafila delle giovanili nel Savona FBC sotto la guida di Levratto, Volpi e Macciò resistendo anche (assieme a Umberto Maddalena, Piero Zanette, Franco Battaglia e pochi altri) alla falcidie del settore attuata da “Gigione” Costa, l'”uomo del baretto” braccio violento di Aldo Dapelo, al momento della promozione in Serie B, quando furono allontanati (tra Sestrese, Vado, Spotornese) i migliori virgulti delle stagioni precedenti.
Poi la cessione all’Albenga, stagione 1967 – 68. Con la squadra ingauna Basili gioca alcune partite prima di partire per il servizio militare e viene notato dall’allenatore ungherese Laszlo Szekelj, un gitano giramondo vero talent scout.
Nella stagione successiva Szekelj passa al Modena in Serie B e porta con sè il giovane centroavanti facendolo esordire in Serie B (6 presenze).
Da lì principiava la carriera che abbiamo appena descritto e che oggi ricordiamo pubblicando i tabellini delle partite giocate da Basili in quella Serie B 1968 – 69 con la maglia dei “canarini”.

CAMPIONATO DI SERIE B 1968 – 69

Classifica Finale: Lazio 50, Brescia 48, Bari 47, Reggiana 46, Reggina 44, Genoa 41, Como 41, Perugia 38, Foggia 38, Ternana 36, Mantova 35, Livorno 35, Monza 35, Catanzaro 35, Catania 35, Cesena 34, Modena 32, Spal 31, Lecco 30, Padova 29.

TERZA GIORNATA

Bari – Modena 1-0

Rete: Galletti

Bari: Spalazzi, Diomedi, Galli, Muccini, Vasini, Tentorio, De Nardi, Correnti, Galletti, Fara, Alberto Tonoli all.Toneatto

Modena: Ciceri, Lodi, Landini, Codognato, Borsari, Barucco, Console, Franzini, Basili, Braglia, Soncini, all. Szekelj

arbitro: Canova di Milano

QUARTA GIORNATA

Modena – Genoa 0-0

Modena: Ciceri, Lodi, Landini, Codognato, Borsari, Barucco, Vellani, Braglia, Basili, Soncini, Console, all. Szekelj

Genoa: Grosso, Falcomer, Ferrari, Turone, Rivara, Derlin, Quintavalle, Angelillo, Morelli, Mascheroni (Ostermann), Brambilla, all. Campatelli

arbitro: Pieroni di Roma

VENTESIMA GIORNATA

Modena – Lecco 0-0

Modena: Ciceri, Lodi, Landini, Vellani (Franzini), Borsari, Barucco, Basili, Toro, Braglia, Merighi, Console, all.Malagoli

Lecco: Balzarini, Bravi, Pomaro, Sacchi, Bacher, Schiavo, Iaconi, Azzimonti, Innocenti, Marchetti, Virga, all. Gei

arbitro: De Robbio di Torre Annunziata

VENTIQUATTRESIMA GIORNATA

Cesena – Modena 1-0

Rete: Buglioni

Cesena. Zanier, Giacomin, Bonini( Ammoniaci), Scorsa, Ceccarelli, Fantazzi, Corradi, Zanetti, Buglioni, Nimis, Montanari, all. Matassoni

Modena: Colombo, Balugani, Landini, Barucco, Borsari, Marcioni, Vellani, Toro, Basili, Soncini, Merighi(Braglia), all. Malagoli

arbitro: D’Agostini di Roma

VENTICINQUESIMA GIORNATA

Modena – Monza 1-1

Reti: Merighi I (rigore), Volpati

Modena: Colombo, Vellani, Landini, Barucco (Franzini), Balugani, Marcioni, Basili, Toro, Braglia, Merighi I, Merighi II, all. Malagoli

Monza: Fattori, Perego, Magaraggia, Dehò, Marcolini, Magnaghi, Volpato, Prato, Strada, Achilli, Pantani, all. Liedholm

arbitro: Lattanzi di Roma

VENTISEIESIMA GIORNATA

Livorno – Modena 2-0

Reti: Zani, Albrigi

Livorno: Gori, Papadopulo, Baiardo, Calvani, Cairoli, Azzali, Zani, Albrigi, Santon, Santonico, Rigotto, all. Puccinelli

Modena: Colombo, Vellani, Landini, Franzini, Balugani, Codognato, Basili, Toro, Braglia, Soncini, Vellani, all. Malagoli

arbitro: Pieroni di Roma.