Sei stagioni in serie B nella storia del Savona FBC

Nomi e risultati di un percorso entusiasmante e indelebile per i colori biancoblù. La promozione nella cadetteria dopo il drammatico spareggio con lo Spezia nella stagione 1939-40 e la Serie A sfiorata l’anno dopo con la squadra delle meraviglie guidata dal professor Orth. L’esordio del giovane Valerio Bacigalupo nel ’42-43, la caduta nel ’46-47 pur con grandi firme come Pendibene, Varicelli, Longoni e Cappelli, la sfortunata stagione 1966-67 con Prati, Furino e Gilardoni. Tutte le presenze ruolo per ruolo e i goleador

di LUCIANO ANGELINI e FRANCO ASTENGO

clip_image001[2]

Nel corso della sua quasi centenaria storia il Savona Fbc ha disputato sei campionato in Serie B (compreso il torneo di qualificazione post-bellico 1945-46, riservato all’Alta Italia e suddiviso in più gironi). Abbiamo ricostruito la storia statistica  di questi sei campionati, che hanno visto gli striscioni gareggiare con l’élite del calcio italiano.

Dopo aver dominato più volte la Serie C negli anni ’30 ed aver mancato la promozione in varie occasioni nel corso degli spareggi che all’epoca si dovevano affrontare tra le vincenti dei diversi gironi (più o meno come i play-off di adesso: ma si tratta di una storia che ricostruiremo senz’altro), al termine della stagione ’39-40 (drammatico pareggio a La Spezia: 2-2 con il “goal dello zoppo” Borel I) il Savona approdò alla cadetteria con il campionato 40-41. Il presidente ingegner Noceti, affidò la squadra ad un ungherese ,il professor Gyorgy Orth (già celebre attaccante della nazionale magiara ed allenatore di Genoa e Catania), rafforzando la compagine con forti giocatori d’esperienza come gli ex-milanisti Martini e Gianesello,  gli ex-liguriani Riccardi e Comini e soprattutto l’altro milanista Traversa e lo juventino Tomasi. Ne sortì una squadra delle meraviglie che sfiorò la Serie A, perduta soltanto a seguito di una chiacchieratissima sconfitta casalinga subita dal Modena (0-1: si parlò di partita venduta dai dirigenti savonesi, all’interno del cinema Reposi il sabato pomeriggio precedente la disputa della gara. Noceti era partito per la guerra, ed i dirigenti rimasti avevano paura delle eccessive spese da affrontare nella massima serie, almeno così narra la leggenda).

La stagione successiva fu caratterizzata dall’abbandono improvviso di Orth, che lasciò la squadra a Tomasi a metà campionato fuggendo per timore delle persecuzioni razziali che avrebbero potuto colpire la moglie, di origine ebraica. Il contraccolpo fu molto duro: la squadra, in ottima posizione, declinò arrivando alla salvezza in anticipo, ma con qualche affanno.

La stagione 1942-43 si dimostrò un autentico calvario, la guerra aveva colpito Savona nei gangli vitali del suo sistema di trasporti e la città risultava praticamente isolata: le trasferte erano difficilissime da portare a termine, furono impiegati giovanissimi studenti fra i quali brillò la stella di Valerio Bacigalupo, destinato nel dopoguerra ad altissimi e tragici destini con la maglia del grande Torino.

Le difficoltà logistiche impedirono al Savona di partecipare al campionato di guerra ’43-44 (quello vinto dai Vigili del Fuoco di La Spezia) e di calcio all’ombra della Torretta si ricominciò a parlare con la stagione ’45-46: campionato di qualificazione di Serie B Alta Italia suddiviso in più gironi (incluso nella “puole A”, dominata dall’Alessandria, il Savona conseguì il decimo posto su dodici partecipanti).

Nella stagione successiva, 1946-47, le difficoltà economiche ebbero la meglio sui valori tecnici che pure non erano certo disprezzabili (Pendibene, Varicelli, Diotallevi, Longoni, Cappelli, Di Piazza, Cereseto, Puccini, Dodi: tanto per fare qualche nome illustre) e la Serie B sfumò, restando una chimera esattamente per vent’anni, fino a quell’annata 1966-67 , dominata dai goal di Prati e Gilardoni e terminata, incredibilmente, con la disfatta di Catania.

Nel complesso, nel corso di queste 6 stagioni, il Savona ha disputato in Serie B 203 partite (manca all’appello il ritorno con il Palermo della stagione 1942-43, in quanto gli eventi bellici costrinsero i rosanero a ritirarsi a campionato iniziato), con 66 vittorie, 42 pareggi e 95 sconfitte. 240 le reti segnate dai biancoblu e 310 quelle subite.

Ecco il dettaglio delle avversarie incontrate con i relativi bilanci.

Pro Vercelli : 6 partite, 3 vittorie, 1 pareggio, 2 sconfitte, 13 reti segnate e 7 subite.

Pisa: 8 partite, 4 vittorie, 1 pareggio, 3 sconfitte, 13 reti segnate e 9 subite.

Lucchese: 4 partite, 2 vittorie, 2 pareggi, nessuna sconfitta, 7 reti segnate e 1 subita.

Udinese: 6 partite, 3 vittorie, nessun pareggio, 3 sconfitte, 6 reti segnate e 10 subite.

Reggiana: 6 partite, 2 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte, 11 reti segnate e 9 subite.

Anconitana: 4 partite, 1 vittoria, 2 pareggi, 1 sconfitta, 4 reti segnate e 4 subite.

Brescia: 6 partite, 1 vittoria, 1 pareggio, 4 sconfitte, 5 reti segnate e 9 subite.

Padova: 8 partite, 1 vittoria, 4 pareggi, 3 sconfitte , 9 reti segnate e 15 subite.

Fanfulla: 8 partite, 4 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte, 15 reti segnate e 12 subite.

Vicenza: 4 partite, 1 vittoria, 1 pareggio, 1 sconfitta, 7 reti segnate e 6 subite.

Siena: 6 partite, 2 vittorie, nessun pareggio, 4 sconfitte, 6 reti segnate e 12 subite.

Spezia: 8 partite, 2 vittorie, 2 pareggi, 4 sconfitte, 4 reti segnate, 11 subite.

Verona: 4 partite, 2 vittorie, nessun pareggio, 2 sconfitte, 5 reti segnate e 8 subite.

Modena: 6 partite, 2 vittorie, 1 pareggio, 3 sconfitte, 12 reti segnate e 9 subite.

Maceratese: 2 partite, 2 vittorie, 4 reti segnate,0 subite.

Liguria-Sampdoria: 4 partite, 2 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta, 4 reti segnate e 3 subite.

Alessandria: 10 partite, 4 vittorie, 2 pareggi, 4 sconfitte, 14 reti segnate e 13 reti subite.

Pescara: 4 partite, nessuna vittoria, 1 pareggio, 3 scconfitte, 3 reti segnate e 9 subite.

Pro Patria: 6 partite, 1 vittoria, nessun pareggio, 5 sconfitte, 4 reti segnate e 13 subite.

Bari: 2 partite, 2 sconfitte, 2 reti segnate e 4 subite.

Prato:2 partite, 2 vittorie, 3 reti segnate e nessuna subita.

Fiumana: 2 partite, 1 vittoria e 1 sconfitta, 3 reti segnate e 4 subite.

Novara: 10 partite, 2 vittorie, 2 pareggi, 6 sconfitte, 7 reti segnate e 16 subite.

Mater Roma: 2 partite, 1 vittoria, 1 pareggio, nessuna sconfitta, 2 reti segnate e 1 subita.

Napoli: 2 partite, 2 sconfitte, nessuna rete segnata e 3 subite.

Cremonese: 2 partite, 1 vittoria e 1 sconfitta, 2 reti segnate e 3 subite.

Palermo: 3 partite, nessuna vittoria, 2 pareggi, 1 sconfitta, 3 reti segnate e 4 subite.

Sestrese: 4 partite, 2 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta, 2 reti segnate  e 3 subite.

Casale: 4 partite, 3 vittorie, nessun pareggio, 1 sconfitta, 8 reti segnate e 7 subite.

Piacenza: 2 partite, 2 sconfitte, 1 rete segnata e 3 subite.

Ausonia Spezia: 2 partite, 1 vittoria, 1 pareggio, nessuna sconfitta, 3 reti segnate, nessuna subita.

Vogherese: 4 partite, nessuna vittoria, 1 pareggio, 3 sconfitte, 3 reti segnate e 7 subite.

Cuneo: 2 partite, 2 vittorie, 5 reti segnate e 3 subite.

Vigevano: 4 partite, 1 vittoria, 1 pareggio, 2 sconfitte, 2 reti segnate e 6 subite.

Biellese: 4 partite, 1 vittoria, nessun pareggio, 3 sconfitte, 6 reti segnate e 11 subite.

Varese: 4 partite, nessuna vittoria, 1 pareggio, 3 sconfitte, 2 reti segnate e 5 subite.

Seregno: 2 partite, 1 vittoria, nessun pareggio, 1 sconfitta, 3 reti segnate e 6 subite.

Pro Sesto: 2 partite, nessuna vittoria, 1 pareggio, 1 sconfitta, 1 rete segnata e 5 subite.

Gallaratese: 2 partite, 1 vittoria, nessun pareggio, 1 sconfitta 3 reti segnate e 2 subite.

Lecco: 2 partite, 1 vittoria, nessun pareggio, 1 sconfitta, 2 reti segnate e 2 subite.

Carrarese: 2 partite, 1 vittoria, nessun pareggio, 1 sconfitta, 3 reti segnate e 3 subite.

Como:  2 partite, 2 sconfitte, nessuna rete segnata, 3 subite.

Crema: 2 partite, 1 vittoria, nessun pareggio, 1 sconfitta, 4 reti segnate e 5 subite.

Pistoiese: 2 partite, 1 vittoria, nessun pareggio, 1 sconfitta, 4 reti segnate e 3 subite.

Legnano: 2 partite, 1 vittoria, nessun pareggio, 1 sconfitta, 2 reti segnate e 7 subite.

Viareggio: 2 partite, nessuna vittoria, 1 pareggio, 1 sconfitta, nessuna rete segnata, 1 subita.

Reggina: 2 partite, nessuna vittoria, 1 pareggio, 1 sconfitta, 1 rete segnata, 2 subite.

Potenza: 2 partite, 2 vittorie, 2 reti segnate, nessuna subita.

Catanzaro: 2 partite, 1 vittoria, nessun pareggio, 1 sconfitta, 2 reti segnate e 3 subite.

Messina: 2 partite, 2 pareggi, nessuna rete segnata e nessuna subita.

Salernitana: 2 partite, 1 vittoria, nessun pareggio, 1 sconfitta, 3 reti segnate e 3 subite.

Genoa: 2 partite, 1 vittoria, 1 pareggio, nessuna sconfitta, 2 reti segnate, nessuna subita.

Arezzo: 2 partite, 1 vittoria, nessun pareggio, 1 sconfitta, 5 reti segnate e 5 subite.

Livorno: 2 partite, 2 sconfitte, nessuna rete segnata, 2 subite.

Catania: 2 partite, 1 vittoria, nessun pareggio, 1 sconfitta, 3 reti segnate e 3 subite.

Nel corso di queste sei stagioni hanno indossato la maglia biancoblù 105 giocatori, così suddivisi per ruolo (accanto il numero delle presenze).

Portieri: Martini, 21 presenze (il portiere ex-milanista, futuro allenatore della nazionale greca, segnò anche due reti: la prima, da porta a porta, nel vento di corso Ricci ad Erbinovi del Siena, la seconda all’Alessandria trasformando un calcio di rigore); Caburi 58, Agostini 17, De Alessandri 2, Valerio Bacigalupo 20, Pendibene 30, Tonini 14, Sculli 2, Luigi Ferrero 35, Pascali 3, Tonoli 2, Sommariva 1.

Difensori: Traversa 33, Rosso 81, Morchio 66, Bodini 14, Tomei 25, Zanni 66, Teruzzi 11, Zorzin 46, Cattaneo 24, Fochesato 5, Bruno 3, De Boni 3, Facollo 3, Varicelli 61, Vignolo 37, Ghersi 25, Corsi 1, Diotallevi 31, Giannone 1, Terzi 1, Pozzi 37, Verdi 34, Zoppelletto 28, Valentino Persenda 22, Ratti 20.

Centrocampisti: Sandroni 34, Tomasi 70, Riccardi 22, Pomponi 21, Puccini 77, Dutto 12, Bolla 11, Zandali 27, Buscaglia 24, Venturini 16, Siccardi 16, Pagni 6, Lamberto 21, Lami 2, Paoletti 35, Ceriani 17, Cortiana 16, Reghelin 7, Lugaro (poi fucilato dai nazisti) 3, Ferrero 2, Corsini 1, Calcagno 22, Cappelli 63, Martini 21, Ferro 5, Rossano 5, Ighina 30, Ivaldi 30, Longoni 29, Zidarich 13, Tommasini 7, Fascetti 37, Furino 32, Spanio 22, Natta 17, Gittone 16

Attaccanti: Piana 34, Vaschetto 25, Ferrara 18, Gianesello 17, Comini 8, Imberti 6, Fumagalli 38, Punzi 12, Belloni 11, Remigi 9, Bandini 31, Di Prisco 7, Galbiati 5, Ghglione 48, Dodi 52, Zanini 9, Gigli 2, Branda 1, Doglio 1, Labbate 17, Di Piazza 33, Cereseto 32, Bianchi 9, Leone 6, Piccoli 6, Prati 29, Gilardoni 24, Benigni 22, Fazzi 17, Recagni 7, Rollando 7, Dalle Crode 2.

Da notare che 4 fra questi giocatori hanno indossato la maglia della nazionale A: Valerio Bacigalupo, Buscaglia, Furino e Pierino Prati.

I goleador biancoblù. Nel corso dei campionati presi in esame, sono andati a segno 58 giocatori. Ecco la graduatoria dei primi 10 cannonieri biancoblù in Serie B, poi in ordine sparso tutti gli altri: Cappelli 18 reti; Tomasi 16 reti; Prati 15 reti; Gilardoni 15 reti; Fumagalli 12 reti; Cereseto 12 reti; Dodi 9 reti; Buscaglia 9 reti Puccini 7 reti; Piana 7 reti; seguono: Vaschetto 5, Traversa 5, Imberti 4, Riccardi 4, Bodini 3, Pomponi 3, Ferrara 4, Martini (il portiere già ricordato) 2, Bolla 1, Gianesello 1, Zanni 6 , Di Piazza 6, Punzi 4, Di Prisco 4, Bandini 5, Zandali 2, Bellini 1, Pagni 1, Rosso 1, Tomei 1, Siccardi 1, Ghliglione 5, Cortiana 1, Zanini 1, Doglio 1, Lamberto 1, Paoletti 1, Martini ( mediano, da non confondere con il portiere: successivamente al Genoa e alla Pro Patria) 4, Labbate 3, Zorzin 3, Calcagno 2, Bianchi 5, Zidarich 2, Leone 2, Piccoli 1, Ighina 1, Varicelli 1, Tommasini 1, Diotallevi 1, Longoni 1, Benigni 4, Fascetti 2, Fazzi 2, Furino 1, Zoppelletto 1, Valentino Persenda 1, Spanio 1, Recagni 1.

La stagione 1964/65 : trionfo della Nolese in seconda categoria

7di FRANCO ASTENGO

Ci capita molto spesso di ricostruire le antiche vicende del calcio savonese, ma quasi mai è possibile  riepilogare con precisione la realtà di una intera stagione: nascono così discussioni fra gli epigoni delle varie epoche, con richieste di precisazioni (più o meno opportune).

Abbiamo così pensato di avviare un lavoro destinato a rievocare alcune stagioni del nostro calcio, con il massimo di esattezza possibile (campionati di appartenenza, formazioni, classifiche). Naturalmente tutto questo sarà completato nel tempo, anche in relazione alle esigenze di spazio: ma pensiamo di riuscire a rievocare parecchi situazioni interessanti.

La prima puntata di questa storia risale a quarant’anni fa, una scadenza che abbiamo voluto come emblematica, ma non seguiremo comunque un criterio di carattere cronologico.

Spazio, dunque, ai dati della stagione 64 – 65.

Al vertice del calcio savonese si trovava, naturalmente, il Savona FBC che disputava il campionato di Serie C (allora non esistevano C/1 e C/2: una sola serie C da tre gironi nazionali).

Gli striscioni, partiti per un campionato di transizione e per lanciare i giovani, disputarono un torneo    di notevole portata, terminando al terzo posto alle spalle di Novara (promosso in Serie B) e Biellese

(del girone facevano parte squadrette quali: Como, Piacenza, Treviso, Udinese, Cremonese, Legnano, ecc.). Il clou della stagione si registrò proprio alla vigilia delle festività natalizie : il 20 Dicembre 1964, infatti, la capolista Novara fu travolta al “Bacigalupo” per 5-1, al termine di una partita straordinaria (una delle migliori,  a nostro modesto avviso, disputate dalla compagine biancoblu nel corso degli ultimi cinquant’anni). Ricordiamo la formazione: Semenzin, Persenda, Ratti, Mariani, Ballardini, Natta, Fazzi, Gittone, Berto, Pietrantoni, Pozzi (allenatore Rosso). Nel corso di quel campionato il Savona impiegò anche Pittofrati, Calzolari, Panucci, Salomone, Jannicelli e Tosello.

Da rimarcare  anche il campionato disputato dagli immediati rincalzi biancoblu, che disputavano il torneo “De Martino”, riservato alle squadre “riserve” di Serie A, B,C. I giovani savonesi (allenatore Levratto) vinsero il girone A (memorabile un 3-2, in trasferta a Cuneo, con rete di Basili all’ultimo minuto), eliminarono la Solbiatese nella finale Nord Italia e furono eliminati dall’Arezzo nella semifinale nazionale, allineando la seguente formazione: Jannicelli (Spensatello), Tosello,   Sciolla Demaria, Ronchetti, Sardo, Lagustena, Bordegari, Basili, Pali, Bottinelli.

Tre squadre savonesi militavano in Serie D: l’Albenga (sesta classificata, al termine del campionato vinto dal Rapallo) l’Alassio (undicesimo) ed il Finale (che con il diciassettesimo posto concludeva la sua esperienza nei campionati interregionali).

Queste le formazioni delle tre compagini. Albenga: Carabba, Casazza, Ramella, Rumazza, Neuhoff, Calarco, Gabrielli, Seghezza, Testa, Celiberti, Ciotti (Franchi, Galindo, Balocchi) all. Viviani

Alassio: Zenari, Sala, Giovanelli, Capriati, Maglioni, Armella, Grillo, Ghilino, Parodi, Oberti, Tacchini (D’Andrea) all.Campanelli. Finale: Settimio, Travagli, Iannelli, Dassereto, Visani, Vignolo, Bazzurro, Tognato, Robutti, Tonelli, Ottonelli (Meliga, Zago, De Sciora)

Immediatamente al di sotto del campionato di Serie D si situava, all’epoca, il torneo di Promozione Regionale (suddiviso in due gironi).

Ecco i piazzamenti e le formazioni delle savonesi (campionato vinto dalla Sestrese)

Vado (terzo posto): Camici, Rocca, Pisu, Bartoli, Damonte, Sassu, Roncaglione, Albani, Micca, Santiglia, Chittolina (Caviglia, Martinucci, Gaglione, Griffo, Damonte, Moretto, Lagasio, Berardo, Ottonello, Giorgetti, Bracali, Cocito, Glauda, Rosso I e Rosso III).

Veloce (quarto posto): Ferrero,Marino,Pietropaolo, Minuto,Giusto,Negro,Testa,Vasconi, Tobia,Benedetti,Guglielmelli (Durighello,Chiesa,Reggiori,Ottone,Codato,Bonifacio)

Cairese (quinto posto): Angelini, Amello,Aspetti, Bonello, Pierucci; Papes, Lucchesi, Ruotolo, Parisi, Bertone, Pasio (Genta, Beretta, Aspetti,Negro,Veglio)

Spotornese (settimo posto) Pescio, Mascelli, Romano, Arnello, Marenco, Barioglio, Giamello, Marcone, Alluigi, Ratti, Bertolotti (Parodi, Peluffo, Gandolfo, Lavagna, Testa)

Varazze (ottavo posto) Delogu, Cerruti, Prato, Pizzorno, Carattino, Tagliaferri, Polignano, Calamano, Massa, Gala, Ferro (Lupi, Rossi, Di Vairo, Cazzola, Bozzano)

Loanesi (nono posto) Giraud, Ferrari, Beltrami, Derchi, Di Biasi, Suraci, Billia, Thea, Pittaluga, Di Moro, Andorno (Vicini, Damonte, Negri, Milani)

Albisola (undicesimo posto): Manni, Brunettini, Furci, Bonelli, Garrone, Cazzola, Di Maggio, Cartabianca, Gandolfo, Massucco, Corso ( Reverdito, Binelli, Rizzolo, Testa,)

Cengio (quattordicesimo posto, retrocesso dopo spareggi perduto a Varazze contro il Borgo Pila Canevello 0-1): Caracciolo, Gerion, Montaldo, Nardo, Zunino, Bandoni, Borgo, Musso, Mandraccio, De Zanet, Castino (Traversa, Giacobbe, Scavino, Gaiero, Dormetta, Molinari, Pizzorno)

Alle spalle del torneo di Promozione si situava direttamente, allora, il campionato di II categoria, dominato dalla Nolese, cui parteciparono  11 squadre savonesi.

Queste le formazioni:

Nolese: Giacosa, Boi, Aramini, Coco, Brignole, Pisano, Ragusa, Messa, Rusticoni, Procopio II, Capraro.

Don Bosco Varazze: Cosimi, Lupi I, Mallone, Albezzano, Cervetto, Calamano II, Recagno II, Ferro, Vallino, Musmeci, Travi

Cadibona: Bonetti, Porta, Grasso, Minuto, Falco, Malatesta, Paggini, Andreoli, Lodici, Mistrangelo, Cattardico.

Altarese: Martini, Bertone, Scandella, Fornaciari, Giribaldi, Torcello, Mallarini, Oddera, Pieri, Occhi, Corizia

Priamar: Porta, Ricci, Grasso, Risso, Tarditi, Nofroni, Avellino, Guglieri, Caviglia, Imberti, Siter

Millesimo: Boetti, Ramognino, Molinari, Pregliasco, Siri II, Scarcia, Conti, Ziglioli, Siri I, Fracchia,  Ferro

Don Bosco Savona: Soletto, Drago, Olivieri, Bosio, Giometti, Negro, Sibilio, Ghezzi, Morasso, D’Harcourt, Sanguineti

Villetta: Merciai, Gaggero, Mombrini, Iacovacci I, Procopio I, Monti, Iacovacci II, Duchini, Fanelli, Paltrinieri, Corsari

Auxilium Alassio: Casella, Badoino, Salmoiraghi, Carbone, Laureri, Foresti I, Baudoino, Foresti II, Leone, Locatelli, Pabis

Carcarese: Santo, Ghiso; Sesena, Rizzo, Gamba, Bo, Bolla, Legario, Crosa, Tagliaferri, De Zorzi

Soccorso Pietra Ligure: Ciribì, Dondo, Bellasio, Beltrami, Rembado; Mantero, Bicocca, Gambetta, Daniele, Piccinini, Garavagno

Libertà  Lavoro Speranza: Negrini, Berruti;Perata, Nervi, Pennino, Longagna, Pastorino, Arena, Bensi, Lori, Gagna.

Questi i convocati per la rappresentativa di categoria, che giocò contro quella di Genova (1-2) a Vado, il 16 Maggio 1965: Merciai (Villetta). Melani (Carlin,s), Greco (Garessio), Mallone (Don Bosco Varazze), Aramini (Nolese), Imberti (Priamar), Albezzano (Don Bosco Varazze), Lori (Libertà e Lavoro), Jacovacci II (Villetta), Badoino (Don Bosco Savona), Soletto (Don Bosco Savona), Vallino (Don Bosco Varazze), Somà (Garessio), Procopio II (Nolese)

Nelle categorie giovanili fu la grande stagione della Libertà Lavoro Speranza : la squadra allenata dall’indimenticabile Mario Vadone, si aggiudicò una prestigiosa doppietta con Coppa Bacigalupo (la competizione più prestigiosa dell’universo calcistico savonese) ed il campionato provinciale juniores (perdendo la finale regionale dai sanremesi Carlin’s). Il “mago” Vadone, allineava questa formazione: Grossi, Loviglio, Dallaglio, Chiappella, D’Angelo, DeValle, Not, Crifò, Arena, Danello, Bertero (che con il n.11 sulla schiena ricopriva il ruolo di “libero”). Della rosa facevano parte anche Goretti, Dorindo e Musso.

Memorabile la finale di Spotorno (6-1-65) vinta lanciando la “monetina” in aria ( “aveva due teste” raccontava Vadone, fiero di aver superato l’eterno rivale Macciò, che allenava la juniores biancoblu). Ricordata la formazione dei lavagnolesi, ricordiamo anche l’11 schierato dal Savona, in  quella occasione: Piotto, Sciolla, Gambetta, Tarchino, Botto, Bosio, Mellano, Demaria, Giribone, Caraccio, Di Vita.

Il campionato allievi era suddiviso in due serie A e B. La categoria A fu sorprendentemente dominata dalla Veloce di Marte, che superò Vado, Savona e Don Bosco Varazze, allineando questa formazione: Di Giorgio (Duce), Jannece, Rossi, Sarti, Grasso, Bartolini, Caviglia, Siri, Lacota, Frumento, Grillone. I “granatini” si aggiudicarono anche il titolo regionale.

Il campionato di Serie B fu invece vinto dal Savona (questa volta Veloce e Vado furono costrette a recitare il ruolo di damigelle d’onore). Questa la formazione allenata da un altro “indimenticabile”; Ezio Volpi: Astengo, Susco, Bottino, Neirotti, Giusto, Perlo; Loffredo, Cattardico, Bocca, Testa, Zanette.

Siamo in grado di offrire, ancora, ai nostri lettori alcuni dati del tutto inediti.

Il 13 Giugno 1965, organizzato dalla Villetta, si disputò il tradizionale Trofeo Boggio, cui parteciparono, con la squadra organizzatrice, anche l’Inter (risultata vincente) la Veloce ed il Genoa.

Si giocò nella settimana successiva al secondo successo dei neroazzurri di Herrera nella Coppa dei Campioni, e la partecipazione dei tifosi al torneo fu grandissima.

Queste  le formazioni scese in campo.

Inter: Martinuzzi, Corbetta, Trespi, Rossi (poi passato al Savona), Rebuffi, Righi; Pogliani, Vanello, Franzoni, Brignani, Achilli (Borrini, Moro).

Villetta: Ghiso; Pagliarulo, Boffano, Brignole (in prestito dalla Nolese), Caprini, Iozzia, Partinico, Musmeci, Varese (entrambi in prestito dal Don Bosco Varazze), Procopio III, Ramelle.

Veloce: Di Giorgio, Boschi, Caviglia, Grasso, Iannece, Rossi, Grillone, Sarti, Lacota, Frumento, Siri.

Genoa: Savio, Vernetti, Mela, Mambrin, Grillanda, Mensa, Ameri, Neirotti, Andreuzza, Turone (Maurizio “Ramon”), Zunino ( “Miro” anche lui futuro biancoblu).

Trofeo martiri della resistenza: quando il commissario di p.s. ci scacciò dal campo perché il torneo ricordava la resistenza

6

di FRANCO ASTENGO

Il resoconto della stagione calcistica savonese di quarant’anni fa, 1964 – 1965, non sarebbe completo se non ci si riferisse anche del “Trofeo Martiri della Resistenza”, che rappresentò senza dubbio, e per vari motivi, uno degli appuntamenti “clou” della stagione assieme al Torneo dei Bar (vinto dai Portuali, in finale  sul Sabazia) e del primo torneo notturno svoltosi sul campo del Sacro Cuore (successo finale dei Garden’s Boys di Lavagnola sul Rinascita Fornaci, con il punteggio di 2-1).

Il “Trofeo Martiri della Resistenza”, organizzato da Nanni De Marco, avrebbe dovuto prendere il via Domenica 5 Settembre 1964, con 15 squadre iscritte (a 7 giocatori) sul nuovissimo terreno di gara dei giardini di Vado Ligure, quello che sarebbe diventato, dopo qualche anno, il celebre “Lazzaretti”.

Avrebbe dovuto prendere  il via, perché il terreno non era recintato e gli spogliatoi situati presso il bunker costruito dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale e situato ad una cinquantina di metri dal terreno di gioco: tutti particolari insignificanti per gli appassionati calciatori, ma decisivi per il Commissario di PS di Vado, comm.Berardinetti, che prendendo spunto da questo stato di cose, intervenne mentre era già in corso la prima gara (Bar Gemma – Bar Corallo) suonando la carica con i regolari tre squilli di tromba e “sfrattando” giocatori ,organizzatori ed il folto pubblico.

Seguì un caso politico (il  commissario fu accusato di una certa antipatia per il significato della denominazione del Trofeo”), ben documentato sulle colonne del “Lavoro” e del “Secolo XIX”.

La soluzione fu trovata dal sindaco di Quiliano “Drin” Picasso (scomparso proprio in questi giorni) che offrì gratuitamente il terreno di gioco della cittadina da lui amministrata, allo scopo di far disputare regolarmente il trofeo, che poté così prendere avvio la domenica successiva, 12 Settembre 1964.

Alla fine prevalse il Bar Mongrifone superando in finale il Bar Minerva di Albisola ma, come ci capita qualche volta, non vogliamo raccontare per esteso le vicende delle diverse partite ma rendere un omaggio a quanto si impegnarono in quella competizione, pubblicando di seguito la formazione delle 15 squadre (il riferimento è ai giocatori scesi in campo nella prima giornata):

BAR GEMMA: Santonocita, Scicolone, Giordanello, Fazzolari, Ciappi, Minutolo, Grilli

BAR CORALLO: Massone, Parodi, Piredda, Astengo, Casarino, Zecchinetti, Francese I

PORTUALI: Quaglia, Barale, Bertolotto, Vallarino, Morando II, Damiani, Di Franco

CONDOR VALLEGGIA: Landucci, Ferro, Baranzini, Giuliano, Miletta, Colandrea, D’Emilio

MINERVA ALBISOLA: Faggion, Baglietto, Lusa, Vercelli, Arbarello, Pierucci II, Giordano

LUIGINO VARAZZE: Buffa, Colombo, Travi, Ghigliazza, Fornari, Olivero, Cervetto

LEGINESE: Pennestri, Scotto, Nervi, Giribaldi, Frumento, Fanelli, Piacentini

SABAZIA: Giusto, Rossi, Dagnino, Giorgetti, Guidetti, Pisu, Balestrino

LIBERI VARAZZE: Mozzone, Ghiso, Furlan, Kirn, Fazio, Ferro, Tibaldi

ESSO VADO LIGURE: Cipero, Canova, Cappanera, Vacca, Lapini, Calabria, Marchese

CORMIN: Bassi, Brovia, Del Buono, Varicelli, Avico, Brugna, Becco

ANPI VADO: Illarcio, Frosio, Cervetto, Osti, Lavagna, Da Corte, Aiassa

MONGRIFONE: Ranieri, Loero, Calcagno, Gay, Duchini, Sobrero, Migliardi

DLF: Baldizzone, Venturino, Aiassa, Roncati, Pacini, Noceto, Donati

LETIMBRO: Botta, Ferro, Biggi, Briano I, Briano II, Pastorino, Lagasio

Storia del campionato di eccellenza

5

di FRANCO ASTENGO

Doveva esserci soltanto il Varazze a difendere la storia calcistica della nostra Provincia nel campionato di Eccellenza 2005 – 2006.

Complice la retrocessione del Finale la nostra rappresentaza si era ridotta al minimo storico, in questo campionato che si può ben definire, storicamente, come la Serie A dei Dilettanti Liguri : quella categoria, cioè, che ha raccolto le migliori forze calcistiche a livello regionale.

Succesivamente la “strana storia” che ha visto il coinvolgimento della Loanesi in un caso di inadempienza finanziaria e la conseguente retrocessione ha riportato a due il mumero delle savonesi, presenti nel prossimo torneo 2005-2006.

Il regolare assetto di un campionato a questo livello (situato immediatamente alle spalle, prima della Serie C e successivamente della IV Serie o Serie D) si può far risalire alla stagione 48-49, terminata la fase di qualificazione alla Serie C nazionale, realizzata con i tornei interregionali 46-47 e 47-48.

La denominazione del campionato è cambiata, con il tempo, oscillando più volte tra “Promozione” (oggi assegnata al livello immediatamente inferiore) “Eccellenza” (come adesso) e “Prima Categoria” (da non confondere con l’attuale, di caratura minore) ed in Liguria abbiamo avuto stagione a “girone unico” (nell’attualità) o a due gironi (con la suddivisione classica di Ponente e Levante) : ma la sostanza tecnica del torneo è rimasta inalterata.

Da ricordare ancora che, in alcune occasioni, il campionato ha assunto caratteristiche interregionali, ospitando compagini piemontesi, lombarde, toscane, emiliane, come Cuneo, Novese, Gaviese, Vogherese, Libarna, Ovadese, Aulla, Borgotaro, Pro Molare.

Con 8 successi la Sestrese risulta la società primatista assoluta nella storia di questo torneo, mentre le compagini della provincia di Savona si sono imposte, complessivamente, in 22 occasioni.

Esaminiamo, allora, nel dettaglio i successi delle “nostre” squadre.

Ricordando i tempi andati  troviamo che l’Albenga si è imposta in 4 occasioni : 1952-53 (con l’allenatore Balloni, i protagonisti furono Maritano, Tomasini, Malco, Salomone, Grammatica, Labate) ; 1960-61 (diretta da Mario Ventimiglia, la squadra poggiava su Luciano Testa, Galindo, Paltrinieri, Franchi, Rumazza, Ciotti) ; 1963-64 (ancora Testa e Galindo e con loro Celiberti, Ciotti, Neuhoff per formare un vero squadrone) ; 1977-78 (“trainer” Tonelli ; giocatori, fra gli altri : Capra, Daga, Tirico, Perlo, Fellegara, Mazzucchelli, Geremia).

Anche il Vado vanta 4 successi finali : 1953-54 (l’indimenticabile “equipe” di Pippetto Frumento con Caviglia, Parodi, Biggi, Marchese, Calabria, Ansaldo) ; 1980-81 (prima vittoria del presidente Ciarlo con Albini, Laura, Doni, Mazzucchelli, Grippo, Piazza ; allenatore il vincente Paolo Tonelli) ; 1985-86 (con Marinelli allenatore, citiamo qualche protagonista : Salamini, Ottonello, Balboni “il principe”, Rossi, Grippo, Monte, Frumento) fino all’edizione2000 – 2001 magistralmente guidata al successo finale da Vincenzo Eretta, attuale trainer dei rossoblu anche nella categoria superiore.

Alle spalle di ingauni e vadesi, seguono nella speciale classifica delle vittorie finali proprio il: Varazze (3 successi : 57-58 ; 67-68 ; 83-84. Il periodo migliore dei neroazzurri può essere fatto coincidere con la seconda metà degli anni’60, al tempo dei Lupi, Barbarossa, Recagno, Calamano, Galbiati, Gallione, Delogu e poi Camogli, Torri, Musmeci, Foglia), quando la squadra allenata proprio da Recagno perse lo spareggio con l’Arsenalspezia (0-0 al “Pino Ferro” e 1- 3 al “Picco” ; Cairese (3 affermazioni : 62-63 ; 81-82 ; 90-91 ; da ricordare sia la squadra di degli anni’60 allenata da Zamboni con Angelini, Altobelli, Monaci, Papes, Tullio Pierucci, Pepè Minuto, sia la compagine allestita da Brin all’inizio degli anni’80, diretta da Mino Persenda, con Marcolini, Zunino, Cazzola, Brondo e, ancora, Aldo Lupi) ; Savona (2 prime piazze : 88-89 e 99-2000) . Infine con un solo primo posto si collocano : Veloce (54-55 : la squadra di Levo, Besio, Borgo con in campo : Gianni Folco, Luciano Grazzini, di nuovo Minuto, Tomasini, Ballauco. La compagine che strapazzò il Savona in uno storico derby finito 4-0) ; Finale (59-60 : in campo Gian Negro, Luciano, Cresci, Gandolfo, Bergallo) ; Alassio (61-62 : una grandissima squadra allenata da “Budda” Campanelli che schierava Sergio Zenari, Piero Armella, Lunetta, Maglioni, Casanova, Ricca Ratti e quel Pepè Minuto. Dove andava lui si vinceva il campionato..) ; Andora (82-83 : Piazza, Scaburri, Pittino, Atragene) ; Carcarese (87-88 : Bottero, Saltarelli, l’argentino Soldano, Torterolo, il  presidente Sardo, l’allenatore Corrado Orcino e il recentissimo successo della Loanesi (2003 – 2004) ottenuto dallosquadrone messo su dal Presidente Piave e allenato da Flavio Ferraro: un sogno, quello della Serie D durato, per i rossoblu soltanto dodici mesi e svanito dopo essersi ben difesi sul campo, soltanto per incomprensibili motivi burocratici.

Rappresentative: la biografia di una generazione

4

di FRANCO ASTENGO

Dedichiamo questa puntata deI nostri consueti “appunti” ad un ricordo molto particolare ed importante per una intera generazione di calciatori che hanno calcato i campi della Liguria. Ci occupiamo, infatti, della storia delle rappresentative, quella regionale di “Promozione” (all’epoca in cui ci riferiamo non esistevano C2 ed Eccellenza, lo ricordiamo ancora una volta e la Promozione era per davvero la Serie A dei dilettanti liguri) e, successivamente, quelle provinciali di Prima, Seconda Categoria e juniores.

Far parte della rappresentativa regionale era un grande onore per tutti i giocatori delle nostre squadre, rappresentava, quella compagine, davvero il “meglio”. Sotto la guida del presidente federale Italo Ferrando (medico della Nazionale “A”) e del commissario tecnico “Pippi” Postiglioni (che si avvaleva di volta in volta dell’ausilio di un allenatore: tocco a “Tojo” Sardelli, mitico “palla di gomma” del Genoa anni’40, al granitico Manfredini già stopper di Savona e Sestrese e al buon Antonio Caviglia, un vadese che aveva girato l’Italia da Prato ad Agrigento per tornare poi dalle nostre parti e giocare con  Imperia, Vado e Spottornese. Caviglia morì giovane in un disgraziato incidente stradale. Da ricordare anche, nello “staff” regionale il massaggiatore Anselmi, che domenicalmente prestava la sua opera alla squadra dei Vigili Urbani di Genova) la Liguria (che giocava con una maglia verde con uno scudetto recante al centro la croce di San Giorgio) superò più volte le qualificazioni per la fase nazionale: nel 1961, perdendo la finalissima ai rigori dall’Emilia nello scenario dello stadio Flaminio di Roma), nel 1964 ( grande battaglia in terra sarda, in quel di Sorso), nel 1965 e nel 1968 (girone finale in Friuli).

In una occasione, poi, il verde della Liguria si tramutò in “azzurro nazionale”. Capitò nel 1964,m nel mese di Maggio: in Liguria era in programma la fase finale del campionato europeo dell’UEFA per le nazionali dilettanti. All’ultimo momento la Grecia non si presentò e la rappresentativa ligure, allo scopo di non lasciare buchi sul calendario, fu trasformata “ipso facto” in Italia B. I “nostri” giocarono tre partite: a Marassi contro l’Inghilterra ( i maestri prevalsero per 4-2; non c’erano maglie azzurre sufficienti perchè utilizzate dalla squadra A e la Liguria-Italia giocò con la sua maglia verde), a Cairo Montenotte contro la Germania (2-3: una partita drammatica) e al “Macera” di Rapallo (0-1 dai cugini “galletti” transalpini). Insomma: si vendette davvero cara la pelle: una rappresentativa regionale contro nazionali vere e proprie!.

Abbiamo voluto ricordare tutto ciò (aggiuggendo che due giocatori della provincia di Savona arrivarono, in quei tempi, anche alla stessa Nazionale “A” dei dilettanti, ovviamente: il finalese Bergallo, impegnato il 19 Marzo 1960 a Roma contro l’Olanda, 1-0, ed il quilianese, giocatore anche di Carcarese, Savona, Cairese, Loanesi, Veloce, Tullio Pierucci, nel 1965, impegnato a La Coruna in Italia – Spagna 0-0) con un elenco di atleti nelle righe che seguiranno.

Non abbiamo pubblicato le formazioni, in alcuni casi la nostra documentazione è incompleta, ma soprattutto non volevamo fare questioni di titolari o riserve, di minuti giocati: così sono citati tutti i convocati di quelle occasioni, citando anche la squadra di appartenenza (per i pluriconvocati, ovviamente, c’è la possibilità di più squadre): analogo criterio è stato usato anche per le rappresentative provinciali di Prima, Seconda Categoria e juniores che, egualmente, abbiamo cercato di ricostruire, per quel che riguarda quel periodo di riferimento.

La storia della rappresentativa provinciale savonese di seconda categoria merita, però, una attennzione speciale. La seconda categoria, all’epoca, si collocava immediatamente al di sotto della Promozione e raprresnetava davvero un campionato affascinante ( Francesco Landucci, da sempre il “conducator” del Valleggia, lo definiva “la nostra Serie A”). Dirigenti, allenatori e giocatori speingevano per formare una rappresentativa (la “Nazionale” della Provincia di Savona) ma i vertici federali (Pesaro, Borzone, Aime, la sede era in via Giacchero) nicchiavano, anche se in qualche occasione si era mossi. Ruppe gli indugi “Riviera Notte”, la rivista sportiva di allora, e per “Riviera Notte”, Nanni De Marco, l’organizzatore sportivo più fecondo nella storia savonese. De Marco, cn un blitz, convocò i giocatori per una partita da disputarsi alle Traversine con il Vado (Dicembre 1965): era nata la rappresentativa di seconda cateegoria, che giocò anch’essa in maglia verde, ma erano le casacche del Dopolavoro Ferroviario portate da Emilio Pacini. Iniziò un lungo contenzioso con i dirigenti federali, che non ricostruiamo per ragioni di spazio: poi, entrato in Federazione, il dott. Luciano Berio, direttore provinciale delle Poste e dirigente dell’Altarese, si arrivò ad un accordo e finalmente il tutto divenne “ufficiale”, organizzando un grande appuntamento per il Primo maggio 1969 allo Stadio “Bacigalupo” di Legino. Una giornata da ricordare.

Nel frattempo era stata istituita la Prima Categoria (più o meno nella dimensione attuale, c’era, infatti già l’Eccellenza. Da ricordare che Prima Categoria era stata usata come denominazione, per qualche anno, per indicare proprio la Promozione, ma si trattò di una denominazione poco fortunata): si pose, allora, il problema della rappresentativa anche a quel livello e si realizzò un altro blitz ( Valletta San Michele, 25 Aprile 1969, Prima Categoria versus Seconda Categoria 2-1. Il segretario della Federazione Borzone si mise in posa per la foto-ricordo con i giocatori: riconoscimento esplicito, molto gradito).

Due anni, prima, nel Maggio 1967 era stata varata anche la rappresentativa juniores (il primo raduno si era svolto al CSI, avversario il Bar Livio che stava preparando il classico torneo estivo. Gli arancioni di Faggion allineavano molti assi ex.biancoblu: da Galindo, Calzolari, Sardo, Lagustena, Mellano, Caraccio, Corrado Teneggi oltre a protagonisti degli altri campionati come Reggiori, Dario Ricci, Bruno Fanelli ed il “cappellaio” Maxian Giordano. Tra i pali fu provato il millesimese Giacosa).

Ed eccoci agli elenchi degli atleti ai quali va il nostro abbraccio più commosso: hanno scritto pagine belle di solidarietà ed amicizia sportiva, pur non dimenticando agonisimo e rivalità; il “sale” insomma della nostra giovinezza.

RAPPRESENTATIVA REGIONALE DI PROMOZIONE (Stagioni 1960-61; 1963-64; 1964-65; 1967-68).

Commissario tecnico: Postiglioni. Allenatori: Sardelli, Manfredini, Caviglia. Massaggiatore Anselmi

PORTIERI: Angelini (Alassio, Cairese), Carabba (Pontedecimo, Albenga), Costa (Lavagnese), Giacomo Rosso (Vado), Di Giorgio (Veloce), Esposito (Campese), Sommariva (Sestrese);

DIFENSORI: Sirito (S.Agostino, Rossiglionese), Brundo (Molassana), Zuffo (Vigili), Costa (Pro Molare, Sestrese), Ottobrini (Sammargheritese), Marchiano (Gruppo C) Bussolino (Gruppo C), Bertero (Spotornese), Sassu (Vado), Rocca (vado), Ramella (Albenga), Altobelli (Cairese, Varazze), Bartoli (Vado), Pierucci I (Cairese), Giusto (Veloce), Sala (Alassio), Bodrato (Alassio), Rumazza (Albenga), Merello (Lavagnese), Martinucci (Vado), Motto (Vado), Peluffo (Vado) Marenco (Spotornese);

CENTROCAMPISTI : Suraci (Vado), Cazzola (Pontedecimo, Albenga), Seghezza (Pontedecimo), Micca (Vado), Celiberti (Albenga), Paltrinieri (Albenga), Savio (Carcarese), Gaglione (Vado), Gianetto (Sestrese), Mainetto (Sestrese, Molassana), Magnanego (Gruppo C), Bertone (Cairese, Gardella (Sestrese, Fulgorcavi), Pastine (Arsenalspezia), Papes (Cairese);

ATTACCANTI: Zago (Sestrese, Fulgorcavi), Monaci (Cairese), Ciotti (Albenga), Ungaro (Sestrese), Pasio (Carcarese), Pittaluga (Cengio, Vado), Taccioli (Dianese, Sestrese), Pali (Veloce); Bagnara (Sestrese), Gambino (Sammargheritese), Zingariello (Albisola, Sestrese), Mandraccio (Vado), Vasconi (Veloce) Calligaris (Pro Molare), Mezzano (Pro Recco), Francois (Don Bosco Sampierdarena), Bergallo (Finale), Vandone (Sammargheritese):

RAPPRESENTATIVA PROVINCIALE DI SECONDA CATEGORIA ( Raduni di Vado Ligure 1965,1966,1967; Albisola 1968; Savona, Valletta, 1969; Savona “Bacigalupo” 1969).

Commissari tecnici. Aime, Astengo. Allenatori: Pacini (Priamar), Amoretti (Albisola) Sorrentino (Borgio Verezzi), Calamano (Don Bosco Varazze), Brancaleoni (Auxilium Alassio. Un  ricordo per Ivo: tante partite tra Serie A e Serie B con Como, Reggina, Bari e Torino)

PORTIERI: Porta (Priamar), Ottonello (Freccero), Bonetti (Cadibona), Sangiovanni (Pietra Ligure), Ficini (Calizzano), Spensatello (Cengio), Giacosa (Millesimo), Traversa (Albisola), Carella (Santa Cecilia), Iannone (Auxilium), Gianazzi (Ceriale), Merciai (Villetta:poi titolare in Serie C con il Savona e in Serie B con il Bari);

DIFENSORI: Ghirardi (Andora), Bertolino (Andora), Imberti (Priamar), Bergami (Auxilium), Avellino (Freccero), Ferro (Freccero), Monti (Villetta), Procopio I (Villetta), Bezzi (Borgio Verezzi), Reggiori (Priamar), Barbino (Priamar), Berio (Altarese, Albisola), Peluffo (Freccero), Pisà  (Freccero), Angeleri (Judax), Dondo (Pietra Ligure), Rescigno (Borgio Verezzi), Saccani (borgio Verezzi), Farulla (Priamar), Aicardo (Pietra Ligure), Torri (Don Bosco Varazze), Ramognino (Mllesimo), Tenenti (Judax), Vivarelli (Priamar), Bortoletto (Albisola), Marelli ( Pietra Ligure), Venturini (Santa Cecilia), Capra (Finalpia).

CENTROCAMPISTI:  Beruto (Judax), Crea (Freccero), Sardo (Freccero), Scarcia (Altarese), Foresti (Auxilium), Leone (Auxilium), Lauretano (Villetta), Borgo (Cengio), Gambetta (Pietra Ligure), Massone (Calizzano), Ceva (Judax), Vignaroli (Borgio Verezzi), Besenzoni (Millesimo), Musmeci (Don Bosco Varazze), Albezzano (Don Bosco Varazze), Salomone (Albisola), Cartabianca (Albisola), De Felice (Auxilium), Buftalmo (Borgio Verezzi), La Guardia (Leca), Brandini (Cadibona), Nicosia (Ceriale), Tronchin (Santa Cecilia), Rossi (Santa Cecilia), Somà (Garessio), Lori (Libertà Lavoro Speranza), Procopio II (Villetta, Nolese), Greco (Garessio);

ATTACCANTI: Paggini (Cadibona), Andreolo (Cadibona), Danello (Santa Cecilia), Siccardi (Santa Cecilia), Daniele (Pietra Ligure), Legario (Carcarese), Sibilio (Don Bosco Savona)Pabis (Auxilium), Fanelli (Villetta), Chirivì (Auxilium), Ferranti (Don Bosco Varazze), Crosa (Carcarese), Botto (Ceriale), Arrigo (Leca), Girgenti (Freccero), Parinello (Borghetto S.S:), Caviglia (Priamar), Pierucci II (Villetta), Badoino (Don Bosco Savona), Servetto (Freccero), Rusticoni (Freccero)

RAPPRESENTATIVA PROVINCIALE PRIMA CATEGORIA ( Convocazioni 25 Aprile 1969, campo Valletta Savona)

Commissario tecnico: Astengo. Allenatore Ansaldo (Spotornese)

PORTIERI: Cosimi (Don Bosco Varazze), Ghiso (Villetta)

DIFENSORI: Ferretti (Albisola), Sarti (Veloce), Bordegari (Nolese), Torri (Don Bosco Varazze)

CENTROCAMPISTI: Foglia (Albisola), Musmeci (Don Bosco Varazze) Mellano (Spotornese), Tarchino (Don Bosco Varazze)

ATTACCANTI: Biavasco (Albisola), Testa (Veloce), Lagustena (Nolese), Moltrasio (Finale)

RAPPRESENTATIVA PROVINCIALE JUNIORES (Convocazioni Maggio 1967, Campo CSI, Savona)

Allenatori: Angelini, Astengo

PORTIERI: Astengo (Spotornese), Duce (Veloce)

DIFENSORI: Bocca ( Savona), Berio (Albisola), Sarti (Veloce), Battaglini (Veloce), Aragno (Vado, impedito a partecipare perchè convocato in prima squadra)

CENTROCAMPISTI: Foglia ( Albisola), Battaglia (Savona), Procopio III (Savona)

ATTACCANTI:  Avellino (Spotornese), Girgenti (Spotornese), Cappelli (Vado), Lacota (Savona).

 

 

 

Settant’anni fa: Per un punto martin perse la cappa

3

di FRANCO ASTENGO

Percorriamo, ancora una volta, il tempo a ritroso per occuparci di una delle stagioni più importanti, non solo nella storia del calcio savonese, ma dell’intero calcio italiano: si tratta dell’annata 1948 – 49, quella per intenderci che si concluse con la tragedia di Superga (4 Maggio 1949) vero e proprio punto di svolta per il nostro football che si vide improvvisamente privato, alla vigilia dei mondiali di Rio dove l’Italia era chiamata a difendere il titolo conquistato in Francia nel 1938, dei suoi uomini migliori.

Savona risultò particolarmente colpita, in quel drammatico frangente, perchè vi scomparve uno degli uomini – simbolo, Valerio Bacigalupo, leggendario numero uno che, dalle nostre parti, aveva vestito le maglie di Vado, Cairese e Savona.

La stagione 1948 – 49 deve, però, essere ricordata anche come una delle più positive nella storia del Savona FBC: la compagine, allenata da Agostino Bertolotto, concluse al secondo posto il girone A di Serie C, dopo un duello rusticano durato ben 42 giornate con il Fanfulla(sconfitto, tra l’altro, sia all’andata che al ritorno: 3-2 in quel di Lodi, e 4-2 a Corso Ricci, laddove in una splendida giornata di sole il Savona, schierato in maglia blu, giocò una delle più belle partite dei suoi 102 anni di storia) che, alla fine, prevalse per un solo punto di distacco :“Per un punto Martin perse la cappa” titolò il Calcio Illustrato, in quell’occasione.

Un Savona spumeggiante, capace di un gioco vivace, sempre a ritmi altissimi, che non realizzò l’impresa di ritornare in Serie B, soltanto perchè, in un girone a 22 squadre (comprendente, tra l’altro, Sanremese, Casale, Pro Vercelli, Biellese, Varese. Monza, Piacenza) era possibile una sola promozione (non esistevano, allora, i play – off).

Questo, dunque, l’organico di quella grande stagione degli striscioni: Portiere: Castagno; Difensori: Vignolo (1 rete), Molinari (1 rete), Melandri, Alvigini (1 rete), Ghersi; Centrocampisti: Longoni (5 reti), Cappelli (14 reti), Dreossi (6 reti), Siccardi (3 reti), Ighina (3 reti), Semoli , Viacava; Attaccanti: Zilli (8 reti), Frumento (10 reti), Re Dionigi (13 reti), Bacciarello (4 reti), Cereseto.

Non era ancora stata istituita la IV Serie e, di conseguenza, il campionato immediatamente al di sotto della Serie C era quello della Promozione Interregionale.

In un girone comprendente anche squadre emiliane e piemontesi(vinto dalla Rivarolese davanti al Borgotaro), si trovarono anche sei compagini rappresentanti della nostra Provincia:

Speranza (terzo posto: la miglior stagione nella storia dei rossoverdi, dalla ricostituzione della società dopo la brutale imposizione di scioglimento attuata dal regime fascista): De Alessandri, Reano, Massone, Amelotti, Schiappapietra, Costa, Briano, Tommasini, Porsenna, Bartolini, Borgo (Guidetti, Baldini, Cavalla, Bartoli);

Albenga (quinto posto): Gianardi; Ascheri, Facchinetti, Bologna, Ferri, Pollero, Carrega, Littarelli, Testa, Rodi, Grosso (Franchi, Tomberli II, Ghini, Riolfo)

Varazze (ottavo posto): Verando; Parodi, Bruzzone; Mariotti; Veschi, Giusto; Zunino, Lamberto, Guerra, Vanara, Canepa (gli ultimi due, grandi protagonisti del Savona anni’30) (Agoglio, Testa, Baglietto I, Baglietto II, Marini)

Vado (undicesimo posto): Bruno Ferrero; Ghiorzi, Bernardini; Bacigalupo, Tomberli, Barile; Marchese I, Marchese II, Mantero, Mucci, Pelizzari (Sandon, Sappa, Pallaro, Calabria, Lorini)

Alassio (dodicesimo posto): Amoretti (ex portiere di Juventus, Fiorentina e della Nazionale), Storelli, Cioli, Boscione, Motto, De Paoli, Marchesotti (un genovese, scomparso prematuramente, al quale fu poi dedicato un magnifico torneo notturno, svoltosi per molte stagioni, a Sampierdarena), Mastroianni, Galuppo, Bottelli, Ilariuzzi (Carbone, Valentino, Minafra, Leone).

Cairese (sedicesimo posto): Mazzucco; Olmi, Fenech; Benzi, Vespi, Ferri; Milanese, Selmi, Gandolfi, Ferrero I, Introini (Rossi, Rinaldi, Regalzi).

Il campionato di I divisione, a girone unico, fu vinto da Cengio, allenato da quel Giovanni Besio che nella stagione successiva sarebbe passato alla Veloce, diventandone l’anima, il cuore, la bandiera per decenni, rappresentando uno dei dirigenti di maggior spicco del nostro calcio provinciale.

La classifica finale della I Dvisione 48 – 49 si dipanò a questo modo: Cengio 36; Dianese 32; Veloce 28; Borgo Peri Imperia 32; Avis Valleggia 25; Finalese 24; Ventimigliese 23; Stella Rossa 27; Quiliano 19; Cokitalia Bragno 20; Ceraile e Loanesi 13; Altarese 10:

Il girone di II divisione registrò il successo del Dego, poi sconfitto, nella finale regionale dalla Pegliese (2-0). Ricordiamo, allora, la formazione degli azzurri della Val Bormida: Doglio, Ferruccio, Zunino, Monticelli, Serra, Pastorino, Leonardi I, Leonardi II, Pittaluga, Reverdito, Calamano.

Il campionato juniores provinciale fu appannaggio della Veloce, davanti a Libertà e Lavoro, Lavagnolese, Finale, Varazze, Leginese e Croce Verde Albisola.

Il torneo ragazzi (equiparabile a quello allievi, attuale) fu vinto dalla Stella Rossa, seguita da Lavagnolese, Robur (una squadretta messa su da papà Ciglieri, nelle cui fila esordirono futuri astri del calcio savonese, da Emilio Pacini, all’ingegner Pizzimbone, all’oculista Sanna), Lancia, Vado, Valle di Vado, Sabazia, Fronte della Gioventù e SIBI (Salviamo i bimbi d’Italia,una istituzione benefica presente nell’immediato dopoguerra: in quella squadra esordirono Andre Galindo, Elvio Curti, Bruno Porta, fra gli altri).

Si disputò, infine, anche il primo campionato UISP: da ricordare soprattutto perchè registrò il successo della Villetta, quella Villetta che,  negli anni ’50 – 60, si sarebbe segnalata come una delle migliori società della provincia, organizzando per anni un torneo giovanile di dimensione nazionale come quello intitolato a Giancarlo Boggio e pervenendo, con la prima squadra, fino alla “Promozione”: Con la Villetta (che in quella sua edizione inaugurale, allenata dai fratelli Marino,schierava la seguente formazione: Govone, Bianchi, Gilardoni, Rossi, Sguerso (Il “maestro”: uno dei personaggi più importanti della Savona del dopoguerra nel calcio, nella politica, nell’insegnamento, nella cultura), Valdora, Bianchi, Pentenero, Roetto, Negri, Pratelli), in quel primo torneo UISP c’erano anche: Grondona A e Grondona B (si trattava del Circolo dei Portuali), Molese (allenata da “Guglie” Talassano), Servettaz, Rinascita Fornaci, Zinolese, Fulgor e Scarpa e Magnano. Come si può notare, erano ancora presenti le squadre di fabbrica a testimonianza della antica Savona industriale che, alla vigilia delle grandi lotte dell’Ilva, stava per percorrere la sua ultima stagione.

La storia dell’Unione Sportiva Priamar. Noi ragazzi dell’oratorio Sacro Cuore cresciuti all’ombra di don Vittorio

clip_image002[2]di FRANCO ASTENGO 

E’ con una certa emozione che mi appresto a rievocare un piccolo pezzo di storia dell’Us Priamar,  la squadra dell’Oratorio Sacro Cuore che tanto ha rappresentato nella mia vita di ragazzo tra gli anni ’50 –‘60: il luogo dove mi sono formato accanto alla scuola ed al lavoro, ho trovato gli amici che ancora adesso sono i più cari, ho indossato la gloriosa maglia rossoblu (che, in quel tempo, è stata anche gialla, viola , verde).

L’Unione Sportiva Priamar ha 73 anni compiuti. Anche se gli almanacchi indicano la data del 1943, le nostre informazioni segnalano come fu nell’autunno del 1942 che don Vittorio Dietrich, nonostante l’infuriare della guerra decidesse di affiancare all’attività dell’oratorio della parrocchia del Sacro Cuore, quella di una società sportiva: per l’appunto la Priamar. Da allora, ininterrottamente, con una continuità paragonabile soltanto a quella del Savona e della Veloce (le altre squadre della nostra Città hanno avuto interruzioni, fusioni, mutamenti di nome), l’attività è andata avanti con grande impeto: dal campetto sassoso addossato tra il muro della Chiesa e Via Buscaglia, ai magnifici tornei degli anni ’70, dal campionato ragazzi del Csi, ai tanti campionati di Seconda, Prima o Terza Categoria, fino ad oggi con la possibilità di utilizzare il campo “sintetico” sorto sul tetto del disgraziatissimo parcheggio che, forse, non sarà mai utilizzato, è tutta una storia che meriterebbe di essere raccontata, episodio per episodio, personaggio per personaggio.

La figura dominante della nostra piccola storia rimane, però, quella di don Vittorio Dietrich, figura davvero carismatica di prete tra la gente, capace di far riflettere e giocare, organizzatore di magnifiche partite che si giocavano tutti i pomeriggi tra tifosi di Coppi e tifosi di Bartali, “tintore” di maglie (ricordo quando, munito di pentolone ed “Iride” trasformò improbabili maglie rosastre arrivate chissà da dove in quelle maglie gialle con collo rosso che forse alcuni ricorderanno ancora), anima della nostra gioventù.

Accanto al ricordo commosso della figura di don Vittorio, l’altra storia da fare è quella del campo di Corso Colombo.

Ho già accennato alle sfide quotidiane tra la squadra di Coppi (capitatanata da Renzo l’operatore del cinema “Lux”) e quella di Bartali (capitano lo stesso don Dietrich). Le partite iniziavano alle 14, il numero dei partecipanti era indefinito perché i giocatori si alternavano a seconda dello svolgimento dei compiti scolastici, si terminava al buio con punteggi clamorosi (32 a 33, 28 a 27, 36 a 31 e via enumerando..). Alla domenica, invece, si disputavano tornei più o meno regolari, fra compagini rappresentative di parrocchie e quartieri della Città. Con la Priamar, padrona di casa, ricordiamo Fraternitas, Tovini, Vittoria, Aquila, Torre, Rinascita, Folgore, Molese, Don Bosco, Zinolese,ecc.

Nel 1964 fu installato il primo impianto di illuminazione (di fortuna e abusivo), opera di Faggion e Bertana. L’allaccio era all’impianto della Chiesa e il parroco, il buon don Pescio, si lamentò molto per la bolletta. E si avviò così la stagione dei tornei notturni. La prima finale, in quell’anno, fu vinta dai Garden’s Boys (allenatore Vadone, con i vari Merciai, Bertero, Chiappella, Dorindo, Dallaglio, Danello) impostitisi 2- 1 sui rossoneri della Rinascita Fornaci (Triolo, Storti, Bonifacio, Chiesa, Turco, Ferretti, Mellano, Lagustena, Astengo).

L’anno seguente la Servettaz Basevi si trasferì (l’area oggi occupata dai giardini e dalla piscina “Zanelli”) in via Stalingrado, l’edificio della “zincatura” fu abbattuto, e il campo mutò di prospettiva, allargandosi e ponendosi frontalmente tra la ferrovia e Corso Colombo. Iniziò così l’escalation del calcio by night, con grandi squadre (il Circolo Biancoblu dei fratelli Persenda, Ciccio Varicelli, Mariani, Tonoli, Cucchi, Volpi, Teneggi, Falabella, Nacinovich, Piero Astengo; i “Magnifici 7” del “Pavone” Morando con Tobia, Pierucci, Monti, Borgo; il Bar Treviso di “Milio” Pacini con  Francese,Barbino, Siter, Guido Caviglia; la Zinolese di Angelini, Suraci, Scotto, Aschero, Prefumo, il Bar Moretto di Lavagnola con Ciglieri e Ronchetti e tante altre compagini di valore provenienti da tutta la provincia di Savona) e foltissimo pubblico (in certe serate degli anni ’70, c’era più gente di quella che seguiva normalmente il Savona in Serie C). Un vero spettacolo, che portò il “nostro” calcio al centro dell’attenzione generale.

Alla fine degli anni ’80 arrivò la svolta in negativo, con la scelta di costruire il parcheggio “fantasma”. Riprendiamo, allora,il filo della storia dell’Us Priamar che avevamo interrotto scrivendo della figura carismatica di don Vittorio.

Ci sarebbero da ricordare tante persone: Marietto Piccardo (comparso come giocatore nella primissima formazione), Tellini, Dogliotti, Livio Faggion, Granelli, Elvio Ghibaudo (sotto la cui presidenza arrivò la prima categoria); Gianni Maestrini, Carlo Cipollina, Momo Morasso (al quale vorrei ricordare un ricordo davvero commosso), fino a Roberto Poggi e agli allenatori Gino Ghersi, Pacini, Salamini, Morando, Castello, Rossi ,Roero; l’ormai più che quarantennale presenza di Roberto Grasso, arrivato dalla Fraternitas nella stagione inaugurale della seconda categoria (1963- 64 ) e trasformatosi, poi, nell’anima, cuore e bandiera della società.

E i giocatori? Tantissimi, un’enormità e far nomi provocherà qualche rammarico nei dimenticati. Dagli anni ’50, con le grandi firme del calcio e del giornalismo Marco Sabatelli e Luciano Angelini, Giuan Reggiori, Joe Longhi, “Ciatto” Basano, “Tapioca” Fiabane, “Zena” Vassallo, Ciappi, Bartolini, Soldi.

Per gli anni ’60 i miei archivi permettono di riservare quella che ritengo, per molti, una gradita sorpresa. L’elenco completo di giocatori, dirigenti, allenatori nelle stagioni della ripresa, con i tornei Csi e Figc dal 1960 al 1963 (non c’è Victor Panucci, già ceduto alla Villetta con la stagione ‘59 -60). Il periodo in cui, cioè, avevamo 3 squadre che gareggiavano ad 11 (sul campo “Don Aragno” di Legino e poi della Valletta): Priamar A, Priamar B, e Priamina (i ragazzi che all’epoca avevano tra i 10 ed i 12 anni e che seppero vincere, imbattuti, tre edizioni consecutive del campionato “Primavera” quando ancora non esistevano “Esordienti” e “Giovanissimi”.

Ecco l’elenco:
Presidente. Romano Ghiglia (il carissimo “ragioniere”).

Dirigenti: il dott. Magliano (che arrivò dall’Aquila portando in dote tre mute di maglie: rossoblu, viola e blucerchiate), Basso, Scerbo, Salvetto, Piccardo, Tiberti, Cerino.

Giocatori:

PRIAMAR A: Tarditi, De Crescenzo, Bianchi I, Ferracane, Verzello I , Pellegrini, Guido Caviglia, Godani, Nervi, Storti, Sibio, Bordegari, Ercolano, Bonifacio, Carletti, Pittatore, Gatti, Corso, Vasconi (permettetemi un appunto per il mio amico Nico: l’uomo di maggior classe della nostra generazione. Un giocatore che meritava, davvero, di salire in alto), Caraccio (quasi come Vasconi…), Triolo, Stopiglia, Bresciani, Avellino, Imberti I, Rosso.

PRIAMAR B: Lacota I, Massone, Niello, Porta, Restagno, Belviso, Airaghi, Vacca, Dall’Acqua, Cipollina, Botto, Franco Astengo, Nofroni, Foschi, Alpa, Rovere, Amadini, Cattardico, Piero Siri, Bevanda, Frumento, Verzello II, Mangerini, Gaggero.

PRIAMINA: Piero Astengo, Farulla, Bortolot, Piperis, Giordanello, Marenco, Senesi, Bianchi II, Bizzo (futuro campione d’Italia dei 1500 metri), Vivarelli (anche per lui un ricordo commosso), Fratelli, Pellicciotta, Aonzo, Dinaro, Vallone, Lacota II, Cabiddu, Loffredo, Rodino, Procopio III, Bocca, Ronchi, Caviglia Pierino.

Dalla stagione 1963-‘64 si affrontò il campionato di Seconda Categoria (in quella stagione vinse la Spotornese) ed entrarono in scena protagonisti che caratterizzarono un’intera epoca: Dario Ricci, Bensi, Renato Siter, “Cicci” Barbino, “Camillino” Moras, Soletto, Mombrini.

Consentitemi ancora un ricordo personale, quello della squadra juniores alla fine degli anni ’60, che mi capitò di allenare. Non era  uno squadrone formidabile da punto di vista tecnico, ma composto da  ragazzi legatissimi alla maglia, che mi diedero la soddisfazione di un ottimo ricordo personale: Giordano, Di Tullio, Mazzanti, Saettone, Negro, Sasso, Lucia, Duga , Da Castelli, Zunino che si erano affiancati a Pellicciotta e Rodino, rimasti dalla “vecchia guardia” (si fa per dire!) dei campionati Primavera.

Concludo a volo d’uccello sugli anni ’70 con Paolo Ferro, Santini, Bosano e di nuovo Mauro Sasso e Gerry Lucia ed il decennio successivo quello della Prima Categoria, con protagonisti Piero Duce, Sergio Sarti, Ivo Torresan, Mordeglia che rappresentavano i “vecchi”, cui si erano affiancati i giovani virgulti come Beltrami, Guido Robaldo, Giacchino, Bertolotti, Orlando, Bertola, Bagatin, Tonoli, Musmeci, Pinto, Sergio Riva, Bersini.

La storia è proseguita e continuerà ancora. Ma passo ad altri il testimone. Com’ giusto che sia.

Non vorrei apparire patetico. In fondo ho parlato della mia vita. E confesso che ogni volta che mi è capitato negli anni di passare davanti al campo del Csi, purtroppo cancellato dall’ignavia e dal cancro della speculazione cementizia di vario ordine e grado, provo sempre la stessa emozione, di quando (era il 1960) giocai per la prima volta nella squadra titolare dell’amata Priamar. Ricordo l’emozione dell’appello effettuato dall’arbitro, l’ingresso in campo di corsa, la partita. Per la cronaca vincemmo 5-0, segnarono tre goal Bordegari e due Marcello Caraccio (entrambi su rigore), avversario era l’Aquila. Dovrei ricordarmi tutta la formazione: De Crescenzo, Bianchi I, Verzello I, Stopiglia, Caviglia Guido, Nofroni, Franco Astengo, Vasconi, Beppe Tarditi, Bordegari, Marcello Caraccio. Adesso è davvero tutto. O quasi. Forza Priamar.