1948: SCALZI ALL’OLIMPIADE L’INCREDIBILE STORIA DELLA NAZIONALE INDIANA

di FRANCO ASTENGO

Il torneo di calcio delle Olimpiadi di Londra del 1948 registrò una grande novità, quella della presenza dell’India. Per la prima volta, infatti, la nazionale indiana prendeva parte ad una grande competizione internazionale: l’India, infatti, come nazione indipendente era nata soltanto il 15 agosto del 1947.

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La squadra del Mohut Began vincitrice del torneo di Calcutta del 1911. Gli inglesi in formazione (facilmente riconoscibili) portano le scarpe

Il 31 luglio 1948 dunque la squadra indiana giocò la sua prima partita ufficiale. Con una particolarità che rese quella partecipazione assolutamente indimenticabile nella storia del calcio mondiale. Primo turno del torneo olimpico. Siamo nell’East London, precisamente al Cricketfield Stadium di Ilford. In programma Francia – India. C’è un sole estivo raro dalle parti della terra di Albione. Ci sono 34.000 paia di scarpe in tribuna e 28 paia di scarpe sul terreno di gioco, appartenenti a 11 francesi, 1 svedese (l’arbitro Dahlen), 1 italiano e 1 inglese (i segnalinee). Gli altri undici giovanotti sono scalzidancing barefoot, sorridenti.

In India, infatti, si giocava scalzi oppure con calzini che lasciavano libere solo le punte dei piedi: nel paese dei fachiri e delle mucche sacre si pensava in quel modo di poter correre con maggiore speditezza e sfoggiare un miglior controllo di palla.

Quando Gunnar Dahlen – che arbitrerà anche 2 partite del Mondiale del ’50 –  fischiò il calcio d’inizio tutti erano convinti di stare per assistere (o partecipare) ad un vero e proprio massacro. Ma così non avvenne. Scalzi sì, ma non scarsi.

Allenati da Baladais Chatterjee gli indiani avevano svolto la preparazione in Inghilterra infilando, in partite amichevoli, una serie di 5 vittorie consecutive: 15-0 al Department Store IX, 3-1 al Metropolitan Police FC, 9-1 al Pinner FC, 4-1 all’Hayes FC e un 8-2 inflitto all’Alexandra Park FC (dopo le Olimpiadi, prima di rientrare in Patria, la nazionale indiana sarebbe ancora riuscita a vincere ad Amsterdam sull’Ajax per 4-1 e ancora a Londra, il 2 settembre a pareggiare 1-1 con l’Athenian Legue).

La partita con la Francia terminò con la vittoria dei coqs per 2-1. Un successo che costò molta fatica non prevista alla nazionale francese con molti applausi alla nazionale indiana.

Tabellino

Londra (Ilford) – sabato 31 luglio 1948

FRANCIA – INDIA 2-1


RETI: Courbin, Persillon; Raman.

FRANCIA: Rouxel, Rouelle, Bienvenu; Krug, Colau, Robert; Heckel, Persillon, Paluch, Strappe, Courbin.

INDIA: Varadaraj, Taj Mahomed, Manna, Basheer, Aao, Prasad; Das, Parab, Mewalall, Mohammed Ahmed Khan, Raman.

ARBITRO: Dahlner (Svezia).

Insomma: nonostante i piedi scalzi gli indiani aveva sostenuto una prova molto brillante e uscivano dal torneo (ad eliminazione diretta) con onore. La Francia sarebbe poi stata eliminata dalla Gran Bretagna (per le Olimpiadi le 4 federazioni britanniche si era riunificate in un’unica formazione) ma la medaglia d’oro alla fine sarebbe andata alla Svezia del fantastico trio Gre – No – Li :  Gren, Nordhal e Liedholm poi approdati al Milan (quello con Buffon in porta, Silvestri, Tognon, Bonomi, Annovazzi, Burini, De Grandi e Renosto) che Lajos Czeiler portò allo scudetto nella stagione 1950-51 con un solo punto di vantaggio sull’Inter.

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Ecco i giocatori della nazionale indiana che entrano in campo a Illford Park per disputare la partita con la Francia (qualcuno aveva provato a indossare le calzature. Poi con lo svolgersi del gioxo e considerato l’impaccio era tornato a giocare a piedi scalzi)

Il calcio in India era stato introdotto, naturalmente, dagli inglesi e fin dal 1898 (lo stesso anno nel quale era stata fondata la FIF, Federazione Italiana Football) erano state fondate due leghe calcistiche: a Calcutta e a Bomaby.

Inizialmente tutti i giocatori indiani scendevano in campo a piedi scalzi, ma dal 1934 il Mohameddian Sporting iniziò ad adottare l’uso delle calzature: nacquero così due scuole di pensiero che convissero a lungo nel movimento calcistico indiano anche quando, nel 1937, le due leghe si riunificarono nella “All Indian Football Association” con la disputa di un ca,pionato regolare. In seguito l’International Board stabilì l’obbligo di indossare calzature regolamentari e la diatriba si chiuse.

La nazionale indiana ritornò nel circuito delle competizioni internazionali partecipando dal 1974 alle qualificazioni per i campionati del mondo senza però mai riuscire a disputare il girone finale.

STORIA DELLA SESTRESE (CON GALLERIA FOTOGRAFICA) DAGLI ANNI ’20 AGLI ANNI ’60 

di LUCIANO ANGELINI e FRANCO ASTENGO

C’è un filo diretto tra Savona e l’Argentina grazie al calcio, o meglio grazie alla Sestrese e alla passione di German Carzino, il nostro corrispondente da Buenos Aires, sospinto e sorretto da uno stretto  e intenso legame familiare con la società verdestellata, un legame che desidera testimoniare e tenere vivo anche e soprattutto attraverso il nostro Blog. Proprio per questo ci ha inviato alcune foto storiche riguardanti la Sestrese anni ’20 –‘30, immagini inedite che abbiamo deciso di pubblicare facendole seguire da altre foto della storia sestrese (con una variante sampierdarenese risalente ai tempi nei quali i “lupi” erano allenati da Ercole Carzino, antenato dal nostro German) invitando eventuali nostri lettori qualora riconoscessero loro avi nelle formazioni a segnalarcelo.

Di seguito alle foto ampliamo la nostra della gloriosa società sestrese ricostruendo i campionati nell’arco di quarant’anni: dagli anni ’20 agli anni ’60 convinti di fornire così un importante contributo alla ricostruzione alla storia del calcio ligure.

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Prima foto inviataci da German Carzino: una Sestrese anni ’30

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Seconda foto inviatoci da German Carzino

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 Sestrese – Savona in via Tripoli campionato 1927- 1928

Sesta giornata 6 Novembre 1927

Sestrese – Savona 2- 0

Reti: 3’ Zunino, 35’ Traverso su rigore.

Sestrese: Castellani, Corradini, Traverso, Magnifico, Toselli, Ionata, Novella, Nespolo, Zunino, Berta, Masetti.

Savona: De Salvo, Bona, Pantani, Perlo, Ambrosa, Esposto, Pellati, Rosso, Bertolero, Oxilia, Giacoppo.

Arbitro: Pozzi di Monza.

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Sestrese anni ’30 sul campo di via Chiaravagna

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La Sestrese  stagione 1923 – 1924: Costa (una presenza in nazionale), Morchio, Bozzano, Rivara, Toselli, Brunetti, Berta, Masetti, Traverso I, Cimarosti, Traversa 

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Un’immagine del campo di via Chiaravagna negli anni ’50 : si gioca il derby Sestrese – Elah Pegli

 

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Finale 1940 – 41 Siracusa – Sestrese 1-0. Da sinistra Nanni Vanara (già grande protagonista con il Savona), Nervi, Ivaldi, Billia, Fossati, Pegorer, Sabbatini, Costa, Remaggi, Monari

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La Sestrese-Cavagnaro campionato ’38 – 39. Formazione: Remaggi, Rosso, Foglia (nella foto il secondo in piedi da sinistra), Solari, Bonelli, De Negri, Carlevaro, Patrocchi, Pantani, Sabatini (ultimo in piedi a destra, accanto al massaggiatore), Scotto.

La nostra ricostruzione storica inizia dal Campionato di Divisione Nazionale 1920 – 21

La Sestrese compare per la prima volta nel campionato di Divisione Nazionale nella stagione 1920 – 21, girone ligure che si concluse con questa classifica finale: ANDREA DORIA 22, GENOA 19, SPEZIA 17, SAVONA 17, SAMPIERDARENESE 16, SPES GENOVA 12, SESTRESE 9, RIVAROLESE 0.

Gara d’esordio il 31-10-1920: Sestrese – Genoa 0-3 per un totale di 2 vittorie (entrambe con la Rivarolese punteggio di 2-0) 5 pareggi e 7 sconfitte.

Formazione tipo: Guglielmini, Bogliolo, Bozzano, Masetti, Manerba, Ribatto, Olcese, Repetto, Moltedo, Raggio, Sesia (Bagnara, Maineri, Maestri, Olcese, Bussich, Gavioli).

Campionato Figc 1921 – 22

La stagione della scissione. Le “grandi” si mettono in proprio, in attesa del girone unico, e formano la CCI su due gironi. La Sestrese partecipa al campionato delle “piccole”, basato su più gironi regionali, che sarà vinto dalla Novese.

Questa la classifica del girone ligure: Sampierdarenese 18, Speranza 12, Rivarolese 10, Sestrese 8, Spes Genova 7, Giovani Calciatori Grifone 5.

La Sestrese partecipa anche alla prima Coppa Italia, che sarà vinta dal Vado, restando eliminata al primo turno della Rivarolese 2-0.

Campionato di Seconda Divisione 1922 – 23

Raggiunto l’accordo con la “Pace di Brusnengo” il campionato si riunifica e la Sestrese partecipa vincdendolo  al torneo di Seconda Divisione, girone ligure – lombardo.

Questa la classifica finale: SESTRESE 22, VADO 19, SPES GENOVA 16, PAVIA 12, QUARTO 12, ENTELLA 11, GIOVANI CALCIATORI OEM 10, CASTEGGIO 10.

Formazione della Sestrese: Gazzo, Morchio, Bozzano, Capozzi, Toselli, Rivara, Repetto, Traverso, Traversa, Berta, Pigna.

Campionato di Seconda Divisione 1923 – 24

La Sestrese si impone nuovamente nel girone unico nel quale sono discese Savona e Speranza retrocesse dal campionato di  prima divisione.

Classifica: SESTRESE 21, RIVAROLESE 19, SAVONA 17, VADO 17, SPERANZA 15, VELOCI EMBRIACI 9, QUARTO 8, SPES 1.

Formazione della Sestrese: Costa (una presenza in nazionale), Morchio, Bozzano, Rivara, Toselli, Brunetti, Berta, Masetti, Traverso I, Cimarosti, Traversa (Traversa II, Bosano).

Campionato di Seconda Divisione 1924 – 25

Il girone si allarga e diventa ligure – piemontese. Si afferma la Novese con questa classifica: NOVESE 26, VALENZANA 25, RIVAROLESE 24, SPERANZA 22, SESTRESE 18, SAVONA 15, ASTI 14, ERRANTI VERCELLI 13, VADO 12, MOLASSANA 11.

Formazione della Sestrese: Lagomarsino, Traverso, Rivara, Brunetti, Testoni, Masetti, Castello, Cimarosti, Berta, Nespolo, Pigna.

Campionato di Seconda Divisione 1925 – 26

Ancora un girone ligure –piemontese ma questa volta affermazione dello Spezia.

Classifica finale: SPEZIA 29, SESTRESE 25, SAVONA 24, ASTI 23, SPERANZA 22, RIVAROLESE 21, FIT TORINO 20, VALENZANA 18, CORNIGLIANESE 17, VADO 14, NOVESE 8.

Formazione della Sestrese: Lagomarsino, Brunetti, Traverso II, Rivara, Camera, Profumo, Castello, Berta, Rollero, Costa, Pigna.

Campionato di Prima Divisione 1926 – 27

Si cambia registro: il fascismo impone le fusioni e ci si avvia verso il girone unico di Serie A e Serie B (l’operazione sarà completata con il campionato 1929 – 30). Questo girone di Prima Divisione comprende squadre liguri, piemontesi, lombarde fra le quali l’Us Milanese che pochi mesi dopo sarà costretta a confluire nell’Inter per formare l’Ambrosiana e lo Speranza che subirà la stessa sorte inglobata nel Savona.

Classifica finale: Novara 29, Biellese 24, Legnano 23, Sestrese 19, US Milanese 18, Savona 16, Spezia 16, Derthona 16, Asti 15, Speranza 4.

Formazione della Sestrese: Castellari, Traverso, Corradini, Magnifico, Toselli, Ionata, Castello, Masetti, Marchionneschi, Berta, Nespolo (Moretti, Cimarosti, Cinquegrani).

Campionato di Prima Divisione 1927 – 28

Questa volta le liguri sono abbinate alle toscane e alle emiliane. Si impone la Pistoiese, per questa classifica finale: Pistoiese 27, Prato 24, Spezia 24, Savona 21, Sestrese 20, Carrarese 16, Carpi 15, Pisa 15, Lecco 15 (unica lombarda intrusa), Lucchese 3.

Formazione della Sestrese:  Castellari, Corradini, Traverso, Magnifico, Toselli, Ionata, Novella, Nespolo, Zunino, Berta, Masetti.

Campionato di Prima Divisione 1928 – 29

La stagione precedente al girone unico. Si impone lo Spezia con la Sestrese al secondo posto e il Savona al terzo.

Classifica finale: Spezia 41, Sestrese 32, Savona 30, Ventimigliese 30, Pisa 28, Sestri Levante 28, Corniglianese 26, Viareggio 24, Rapallo 24, Carrarese 24, Rivarolese 22, Asti 22, Lucchese 19, Acqui 14.

Formazione della Sestrese: Amoretti (futuro portiere della Nazionale, Juventus, Fiorentina, Padova, Genoa, poi allenatore e scopritore in Mozambico di Eusebio,  perla del calcio portoghese), Traverso, Corradini, Canepa, Toselli, Ionata, Novella, Zunino, Berta, Masetti, Borfico (Zucca, Guasti).

Campionato di Prima Divisione 1929 -30

Si impone la Lucchese dopo spareggio alla Spezia (Lucchese – Rivarolese 1-0) per questa classifica finale: Lucchese 30, Rivarolese 30, Savona 28, Carrarese 28, Viareggio 26, Ventimigliese 26, Acqui 25, Sestrese 24, Pro Lissone 23, Empoli 22, Pisa 19, Rapallo 18, Sestri Levante 13 ritirate Asti e Corniglianese.

Formazione della Sestrese: Zucca, Savio, Berta, Canepa, Toselli, Ionata, Nespolo, Narizzano, Olivini, Bodrato, Masetti (Pasera, Gaggero, Guasti, Carlevaro, Borfico).

Campionato di Prima Divisione 1930 – 31

Dominio lombardo, si impone il Vigevano davanti a Pavia e Vogherese per questa classifica finale: VIGEVANO 37, PAVIA 31, VOGHERESE 31, SAVONA 30, BRA 26, RIVAROLESE 24, VENTIMIGLIESE 23, RAPALLO 21, ACQUI 20, SESTRESE 20, IMPERIA 18, ABBIATEGRASSO 16, CODOGNO 14.

Formazione della Sestrese: Amoretti, Mosca, Berta, Gaggero, Bonelli, Respi, Novella, Guasti, Sabatini, Masetti, Testa (Castellari, Conte, Canepa, Carrara, Gregorio).

Campionato di Prima Divisione 1931 – 32

Si impone il Savona mentre accede alla finali per la promozione in Serie B anche la Sampierdarenese, tornata all’insegna d’origine dopo la disastrosa vicenda della Dominante imposta dal fascismo. Gli striscioni biancoblu non riusciranno nell’impresa del salto di categoria che invece toccherà ai più esperti lupi sampierdarenesi.

Classifica finale del girone: SAVONA 42, SAMPIERDARENESE 40, RAPALLO 34, EMPOLI 33, DERTHONA 32, ANDREA DORIA 31, PISA 31, VIAREGGIO 31, VENTIMIGLIESE 29, LUCCHESE 29, CARRARESE 27, RIVAROLESE 26, SESTRESE 26, IMPERIA 23, ACQUI 20, PONTEX 18.

Formazione  della Sestrese: Remaggi (sarà un punto di forza per molte stagioni), Mosca, Berta, Bonelli, Bianchi, Nespolo, Carrara, Piccinini, Testa, Bottino, Guasti  (Ravera, Piccinini, Gaggero I, Gaggero II).

Nell’Imperia CARZINO figura come portiere con questa formazione: Carzino, Stefani, Bay, Ansi, Geanesi, Magnetto, Grosso, Testera, Ghiglione, Cagno, Mantero.

Una formazione della Samp allenata da Ercole Carzino e Arpad Hajos

Campionato di Prima Divisione 1932 – 33

Duello rusticano tra Derthona e Savona , alla fine la spuntano i piemontesi con il minimo distacco. Da notare che al campionato partecipano anche le squadre riserve di Serie A.

Classifica finale: Derthona 36, Savona 35, Genoa riserve 34, Alessandria riserve 33, Andrea Doria 29, Imperia 27, Sestrese 27, Ventimigliese 25, Vogherese 23, Rapallo 22, Vado 20, Casale riserve 20, Casteggio 20, Pontedecimo 11.

Formazione della Sestrese: Ferrari, Ravera, Berta, Canepa, Bianchi, Testa, Landini, Zunino, Bottino, Parodi, Sala (Porta, Traversa, Giazzi).

Campionato di Prima Divisione 1933 – 34

Si impone nuovamente il Savona ma l’esito delle finali negherà ancora agli striscioni il passaggio in Serie B.

Classifica finale: SAVONA 47, ANDREA DORIA 45, IMPERIA 40, ENTELLA 34, VENTIMIGLIESE 33, VADO 29, GENOA RISERVE 28, SESTRESE 28, ALESSANDRIA RISERVE 27, ACQUI 27, ALASSIO 27, CORNIGLIANESE 26, PONTEDECIMO 25, RAPALLO 24, ALBENGA 20, RIVAROLESE 19.

Formazione della Sestrese: Remaggi, Dagnino, Testa, Pedinetti, Bianchi, Canepa, Novella, Carlevaro, Zunino, Parodi, Raggio  (Gaggero, Maranetto, Pagani, Marchiandi).

Campionato di Prima Divisione 1934 – 35

Lotta serrata a tre tra Sanremese, Savona e Sestrese ma alla fine sono i matuziani a prevalere.

Classifica finale: SANREMESE 37, SAVONA 35, SESTRESE 34, IMPERIA 32, VENTIMIGLIESE 32, ENTELLA 31, RAPALLO 30, ALBENGA 25, VADO 24, ACQUI 23, CORNIGLIANESE 22, ALASSIO 18, MAURINA 11, PORTUALE 10.

Formazione della Sestrese: Giani, Testa, Dagnino, Lucchese, Bonelli, Sconfienza, Novella, Maranetto, Carlevaro, Parodi, Marchiandi (Canessa).

Campionato di Serie C 1935 – 36

Si completa il disegno di riorganizzazione del calcio italiano con l’istituzione della Serie C. Girone ligure – piemontese – toscano. Spezia e Sanremese terminano appaiate ma la Sanremese rinuncia allo spareggio e gli aquilotti salgono in Serie B.

Classifica finale: SPEZIA 46, SANREMESE 46, SESTRESE 34, ANDREA DORIA 33, ENTELLA 32, IMPERIA 30, PONTEDECIMO 27, ASTI 27, DERTHONA 27, SAVONA 25, RIVAROLESE 24, PONTEDERA 23, MONTEVARCHI 17, VENTIMIGLIESE 17, CASALE 12, RITIRATO EMPOLI.

Formazione della Sestrese: Giani, Oliva, Sconfienza, Pedrinetti, Testa, Lucher, Carlevaro, Bianchi, Fossati, Sabatini, Rivolo (Travaglino, Pesce).

Campionato di Serie C 1936 – 37

Tocca alla Sestrese contrastare fino all’ultimo la Sanremese che questa volta stacca il biglietto per la cadetteria.

Classifica finale: SANREMESE 48, SESTRESE 46, RIVAROLESE 38, BIELLESE 36, IMPERIA 36, SAVONA 33, ENTELLA 33, ASTI 31, PINEROLO 27, PONTEDECIMO 26, VADO 26, CORNIGLIANESE 25, ANDREA DORIA 25, CARRARESE 22, ACQUI 20, DERTHONA 8.

Formazione della Sestrese: Remaggi, Oliva, Testa, Lucchese, Bonelli, Solari, Pesce, Fossati, Cerruti, Sabatini, Rivolo.

Campionato di Serie C 1937 – 38

Il fascismo impone il mutamento di denominazione alla Sestrese che diventa Cavagnaro aggiungendo al verde il nero, al Pontedecimo che si trasforma in Valpolcevera e al Rapallo mutato in Tigullia. Sul campo il Casale precede il Savona di cinque punti.

Classifica finale: CASALE 42, SAVONA 37, CAVAGNARO SESTRESE 36, BIELLESE 35, GALLARATESE 35, ASTI 34, IMPERIA 33, ENTELLA 30, ANDREA DORIA 30, PAVIA 30, VADO 29, CUSIANA 28, ACQUI 27, VALPOLCEVERA 21, DERTHONA 17, PINEROLO 16.

Formazione  Cavagnaro-Sestrese: Remaggi, Oliva, Rosso, Lucchese, Coppo, Canessa, Fossati, Cornara (un alessandrino che sarà lo scopritore di Gianni Rivera), Pantani, Sabatini, Rivolo.

Campionato di Serie C 1938 – 39

Duello Savona – Cavagnaro. Si impongono gli striscioni ma non riusciranno a passare l’esame delle finali.

Classifica finale: SAVONA 37, CAVAGNARO SESTRESE 31, VALPOLCEVERA 30, ACQUI 29, TIGULLIA RAPALLO 25, IMPERIA 25, VADO 22, ALBENGA 21, ANDREA DORIA 20, PINEROLO 20, ASTI 18, CUNEO 18, ENTELLA 16.

Formazione Cavagnaro-Sestrese: Remaggi, Rosso, Testa, Solari, Bonelli, De Negri, Carlevaro, Petrocchi, Pantani, Sabatini, Metelliano  (Sconfienza, Fossati, Scotto).

Campionato di Serie C 1939 – 40

Si impone nuovamente il Savona e questa volta ai biancoblu riesce il gran salto in Serie B.

Classifica finale: SAVONA 42, CAVAGNARO SESTRESE 40, CASALE 34, ASTI 33, TIGULLIA RAPALLO 32, VALPOLCEVERA 31, CUNEO 29, PINEROLO 29, ALBENGA 28, LITTORIO (altro mutamento di denominazione si tratta della Rivarolese) 26, ENTELLA 24, ACQUI 23, VADO 17, SAVIGLIANESE 17, ANDREA DORIA 15.

Formazione Cavagnaro-Sestrese: Remaggi, Rosso, Testa, Solari, Cornara, De Negri, Fossati, Vanara (ex savonese) Pantani, Sabatini, Costa (Narizzano, Bulla, Marchionneschi, Foglia, Patrocchi).

Il 10 Giugno 1940, mentre erano ancora ancora in corso le finali per la promozione in Serie B, l’Italia entra in guerra. La domenica precedente l’Ambrosiana-Inter ha vinto lo scudetto e Fausto Coppi il suo primo Giro d’Italia.

Campionato di Serie C  1940 – 41

La Cavagnaro –  Sestrese vince il girone D della Serie C con questa classifica: Cavagnaro Sestrese 34, Sanremese 32, Cuneo 30, Acqui 29,  Varazze 26,Rapallo 24, Asti 23, Albenga 23, Saviglianese 22, Ilva Savona 22, Littorio Rivarolo 15, Pinerolo 12. Ritirate: Entella, Valpolcevera Pontedecimo, Vado.

Classifica girone finale: Prato 7, Pro Patria 7, Siracusa 6, Cavagnaro Sestrese 4.

Formazione: Narizzano, Manfredini, Piccone, Solari, Nervi,De Negri, Fossati, Vanara, Costa, Sabatini, Argenti (in neroverde i due grandi ex savonesi Vanara e Argenti).

Campionato Serie C  1941 – 42

Classifica Girone D: Cuneo 50, Biellese 49,Pro Vercelli 40, Asti 38, Cavagnaro Sestrese 35, Rapallo 35, Casale 33, Sanremese 33, Cinzano 27, Acqui 25, Entella 23, Aosta 21, Saviglianese 21, Derthona 18, Ivrea 17, Varazze 15

Campionato Serie C 1942 – 43

Classifica girone F (comprendente squadre toscane) , i gironi erano stati ampliati con un minor numero di squadre per le difficoltà di trasporto derivanti dalla guerra: Carrarese 28, Pontedera 25, Cavagnaro Sestrese 23, Ilva Novi 23, Municipali Spezia 23, Entella 22, Forte dei Marmi 20, Villafranca 20, Derthona 15, Empoli 14, Rapallo 8. Cecina ritirato.

Nelle stagioni 1943 – 44 e 1944 – 45 non furono disputati campionati a causa degli eventi bellici. Il calcio riprese così dopo la Liberazione e la Sestrese, ripresa la sua antica denominazione togliendo l’ingombrante “Cavagnaro”, fu ammessa ad un girone misto serie B-C con questa classifica: Alessandria 30, Vigevano 30, Pro Vercelli 27, Piacenza 26, Novara 24, Casale 24, Biellese 21, Vogherese 21, Sestrese 20, Savona 17, Cuneo 12, Ausonia Spezia 12.

Il rientro in campo dei verdi fu addirittura trionfale con un clamoroso successo in Corso Ricci a Savona, per 3 – 0.

Prima giornata, domenica 14 ottobre 1945

Savona – Sestrese 0 – 3

Reti: 8’ Peruzzo, 76’ Ciferri, 81’ Biddau.

Savona: Pendibene, Vignolo, Varicelli, Tomei, Zorzin, Calcagno, Ghiglione, Lamberti, Cappelli, Martini, Labbate.

Sestrese: Tonini, Manfredini, Lucchesi, Ivaldi I, Ivaldi II, Bonelli, Biddau, Pastorino I, Pastorino II, Ciferri, Peruzzo.

Campionato di Serie B 1946 – 47

La Sestrese disputa l’unico campionato di Serie B della sua storia. Un torneo articolato su 3 gironi, considerata l’impossibilità di varare un girone unico nazionale per via delle pessime condizioni di strade e ferrovie colpite dai bombardamenti. Un girone difficilissimo con ben cinque retrocessioni: alla fine nella discesa in Serie C sono coinvolte sia la Sestrese sia il Savona con Biellese, Lecco e Casale.

Classifica: Pro Patria 60, Legnano 53, Novara 48, Seregno 48, Spezia 48, Pistoiese 48, Vigevano 46,  Como 42, Pro Vercelli 42, Gallaratese 42, Fanfulla 41, Crema 41, Carrarese 41, Pro Sesto 41, Viareggio 40, Varese 40, Vogherese 39, Biellese 39, Sestrese 37, Lecco 34, Savona 32, Casale 22.

Campionato Serie C 1947 – 48

Il campionato si disputa su di una pluralità di gironi allo scopo di qualificare le squadre per il ritorno al campionato di Serie C a dimensione nazionale. La Sestrese nel Girone B centra l’obiettivo con questa classifica: Sestri Levante 42, Sestrese 42, Lavagnese 40, Pavia 38, Corniglianese 37, Pontedecimo 34, Rivarolese 32, Borgotarese 31, Bolzanetese 31, Varazze 30, Rapallo 30, Sarzanese 27, Entella 27, Derthona 18, Quarto 10, Bressana Bottarone 10.

Spareggio per il primo posto: Sestri Levante – Sestrese 1-0.

Campionato di Serie C 1948 – 49

E’ il campionato in cui il Savona di Agostino Bertolotto, grande protagonista del campionato con gli indimenticabili Castagno, Vignolo, Melandri, Longoni, Molinari, Re Dionigi, Cappelli, Siccardi e Zilli,  “per un punto Martin perse la cappa”, come titolò un settimanale sportivo, per opera del Fanfulla. Fatale, dopo aver dominato sul Fanfulla, il pareggio a Gallarate nell’ultima giornata (per completezza ricordiamo che i lodigiani trovarono la strada spianata da un rinunciatario Asti).

Classifica girone A: Fanfulla 56, Savona 55, Mortara 53, Sanremese 51, Casale 48, Vogherese 48, Pro Vercelli 47, Gallaratese 47, Biellese 47, Varese 44, Crema 42, Monza 42, Fossanese 41, Pro Lissone 39, Asti 36, Parabiago 36, Vita Nova Ponte San Pietro 36, Sestrese 35, Piacenza 35, Vigevano 34, Sestri Levante 30, Magenta 21

Formazione: Tonini,  Guasti, Macciò, Girardo, Mina, Della Noce, Parodi, Pastorino, Pellicari, Rebagliati, Ristori.

Campionato di Serie C 1949 – 50

Classifica girone A: Seregno 55, Mortara 55, Crema 52, Sanremese 52, Monza 51, Pavia 50, Savona 48, Casale 48, Varese 47, Gallaratese 45, Villasanta 41, Biellese 40, Fossanese 40, Omegna 40, Sestrese 40, Pro Vercelli 37, Luino 37, Rivarolese 36, Pro Lissone 30, Vogherese 29, Asti 28, Parabiago 23.

Formazione: Tonini, Nespolo, Macciò, Gonella, Mina, Guasti, Parodi, Paganelli, Pellicari, Rebagliati, Esquilino.

Campionato di Serie C 1950 – 51

Classifica girone A: Monza 56, Sanremese 54, Pavia 53, Alessandria 48, Lecco 44, Casale 41, Gallaratese 40, Savona 40, Biellese 38, Saronno 37, Rapallo 37, Villasanta 36, Varese 35, Fossanese 34, Pro Vercelli 34, Magenta 33, Omegna 26, Sestrese 25, Luino 25, Mortara 24.

La Sestrese retrocede in Promozione. Non ritornerà mai più in Serie C, categoria nella quale ha disputato ben 12 campionati.

Formazione: Tonini, Cavanna, Macciò, Parodi, Guasti, Giannoni, Paganelli, Barbini, Pellicari, Della Noce, Penzo.

Campionato Promozione Interregionale 1951 – 52

Classifica: Novese 46, Vogherese 44, Sestrese 43, Cuneo 43, Sestri Levante 43, Alassio 39, Vado 38, Entella 37, Pontedecimo 37, Acqui 36, Arsenalspezia 35, Veloce Savona 34, Sampierdarenese 34, Bolzanetese 26, Imperia 24, Val Bordighera 22, Pro Recco 20, Albenga 11.

Formazione: Griggi, Parodi, Macciò, Armari, Cavanna, Paganelli, Nizzola, Briano, Reale, Ferrari, Borgini.

Mario Briano sarà, negli anni ’70, presidente di un brillante Savona Fbc.

Campionato di IV Serie 1952 – 53

La ristrutturazione dei campionati ha portato alla costituzione del campionato di IV Serie e la Sestrese partecipa a questo campionato nel girone D.

Classifica: Carrarese 37, Rapallo 34, Sestri Levante 34, Casale 33, Vigor Abbiategrasso 33, Rivarolese 32, Pro Vercelli 32, Cuneo 31, Valenzana 30, Massese 29, Fossanese 29, Sestrese 29, Vogherese 27, Novese 25, Spezia 22, Savona 20.

Formazione: Remaggi, Brancaleoni (terzino destinato alla Serie A con Como, Bari, Torino, Reggina), Bellagamba, Ivaldi, Armari, Ferrari, Reale, Briano, Tanganelli, Nizzola, Tobia.

Campionato di IV Serie 1953 – 54

Classifica girone A: Aosta 40, Biellese 40, Pro Vercelli 36, Cuneo 36, Arsenalspezia 33, Borgosesia 30, Sestrese 30, Massese 30, Casale 30, Valenzana 29, Saluzzo 27, Fossanese 26, Rivarolese 26, Rapallo 24, Sestri Levante 22, Albenga 21.

Campionato di IV Serie 1954 – 55

La Sestrese, impegnata in un campionato ricco di nomi eccellenti (Pro Vercelli, Ivrea, Cenisia, Biellese, Casale ) retrocede nel campionato di Promozione Regionale dopo una dura lotta con il Vado che si salva all’ultima giornata: lo 0-0 finale nello scontro diretto infatti salva i rossoblu e condanna i verdi.

Classifica: Pro Vercelli 48, Novese 42, Ivrea 39, Cenisia 38, Biellese 37, Arsenalspezia 37, Vogherese 34, Borgosesia 34, Fossanese 34, Rapallo 33, Cuneo 33, Casale 31, Valenzana 31, Vado 31, Sestrese 30, Rivarolese 28, Saluzzo 27, Aosta 25.

Formazione: Persi, Ivaldi, Cuttica (anche lui destinato alla Serie A con Verona, Modena e Genoa), Armari, Guasti, Della Noce, Bellagamba, Zunino, Pastorino, Borri, Passera.

Campionato di Promozione 1955 – 56

Grande successo dei verdi che tornano immediatamente in IV Serie. E’ una Sestrese con grandi qualità dal portiere Venanzi, un monumento del calcio ligure, ad Armari, Guerra, Siccardi e al formidabile Mainetto, tra i talenti più brillanti del nostro calcio.

Classifica: Sestrese 54, Andrea Doria 45, Savona 41, Varazze 39, CSI Pegli 35, Alassio 34, Colombo Cogoleto 33, Carcarese 32, Vigili Genova 28, Sampierdarenese 27, Imperia 25, Albenga 24, Don Bosco Sampierdarena 18, Albisola 18, Cairese 14, Mameli Voltri 13.

Formazione: Venanzi, Zunino, Rollando, Armari, Guasti, Pedroni, Mainetto, Fontana, Guerra, Siccardi, Bozzi.

Campionato di IV Serie 1956 – 57

Classifica: Pro Vercelli 48, Cenisia Torino 47, Cuneo 46, Casale 43, Corbetta 42, Novese 41, Sestrese 38, Asti 37, Entella 36, Ivrea 35, Sammargheritese 33, Veloce Savona 32, Pinerolo 31, Vogherese 30, Vado 29, Rapallo 27, Fossanese 10, Wild Novara 7.

Formazione: Leoncini, Zunino, Rollando, Armari, Guasti, Pedroni, Giraudo, Fontana, Villa, Siccardi, Lasagna.

Campionato Interregionale II Serie 1957 – 58

Il campionato di IV Serie si sdoppia in due categorie e la Sestrese non centra il bersaglio mancando la qualificazione al nuovo campionato di Serie D.

Classifica: Entella 41, Andrea Doria 40, Vado 35, Fossanese 33, Pinerolo 33, La Chivasso 32, Sestri Levante 32, Magenta 30, Asti 30, Savona 30, Sammargheritese 29, Veloce Savona 27, Rapallo 27, Sestrese 25, Ivrea 20, Vogherese 17.

Formazione: Venanzi, Rollando, Murta, Giraudo, Guasti, Fumi, Grillo, Zanier, Mainetto, Siccardi, Minniti.

Campionato di Promozione 1958 – 59

Sestrese promossa in IV Serie, al termine della stagione viene inglobata l’Andrea Doria.

Classifica Girone B: Sestrese 50, Pontedecimo 43, UITE 39, Rivarolese 38, Pegliese 35, Lavagnese 34, Don Bosco Sampierdarena 31, Riva Trigoso 29, Vigili Genova 29, Sarzanese 27, Bolzanetese 24, Carlo Grasso Rapallo 23, Ovadese 23, Colombo Cogoleto 22, Sampierdarenese 19, Pertinace 13.

Campionato di IV Serie 1959 – 60

Il campionato 1959 – 60 è disputato sotto l’insegna di SestreseDoria, sarà l’unica occasione con la stagione 1960 – 61 si ritornerà all’antica e classica denominazione.

Classifica: Entella 52, Derthona 49, Ivrea 42, Rapallo 42, Imperia 41, Novese 41, Sammargheritese 40, Aosta 39, Cuneo 38, Cenisia Torino 32, Sestri Levante 31, Sestrese Doria 31,  Trinese 28, Inveruno 27, Magenta 27, Asti 23, Arsenal Spezia 20, Fossanese 9.

Formazione:Toso, Paravagna, Rossi, Ottonelli, Maglioni, Thea, Villa, Zanier, Gianetto, Ghiandi, Ferraris.

Campionato di IV Serie 1960 – 61

Classifica: Empoli 48, Imperia 41, Rapallo 39, Derthna 39, Pietrasanta 38, Sestri Levante 35, Cuoiopelli 34, Novese 33, Pontedera 33, Asti 33, Massese 33, Finale Ligure 33, Sammargheritese 32, Sangiovannese 32, Sestrese 31, Cuneo 31, Chieri 28, Cenisia Torino 19.

Formazione: Giacomelli, Paravagna, Rossi, Molinari, Maglioni, Zaniga, Pastorino, Mainetto, Bagnara, Ghiandi, Pelizza.

Campionato di IV Serie 1961 – 62

Campionato pessimo, ultimo posto e retrocessione in Promozione.

Classifica: Rapallo 48, Entella 46, Viareggio 44, Borgomanero 35, Novese 35, Imperia 35, Pietrasanta 34, Finale 34, Albenga 34, Asti 33, Sestri Levante 33, Pavia 33, Trinese 32, Massese 32, Derthona 30, Sammargheritese 30, Aosta 23, Sestrese 21

Formazione: Manni, Scarsi, Giorgini, Frassinetti, Odone, Pastorino, Valle, Molinari, Taccioli, Bruzzone, Gianetto.

Campionato di Promozione 1962 – 63

Classifica: Cairese 48, Vado 46, Sestrese 44, Gruppo C 44, Loanesi 39, Edera Prà 34, Varazze 34, Argentina 33, Cengio 29, Albisola 27, Ventimigliese 25, Auxilium Alassio 22, Elah Pegli 20, Carcarese 17, Dianese 16, Altarese 1.

Formazione: Manni, Rivano, Giorgini, Paravagna, Bigliotti, Pastorino, Bagnara, Caredda, taccioli, Cianetti, Gianetto.

Campionato di Promozione 1963 – 64

Classifica Girone B: Pontedecimo 46, Sestrese 46, Arsenalspezia 45, Carlo Grasso Rapallo 41, Vigili Genova 39, Sant’Agostino Sant’Olcese 35, Ligorna 30, Riva Trigoso 29, Don Bosco Sampierdarena 27, ANPI Casassa 23, Borgo Pila 22, Edera Prà 22, Rivarolese 22, Sampierdarenese 22, Fincosit 20, Borgoratti 12.

Classifica girone finale per l’ammissione in Serie D: Albenga 9, Sestrese 9, Pontedecimo 6, Cairese 0. Albenga promossa per differenza reti. 

Tabellino partita di finale.

Sestrese – Cairese 2-1

Reti: 34’ Pastorino, 40’ Minuto rigore, 71’ Bigliotti.

Sestrese: Giberti, Micheloni, Giorgini, Pastorino, Bigliotti, Gianetto, Magnanego, Fontana, Ghelfi, Cianetti, Ungaro.

Cairese: Angelini, Altobelli, Bonello, Veglio, Pierucci, Papes, Lucchesi I, Minuto, Monaci, Lucchesi II, Pasio.

Campionato di Promozione 1964 – 65

Vinto il campionato nel girone A, i Verdi non superano nuovamente le finali per l’accesso alla Serie D. Classifica Girone A: Sestrese 52, Gruppo C 49, Vado 37, Veloce Savona 36, Cairese 34,Sampierdarenese 32, Spotornese 31, Varazze 30, Loanesi 28, Ventimigliese 26, Albisola 25, Argentina 25, Colombo Cogoleto 23, Cengio 22, Elah Pegli 20, Edera Prà 9.

Formazione: Sommariva, Rusca, Rollando, Moggia, Bigliotti, Carlini, Zingariello, Coscia, Ungaro, Bodi, Gianetto.

Classifica girone finale: Gruppo C 8, Sestrese 7, Arsenale 6, Sammargheritese 5.

Campionato di Promozione 1965 – 66

Per la terza volta consecutiva la Sestrese arriva alle finali ma non conquista la promozione, superata dal Sestri Levante.

Classifica girone A:  Sestrese 42, Campese 40, Pontedecimo 37, Loanesi 37, Ventimigliese 34, Spotornese 33, Varazze 31, Nolese 31, Cairese 31. Veloce Savona 30, Vado 29, Argentina 27, Sampierdarenese 24, Finale Ligure 23, Albisola 21, Colombo Cogoleto 8.

Formazione: Sommariva, Rusca, Budicin, Rollando, Moggia, Gianetto, Orlandini, Berta, Gallione, Orlandini.

Campionato di Promozione 1966 – 67

Finalmente arriva l’agognata promozione, Questa volta, infatti, è sufficiente vincere il girone A e il salto di categoria è assicurato direttamente. I verdistellati compiono una grande impresa perdendo soltanto una partita a Varazze per 3-2. Fermiamo a questo punto il nostro racconto che ha attraversato oltre quarant’anni di calcio ligure attraverso generazioni di appassionati sportivi. Da rilevare che la Sestrese ha un organico di primissimo ordine, a cominciare dal portiere Profumo, ai difensori Verri, Sole e Moggia, al cervello-pensante Gianetto, al pluridecorato Gigi Bodi, vasta esperienza in Serie A, all’ala Zingariello, un sempreverde, fino all’ex biancoblu Dubourgel, autentico mastino del centrocampo.

Classifica: Sestrese 54, Varazze 40, Campese 41, Vado 40, Spotornese 34, Finale 34, Veloce Savona 32, Loanesi 28, Cairese 24, Pontedecimo 23, Sampierdarenese 22, Argentina 20, Villetta Savona 20, Nolese 20, Ventimigliese 20, Rossiglionese 19.

Formazione: Profumo, Vigo, Verri, Moggia, Sole, Gianetto, Zingariello, Rossetti, Giovannazzi, Bodi, Dubourgel.

 

STORIA DELLA SESTRESE (CON GALLERIA FOTOGRAFICA) DAGLI ANNI ’20 AGLI ANNI ’60 

di LUCIANO ANGELINI e FRANCO ASTENGO

C’è un filo diretto tra Savona e l’Argentina grazie al calcio, o meglio grazie alla Sestrese e alla passione di German Carzino, il nostro corrispondente da Buenos Aires, sospinto e sorretto da uno stretto  e intenso legame familiare con la società verdestellata, un legame che desidera testimoniare e tenere vivo anche e soprattutto attraverso il nostro Blog. Proprio per questo ci ha inviato alcune foto storiche riguardanti la Sestrese anni ’20 –‘30, immagini inedite che abbiamo deciso di pubblicare facendole seguire da altre foto della storia sestrese (con una variante sampierdarenese risalente ai tempi nei quali i “lupi” erano allenati da Ercole Carzino, antenato dal nostro German) invitando eventuali nostri lettori qualora riconoscessero loro avi nelle formazioni a segnalarcelo.

Di seguito alle foto ampliamo la nostra della gloriosa società sestrese ricostruendo i campionati nell’arco di quarant’anni: dagli anni ’20 agli anni ’60 convinti di fornire così un importante contributo alla ricostruzione alla storia del calcio ligure.

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Prima foto inviataci da German Carzino: una Sestrese anni ’30

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Seconda foto inviatoci da German Carzino

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 Sestrese – Savona in via Tripoli campionato 1927- 1928

Sesta giornata 6 Novembre 1927

Sestrese – Savona 2- 0

Reti: 3’ Zunino, 35’ Traverso su rigore.

Sestrese: Castellani, Corradini, Traverso, Magnifico, Toselli, Ionata, Novella, Nespolo, Zunino, Berta, Masetti.

Savona: De Salvo, Bona, Pantani, Perlo, Ambrosa, Esposto, Pellati, Rosso, Bertolero, Oxilia, Giacoppo.

Arbitro: Pozzi di Monza.

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Sestrese anni ’30 sul campo di via Chiaravagna

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La Sestrese  stagione 1923 – 1924: Costa (una presenza in nazionale), Morchio, Bozzano, Rivara, Toselli, Brunetti, Berta, Masetti, Traverso I, Cimarosti, Traversa 

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Un’immagine del campo di via Chiaravagna negli anni ’50 : si gioca il derby Sestrese – Elah Pegli

 

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Finale 1940 – 41 Siracusa – Sestrese 1-0. Da sinistra Nanni Vanara (già grande protagonista con il Savona), Nervi, Ivaldi, Billia, Fossati, Pegorer, Sabbatini, Costa, Remaggi, Monari

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La Sestrese-Cavagnaro campionato ’38 – 39. Formazione: Remaggi, Rosso, Foglia (nella foto il secondo in piedi da sinistra), Solari, Bonelli, De Negri, Carlevaro, Patrocchi, Pantani, Sabatini (ultimo in piedi a destra, accanto al massaggiatore), Scotto.

La nostra ricostruzione storica inizia dal Campionato di Divisione Nazionale 1920 – 21

La Sestrese compare per la prima volta nel campionato di Divisione Nazionale nella stagione 1920 – 21, girone ligure che si concluse con questa classifica finale: ANDREA DORIA 22, GENOA 19, SPEZIA 17, SAVONA 17, SAMPIERDARENESE 16, SPES GENOVA 12, SESTRESE 9, RIVAROLESE 0.

Gara d’esordio il 31-10-1920: Sestrese – Genoa 0-3 per un totale di 2 vittorie (entrambe con la Rivarolese punteggio di 2-0) 5 pareggi e 7 sconfitte.

Formazione tipo: Guglielmini, Bogliolo, Bozzano, Masetti, Manerba, Ribatto, Olcese, Repetto, Moltedo, Raggio, Sesia (Bagnara, Maineri, Maestri, Olcese, Bussich, Gavioli).

Campionato Figc 1921 – 22

La stagione della scissione. Le “grandi” si mettono in proprio, in attesa del girone unico, e formano la CCI su due gironi. La Sestrese partecipa al campionato delle “piccole”, basato su più gironi regionali, che sarà vinto dalla Novese.

Questa la classifica del girone ligure: Sampierdarenese 18, Speranza 12, Rivarolese 10, Sestrese 8, Spes Genova 7, Giovani Calciatori Grifone 5.

La Sestrese partecipa anche alla prima Coppa Italia, che sarà vinta dal Vado, restando eliminata al primo turno della Rivarolese 2-0.

Campionato di Seconda Divisione 1922 – 23

Raggiunto l’accordo con la “Pace di Brusnengo” il campionato si riunifica e la Sestrese partecipa vincdendolo  al torneo di Seconda Divisione, girone ligure – lombardo.

Questa la classifica finale: SESTRESE 22, VADO 19, SPES GENOVA 16, PAVIA 12, QUARTO 12, ENTELLA 11, GIOVANI CALCIATORI OEM 10, CASTEGGIO 10.

Formazione della Sestrese: Gazzo, Morchio, Bozzano, Capozzi, Toselli, Rivara, Repetto, Traverso, Traversa, Berta, Pigna.

Campionato di Seconda Divisione 1923 – 24

La Sestrese si impone nuovamente nel girone unico nel quale sono discese Savona e Speranza retrocesse dal campionato di  prima divisione.

Classifica: SESTRESE 21, RIVAROLESE 19, SAVONA 17, VADO 17, SPERANZA 15, VELOCI EMBRIACI 9, QUARTO 8, SPES 1.

Formazione della Sestrese: Costa (una presenza in nazionale), Morchio, Bozzano, Rivara, Toselli, Brunetti, Berta, Masetti, Traverso I, Cimarosti, Traversa (Traversa II, Bosano).

Campionato di Seconda Divisione 1924 – 25

Il girone si allarga e diventa ligure – piemontese. Si afferma la Novese con questa classifica: NOVESE 26, VALENZANA 25, RIVAROLESE 24, SPERANZA 22, SESTRESE 18, SAVONA 15, ASTI 14, ERRANTI VERCELLI 13, VADO 12, MOLASSANA 11.

Formazione della Sestrese: Lagomarsino, Traverso, Rivara, Brunetti, Testoni, Masetti, Castello, Cimarosti, Berta, Nespolo, Pigna.

Campionato di Seconda Divisione 1925 – 26

Ancora un girone ligure –piemontese ma questa volta affermazione dello Spezia.

Classifica finale: SPEZIA 29, SESTRESE 25, SAVONA 24, ASTI 23, SPERANZA 22, RIVAROLESE 21, FIT TORINO 20, VALENZANA 18, CORNIGLIANESE 17, VADO 14, NOVESE 8.

Formazione della Sestrese: Lagomarsino, Brunetti, Traverso II, Rivara, Camera, Profumo, Castello, Berta, Rollero, Costa, Pigna.

Campionato di Prima Divisione 1926 – 27

Si cambia registro: il fascismo impone le fusioni e ci si avvia verso il girone unico di Serie A e Serie B (l’operazione sarà completata con il campionato 1929 – 30). Questo girone di Prima Divisione comprende squadre liguri, piemontesi, lombarde fra le quali l’Us Milanese che pochi mesi dopo sarà costretta a confluire nell’Inter per formare l’Ambrosiana e lo Speranza che subirà la stessa sorte inglobata nel Savona.

Classifica finale: Novara 29, Biellese 24, Legnano 23, Sestrese 19, US Milanese 18, Savona 16, Spezia 16, Derthona 16, Asti 15, Speranza 4.

Formazione della Sestrese: Castellari, Traverso, Corradini, Magnifico, Toselli, Ionata, Castello, Masetti, Marchionneschi, Berta, Nespolo (Moretti, Cimarosti, Cinquegrani).

Campionato di Prima Divisione 1927 – 28

Questa volta le liguri sono abbinate alle toscane e alle emiliane. Si impone la Pistoiese, per questa classifica finale: Pistoiese 27, Prato 24, Spezia 24, Savona 21, Sestrese 20, Carrarese 16, Carpi 15, Pisa 15, Lecco 15 (unica lombarda intrusa), Lucchese 3.

Formazione della Sestrese:  Castellari, Corradini, Traverso, Magnifico, Toselli, Ionata, Novella, Nespolo, Zunino, Berta, Masetti.

Campionato di Prima Divisione 1928 – 29

La stagione precedente al girone unico. Si impone lo Spezia con la Sestrese al secondo posto e il Savona al terzo.

Classifica finale: Spezia 41, Sestrese 32, Savona 30, Ventimigliese 30, Pisa 28, Sestri Levante 28, Corniglianese 26, Viareggio 24, Rapallo 24, Carrarese 24, Rivarolese 22, Asti 22, Lucchese 19, Acqui 14.

Formazione della Sestrese: Amoretti (futuro portiere della Nazionale, Juventus, Fiorentina, Padova, Genoa, poi allenatore e scopritore in Mozambico di Eusebio,  perla del calcio portoghese), Traverso, Corradini, Canepa, Toselli, Ionata, Novella, Zunino, Berta, Masetti, Borfico (Zucca, Guasti).

Campionato di Prima Divisione 1929 -30

Si impone la Lucchese dopo spareggio alla Spezia (Lucchese – Rivarolese 1-0) per questa classifica finale: Lucchese 30, Rivarolese 30, Savona 28, Carrarese 28, Viareggio 26, Ventimigliese 26, Acqui 25, Sestrese 24, Pro Lissone 23, Empoli 22, Pisa 19, Rapallo 18, Sestri Levante 13 ritirate Asti e Corniglianese.

Formazione della Sestrese: Zucca, Savio, Berta, Canepa, Toselli, Ionata, Nespolo, Narizzano, Olivini, Bodrato, Masetti (Pasera, Gaggero, Guasti, Carlevaro, Borfico).

Campionato di Prima Divisione 1930 – 31

Dominio lombardo, si impone il Vigevano davanti a Pavia e Vogherese per questa classifica finale: VIGEVANO 37, PAVIA 31, VOGHERESE 31, SAVONA 30, BRA 26, RIVAROLESE 24, VENTIMIGLIESE 23, RAPALLO 21, ACQUI 20, SESTRESE 20, IMPERIA 18, ABBIATEGRASSO 16, CODOGNO 14.

Formazione della Sestrese: Amoretti, Mosca, Berta, Gaggero, Bonelli, Respi, Novella, Guasti, Sabatini, Masetti, Testa (Castellari, Conte, Canepa, Carrara, Gregorio).

Campionato di Prima Divisione 1931 – 32

Si impone il Savona mentre accede alla finali per la promozione in Serie B anche la Sampierdarenese, tornata all’insegna d’origine dopo la disastrosa vicenda della Dominante imposta dal fascismo. Gli striscioni biancoblu non riusciranno nell’impresa del salto di categoria che invece toccherà ai più esperti lupi sampierdarenesi.

Classifica finale del girone: SAVONA 42, SAMPIERDARENESE 40, RAPALLO 34, EMPOLI 33, DERTHONA 32, ANDREA DORIA 31, PISA 31, VIAREGGIO 31, VENTIMIGLIESE 29, LUCCHESE 29, CARRARESE 27, RIVAROLESE 26, SESTRESE 26, IMPERIA 23, ACQUI 20, PONTEX 18.

Formazione  della Sestrese: Remaggi (sarà un punto di forza per molte stagioni), Mosca, Berta, Bonelli, Bianchi, Nespolo, Carrara, Piccinini, Testa, Bottino, Guasti  (Ravera, Piccinini, Gaggero I, Gaggero II).

Nell’Imperia CARZINO figura come portiere con questa formazione: Carzino, Stefani, Bay, Ansi, Geanesi, Magnetto, Grosso, Testera, Ghiglione, Cagno, Mantero.

Una formazione della Samp allenata da Ercole Carzino e Arpad Hajos

Campionato di Prima Divisione 1932 – 33

Duello rusticano tra Derthona e Savona , alla fine la spuntano i piemontesi con il minimo distacco. Da notare che al campionato partecipano anche le squadre riserve di Serie A.

Classifica finale: Derthona 36, Savona 35, Genoa riserve 34, Alessandria riserve 33, Andrea Doria 29, Imperia 27, Sestrese 27, Ventimigliese 25, Vogherese 23, Rapallo 22, Vado 20, Casale riserve 20, Casteggio 20, Pontedecimo 11.

Formazione della Sestrese: Ferrari, Ravera, Berta, Canepa, Bianchi, Testa, Landini, Zunino, Bottino, Parodi, Sala (Porta, Traversa, Giazzi).

Campionato di Prima Divisione 1933 – 34

Si impone nuovamente il Savona ma l’esito delle finali negherà ancora agli striscioni il passaggio in Serie B.

Classifica finale: SAVONA 47, ANDREA DORIA 45, IMPERIA 40, ENTELLA 34, VENTIMIGLIESE 33, VADO 29, GENOA RISERVE 28, SESTRESE 28, ALESSANDRIA RISERVE 27, ACQUI 27, ALASSIO 27, CORNIGLIANESE 26, PONTEDECIMO 25, RAPALLO 24, ALBENGA 20, RIVAROLESE 19.

Formazione della Sestrese: Remaggi, Dagnino, Testa, Pedinetti, Bianchi, Canepa, Novella, Carlevaro, Zunino, Parodi, Raggio  (Gaggero, Maranetto, Pagani, Marchiandi).

Campionato di Prima Divisione 1934 – 35

Lotta serrata a tre tra Sanremese, Savona e Sestrese ma alla fine sono i matuziani a prevalere.

Classifica finale: SANREMESE 37, SAVONA 35, SESTRESE 34, IMPERIA 32, VENTIMIGLIESE 32, ENTELLA 31, RAPALLO 30, ALBENGA 25, VADO 24, ACQUI 23, CORNIGLIANESE 22, ALASSIO 18, MAURINA 11, PORTUALE 10.

Formazione della Sestrese: Giani, Testa, Dagnino, Lucchese, Bonelli, Sconfienza, Novella, Maranetto, Carlevaro, Parodi, Marchiandi (Canessa).

Campionato di Serie C 1935 – 36

Si completa il disegno di riorganizzazione del calcio italiano con l’istituzione della Serie C. Girone ligure – piemontese – toscano. Spezia e Sanremese terminano appaiate ma la Sanremese rinuncia allo spareggio e gli aquilotti salgono in Serie B.

Classifica finale: SPEZIA 46, SANREMESE 46, SESTRESE 34, ANDREA DORIA 33, ENTELLA 32, IMPERIA 30, PONTEDECIMO 27, ASTI 27, DERTHONA 27, SAVONA 25, RIVAROLESE 24, PONTEDERA 23, MONTEVARCHI 17, VENTIMIGLIESE 17, CASALE 12, RITIRATO EMPOLI.

Formazione della Sestrese: Giani, Oliva, Sconfienza, Pedrinetti, Testa, Lucher, Carlevaro, Bianchi, Fossati, Sabatini, Rivolo (Travaglino, Pesce).

Campionato di Serie C 1936 – 37

Tocca alla Sestrese contrastare fino all’ultimo la Sanremese che questa volta stacca il biglietto per la cadetteria.

Classifica finale: SANREMESE 48, SESTRESE 46, RIVAROLESE 38, BIELLESE 36, IMPERIA 36, SAVONA 33, ENTELLA 33, ASTI 31, PINEROLO 27, PONTEDECIMO 26, VADO 26, CORNIGLIANESE 25, ANDREA DORIA 25, CARRARESE 22, ACQUI 20, DERTHONA 8.

Formazione della Sestrese: Remaggi, Oliva, Testa, Lucchese, Bonelli, Solari, Pesce, Fossati, Cerruti, Sabatini, Rivolo.

Campionato di Serie C 1937 – 38

Il fascismo impone il mutamento di denominazione alla Sestrese che diventa Cavagnaro aggiungendo al verde il nero, al Pontedecimo che si trasforma in Valpolcevera e al Rapallo mutato in Tigullia. Sul campo il Casale precede il Savona di cinque punti.

Classifica finale: CASALE 42, SAVONA 37, CAVAGNARO SESTRESE 36, BIELLESE 35, GALLARATESE 35, ASTI 34, IMPERIA 33, ENTELLA 30, ANDREA DORIA 30, PAVIA 30, VADO 29, CUSIANA 28, ACQUI 27, VALPOLCEVERA 21, DERTHONA 17, PINEROLO 16.

Formazione  Cavagnaro-Sestrese: Remaggi, Oliva, Rosso, Lucchese, Coppo, Canessa, Fossati, Cornara (un alessandrino che sarà lo scopritore di Gianni Rivera), Pantani, Sabatini, Rivolo.

Campionato di Serie C 1938 – 39

Duello Savona – Cavagnaro. Si impongono gli striscioni ma non riusciranno a passare l’esame delle finali.

Classifica finale: SAVONA 37, CAVAGNARO SESTRESE 31, VALPOLCEVERA 30, ACQUI 29, TIGULLIA RAPALLO 25, IMPERIA 25, VADO 22, ALBENGA 21, ANDREA DORIA 20, PINEROLO 20, ASTI 18, CUNEO 18, ENTELLA 16.

Formazione Cavagnaro-Sestrese: Remaggi, Rosso, Testa, Solari, Bonelli, De Negri, Carlevaro, Petrocchi, Pantani, Sabatini, Metelliano  (Sconfienza, Fossati, Scotto).

Campionato di Serie C 1939 – 40

Si impone nuovamente il Savona e questa volta ai biancoblu riesce il gran salto in Serie B.

Classifica finale: SAVONA 42, CAVAGNARO SESTRESE 40, CASALE 34, ASTI 33, TIGULLIA RAPALLO 32, VALPOLCEVERA 31, CUNEO 29, PINEROLO 29, ALBENGA 28, LITTORIO (altro mutamento di denominazione si tratta della Rivarolese) 26, ENTELLA 24, ACQUI 23, VADO 17, SAVIGLIANESE 17, ANDREA DORIA 15.

Formazione Cavagnaro-Sestrese: Remaggi, Rosso, Testa, Solari, Cornara, De Negri, Fossati, Vanara (ex savonese) Pantani, Sabatini, Costa (Narizzano, Bulla, Marchionneschi, Foglia, Patrocchi).

Il 10 Giugno 1940, mentre erano ancora ancora in corso le finali per la promozione in Serie B, l’Italia entra in guerra. La domenica precedente l’Ambrosiana-Inter ha vinto lo scudetto e Fausto Coppi il suo primo Giro d’Italia.

Campionato di Serie C  1940 – 41

La Cavagnaro –  Sestrese vince il girone D della Serie C con questa classifica: Cavagnaro Sestrese 34, Sanremese 32, Cuneo 30, Acqui 29,  Varazze 26,Rapallo 24, Asti 23, Albenga 23, Saviglianese 22, Ilva Savona 22, Littorio Rivarolo 15, Pinerolo 12. Ritirate: Entella, Valpolcevera Pontedecimo, Vado.

Classifica girone finale: Prato 7, Pro Patria 7, Siracusa 6, Cavagnaro Sestrese 4.

Formazione: Narizzano, Manfredini, Piccone, Solari, Nervi,De Negri, Fossati, Vanara, Costa, Sabatini, Argenti (in neroverde i due grandi ex savonesi Vanara e Argenti).

Campionato Serie C  1941 – 42

Classifica Girone D: Cuneo 50, Biellese 49,Pro Vercelli 40, Asti 38, Cavagnaro Sestrese 35, Rapallo 35, Casale 33, Sanremese 33, Cinzano 27, Acqui 25, Entella 23, Aosta 21, Saviglianese 21, Derthona 18, Ivrea 17, Varazze 15

Campionato Serie C 1942 – 43

Classifica girone F (comprendente squadre toscane) , i gironi erano stati ampliati con un minor numero di squadre per le difficoltà di trasporto derivanti dalla guerra: Carrarese 28, Pontedera 25, Cavagnaro Sestrese 23, Ilva Novi 23, Municipali Spezia 23, Entella 22, Forte dei Marmi 20, Villafranca 20, Derthona 15, Empoli 14, Rapallo 8. Cecina ritirato.

Nelle stagioni 1943 – 44 e 1944 – 45 non furono disputati campionati a causa degli eventi bellici. Il calcio riprese così dopo la Liberazione e la Sestrese, ripresa la sua antica denominazione togliendo l’ingombrante “Cavagnaro”, fu ammessa ad un girone misto serie B-C con questa classifica: Alessandria 30, Vigevano 30, Pro Vercelli 27, Piacenza 26, Novara 24, Casale 24, Biellese 21, Vogherese 21, Sestrese 20, Savona 17, Cuneo 12, Ausonia Spezia 12.

Il rientro in campo dei verdi fu addirittura trionfale con un clamoroso successo in Corso Ricci a Savona, per 3 – 0.

Prima giornata, domenica 14 ottobre 1945

Savona – Sestrese 0 – 3

Reti: 8’ Peruzzo, 76’ Ciferri, 81’ Biddau.

Savona: Pendibene, Vignolo, Varicelli, Tomei, Zorzin, Calcagno, Ghiglione, Lamberti, Cappelli, Martini, Labbate.

Sestrese: Tonini, Manfredini, Lucchesi, Ivaldi I, Ivaldi II, Bonelli, Biddau, Pastorino I, Pastorino II, Ciferri, Peruzzo.

Campionato di Serie B 1946 – 47

La Sestrese disputa l’unico campionato di Serie B della sua storia. Un torneo articolato su 3 gironi, considerata l’impossibilità di varare un girone unico nazionale per via delle pessime condizioni di strade e ferrovie colpite dai bombardamenti. Un girone difficilissimo con ben cinque retrocessioni: alla fine nella discesa in Serie C sono coinvolte sia la Sestrese sia il Savona con Biellese, Lecco e Casale.

Classifica: Pro Patria 60, Legnano 53, Novara 48, Seregno 48, Spezia 48, Pistoiese 48, Vigevano 46,  Como 42, Pro Vercelli 42, Gallaratese 42, Fanfulla 41, Crema 41, Carrarese 41, Pro Sesto 41, Viareggio 40, Varese 40, Vogherese 39, Biellese 39, Sestrese 37, Lecco 34, Savona 32, Casale 22.

Campionato Serie C 1947 – 48

Il campionato si disputa su di una pluralità di gironi allo scopo di qualificare le squadre per il ritorno al campionato di Serie C a dimensione nazionale. La Sestrese nel Girone B centra l’obiettivo con questa classifica: Sestri Levante 42, Sestrese 42, Lavagnese 40, Pavia 38, Corniglianese 37, Pontedecimo 34, Rivarolese 32, Borgotarese 31, Bolzanetese 31, Varazze 30, Rapallo 30, Sarzanese 27, Entella 27, Derthona 18, Quarto 10, Bressana Bottarone 10.

Spareggio per il primo posto: Sestri Levante – Sestrese 1-0.

Campionato di Serie C 1948 – 49

E’ il campionato in cui il Savona di Agostino Bertolotto, grande protagonista del campionato con gli indimenticabili Castagno, Vignolo, Melandri, Longoni, Molinari, Re Dionigi, Cappelli, Siccardi e Zilli,  “per un punto Martin perse la cappa”, come titolò un settimanale sportivo, per opera del Fanfulla. Fatale, dopo aver dominato sul Fanfulla, il pareggio a Gallarate nell’ultima giornata (per completezza ricordiamo che i lodigiani trovarono la strada spianata da un rinunciatario Asti).

Classifica girone A: Fanfulla 56, Savona 55, Mortara 53, Sanremese 51, Casale 48, Vogherese 48, Pro Vercelli 47, Gallaratese 47, Biellese 47, Varese 44, Crema 42, Monza 42, Fossanese 41, Pro Lissone 39, Asti 36, Parabiago 36, Vita Nova Ponte San Pietro 36, Sestrese 35, Piacenza 35, Vigevano 34, Sestri Levante 30, Magenta 21

Formazione: Tonini,  Guasti, Macciò, Girardo, Mina, Della Noce, Parodi, Pastorino, Pellicari, Rebagliati, Ristori.

Campionato di Serie C 1949 – 50

Classifica girone A: Seregno 55, Mortara 55, Crema 52, Sanremese 52, Monza 51, Pavia 50, Savona 48, Casale 48, Varese 47, Gallaratese 45, Villasanta 41, Biellese 40, Fossanese 40, Omegna 40, Sestrese 40, Pro Vercelli 37, Luino 37, Rivarolese 36, Pro Lissone 30, Vogherese 29, Asti 28, Parabiago 23.

Formazione: Tonini, Nespolo, Macciò, Gonella, Mina, Guasti, Parodi, Paganelli, Pellicari, Rebagliati, Esquilino.

Campionato di Serie C 1950 – 51

Classifica girone A: Monza 56, Sanremese 54, Pavia 53, Alessandria 48, Lecco 44, Casale 41, Gallaratese 40, Savona 40, Biellese 38, Saronno 37, Rapallo 37, Villasanta 36, Varese 35, Fossanese 34, Pro Vercelli 34, Magenta 33, Omegna 26, Sestrese 25, Luino 25, Mortara 24.

La Sestrese retrocede in Promozione. Non ritornerà mai più in Serie C, categoria nella quale ha disputato ben 12 campionati.

Formazione: Tonini, Cavanna, Macciò, Parodi, Guasti, Giannoni, Paganelli, Barbini, Pellicari, Della Noce, Penzo.

Campionato Promozione Interregionale 1951 – 52

Classifica: Novese 46, Vogherese 44, Sestrese 43, Cuneo 43, Sestri Levante 43, Alassio 39, Vado 38, Entella 37, Pontedecimo 37, Acqui 36, Arsenalspezia 35, Veloce Savona 34, Sampierdarenese 34, Bolzanetese 26, Imperia 24, Val Bordighera 22, Pro Recco 20, Albenga 11.

Formazione: Griggi, Parodi, Macciò, Armari, Cavanna, Paganelli, Nizzola, Briano, Reale, Ferrari, Borgini.

Mario Briano sarà, negli anni ’70, presidente di un brillante Savona Fbc.

Campionato di IV Serie 1952 – 53

La ristrutturazione dei campionati ha portato alla costituzione del campionato di IV Serie e la Sestrese partecipa a questo campionato nel girone D.

Classifica: Carrarese 37, Rapallo 34, Sestri Levante 34, Casale 33, Vigor Abbiategrasso 33, Rivarolese 32, Pro Vercelli 32, Cuneo 31, Valenzana 30, Massese 29, Fossanese 29, Sestrese 29, Vogherese 27, Novese 25, Spezia 22, Savona 20.

Formazione: Remaggi, Brancaleoni (terzino destinato alla Serie A con Como, Bari, Torino, Reggina), Bellagamba, Ivaldi, Armari, Ferrari, Reale, Briano, Tanganelli, Nizzola, Tobia.

Campionato di IV Serie 1953 – 54

Classifica girone A: Aosta 40, Biellese 40, Pro Vercelli 36, Cuneo 36, Arsenalspezia 33, Borgosesia 30, Sestrese 30, Massese 30, Casale 30, Valenzana 29, Saluzzo 27, Fossanese 26, Rivarolese 26, Rapallo 24, Sestri Levante 22, Albenga 21.

Campionato di IV Serie 1954 – 55

La Sestrese, impegnata in un campionato ricco di nomi eccellenti (Pro Vercelli, Ivrea, Cenisia, Biellese, Casale ) retrocede nel campionato di Promozione Regionale dopo una dura lotta con il Vado che si salva all’ultima giornata: lo 0-0 finale nello scontro diretto infatti salva i rossoblu e condanna i verdi.

Classifica: Pro Vercelli 48, Novese 42, Ivrea 39, Cenisia 38, Biellese 37, Arsenalspezia 37, Vogherese 34, Borgosesia 34, Fossanese 34, Rapallo 33, Cuneo 33, Casale 31, Valenzana 31, Vado 31, Sestrese 30, Rivarolese 28, Saluzzo 27, Aosta 25.

Formazione: Persi, Ivaldi, Cuttica (anche lui destinato alla Serie A con Verona, Modena e Genoa), Armari, Guasti, Della Noce, Bellagamba, Zunino, Pastorino, Borri, Passera.

Campionato di Promozione 1955 – 56

Grande successo dei verdi che tornano immediatamente in IV Serie. E’ una Sestrese con grandi qualità dal portiere Venanzi, un monumento del calcio ligure, ad Armari, Guerra, Siccardi e al formidabile Mainetto, tra i talenti più brillanti del nostro calcio.

Classifica: Sestrese 54, Andrea Doria 45, Savona 41, Varazze 39, CSI Pegli 35, Alassio 34, Colombo Cogoleto 33, Carcarese 32, Vigili Genova 28, Sampierdarenese 27, Imperia 25, Albenga 24, Don Bosco Sampierdarena 18, Albisola 18, Cairese 14, Mameli Voltri 13.

Formazione: Venanzi, Zunino, Rollando, Armari, Guasti, Pedroni, Mainetto, Fontana, Guerra, Siccardi, Bozzi.

Campionato di IV Serie 1956 – 57

Classifica: Pro Vercelli 48, Cenisia Torino 47, Cuneo 46, Casale 43, Corbetta 42, Novese 41, Sestrese 38, Asti 37, Entella 36, Ivrea 35, Sammargheritese 33, Veloce Savona 32, Pinerolo 31, Vogherese 30, Vado 29, Rapallo 27, Fossanese 10, Wild Novara 7.

Formazione: Leoncini, Zunino, Rollando, Armari, Guasti, Pedroni, Giraudo, Fontana, Villa, Siccardi, Lasagna.

Campionato Interregionale II Serie 1957 – 58

Il campionato di IV Serie si sdoppia in due categorie e la Sestrese non centra il bersaglio mancando la qualificazione al nuovo campionato di Serie D.

Classifica: Entella 41, Andrea Doria 40, Vado 35, Fossanese 33, Pinerolo 33, La Chivasso 32, Sestri Levante 32, Magenta 30, Asti 30, Savona 30, Sammargheritese 29, Veloce Savona 27, Rapallo 27, Sestrese 25, Ivrea 20, Vogherese 17.

Formazione: Venanzi, Rollando, Murta, Giraudo, Guasti, Fumi, Grillo, Zanier, Mainetto, Siccardi, Minniti.

Campionato di Promozione 1958 – 59

Sestrese promossa in IV Serie, al termine della stagione viene inglobata l’Andrea Doria.

Classifica Girone B: Sestrese 50, Pontedecimo 43, UITE 39, Rivarolese 38, Pegliese 35, Lavagnese 34, Don Bosco Sampierdarena 31, Riva Trigoso 29, Vigili Genova 29, Sarzanese 27, Bolzanetese 24, Carlo Grasso Rapallo 23, Ovadese 23, Colombo Cogoleto 22, Sampierdarenese 19, Pertinace 13.

Campionato di IV Serie 1959 – 60

Il campionato 1959 – 60 è disputato sotto l’insegna di SestreseDoria, sarà l’unica occasione con la stagione 1960 – 61 si ritornerà all’antica e classica denominazione.

Classifica: Entella 52, Derthona 49, Ivrea 42, Rapallo 42, Imperia 41, Novese 41, Sammargheritese 40, Aosta 39, Cuneo 38, Cenisia Torino 32, Sestri Levante 31, Sestrese Doria 31,  Trinese 28, Inveruno 27, Magenta 27, Asti 23, Arsenal Spezia 20, Fossanese 9.

Formazione:Toso, Paravagna, Rossi, Ottonelli, Maglioni, Thea, Villa, Zanier, Gianetto, Ghiandi, Ferraris.

Campionato di IV Serie 1960 – 61

Classifica: Empoli 48, Imperia 41, Rapallo 39, Derthna 39, Pietrasanta 38, Sestri Levante 35, Cuoiopelli 34, Novese 33, Pontedera 33, Asti 33, Massese 33, Finale Ligure 33, Sammargheritese 32, Sangiovannese 32, Sestrese 31, Cuneo 31, Chieri 28, Cenisia Torino 19.

Formazione: Giacomelli, Paravagna, Rossi, Molinari, Maglioni, Zaniga, Pastorino, Mainetto, Bagnara, Ghiandi, Pelizza.

Campionato di IV Serie 1961 – 62

Campionato pessimo, ultimo posto e retrocessione in Promozione.

Classifica: Rapallo 48, Entella 46, Viareggio 44, Borgomanero 35, Novese 35, Imperia 35, Pietrasanta 34, Finale 34, Albenga 34, Asti 33, Sestri Levante 33, Pavia 33, Trinese 32, Massese 32, Derthona 30, Sammargheritese 30, Aosta 23, Sestrese 21

Formazione: Manni, Scarsi, Giorgini, Frassinetti, Odone, Pastorino, Valle, Molinari, Taccioli, Bruzzone, Gianetto.

Campionato di Promozione 1962 – 63

Classifica: Cairese 48, Vado 46, Sestrese 44, Gruppo C 44, Loanesi 39, Edera Prà 34, Varazze 34, Argentina 33, Cengio 29, Albisola 27, Ventimigliese 25, Auxilium Alassio 22, Elah Pegli 20, Carcarese 17, Dianese 16, Altarese 1.

Formazione: Manni, Rivano, Giorgini, Paravagna, Bigliotti, Pastorino, Bagnara, Caredda, taccioli, Cianetti, Gianetto.

Campionato di Promozione 1963 – 64

Classifica Girone B: Pontedecimo 46, Sestrese 46, Arsenalspezia 45, Carlo Grasso Rapallo 41, Vigili Genova 39, Sant’Agostino Sant’Olcese 35, Ligorna 30, Riva Trigoso 29, Don Bosco Sampierdarena 27, ANPI Casassa 23, Borgo Pila 22, Edera Prà 22, Rivarolese 22, Sampierdarenese 22, Fincosit 20, Borgoratti 12.

Classifica girone finale per l’ammissione in Serie D: Albenga 9, Sestrese 9, Pontedecimo 6, Cairese 0. Albenga promossa per differenza reti. 

Tabellino partita di finale.

Sestrese – Cairese 2-1

Reti: 34’ Pastorino, 40’ Minuto rigore, 71’ Bigliotti.

Sestrese: Giberti, Micheloni, Giorgini, Pastorino, Bigliotti, Gianetto, Magnanego, Fontana, Ghelfi, Cianetti, Ungaro.

Cairese: Angelini, Altobelli, Bonello, Veglio, Pierucci, Papes, Lucchesi I, Minuto, Monaci, Lucchesi II, Pasio.

Campionato di Promozione 1964 – 65

Vinto il campionato nel girone A, i Verdi non superano nuovamente le finali per l’accesso alla Serie D. Classifica Girone A: Sestrese 52, Gruppo C 49, Vado 37, Veloce Savona 36, Cairese 34,Sampierdarenese 32, Spotornese 31, Varazze 30, Loanesi 28, Ventimigliese 26, Albisola 25, Argentina 25, Colombo Cogoleto 23, Cengio 22, Elah Pegli 20, Edera Prà 9.

Formazione: Sommariva, Rusca, Rollando, Moggia, Bigliotti, Carlini, Zingariello, Coscia, Ungaro, Bodi, Gianetto.

Classifica girone finale: Gruppo C 8, Sestrese 7, Arsenale 6, Sammargheritese 5.

Campionato di Promozione 1965 – 66

Per la terza volta consecutiva la Sestrese arriva alle finali ma non conquista la promozione, superata dal Sestri Levante.

Classifica girone A:  Sestrese 42, Campese 40, Pontedecimo 37, Loanesi 37, Ventimigliese 34, Spotornese 33, Varazze 31, Nolese 31, Cairese 31. Veloce Savona 30, Vado 29, Argentina 27, Sampierdarenese 24, Finale Ligure 23, Albisola 21, Colombo Cogoleto 8.

Formazione: Sommariva, Rusca, Budicin, Rollando, Moggia, Gianetto, Orlandini, Berta, Gallione, Orlandini.

Campionato di Promozione 1966 – 67

Finalmente arriva l’agognata promozione, Questa volta, infatti, è sufficiente vincere il girone A e il salto di categoria è assicurato direttamente. I verdistellati compiono una grande impresa perdendo soltanto una partita a Varazze per 3-2. Fermiamo a questo punto il nostro racconto che ha attraversato oltre quarant’anni di calcio ligure attraverso generazioni di appassionati sportivi. Da rilevare che la Sestrese ha un organico di primissimo ordine, a cominciare dal portiere Profumo, ai difensori Verri, Sole e Moggia, al cervello-pensante Gianetto, al pluridecorato Gigi Bodi, vasta esperienza in Serie A, all’ala Zingariello, un sempreverde, fino all’ex biancoblu Dubourgel, autentico mastino del centrocampo.

Classifica: Sestrese 54, Varazze 40, Campese 41, Vado 40, Spotornese 34, Finale 34, Veloce Savona 32, Loanesi 28, Cairese 24, Pontedecimo 23, Sampierdarenese 22, Argentina 20, Villetta Savona 20, Nolese 20, Ventimigliese 20, Rossiglionese 19.

Formazione: Profumo, Vigo, Verri, Moggia, Sole, Gianetto, Zingariello, Rossetti, Giovannazzi, Bodi, Dubourgel.

 

NEL CUORE DEGLI ANNI ’60 LA NAZIONALE DILETTANTI PROTAGONISTA IN EUROPA

di FRANCO ASTENGO

Nel corso degli ani ’60 l’organizzazione del calcio italiano raggiunse una sua conformazione stabile che si rivelò assolutamente produttiva sia a livello organizzativo, sia a livello tecnico. I livelli erano tre: quella professionistico (Serie A a 18 squadre, Serie B a 20 ), quello semi- professionistico (tre gironi di Serie C a 18 squadre; otto gironi di Serie D a 18 squadre); dilettantistico (gironi regionali di Promozione, interprovinciali e / o provinciali di Seconda e Terza categoria).

I settori giovanili comprendevano un torneo su più gironi riservato alle compagini di Serie A, B e C intitolato al compianto direttore dello “Sport Illustrato” Emilio De Martino; in seguito il torneo si sdoppiò , da un lato le squadre di A e B rimasero sotto l’insegna del De Martino, mentre quelle di C con qualche rinforzo di D passarono al torneo “Berretti” (il dirigente federale che aveva inventato proprio il settore semiprofessionistico). Le altre categorie gareggiavano con juniores (16- 19 anni) e allievi (14- 16) in gironi provinciali; con finali regionali e nazionali.

Questa struttura, fin qui schematicamente descritta, consentì la valorizzazione di un campionato in particolare: quello di Promozione, la categoria di Serie A dei dilettanti, alla quale partecipavano nelle diverse regioni squadre di importanti centri (alcune delle quali poi destinate a salire fino ai vertici della struttura) o di quartieri delle grandi città.

Un campionato, quello di Promozione, molto seguito dal pubblico in tempi nei quali la Tv trasmetteva soltanto la “registrata” di un solo tempo di una partita di serie A alla domenica sera alle 19 e – appunto – in centri importanti e popolati la “partita” per eccellenza era quella della squadra locale.

Sulla base della crescita di partecipazione del pubblico e di valori tecnici la Federazione decise così di formare una vera e propria “Nazionale Dilettanti”, in linea con le disposizioni dell’appena nata UEFA che si era mossa in analogia anche rispetto ad altre nazioni creando addirittura un vero e proprio campionato europeo del quale racconteremo le vicende (alcune delle quali ci hanno anche riguardato da vicino) almeno per le prime edizioni.

Inoltre la Federazione organizzò il Trofeo Zanetti (intitolato allo storico segretario della FIGC) riservato alla rappresentative regionali: si trattò di una “vetrina” molto importante che consentì di mettere in mostra diversi talenti della provincia italiana. La squadra ligure sfiorò il successo pieno nella prima edizione, 1960, con la finale perduta ai rigori dall’Emilia nello scenario dello Stadio Flaminio di Roma. Anche in altre edizioni però la compagine ligure diretta da Pippi Postiglioni accompagnato dal suo grande amico il massaggiatore Anselmi disputò ottimi tornei a quel livello,.

L’attività della squadra azzurra dei dilettanti si avviò attraverso alcune gare amichevoli. Ad Hannover il 7 aprile 1962 si disputò infatti un incontro tra la Nazionale dilettanti della Germania e l’omologa formazione italiana. La Germania si impose per 2-1, grazie a due calci di rigore a giudizio degli italiani ingiustamente assegnati.

L’Italia allenata dal tecnico federale Biti aveva allineato questa formazione: Baravalle (ottimo portiere in diverse squadre piemontesi dall’Ivrea alla Fossanese), Margiotti, Sponga (Jannarilli), Arosio, Pollica, Baci (Cesarini, primo ligure a far parte di questa squadra, giocatore del Pontedecimo), Gerosa, Zanetti, Veronesi (poi in Serie A con il Bologna), Nari, Vernizzi, autore della rete italiana.

11 Aprile 1962 altra sconfitta per 2-1 dall’Olanda con questa formazione: Baravalle, Margiotti, Sponga, Sverant (Paggi), Pullica, Jannarilli, Veronesi (Gerosa, che sarà compagno di squadra di Riva nella successiva stagione con il Legnano), Zanetti, Neri, Cesarini, Vernizzi. Rete di Margiotti.

Il primo successo arriva ad Ascoli Piceno il 12 maggio 1962 e la vittoria è conseguita su di un’avversaria particolarmente illustre e tradizionalmente ostica: l’Inghilterra.

Formazione: Baravalle, Gigante, Sponga, Jannarilli, Pullica, Barbacci, Vernizzi, Cesarini, Cocchi (Neri), Zanetti, Zamboni.

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La squadra vittoriosa sull’Inghilterra. Da sinistra in piedi il massaggiatore Selvi, Vernizzi, Barbacci, Cesarini, Cocchi, Zanetti, Jannarilli, l’allenatore Biti. Accosciati: Pullica, Sponga, Gigante, Baravalle, Zamboni

Il primo torneo ufficiale dell’UEFA riservato a squadre dilettanti si svolse nel 1963 in Inghilterra, nell’ambito delle manifestazioni organizzate per celebrare il centenario della Foot Ball Association. Per preparare il torneo la squadra italiana disputò una gara amichevole sul terreno dello stadio “Ferrando” di Alassio, sconfiggendo la Germania Occidentale con il punteggio di 2-1.

Formazione: Morana (in seguito al Palermo), Marino (Angeretti), Nardoni (in Serie A con la Roma), Gorla, Redi (Marini), Lancioni, Voltolini, Pilato, Mascheroni (tra serie A e B con Novara e Genoa), Zanelli (giocatore dalla grande tecnica, altro protagonista dei campionati piemontesi), Di Giovanni. Reti: Di Giovanni e Voltolini. Da notare come tra i convocati figurasse anche Bruno Vandone, genovese in quel momento in forza alla Sammargheritese che, in anni successivi, avrebbe indossato anche la maglia della Spotornese.

Al torneo inglese l’Italia fu inserita nel girone A con Scozia, Svizzera, Eire.

Italia – Svizzera 1-1 15 maggio 1963

Formazione: Morana, Marino, Nardoni, Gorla, Cairoli, Lancioni, Voltolini, Pilato, Mascheroni, Zanelli, Di Giovanni.

Rete: Voltolini

Scozia – Italia 3-1 18 maggio 1963

Formazione: Morana, Marino, Nardoni, Gorla, Cairoli, Lancioni, Di Giovanni, Zanetti, Mascheroni, Tranchina, Voltolini.

Rete: Voltolini.

Italia – Eire 2-0 18 maggio 1963

Formazione: Morana, Marino, Nardoni, Gorla, Cairoli, Lancioni, Pasqualin, Amici, Voltolini, Tranchina, Zanelli.

Reti: Cairoli, Tranchina. In campo il futuro avvocato Pasqualin di Vicenza, poi per lunghi anni vice-presidente dell’associazione allenatori presieduta dall’avvocato Campana (ex di Lanerossi e Bologna).

Classifica finale del girone A: Scozia 5, Italia e Svizzera 3, Eire 1.

Classifica finale del girone B: Germania Occidentale 6, Inghilterra 4, Francia 2, Olanda 0.

Finale a Sunderland : 22 maggio 1963 : Scozia – Germania occidentale 5-2

Per il 1964 accadde, dalle nostre parti, un fatto straordinario. Ne abbiamo già parlato nel nostro blog ma nell’occasione di questa rievocazione dell’attività della nazionale dilettanti non possiamo esimerci dal narrare ancora questa bellissima storia.

Il mese di maggio del 1964 fu davvero magico e sotto certi aspetti esaltante per il calcio dilettanti italiano e, in particolare, per quello ligure. Si disputò infatti in Liguria la fase finale del Torneo dell’Uefa riservato alle squadre nazionali dilettanti. Di seguito riportiamo per intero il resoconto, così come pubblicato dall’Almanacco del Calcio  1965 redatto da Leone Boccali (l’ultimo compilato dal grande giornalista direttore del “Calcio e Ciclismo illustrato” prima della sua scomparsa). In seguito l’Almanacco fu curato da Luigi Scarambone, fino a trasformarsi nell’attuale “Panini” vera e propria Bibbia per gli appassionati.

Ecco il testo: “Disputato per la prima volta nel 1963, in Inghilterra dov’era stato inquadrato nelle celebrazioni del Centenario della Football Association, il Torneo internazionale dilettanti ha vissuto la sua seconda edizione in Italia (e più precisamente in Liguria) dove ha vinto il titolo la Germania occidentale succedendo nel libro d’oro alla Scozia.

Due squadre italiane hanno partecipato al torneo 1964 essendo stata allestita all’ultimo momento, in seguito alla rinuncia della Grecia anche una “B”. Nessuna delle due formazioni azzurre ha avuto fortuna e la maggior delusione, comunque, è stata provocata dalla “A” che, nel proprio girone, dopo aver esordito vittoriosamente battendo l’Olanda si è fatta superare dall’avversaria maltese dopo di che ha ceduto anche di fronte alla Spagna”.

Due punti di precisazione rispetto al testo contenuto nell’Almanacco:

1) Prima di tutto la squadra maltese rappresentava la vera e propria Nazionale dell’isola che in quel tempo non presentava compagini professionistiche nel proprio campionato;

2) In secondo luogo, e di maggiore importanza, la Nazionale “B” presentata al Torneo dell’UEFA altro non era che la rappresentativa ligure (anzi, pressoché completamente la rappresentativa del nostro girone “A” del campionato di Promozione considerato il pochissimo tempo disponibile al commissario tecnico regionale, l’eterno Pippi Postiglioni coadiuvato dal suo fido massaggiatore Anselmi e dall’allenatore-giocatore del Vado Antonio Caviglia, per mettere insieme una squadra in grado di essere competitiva. L’andamento delle tre partite giocate dimostrò ampiamente il valore dei nostri giocatori che ressero ottimamente il confronto cedendo di misura.

Postiglioni aveva convocato i seguenti giocatori.

Portieri: Carabba (Pontedecimo), Angelini (Cairese).

Terzini: Altobelli (Cairese), Rocca (Vado), Ramella (Albenga), Ragazzoni (Lavagnese).

Mediani: Micca (Vado), Giusto (Veloce, Tullio Pierucci (Cairese), Papes ( Cairese), Suraci (Vado).

Ali: Zago (Sestrese), Ciotti (Albenga), Pali (Veloce).

Mezz’ali: Seghezza (Pontedecimo), Cazzola (Albenga), Celiberti (Albenga).

Centravanti: Monaci (Cairese), Ungaro (Sestrese).

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Nel dettaglio l’andamento del torneo.

Girone A

Italia A-Olanda 1-0, Spagna-Malta 3-1, Malta-Italia A 2-1, Spagna-Olanda 3-2, Spagna-Italia A 2-1, Malta-Olanda 3-3.

Classifica: Spagna p. 6, Malta p. 3, Italia  A p. 2, Olanda p.1.

I tabellini delle partite giocate dall’Italia A

Sanremo 21 Maggio 1964

Italia A – Olanda 1-0

Italia A: D’Ambrosi, Nardoni, Bertossi, Gorla, Bruno, Fontana, Dall’Orto (Rizzo), Moro, Santonico, Colondri, Lima.

Olanda: Van den Winte, Castenmiller, Van Lieden, Bauling, Molenaar, Gonlang, Halnie (Wolf), Wandeberg, Roggeven, Van Dijk, Simith.

Arbitro: Kitabidijan (Francia).

Rete: Santonico al 43’ p.t..

Alassio 28 Maggio 1964

Malta – Italia A 2-1

Italia A: D’Ambrosi, Nardoni, Bertossi, Gorla, Bruno, Fontana, Lima, Colondri, Santonico, Moro, Rizzo.

Malta: Debono, Falzoni, Gatt, Williams, Cilia, Botgeig, Cocks, Cini, Cauchi, Urpani, Vassallo.

Arbitro: Mc Cabe (Inghilterra).

Reti: Moro 12’ p.t., Cini 30’, Urpani 34’ s.t..

La Spezia 30 maggio 1964

Spagna – Italia A 2-1

Italia A: Tagliaferri, Bertossi, Di Francesco, Gorla, Bruno, Fontana, Dall’Orto (Brivio), Colondri, Santonico, Moro, Rizzo.

Spagna: Rodriguez, Jemenez, Manuel , Tejada, Alavedra, Domeneck, Lanvadera, Martinez, De Lucas, Moreno, Velasquez.

Arbitro: Baumgartel (Germania Occidentale).

Reti: Martinez al 36’, Santonico al 38’, Velasquez al 43’ del s.t..

Da notare che nell’Italia A era presente un giocatore ligure: Elvio Fontana, mediano della Sestrese successivamente al Como e al Novara.

Girone B

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L’Italia B in campo contro la Germania al “Rizzo” di Cairo Montenotte: da sin., in piedi, il c.t. Pippi Postiglioni, Ciotti, Carabba, Pierucci, Altobelli, Monaci, Ramella, Rocca, Pali, Angelini, Caviglia (allenatore); accosciati, Celiberti, Giusto, Ungaro, Seghezza, Papes, Micca, Cazzola, Anselmi (massaggiatore)

Risultati: Germania Occ. – Francia 2-2, Inghilterra – Italia B 4-2, Francia – Inghilterra 4-3, Germania Occ. – Italia B 3-2, Francia – Italia B 1-0. Germania Occ. – Inghilterra 1-0.

Classifica: Germania Occidentale 5 (quoziente reti 1,5), Francia 5 (quoziente reti 1,4) Inghilterra 2, Italia B 0.

Tabellini delle partite disputate dall’Italia B

Genova (stadio di Marassi) 24 Maggio 1964

Inghilterra – Italia B 4-2

Italia B: Carabba (Angelini), Altobelli, Rocca (Ramella), Micca, Giusto, Pierucci, Zago (Seghezza), Cazzola, Monaci (Ungaro), Celiberti (Suraci), Ciotti.

Inghilterra: Griffin (Kelly), Martin (Neale), Gamblin, Picking (King), D’Arcy, Pawoel, Worly, Towsend, Figg, Harbig, Hodeges.

Arbitro: Righi di Milano (arbitro di Serie A).

Reti: Monaci al 21’, Figg 26’, Celiberti 31’ p.t., Harbig 10’, Figg 21’ e 31’ s..t..

L’Italia B parte alla grande e al 21′ passa in vantaggio con Monaci, uomo-gol della cairese in campionato. Dopo 5′ pareggia il centravanti Figg, poi autore di una tripletta, ma Celiberti, mezzala di raffinate qualità e leader dell’Albenga, riporta in vantaggio gli azzurri. Nella ripresa gli inglesi la mettono sul piano fisico e passano tre volte tra il 10′ e il 31′ con Harbig e lo scatenato Figg autore di una tripletta. Tra gli azzurrini grande prova di un gigantesco Tullio Pierucci e Altobelli in difesa, rivedibile Angelini sulla rete del sorpasso di Figg (colpo di testa in anticipo sul portiere della Cairese), Micca, Cazzola e Celiberti a centrocampo.

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I cinque giocatori della Cairese convocati in Nazionale. Da sinistra in piedi: Altobelli, Monaci, Tullio Pierucci; accosciati Papes e Angelini

Cairo Montenotte 28 Maggio 1964

Germania Occidentale – Italia 3- 2

Italia A: Carabba (Angelini), Altobelli, Rocca (Ramella), Pierucci, Giusto, Papes, Micca, Cazzola (Pali), Monaci (Ungaro), Celiberti, Ciotti.

Germania Ovest: Grunenberg, Michel, Liebich (Almann), Birkhold, Winter, Kunzmann, Sandmann, Krek, Zettelmaier, Neuser (Monig) Giegeling (Dorfel).

Arbitro: Lentini (Malta).

Reti: Giegeling 30’, Celiberti (rig) 32’, Krek 36’ p.t.; Krek 8’, Monaci 11’ s.t..

Gli azzurrini tengono bene il campo e rischiano di sbarrare il passo alla Germania, che poi vincerà il torneo. In grande evidenza il centravanti Monaci, beniamino della tifoseria cairese, autore del gol del 2-3 che poteva riaprire la partita e il gioiello Pierucci, autentico gigante della difesa. Buona la prova dell’altro cairese Papes in mediana e del portiere Angelini subentrato a Carabba dopo il 3-1 dei tedeschi.

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Spettacolare intervento del portiere Angelini nella partita giocata a Cairo Montenotte contro la Germania. Nella foto si notano anche Altobelli (n.2.) e Giusto (n.5)

Rapallo 31 Maggio 1964

Francia – Italia B 1-0

Italia B: Carabba, Altobelli, Ragazzoni (Rocca), Micca, Giusto, Pierucci, Seghezza (Pali), Cazzola, Monaci (Ungaro), Celiberti,  Ciotti.

Francia: Lautie, De Michele (Bossy), Merelle, Pietri, Santier (Schutz), Barthelemy, Parchard, Bailet, Gullas, Couceou (Blanchet), Plancht.

Arbitro: Lentini (Malta).

Rete: Blanchet 25’ s.t..

Gli azzurri di Pippi Postiglioni, battuti di misura dal match con la Francia, escono a testa altissima dal torneo, sopratutto considerato il poco tempo a disposizione per la preparazione a campionati in dirittura d’arrivo. Un bilancio più che positivo per il calcio dilettanti ligure, presente anche nell’Italia A con il sestrese Elvio Fontana. E si rivelerà anche un trampolino per Tullio Pierucci, colonna della Cairese, poi chiamato a far parte della nazionale maggiore contro la Spagna. Ancora una volta ci preme sottolineare lo spessore tecnico-atletico-agonistico di Pierucci, quilianese doc, a lungo colonna della Cairese, giocatore che avrebbe meritato di calcare altre ribalte, a parte una breve parentesi con il Savona di Pelizzari nell’anno del ritorno in Serie C e dell’esordio al nuovo stadio Bacigalupo di Legino, e che oggi potrebbe tranquillamente giocare tra i professionisti.

Finale 3° 4° posto 2 Giugno 1964

Genova  – Sestri (via Chiaravagna)

Francia – Malta 4-2

Finale 1° 2° posto 2 Giugno 1964

Genova, Stadio di Marassi

Germania Occ. – Spagna 1-1

Vince la Germania Occidentale per sorteggio.

Nel corso della stagione 1964 – 65 l’UEFA ha ristrutturato il torneo europeo che così sarebbe ripreso con la stagione successiva.

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La nostra Nazionale Dilettanti disputò così soltanto tre partite amichevoli. Per noi savonesi accadde però un fatto molto significativo: nell’ultima gara disputata infatti indossò la maglia azzurra Tullio Pierucci, difensore di grande classe con le maglie del Quiliano, Carcarese, Savona (in Serie C), Cairese, Veloce. Per molti anni sicuramente il miglior giocatore tra i dilettanti liguri, Pierucci ha sempre rappresentato un esempio di abnegazione e correttezza sportiva ed è con grande soddisfazione, anche a distanza di tanti anni, che segnaliamo ancora questa sua presenza a livello internazionale, dopo l’esperienza con la Nazionale B già sopra riportata.

Ecco i tabellini delle tre partite in questione:

Macerata, 1 aprile 1965

Italia – Spagna 0-1

Italia: Fellini (a lungo portiere del Verbania in Serie C), Nardoni, De Ponti, Moschen (anche lui tra serie A e B con il Palermo), Vecchi, Francucci, Piana, Abbandonato I, Rasi (Brunelli) Tedesco, Scarfò.

Halbronn 2 maggio 1965

Germania Occidentale – Italia 0-1

Italia: Fellini, Nardoni , Vecchi, Moschen, Mayer, Francucci, Margnini (Stellino), Abbandonato I, Tedesco, Abbandonato II (Scarfò) Pastrello.

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La Coruna 29 maggio 1965

Spagna – Italia 0-0

Formazione: Fellini, Nardoni, Vecchi, Moschen, Pierucci, Francucci, Margnini (Catullo), Abbandonato I, Tedesco, Stellino, Pastrello.

Per concludere questa carrellata di ricordi rievochiamo ancora il torneo UEFA 1966 – 67. La Federazione Europea aveva organizzato le cose in grande organizzando il torneo sul modello del campionato per Nazionali A su 4 gironi eliminatori con fase finale disputata in Spagna. Da notare che erano state escluse le nazionali dell’Est Europeo, in quanto furono ammesse soltanto le rappresentative nele cui nazioni era presente un campionato professionistico. Risultando l’intero movimento calcistica dell’Est dilettantistico, quelle nazionai avrebbero potuto schierare la Nazionale maggiori alterando così l’equilibrio. Fu ammessa la Jugoslavia per via delle diversa organizzazione del calcio in quel Paese.

Girone A

Scozia 7, Galles 3, Eire 2

Girone B

Spagna 8, Francia 4, Italia 0

Gorizia 3 aprile 1966

Italia – Francia 1-2

Italia: Gortan, Lucchisani, Sgraziutti (poi a lungo titolare con l’Udinese), Pulvirenti, Lo Sacco, Gorla, Puletti, Vitale, Mian, Bianco, Lucchesini.

Malaga 27 aprile 1966

Spagna – Italia 2-0

Italia: Gortan, Steribini, Sgraziutti, Lancioni, Vecchi, Gorla, Vitale, Bianco, Turchi, Tedesco, Pellini.

Lecce 8 dicembre 1966

Italia – Spagna 1-2

Italia: Gortan, Nardoni, Pellini, Gorla, Lo Sacco, Marchese, Gori, Arcoleo, Nichele (centroavanti alla Mestrina in Serie C), Bianco, Lucchesini.

Rete. Nardoni

Brest 18 dicembre 1966

Francia – Italia 3-1

Italia: Gortan, Sgraziutti, Nardoni, Gerin, Lo Sacco, Scarola, Gori, Bianco, Nichele, Polselli, Lucchesini.

Rete:  Nichele.

Girone C

Austria 6, Inghilterra 5, Olanda 1

Girone D

Turchia 4, Germania Occidentale 4, Jugoslavia 4. Passa la Turchia per differenza reti.

Semifinali

Palma de Maiorca 16 giugno 1967: Austria – Turchia 1- 0 d.t.s.

Palma de Maiorca 16 giugno 1967 Scozia – Spagna 3-1 d.t.s.

Finale Palma de Maiorca 18 giugno 1967 Austria – Scozia 2-1

INDIMENTICABILE NOVEMBRE ’66 NON SOLO SERIE B NEL “D-DAY” DEL SAVONA FBC

di LUCIANO ANGELINI  e FRANCO ASTENGO

20 Novembre 1966. Rimane il “giorno più lungo” nell’intera storia del calcio savonese. Campionato di Serie B: al “Bacigalupo” arriva il Genoa, immaginifico rivale dai tempi dei nove scudetti rossoblu.  La squadra genoana è seguita con ogni mezzo dai suoi tifosi, auto, pullman, moto, ma soprattutto con un treno speciale con scalo al Parco Doria proprio di fronte allo stadio, che si riempie così di 20.000 spettatori. Una sfida attesa e sentita da tutta la Città. Una sfida intensa, combattuta, carica di pathos e che, a sorpresa, il Savona si aggiudica con un improvvisa “rasoiata” di un ex, l’appena acquistato Glauco Gilardoni.

Un indimenticabile trionfo biancoblu raccontato in tante occasioni, ma sempre vivo ed emozionante. Questa volta, però, dopo aver doverosamente trascritto il tabellino e illustrato il ricordo di quelle giornate con le immagini che aveva offerto all’epoca  l’inarrivabile “Riviera Notte”, intendiamo offrire un panorama completo di ciò che accadde, nella stessa domenica, alle altre squadre della provincia di Savona in tutte le categorie: dalla Serie D al campionato allievi. Con una sorpresa finale.

L’intento è quello di dimostrare per intero la grande vitalità che il movimento calcistico savonese stava mettendo in mostra in quella fase di grande crescita di passione, impegno, capacità di organizzazione. Un piccolo, grande mondo, il nostro, fatto di dirigenti capaci, tecnici  preparati e all’avanguardia, giocatori generosi al di là delle diverse capacità tecniche e agonistiche. Squadre indimenticabili rappresentative di cittadine, paesi, e quartieri della Città tutte seguite con grande interesse e da un pubblico sempre numeroso anche nei piccoli centri.

Siamo orgogliosi, a distanza di tanti anni, di offrire ancora una testimonianza di quel periodo, come ci capitò di fare all’epoca assieme ad indimenticabili compagni d’avventura come l’editore Marco Sabatelli, Enrico Fabbri, Nanni De Marco, Ivo Pastorino, Pino Cava, Felice Peluffo, Vittorio Bovolo,  dalle colonne di “Riviera Notte Sport”,  insuperato e inuguagliato modello di informazione sportiva, ma anche puntuale e incisiva finestra sulla vita di una Città e di una Provincia attive nel lavoro, importanti nella cultura, con un posto importante nella vita politica del Paese.

Tabellino.

Savona – Genoa 1-0

Rete: Gilardoni 57’

Savona: Ferrero, Verdi, Persenda, Ratti, Pozzi, Natta, Prati, Fascetti, Fazzi, Spanio, Gilardoni.

Genoa: Rosin,Caocci, Vanara, Nocentini, Rivara, Derlin, Taccola, Brambilla, Petrini, Locatelli, Gallina.

Arbitro: Pieroni di Roma.

QUESTA LA FOTOCRONACA DELLA GIORNATA COME ILLUSTRATA DA “RIVIERA NOTTE”

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Il Savona vittorioso nel derby: da sinistra in piedi: Natta, Fazzi, Pozzi, Ferrero, Prati, Valentino Persenda (capitano); accosciati Ratti, Verdi, Fascetti, Gilardoni, Spanio

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“Magic Moment”: Gilardoni infila Rosin, è il goal della vittoria storica. Notare il muro di folla in uno spicchio della gradinata di curva, nella tribuna laterale e nei distinti.

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Un’immagine della tribuna centrale in quel  fatidico 20 novembre 1966. Per segnalare la forza politica della Città e il rapporto tra le istituzioni e la società calcistica da notare che accanto al commendator Stefano Del Buono, il “presidentissimo”, in quel momento Presidente Provinciale del CONI, sedevano il ministro Carlo Russo (deus ex-machina dell’operazione che aveva portato il gruppo Dapelo ad assumere la massima responsabilità societaria) e il sindaco Angelo Carossino, futuro Presidente della Regione Liguria e parlamentare europeo. L’uno democristiano e l’altro comunista, tanto per intenderci.

Ed ecco di seguito i tabellini delle altre partite giocate dalle squadre savonesi in quello stesso giorno.

Serie D

ALBENGA – IMPERIA 2-0

RETI: 62′ Celiberti, 73′ Testa.

ALBENGA: Iannicelli, Ramella, Bruzzone, Rumazza, Neuhoff, Cazzola, Panucci, Gabrielli, Testa, Celiberti, Ciotti. All. Beccattini .

IMPERIA: Drioli, Luciano, Montini, Benedetto, Ronco, Amato, Ricciardi, Medica, Chiari, Bosca, Pioppo. All. Broccini.

ARBITRO: Longi di Livorno.

ALASSIO  – IVREA 1-0

RETE: 54′ Parodi.

ALASSIO: Zenari, Rusca, Maderi, Lunetta, Invernizzi, Dossena, Teneggi, Rebagliati, Parodi, Testa, Pabis. All. Campanelli.

IVREA: Righi, Facchini, Ricci, Ponsetto, Persetto, Balan, Ravello, Tricerri, Ala, Ferrari, Pigna. All. Nay .

ARBITRO: Stupilli di Verona.

Promozione ottava giornata

Nolese – Campese 0-1

Rete: Castello 83’.

Nolese: Angelini, Ragusa, Aramini, Rizzolo, Ronchetti, Brignole, Coco, Somà, Pierucci II, Caracciolo, Saporito.

Campese: Sartori, Olivieri I, Tagliavacche, Puppo, Negretto, Pastorino, Ottonello, Castello, Grillo, Olivieri II, Piombo.

Arbitro: Vecoli di Genova.

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La Nolese 66 – 67 : da sinistra in piedi: il massaggiatore Ghione, Messa, Caracciolo, Aramini, Brignole, Ronchetti, Angelini, il presidente “Rizzetto” Bruzzone. Accosciati: Massa, Rizzolo, Somà, Bruzzone, Pisano, Restuccia

Sampierdarenese – Finale 0-0

Sampierdarenese: Corradi, Casu, Tanganelli, Noceti, Bodrato, Molinari, Vigliori, Prandi, Guglieri, Fassati, Tallero.

Finale: Pescio, Travagli, Canepa, Desciora, Ianello, Meliga, Robutti, Mazzucchelli, Buzzurro, Tognato, Bosio.

Arbitro: Podestà di Chiavari.

Varazze – Veloce 3-1

Reti: Polignano 19’, 21’, Pali 54’, Barbarossa 61’.

Varazze: Lupi, Cerruti, Delfino, Gasperini, Altobelli, Morchio, Polignano, Taretto, Galbiati, Barbarossa, Firpo

Veloce: Durighello, Macelloni, Ferretti, Negro, Giribone, Benedetti, Vasconi, Minuto II, Tobia, Pali, Guglielmelli.

Argentina – Villetta 2-2

Reti: Iacovacci II 15’, Giometti I 53’, Maiolino 65’, Porta 73’.

Argentina: Muccia, Berruti, Capponi, Maio, Boldrighi, Pinetti, Porta, Cerri, Rubino, Roberi, Maiolino.

Villetta: Merciai, Giometti II, Visconti, Giometti I, Procopio I, Boffano, Iacovacci II, Iacovacci I, Calcagno, Procopio II, Puzar.

Cairese – Ventimigliese 2-2

Reti: Bonello 40’, Donzelli 65’, Accinelli  77’, Pierucci I (rig) 79’.

Cairese: Bertonasco, Berretta, Parabolani, Bonello, Pierucci I, Lucchesi, Negro, Suliano, Monaci, Bertone, Pasio.

Ventimigliese: Greco, Unmarino, Deluzio, Spigno, Martini, Pesante, Riccio, Maestroni, Accinelli, Donzella, Ghersi.

Pontedecimo – Vado 0-2

Reti: 16’ Gaglione, 80’ Albani.

Pontedecimo: Tedeschi, Foppiano, Casanova, Rossi, Tedone, Ronga, Scarsi, Gal, Ghelfi, Parodi, Anselmi.

Vado: Giacomo Rosso, Aragno, Sassu, Martinucci, Bartoli, Berardo, Lori, Albani, Gaglione, Micca, Lagasio.

Arbitro: Valsesia di Borgomanero.

Loanesi –  Sestrese 1-2

Reti: Dubourgel 22’, Bodi rigore 59’, Negri rigore 77’.

Loanesi: Sozzi, Pesce, Ladetto, Graziano, Negri, Giusto, Losa, Andreini, Valentino, Falco, Santiglia.

Sestrese: Profumo, Vigo I, Tosello, Vigo II, Bodi, Olivieri I, Dubourgel, Olivieri II, Giovannazzi, Moggia, Rossetti.

Arbitro: Silicorni di Novara.

Rossiglionese – Spotornese 1-1

Reti: Marenco 19’ ,Sirito 72’.

Rossiglionese: Bertolini, Sirito, Chiavegato, Sciacovelli, Massone, Imberti, Michelini, Nebbia, Setti, Gramegna, Ottonello.

Spotornese: Piotto, Botto, Romano, Bertero, Marenco, Chiappella, Caviglia, Mellano, Ratti, Musso, Conti.

CLASSIFICA: Sestrese 15, Varazze 13, Vado 12, Campese 10, Finale 10, Cairese 8, Veloce 8, Argentina 7, Spotornese 7, Nolese 6, Loanesi 6, Rossiglionese 6, Ventimigliese 6, Sampierdarenese 3, Villetta 3, Pontedecimo 2.

SECONDA CATEGORIA GIRONE A

Quinta giornata

Dianese – Auxilium Alassio 0 – 1

Rete: Stalla al 36’.

Dianese : Giusto, Assandri, Bergoin, Pissarello, Alessio, Boli, Rubigliani, Arena, Ciampolini, Nicosia, Calcinati.

Auxilium Alassio: Villani, Rapa, Baudoino I, Baudoino II, De Felice, Brancaleoni, Ferro, Stalla, Leone, Castiglioni.

Arbitro: Barison di Savona.

Calizzano – Taggese 1-0

Rete: Riolfo 32’.

Calizzano: Ficini I, Tabò, Oddone, Borghello, Mozzoni, Massone, Barberis, Ficini II, Chirivì, Balbo, Riolfo.

Taggese: Caisotti, Panizzi, Laura, Fittipaldi, Dore, Olivieri, Falzone, Fassola, De Pasquale, Bonatti, Besso.

Soccorso – Priamar 0-0

Arbitro: Castellani di Imperia.

Soccorso Pietra Ligure: Sangiovanni, Troia, Dondo, Beltrami, Rembado, Mantero, Garavagno, Gambetta, Daniele, Dolla, Canepa.

Priamar: Porta, Imberti I, Farulla, Vivarelli, Not, Risso, Imberti II, Reggiori, Tarditi, Bosio, Alpa.

Borgio Verezzi – Carlin’s Boys 1-0

Rete: Lanfredi 88’.

Borgio Verezzi. Falco, Rescigno, Saccani,  Pera, Bezzi, Giuni, Bongiovanni, Graneri, Lanfredi, Vignaroli, Grosso.

Carlin’s Boys: Cocconcelli, Ardoino, Clavio, Gazzano, Armela, Balestrieri, Imperiali, Baire, Fara, Lo Bello, Siri.

Arbitro: Prelli di Imperia.

San Bartolomeo Cervo – Garessio 0-1

Rete: Politano 14’.

San Bartolomeo: Senarega, Bocchio, Mordeglia, Massabò, Giribaldi, Ramoino, Negro, Sinagra, II, Acquarone, Sinagra I, Rittore.

Garessio: Albarello, Coccalotto II, Borgna, Bruno, Coccalotto I, Odello, Politano, Molineri, Fanelli, Berrone, Negro.

Arbitro : Ajassa di Savona.

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Judax – Leca d’Albenga 1-2

Reti: Calarco 22’, Cavallera 26’, Beruto 65’.

Judax: Vallega, Nervi, Angeleri, Recchia, Minuto, Ceva, Delfino, Beruto, Lagasio, Illarcio, Ferrari,

Leca: Asalo, Bonollo, Fringuellino, Calò, Enrico I, Calarco, Bonanno, Zanardini, Cavallera, Pignone, Enrico II.

Arbitro: Ostuni di Savona.

CLASSIFICA: Auxilium Alassio 8 Priamar 6 Dianese 6 Carlin’s Boys 5, Taggese 5, Soccorso Pietra Ligure 4, Borgio Verezzi 4, Garessi 4, Calizzano 4, Leca d’Albenga 4, Judax 1.

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SECONDA CATEGORIA GIRONE B QUINTA GIORNATA

Santa Cecilia  – Cadibona 1-2

Reti: Briano 55’ e 71’, Tronchin 79’.

Cadibona: Bonetti, Ravera, Siccardi, Palmieri, Porta, Ferzini, Brandini, Briano, Bisio, Pilleri, Cattardico.

Santa Cecilia. Ligresti, Della Casa, Aste, Damiani, Venturino, Posillipo, Tortarolo, Gaggero, Guerrini, Di Vita, Canepa.

Arbitro: Borfiga di Sanremo.

Elah Pegli – Altarese  4-2

Reti: Oddera 15’, Alvigini 17’, Pozza 41’, Alvigini 60’, Boldrini 65’, Ciappellano 68’.

Elah Pegli: Parodi, Tanganelli, Ferreri, Consigliere, Damonte, Ferrando, Pozza, Poggi, Alvigini, Pastine, Boldrini.

Altarese: Vizzini, Bertone, Scandella, Fornaciari, Mombrini, Giribaldi, Oddera, Bensi, Cornaglia, Baldissone, Ciappellano.

Arbitro: Demarco di Genova.

Millesimo – Don Bosco Varazze 3-1

Reti: Olivieri 10’, Costa 76’, Ponzo 81’, Zunino 85’ rigore.

Millesimo: Giacosa, Ramognino, Tarigo, Nolasco, Rabino, Bornengo, Poggio, Olivieri, Costa, Zunino, Ghiso.

Don Bosco Varazze: Senzani, Mallone, Maiocchi, Ferro, Albezzano, Tarchino, Penzo, Musmeci, Varese, Calamano, Ferranti.

Arbitro: Barbara di Albisola

Arenzano – Cengio 1-2

Reti: Lilla 10’, Dormetta 17’, Veglio 35’.

Arenzano. Robello, Domanetti, Calcagno, Puppo, Chiossone, Maffioli, Mura, Pozzi, Bigatti, Valle, Lilla.

Cengio: Castiglia, Marenco, Pizzorno, Molinari, Nardo, Borgo, Arena, Scavino, Dormetta, Gaiero, Veglio.

Arbitro: D’Onofrio di Genova.

Colombo Cogoleto – Carcarese 2-3

Reti: Legario 19’, Ottonello 27’, Tosi rigore 46’, Briano 52’, Crosa 65’

Colombo Cogoleto: Piazza, Priarone, Ranza, Festelli, Tosi, Damonte, Ottonello, Baratella, Patrone, Piacentini, Calcagno.

Carcarese: Rovere, Chiarlone, Mascelli, Piazza, Patrone, De Zorzi, Legario, Tagliaferri, Crosa, Briano, Perotti.

Arbitro: Di Fabio di Riva Ligure.

Corniglianese – Albisola 1-1

Reti: 41’ Conte, 83’ Ardinghi.

Corniglianese: Roberto, Merlo, Lavagnino, Pagano, Sciutto, Casareto, Carosio, Cartabianca, Petralia, Conte, Manzoni.

Albisola: Aiello, Rossi, Furci, Tortarolo, Coppa, Vicenzi, Gandolfo, Ardinghi, Alluigi, Salomone, Caserta.

Arbitro: Fuso di Chiavari.

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L’Albisola 1966-67: l’allenatore Aulo Zuanni, Di Maggio, Berio, Tortarolo, Furci, Salomone, Traversa I, il dirigente Revelli; accosciati, da sinistra, Caserta, Vicenzi (futuro sindaco di Albissola), Gandolfo, Traversa II, Foglia, la mascotte Revelli jr.

Classifica: Elah Pegli 9, Cengio 9, Carcarese 8, Millesimo 8, Albisola 7, Corniglianese 7, Cadibona 3, Don Bosco Varazze 3, Arenzano 2, Altarese 2, Santa Cecilia 1, Colombo Cogoleto 1.

CAMPIONATO PROVINCIALE JUNIORES

Veloce – Albisola 8-0

Reti: Frumento 21’ 34’ 43’, Cervetto 26’ 38’ 51’, Aonzo 8’,  Grillone 57’.

Veloce: Ferro, Tenenti, Crispino, Battaglino, Grasso, Boschi, Cervetto, Frumento, Aonzo, Grillone, Senesi

Albisola: Francucci, Bolteri, Cianci, Ferzini, Longo, Caviglia, Vignola, Testa, Borgese, Parodi, Servetto.

Arbitro: Castellaro di Savona.

Loanesi – Nolese 4-2

Reti: Cavallera 6’ e 47’, Pastorino 51’, Vignolo 53’, Versolatto 57,’ Richeri 60’.

Loanesi: Bruno, Cricenti, Zunino, Mambrin, Rosso, Schiesaro, Cavallera, Versolatto, Vignolo, Grasciutti, Alai.

Nolese: Grosso, Fontana, Rosu, Garzoglio, Toso, Moggio, Caviglia, Ros, Ricchebuono, Pastorino, Richeri.

Arbitro: Geddo di Albenga.

Vado – Auxilium 0-0

Vado: Gallotto, Marson, Leoncini, Piovano, Poddighe, Damonte, Costa, Crifò, Tomei, Pesce, Grasso.

Auxilium Alassio: Mendola, Massa, Caviglia, Revello, Giacchello, Capasso, Robolli, Quartara, Parodi, Casanova, Francia.

Arbitro: Grassi di Savona.

Spotornese –Finale 1-0

Rete: Comelli 38’.

Spotornese: Astengo, Jannece, Pisà, Camporeggi, Sirombo, Comelli, Loffredo, Scala, Girgenti, Avellino, Caprini.

Finale: Turri, Nida, Gaudenzi, Milano, Viassolo, Dressino, Barbero, Ottonello, Bolognesi, Moltrasio, Vadone.

Arbitro: Di Scalzi di Albenga.

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La Spotornese  juniores 1966-67: da sin. in piedi, il dirigente Sclano, Camporeggi, Jannece, Rossi, Giusto, De Stefanis, Astengo, allenatore Vadone; accosciati: Pisà, Cappelli, Loffredo, Avellino, Girgenti

Don Bosco Varazze – Varazze 1-0

Rete: Varese 51’.

Don Bosco Varazze: Giusto, Di Vairo, Bertacchi, Parodi, Torri, Cerruti, Spinelli, Cattivelli, Varese, Repetto, Tassara.

Varazze: Riccardi I, Baitelli, Valle, Solari, Maio, Cerruti, Bolla, Camogli, Riccardi II, Nozo, Fazio.

Arbitro: Falco di Savona.

CAMPIONATO ALLIEVI

Vado – Albisola 0-3

Reti: Foglia 21’ e 46’ (rigore), Giusto 52’.

Vado: Amoretti, Marchi, Sozzi, Manzani, Illarcio, Colombo, Bacigalupo, Caviglia, Levratto, Poddighe, Caramia.

Albisola: Magnaghi, Basso, Scarlatta, Manca, Collura, Berio, Gamba, Foglia, Giusto, Biavasco, Grignola.

Arbitro: Ferro di Savona.

Villetta B – Veloce 0-3

Reti: Sarti 7’, Ciappellano 33’, Argenta 42’.

Villetta B: Giardina II, Boagno, Pannuccio, Cerisola, Codispoti, Navello, Gentile, Papalia, Carai, Core, Pepe.

Veloce: Baldelli, Garbero, Conterno, Vasconi II, Argenta, Ciappellano, Sarti, Baccan, Baccino, Oddera, Provenzano.

Arbitro: Monaci di Savona.

 

 

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La Veloce allievi 66- 67 nella foto di Nanni De Marco pubblicata su Riviera Notte

Savona – Nolese 6- 0

Reti: Procopio 11’, Rosso 19’ e 36’, Lacota 21’, 29’ 44’.

Savona: Francese, Neirotti, Martelli, Gerion, Perlo, Magnani, Lacota, Rosso, Procopio III, Casesa, Fazzi II.

Nolese: Peluffo, Bozzo, Pollero, Ruffino, Ricchebuono, Gattorno, Fiorito, Rivano, Garzoglio, Arnello, Robello.

10

Il Savona allievi 1966-67: da sinistra, in piedi, il dirigente Curti, l’allenatore Volpi, Lacota, Procopio III, Perlo, Rosso, Magnani il massaggiatore Pippi Prussiati; accosciati: Gerion, Neirotti, Martelli, Giacone, Fazzi II, Ghiglione

Santa Cecilia – Villetta A 6-0

Reti : Siccardi 2’, 39’ e 57’, Fea 8’, 20’ e 41’.

Santa Cecilia: Carella, Perrotta, Janicelli II, Rossi, Fiore, Siccardi, Fea, Mistrangelo, Fabretti, Benvenuti, Epifani.

Villetta A: Caporali, Briozzo, Bergamini, Ferraro, Gambarotta, Spangher, Manconi, Giacobbe, Capraro II, Freccero, Rigardo.

Arbitro: Zampagli di Savona.

Don Bosco Varazze – Spotornese 0-1

Rete: Cappelli 11’.

Don Bosco Varazze: Perata, Olcese, Cuttica, Albezzano II, Spinelli, Minola, Granone, Landolfa, Ghigliazza, Ottonello, Patelli.

Spotornese: Bausone, Giuria, Biserna, Giacchino, Nasturzio, Arecco, Cappelli, Mamberto, Marchionni, Giusto, Bozzo.

La giornata però aveva riservato ancora un altro avvenimento di sicuro rilievo. Alle 10,30 (quindi in tempo per tutti i protagonisti e il pubblico di recarsi ad assistere a Savona – Genoa) sul campo del CSI era in programma la sfida, molto più di un derby, tra il Bari Riviera delle Fornaci e il Bar Livio di Corso Colombo: due dei bar più attivi nell’ambito dei grandi tornei organizzati alla Valletta da Nanni De Marco per conto dell’UISP e che rappresentavano il “cuore” del calcio savonese quello “fatto in casa”. Si trattò di un match molto tirato e incerto risoltosi nel finale a favore del Bar Livio come testimonia il tabellino sotto riportato

Bar Livio – Bar Riviera 3-2

Reti: Penna 6’, Astengo 10’ e 47’,  Ficini 57’, Fiabane 71’.

Bar Livio: Santonocita, Vacca, Scicolone, Biggi, Nano, Pelliciotta, Fiabane, Ghiara, Astengo, Caraccio, Giordano.

Bar Riviera: Negro, Giasotto, Merlo, Cervi, Parodi, Marchioni, Ficini, Triolo, Penna, Oberto, Bonifacio.

Arbitro: Silvano Ricci di Savona.

“Riviera Notte” dedicò grande spazio alla partita e di seguito si troverà, per chiudere questo nostro ricordo, un’immagine recante una parte del servizio in perfetta cronaca sportiva e con l’ironia dell’impagabile Nanni De Marco apparso sul nostro settimanale.

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VERSO IL MONDIALE 2018: LE ORIGINI DEL CALCIO NELLA RUSSIA DEGLI ZAR

di FRANCO ASTENGO

Tra il 14 giugno e il 15 luglio si disputeranno in Russia i ventunesimi campionati mondiali di calcio. Ma noi noi ci saremo, come cantavano i Nomadi sul finire degli anni ’60 (per gli appassionati testo di Francesco Guccini, musica di Cesare Tagliazucchi e Beppe  Carletti, mostri sacri della musica pop italiana). Non ci capitava dal 1958, eliminati dall’Irlanda del Nord (2-1 gol di McIlroy e Cush per i padroni di casa, Da Costa per gli azzurri; allenatore Alfredo Foni, in campo gli oriundi Montuori, Ghiggia e Da Costa), ma questa è un altra storia, nulla a che vedere, per giocatori, tempi e condizioni ambientali, con il disastro rimediato dal c.t. Ventura nelle due partite contro la Svezia. L’appuntamento di Mosca 2018 resta comunque di interesse planetario e, come contributo alla conoscenza storico-sportiva oltre che socio-politica, pensiamo meritino di essere approfondite le origini del calcio in Russia. Abbiamo così pensato di ricostruirne la storia, attraverso varie fonti documentali tra le quali il bellissimo testo di Mario Alessandro Curletto “Spartak di Mosca” edito dal Melangolo editore nel 2005.

Per quanto i tempi di attecchimento della nuova disciplina variassero da nazione a nazione, al termine del primo decennio del Ventesimo Secolo quasi tutti i grandi Paesi del mondo avevano una loro nazionale; vi era infatti una sola eccezione rappresentata dalla Russia dello Zar Nicola II.

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Nell’opulenta nazione zarista il foot-ball conobbe i primi passi a San Pietroburgo, grande centro portuale situato nel mar Baltico che vide la nascita di una propria Lega già nel 1901; tutte le grandi città appartenenti all’Impero, tuttavia, potevano vantare un proprio campionato. L’unificazione di tutte queste leghe sarebbe arrivata però solamente nel 1912.

Prima di allora, la stessa San Pietroburgo – data l’ovvia contaminazione britannica – fece da punto di riferimento per il movimento calcistico nazionale. Nei primi anni furono le squadre inglesi a dominare il campionato, interrotte nel 1908 dal “St. Petersburg  Circle of Lovers of Sport” (comunemente conosciuto come “Sport”) che sarebbe divenuto il primo club russo a vincere la Lega.

Quella in questione fu un’annata ricca di polemiche: gli inglesi del Nevsky, dominatori indiscussi sino a quel momento, vennero sconfitti per l’appunto dallo Sport in una partita condizionata dall’espulsione del britannico Monroe, fatto questo che portò in prima battuta a una violenta disputa sia in campo che negli spalti e, secondariamente, alla rinuncia da parte delle squadre inglesi alla partecipazione alla Lega. La vicenda ebbe ripercussioni anche a Mosca: sia nella capitale che a San Pietroburgo si verificò infatti una scissione per cui gli inglesi fondarono un proprio campionato in aperto contrasto con quello ufficiale, portando indirettamente a un crescente disinteresse nei confronti del nuovo sport e rallentandone lo sviluppo all’interno del territorio russo.

Se in Russia il calcio tardava a ingranare, non si poteva dire certo altrettanto riguardo al resto d’Europa: tutte le principali nazioni, come detto, avevano una loro rappresentativa e le sfide internazionali andavano man mano aumentando. Un primo embrione di squadra nazionale russa sfidò, sul finire del 1910, la selezione della Boemia in due circostanze, battendola in entrambe i casi per 5-4 e 1-0. Per quanto non si trattasse di niente di ufficiale, fu quello il punto di partenza verso  la creazione di una vera squadra che rappresentasse l’Impero Russo a livello internazionale.

Nel settembre del 1911 fu una rappresentativa nazionale inglese di livello amatoriale a far visita alla Russia in quel di Mosca. I locali imbastirono un undici che assunse il nome di “squadra di tutte le Russie”, ma a dispetto del nome altisonante il risultato delle tre sfide che videro impegnate tra loro le due selezioni fu a dir poco imbarazzante: l’Inghilterra vinse rispettivamente per 14-0, 7-0 e 11-0, con svariati miracoli del portiere di casa a impedire un passivo peggiore in quest’ultimo caso (stando perlomeno a ciò che scrisse la stampa dell’epoca).

La disfatta subita avrebbe comunque presentato più di un lato positivo: i rapporti con gli inglesi ne beneficiarono in termini di cordialità e la popolazione russa riscoprì un rinnovato interesse nei confronti del nuovo sport. La migliore delle conseguenze si verificò però il 6 gennaio del 1912, quando finalmente vide la luce la prima lega unificata di tutte le Russie, che oltre a voler delineare un movimento che operasse in maniera lineare a livello interno, si proponeva di introdurre la propria nazionale presso la neonata FIFA in modo da poter partecipare agli imminenti giochi olimpici di Stoccolma. Nel giugno di quello stesso anno la nazionale dell’Impero Russo fu accettata all’interno della FIFA e la guida della selezione fu affidata al franco-russo George Aleksandrovich Duperron, giornalista sportivo – autentica rarità per l’epoca – che fu altresì uno dei promotori dello sviluppo calcistico all’interno della città di San Pietroburgo, contribuendo alla creazione della già citata Lega nel 1901. Successivamente, il suo impegno perché il nuovo sport prendesse piede all’interno dell’Impero lo portò a contribuire alla nascita del campionato unico e a quella della nazionale; non poteva quindi che essere lui a incarnare la figura più indicata per guidare la nuova creatura a partire dai suoi primi passi.

Duperron, in quegli anni, aveva sviluppato delle importanti conoscenze con i migliori giocatori delle leghe di San Pietroburgo e di Mosca, ricevendo referenze dai propri collaboratori relativamente ai campionati che si disputavano nelle altre città. Il suo primo approccio da tecnico prevedeva di impostare la squadra intorno al miglior giocatore dell’epoca, Vasiliy Zhitarev, non avendo molto tempo a disposizione per organizzare qualcosa di più elaborato. La nazionale dell’Impero Russo si presentò infatti alle Olimpiadi svedesi con una sola partita disputata all’attivo, un’amichevole con la Finlandia organizzata a Mosca appena un mese e mezzo prima dell’inizio dei Giochi.

La prima gara olimpica del team russo si verificò proprio contro gli stessi finlandesi. La  Finlandia, in realtà, faceva ancora parte dell’Impero ma decise di iscriversi alla FIFA (e di conseguenza alle Olimpiadi) in maniera autonoma, a dispetto del fatto che l’indipendenza sarebbe arrivata solo nel 1917. Duperron e i suoi erano a conoscenza del livello dell’avversario, ma i tentativi di rendere felice lo Zar non ebbero poi riscontro sul campo: la Finlandia vinse per 2-1, a nulla valse il primo gol ufficiale della rappresentativa firmato da Vasiliy Butosov che siglò il momentaneo 1-1.

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La sconfitta costrinse i russi, estromessi dalla lotta per una medaglia, a partecipare al torneo di consolazione che in realtà di consolatorio ebbe ben poco: la malcapitata formazione di Duperron trovò sulla propria strada la Germania, appena umiliata per 5-1 da parte dei cugini austriaci. I tedeschi, forti di un tasso tecnico superiore ed evidentemente desiderosi di riscattare la sconfitta subita, seppellirono di reti i russi aggiudicandosi il match con l’incredibile risultato di 16-0. Il bomber di giornata, Fuchs, siglò ben dieci gol stabilendo un record – quello di marcature in una sola partita tra squadre nazionali – che sarebbe durato addirittura sino al 2001, quando l’australiano Archie Thompson firmò 13 delle 31 reti con cui l’Australia mortificò le Samoa Americane.

Reduce da quella che sarebbe stata la peggior sconfitta della propria storia – e di quelle delle rappresentative che gli sarebbero succedute – la nazionale dell’Impero Russo approfittò della permanenza in terra scandinava per organizzare un’amichevole contro la Norvegia. Anche in questo caso l’esito non sarebbe stato soddisfacente, data la sconfitta per 2-1 subita al Tranebergs Idrottsplats di Stoccolma.

Tre partite, tre sconfitte (di cui una umiliante): questo il bilancio della nazionale di Duperron, che al ritorno in patria fu oggetto delle polemiche da parte della stampa. L’occasione di riscatto sarebbe arrivata nove giorni dopo l’ultima sconfitta patita in Svezia: il 12 e il 14 luglio erano stati organizzati a Mosca due incontri amichevoli contro la nazionale ungherese. I magiari – competitivi ma ancora distanti anni luce dalla mitica Aranycsapat degli anni Cinquanta – inflissero altre due umilianti sconfitte ai russi, che capitolarono per 0-9 nel primo caso e per 0-12 nel secondo, nonostante il generoso atteggiamento di Duperron che provò invano a rimediare alle difficoltà del momento modificando sia la tattica usata che la formazione titolare.

Gli imbarazzanti risultati ottenuti dagli uomini di Duperron tra giugno e luglio del 1912 (cinque partite, altrettante sconfitte, due gol fatti e quarantuno subiti) scoraggiarono l’opinione pubblica. Per il resto di quell’anno la nazionale dell’Impero Russo avrebbe evitato di incrociare gli scarpini con chiunque altro, provando a rimettersi in gioco soltanto nell’aprile del 1913.

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Giù di morale dopo l’avvilente esperienza dell’anno precedente, in quell’anno i ragazzi ancora guidati dal tecnico di origine francese, avrebbero giocato tre partite, sempre in casa: le prime due contro la Svezia seguirono il filone delle precedenti, con gli scandinavi che vinsero per 5-1 a San Pietroburgo il 29 di aprile e per 4-1 a Mosca il 4 di maggio. A settembre il terzo incontro, l’ultimo di Duperron come allenatore: sfidante era nuovamente la Norvegia e stavolta i russi riuscirono a impattare per 1-1 regalando – finalmente – un mezzo sorriso agli 8000 sostenitori che seguirono la squadra al Sokolniki Park di Mosca.

Il posto di Duperron venne preso da un altro pioniere del calcio russo, Robert Fulda. Il problema, tuttavia, non stava necessariamente nella guida tecnica: gli inizi furono stentati, il territorio immenso non favoriva gli spostamenti delle squadre – e quindi la possibile coesione di una nuova forza calcistica -, la povertà della popolazione e la delusione per i risultati ottenuti dalla nazionale erano a capo degli insuccessi dell’intero movimento calcistico del paese degli Zar. Gli stessi imperatori, peraltro, non fecero nulla per contribuire alla crescita del nuovo sport: avvezzi a pratiche sportive di rango più elevato quali il canottaggio o la caccia, i reali di Russia non mostrarono alcun interesse verso il gioco del calcio, più confacente al ceto medio-basso della popolazione.

Senza particolari prospettive, Fulda si ritrovò così a guidare la squadra nelle due gare programmate per il 1914, quelle che poi sarebbero risultate essere le ultime della storia della nazionale dell’Impero Russo. Per il 5 e il 12 di luglio furono programmate due trasferte a Stoccolma e Oslo, con le stesse avversarie dell’anno precedente, Svezia e Norvegia.

Nel caso della prima partita, accadde qualcosa di incredibile: in quello stesso stadio Olimpico che fu teatro delle prime disfatte dei russi, Fulda ebbe una trovata geniale; estromise infatti i giocatori provenienti dalla lega di San Pietroburgo – che sino ad allora rappresentavano lo zoccolo duro della squadra – a vantaggio di quelli della lega moscovita. I russi partirono forte e misero sotto gli svedesi grazie a una doppietta di Zhitarev; solo un importante sforzo permise alla squadra di casa di raddrizzare la gara riportandola sul 2-2, ma gli ospiti uscirono finalmente dal campo a testa alta.

Nella sfida di Oslo, la storia si ripeté: i russi, forti del blocco moscovita, pareggiarono 1-1 facendo un’ottima figura al cospetto dei più quotati avversari. Il calcio russo stava finalmente cambiando e le prospettive iniziavano a farsi rosee. Le ottime intuizioni di Fulda vennero però vanificate dal corso degli eventi storici.

Due mesi dopo quella partita, i carri armati tedeschi varcarono i confini della Polonia – allora ancora facente parte dell’Impero Russo – costringendo l’esercito dello Zar alla controffensiva: iniziava la prima guerra mondiale. Furono tanti i giocatori chiamati al fronte e ciò – oltre alle ovvie conseguenze socio-politiche derivate – comportò un ulteriore rallentamento nella crescita della rappresentativa nazionale. Come se non bastasse, con la guerra ancora in corso e la popolazione allo stremo, si arrivò alla rivoluzione bolscevica del 1917 e alla guerra civile durata fino al 1920. Impossibile parlare di calcio in quei frangenti.

Con la caduta degli Zar terminò anche la storia della nazionale dell’Impero Russo; dalla sua nascita ufficiale alla sua scomparsa, la squadra dell’Unione di tutte le Russie, mai realmente sostenuta dai propri reali, non avrebbe mai vinto una partita incassando complessivamente 87 gol nelle 14 gare disputate.

La sua eredità sarebbe stata raccolta dalla nazionale sovietica, che avrebbe però conosciuto la luce solo nel 1923. Il primo campionato sovietico fu però disputato soltanto nel 1936. L’URSS tornò in gara nelle grandi competizioni internazionali soltanto con le Olimpiadi di Helsinki nel 1952 e poi nei Campionati del Mondo disputati in Svezia nel 1958.

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La Nazionale dell’URSS nel 1924

Nel frattempo erano stati compiuti passi da gigante sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista organizzativo e, da allora, l’URSS. calcistica divenne un’esponente di spicco nel calcio mondiale in particolare negli anni Sessanta con la vittoria della prima edizione degli Europei (1960), il secondo posto in quello successivo (1964) incontrando l’Italia nelle fase eliminatoria (vittoria dell’URSS 2-0 a Mosca, Stadio Lenin, e pareggio a Roma 1-1) e con il quarto posto ai Mondiali inglesi del 1966.

Lo scioglimento dell’Unione Sovietica avvenuto nel 1991 ha portato in campo le nazionali dei vari stati che la componevano e adesso tocca alla Russia la grande impresa di ospitare la fase finale dei mondiali.

Tabellini

Mosca 13 ottobre 1963

URSS – Italia 2-0

URSS: Urushadze, Dubinsky, Krutikov, Voronin, Shesternev, Korokolenkov, Metreeveli, Chislenko, Ponedelnik, Ivanov, Husainov.

Italia: Negri, Maldini, Facchetti, Guarneri, Salvadore, Trapattoni, Bulgarelli, Corso, Sormani, Rivera, Pascutti. C.t. Edmondo Fabbri. 

Reti: Ponendelnik, Chislenko.

Arbitro: Banasiuk (Polonia).

Note: Pascutti espulso per aver colpito con un pugno il terzino Dubinsky.

L’Italia mandata in campo da Edmondo Fabbri, quello della “fatal Corea”, era formata da tre blocchi: i bolognesi Negri, Bulgarelli e Pascutti, i milanisti Cesare Maldini, Trapattoni e Rivera, e gli interisti Facchetti, Guarneri e Corso, più lo juventino Salvadore e il romanista Sormani. Per avere un’idea di quali fossero a quel tempo le gerarchie del calcio italiano, ricordiamo che la stagione 1963-64  si concluse con la vittoria del Bologna guidato da Fuffo Bernardini dopo lo spareggio con l’Inter (2-0) all’Olimpico. Era il Bologna di Furlanis, Pavinato, Janich, Tumburus, Fogli, Perani, Nielsen e Haller oltre al portiere Negri alla mezzala Bulgarelli e al mancino Pascutti. Ci fu anche uno spareggio-salvezza tra Sampdoria e Modena a San Siro: lo vinsero i blucerchiati 2-0.

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Lev Yachin, il “ragno nero”,  il più grande portiere di tutti i tempi

Roma 30 Novembre 1963

Italia – URSS 1-1

Italia: Sarti, Burgnich, Facchetti, Guarneri, Salvadore, Trapattoni, Domenghini, Bulgarelli, Mazzola, Rivera, Menichelli.

Urss: Yachin, Mudrik, Krutikov, Voronin, Shesternev, Shustikov, Chislenko, Ivanov, Gusarov, Korokolenkov, Husainov.

Reti: Gusarov, Rivera.

Arbitro Mellet (Svizzera).

Note: esordio nell’Italia di Burgnich, Domenghini e Mazzola. Yachin para un rigore a Mazzola.

Due mesi dopo la sconfitta di Mosca, il c.t. Fabbri decise una piccola rivoluzione, affidandosi per la parte difensiva al blocco Inter con Giuliano Sarti in porta, Burgnich, Facchetti e Guarneri più il classicheggiante juventino Salvadore. Davanti l’esordiente Sandrino Mazzola di punta con l’atalantino Domenghini e lo juventino Menichelli sulle ali, come si diceva un tempo; Trapattoni, Bulgarelli e Rivera i perni del centrocampo. L’Inter di Helenio Herrera vinse poi lo scudetto nella stagione 1964-65 davanti a Milan e Torino.

STORIA DEL CALCIO LAVAGNOLESE COME PEPPONE E DON CAMILLO DALLA LIBERAZIONE AGLI ANNI ’60

a cura di Franco Astengo

La storia del calcio savonese è ricca di storie, personaggi, curiosità ed emozioni. E tanta partecipazione. C’è come un filo conduttore che dalla Liberazione agli anni ’60 si è sviluppato in ogni parte della Città, ha intrecciato capitoli di vita sociale tra mare e collina, centro e periferia. Un tessuto sociale e sportivo che si è formato e coeso nei quartieri, ha coinvolto famiglie, ragazzi, insegnanti, dirigenti, tecnici impegnati tra oratori, aggregazioni sportive e società di mutuo soccorso. Protagonisti e comprimari anche di diversa estrazione sociale ma tutti  con un unico comune denominatore: il calcio.

Un capitolo importante spetta a pieno titolo a Lavagnola e al calcio lavagnolese. Là in fondo alla Città, all’imbocco della strada del Colle di Cadibona, tra la linea ferroviaria del Piemonte e il torrente Letimbro, laddove si incontra con il Lavanestro, c’è appunto Lavagnola, quella operosa parte della nostra Città che negli anni presi in esame dalla nostra ricostruzione appariva più emblematicamente divisa alla guisa del “Don Camillo e l’onorevole Peppone”, la serie di film tratti dal “Mondo Piccolo” di Guareschi e interpretati da Fernandel e Gino Cervi, che rappresentavano in maniera eccezionale l’Italia dell’epoca divisa dalla grande frattura tra “rossi” e “cattolici”, all’indomani della divisione del mondo in blocchi e dell’esito delle elezioni del 1948 con la vittoria della DC e la sconfitta del Fronte Democratico Popolare comprendente socialisti e comunisti.

A Lavagnola i due poli erano raccolti attorno alla Parrocchia dove tuonava con le sue omelie Don Pino Cristoforoni e la Società “Libertà e Lavoro”, il famoso “club” attivissimo in tanti campi: dall’eccezionale stagione danzante, a centro politico di prim’ordine, financo ad una squadra di calcio capace per qualche anno di competere al massimo livello regionale e di contare nelle proprie file, oltre ad eccezionali dirigenti come Cacciabue e Titto Rebagliati, tecnici di grande valore come Natale Zamboni e Mario Vadone, e giocatori molto importanti anche per la vita politica e sociale della città se pensiamo al “maestro” Sergio Sguerso, figura di altissimo spessore. e ad Antonio Murialdo che, in seguito, sarà anche sindaco di Albisola Superiore e Spotorno.

Inoltre dalla stagione 1957 – 58 la Libertà Lavoro accolse nel proprio seno la grande tradizione sportiva dello Speranza, la società che negli anni ’20 aveva militato ai vertici del calcio italiano e poi costretta dal fascismo ad ammainare bandiera. Ripresa l’insegna nel dopoguerra (arrivando a disputare la Serie C) di fronte a difficoltà soprattutto dirigenziali nella seconda metà degli anni ’50 si era arrivati appunto ad una confluenza che fornì esito molto brillanti. Una tradizione quella dello Speranza ripresa ormai da molti anni dopo diverse, alterne, vicende facendo proprio della società della maglia verde la rappresentante del calcio lavagnolese ad alto livello avendo costruito, nel frattempo, anche un magnifico settore giovanile grazie alla presenza del campo “Scaletti” geograficamente viciniore alla sede della Società.

Tornando al tempo della nostra storia, va ricordato come la parrocchia rispose anche sul piano calcistico formando la Lavagnolese, colori sociali gialli,  squadra prima partecipante ai campionati giovanili e successivamente anche alla Prima Divisione: la rivalità risultò particolarmente acuta nell’ambito della Coppa Bacigalupo, la vera “Coppa dei Campioni” del calcio giovanile savonese dell’epoca che le due squadre, dei “rossi” e dei “previ” egemonizzarono nelle prima edizioni.

Andiamo allora per ordine cronologico esponendo tutti i dati a nostra disposizione. Come in tutto il resto d’Italia il calcio riprese subito a sviluppare la sua attività nei giorni immediatamente seguenti la Liberazione. La Lavagnolese scese già in campo con la stagione 1945 – 46.

Sezione Propaganda 1945 – 46

ClassificaAVIS  Valleggia 35, Veloce 29, Libero Sport 27, Stella Rossa 24, Lavagnolese 19, Letimbro Santuario 17, CRE Guazzotti 16, Virtus 14, Croce Rosa Celle 11, Ardita Savona 10.

Sezione Propaganda 1946 – 47

Successo finale dell’Ardita, seguita in classifica da Albisola, Spotorno, Ferrovieri, Inter Varazze, Fornaci, Legino, Lavagnolese, Fronte della Gioventù. Aquila, Finalborghese, Rappresentativa Trasporti.

Formazione della Lavagnolese: Beltrame, Rebagliati, Ferro, Briano, Pollero, Pentenero, Frumento, Falco, Scorza I, Selis, Scorza II.

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La Lavagnolese, colori sociali gialli contraltare, nel “Paise di Giabbe”, dei “rossi” della Libertà e Lavoro. Una classica vicenda alla “Don Camillo e l’onorevole Peppone” raccontata da Guareschi. Una sfida ricca di pathos durata per tutti gli anni ’50 con grandi successi da entrambe le parti, in particolare disputandosi il primato nella “Coppa Bacigalupo” ,all’epoca la più importante manifestazione del calcio giovanile savonese. Da sinistra: il dirigente Picco, Amerio, Emilio, Ferro, Livio Berruti, Lore, Mazzucco, Allocco, Perezzi, Gagliano, Pasquale Minuto, capostipite di una vera e proprio dinastia di fratelli calciatori (Pepè, Nuccio, Italo), Eustacchio poi famoso fiorista ad Albisola, il mitico allenatore Torcello.

L’epopea della Coppa Bacigalupo

Tra il 1950 – 51 e il 1953 – 54 il successo finale della classica Coppa Bacigalupo fu conteso tra le due squadre lavagnolesi. Le edizioni 1950 – 51 e 1951 – 52 furono appannaggio della Lavagnolese. I gialli della Lavagnolese si imposero nelle due Coppe consecutive: una squadra raccolta attorno al grande cannoniere Pepè Minuto, in seguito protagonista con Veloce, Imperia e Cairese, con lui c’erano Rondini, Valfrè, i portieri Macciò e Lenzuni, Delfino, Perata, Donini, Rentocchini, Bertolotto, Ferro, Mazzucco. Alla guida sempre il tecnico Torcello, uomo d’altri tempi capace di suscitare rispetto e impegno sportivo.

Le coppe 1952-53 e 1953-54 finirono, invece, sull’altra sponda: proprio alla Libertà Lavoro di Rebagliati e Cacciabue (tiratissima la finale 1953: con rigore tirato due volte da Antonio Murialdo). Questi i protagonisti in maglia rossoverde: Camici (futuro portiere di ottimo livello, titolare del Vado per moltissime stagioni), Del Buono, i fratelli Nuccio e Italo Minuto, Cavallo, l’indimenticabile Nanni Ciglieri (Vado, Sampdoria, Savona, Lavagnese, Veloce), Monchiero, Trincheri, Boffa, Varaldo, Serrotti, Itali, Vinci, Reggiori (anche lui come CiglierI passato al settore giovanile della Sampdoria, poi all’Albisola, Vado, Veloce, per chiudere la carriera tornando proprio alla Libertà Lavoro e successivamente alla Priamar), Murialdo (già citato come calciatore-sindaco), e Giuliano Pastorino (fratello del compianto giornalista Ivo, apprezzata firma di Tuttosport, Gazzetta del Popolo, La Stampa) che giocava all’ala destra e dopo essere passato dal settore giovanile del Savona Fbc sarebbe rimasto un fedelissimo della Libertà e Lavoro.

Prima Divisione 1952 – 53

Classifica: Albisola 37, Speranza 35, Finalborghese 33, AVIS VALLEGGIA 29, Dego 25, Montecatini Cairo 24, Stella Rossa 24, Colombo Cogoleto 22, Quiliano 19, Altarese 16, Marenco Cogoleto 13, Lavagnolese 11, Celle 9, Cengio 7, Libertà e Lavoro 7.

Lavagnolese: Macciò, Ferro, Galatolo, Valfrè, Lavezza, Torcello, Chiarlone, Negro, Carrieri, Martin, Lenzuni.

Libertà e Lavoro: Botto, Farfazi, Saettone, Scotto, Santi, Vinci, Serotti, Cattardico, Bottinelli, Murialdo, Leoni

Stagione 1953 – 54

Classifica Prima Divisione: Auxilium Alassio 51, Colombo Cogoleto 50, Finalborghese 49, Monteponi 47, Montecatini 40, Loanesi 39, Marenco Cogoleto 37, Celle 35, AVIS VALLEGGIA 33, Speranza 28, Libertà e Lavoro 27, QUILIANO 21, Altarese 19, Lavagnolese 19, Stella Rossa 18, Generale 15, Dopolavoro Ferroviario 15.

Stagione 1955 – 56

Classifica Prima Divisione: QUILIANO 43, Ventimigliese 39, AVIS VALLEGGIA35, Loanesi 33, Finalborghese 31, Dianese 29, Finale 29, Stella Rossa 27, Libertà e Lavoro 27, Auxilium Alassio 25, AVIS VALLEGGIA 24, Lavagnolese 23, Arma Juve 18, Celle 17, Altarese 16.

Stagione 1956 – 57

Classifica Prima Divisione: Finale 52 (c’è stata la fusione con la Finalborghese), Loanesi 44, Dianese 39, Auxilium Alassio 39, VALLEGGIA 35, Arma Juve 34, Cengio 32, Altarese 30, Stella Rossa 25, Libertà Lavoro 25, Lavagnolese 24, AVIS VALLEGGIA 23, Celle 22, Speranza 20, Santa Cecilia 17, Villetta 15.

Libertà e Lavoro: Botto, De Valle, Saettone, Adriano Scotto, Sergio Sguerso, Gino Cattardico, Vinci, Benuzzi, Gino Migliardi, Calabria, Mistrangelo.

Stagione 1957 – 58

Si è verificata la già descritta fusione con lo Speranza e, al primo colpo, la squadra allenata da Natale Zamboni vince il campionato e sale in Promozione. Una compagine che si avvale anche dell’innesto di giovani provenienti dal vivaio del Savona Fbc come il portiere Natali e gli attaccanti Frione e Ongaro.

Classifica Prima Divisione: Libertà Lavoro Speranza 29, Valleggia 27, Altarese 27, Cengio 26, Arma Juve 25, Lavagnolese 23, Auxilium Alassio 22, Stella Rossa 18, Valbormida 17, AVIS VALLEGGIA  17, Santa Cecilia 11, Villetta 10, Gloria 5.

Formazione: Natali, Santi, Farfazi, Mazzucco, Sguerso, Cattardico, Frione, Ongaro, Murialdo, Mistrangelo, Livio Berruti (D’Aprile, Faccio, Saettone, Rebagliati, Borra, Cagnasso, Pastorino, De Michelis); all. Zamboni.

 Formazione della squadra Juniores: Traversa, Arbarello, Ottone, Sacco, Cagnazzo,Bevilacqua, Acuto, Giamello, Ravera, Tessitore, Monaco (all. Vadone, d.t. Rebagliati).

Un ricordo particolare, per questa formazione, per il portiere Giuan Traversa, spericolatissimo “gatto magico” purtroppo scomparso giovanissimo.

Stagione 1958 – 59

Classifica: Imperia 54, Alassio 52, Finale 48, Albenga 43, Carcarese 39, Loanesi 33, Cairese 32, Albisola 26, QUILIANO 24 ( 8 vittorie, 8 pareggi, 14 sconfitte, 35 goal fatti, 59 subiti), Ventimigliese 21, Libertà Lavoro Speranza 21, Dianese 20, Veloce 20, Altarese 17, Cengio 16, Arma Juve 14.

Libertà e Lavoro Speranza: Natali, Rebagliati, Santi, Berruti II, Sguerso, Borra, Pastorino, Frione, De Micheli, Mistrangelo, Murialdo (D’Aprile, Cagnasso, Cattardico, Vinci); all. Zamboni.

La migliore Libertà e Lavoro nella storia capace di centrare l’obiettivo della salvezza in un campionato di altissimo livello che registra il successo dell’Imperia dei Badino, Folco, Ranzini, Calzolari, Calarco e del cannoniere lavagnolese (sponda “gialla”) Pepè Minuto.

Stagione 1959 – 60

Classifica: Finale 54, Albenga 50, Alassio 46, Vado 36, Carcarese 35, Albisola 34, Altarese 34, Loanesi 33, Ventimigliese 28, Cairese 24, Dianese 24, Arma Juve 21, Veloce 17, Cengio 16,QUILIANO 17 (7 vittorie, 3 pareggi, 20 sconfitte, 38 goal fatti, 65 subiti), Libertà e Lavoro Speranza 11.

Libertà e Lavoro Speranza: Cocchi, Vinci, Santi, Cattardico, De Micheli, Masia, Morganti, Bensi, Borra, Mistrangelo, Livio Berruti (Cagnazzo, Giamello).

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La Libertà e Lavoro Speranza dei tempi d’oro. Si riconoscono tra gli altri i dirigenti Cacciabue e Titto Rebagliati (preso a braccetto tra Gino Cattardico e il maestro Sergio Sguerso), Antonio Murialdo, Livio Berruti, l’allenatore Zamboni, il dirigente Sclano. Era la squadra della società di Lavagnola, il famoso “Club”, un covo di “rossi” nel cuore operaio della città. Natale Zamboni allenatore dalle grandi qualità tecnico-tattiche e umane, indimenticato alla guida della Cairese,  uno dei primi savonesi a frequentare i corsi di Coverciano pur mantenendo il suo lavoro al Comune di Bergeggi, è personaggio assolutamente da ricordare. La Libertà e Lavoro raggiunse, nel corso della sua storia, la Promozione, vertice assoluto dei dilettanti in Liguria.

Stagione 1960 – 61: il ritorno al successo nella Coppa Bacigalupo

La Coppa Bacigalupo ritorna al “Club”, una grande impresa:(girone finale a tre, battute: Savona e Finale. Questi i nuovi protagonisti in rossoverde: Pennestri, Dario Ricci, Bottelli “il rosso”, il futuro dott. Marino, Simone, Ottone, Giusto, Ricca Ratti, Bisio, Tobia (Veloce, Vado, Campese, Sanremese), Morbello. All.Vadone

In grande evidenza tre giocatori che poi, a livello regionale, si dimostreranno davvero tra i migliori: lo stopper Giusto, il fantasista “Ricca” Ratti e il cannoniere “Bobby” Tobia.

 Campionato 1961 – 62

Classifica finale: Auxilium Alassio 30, Millesimo 28, Croce Bianca di Albenga 26, Villetta 20, Libertà e Lavoro Speranza 19, Ferrania 16, Bagni Italia 12, Nolese 9, Spotornese 7, Matuzia Sanremo 3.

Libertà e Lavoro Speranza: Natali, Cagnasso, Santi, Cattardico, Sguerso, Murialdo, Ongaro, Frione, De Micheli, Livio Berruti, Pastorino.

La società del “Club” di Lavagnola, diretta da Cacciabue e da “Titto” Rebagliati, ha appena concluso un’avventura in Promozione e per diversi anni reggerà ancora il livello della Seconda Categoria.

Campionato 1962 – 63

Classifica finale: Veloce 34, Garessio 32, Spotornese 30, Millesimo 27, Libertà e Lavoro Speranza 20, Nolese 20, Villetta 15, Croce bianca di Albenga 15, Ferrania 15, Bagni Italia 10, Cadibona 2

Libertà e Lavoro Speranza: Negrini, Berruti II, Perata, Scarcia, Sguerso, Murialdo, Giamello, Arena, Berruti  I, Lori, Gagna; all. Macciò.

I rosso-verdi lavagnolesi hanno rinnovato i ranghi, affidando la squadra ad Agostino Macciò (un ex della Lavagnolese) che giocherà anche qualche partita tra i pali e in seguito allenerà per molte stagioni il settore giovanile del Savona. Spiccano all’attacco Lori (che andrà al Vado) e Gagna, con Giamello e il classico Gigi Scarcia (dalle tante squadre: Albisola, Altarese, Millesimo, Spotornese, Quiliano).

Formazione juniores: Miglio Nervi, Drago, Pennino, D’Angelo, Lisena, Crifò, Arena, Recagno II, Lori, Gagna allenatore Vadone

Campionato 1963 – 64

Classifica finale: Spotornese 52, Garessio 41, Don Bosco Varazze 41, Villetta 38, Nolese 38, Millesimo 36, Libertà e Lavoro Speranza 25, Croce Bianca d’Albenga 25, Cadibona 24, Altarese 24, Don Bosco di Savona 23, Maremola Pietra Ligure 19, Priamar 11, Bagni Italia 10, Ferrania 9.

Libertà e Lavoro Speranza: Grossi, Berruti, Perata, Pennino, Sguerso, Drago, Pastorino,  Arena, Recagno II, Bensi, Berruti Livio; all. “Pavone” Morando.

Esordisce in panchina “Pavone” Morando che d’estate dirige la mitica orchestra dei Portuali al Torneo dei Bar: diventerà un personaggio di grande spessore nel nostro mondo inventandosi la squadra dei “Magnifici 7” nei grandi tornei notturni dei primi anni ’70. I lavagnolesi giocano un buon campionato rafforzati da un veterano di classe come Angelo Bensi arrivato dalla Veloce.

Campionato 1964 – 65

Classifica finale: Nolese 43, Don Bosco Varazze 34, Carlin’s Boys 32, Dianese 30, Cadibona 27, Villetta 26, Priamar 24, Garessio 22, Don Bosco Savona 22, Millesimo 19, Carcarese 14, Soccorso Pietra Ligure 13, Libertà e Lavoro Speranza 12, Altarese 12.

Libertà e Lavoro Speranza: Negrini, Berruti, Perata, Nervi (detto “Scosse” dal suo mestiere di elettrauto esercitato in quel di Legino), Ravera (Pennino), Longagna, Pastorino, Arena, Bensi, Lori, Gagna; all. Morando.

La stagione 1964 – 65 è quella del grande exploit del settore giovanile. Vadone fa il botto e vince coppa e campionato superando in entrambe le occasioni l’eterno rivale Macciò passato a dirigere la squadra juniores del Savona Fbc.

Quarto successo, dunque, nella Coppa Bacigalupo,  per la Libertà e Lavoro, allenata da Vadone, capace di far fuori (grazie al “soldo a due teste”) il Savona nella finale giocata a Spotorno, il giorno dell’Epifania. Vadone, tattico consumato, giocava già con il “libero”, il sagacissimo Ginetto Bertero (schierato con il n.11), futuro dirigente di banca, ed in quella stagione magica seppe vincere anche il campionato provinciale, con questa formazione: Grossi, Loviglio, Dallaglio, Chiappella, D’Angelo, Not, Arena, Crifò (Dorindo), Danello, De Valle, Bertero, cedendo il titolo regionale soltanto ai Carlin’s Boys di Sanremo.

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La Libertà e Lavoro 1964-65 allenata dal “mago” Vadone, maestro di tattica e scopritore di talenti

Campionato 1965 – 66

Libertà Lavoro Speranza: Goretti, Berruti, Perata, Reggiori, Storti, Palmieri, Rossi, Arena, Recagno II, Morasso, Longagna (Manotti, Danello, Astengo, Lisena, Vallieri); all. Morando.

Vadone è passato alla Spotornese alla corte del munifico presidentissimo Luigi Bagnarino. Con lui partono anche il  fido dirigente Sclano e gran parte dei ragazzi protagonisti dell’impresa di dodici mesi prima.

Rebagliati e Cacciabue, affiancati dall’ex arbitro Tibaldi, purtroppo non trovano ricambi dirigenziali. La Libertà e Lavoro, inserita inopinatamente dalla Lega Ligure della Figc nel girone di Genova, pur raffazzonata si batte onorevolmente. Molti dei protagonisti delle passate stagioni, come abbiamo visto, sono emigrati tra Vado e Spotorno e la situazione organizzativa è difficile. Ottime prestazioni di Reggiori, già promessa delle giovanili doriane, Storti e del recuperato Rossi oltre che del “marinaio” Palmieri. La squadra si piazza al sesto posto in un campionato vinto a sorpresa dal Don Bosco Varazze davanti ad Arenzano, Voltrese, Albaro Athletic, le mitiche Cavallette, e il G. Mora nelle prime posizioni. Alla fine però si decide di sospendere l’attività.

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Vadone torna in rosso-verde affiancando Titto Rebagliati per un vero e proprio “canto del cigno” nel  Trofeo Arci UISP 1967 (il grande torneo dei Bar della Valletta: punto di eccellenza della stagione del calcio savonese). Una foto, quella sopra riportata, davvero raffigurante personaggi storici del calcio savonese. Da sinistra in piedi: il dirigente Titto Rebagliati, Nico Vicenzi futuro sindaco di Stella e Albissola Marina, Ginetto Bertero, libero e capitano di lungo corso, Dorindo, Giasotti, Vizzini, Isetta, il dirigente Sclano, il “mago” Mario Vadone, il difensore finalese Marenco; accosciati: Aldo De Valle, “Strin” Di Maggio, “Ricca” Ratti, Orazio Chiappella, Cesare Badoino, futuro luminare della chirurgia della mano, il “gatto magico” Giuan Traversa.

Il calcio a Lavagnola riprenderà con grande fervore negli anni ’70. Si formerà di nuovo una Lavagnolese con la maglia gialla, ma l’attività sarà limitata ai campionati giovanili; un gruppo di coraggiosi fonderà il Savona Nord (nomi illustri: da Elvio Ronchetti a Luciano Cattardico, i difensori De Benedetti e Rigardo, il portiere Manotti) e sorgerà di nuovo la Libertà e Lavoro. Fino a quando queste forze si riuniranno formando il Lavagnola ’78, colori sociali granata, per molte stagioni ad ottimo livello. Successivamente, per impulso di Rossi, si costruirà di nuovo lo Speranza e per fusioni successive avremo Villapiana, Don Bosco (anche in questo caso un revival degli anni ’60) da cui Villapiana Don Bosco.

In sostanza: Libertà e Lavoro, Libertà e Lavoro Speranza, Lavagnolese, Savona Nord, Lavagnola ’78. Don Bosco Savona, Villapiana, Villapiana Don Bosco: questo l’albero genealogico dell’attuale Speranza. Una lunga storia di grandi passioni, amicizia, partecipazione, solidarietà, impegno non solo sportivo. Onore a chi ne è stato artefice e protagonista.

LA PRIMA VOLTA IN AZZURRO DI RIVA, FERRERO E SPANIO CON LA NAZIONALE DI SERIE C

di FRANCO ASTENGO

All’inizio della stagione 1959 – 60 la Serie C trovò il punto di miglior sistematizzazione dopo una serie di esperimenti avviati con il girone unico nazionale dalla stagione 1952 -53, successivamente con la formula a due gironi, nord e centro – sud (campionato 1958 – 59) e alla fine il format su 3 gironi, nord, centro, sud che avrebbe resistito per quasi un ventennio, allorquando con il campionato 1978 – 79 fu istituita la C2.

La formula a 3 gironi , nord, centro e sud diversa dall’attuale che divide longitudinalmente il nord e il centro del Paese, consentì il massimo di espressione nella rappresentatività delle forze intermedie del calcio italiano, attraverso un mix tra “nobili decadute” (magari provvisoriamente) ed espressioni di città di provincia molto vive: in quel periodo fu fornito, dalle squadre di terza serie, un contributo rilevante alla crescita tecnica e agonistica dell’intero movimento calcistico. In quel quadro, nella fase in cui si andavano formando le rappresentative di Lega sia di Serie A, sia di Serie B, fu formata anche la rappresentativa di Lega della Serie C definita subito come “Nazionale”.

In questa occasione raccontiamo schematicamente le stagioni di avvio di questa Nazionale: vi si troveranno nelle formazioni i nomi di futuri astri della Serie A a dimostrazione di quel discorso di crescita complessiva dal quale siamo partiti.

L’Italia Serie C esordì dunque il 22 maggio 1960 a Reggio Calabria avversaria la nazionale tunisina sconfitta seccamente per 4-0. L’Almanacco del Calcio Illustrato pubblica soltanto la formazione italiana, omettendo sia i marcatori delle reti, sia la composizione della squadra avversaria.

Ecco la squadra dell’Italia Serie C: Dinelli, Facca, Barabotti, Buccioni (Ciotti), Pirovano, Bettoni, Barbato, Ronconi (Campanini). Mencacci, Dell’Angelo, Giordano.

Parecchi in questo “11” i giocatori destinati alla serie A: il portiere Dinelli (in quel momento allo Spezia) all’Udinese; il terzino Facca protagonista del Lecco nelle stagioni disputate dai blu celesti nella massima divisione; il centromediano Pirovano, in quel momento alla Pro Vercelli, poi alla Fiorentina per lunghe stagioni; il mediano Bettoni con il Foggia salito di corsa dalla Serie C alla Serie A sotto la guida di Don Oronzo Pugliese; l’ala Barbato poi al Napoli e al Catanzaro; la fortissima mezzala Dell’Angelo alla Fiorentina; l’ala sinistra Milly Giordano che in serie A aveva già militato con la Sampdoria e successivamente, a Savona, avrebbe dimostrato doti di vero giocoliere. Commissario Tecnico per l’esordio Galluzzi, già allenatore di Fiorentina e Sampdoria, uno dei primi tecnici a far parte dello staff dirigenziale del centro tecnico di Coverciano, all’epoca appena inaugurato.

La seconda gara della Nazionale di Serie C fu disputata il 12 giugno 1960, in trasferta a Casablanca, avversario il Marocco superato per 3-1.

Formazione: Dinelli, Facca, Bonometti, Gianesello, Cioni, Bettoni, Vittorino Calloni, Dell’Angelo, Barbato, Mencacci, Cervetto.

La stagione successiva, 1960 – 61 la nazionale di Serie C fu impegnata in una doppia sfida avversarie Malta e Lussemburgo.

Livorno 25 gennaio 1961

Italia Serie C – Malta 3-0

Formazione. Paolicchi (Belinelli),  Cattani, Colombo, Gori, Chirico, Cioni, Gallo (De Nardi), Galandini, Piaceri, Bellemo, Galtarossa (Gallo).

Da notare in questa formazione di due portieri Paolicchi,  poi approdato alla Fiorentina al momento della cessione di Sarti dai viola all’Inter ma inesorabilmente chiuso come titolare da Ricky Albertosi, e Belinelli, eterno portiere del Livorno che i savonesi ricorderanno benissimo autore di meravigliose parate al “Bacigalupo” in una partita sfortunata per i colori bianco blu: rigore sbagliato da Verdi, goal di Nastasio in contropiede all’ultimo minuto e sconfitta casalinga per il Savona 0-1. Punti che contribuirono, purtroppo, alla drammatica retrocessione con la “fatal Catania”.

Lussemburgo 30 aprile 1961

Italia  Serie C – Lussemburgo 2-1

Italia Serie C: Paolicchi, Barucco, Colombo, Gori, Magnaghi, Cioni, De Nardi, Bellemo (Morano), Turci, Spanio, Galtarossa.

Esordisce nella nazionale di Serie C una futura conoscenza degli sportivi savonesi: “Giullo” Angelo Spanio, il “rosso” mezzala super tecnica che sarà protagonista nella stagione di Serie B 1966-67. All’epoca di questo esordio internazionale Spanio militava nella Pro Vercelli, in seguito avrebbe indossato anche le maglie di Parma, Napoli, Roma, Spezia, Cesena oltre che, come già ricordato, quella del Savona.

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Tempi  di boom economico: la Nazionale di Serie C poteva già permettersi un’elegantissima divisa per le trasferte.

Modena 11 giugno 1961

Italia Serie C – Lussemburgo 1-0

Formazione: Cassani, Cattani, Colombo, Gori, Chirico, Cioni, Bravi, Spanio, Torriglia, Bellemo, Ribechini.

Il portiere Cassani, nazionale anche nella juniores passerà dal Legnano alla Juventus senza riuscire però a giocare in prima squadra; impresa che invece risulterà alla port<ata del mediano Gori. L’ala destra Bravi sarà in serie A con il Lecco; il centravanti Torriglia, dopo aver contribuito alla salita del Cagliari dalla Serie C alla Serie B, non troverà spazio nelle categorie superiori.

La Valletta 18 giugno 1961

Italia Serie C – Malta 3-0

Formazione: Paolicchi, Barucco, Colombo, Cioni, Tarantino, Balloni, Bravi, gori, Torriglia, Currarini, Ribechini.

Lo spezzino Currarini salirà di categoria approdando al Milan ma in rosso nero non riuscirà  ad esordire in Serie A. Tornato in Liguria con il fratello anch’egli ottimo centrocampista disputerà per lunghe stagioni i tornei regionali.

Stagione 1961 – 62

Si disputano quattro partite, fra le quali una mista come nazionale di Serie C – D.

Ecco il dettaglio.

Dublino 17 marzo 1962

Italia Serie C – Lega Eire 3-0

Formazione: Ferrari, Villa, Vitali, Castano II, Peretta, Cioni, Colombo, Gambino, Cavicchia, Luna, Brenna.

L’Almanacco fornisce anche il tabellino dei marcatori: si trattò di una tripletta per il centravanti Cavicchia, in futuro alla Fiorentina e alla Salernitana. Da ricordare il terzino Vitali poi alla Lazio; il centrocampista Gambino anche lui protagonista della salita del Foggia dalla Serie A alla Serie C, e l’ala Brenna, in forza in quel momento al Legnano poi alla Spal. Brenna chiuse la sua carriera come allenatore – giocatore a Sanremo riportando i matuziani (stagione 1974 – 75) dalla Promozione alla Serie D. Fra i giocatori di quella Sanremese da ricordare la presenza di Giampiero Ventura attuale CT della nazionale. Un ricordo anche per la mezzala Luna della Lucchese: si pronosticava per lui un grande futuro ma alla fine rimase per tutta la carriera a Lucca in Serie C.

Belfast 20 Marzo 1962

Lega Irlanda del Nord – Italia Serie C 6-2

Italia Serie C: Ferrari (Ferrero), Villa, Vitali, Castano II, Peretta, Cioni, Colombo, Joan, Cavicchia (Balestrieri), Luna, Brenna.

Belfast fatale per gli azzurri come da tradizione. Una brutta sconfitta (sul 6-0 salvano l’onore Colombo e Joan, futuro protagonista in serie A con Verona e Pisa).  Sul 3-0 al termine del primo tempo ingresso in campo ed esordio per Luigi Ferrero, scuola Juve in quel momento al Casale. Sarà, nella storia del calcio savonese, lo sventurato portiere della “fatal Catania”.

Rimini 6 maggio 1962

Italia Serie C – Lega Eire 6-0

Formazione: Ferrero, Villa, Vitali, Cioni, Peretta, Buccione, Oltramari, Luna (Savoia), Meroi, Gagliardi, Colombo.

Strapazzata l’Eire da una Italia di Serie C nella cui formazione esordiscono Oltramari che sarà in Serie A con Spal e Foggia, Savoia a lungo colonna del Verona nel ruolo di “libero” e Meroi anch’egli in Serie A con Sampdoria e Udinese.

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Tra i pali Luigi Ferrero il portiere della “Fatal Catania” che costò, campionato 1966 – 67 , la retrocessione del Savona in Serie C. Gl autori di questo blog lo avevano giudicato, al momento dell’acquisto, non all’altezza del compito contestando vivacemente, purtroppo inascoltati, il direttore sportivo biancoblu Gigione Costa

Questo il resoconto della mista Nazionale Serie C- D vittoriosa a Salerno su Malta per 1-0 con rete di Meroi.

Formazione: Di Vincenzo (Lamia Caputo), Kostner, Vitali, Cioni, Teneggi, Buccino, Oltramari, Gambino, Meroi, Luna (Savoia), Colombo.

Prima presenza per un giocatore in forza al Savona. Si tratta di Luciano Teneggi, atletico difensore, successivamente al Torino con Rocco e Meroni, Catania, Foggia, Taranto, Pisa. Tra i pali giostra nel primo  tempo Sarin Di Vincenzo, genovese, portiere in Serie A con Inter, Foggia, Genoa e Sampdoria (uno dei non molti portieri ad aver indossato il rossoblucerchiato, ricordiamo Bonetti e Rosin).

Concludiamo questa nostra carrellata con la stagione 1962- 63.

Una stagione davvero particolare per la Nazionale di Serie C, almeno per due motivi. Indossa l’azzurro a questo livello nientemeno che Gigirriva “Rombo di Tuono” in quel momento al Legnano e in procinto di trasferirsi al Cagliari dove giocherà per tutta la sua luminosa carriera di massimo cannoniere nella storia del calcio italiano. Inoltre la Nazionale di Serie C effettua una davvero pionieristica trasferta nel Ghana, in tempi nei quali il calcio dell’Africa nera era davvero poco conosciuto in occidente.

Lussemburgo 7 aprile 1963
Italia Serie C – Lussemburgo 2-0

Reti: Veneranda 2

Italia: Colombo, Soldo (Costantini), Risso, Carpenetti, Zamengo, Cioni, Veneranda, Lombardo (Giannini), Di Virgilio, Pereni, Basilico.

Da segnalare l’ingresso nel secondo tempo di Giorgio Costantini, terzino “classicheggiante” del Savona poi all’Entella e per molte stagioni al Palermo tra serie A e serie B, capitano dei rosanero.

Arezzo 4 maggio 1963

Italia Serie C – Irlanda del Nord 1-0

Italia: Pezzullo, Costantini, Risso, Carpenetti, Soldo, Cioni, Milanesi, (Veneranda) Giannini, Joan, Pereni, Riva.

Rete: Cioni.

E’ l’esordio di Riva in campo internazionale, con lui da segnalare anche il portiere Pezzullo, che sarà alla lazio, il mediano Carpenetti alla Roma e alla Fiorentina, lo stopper Soldo al Varese, la mezzala Pereni al Novara e al Verona.

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Foto storica: testimonianza dell’esordio di Gigi Riva in una rappresentativa nazionale, in questo caso quella di Serie C

Kumasi 23 giugno 1963

Italia Serie C – Rappresentativa Ashanti 3-2

Italia Serie C: Mantovani, Costantini, Risso, Gioia, Soldo, Carpenetti, Tartari (Di Stefano), Joan, Pereni, Riva.

Marcatori: Joan (2), Riva che segna il suo primo goal in una squadra nazionale.

Da segnalare il portiere Mantovani in quel momento al Casale e successivamente al Milan e il mediano Gioia passato al Messina e al Varese.

Accra 1 Luglio 1963

Italia Serie C – Ghana 3-2

Marcatori: Riva e Risso.

Italia: Mantovani, Costantini, Risso, Gioia, Soldo, Carpenetti, Di Stefano, Giannini, Joan (Tartari), Pereni, Riva.

LA NOSTRA AMATA PRIAMAR NEI FAVOLOSI ANNI ’60: CAMPIONATI E FORMAZIONI  

di Luciano Angelini e Franco Astengo

In diversi interventi contenuti nel nostro blog abbiamo parlato della Priamar, la squadra dell’Oratorio Sacro Cuore di Corso Colombo. E’ lì che abbiamo mosso i primi passi, non solo calcistici, attiva ininterrottamente dal 1942 dopo la fondazione avvenuta per impulso di un indimenticabile sacerdote maestro per intere generazioni: don Vittorio Dietrich. E’ lì che siamo cresciuti, ci siamo trovati, abbiamo stretto amicizie indissolubili e incancellabili anche con lo scorrere degli anni e dei decenni. E’ lì che ci riporta spesso il cuore e la passione, mai stanchi di sfogliare un album che potremmo definire di famiglia. L’Oratorio Sacro Cuore, come altri o più degli altri, ha custodito centinaia e centinaia di ragazzi, tutti quanti affascinati dalla passione per il pallone, ma soprattutto mai divisi tra più bravi e le cosiddette “pippe”. Non c’erano gerarchie ma partecipazione. Non si pagavano quote, si arriva, si facevano le squadre, si giocava per ore con risultati paradossali, poi tutti a casa, stanchi e felici.

Era, quella, la Priamar del nostro cuore. Da qui la spinta per riaprire il “libro” per presentare assieme tutti i dati disponibili, campionati e formazioni, dalla stagione 1960 – 61 a quella 1969 – 70 al fine di consentire ai nostri lettori di disporre, in un solo colpo d’occhio, di tutti i dati.

A corredo alcune foto nelle quali sono presenti tutti i protagonisti di quella fase: tanti amici di lunga data con i quali abbiamo condiviso stagioni indimenticabili della nostra giovinezza, molti fra questi nel frattempo ci sono stati strappati dall’inesorabilità dello scorrere della vita ma restano indissolubilmente presenti nella nostra memoria.

Precisiamo anche l’area cittadina “di competenza” della Priamar, anche se poi con l’andare del tempo, hanno indossato la maglia rossoblu anche ragazzi provenienti da altri quartieri cittadini, in particolare dalle Fornaci: la “Centrale” dal ponte di Corso Colombo fino al n.14 di Corso Vittorio Veneto, la zona di San Michele, Corso Colombo, via XX Settembre fino all’incrocio di Corso Mazzini e al Prolungamento con tutte le porzioni di vie che salivano al mare dal centro Città con confine via Luigi Corsi, via Niella e via Giacchero, via Montenotte, via Guidobono.

La prima stagione che è stata presa in esame è stata quella 1960 – 61. Una stagione di ripresa dell’attività sul piano provinciale, con la partecipazione al campionato Ragazzi CSI e la trasferta in Piemonte a Vicoforte a chiudere l’annata, dopo che per vari motivi l’attività della Priamar era stata limitata ai tornei a 7 che si giocavano sul vecchio campo dell’Oratorio.

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Sul campo dell’Oratorio 1960: da sinistra in piedi: l’allenatore Astengo, Peo Astengo, Vivarelli, Rodino, Farulla, Vallone, Franco Bianchi. Accosciati: Bocca, Senesi, Lacota.

Nelle due foto riportate di seguito ci sono tutti i protagonisti che nelle stagioni 1961 – 1962, 1962 – 1963 e 1963 – 64 vinceranno il campionato primavera del CSI riservato ai ragazzi tra i 12 e i 14 anni (per la prima volta nella storia del calcio savonese) terminando il triennio imbattuti.

 L’Unione Sportiva Priamar ha compiuto 75 anni. Anche se gli almanacchi indicano la data del 1943, le nostre informazioni segnalano come fu nell’autunno del 1942 che don Vittorio Dietrich, nonostante l’infuriare della guerra decidesse di affiancare all’attività dell’oratorio della parrocchia del Sacro Cuore, quella di una società sportiva: per l’appunto la Priamar. Da allora, ininterrottamente, con una continuità paragonabile soltanto a quella del Savona e della Veloce (le altre squadre della nostra Città hanno avuto interruzioni, fusioni, mutamenti di nome), l’attività è andata avanti con grande impeto: dal campetto sassoso addossato tra il muro della Chiesa e Via Buscaglia, ai magnifici tornei degli anni ’70, dal campionato ragazzi del Csi, ai tanti campionati di Seconda, Prima o Terza Categoria, fino ad oggi con la possibilità di utilizzare il campo “sintetico” sorto sul tetto del disgraziatissimo parcheggio che, forse, non sarà mai utilizzato, ed è tutta una storia a dir poco indecente per incompetenza e incuria che meriterebbe di essere raccontata, episodio per episodio, personaggio per personaggio.

La figura dominante della nostra piccola storia rimane, però, quella di don Vittorio Dietrich, figura davvero carismatica di prete tra la gente, capace di far riflettere e giocare, organizzatore di magnifiche partite che si giocavano tutti i pomeriggi tra tifosi di Coppi e tifosi di Bartali, “tintore” di maglie (ricordiamo quando, munito di pentolone ed “Iride” trasformò improbabili maglie rosastre arrivate chissà da dove in quelle maglie gialle con collo rosso che forse alcuni ricorderanno ancora), anima della nostra gioventù.

Accanto al ricordo commosso della figura di don Vittorio, l’altra storia da fare è quella del campo di Corso Colombo.

Nel 1964 fu installato il primo impianto di illuminazione (di fortuna e abusivo), opera di Faggion e Bertana. L’allaccio era all’impianto della Chiesa e il parroco, il buon don Pescio, si lamentò molto per la bolletta. E si avviò così la stagione dei tornei notturni. La prima finale, in quell’anno, fu vinta dai Garden’s Boys (allenatore Vadone, con i vari Merciai, Bertero, Chiappella, Dorindo, Dallaglio, Danello) impostitisi (2-1) sui rossoneri della Rinascita Fornaci (Triolo, Storti, Bonifacio, Chiesa, Turco, Ferretti, Mellano, Lagustena, Astengo).

L’anno seguente la Servettaz Basevi si trasferì (l’area oggi occupata dai giardini e dalla piscina “Zanelli”) in via Stalingrado, l’edificio della “zincatura” fu abbattuto, e il campo mutò di prospettiva, allargandosi e ponendosi frontalmente tra la ferrovia e Corso Colombo. Iniziò così l’escalation del calcio by night, con grandi squadre (il Circolo Biancoblu dei fratelli Persenda, Ciccio Varicelli, Mariani, Tonoli, Cucchi, Volpi, Teneggi, Falabella, Nacinovich, Piero Astengo; i “Magnifici 7” del “Pavone” Morando con Tobia, Pierucci, Monti, Borgo; il Bar Treviso di “Milio” Pacini con  Francese, Cicci Barbino, Siter, Guido Caviglia; la Zinolese di Angelini, Suraci, Scotto, Aschero, Prefumo; il Bar Moretto di Lavagnola con Ciglieri e Ronchetti e tante altre compagini di valore provenienti da tutta la provincia di Savona) e foltissimo pubblico (in certe serate degli anni ’70, c’era più gente di quella che seguiva normalmente il Savona in Serie C). Un vero spettacolo, che portò il “nostro” calcio al centro dell’attenzione generale.

Partiamo dunque dalla stagione 1960 – 61, campionato ragazzi CSI concluso al terzo posto, alle spalle di Bragno e Aurora Cairo.

I nostri taccuini personali ci consentono addirittura di elencare tutti i risultati delle 14 partite (girone a 8 squadre): Priamar – Aquila 5- 0, Priamar – Raphael 2-0, Priamar – Torre Fornaci 1-1, Priamar – Zinolese 2-0, Priamar – Bragno 0-3, Priamar – Nolese 1- 0, Priamar – Aurora Cairo 0-4, Priamar – Aquila 5-0, Priamar – Raphael 0-1, Priamar – Torre Fornaci 1-2, Priamar – Zinolese 3-2, Priamar – Bragno 1 – 4 (prima trasferta effettuata con il pullman di linea) Priamar –Nolese 0-0, Priamar – Aurora Cairo 0-3. Il 27 maggio trasferta a Vicoforte in ferrovia, accompagnati da tanti abitanti del quartiere che occupavano due vagoni  speciali delle ferrovie e successo clamoroso con il risultato di 4-1.

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La prima formazione schierata nella gara Priamar – Aquila 5-0 fu la seguente: Attilio Lacota, Paolo Bianchi, Gianmauro Verzello, Bruno Nofroni, Guido Caviglia, Giorgio Stopiglia, Franco Astengo, Nico Vasconi, Beppe Tarditi, Luciano Bordegari, Marcello Caraccio. Reti di Bordegari (3) e Caraccio (2) entrambe su calcio di rigore.

Formazione schierata a Vicoforte: Attilio Lacota, Giorgio Botto (all’esordio assoluto), Mario Pellegrini, Umberto Sibio, Guido Caviglia, Giorgio Stopiglia, Renato Pittatore, Franco Astengo, Beppe Tarditi, Luciano Bordegari, Marcello Caraccio. Reti: Bordegari (2), Tarditi, Caraccio.

Stagione 1961 – 62

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Nelle due immagini soprastanti Priamar A e Priamar B a testimonianza della floridezza e della validità di quel vivaio. 

Forse la stagione “clou” della nostra storia. Il gran numero di ragazzi a disposizione consentì addirittura di formare due squadre A e B per partecipare al campionato ragazzi CSI nel quale la partecipazione era salita a 12 squadre.

La squadra A lottò per il primato fino alla fine soccombendo di fronte alla formazione della Torre Fornaci favorita, in una gara davvero drammatica, da un arbitraggio infelice. Il signor Simoncini, fierissimo ex allievo della Nunziatella e futuro avvocato, convalidò un goal del rapace centravanti della Torre Andreino Penna che si era aggiustato la palla con la mano prima di calciare a rete (l’interessato nega ancora adesso spudoratamente e la discussione è continuata per oltre 50 anni). Le altre squadre partecipanti al campionato erano: Aurora Cairo, Olimpia Carcare, Raphael, Priamar B, Zinolese, Nolese, Bragno, Millesimo, Virtus Altare, Aquila.

Per la stagione 1961 – 62 disponiamo dell’elenco completo dell’organico societario, ricordando ancora che in quella stagione la dirigenza del CSI (Blandino. Tognetto, Ghiglia) organizzò il primo campionato riservato ai ragazzi d’età compresa tra i 12 e i 14 anni in precedenza esclusi dalla possibilità di giocare a “11” (la FIGC riconobbe questa possibilità molti anni più avanti creando la categoria Esordienti). La Priamar, che disponeva di un floridissimo vivaio si impose per tre stagioni consecutive terminando il ciclo (per sopraggiunto limite d’età dei protagonisti che poi emigrarono in diverse squadre ad alto livello), terminò imbattuta. La finale del campionato 1961 – 62, termino con il seguente risultato: Priamar – Zinolese 7- 1

Ecco l’elenco.
Presidente: Romano Ghiglia (il carissimo “ragioniere”).

Dirigenti: il dott. Magliano (che arrivò dall’Aquila portando in dote tre mute di maglie: rossoblu, viola e blucerchiate), Basso, Scerbo, Salvetto, Piccardo, Tiberti, Cerino.

Giocatori.

PRIAMAR A: Tarditi, De Crescenzo, Bianchi I, Ferracane, Verzello I , Pellegrini, Guido Caviglia, Godani (futuro docente al Licelo Classico Chiabrera), Nervi, Storti, Sibio, Bordegari, Ercolano, Bonifacio, Carletti, Pittatore, Gatti, Corso, Vasconi (permettetemi un appunto per il caro amico Nico: l’uomo di maggior classe della nostra generazione. Un giocatore che meritava, davvero, di salire in alto), Caraccio (quasi come Vasconi…), Triolo, Stopiglia, Bresciani, Avellino, Imberti I, Rosso.

PRIAMAR B: Lacota I, Massone, Niello, Porta, Restagno, Belviso, Airaghi, Vacca, Dall’Acqua, Cipollina, Botto, Franco Astengo, Nofroni, Foschi, Alpa, Rovere, Amadini, Cattardico, Piero Siri, Bevanda, Frumento, Verzello II, Mangerini, Gaggero.

PRIAMINA: Piero Astengo, Farulla, Bortolot, Piperis, Giordanello, Marenco, Senesi, Bianchi II, Bizzo (futuro campione d’Italia dei 1500 metri), Vivarelli (anche per lui un ricordo commosso), Fratelli, Pellicciotta, Aonzo, Dinaro, Vallone, Lacota II, Cabiddu, Loffredo, Rodino, Procopio III, Bocca, Ronchi, Caviglia Pierino.

1962 – 63

Si decide per il salto nel campionato provinciale juniores della FIGC e si partecipa anche alla Coppa Bacigalupo: il salto di qualità è evidente. Intanto la squadra A era stata rafforzato dall’innesto di alcuni validissimi “fornacini” che aveva superato l’angolo di via San Michele per giocare nella nostra squadra, fornendo un notevolissimo apporto: Detto Storti, Nuccio, Triolo, Giuliano Bonifacio, Tonino Nervi e Nanni Imberti.

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La Priamar A 1962 – 63 ritratta sul campo della Valletta al termine di una partita clamorosamente vinta per 3-0 ai danni della Libertà Lavoro Speranza. In foto c’è anche Gino Ghersi, grande giocatore biancoblu in Serie B e Serie C, un vero maestro di calcio. Da notare anche la presenza di Silvano Godani, personaggio di spicco nella vita politica e culturale cittadina che nella Priamar giocò una sola stagione preferendo i colori delle varie squadre rappresentative della sue amate Fornaci (prima Torre e poi Judax). Da sinistra in piedi: il dirigente-giocatore Giorgio Longhi, Caviglia, Godani, Vasconi, Storti, il grande presidente Romano Ghiglia, Gino Ghersi. Accosciati: Amadini, Caraccio, Triolo, Rosso, Bresciani, Tarditi, Porta (entrambi in una strana posizione in campo: Tarditi portiere ma vero jolly giocando anche all’attacco e in difesa e Porta all’ala sinistra, prima di trasferirisi definitivamente tra i pali e rivelarsi come uno dei migliori estremi difensori in Liguria, protagonista per tanti campionati in Eccellenza con Pietra Ligure e Cairese).

La squadra A risultò la vera sorpresa delle due competizioni: addirittura nel campionato provinciale pervenne alla fase finale a quattro con Vado, Loanesi e Auxilium di Alassio dopo aver eliminato nel proprio girone compagini  molto qualificate all’epoca come la Libertà Lavoro, allenata da Mario Vadone e il Varazze, superato alla Valletta con un magnifico 2-0.

La squadra B partecipò alla Coppa Bacigalupo restando eliminata ma vendendo cara la pelle.

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L’immagine sopra riportata non è altro che un fotogramma fissato dal canale youtube “L’ultimo sta in porta” (1,2,3) nel quale sono raccolti filmini storici dei primi anni ’60 di partite della Priamar A e B e dei tornei giocati sul campo dell’Oratorio Sacro Cuore. Nel fotogramma (della cui qualità ci scusiamo ma che sicuramente rappresenta un documento di grande valore per la memoria) una fase della partita giocata a Carcare il 24 Dicembre 1962. Il terreno era ricoperto di neve e questo fatto agevolò il successo dei padroni di casa evidentemente più abituati a quel freddo polare (4-0, secco)

Nell’istantanea la Priamar B è schierata in difesa e da destra si riconoscono, sia pure a fatica, Piero Siri, Franco Astengo, Giorgio Botto, Bruno Nofroni. La Priamar B nell’occasione si schierò con: Lacota, Airaghi, Belviso, Nofroni, Botto, Astengo, Rovere, Frumento, Siri, Bevanda, Alpa.

Nel finale di stagione si verificarono due novità: la partecipazione al campionato  allievi e a quello Dilettanti CSI. Al riguardo due ricordi particolari.

Per quel che riguarda la squadra allievi, racconto  un episodio personale collegato alla diffusione in periferia del nuovo modulo di gioco rappresentato dal cosiddetto “catenaccio”. Il catenaccio fu avversato dai grandi “puristi” del sistema perché inteso come metodo utile soltanto a distruggere il gioco degli altri. Tra questi puristi, ad esempio nel nostro ambito locale, Felice Pelizzari, gran signore ed uno dei migliori allenatori che mai si sono seduti sulla panchina del Savona Fbc, compagine che, anche per via dell’opinione del presidentissimo Stefano Del Buono, fu una delle squadre che adottò in ritardo il nuovo metodo di gioco.

Ruppe il cerchio la Libertà e Lavoro Speranza, squadra del quartiere savonese di Lavagnola, allenata da Mario Vadone, personaggio fantasmagorico che schierava il “libero” con il n.11 in modo da non scompaginare la numerazione difensiva: il suo miglior interprete del ruolo rispondeva al nome di Ginetto Bertero, classe 1947, poi alla Spotornese e al Vado. Per un periodo Vadone rimase da solo nell’applicazione di questo tipo di schema tattico, raccogliendo nei campionati giovanili buoni successi.

Ero molto affascinato da quello schema ed ancor più lo rimasi dopo aver ammirato direttamente, a Marassi, il Milan di Rocco vittorioso 3-1 sulla Samp schierata ancora a sistema “puro”. Capitò così che, a 19 anni, mi fosse affidata la squadra allievi della Priamar e decisi di tentare il colpo a sorpresa: impiegai una settimana ad insegnare il nuovo modulo ai giocatori, che di anni ne avevano 16 e con alcuni dei quali ero stato compagno di squadra fino a pochi giorni prima nella formazione “B” che disputava il campionato juniores.

Assimilato il modulo mandai in campo la squadra: avversaria proprio la Libertà e Lavoro di Mario Vadone (classe 1920 per intenderci). Il mio “libero” si chiamava Augusto Ferracane, bravissimo giocatore dalla poca voglia (disputò, infatti, poche partite di campionato), il mio “stopper” era Bruno Nofroni, il “vice capitano” della squadra B juniores. Sbagliai soltanto portiere ed ala sinistra, mettendo il miglior portiere all’ala sinistra e la miglior ala sinistra in porta, ma Giuliano Bonifacio e Fulvio Porta erano perfettamente intercambiabili, e molto bravi, nei due ruoli. Finì 1-1 raggiunti dopo essere passati in vantaggio. Il “mago Vadone” restò all’inizio sorpreso dal mio rimescolamento delle carte (il mio “libero” aveva il n.7) ma poi prese le sue contromisure. Insomma: il “libero” da quel momento ebbe piena cittadinanza anche nei campionati minori savonesi.

Per quel che riguarda, invece, il campionato dilettanti CSI svoltosi al termine del campionato juniores della FIGC. Nella stagione 1962 – 63 il campionato dilettanti CSI fu organizzato tra i mesi di Aprile e di Giugno così la Priamar, che era sul punto di iscriversi alla Seconda Categoria nella stagione successiva, prese parte al torneo con la squadra juniores che, nel campionato federale, era approdata alle finali provinciali cedendo soltanto il passo al grande Vado dei Sassu, Bartoli, Lagasio, Chittolina.

Per il campionato dilettanti fu formato un “mix” tra giocatori che avevano partecipato al campionato con la squadra A e con quella B. Con la Priamar l’esordiente nel torneo del CSI fu la  Maremola di Pietra Ligure (antenata del futuro Soccorso poi  pervenuto in Eccellenza all’inizio degli anni ’70). Le due neofite si giocarono il campionato fino all’ultima giornata: sul campo di Loano (Pietra Ligure non disponeva ancora di un proprio terreno di gioco)  i pietresi si imposero per 1-0, su calcio di rigore a pochi minuti dalla fine.

Tabellino

Maremola Pietra Ligure –  Priamar 1-0

Rete: De Biase (rig. ) al 38’ del s.t..

Maremola: Rebaudo, De Biase, Morelli, Zerbini, Trucco, Mandraccia, Briano, Frione, Torri, Ciravegna, Zerbini. All. Corsini.

Priamar: Massone, Vacca, Storti, Nofroni, Caviglia, Caraccio, Astengo, Vasconi, Siri, Triolo, Bonifacio.

Queste le formazioni base della stagione della Priamar 1962 – 63.

PRIAMAR A: Tarditi, Storti, Caviglia, Bresciani, Godani, Caraccio, Vasconi, Triolo, Rosso, Stopiglia, Bonifacio (Nervi, Imberti, Sibio); allenatore Ghersi.

PRIAMAR B: Massone, Airaghi, Belviso, Astengo, Botto, Nofroni, Amadini, Rovere, Siri, Bevanda, Alpa (Lacota I, Vacca, Mangerini, Frumento); allenatore Longhi.

Priamar Allievi: Bonifacio, Vacca, Belviso, Ghione, Nofroni, Farulla, Ferracane, Cattardico, Imberti II, Caraccio, Porta; allenatore Astengo.

Priamar “Primavera”: Astengo II, Bizzo, Senesi, Dinaro, Battaglini, Pelliciotta, Vallone, Franco Bianchi, Bocca, Lacota, Loffredo; all. Astengo.

1963 – 64

E’ la stagione del grande salto di qualità: si decide di partecipare addirittura al campionato di Seconda Categoria Dilettanti. Soltanto la lettura delle classifica finale fornisce l’idea del livello incontrato.

Classifica finale: Spotornese 52, Garessio 41, Don Bosco Varazze 41, Villetta 38, Nolese 38, Millesimo 36, Libertà e Lavoro Speranza 25, Croce Bianca d’Albenga 25, Cadibona 24, Altarese 24, Don Bosco di Savona 23, Maremola Pietra Ligure 19, Priamar 11, Bagni Italia 10, Ferrania 9.

Queste le formazioni della Priamar in stagione.

Priamar: Bonanni, Ricci, Grasso, Tarditi, Caviglia, Martinengo, Spilimbergo, Bazzano, Sabatini, Bresciani, Siter; all. Ghersi.

Juniores: Porta, Vacca, Ghione, Nofroni, Tarditi, Foschi,  De Romeri, Cattardico, Caraccio, Vallone, Alpa; all.Angelini.

Primavera: Astengo II, Bizzo, Senesi, Dinaro, Battaglini, Aonzo, Pelliciotta, Ronchi, Bocca, Lacota, Loffredo; all. Astengo.

Anche all’Oratorio Sacro Cuore si decide dunque  per salire in II Categoria, dopo tre magnifiche stagioni disputate nella categorie giovanili con la “perla” della stagione precedente 1962- 63 che ha visto i rossoblu accedere alle finali provinciali di categoria. La squadra juniores però si è praticamente sciolta: Vasconi, Storti e Bonifacio sono passati alla Veloce, Bordegari al Savona, Godani, futuro docente al Liceo classico Chiabrera e creatore della compagnia teatrale studentesca dei “Coribanti”, è tornato all’amore fornacino perché nel frattempo è stata fondata la Judax, anche se ancora militante nei campionati del Csi. Tornano vecchi oratoriani di gran classe: “Pancho” Martinengo, brillante carriera come informatore scientifico, e Raul Spilimbergo dalla Veloce, e “Ciatto” Bazzano dall’Altarese ma l’avvio nella categoria superiore è difficile.

Nel settore giovanile della Priamar invece una stagione da ricordare anche perché è arrivato ad allenare la squadra juniores Luciano Angelini che da portiere ha terminato il campionato con il Cuneo ed è passato alla Cairese. Nel tempo disponibile Luciano allestisce una forte squadra juniores, butta un occhio sulla “Primavera” che per la terza volta consecutiva vince il campionato imbattuta superando il Don Bosco di Varazze, che in quella stagione lancia Maurizio Ramon Turone destinato alle grandi platee della Serie A e soprattutto allena i portieri: due suoi amatissimi allievi Fulvio Porta e Peo Astengo arriveranno a giocare nel campionato di Eccellenza, la Serie A, dei dilettanti liguri dimostrando così la bontà della scuola dell’Oratorio di Corso Colombo.

Alla fine della stagione Astengo, Bocca, Cattardico, Caraccio e Loffredo saranno ceduti al Savona per la modica cifra di 250.000 lire dopo che Felice Levratto aveva visionato una formazione allestita tra juniores e primavera capace di fermare sull’1-1 la compagine juniores del Savona, in una partita giocata come avanspettacolo a Savona – Sampdoria 1-1 (reti di Albino Cella per i biancoblu e di China Da Silva per i blucerchiati).

La trattativa per la cessione, al termine della partita, si svolse nella sede del circolo Bianco blu di via Paleocapa (al mezzanino del numero 18 sovrastante il bar Moscino) e vide protagonisti noi due che ci raccontiamo per la parte della Priamar, mentre dalla parte del tavolo per il Savona Fbc sedevano tre vecchie volpi: il ragionier Aldo Giordanello, responsabile del settore giovanile, Claudio Petitti, indimenticabile segretario, e l’allenatore Felice Levratto, plurinazionale.

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La formazione juniores della stagione 1963 – 64

1964 – 65

Classifica finale: Nolese 43, Don Bosco Varazze 34, Carlin’s Boys 32, Dianese 30, Cadibona 27, Villetta 26, Priamar 24, Garessio 22, Don Bosco Savona 22, Millesimo 19, Carcarese14, Soccorso Pietra Ligure 13, Libertà e Lavoro Speranza 12, Altarese 12.

Priamar: Porta, Ricci, Grasso, Risso, Tarditi, Nofroni, Avellino, Guglieri, Caviglia, Imberti, Siter; all. Ghersi.

La Priamar ringiovanisce e sale di classifica: esordiscono i giovani del vivaio curato con grande dedizione da Luciano e da me nelle stagioni precedenti. Valore aggiunto, tra i pali, Fulvio Porta estremo difensore di classe in seguito a lungo tra i migliori a livello regionale con Pietra Ligure e Cairese.

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Questa storia risulterebbe incompleta se non apparisse almeno un’immagine del Bar Livio, squadra partecipante al grande torneo dei Bar della Valletta nel cuore degli anni ’60, manifestazione seguita da migliaia di sportivi savonesi. Il Bar Livio era in corso Colombo a fianco della Chiesa del Sacro Cuore, autentico covo dei priamini. In questa formazione si trovano alcuni dei grandi protagonisti della storia della Priamar anche in riferimento a stagioni precedenti a quella della nostra ricostruzione: Dario Ricci, Moras, “Maxian” Giordano, “Ciatto” Bazzano, “Tapioca” Fiabane, “Zena” Vassallo, Isetta. Personaggi che non potevano assolutamente essere dimenticati.

1965 – 66

Classifica finale: Villetta 40, Dianese 36, Cengio 32, Auxilium di Alassio 31, Carlin’s Boys 30, Cadibona 29, Soccorso Pietra Ligure 27, Priamar 25, Garessio 24, Altarese 23, San Bartolomeo Cervo 22, Carcarese 18, Don Bosco Savona 14, Millesimo 10.

Priamar: Porta, Ricci, Grasso, Vivarelli, Tarditi, Farulla, Imberti, Bresciani, Caviglia, Nofroni, Siter (Grossi, Risso, Longhi, Sabatini); all. Longhi.

Priamar sempre più giovane e sbarazzina: esordiscono dagli juniores Vivarelli (per lui purtroppo un doloroso ricordo) e Farulla. Si affermano definitivamente oltre al già citato Porta, Bruno Nofroni, Beppe Tarditi, Nanni Imberti e “Chidu” Caviglia, tutti usciti dal vivaio dell’Oratorio di don Vittorio Dietrich, indimenticabile cuore e anima dell’Oratorio del Sacro Cuore.

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Da sinistra in piedi: il presidente Teresio Granelli, Porta, Farulla, Nofroni, Longhi, Siter, Bensi, il direttore sportivo Livio Faggion, l’allenatore Emilio Pacini; accosciati: Caviglia, Grossi, Imberti, Vivarelli, Tarditi, Bresciani

1966 – 67

Classifica finale girone A: Dianese 35, Garessio 28, Soccorso Pietra Ligure 27, Carlin’s Boys 26, San Bartolomeo Carvo 26, Auxilium Alassio 25, Taggese 25, Priamar 28, Calizzano 17, Borgio Verezzi 16, Judax 11, Leca d’Albenga 8.

Priamar: Porta, Imberti, Ricci, Reggiori, Grasso, Longhi, Not, Bosio, Sabatini, Caraccio, Siter; all. Reggiori.

Buon campionato per i rossoblu di Corso Colombo rafforzati da due acquisti di lusso: “Giuan” Reggiori, che assume anche i compiti di allenatore (una carriera lunga e prestigiosa, iniziata nelle giovanili della Sampdoria, poi con Vado, Veloce, Sampdoria, Albisola), e Marcello Caraccio, squisite qualità tecniche, gran signore del centrocampo, che rientra nella Priamar dopo l’esperienza nel settore giovanile del Savona.

1967 – 68

Classifica finale Girone A: Borgio Verezzi 46, Garessio 39, Ventimigliese 38, Soccorso Pietra Ligure 33, Leca d’Albenga 31, Taggese 28, Auxilium Alassio 28,Carlin’s Boys 26, Calizzano 26, Priamar 21, Judax 15, Ceriale 13, San Bartolomeo Cervo 9, Enel Albenga 7.

Priamar: Porta, Imberti, Farulla, Nofroni, Tarditi, Nervi, Longhi, Bresciani, Bensi, Caraccio, Siter (Ricci, Grasso); all. Pacini.

Alla Priamar arriva Emilio Pacini in panchina e Livio Faggion, titolare del Bar Livio, come direttore sportivo (una coppia formidabile di competenti trascinatori: persone di una rara umanità, onestà, capacità organizzativa) e la squadra migliora sensibilmente. Secondo tradizione sono sempre i giovani del vivaio a fornire la spinta maggiore, ma ci sono anche i goal di un vecchio cannoniere come Angelo Bensi (Savona, Carcarese, Cairese, Libertà e Lavoro, Villetta).

Juniores: Giordano, Di Tullio, Saettone, Zunino, Mazzanti, Pelliciotta, Negro Da Castelli, Sasso, Rodino, Duga (all. Astengo).

Da ricordare questa formazione, non certo eccelsa dal punto di vista tecnico, ma formata da ragazzi appassionati e attaccati alla maglia, capaci di difendersi con orgoglio e di ottenere risultati sorprendenti. Disputammo un buon campionato vincendo anche qualche bella partita. L’occasione va colta anche per ricordare un collaboratore prezioso nella preparazione della squadra come Pinuccio D’Anna, lottatore di grecoromana più volte nazionale e portiere nel calcio, giocatore della stessa Priamar, del Bar Livio, Freccero, Chimor. Un appassionato di sport ancora attivo oggi come direttore tecnico della squadra di lotta dei Portuali con la quale sta cogliendo significativi successi in campo nazionale e internazionale.

1968 – 69

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Classifica finale (si è tornati al girone unico): Santa Cecilia Albisola 41, Andora 41 (spareggio a Pietra Ligure: Santa Cecilia 2 Andora 1), Auxilium Alassio 39, Taggese 38, Ceriale 37, Priamar 33, Millesimo 33, Freccero 26, Altarese 26, Colombo Cogoleto 24, Cadibona 23, Calizzano 18, Judax 14, Finalpia 13, Borghetto Santo Spirito 6, Enel Albenga ritirata alla fine del girone d’andata.

Priamar: Porta, Barbino, Siter, Imberti, Ricci, Grasso, Soletto, Nofroni, Caviglia, Caraccio, Moras (Grossi, Vivarelli, Tarditi, Mombrini, Bensi); all. Pacini.

Pacini imposta la miglior Priamar del periodo lanciando l’inossidabile e arcigna coppia di terzini Barbino-Siter ( il “lungo” Renato purtroppo da ricordare con affetto) e impostando il centrocampo sul faticatore Nofroni e il classicheggiante Marcello Caraccio, giocatore dalla tecnica raffinata che avrebbe meritato ben altra carriera calcistica, del resto sacrificata ad uno studio molto proficuo.

Campionato 1969 – 70

Classifica finale: Colombo Cogoleto (rafforzato nientemeno che da Beppe Recagno e dal difensore-orafo Altobelli), 37, Borgio Verezzi 35, Arenzano 33, Judax 32, Priamar 32, Calizzano 25, Finalpia 22, Fulgor Loano 22, Millesimo 20, Freccero 18, Altarese 17, Cadibona 13, Borghetto Santo Spirito 5.

Priamar: Porta, Ricci, Grasso, Mombrini, Tarditi, Farulla, Bosio, Nofroni, Soletto, Rodino, Imberti (Giordano, Sasso, Zunino, Ciappellano, Pastorino); all. Grasso.

Pacini è tornato alla Villetta in Prima Categoria e assume le redini Roberto Grasso che, in seguito, potrà davvero essere considerato come l’anima, il cuore e la bandiera della società di Corso Colombo. Grasso ringiovanisce i ranghi immettendo forze fresche dal settore giovanile e conquista un piazzamento di prestigio. E la storia della nostra amata Priamar continua.

TERZINO SINISTRO: MAROSO IL MIGLIOR ITALIANO NELLA STORIA DEL CALCIO

a cura di FRANCO ASTENGO

Il ruolo di terzino sinistro è sempre stato (assieme a quello dell’ala destra, del resto celebrato nel bellissimo libro di poesie di Acitelli “la solitudine dell’ala destra) il più difficile da interpretare nello schema di gioco “classico” del calcio italiano.

Adesso i terzini si chiamano “esterni alti” e debbono coprire l’intera fascia di loro competenza giocando come se viaggiassero su binari fissi (in Spagna l’esterno alto è chiamato “carrellista”). Un tempo, invece, mentre il terzino destro era destinato a compiti eminentemente difensivi, l’opposto di ruolo (il “back left” nell’antica terminologia inglese) aveva anche il compito di offendere e di inserirsi all’attacco, mentre l’ala destra,  di conseguenza, ricopriva il faticosissimo compito di “tornante”.

Per giocare terzino sinistro insomma, occorrevano due doti precipue: quella di usare bene il piede sinistro (quelli erano tempi dove i giocatori di Serie A erano quasi tutti ambidestri, a forza di pesanti esercizi contro il muto) e di disporre di ragguardevoli doti tecniche, tali da non fare invidia alle mezz’ali, considerati normalmente i giocatori più tecnici del gruppo (quelli meritevoli di indossare le maglie con i  numeri 8 e 10).

I “mancini” puri poi erano molto rari, nel calcio e nella vita, perché i ragazzi nati naturalmente con quella caratteristica venivano forzati a usare mano (non era permesso a scuola scrivere con la sinistra) e piede opposti.

Il piede sinistro (gli israeliani dopo aver assistito a due goal di Corso segnati a “foglia morta” in un Israele – Italia 2-4, giocato a Tel Aviv nel 1961, lo avevano blasfenamente definito “piede sinistro di Dio”)  è sempre stato definito come il “piede del diavolo”. Addirittura la sinistra è sempre stata «l’altra» mano, quella del diavolo, dipinto nelle iconografie medievali con due arti identici e non speculari: la mano «sbagliata» per definizione, appendice «dell’eresia e dell’apostasia», affermava Giorgio Manganelli, evocando polemicamente la «letteratura della mano sinistra».

Esaurita l’era di questi pregiudizi torniamo al calcio giocato e con un certo coraggio presentiamo una graduatoria ipotetica dei migliori terzini sinistri del calcio italiano nella storia, con due avvertenze: non ci sono giocatori in attività e i riferimenti riguardano ovviamente il periodo in cui furono adottati gli schemi di gioco del “sistema” o WM oppure “mezzo sistema” o catenaccio. In precedenza con il “metodo” i “backs” giocavano stretti sulle mezz’ali e il ruolo esterno toccava ai mediani.

1)      Virgilio Maroso

Virgilio Maroso (Crosara di Marostica, 26 giugno 1925 – Superga, 4 maggio 1949) è stato un calciatore italiano, di ruolo difensore. Considerato uno dei più grandi terzini della storia del calcio italiano, è stato tra i migliori difensori europei della propria epoca. Morì nella tragedia di Superga, non ancora ventiquattrenne.

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Il primo posto per Maroso non deve però essere considerato attribuito “ad honorem” avendo fatto parte del grande Torino. Maroso era un giocatore davvero super – tecnico (ci sono filmati che lo mostrano con una capacità di dribbling degno di Garrincha) capace di interpretare il ruolo con il massimo della modernità.

Trascorse tutta la trafila nel Torino (ove i genitori si erano trasferiti dal vicentino), dalle giovanili alla prima squadra, tranne una parentesi nell’Alessandria, alla quale venne ceduto in prestito. Tra i suoi pigmalioni, Adolfo Baloncieri, che lo allenò proprio durante l’anno nell’Alessandria (nel campionato di guerra 1943-1944), e Mario Sperone. Nel Grande Torino veniva chiamato il “cit” (il piccolo), perché era il più giovane della squadra. Con la maglia granata vinse tre campionati.

Esordì in nazionale l’11 novembre 1945, in un’amichevole contro la Svizzera terminata 4-4. Con l’Italia disputò altre sei partite, realizzando un gol al Portogallo il 27 febbraio 1949, in quella che fu la sua ultima gara in maglia azzurra. Con Bacigalupo in porta e Ballarin fa parte a pieno titolo della storia delle più importanti e prestigiose difese mondiali.

2)      Paolo Maldini

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Paolo Cesare Maldini (Milano, 26 giugno 1968) è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore, direttore tecnico del Miami FC di cui è fondatore. Sicuramente il giocatore di maggior classe della sua generazione, avrebbe potuto giocare in qualsiasi ruolo, difatti ha chiuso la carriera da “centrale” nella zona.

Figlio di Cesare e difensore di statura mondiale, annoverato fra i migliori nella storia del calcio, nel corso della sua carriera, durata 25 anni, ha vestito solo la maglia del Milan, con cui ha vinto 26 trofei: 7 scudetti, 1 Coppa Italia, 5Supercoppe italiane, 5 Champions League (con il record di 8 finali giocate, a pari merito con Francisco Gento), 5 Supercoppe europee, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club FIFA. Si è ritirato dall’attività agonistica al termine della stagione 2008-2009.

Dal 1988 al 2002 ha militato nella Nazionale italiana, della quale è stato capitano per otto anni, diventando vice-campione del Mondo nel 1994 e vice-campione d’Europa nel 2000. Con la maglia azzurra ha stabilito i record di presenzetotali (126) e da capitano (74), poi battuti da Fabio Cannavaro rispettivamente nel 2009 e nel 2010. Possiede il record di presenze in Serie A (647), è secondo nelle competizioni UEFA per club (174 dietro Iker Casillas) ed è il giocatore con più presenze con la maglia del Milan (902). È inoltre giunto terzo (ma avrebbe meritato il gradino più alto del podio, purtroppo a lungo vietato ai difensori, fatta eccezione per Cannavaro mondiale nel 2006) nella classifica del Pallone d’oro del 1994 e in quella del 2003 ed è stato inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori redatta in occasione del centenario della FIFA, e nel 2002 nel FIFA World Cup Dream Team, selezione formata dai migliori undici giocatori della storia dei Mondiali. È stato inoltre inserito nella “squadra ideale del decennio” dal Sun nel 2009, nel miglior 11 di tutti i tempi da World Soccer nel 2013 e, dal 13 dicembre 2012, fa parte della Hall of Fame del calcio italiano. Rientra inoltre nella ristretta cerchia dei calciatori con almeno 1000 presenze in carriera ed è l’unico italiano insieme a Gianluigi Buffon a farne parte.

3)      Giacinto Facchetti

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Giacinto Facchetti (Treviglio, 18 luglio 1942 – Milano, 4 settembre 2006) è stato un calciatore e dirigente sportivo italiano, di ruolo difensore, impiegato principalmente come terzino e occasionalmente come libero.

Legò il proprio nome a quello dell’Inter, della quale fu giocatore dal 1960 al 1978, collezionando in totale 634 presenze e 75 reti, e presidente dal gennaio 2004 al settembre 2006. Con la maglia nerazzurra ha conquistato nove trofei, vincendo sia a livello nazionale con quattro campionati e una Coppa Italia, che internazionale con due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Sotto la sua presidenza, l’Inter ha vinto un campionato, due Coppe Italia e dueSupercoppe italiane.

Capitano della nazionale italiana dal 1966 al 1977, ha partecipato alla vittoriosa edizione del campionato europeo del 1968, che rappresenta il primo e tuttora unico successo dell’Italia nella competizione. Con la maglia azzurra ha preso parte anche a tre edizioni del campionato mondiale (1966, 1970, 1974) laureandosi vicecampione nel 1970.

Considerato un innovatore del ruolo per via della sua costante partecipazione al gioco d’attacco, è ritenuto uno dei migliori giocatori nella storia del calcio italiano e mondiale. Occupa la 90ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer. Nel 2004 è stato inserito nella FIFA 100, una lista dei 125 più grandi giocatori viventi redatta da Pelé e dalla FIFA in occasione del centenario dalla sua fondazione, mentre nel 2006 è stato insignito dalla stessa Federazione del Presidential Award postumo per il contributo offerto al mondo del calcio sia da giocatore che da dirigente.

4)      Antonio Cabrini

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Antonio Cabrini (Cremona, 8 ottobre 1957) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore. Campione del mondo con la nazionale italiana nel 1982.

Ritenuto uno dei primi terzini moderni, nonché uno dei maggiori interpreti del ruolo a livello mondiale, legò il proprio nome principalmente alla Juventus, squadra in cui militò per tredici stagioni a cavallo degli anni 1970 e 1980, e di cui fucapitano dal 1988 al 1989. Insieme al portiere Dino Zoff, allo stopper Claudio Gentile e al libero Gaetano Scirea, compagni di squadra e di nazionale, Cabrini formò una delle migliori linee difensive della storia del calcio. Coi bianconeri ha vinto, tra altro, sei titoli di campione d’Italia e tutte le maggiori competizioni UEFA per club, primo giocatore — assieme al già citato Scirea — a raggiungere tale traguardo. Disputò con la squadra torinese un totale di 352 partite in Serie A e realizzando 35 reti in un totale di quindici stagioni. In nazionale ha disputato 73 gare, di cui 10 da capitano, realizzando 9 reti.

Fu soprannominato Bell’Antonio e Fidanzato d’Italia in virtù della grande popolarità di cui godeva presso il pubblico femminile.

5)       Fabio Grosso

 Fabio Grosso (Roma, 28 novembre 1977) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore, tecnico del Bari. È stato campione del mondo con la nazionale nel 2006 (suo il rigore che ha consentito all’Italia di sconfiggere la Francia in finale.

        Terzino sinistro e mancino, all’occorrenza poteva essere schierato come esterno di centrocampo; era abile anche nei calci di punizione. È stato considerato uno dei migliori interpreti italiani del ruolo negli anni 2000. Tra i dilettanti della Renato Curi e in Serie C2 con il Chieti ha giocato stabilmente come trequartista. Successivamente Serse Cosmi, negli anni al Perugia, vista la sua abilità nella corsa e nel cross lo ha trasformato con successo in terzino.

        Esordì in Nazionale il 30 aprile 2003 nell’amichevole Svizzera-Italia (1-2). Sotto la gestione del commissario tecnico Giovanni Trapattoni fu poi utilizzato in altre due occasioni. A partire dal 2005 fu inserito stabilmente nel gruppo degli Azzurri da Marcello Lippi, che dopo poche partite lo promosse a terzino sinistro titolare, spostando Zambrotta sulla fascia destra. Grosso segnò il suo primo gol in Nazionale il 3 settembre 2005 a Glasgow, contro laScozia (1-1).

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Grosso durante la finale del campionato mondiale di calcio 2006 contro la Francia

Grosso integrò il gruppo dei 23 calciatori italiani vincitori del Mondiale 2006. Inizialmente impiegato come riserva, divenne titolare a cominciare dalla terza partita del torneo, contro la Repubblica Ceca, dimostrandosi da lì in poi determinante per la squadra. Al minuto 93 degli ottavi di finale contro l’Australia si procurò un rigore poi realizzato da Francesco Totti, che permise all’Italia di passare il turno, pur giocando in inferiorità numerica.

Il 4 luglio, nella semifinale contro la Germania, segnò il gol che sbloccò la partita al 119′ minuto dei tempi supplementari, quando da un calcio d’angolo di Del Piero, il pallone arrivò sui piedi di Andrea Pirlo, che servì Grosso smarcato dentro l’area di rigore avversaria; quest’ultimo s’inventò un tiro a giro d’interno sinistro, di prima intenzione, che superò Jens Lehmann sul palo più lontano siglando l’1-0 a un minuto dalla fine della partita. Al 120′ arrivò il 2-0 di Alessandro Del Piero e l’Italia conquistò la finale contro la Francia.

Il 9 luglio, nella finale di Berlino risoltasi ai tiri di rigore dopo l’1-1 dei tempi regolamentari e di quelli supplementari, Grosso entrò nella storia del calcio italiano realizzando il quinto e ultimo tiro della sua squadra, chiudendo la partita sul punteggio di 5-3 d.c.r. con cui l’Italia conquistò il suo quarto successo nella competizione, a 24 anni di distanza dall’ultimo.

 6)      Sergio Cervato

 Sergio Cervato (Carmignano di Brenta, 22 marzo 1929 – Firenze, 9 ottobre 2005) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano. Con 466 presenze in Serie A, è ventesimo per numero di apparizioni nella massima serie italiana.

Fu un difensore col vizio del gol – in Serie A ne realizzò 45 –, tanto che nel suo ruolo risulta secondo solo a Giacinto Facchetti. Risultò molto abile anche sui calci piazzati, e con 19 reti segnate dal dischetto è tuttora il miglior rigorista nella storia della Fiorentina; altri 3 li realizzò con la Juventus e 2 con la Spal, per un totale di 24 penalty trasformati in Serie A (su 32 tentativi): grazie a ciò occupa la nona posizione nella classifica che raggruppa i calciatori con il maggior numero di rigori finalizzati.

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Cervato festeggia il primo scudetto dei gigliati nel 1956

Dopo le prime esperienze calcistiche nelle squadre del paese natale (Lampo di Carmignano e Carmenta), iniziò la carriera di calciatore come terzino sinistro nel Tombolo a 17 anni. Passò tra i dilettanti seguendo le sorti del Bolzano.

Nel 1948 girò l’Italia alla ricerca di una squadra professionistica. Privo del pollice della mano destra, amputato in seguito a un incidente con un attrezzo agricolo in gioventù, fu scartato a un provino della Sampdoria prima di arrivare a Firenze, dove laFiorentina lo prese. Rimase coi viola fino al 1959 (316 presenze e 31 reti in Serie A, 334 presenze totali). Era infallibile dal dischetto e le sue punizioni a pelo d’erba erano micidiali. Con la squadra toscana conquistò il primo scudetto nella stagione1955-56, oltre a una Coppa Grasshoppers e una Coppa dell’Amicizia italo-francese nella seconda parte del decennio. Giocò tutte le sette gare della Coppa dei Campioni del 1956-57 persa in finale dai gigliati con il Real Madrid.

Nel 1959 passò alla Juventus, dove conquistò altri due scudetti giocando da centromediano sistemista – ovvero da centrale in una difesa a tre. Coi piemontesi vinse anche la Coppa Italia del 1958-59 e giocò altre due gare nella Coppa dei Campioni 1960-61. Fu anche Nazionale, esordendo in maglia azzurra nel 1951, nella partita Portogallo-Italia 1-4. In azzurro accumulò 28 presenze e 4 reti, alle quali si aggiungono altre due gare giocate nel 1955 con la Nazionale B. Fu inoltre capitano dell’Italia in 6 gare, oltre a 2 della Nazionale B.

Smise l’attività agonistica nel 1965 in Serie B, con la Spal, squadra a cui era approdato nel 1961 chiamato da Paolo Mazza, convinto, a differenza di altri, che il giocatore non fosse assolutamente finito. Cervato giunse a Ferrara assieme aDell’Omodarme quale parziale conguaglio della comproprietà di Bozzao; Il patavino diventò l’indiscusso capitano della formazione estense, giocando altri quattro campionati e fermandosi solo per un serio infortunio che ne compromise definitivamente il prosieguo della carriera.

 7)      Aldo Maldera

Aldo Maldera (Milano, 14 ottobre 1953 – Roma, 1º agosto 2012) è stato un dirigente sportivo e calciatore italiano, di ruolo terzino o centrocampista sinistro.

Maldera iniziò a giocare a calcio nel Cusano Milanino nel ruolo di terzino sinistro mentre il compagno Gabriele Oriali era terzino destro. Cresciuto nelle giovanili del Milan ha esordito in Serie A con la squadra rossonera il 26 marzo 1972 contro ilMantova indossando la maglia numero 10 al posto di Rivera, quel giorno indisponibile. Mandato in prestito al Bologna per farsi le ossa, vi rimase una sola stagione giocando 3 partite di campionato prima di tornare a Milano nel 1973 contendendo la fascia sinistra della difesa all’esperto Karl-Heinz Schnellinger.

Titolare dal 1975, vinse con i rossoneri la Coppa Italia del 1977 (segnando la prima delle due reti della finale vinta contro l’Inter), mentre nel frattempo aveva esordito in Nazionale il 28 maggio 1976 a New York contro l’Inghilterra, nel Torneo del Bicentenario. Il suo record di realizzazioni è di 9 reti nel campionato 1978-1979, quello del celebre “scudetto della stella”.

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Maldera (in piedi, primo da sinistra) con la Nazionale U-23 nel 1976

 L’anno successivo il Milan si classificò terzo ma fu coinvolto nello scandalo del calcio-scommesse e retrocesso in Serie B. Maldera, attaccato ai colori rossoneri, decise di non lasciare la squadra, accompagnandola anche in cadetteria (in quella stagione fu capitano della squadra), mentre ormai era tagliato fuori dal giro della Nazionale maggiore, con cui aveva disputato 10 partite tra il 1976 e il 1979 prendendo parte ai Mondiali del 1978 (pur giocando solo la finale per il terzo posto) e agliEuropei del 1980 (pur avendo già giocato la sua ultima partita in azzurro).

Dopo la nuova retrocessione del Milan nel 1982, Maldera passò alla Roma con cui vinse subito lo scudetto e giocò la successiva Coppa dei Campioni. Dopo tre stagioni nella capitale, chiuse la carriera alla Fiorentina nel 1987 dopo due campionati.

Nella sua carriera ha collezionato anche 10 presenze in Nazionale, incluse le partecipazioni ai Mondiali in Argentina nel 1978, dove giocò la finale per il terzo posto contro il Brasile, e l’Europeo del 1980. Giocò anche 9 partite con una rete inNazionale B e una partita in Nazionale Under-21

 8)      Benito Sarti

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Benito Sarti (Padova, 23 luglio 1936) è un ex calciatore italiano, di ruolo difensore. Figlio di un ortolano, si formò nella squadra della sua città, il Padova, con cui esordì in Serie A durante il campionato 1955-1956; nel 1957 passò alla Sampdoria e poi, nel 1959, alla Juventus per 80 milioni di lire. Il 9 novembre 1958 aveva debuttato in nazionale a Parigi, in un’amichevole contro la Francia terminata sul 2-2. Nel 1962, nel corso della classica contro il Milan, si fratturò il menisco rimanendo fermo per due mesi. L’infortunio gli costò la maglia azzurra: dopo quello stop, infatti, Sarti non fu più convocato in nazionale. Con la Juventus vinse tre scudetti e tre Coppe Italia. Lasciò i bianconeri nel 1968, abbandonando il calcio dopo una breve parentesi con il Varese. In Serie A ha collezionato in totale 296 presenze ed 1 gol.

9)      Luciano Marangon

Luciano Marangon (Quinto di Treviso, 21 ottobre 1956) è un ex calciatore italiano, di ruolo difensore.

Dopo essere cresciuto nelle giovanili della Juventus passò nel 1975 al Lanerossi Vicenza, giocando da titolare, diciannovenne, il campionato di Serie B conclusosi con una salvezza di misura. L’anno seguente continuò a essere titolare e conquistò la promozione in Serie A nel primo anno di Giovan Battista Fabbri e di Paolo Rossi a Vicenza.

Esordì in massima serie il 23 ottobre 1977, due giorni dopo il suo ventunesimo compleanno, ma nella stagione del secondo posto del Lanerossi giocò solo 12 partite, sostituito nel ruolo dal più esperto Vito Callioni. Torna a essere titolare nella stagione seguente, giocando anche in Coppa UEFA. Dopo la retrocessione tra i cadetti dei biancorossi rimase per un anno a Vicenza, per passare poi al Napoli dove ritrovò Mario Guidetti.

Con i partenopei conquistò il terzo posto in classifica, bissato l’anno successivo con la maglia della Roma. Proprio in quella stagione, alla vigilia del campionato del mondo 1982, è chiamato in Nazionale: esordì in azzurro il 14 aprile 1982 contro laGermania Est, tuttavia rimase quella l’unica sua presenza poiché il commissario tecnico Enzo Bearzot non lo incluse nella lista dei 22 partenti per la Spagna. La difesa degli azzurri era formata dal blocco juventino con Zoff, Gentile, Cabrini.

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Marangon al L.R. Vicenza a fine anni 1970, assieme a Paolo Rossi.

 Passato al Verona quella stessa estate, lasciò gli ex compagni giallorossi che vinsero lo scudetto che mancava al club romanista da oltre quarant’anni. Ritrovato per la terza volta come compagno Guidetti, dopo un quarto e un sesto posto centrò, allaterza stagione con gli scaligeri guidati da Osvaldo Bagnoli, uno storico titolo di campione d’Italia; in quella formazione militò anche suo fratello minore Fabio, di sei anni più giovane. In seguito passò nel 1985 all’Inter , per 3 miliardi di lire dove non trovò molto spazio. Proprio con i nerazzurri, dopo il campionato 1986-1987 chiuso con appena 3 presenze, lasciò il calcio.

10)   Antonio Benarrivo

Antonio Benarrivo (Brindisi, 21 agosto 1968) è un ex calciatore italiano, di ruolo difensore. Vicecampione del mondo con l’Italia al campionato del mondo 1994. Ha iniziato a giocare nel calcio professionistico nella squadra della sua città, il Brindisi, con cui ha esordito in Serie C1 nel campionato 1986-1987. Dopo tre stagioni fra i pugliesi, è passato al Padova in Serie B, dove è rimasto due anni. Nel 1991 è stato acquistato dal Parma di Nevio Scala, che aveva conquistato la qualificazione inCoppa UEFA al primo anno in Serie A. Gioca oltre un decennio con il Parma.

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Benarrivo in azione al Padova nel 1990, inseguito dal bresciano Ganz

Al suo primo anno in massima divisione conquista la Coppa Italia e l’anno seguente, nel 1992-1993, la Coppa delle Coppe, perdendo in finale nel 1993-1994 e conquistando in quell’anno la Supercoppa Europea. La striscia di vittorie continua con laCoppa UEFA 1994-1995, mentre in campionato il Parma sfiora lo scudetto nel 1996-1997. Nel 1999 la squadra conquista la Coppa UEFA e una seconda Coppa Italia: per Benarrivo è l’ultimo anno da titolare. Dal campionato successivo inizierà a giocare di meno. Smette di giocare nel 2004, con un’altra Coppa Italia vinta dal Parma, quella del 2002. Con la società emiliana ha raccolto 257 presenze in Serie A con 5 reti.

Convocato da Arrigo Sacchi, ha esordito in Nazionale il 22 settembre 1993, a 25 anni, nella partita Estonia-Italia (0-3) valida per le qualificazioni al Mondiale ’94. Diventato il terzino destro titolare, ha preso parte al Mondiale 1994, disputando anche la finale perso dall’Italia ai rigori (fatali gli errori di Baresi e Baggio) contro il Brasile. Ha ottenuto 23 presenze in Nazionale, giocando la sua ultima partita il 29 ottobre 1997 contro la Russia.