di FRANCO ASTENGO
Il 2 Giugno 1946 si svolsero le elezioni per l’Assemblea Costituente e il Referendum istituzionale per la scelta tra Repubblica o Monarchia. L’Italia usciva così definitivamente dalla tragedia della seconda guerra mondiale nella quale l’aveva precipitata il regime fascista con la complicità di Casa Savoia e si avviava, molto faticosamente per la verità, verso la piena applicazione della democrazia e la ricostruzione materiale dell’enorme patrimonio che era andato distrutto con gli eventi bellici.
In allora si respirava l’aria della rinascita in tutti campi, compreso quello dello sport: il calcio in particolare. L’occasione è quindi buona per rievocare quel periodo e illustrare anche qual era la struttura del calcio italiano in quel difficile momento.
In realtà il calcio italiano non si era mai fermato neppure di fronte ai più tragici avvenimenti: lo imponeva la ricerca da parte di tutti di un minimo di “normalità” pur tra bombardamenti e rappresaglie. La passione collettiva era troppo forte e le squadre improvvisarono comunque improbabili formazioni affrontandosi in sfide a diversi livelli, sempre confortate dalla presenza del pubblico.
C’era chi, giocando, cuciva il pranzo con la cena grazie a generosi sostenitori che alla fine delle partite offrivano qualcosa da mangiare. Addirittura fu formata, dai soldati italiani in ritirata dalla Russia , una squadra che percorse l’Europa giocando sulla strada del ritorno (del resto questo tipo di epopea è ben descritto in un magnifico film “Fuga dalla Vittoria” che ha tra i suoi protagonisti nientemeno che Pelè a fianco di Sylvester Stallone).
Restiamo in Italia: sono note le vicende riguardanti il campionato di guerra 1943 – 44, disputato su più gironi, che registrò alla fine il sorprendete successo dei Vigili del Fuoco di La Spezia allenati da Ottavio Barbieri sul “Grande Torino”.
Mal conosciute le vicende del campionato romano 1943 – 44 disputatosi tra il 5 Dicembre 1943 e il 28 Maggio 1944 (pochi giorni prima dell’ingresso degli alleati) quindi in pieno clima da “Roma Città Aperta”. Anzi, un recupero tra Juventus (Roma) e Tirrenia fu giocato il 2 Luglio, a liberazione avvenuta: la prima partita giocata nella nuova Italia. Prevalse la Lazio staccando di un punto la Roma, per questa classifica finale: Lazio 32, Roma 31, Tirrenia 25, Mater 17, Juventus 16, Vigili del Fuoco 15, Avia 15, Alba 10, Elettronica 10, Trastevere 9.
La Lazio aveva allineato questo formazione: Gradella, Valenti, Capponi, Lombardini, Andreolo (centromediano dell’Italia campione del mondo 1938), Longhi II, Manfrè, Manola, Gualtieri, Koenig, De Pierro; all. Canestri.
La Roma aveva schierato: Masetti (Blason), Pastori, Andreoli, Jacobini, Mornese, Milano, Kriezu, Borsetti, Amadei, Coscia, Pantò.
Ingenuità delle figurine dell’epoca
Nelle fila delle Mater si era schierato anche l’allenatore Fulvio Bernardini, ormai quarantenne.
Al Nord, invece, tra il maggio e il luglio 1944 si erano disputate gare tra rappresentative regionali. A Milano il 14 Maggio la Venezia Giulia aveva superato la Lombardia con il punteggio di 3-1; quattro giorni dopo a Torino i lombardi si erano presi la rivincita battendo il Piemonte per 2-1 e, infine, a Trieste, il 9 Luglio 1944, la Venezia Giulia si impose sul Piemonte per 2-1 (il viaggio di ritorno dei piemontesi fu travagliatissimo e alla fine arrivarono a Milano poche ore prima della partita che sarebbe stata giocata e persa, il 16 Luglio, dai torinisti contro gli spezzini).
Questi i giocatori impiegati da queste rappresentative.
Venezia Giulia: Striuli, Pischianz, Gratton, Salar, Rancilio, Radio, Gordini (Degano), Stua, Ispiro, Trevisan, Eliani.
Lombardia: Franzosi (Rossetti), Monza, Passalacqua, Rigamonti (Bovoli), Todeschini, Campatelli, Penzo (Arcari IV), Martelli, Gaddoni, Coscia, Candiani.
Piemonte: Griffanti, Brunella (Piacentini), Rava (Di Gennaro), Depetrini (Piola), Parola (Ellena), Cadario (Gianmarco), Ossola, Loik, Gabetto, Mazzola, Ferraris II.
A Torino si disputò ma non si concluse il Torneo Fiat iniziato il 17 Febbraio 1945 e interrotto il 22 Aprile , nell’immediata vigilia dell’insurrezione generale, quando si doveva ancora disputare la partita di ritorno tra Juve e Toro e ai granata sarebbe bastato un pareggio.
Il Toro nel corso di questo torneo aveva schierato questa formazione: Agnisetta, Piacentini, Di Gennaro, Castelli, Ellena, Grezar, Cappello, Loik, Gabetto, Mazzola, Barbero.
La Juve aveva risposto con: Mosca, Fusero, Rava, Genta, Parola, Depetrini, Capaccioli, Sentimenti IV, Borel I, Borel II, Spadavecchia, Sentimenti III. Da notare che il portiere titolare Lucidio “Cochi” Sentimenti IV fu schierato stabilmente all’ala destra, ruolo nel quale aveva del resto già giocato alcune partite nel campionato di Serie A 1942 – 43, l’ultimo giocato regolarmente a livello nazionale.
A Genova, in una Liguria tagliata completamente fuori dalle comunicazioni stradali e ferroviarie, si giocò (prima giornata il 22 Gennaio 1945) una “Coppa Città di Genova”. In pratica una sorta di torneo interno, con la partecipazione straordinaria della squadra della Marina tedesca. I tedeschi non si accorsero che tra gli avversari c’erano anche alcuni esponenti della Resistenza e comunque terminarono il torneo all’ultimo posto per questa classifica: Genoa 14, Liguria 13, Marina Italiana 8, Itala 4, Marina Tedesca 2.
Il Genoa aveva schierato la seguente formazione: Traverso, Andrighetto, Genta, Bonilauri, Allasio (padre di Marisa, bellissima protagonista in numerosi film con Maurizio Arena), Poggi, Neri, Bertoni I, Callegari, Zecca, Verrina (la “stella del Sud” futuro allenatore-giocatore del Savona).
Formazione del Liguria: Caburi, Merlo, Parena, Sandroni, Pisano (un uruguayano, lui, invece, milite delle Brigate Nere, ucciso il 25 Aprile dai partigiani in uno scontro a fuoco), Castignani, D’Alconzo, Bonistalli, Gè, Carissimi, Borri.
Ebbe grande rilievo, nella primavera del 1945, il torneo benefico Lombardo la cui ultima giornata del girone d’andata si giocò proprio nella domenica precedente la Liberazione: a quel punto il torneo fu interrotto e ripreso nel mese di giugno e concluso nel corso dell’estate.
Questa la classifica finale: Como 32, Novara 28, Pavia 25, Vigevano 25, Ambrosiana-Inter 22, Milan 18, Legnano 18, Pro Patria 18, Lecco 15, Meda 6. Varese e Gallaratese si ritirarono al termine del girone d’andata.
Como: Romano, Pesenti, Lovagnini, Ramella, Mezzadri, Fattori, Cerri, Aebi, Zandali, Granata, Quadri; all. Benincasa.
Novara: Gradella, Rosetta, Soldani, Cadario, Gallea, Gianmarco, Alberico, Zidarich, Piola, Muci, Ferraris II.
Vigevano: Benedetti, Brunella, Pischianz, Costanzo, Castigliano, Arezzi, Molina, Buscaglia, Capra, Piana, Carapellese.
Al Sud si giocò anche un campionato pugliese 1943 – 44 fra tre squadre: Conversano, Rutigliano e Miraglia Brindisi. Conversano e Rutigliano terminarono alla pari ma il Rutigliano rinunciò allo spareggio.
Dopo la Liberazione di Roma si giocò un secondo campionato romano e questa volta i giallo-rossi si presero la rivincita superando i rivali laziali con questa classifica: Roma 22, Lazio 18, Italia Libera 18, Juventus Roma 17, Alba 11, Mater 9, Ala Italia 9, Trastevere 8.
Roma: Francalancia, Patori, Andreoli, Matteini, Piccinini, Jacobini, Kriezu, Dagianti, Amadei, Lombardi, Urilli.
Si giocò anche sulla linea gotica. Tra l’inverno 1944 e la primavera 1945 si disputò in Toscana un campionato suddiviso per gironi provinciali. Nel settore tirrenico risultarono finaliste la Pro Livorno e l’US Livorno, nella finale si impose la Pro Livorno per 4-1. Nel settore centrale si giocarono le finali tra Quarrata, Prato, Empoli, Santa Croce sull’Arno e Fiorentina.
La finale fu giocata tra l’Empoli e i viola che si imposero sia all’andata (1-0), sia al ritorno (3-2). La finalissima tra la vincente del settore tirrenico e quello centrale fu giocata il 29 Luglio 1945 sul campo neutro di Santa Croce sull’Arno.
Fiorentina – Pro Livorno 3 -1
RETI: 5’ Pandolfini, 8’ Morisco, 65’ Stua, 85’ Pandolfini.
Fiorentina: Innocenti, Buzzegoli, Piccardi, Parigi,Avanzolini, Valcareggi, Morisco, Penzo, Pandolfini, Biagiotti, Magherini
Pro Livorno: Giudici, Soldani, Lovagnini, Spagnoli, Mazzi, Capaccioli, Piana, Stua, Roffi, Zidarich, Martelli
Arbitro: Ciabatti.
Dieci squadre nel campionato campano 1944 – 45 con questa classifica: Juve Stabia 30, Salernitana 29, Napoli 26, Scafatese 22, Portici 20, Frattese 16, Internapoli 12, Polizia Militare 10, Torrese 9, Casertana 6.
Juve Stabia: Chellini (poi portiere del Napoli, vittima di un drammatico incidente che lo costrinse in cecità), Circiello, Ciccone, Salvioli, Dolfi, Bentivoglio, Rossetti, Menti II (poi caduto con il grande Torino a Superga, a lui è intitolato lo stadio di Castellamare di Stabia), Carrubi, Dal Pas, Del Medico.
Il Calcio Illustrato racconta il campionato romano
Nove squadre invece nel campionato abruzzese 1944 – 45 con questa classifica: Pescara 32, Chieti 22, Avezzano 20, Aquila 20, Vasto 18, Tocco 14, Penne 13, Virtus Lanciano 12, Pratola 4.
Pescara: Fabiani, Romagnoli I, Mincarelli, Ventura, De Angelis, Brandimarte I, Lanciaprima, Maturo, Tontodonati, Di Teodoro, Guarnieri.
Complicate le vicende del campionato siciliano 1944 – 45
Si disputarono quattro gironi eliminatori.
Girone A: 1. Alcamo; 2. Juventus Trapani.
Girone B: 1. Palermo; 2. la Corda Fratres di Termini Imerese.
Girone C: 1 Arsenalotti Messina; 2. Catanese.
Girone D: 1. Spal Caltanisetta; 2. Siracusa.
Queste 8 squadre giocarono due gironi di semifinale.
Girone A: Palermo 12, Alcamo 6, Corda Fratres 6, Juventus Trapani 0.
Girone B: Spal Caltanisetta 8, Siracusa 7, Catanese 5, Arsenalotti 4.
A quel punto si disputò un girone finale a tre: Palermo 8, Siracusa 3, Spal Caltanisetta 1.
Palermo: Calò, Todeschini, Tozzi, Conti, Moncada, Correnti, Di Falco, Di Rosalia, Riccobono, Di Bella (futuro allenatore degli stessi rosanero e soprattutto del miglior Catania di tutti i tempi nella serie A anni ’60 con Vavassori, Cinesinho, Szymaniak, Calvanese), Bazan.
A quel punto il calcio, a livello nazionale, ripartì subito fin dall’autunno del 1945.
Per ovviare alle enormi difficoltà di trasporto la Serie A fu suddivisa in 2 gironi. Quello del Nord e quello del Centro Sud con girone finale tra le prime quattro classificate.
La Serie B fu riservata al Centro – Nord con 3 gironi eliminatori e girone finale. Si organizzò anche una Serie C . al Nord con 9 gironi, semifinali e finali, al Sud su 6 gironi. Fu organizzata, per le squadre eliminate dai campionati anche una Coppa Alta Italia.
Il “Calcio Illustrato celebra il ritorno del derby Genoa – Andrea Doria
Queste le classifiche.
Serie A Alta Italia: Torino 42, Inter 39, Juventus 35, Milan 30, Brescia 30 (spareggio per l’ammissione al girone finale, doppia partita: a Bologna 1-1 dopo i tempi supplementari, a Modena: Milan-Brescia 2-1), Modena 26, Bologna 26, Triestina 26, Atalanta 21, Andrea Doria 21, Vicenza 20, Genoa 19, Venezia 17, Sampierdarenese 15.
Centro – Sud: Napoli 28, Bari 28, Roma 27, Livorno 26, Fiorentina 23, Pescara 18, Lazio 17, Salernitana 14, Siena 13, Anconitana 9.
Serie B.
Girone A: Alessandria 30, Vigevano 30, Pro Vercelli 27, Novara 24, Casale 24, Biellese 21, Vogherese 21, Sestrese 20, SAVONA 17, Cuneo 12, Ausonia Spezia 12.
Girone B : Cremonese 33, Pro Patria 28, Lecco 27, Legnano 26, Como 24, Crema 23, Fanfulla 21, Pro Sesto 19, Seregno 18, Gallaratese 16, Mantova 16, Trento 13.
Girone C: Padova 29, Reggiana 29, Parma 28, Verona 28, Suzzara 26, Treviso 23, Pro Gorizia 22, Cesena 20, Spal 20, Udinese 18, Forlì 13, Panigale 8.
Girone Finale: Alessandria 15, Pro Patria 11, Vigevano 10, Reggiana 9, Cremonese 8, Padova 7.
L’Alessandria capace di ritornare in serie A. Formazione (nella foto, in piedi ai due estremi, gli allenatori Cattaneo e Sperone): Diamante, Rossi, Cassano, Ellena, Arezzi, Vitto, Rosso (u sciu Ninu, futuro trainer del Savona, un vero gentleman) Bassi, Stradella, Pietruzzi, Frugali.
Persistendo le enormi difficoltà nei trasporti una sola squadra ligure fu ammessa alla Serie C: lo Speranza, risarcito così dagli enormi torti subiti durante il regime fascista quando nel 1927 fu imposto ai rossoverdi di confluire nel Savona.
Lo Speranza partecipò al girone D, quello piemontese con questa classifica: Asti 33, Virtus Volpiano 30, Divisione Cremona 26, Acqui 24, SPERANZA 23, Fossano 23,Saviglianese 23, ivrea 18, Piemont 18, Aosta 18, Saluzzo 17, Pinerolo 17, Veloces Biella 8.
Speranza: Guidetti, Testa, Roncallo, Milanesi, Bernardini, Ferrari, Rosso, Giusto, Aamadori, Vanara, Borgo (nelle fila dello Speranza grandi protagonisti del Savona anni ’30: Giulin Testa, Vanara e Borgo). Allenatore l’ex- genoano Valentino.
Gli altri gironi furono vinti da: Cormonese, Mestrina, Legnago, Vimercatese, Parabiago, Melzo, Stradellina, Carpi.
Classifica dei gironi di semifinale: Girone A: Mestrina 7, Cormonese 5, Legnago 0. Girone B: Asti 12, Stradellina 10, Vimercatese 8, Parabiago 7, Melzo 3.
Finale: ad Asti, Asti – Mestrina 0- 0; a Mestre: Mestrina – Asti 7-2.
Vincenti dei gironi del centro – sud: Prato, Perugia, Alba Roma, Gladiator Santa Maria Capua Vetere e Benevento ex- aequo, Lecce, Leone Reggio Calabria.
La Coppa Alta Italia fu disputata su 8 gironi eliminatori nei quali primeggiarono: Venezia, Vicenza, Atalanta, Novara, Genoa, Sampierdarenese, Modena e Bologna.
Il Savona partecipò al girone F con questa classifica: Sampierdarenese 8, SAVONA 7, Sestrese 5, Cuneo 4.
Nei quarti di finale il Genoa eliminò la Sampierdarenese, il Novara l’Atalanta, il Bologna il Vicenza, il Modena e il Venezia.
Nella semifinali Genoa-Novara 1-1 a Marassi; 1-0 per gli azzurri a Novara; Bologna-Modena 2-1 a Bologna; 1-1 a Modena. Doppia finale con duplice successo dei felsinei a Novara per 2-1 e al Comunale (oggi Dall’Ara) per 4-1. Successo finale del Bologna.
Si disputò anche un torneo post – campionato al Centro Sud.
Otto gironi vinti da: Lucchese, Pistoiese, Perugia, Anconitana, Pescara, Lazio, Salernitana, Palermo.
Il torneo però non si concluse: si disputò infatti un girone di semifinale con questa classifica: Pistoiese 8, Perugia 7, Anconitana 7, Lucchese 2. Nell’altro girone di semifinale Lazio e Palermo rinunciarono. La Salernitana così eliminò il Pescara in incontri di andata e ritorno (1-0 e 6-1) ma a suo volta rinunciò alla finale con la Pistoiese che fu dichiarata vincitrice del torneo a tavolino.
Torniamo però al 2 Giugno e al giorno delle votazioni per Referendum e Assemblea Costituente. Era in corso il girone finale di Serie A, iniziato il 28 Aprile e che si sarebbe concluso il 28 Luglio. In quel 2 Giugno non si giocò: tutta l’Italia, per la prima volta anche le donne, era impegnata con il voto. Si era giocato però tre giorni prima, giovedì 30 Maggio, approfittando della festività del Corpus Domini.
Riportiamo allora di seguito i tabellini di quella che fu la sesta giornata del girone finale 1945-46, disputata proprio in quel giorno.
Milan – Inter 3-2
Reti: Penzo, Candiani, Gimona, Rosellini, Antonini.
Arbitro: Scorzoni.
Milan: Rossetti, Cerri, Zorzi, Bonomi, Toppan, Tognon, Gimona, Antonini, Puricelli, Annovazzi, Rosellini.
Inter: Franzosi, Marchi Passalacqua, Cominelli, Milani, Campatelli, Fabbri V (il “Topolino” della fatal Corea), Cipolla, Penzo, Muci, Candiani.
Juventus – Torino 1-0
Rete: Piola su rigore.
Arbitro: Generoso Dattilo.
Juventus: Sentimenti IV (tornato tra i pali), Varglien II, Rava, Depetrini, Parola, Locatelli, Sentimenti III, Borel II, Piola, Magni, Conti.
Torino: Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Guaraldo, Loik, Ossola, Mazzola, Ferraris II.
Roma – Bari 1-0
Rete: Jacobini.
Arbitro: Bertolio.
Roma: Risorti, Brunella, Andreoli, Matteini, Salar, Schiavetti, Kriezu, Dagianti, Amadei, Jacobini, Pantò.
Bari: Costagliola, Fusco, Lenzi, Carlini, Capocasale, Isetto, Minelli, Orlando, Maestrelli, Calvani, Fabbri II. Maestrelli e Fabbri II si sarebbero poi rivelati due grandi allenatori: il primo (scomparso immaturamente) portando il Foggia in Serie A e vincendo lo scudetto addirittura con la Lazio nella stagione 1973-74; il secondo portando il Lanerossi Vicenza dei terribili bassotti e di Paolo Rossi al secondo posto alle spalle della Juve nel campionato 1977-78.
Napoli – Livorno 3-0
Reti: Verrina e Barbieri (2).
Arbitro: Cappucci.
Napoli: Sentimenti II, Pretto, Berra, Rosi, Andreolo, Milano, Busani, Di Costanzo, Gallanti, Verrina, Barbieri.
Livorno: Silingardi, Soldani, Lovagnini, Zidarich, Mannocci, Capaccioli, Piana, Roffi, Raccis, Stua, Voliani.
Il girone finale si concluse con il Torino campione d’Italia con questa classifica: Torino 22, Juventus 21, Milan 16, Inter 14, Napoli 13, Roma 11, Livorno 10, Bari 5.
Il Grande Torino campione d’Italia 1945 – 46
La stagione per i campioni d’Italia (uscenti e confermati) era iniziata proprio in Corso Ricci con una amichevole con il Savona concordata al momento del passaggio di Valerio Bacigalupo dagli striscioni ai granata. Fu una grande festa vedere i campioni granata, da Mazzola a Valerio Bacigalupo, da Rigamonti a Gabetto, a Loik e Ossola, entrati nella Storia del calcio italiano.
23 Settembre 1945
Savona – Torino 0-7
Reti: 37’ Castigliano, 42’ Loik, 55’ Zecca, 61’ Rigamonti, 64’ Rigamonti, 85’ Guaraldo, 87’ Loik.
Savona: Pendibene (Caburi), Vignolo, Ciccio Varicelli (Tomei), Lamberto (Gino Ghersi), Zorzin, Calcagno, Ghiglione, Pierino Bacigalupo, Cappelli, Dodi, Labbate. All. Levratto.
Torino: Valerio Bacigalupo (Bodoira), Piacentini, Maroso, Castigliano, Gianmarco, Rigamonti, Guaraldo, Loich, Zecca, Mazzola, Ferraris II. All. Ferrero; d.t. Egri Erbstein.
Arbitro: Bernardi di Bologna.
Un Savona dell’epoca: da sinistra in piedi: Roggero (d.t.), il colonnello Salvi, Ivaldi, Ghiglione, Cappelli, Zidarich, Longoni, Cereseto, Di Piazza, Delbuono (pres.); accosciati: Doglio (mass.), Puccini, Tonini, Zanni, Varicelli, Angelo Bacigalupo.