MINIMI STORICI: LE MAGLIE NERE DELLA SERIE A

Dal campionato 1929 – 30 fino al campionato 1993 – 94 la Serie A si è disputata con la formula dei due punti a vittoria e un punto a pareggio.

Esigenze di crescita della spettacolarità, che per il grande pubblico significa semplicemente più goal, la FIFA ha mutato quella formula classica, ideata dagli inglesi fin dagli albori, portando a 3 i punti assegnati per ogni vittoria: e il nostro campionato è stato adeguato fin dalla stagione 1994 – 95, primo scudetto alla Juventus con 73 punti che sarebbero stati 50 con i 2 punti a vittoria.

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Lecce 1993 – 94: minimo storico dei punti realizzati in Serie A all’epoca dei due punti per vittoria

In questa occasione però non ci occuperemo di scudetti, ma di retrocessioni.

Abbiamo infatti pensato di andare a spulciare le classifiche per trovare, appunto nel periodo 1929 – ’30 – ’93 – ’94 il minimo di punti raccolti dalla squadra ultima classificata nei diversi campionati.

Una passione per l’ultima in classifica che, per chi scrive queste note, nasce dall’aver disputato un campionato di 28 partite raccogliendo in tutto 10 punti: 2 vittorie, 6 pareggi, 20 sconfitte. Un bel calvario affrontato però a viso aperto e con l’impegno di tutti. Da notare però che quei 10 punti non rappresentarono l’ultimo posto, perché raccogliendone 9 il Ferrania indossò la “maglia nera” (quella che nel ciclismo rese famoso Malabrocca) di quella travagliata stagione: correva l’anno 63- 64, il torneo fu vinto dalla Spotornese che di punti ne inanellò ben 52.

Andiamo allora per ordine.

Il minimo storico dei punti ottenuti in Serie A nel periodo indicato è stato del Lecce: 11 punti su 34 partite nella stagione 93 – 94, proprio l’ultima dell’era dei tre punti.

A quota 12 su 30 partite il Catania 1983-84.

13 punti su 30 partite per il Varese 1971-72 e il Catanzaro 1982-83.

A quattordici punti su 30 partite si sono fermati il Cesena 1976 – 77 e l’Ascoli 1991-92

Folto il gruppo a 15 punti: con 26 partite la Sampiedarenese 1945 – 46; con 30 partite la Pro Vercelli 1934-35, la Fiorentina 1937 – 38, il Verona 1978 -79, la Lazio 1984-85, Cremonese nella stessa stagione e l’Udinese 1986-87. 15 punti anche per la Pro Patria 1955-56 ma su 34 partite. Quell’edizione sfortunata dei tigrotti rimase per molte stagioni l’emblema della “squadra scarsa” nell’immaginario collettivo. Nel nostro linguaggio da ragazzi infatti si appellava una squadra forte: “come il Real Madrid” e una squadra debole “come la Pro Patria”.

Ecco il dettaglio.

LECCE 1993 – 94

Classifica: Milan 50, Juventus 47, Sampdoria 44, Lazio 44, Parma 41, Napoli 36, Roma 35, Torino 34, Foggia 33, Cremonese 32, Genoa 32, Cagliari 32, Inter 31, Reggiana 31, Piacenza 30, Udinese 28, Atalanta 21, Lecce 11

Formazione:Gatta, Biondo, Trinchera, Padalino, Ceramicola, Melchiori, Gazzani, Gerson, Russo, Notaristefano, Baldieri ( Torchia, Ayew, Altobelli, Verga, Olive, Carobbi, Barollo, Gumprecht, Erba, Toffoli, Morello, Ingrosso, Cazzella, D’Amblè, Fattizzo, Frisullo) all. Sonetti poi Marchesi

CATANIA 1983 – 84

Classifica: Juventus 43, Roma 41, Fiorentina 36, Inter 35, Torino 33, Verona 32, Sampdoria 32, Milan 32, Udinese 31, Ascoli 29, Avellino 26, Napoli 26, Lazio 25, Genoa 25, Pisa 22, Catania 12

Formazione: Sorrentino, Ranieri, Sabadini, Pedrinho, Chinellato, Mosti, Morra II, Torrisi, Cantarutti, Luvanor, Carnevale (Onorati, Giovannelli, Crialesi, Bilardi, Mastalli, Mastropasqua, Gregori, Ciampoli, Crusco, Di Stefano, Gullotta) all. Di Marzio poi GB Fabbri

CATANZARO 1982 – 83

Classifica: Roma 43, Juventus 39, Inter 38, Verona 35, Fiorentina 34, Udinese 32, Sampdoria 31, Torino 30, Avellino 28, Napoli 28, Pisa 27, Genoa 27, Ascoli 27, Cagliari 26, Cesena 22, Catanzaro 13

Formazione: Zaninelli, Cuttone, Cavasin, Boscolo, Santarini, ,Bacchin,Bivi, Braglia, Musella, D’Agostini, Mariani (Bartolini, Venturini, Ermini, Sabadini, Pesce, Salvadori, Piccinini, Trombetta, Borello, Nastase, Palese, Conca, Belcamino, Soda allenatore Pace poi Leotta

VARESE 1971 – 72

Classifica: Juventus 43, Milan 42, Torino 42, Cagliari 39, Inter 36, Fiorentina 36, Roma 35, Napoli 28, Sampdoria 28, Atalanta 26, Bologna 25, Lanerossi Vicenza 23, Verona 22, Mantova 21, Catanzaro 21, Varese 13

Formazione: Nardin, Giorgio Morini,Rimbano, Tamborini, Della Giovanna, Dolci, Umile, Mascheroni, Braida, Bonatti, Carlo Petrini ( Barluzzi, Fabris, Valmassoi, Bonafè, Dolso, Borghi, Andena, Trapattoni, Massimelli, Omizzolo) all. Brighenti, poi Cadè, poi Maroso

ASCOLI 1991-92

Classifica: Milan 56, Juventus 48, Torino 43, Napoli 42, Roma 40, Sampdoria 38, Parma 38, Inter 37, Foggia 35, Lazio 34, Atalanta 34, Fiorentina 32, Cagliari 29, Genoa 29, Bari 22, Verona 21, Cremonese 20, Ascoli 14

Formazione: Lorieri, Aloisi, Pergolizzi, Cavaliere, Benetti, Marcato, Pierleoni, Troglio, Giordano, Zani, D’Ainzara ( Bocchino Scaramucci, Piscedda, Vermoort, Bierhoff, Maniero, Menolascina, Mancini, Di Rocco, Bernardini, Fusco, Enzo, Spinelli, Ercolini,, Cammellini) all. De Sisti poi Cacciatori

CESENA 1976 – 77

Classifica: Juventus 51, Torino 50, Fiorentina 35, Inter 33, Lazio 31, Perugia 29, Napoli 28, Roma 28, Verona 28, Milan 27, Genoa 27, Bologna 27, Foggia 26, Sampdoria 24, Catanzaro 21, Cesena 14

PRO VERCELLI 1934 – 35

Classifica: Juventus 44, Ambrosiana – Inter 42, Fiorentina 39, Roma 35, Lazio 32, Bologna 30, Napoli 29, Palermo 29, Milan 27, Triestina 27, Brescia 27, Sampierdarenese 26, Torino 25, Livorno 24, Pro Vercelli 15

Formazione: Scansetti, Bellaro, Dallerole I, Lanino, Traversa, Bigando,Santagostino, Romagnolo, Barberis, Borsetti, Casalino (Balossino, Degara, Piazzone, Roncarolo, Caligaris, Pondrano, Ardissone, Bajardi I, De Grandi, Zanetti, Amarilli, Alberico, Balocco, Cerutti, Dallerole II) allenatore Balzaretti poi Leone

FIORENTINA 1937 – 38

Classifica: Ambrosiana – Inter 41, Juventus 39, Milan 38, Genoa 38, Bologna 37, Roma 36, Triestina 36, Lazio 32, Torino 32, Napoli 28, Liguria 24, Livorno 24, Bari 23, Lucchese 21, Atalanta 16, Fiorentina 15

Formazione: Baggiani, Gazzari, Magli, Piccini, Traversa, Tori, Negro, Barberis, Vinicio Viani, Bortolini, Conti ( Gori, Innocenti, Mannelli, Comini, Di Benedetti, Piccardi, Lomi, Cerroni, Giovannoni, Pizziolo II, Rossini, Ancillotti, Serra, Lemmetti) allenatore Baccani poi Molnar

SAMPIERDARENESE 1945 – 46

Classifica: Torino 42, Inter 39, Juventus 35, Milan 30, Brescia 30, Modena 26, Bologna 26, Triestina 23, Atalanta 21, Andrea Doria 21, Vicenza 20, Genoa 19, Venezia 17, Sampierdarenese 15

Formazione: Bonetti, Parena, Castignani, Bertani, Diotallevi, Sandroni, Borrini, Castelli, Parvis, Fiorini, Ventimiglia ( Carzino, Rossi, D’Alconzo, Spadavecchia, Opisso, Dagnino) all, Barbieri poi Dagnino, Cornetto e Fossati

PRO PATRIA 1955 -56

Classifica: Fiorentina 53, Milan 41, Inter 39, Lazio 39, Bologna 37, Roma 35, Sampdoria 35, Padova 34, Spal 33, Genoa 33, Torino 33, Juventus 33, Lanerossi Vicenza 33, Napoli 32, Atalanta 31, Triestina 30, Novara 26, Pro Patria 15

Formazione: Longoni, Colombo, Toros, Gimona, Cattani, Frascoli, Vicariotto, Borsani, La Rosa, Danova, Benelli ( Oldani, Danelutti, Orzan, Pantaleoni, Podestà, Amadeo, Sala, Cacciavillani, Renzo Venturi, Belcastro, Taglioretti, Cavigioli, Frasi, Nicora, Vidal) all. Senkey poi Reguzzoni

VERONA 1978 – 79

Classifica: Milan 44, Perugia 41, Juventus 37, Inter 36, Torino 36, Napoli 32, Fiorentina 32, Lazio 29, Catanzaro 28, Ascoli 26, Avellino 26, Roma 26, Bologna 24, Lanerossi Vicenza 24, Atalanta 24, Verona 15

Formazione: Superchi, Logozzo, Spinozzi, Massimelli, Carmine Gentile, Negrisolo, Bergamaschi, Trevisanello, Calloni, Mascetti, Musiello ( D’Ottavio, Esposito, Franzot, Guidolin, Antoniazzi, Vignola, Giglio, Fraccaroli, Guidotti, Cinquetti, Drezza, Rigo, Guglielmi)

LAZIO 1984 – 85

Formazione: Orsi, Vianello, Podavini, Calisti, Batista, Filisetti, D’Amico, Borgato, Giordano, Laudrup, Manfredonia (Torrisi, Garlini, Fonte, Vinazzani, Dell’Anno, Marini, Spinozzi, Toti) allenatore Carosi, poi Lorenzo e Oddi

CREMONESE 1984 – 85

Formazione: Borin, Viganò, Galvani, Garzilli, Paolinelli, Montorfano, Pancheri, Bonomi, Finardi, Bencina,Nicoletti ( Rigamonti, Galbagini, Juary, Zmuda, Chiorri, Meluso, Mazzanti, Mei, Della Monica, Galletti, Torrresani)

Classifica: Verona 43, Torino 39, Inter 38, Sampdoria 37, Milan 36, Juventus 36, Roma 34, Napoli 33, Fiorentina 29, Atalanta 28, Udinese 25, Avellino 25, Como 25, Ascoli 22, Cremonese 15, Lazio 15

UDINESE 1986 – 87

Classifica: Napoli 42, Juventus 39, Inter 38, Verona 36, Milan 35, Sampdoria 35, Roma 33, Avellino 30, Como 26, Fiorentina 26, Torino 26, Ascoli 24, Empoli 23, Brescia 22, Atalanta 21, Udinese 15 ma con 9 punti di penalizzazione

Formazione: Abate, Galparoli, Storgato, Colombo, Edinho, Collovati, Chierico, Miano, Graziani, Criscimanni, Bertoni ( Brini, Branca, Zanone, Galbagini, Federico Rossi, Susic, Tagliaferri, Dal Fiume, Pasa, Caverzan I, Caverzan II, Bencivenga. allenatore De Sisti.

TUTTI I BIANCONERI PRIMA DI PIRLO SULLA PANCHINA DELLA JUVE

Il “predestinato” Andrea Pirlo è stato scelto per la panchina della Juve 2020 – 2021 per sostituire Sarri esonerato il giorno dopo il fallimento in Champions League. Per lui si tratta dell’esordio assoluto come allenatore e certamente si tratta di un bell’esordio con la squadra nella quale ha militato prima di abbandonare il calcio giocato (Pirlo ha giocato tra le altre con tutte e tre le grandi, Milan, Juventus e Inter: a memoria ricordiamo Meazza, Roberto Baggio e il cannoniere Serena oltre a Candiani, ala sinistra degli anni ’40 provvisto di un tiro micidiale e capace anche di far goal dal corner).

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Da Bigatto a Pirlo continuità juventina

Alla Juve è stata a lungo consuetudine affidare la direzione tecnica della squadra ad ex-giocatori che avevano indossato la maglia bianconera: anche se i migliori risultati fuori dal campo restando in casa Juve li ha sicuramente ottenuti Gian Piero Boniperti (444 partite in Serie A tutte con la Juve) come “presidente di tutte le vittorie” tra il 1971 e il 1990. Di seguito comunque il dettaglio di tutte le occasioni nelle quali, a partire dal campionato 1929 – 30 primo disputato a girone unico, un ex-giocatore bianco nero ha diretto la squadra come allenatore.

1934 – 35. PRIMO POSTO: Bigatto e Gola (due ex degli anni ’20 subentrano in corsa a Carlo Carcano, che aveva già vinto 4 scudetti consecutivi, allontanato per ragioni extra – calcistiche)

Formazione: Valinasso, Rosetta, Foni, Varglien I, Monti, Bertolini, Varglien II, Cesarini, Borel, Ferrari, Orsi (Serantoni, Depetrini, Caligaris, Diana, Gabetto, Ramella, Tiberti, Cason)

934 – 35. E’ l’ultimo scudetto del quinquennio. Per quattro campionati di seguito la squadra è affidata all’ex-terzino Virginio Rosetta.

1935 – 36. Quinto posto, Rosetta gioca ancora 22 partite. 1936 – 37. Quinto posto, 1937 – 38, secondo posto; 1938 – 39 ottavo posto.

Con la stagione 1939 – 40 a Rosetta subentra il suo ex-compagno di linea Umberto Caligaris. 

Caligaris dirigerà la squadra ottenendo il 3° posto in un campionato vinto dall’Ambrosiana – Inter; nel corso della stagione successiva, 1940 – 41, Caligaris morirà improvvisamente e prematuramente colpito da infarto mentre giocava una partita di vecchie glorie. Sulla panchina bianconera subentrò Federico Munerati, altro protagonista del “quinquennio” nel ruolo di ala destra (Juve al 5° posto).

Per la successiva stagione 1941 – 42 il presidente Dusio si affida a due altri ex dal passato glorioso: “Giuanin” Ferrari e Luis Monti (sesto posto). 1942 – 43 , ultimo campionato regolare durante la guerra, ritorna Rosetta affiancato da “Farfallino” Borel II che pure disputa da titolare tutto il campionato. Juve al terzo posto in bianconero anche Giuseppe Meazza.

Un ex-juventino del quinquennio torna in panchina con il campionato 1946 – 47, si tratta di Cesarini, l’uomo del goal all’ultimo minuto, esordiscono i giovanissimi Muccinelli e Boniperti, secondo posto.

Di seguito un lungo interregno con allenatori stranieri, Chalmers, Carver, Sarosi e Puppo specialista nel lancio dei giovani, i suoi “puppanti”.

Puppo viene esonerato nel corso della stagione 1956 – 57 e sostituito da un ex-giocatore, il mediano Teobaldo Depetrini (9° posto).

La Juve torna a vincere dopo un lungo intervallo e in panchina siede un tecnico jugoslavo: Lujbisa Brocic che lancia il trio “Boniperti – Charles – Sivori” vincendo subito lo scudetto. Il colpo di vincere lo scudetto appena arrivato sulla panchina della Juve riesce però anche a Carlo Parola. Siamo tornati alla “scuola Juve” e l’uomo dalla rovesciata facile vince due scudetti di fila, ma poi con la stagione 1961 – 62 incappa in una delle peggiori stagioni nella storia juventina: dodicesimo posto. Queste le formazioni dei due scudetti di Parola (che da calciatore ne aveva vinti altrettanti: ’49 – ’50 e ’51- ’52).

1959 – 60

Vavassori, Garzena, Benito Sarti, Emoli, Cervato, Colombo, Nicolè, Boniperti, Charles, Sivori, Stacchini (Mattrel, Castano, Leoncini, Lojodice, Stivanello, Montico, Rossano, Voltolina)

1960 – 61

Vavassori, Leoncini, Benito Sarti, Boniperti, Cervato, Colombo, Nicolè, Mora, Charles, Sivori, Stacchini ( Mattrel, Romano, Emoli, Burgnich, Castano, Burelli, Mazzia, Caroli, Lojodice, Fascetti). A Parola seguono Amaral (con il tentativo fallito di importare la zona) e per molte stagioni Heriberto Herrera.

Nel corso del campionato 1969 – 70 l’argentino Luis Carniglia, subentrato ad Heriberto, è esonerato e al suo posto viene chiamato Ercole Rabitti, trainer delle giovanili, allenatore – gentleman, già mezzala bianconera, del Como e del Fanfulla e sfortunato allenatore del Savona nel corso della stagione 1966 – 67; 1969 – 70: 3° posto.

Un altro subentro in corsa di un ex-juventino, Cestmir Vycpalek in luogo di Armando Picchi segnerà il momento di una vera grande tragedia: campionato 1970 – 71, Picchi è arrivato alla Juve dopo una carriera calcistica all’insegna dell’Inter ed è giudicato al momento il più promettente allenatore italiano. In quei mesi Picchi si ammala gravemente, per morire poco tempo dopo. La Juve chiude il campionato al quarto posto ma questo rimane un dettaglio di poco conto.

Vickpalek vincerà lo scudetto 1972 – 73 e sarà secondo nel campionato successivo, vinto a sorpresa dalla Lazio di Maestrelli.

Formazione 1972 – 73: Zoff, Spinosi, Marchetti, Furino, Salvadore, Morini, Causio, Capello, Anastasi, Altafini, Bettega (Cuccureddu, Haller, Longobucco, Savoldi II).

Torna Parola con il campionato 1974 – 75 e vince lo scudetto: nel torneo 1975 – 76, sempre con Parola alla guida, sarà invece secondo posto. La Juve non resiste all’impeto della rimonta del Torino di Radice.

Formazione 1974 – 75: Zoff, Gentile, Cuccureddu, Furino, Morini, Scirea, Damiani, Causio, Anastasi, Capello,Bettega ( Altafini, Viola, Longobucco).

Segue per 10 stagioni il regno pluri-vittorioso di Giovanni Trapattoni e due stagioni di guida da parte dell’ex-mediano della Fiorentina Rino Marchesi.

Stagione 1988 – 89. Arriva Dino Zoff sulla panchina bianconera: rimane due stagioni per due quarti posti.

Poi tra Maifredi, Trapattoni, Lippi, Ancelotti, di nuovo Lippi non c’è spazio per ex -juventini.

Arriva Fabio Capello con la stagione 2004 – 2005: è “Calciopoli”, nella prima stagione scudetto revocato, nella seconda retrocessione d’ufficio per illecito, il punto più basse della storia bianconera.

Certo che la formazione schierata da Don Fabio nel 2004 -2005 merita di essere ricordata: Buffon, Pessotto, Thuram. Cannavaro, Tacchinardi, Camoranesi, Emerson, Ibraimovich, Del Piero, Nedved.

Tocca a un altro ex, Didier Deschamps, il compito di riportare la Juve in Serie A vincendo il campionato cadetti 2006 – 2007.

Subentra Claudio Ranieri, che nella stagione 2008 – 2009, è esonerato in favore di Ciro Ferrara, il fatto si verifica all’ultima giornata e la Juve si piazza al secondo posto.

Ferrara inizia anche il campionato successivo, 2009 – 2010 ma viene esonerato e sostituito da Zaccheroni.

Dopo Del Neri con la stagione 2011 – 2012 arriva un altro ex: Antonio Conte. Si ferma tre stagioni e sono tre scudetti consecutivi, i primi della serie di 9 completata da Allegri e Sarri.

Le formazioni di Conte. 2011 – 2012: Buffon, Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Pepe, Marchisio, Vucinic, Vidal, Matri (Del Piero). 2012 – 2013: Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lichsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba (Marchisio), Asamoah, Vucinic, Giovinco. 2013 – 2014:Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner, Vaidal, Pirlo, Pogba, Asamaoah, Tevez, Llorente.

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BRUNO FERRERO: L’OCCASIONE PER UN RICORDO COMMOSSO

Bruno Ferrero, primo da destra, al termine della partita giocata tra i pali della Sampdoria avversario il Chelsea. Al centro Baloncieri, grande protagonista del calcio italiano negli anni ’20 poi a lungo allenatore dei blucerchiati.

Il nostro amico Piero Mirulla, fedele lettore del blog e sampdoriano in esilio, ci ha inviato questa foto chiedendoci notizie di Bruno Ferrero, in quell’unica occasione schierato tra i pali della Samp impegnata in una amichevole di lusso avversario il Chelsea: partita non conclusa perché un giocatore inglese si rifiutò di uscire dal campo dopo essere stato espulso.

Mirulla non sapeva di averci fatto un grosso regalo.

Bruno Ferrero è stato per tanti anni un protagonista del calcio savonese e ligure: avrebbe sicuramente potuto aspirare a vestire maglie più prestigiose, fu provato dal Torino , dalla Fiorentina e dal Napoli oltre ché dalla Samp e per una stagione fu in forza alla Pro Patria, alle spalle di Uboldi senza però riuscire a giocare in Serie A.

Bruno era nato (casualmente) a Saliceto il 3 aprile 1929 e aveva esordito in prima squadra con il Vado nella stagione 1946 – 47 sostituendo Ferruccio Chittolina vittima di un mortale incidente di gioco.

Ferrero era dotato di un fisico eccezionale per l’epoca (era alto 1,85) fortissimo sulle palle alte: l’unico limite era quello dell’incostanza, a volte della sottovalutazione delle situazioni, oltre a qualche imputatura caratteriale.

Dal Vado nella stagione 49 – 50 Ferrero passa al Rapallo, campionato di Promozione Interregionale, e viene convocato in rappresentativa ligure di cui diventa il titolare fisso per molte stagioni.

Durante il servizio militare gioca nella Casertana mettendosi in particolare luce al punto da essere adocchiato dal Napoli in cerca di un vice per Bugatti.

Una grandissima edizione del Vado, stagione 46- 47 (davvero per ognuno di questi atleti ci sarebbe da narrare una storia). da sinistra in piedi: Tomei. Motto, Pelizzari (allenatore di grandissima classe, tra i primi a laurearsi a Coverciano), Bertin Mantero, Marchese, Pierino Bacigalupo (il più giovane della stirpe di Manlio e Valerio) accosciati: Barile, Vessillo Bartoli (poi allenatore in Sud America), Bruno Ferrero, Rino Mucci, Tomberli

Ferrero da Caserta preferisce però tornare al Nord in tempo per partecipare alla grande stagione della Veloce: in un momento di appannamento della stella del Savona FBC (relegato in Promozione) il clan granata del Bar Commercio assume, grazie anche agli incassi della Sala Cristallo, la leadership cittadina salendo in IV serie.

Ferrero è assoluto protagonista di questo periodo d’oro per la Veloce, ma incappa in una brutta vicenda di partite comprate e vendute e finisce, assieme al vecchio marpione Mornese che gli fungeva da secondo, squalificato per un anno e mezzo tra il 1956 – 57 e il 1957 – 58.

Nel periodo di forzato riposo convinto dal professor Eliseo Colla, preparatore atletico della Veloce e allenatore della squadra del Savona Hockey, pratica l’hockey su prato in veste di attaccante e si trasforma in un implacabile cannoniere: suo il gol della promozione in Serie A degli hockeysti savonesi in uno spareggio infinito (all’oltranza) contro il Pisa.

Il calcio sembra ormai un ricordo ma il destino è in agguato.

Stagione 1958 – 59 : il Savona FBC del presidentissimo Stefano Del Buono e dell’allenatore gentleman Felice Pelizzari costruisce lo squadrone per tornare in Serie C.

Le premesse ci sono tutte, ma alla sesta giornata in una gara avversaria la Sammargheritese si infortuna il portiere titolare Giacomelli e si pone il problema della sua sostituzione.

Del Buono e Pelizzari assumono una decisione coraggiosa: scartata l’ipotesi del ritorno di Rivoire dalla Sanremese decidono il rilancio di Ferrero a trent’anni e reduce da un anno e mezzo di inattività.

Ferrero risponde in pieno alle aspettative: si può dire che nelle stagioni trascorse con il Savona tra IV Serie e Serie C (si inaugura anche il nuovo stadio di Legino) il suo rendimento sia stato altissimo e regolare come mai nel corso della carriera.

6 settembre 1959, è il grande giorno dell’inaugurazione del nuovo stadio di Legino intitolato a Valerio Bacigalupo. da sinistra in piedi: Tullio Pierucci, Giulio Mariani, Bruno Ferrero, Gastone Contin, Corrado Teneggi. accosciati: Nevio Bartolaccini, Dario Ballaucco, Valentino Persenda, Marco Marchiandi, Giordano Turotti, Luciano Serena.

Lascia il Savona con la stagione 61-62 e torna alla Veloce dove disputerà ancora diversi campionati di Promozione.

Riprende anche a giocare ad hockey e sarà l’allenatore della squadra savonese ancora in due campionati di Serie A tra il 1965 e il 1966, giocando anche qualche partita e segnando ancora reti decisive (personalmente ricordo un rigore trasformato in una partita terminata 1-1 con il Pelykan di Pont Canavese).

Popolarissimo tra i tifosi, vero personaggio della vita cittadina, fino alla prematura scomparsa gestiva un distributore di benzina in Corso Tardy e Benech.

Ringraziamo Piero Mirulla per l’occasione che ci è stata fornita per questo ricordo che non solo ci è gradito ma che ci ha anche commosso.

PRESENZE DI FERRERO NEL SAVONA FBC

1958 – 59 IV Serie 23; 1959 – 60 Serie C 34; 1960 – 61 26.

SAVONA FBC STAGIONE 1959 – 60 stagione del ritorno in Serie C e dell’inaugurazione del nuovo stadio di Legino

Presidente: Stefano Del Buono

Allenatore Felice Pelizzari

Portieri: Bruno Ferrero, Luciano Angelini

Difensori: Dario Ballaucco, Franco Caffaratti, Giovanni Ciglieri, Tullio Pierucci, Valentino Persenda,

Centrocampisti: Nevio Bartolaccini, Gastone Contin, Giulio Mariani, Natale Merighetto, Ilvo Nadali, Giordano Turotti

Attaccanti: Romano Farinelli, Marco Marchiandi, Giacomino Parodi, Luciano Serena, Corrado Teneggi

A MARASSI HO VISTO PER LA PRIMA VOLTA GIOCARE MARADONA

di Franco Astengo

Trevor Francis al tiro, Vialli osserva: Maradona retrocesse a fare il libero e il Napoli strappò lo 0-0

Genova 27 gennaio 1985

Diciassettesima giornata Serie A

Sampdoria – Napoli 0-0

Sampdoria: Bordon, Mannini, Pellegrini (Galia dal 56′), Pari, Wierchvood, Renica, Vialli, Souness, Francis, Scanziani, Mancini (Bocchino, Beccalossi, Casagrande, Salsano) all. Bersellini

Napoli: Castellini (Di Fusco dal 9′), Bruscolotti, De Simone, Bagni, Ferrario, Marino, Bertoni(Dal Fiume dall’88’), De Vecchi, Caffarelli, Maradona, Celestini (Boldini, Ferrara, Penzo) all. Marchesi

arbitro Lo Bello da Siracusa

Il tabellino appena sopra esposta riguarda la prima volta che ho visto all’opera sul campo Diego Armando Maradona. Era alla sua prima stagione in Italia, arrivato in estate grazie a un colpo da maestro (e da finanziamenti non meglio precisati) di Ferlaino: 13 miliardi da Barca, per un giocatore di genio che aveva però subito un grave infortunio per responsabilità di un basco, Goicoechea, autore di un’entrata assassina in Athletic Bilbao – Barcellona.

Diego incantò il pubblico italiano con la sua grande classe ma si collocava al centro di una squadra tutto sommato modesta (lo squadrone da scudetto sarebbe stato costruito in seguito) con i vari Carannante, De Simone, Caffarelli, Bruscolotti, Celestini (tanti anni dopo anche allenatore del Savona) onesti mestieranti.

Ebbene in quell’occasione in una Marassi spazzata dal vento di tramontana mi capitò di apprezzare il vero Diego Armando Maradona, un uomo-squadra che sapeva sacrificarsi per i suoi compagni, a differenza di tanti altri assi celebrati.

Nel finale infatti la Samp, che disponeva di un attacco a dir poco stellare, premette molto per arrivare alla vittoria e il Napoli, dove Di Fusco aveva sostituito tra i pali “Giaguaro” Castellini, si trovava in forte difficoltà.

Maradona allora retrocesse in difesa mettendosi a giocare da “libero” (la zona non c’era ancora) senza tanti fronzoli, arrivando anche a sparare una palla direttamente in tribuna nell’angolo vicino alla Nord (chi ricorda il vecchio Marassi ha benissimo presente quell’angolo).

Finì 0-0 e il Napoli conquistò il suo prezioso punto (il pareggio allora, al tempo dei due punti, era ancora considerato comunque un risultato positivo).

Un’altra immagine di quella fredda giornata. Maradona difensore bracca Trevor Francis e Rosario Lo Bello (figlio del grande Concetto) vigila.

Restai ammirato: la dote di giocare davvero per la squadra è patrimonio soltanto dei veri fuori classe, ricordiamo Pelè retrocedere anche lui in difesa per respingere di testa sul corner e Di Stefano (uomo ovunque); non a caso i due giocatori che vengono quasi sempre accostati a Maradona come i migliori di tutti i tempi.

E’ MORTO DIEGO ARMANDO MARADONA : UN GENIO DEL CALCIO MODERNO

Maradona ragazzo al tempo di Villa Fiorita

La notizia arriva dall’Argentina e percorre in un baleno tutti continenti. Se n’è andato Diego Armando Maradona, aveva appena compiuto 60 anni: un arresto cardiorespiratorio gli è stato fatale nella sua casa di Tigre, quartiere di Buenos Aires, dove due settimane fa si era ritirato dopo l’operazione al cervello.

Il nostro blog lo ricorda con l’articolo con il quale, pochi giorni fa il 30 ottobre, avevamo celebrato i suoi 60 anni.

Tra gli ultimi ’70 e i primi ’90 del XX secolo l’intero ambiente calcistico, il rapporto con i media, l’utilizzo della spettacolarizzazione hanno compiuto un salto nel tempo e nello spazio, una trasformazione profonda che ha dato origine alla situazione attuale: un gioco nuovo anche nelle regole e soprattutto ai vertici condizionato da fattori che in quell’epoca erano ancora imponderabili anche se nazionalismo, strumentalizzazione politica, divismo erano già all’ordine del giorno fin dal tempo dei pionieri.

Maradona ha dominato quella fase di transizione con la sua classe immensa (pari forse soltanto a quella di Di Stefano e Pelè), il suo genio calcistico, le sue imprese straordinarie (compresa la “mano de dios” vendicatrice delle Falkland), le sue immense sregolatezze.

Le più grandi imprese del “pibe de oro”: sicuramente gli scudetti conquistati a Napoli, una rivoluzione nel calcio italiano, giocando all’epoca nella quale si stava imponendo il verbo sacchiano e in un momento nel quale il nostro campionato era ricolmo di assi veri da tutto il mondo.

In tutto il mondo oggi si celebreranno le sue gesta, si racconterà la sua storia. Mario Sconcerti, prima firma del Corriere della Sera, già direttore del Secolo XIX e del Corriere dello Sport, lo descrive così: “Diego Armando Maradona è stato il giocatore più amato e discusso di tutta la storia del calcio. Ai mondiali di Spagna, ai tempi in cui Gentile gli strappò la maglia per trattenerlo, aveva meno di ventidue anni ed era già il più famoso al mondo. Maradona non cambia il calcio, non è un’idea. E’ talento puro, non è imitabile. Ed è troppo diverso dalla normalità come uomo. Però, a un calcio che è già molto televisivo, porta voglia di imitazione, piacere del gioco. Spinge potentemente in avanti il bisogno, che stava ormai nascendo, di un calcio diverso. Gioca in attacco, ha libertà di movimenti, ha un gioco morbido, si ferma e riparte continuamente, è molto forte di gambe, anche se non è grosso. Molto difficile togliergli la palla. Dribbla in pochi centimetri, di destro e di sinistro, mette il pallone dove vuole e soprattutto è un leader. Contro grandi o piccini comanda sempre lui. Tutti gli danno il pallone”.

Noi ci limitiamo a un solo aspetto, riportando qui i tabellini delle partite nelle quali la nazionale italiana ha incontrato quella argentina con in campo Maradona.

Esordio a 19 anni e passo d’addio a 34 in una delle notte più oscure per il calcio italiano: quella dei “rigori” tirati al San Paolo alla fine di drammatici 120′, con l’eliminazione dell’Italia di Vicini e la fine del soglio del mondiale da vincere in casa.

In precedenza altre 5 partite con 3 pareggi e 2 vittorie italiane, con la “perla” del Sarrià, la strenua marcatura di Gentile e il primo lasciapassare rilasciato all’Italia sulla stra del trionfo pertiniano del Bernabeu.

Eccole qui le 6 partite Italia versus Maradona, un ricordo per la storia.

L’Argentina schierata al Sarrià: L’Italia sarà implacabile e l’albiceleste dovrà soccombere 2-1

26-5-1979, Roma (AM)
Italia-Argentina 2-2
Reti: 7’ Valencia, 25’ Causio, 55’ P. Rossi, 56’ Passarella rig.

Italia: Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Causio, Tardelli, P. Rossi, Antognoni, Bettega. Ct: Enzo Bearzot.

Argentina: Fillol, Olguin, Tarantini, Gallego, Villaverde, Passarella, Houseman, Barbas (68’ Oviedo), Luque, Maradona, Valencia. Ct: L.C. Menotti.
Arbitro: Porem (Portogallo).

29-6-1982, Barcellona (MO)
Italia-Argentina 2-1
Reti: 57’ Tardelli, 67’ Cabrini, 83’ Passarella.

Italia: Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali (75’ Marini), Collovati, Scirea, B. Conti, Tardelli, Rossi (80’ Altobelli), Antognoni, Graziani. Ct: Bearzot.
Argentina: Fillol, Olguin, Tarantini, Gallego, Luis Galvan, Passarella, Bertoni, Ardiles, Diaz (58’ Calderon), Maradona, Kempes (58’ Valencia). Ct: Menotti.
Arbitro: Rainea (Romania).

5-6-1986, Puebla (MO)
Italia-Argentina 1-1
Reti: 6’ Altobelli rig., 34’ Maradona

Italia: G. Galli, Bergomi, Cabrini, De Napoli (87’ G. Baresi), Vierchowod, Scirea, B. Conti (64’ Vialli), Bagni, Galderisi, Di Gennaro, Altobelli. Ct: Bearzot.
Argentina: Pumpido, Ruggeri, Garré, Batista (59’ Olarticoichea), Cuciuffo, Brown, Burruchaga, Giusti, Borghi (76’ Enrique), Maradona, Valdano. Ct: C. Bilardo.
Arbitro: Keizer (Olanda).

10-6-1987, Zurigo (AM)
Italia-Argentina 3-1
Reti: 27’ De Napoli, 33’ aut. Garré, 62’ Maradona, 88’ Vialli
Italia: Zenga (46’ Tacconi), Ferrara, De Agostini, Bagni (88’ Dossena), Francini, Tricella, Donadoni (77’ Matteoli),  De Napoli, Altobelli (49’ Serena), Giannini, Vialli. Ct: A. Vicini.
Argentina: Goycochea, Cuciuffo, Garré, Batista, Ruggeri, Brown, Alfaro (73’ Dertycia), Siviski (85’ Caniggia), Funes (59’ Pasculli), Maradona, Olarticoechea (46’ H. Diaz). Ct: C. Bilardo.
Arbitro: Quiniou (Francia)

21-12-1989, Cagliari (AM)
Italia-Argentina 0-0
Italia: Zenga (46’ Tacconi), Bergomi, P. Maldini (46’ De Agostini), F. Baresi, Ferrara, Berti, Donadoni (46’ Mancini), De Napoli, Vialli (68’ Fusi), Giannini, A. Serena. Ct: A. Vicini.

Argentina: Pumpido, Ruggeri, Olarticoechea, Simon, Monzon, Batista, Giusti, Basualdo (39’ Troglio), Burruchaga, Maradona, Dezotti (69’ Caniggia). Ct: C. Bilardo.
Arbitro: Spirin (Urss)

3-7-1990, Napoli (MO)
Italia-Argentina 3-4 rig. (1-1 d.t.s.)
Reti: 17’ Schillaci, 68’ Caniggia
Rigori: F. Baresi (t), Serrizuela (t), R. Baggio (t), Burruchaga (t), De Agostini (t), Olarticoechea (t), Donadoni (p), Maradona (t), A. Serena (p)

Italia: Zenga, Bergomi, P. Maldini, F. Baresi, R. Ferri, De Agostini, Donadoni, De Napoli, Schillaci, Giannini (75’ R. Baggio), Vialli (70’ A. Serena). Ct: A. Vicini.

Argentina: Goycochea, Ruggeri, Olarticoechea, Simon, Serrizuela, Basualdo (95’ Batista), Burruchaga, Giusti, Caniggia, Maradona, Calderon (46’ Troglio). Ct: C. Bilardo.
Arbitro: Vautrot (Francia).

Concludiamo con il “ritratto” che, sempre nel nostro blog, avevamo tracciato elencando quelli che a nostro avviso erano stati i 10 migliori calciatori della storia (avevamo piazzato Maradona al terzo posto alle spalle di Di Stefano e Pelè

In una carriera da professionista più che ventennale, ha militato nell’Argentinos Jrs, nel Boca Juniors, nel Barcellona, nel Napoli, nel Siviglia e nel Newell’s Old Boys. Con la Nazionale argentina ha partecipato a quattro edizioni dei Mondiali (1982, 1986, 1990 e 1994); i 91 incontri disputati e le 34 reti realizzate in Nazionale costituirono due record, successivamente battuti. Il suo gol realizzato contro la Nazionale inglese nei quarti di finale del Mondiale 1986 è considerato il gol del secolo, e segue di cinque minuti l’altro famoso e controverso episodio per cui è spesso ricordato, quello della mano de Dios.

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Maradona con la maglia del Napoli. I due scudetti partenopei record tuttora imbattuto (e forse difficile da superare)

NOVANT’ANNI FA LE PRIME FORMAZIONI DI SERIE B

Il campionato di Serie B è sorto con la stagione 1929 – 30 in contemporanea con la Serie A, a girone unico, come frutto della selezione compiuta con il torneo di Divisione Nazionale disputatosi nella stagione precedente su due gironi.

Dedichiamo così un ricordo a quel torneo di novant’anni fa pubblicando tutte le formazioni – tipo delle 18 partecipanti: cognomi ormai sbiaditi nella memoria per gli sportivi di oggi ma alcuni dei quali molto rappresentativi nel calcio di allora. C’è anche la Dominante, esperimento compiuto dai fascisti nel ponente genovese miseramente fallito per l’ostracismo attuato dagli antifascisti di Sampierdarena. A rappresentare la Liguria c’è anche lo Spezia.

Tra i pali della Dominante però in questa stagione si colloca Ferruccio Chittolina, un pezzo fondamentale nella storia del Vado. Chittolina, infatti, nel 1947 morirà in un incidente di gioco (Vado – Altarese) verificatosi sul campo delle Traversine. A lui, oggi, è intitolato lo stadio del Vado.

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Il Casale prima squadra vincitrice della Serie B

Questa la classifica finale di quel campionato: Casale 49, Legnano 46. Dominante 42, Fiorentina 40, Pistoiese 40, Verona 39, Venezia 38, Atalanta 37, Bari 36, Novara 36, CRADA Monfalcone 36, Parma 32, Lecce 30, Spezia 30, Biellese 25, Reggiana 23, Fiumana 17, Prato 15.

CASALE: Poletto, Ticcozzelli, Ruggeri, Boltri, Castello, Patrucco, Migliavacca, Orcesi, Mattea, De Marchi, Patrucchi.

LEGNANO: Rotondi, Pagani, Bellardi, Gerola, Cidri, Bigogno, Felsi, Aliatis, Ottolina, Agostinelli, Rizzi (Sildich, Severi).

DOMINANTE: Chittolina, Ciancamerla, Castello, Grabbi, Montaldo, Fontana, Losi, Gay, Gianelli, Poggi, Raggio (Profumo, Cambiaso, Bonzani, Pescio, Rasetto).

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La Dominante, un esperimento effimero e tormentato

FIORENTINA: Sernagiotto, Magli, Sinibaldi, Stacciolo, Pizziolo, Neri, Lucchetti, Staffera, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo (Giacomelli, Segoni III, Stoppani).

PISTOIESE: Pepi, Vignolini, Frassoldati, Cusoli, Bertini, Giannini, Meloni, Ferrero, Tasselli, Lozzi, Betti (Spadoni, Vecchi, Canali, Giorgi, Vannucci).

VERONA: Manzini, Marini, Bergamaschi, Favalli, Bernardi, Corsi, Tommasi, Patruzzi, Bonesini, Dolfin, Molesin (Bardi).

VENEZIA: Sambo, Bianchi, Signoretto, Zennaro, Migotti, Mion, Bonello, Rossi, Gorini, Giuge, Carrera (Lulich, Montesanto).

ATALANTA: Ceresoli, Cornolti, Perduca, Casati, Varani, Volta, Galimberti, Colombo, Buschi, Trebbio, Scarpellini (Lodi).

BARI: Lodolo, Rivolta, Ronca, Martiradonna, Alice, Minunno, Costantino, Recalcati, Bottaro, Scategni, Rastelli (Bossi, Lella, Rivolta).

NOVARA: Gamba, Rabaglio, Checco, Paglierini, Mornese, Bercellino, Versaldi, Galli, Ravetta, Marchetti, Mariani (Cavagnino, Cassano, Lanzi).

CRADA MONFALCONE: Artesio, Nicolich, Reveland, De Franceschi, De Biase, Zanolla, Moro, Salic, Baccilieri, Simonetti, Molinis (Geigerle, Rigotti, Zaccheri).

PARMA: Arbizzani, Mattioli, Negroni, Cresci, Mazzoni, Giuberli, Zoli, Mistrali, Bertoli, Franzini, Vaccari (Stocchi).

LECCE: Zamberletti, Miltone, Lavè, Mottola, Brezzi, Enghel, Toma, Plemich, Pellarin, Giannone, Fortina.

SPEZIA: Stratti, Farina, Caiti, Meoni, Santillo, Tacchinardi, Papini, Andrei, Gallotti, Ghidini, Cappelli (Costa, De Barbieri, Girini, Savani).

BIELLESE: Agnelli, Tibi, Roasio II, Paulinich, Finotto, Greppi, Guglielmetti, Gruppo, Scaramuzza, Mazza IV, Comello

REGGIANA: Ghiselli, Vigni, Boni, Leoni, Bedogni, Bezzecchi, Bresciani, Romani, Lamberti, Raggio, Gorle.

FIUMANA: Raicevich, Miliani, Simich, Percovarich, Tommasich, Bernardis, Froglia, Domencich, Zuliani, Spadavecchia, Negri.

PRATO: Pesce, Cuttin, Canestri, Bardozzi, Bovio, Corti, Migliotti, Gelada, Marini, Prini, Degli Innocenti (Gori, Ferraris, Mazzoni).

BOCCE: LO SPORT DEL POPOLO

Pubblichiamo con grande piacere questa notizia:

L’Associazione Bocciofila Savonese è la prima società affiliata alla Federbocce insignita del Collare d’Oro al Merito Sportivo, la massima onorificenza del CONI. “Un motivo di grande orgoglio per la città di Savona, la Liguria e per tutto il movimento boccistico – il commento del presidente Alessandro Gugliotta – La notizia mi ha emozionato e commosso. Ammetto di non aver dormito per una notte, durante la quale ho ripercorso la storia della nostra società”.

Nel leggere questa notizia il nostro pensiero è corso ad altri tempi, quando le bocce assieme al ciclismo rappresentavano il vero “sport del popolo”, in particolare di quella classe operaia che rappresentava la spina dorsale della vita nella nostra città.

Tutti i circoli delle nostre fabbriche e del porto avevano una squadra boccistica, nella società di mutuo soccorso (la nostra memoria va agli anni’40-’50-’60) fiorivano i campi.

I campi: quello dell’Italsider siti nel dopolavoro di via Boito a fianco dello spazio dove d’estate si situava il più bello e importante cinema all’aperto della Città; quelli della Familiare in via Frugoni(sul terreno che dal 1911 al 1927 aveva ospitato il Savona FBC), la Bocciofila Savonese prima a Lavagnola poi in via Firenze, lo spazio antistante al Priamar, in parte occupato dalla Bocciofila Comunale. Negli anni’60 fu costruire un vero e proprio bocciodromo in un angolo di quello spiazzo e ricordo la disputa di un campionato italiano con tutti i grandi campioni presenti da Granaglia, a Baroetto, da Gaggero a Rivano.

Il sistema che si giocava in Liguria era quello “al volo” detto internazionale, mentre in Lombardia, Emilia, Veneto si giocava “alla raffa”: un metodo che noi disdegnavamo perché considerato poco atletico e scarsamente tecnico.

Adesso è tutto cambiato: Torino, Genova, Savona, Asti, Alessandria erano le capitali delle bocce guidate dall’UBI (Unione Boccistica Italiana) mentre la “raffa” era rappresentata dalla FIGB (Federazione Italiana Gioco Bocce) e i grandi rivali erano i francesi.

Savona ospitava a quell’epoca gare internazionali e di frequente i campionati italiani.

Ad Alassio (inizio stagione) e a Ferrania (inizio autunno) si svolgevano due appuntamenti fondamentali per la stagione (Genova, sui campi dell’Ansaldo a Cornigliano si giocava invece la classicissima del “Trofeo Colombo”).

Le nostre società erano all’avanguardia: Familiare, Pippo Rebagliati, Italsider le punte di diamante di un movimento che trascinava un grande interesse e una forte solidarietà sociale.

Sono queste, di antica stirpe i precedenti del meraviglioso riconoscimento ottenuto oggi dalla Bocciofila Savonese e per questo motivo ci siamo sentiti onorati di poter redigere questo ricordo.

Un ricordo che non sarebbe tale, nella nostra tradizione, se non fosse corredato da dati statistici.

Umberto Granaglia il “campionissimo” nella storia boccistica italiana

STAGIONE 1959

CAMPIONATO DEL MONDO Nizza 20 settembre – 2 ottobre

Finalissima: Italia (Macocco, Granaglia, Gaggero, Bragaglia) batte Francia (Dreyfus, Lanzi, Carrè, Rossi) 18-4

Sui campi savonesi. Qui siamo a Zinola

CAMPIONATO D’EUROPA Torino 8-10 Luglio

Primo Posto: Italia – Francia 3-2

individuale: Granaglia – Millon 15-6, Gaggero – Imbert 15-9 Granaglia – Imbert 15-6 Millon – Gaggero 15-14

coppie: Roche – Rouffin batte Baretto – Macocco 15-3

CAMPIONATI ITALIANI

Categoria A: Torino 16 – 17 settembre

  1. Italgas Torino ( Baroetto, Rosco, Chianale, Caudera) 2. Borsalino Alessandria (Morelli, Pisano, Maccagno, Molina) 3. Fiat Torino (Granaglia, Macocco, Bragaglia, Colombino)

Categoria B: Novara 11 settembre

  1. Pippo Rebagliati Savona (Valdora, Pescio, Murialdo, Ottonello) 2. Viberti Torino 3. Andrea Doria Genova 4. Boccia Savigliano

Categoria C: Novara 11 settembre

  1. Società Ginnastica Genoa ( Migliacco, Gerione, Simonetti, Piccaluga) 2. Società Santa Margherita Chiavari 3. Fiat Torino 4. Olivetti Ivrea

Quando la popolarità delle bocce era pari a quella del calcio. Siamo all’interno del Bar Levratto, covo dei super competenti di tutto lo sport savonese, dove si vincevano i milioni al Totocalcio con i “sistemi” compilati dagli esperti del bar. Si noteranno i due “murales” sullo sfondo. Uno dedicato ai bianco blu e l’altro dedicato ai campi di bocce.

QUANDO IN NAZIONALE GIOCAVANO IN 10 DEL GRANDE TORINO

Il Grande Torino detiene ancora un primato che difficilmente anche in futuro potrà essere battuto: quello del massimo numero di giocatori della stessa squadra schierato in Nazionale.

A Torino l’11 maggio 1947 Vittorio Pozzo schierò infatti 10 granata lasciando fuori soltanto Valerio Bacigalupo e schierando tra i pali lo juventino Sentimenti IV: avversaria l’Ungheria sconfitta 3-2 al “Comunale” con una rete di Loik in zona Cesarini dopo il goal del 2-2 segnato su rigore dall’esordiente Puskas.

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I dieci granata tutti assieme in Nazionale schierati prima del calcio d’inizio di Italia – Ungheria. Undicesimo da sinistra il solitario juventino Cochi Sentimenti IV. A fianco di Pozzo che apre la fila l’interista “Nani” Franzosi portiere di riserva.

Il rapporto del Grande Torino nei sette anni tra il 1942 e il 1949 fu però tormentato: anni difficili a cavallo della guerra e della ricostruzione tra alti e bassi con la generazione dei campioni del mondo del’38 che stava uscendo di scena e le difficoltà della nuova formazione imperniata appunto sullo squadrone granata.

In quel periodo si verificarono infatti grandi vittorie, ma anche disastrose sconfitte come quella subita con l’Austria a Vienna per 1-5 (esordio in contemporanea di Boniperti e Ocwirk) e lo 0-4 incassato dall’Inghilterra a Torino nel gran giorno del goal di Mortensen con un tiro dalla linea di fondo. L’Italia risultò eliminata anche dal torneo delle Olimpiadi di Londra, ma in quel caso, trattandosi di una rappresentativa studentesca, gli assi granata non furono parte in causa.

l fato impedì a quella squadra di partecipare ai grandi appuntamenti di livello mondiale: le condizioni post – belliche impedirono la disputa del Mondiale 1946 e nel 1950 in Brasile il dramma della tragedia di Superga si era già dolorosamente compiuto.

In sostanza (escluse appunto le partite di Londra’48) il bilancio complessivo tra il 1942 e il 1949 recita di 12 partite con 9 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte con 37 reti segnate e 23 subite.

Da ricordare che nelle partite giocate contro Croazia e Spagna in conclusione della stagione 1941 – 42 Loik e Mazzola militavano ancora nel Venezia Grezar nella Triestina e che, in quelle formazioni, il Torino fu rappresentato da Gabetto e Ferraris II.

Di seguito i 12 tabellini:

5-4-1942, Genova (AM)
Italia-Croazia 4-0
Reti: 55’ Gabetto, 58’ Ferraris II, 64’ Biavati, 68’ Grezar rig.
Italia: Griffanti (Fiorentina), Foni(Juventus), Rava(Juventus), Campatelli(Ambrosiana Inter), Andreolo(Bologna) Grezar(Triestina), Biavati(Bologna), Loik(Venezia), Gabetto (Torino), V. Mazzola (Venezia), Ferraris II Torino). Ct: V. Pozzo.
Croazia: Urch, Brozovic, Dubac, Lehner, Jazbinsek, Kokotovic, Cimermancic, Wölf, Lesnik, Antolkovic, Plese.
Arbitro: Fink (Germania)

19-4-1942, Milano (AM)
Italia-Spagna 4-0
Reti: 48’ V. Mazzola, 49’ Ferraris II, 87’ Piola, 88’ Loik
Italia: Griffanti (Fiorentina), Foni (Juventus), Rava (Juventus), Depetrini( Juventus) Andreolo(Bologna), Campatelli(Ambrosiana – Inter) Biavati (Bologna) Loik (Venezia), Piola (Lazio) V. Mazzola(Venezia), Ferraris II(Torino). Ct: V. Pozzo.
Spagna: Martorell, Teruel, Juan Ramon, Gabilondo, German, Mateo, Epi, Alonso, Martin, Campos, Emilin. Ct: R. Zamora.
Arbitro: Bauwens (Germania).

11-11-1945, Zurigo (AM)
Svizzera-Italia 4-4
Reti: 3’ Piola rig., 25’ e 37’ Amadò, 47’ Loik, 63’ e 69’ Biavati, 78’ Aeby, 84’ Amadò
Svizzera: Ballabio, Gyger, Steffen, Bernet, Andreoli, Courtat, Bickel, W. Fink, Amadò, Friedländer, G. Aeby. Ct: K. Rappan.
Italia: Sentimenti IV(Juventus), Ballarin(Torino), Maroso(Maroso), Castigliano(Torino), Parola(Juventus), Grezar(Torino), Biavati (Bologna), Loik( Torino) Piola (Juventus), V. Mazzola(Torino), Ferraris II (Torino) Ct: V. Pozzo.
Arbitro: Sdez (Francia

1-12-46, Milano (AM)
Italia-Austria 3-2
Reti: 8’ Castigliano, 16’ V. Mazzola, 40’ Epp, 64’ Piola, 90’ Stojaspal.
Italia: Sentimenti IV(Juventus), Maroso(Torino), Rava(Juventus), Depetrini(Juventus) C. Parola (Juventus), Grezar(Torino), Biavati (Bologna), Castigliano (Torino), Piola(Juventus), V. Mazzola(Torino), Ferraris II.(Torino) Ct: V. Pozzo.
Austria: Zeman, Pawuza, Bortoli, Brinek, Gernhardt, Joksch, Melchior, Decker (Wagner), Epp, Hahnemann, Stojaspal. Ct: E. Bauer.
Arbitro: Scherz (Svizzera).

-27- 4-1947, Firenze (AM)
Italia-Svizzera 5-2
Reti: 12’ Mazzola V., 23’ Fatton, 35’ Loik, 58’ e 60’ Menti II, 69’ Bocquet rig., 88’ Menti II
Italia: Sentimenti IV(Juventus) Ballarin(Torino), Maroso(Torino), Grezar(Torino) C. Parola(Juventus), Castigliano(Torino), Menti II (Torino), Loik (Torino), Gabetto (Torino), V. Mazzola (Torino), Ferraris II(Torno). Ct: V. Pozzo.
Svizzera: Ballabio, Gyger, Steffen, Tanner, Eggimann, Bocquet, Bickel, R. Hasler, Amadò, Maillard, Fatton. Ct: K. Rappan.
Arbitro: Beck (Austria)

11-5-1947, Torino (AM)
Italia-Ungheria 3-2
Reti: 24’ Gabetto, 52’ Szusa, 70’ Gabetto, 76’ Puskas rig., 89’ Loik
Italia: Sentimenti IV(Juventus) Ballarin(Torino) Maroso(Torino), Grezar(Torino), Rigamonti(Torino), Castigliano(Torino), Menti II(Torino), Loik(Torino), Gabetto (Torino), V. Mazzola (Torino), Ferraris II.(Torino) Ct: V. Pozzo.
Ungheria: Toth G., Rudas, Balogh II, Kiradi, Szücs S., Nagymarosi, Egresi, Szusa, Zsengeller, Puskas, Patkolo (Szilagyi I). Ct: Gallovic.
Arbitro: Von Wartzburg (Svizzera).

9-11-1947, Vienna (AM)
Austria-Italia 5-1
Reti: 23’ Körner II, 30’ Ocwirk, 35’ Brinek, 68’ Stojaspal, 78’ Brinek, 89’ Carapellese
Austria: Zeman, Pawusa, Happel, Brinek, Ocwirk, Joksch, Bichler, Hahnemann, Wagner, Stojaspal, Körner II. Ct: E. Bauer
Italia: Sentimenti IV (Juventus) (st Franzosi Inter), Ballarin (Torino), Maroso (Torino), Malinverni(Modena), C. Parola Juventus), Campatelli(Inter) (st Castigliano Torino), Biavati(Bologna), Piola( Novara) Boniperti(Juventus), Mazzola (Torino), Carapellese (Milan). Ct: V. Pozzo.
Arbitro: Roskota (Cecoslovacchia).

14-12-1947, Bari (AM)
Italia-Cecoslovacchia 3-1
Reti: 10’ Menti II, 58’ Gabetto, 63’ Carapellese, 84’ Riha
Italia: V. Bacigalupo (Torino), Ballarin (Torino), Maroso(Torino) Annovazzi(Milan), C. Parola(Juventus), Grezar(Torino), Menti II(Torino), Loik Torino), Gabetto(Torino), V. Mazzola(Torino), Carapellese (Milan). Ct: V. Pozzo.
Cecoslovacchia: Kopecky (K. Horak), Senecky, Kolscy, Vedral, Balazi, Karel, Koksejn, Kubala, Krizak (A. Bradac), Riha, Simansky. Ct: Fadrohnc.
Arbitro: Beranek (Austria).

4-4-1948, Parigi (AM)
Francia-Italia 1-3
Reti: 31’ Carapellese, 36’ Gabetto, 38’ Carapellese, 71’ Baratte rig.
Francia: Domingo, Grillon, Marche, Cuissard, Jonquet, Prouff, Alpsteg, Heisserer, Baratte, Ben Barek, Vaast. Ct: G. Barreau.
Italia: Bacigalupo (Torino), Ballarin(Torino), Eliani(Fiorentina), Annovazzi(Milan), Rigamonti(Torino), Grezar (Torino), Menti II(Torino), Loik(Torino), Gabetto(Torino), V. Mazzola(Torino), Carapellese(Torino). Ct: V. Pozzo.
Arbitro: Ellis (Inghilterra).

16-5-1948, Torino (AM)
Italia-Inghilterra 0-4
Reti: 4’ Mortensen, 23’ Lawton, 70’ e 72’ Finney
Italia: V. Bacigalupo(Torino) Ballarin (Torino), Eliani(Fiorentina), Annovazzi(Milan), C. Parola((Juventus), Grezar(Torino), Menti II (Torino), Loik(Torino), Gabetto (Torino), V. Mazzola,(Torino) Carapellese (Milan). Ct: V. Pozzo.
Inghilterra: Swift, Scott, J. Howe, W. Wright, Franklin, Cockburn, S. Matthews, Mortensen, Lawton, Mannion, Finney. Ct: W. Winterbottom.
Arbitro: Escartin (Spagna)

27-2-1949, Genova (AM)
Italia-Portogallo 4-1
Reti: 21’ Lourenço, 57’ Menti II, 67’ Carapellese, 75’ V. Mazzola, 81’ Maroso
Italia: V. Bacigalupo(Torino), Ballarin(Torino), Maroso(Torino), Annovazzi (Milan), Tognon(Milan), Castigliano(Torino), Menti II(Torino), Loik(Torino), Baldini(Sampdoria), V. Mazzola(Torino), Carapellese(Milan). Ct: Commissione tecnica della Federazione.
Portogallo: Barrigana, Virgilio, Serafim, Canario, Feliciano, Fr. Ferreira, Lourenço, Vasques, Peyroteo, Travaços, Albano. Ct: A. Silva.
Arbitro: Sdez (Francia).

27-3-1949, Madrid (AM)
Spagna-Italia 1-3
Reti: 9’ Lorenzi, 34’ Gainza rig., 48’ Carapellese, 50’ Amadei
Spagna: Eizaguirre, Riera, Lozano, Gozalvo III, Aparicio, Puchades, Epi, Silva, Zarra, Hernandez (Cesar), Gainza. Ct: Eizaguirre.
Italia: V. Bacigalupo (Torino), Ballarin(Torino), Becattini(Genoa), Annovazzi(Milan), Rigamonti(Torino), Castigliano(Torino), Menti II(Torino), Lorenzi(Inter), Amadei,(Torino) V. Mazzola(Torino), Carapellese (Milan). Ct: Commissione tecnica della Federazione.
Arbitro: Ling (Inghilterra).

Per completezza d’informazione pubblichiamo anche il tabellino della prima partita giocata dalla Nazionale nel dopo – Superga.

Firenze 22 maggio 1949

Italia – Austria 3-1

Reti: Cappello. Amadei, Boniperti, Huber.

Italia: Franzosi (Inter), Bertucelli (Lucchese), Rosetta (Fiorentina), Annovazzi (Milan), Tognon (Milan) Fattori (Inter) Boniperti (Juventus), Lorenzi (Inter), Amadei (Inter) Cappello (Bologna) Carapellese (Milan)

Austria: Zeman, Happel, Kowanz, Hanappi, Ocwirk, Gerardht, Melchior, Hablitz Huber, Stojstopal , Aurednik (Kominski)

Arbitro: Lutz (Svizzera).

STORIA DI DISFATTE MA NON E’ STATA SEMPRE GOLEADA

La storia del calcio è ricca di disfatte roboanti, ultima in ordine di tempo quella del Barcellona di Messi (8-2 contro il Bayern di Monaco in Champions League) e di sconfitte clamorose, e non per il numero dei gol quanto per vittorie che nessuno avrebbe mai pronosticato. Come quella, stigma indelebile per il calcio azzurro, dell’Italia di “Mondino” Fabbri ad opera della Corea del Nord.

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Paak Do Ik infila Albertosi. I “ridolini” della Corea del Nord battono l’Italia. Mondiali 1966: una sconfitta per 1-0 che brucia di più che aver subito tanti goal da una grande rivale

Lisbona 14 agosto 2020

Quarti di finale della Champions league

Barcellona-Bayern Monaco 2-8 (1-4)

Barcellona (4-3-1-2): Ter Stegen; Semedo, Piqué, Lenglet, Jordi Alba; Sergi Roberto (1’st Griezmann), Busquets (25’st Fati), De Jong; Vidal; Messi, Suarez. In panchina: Neto, Inaki Pena, Rakitic, Dembelé, Junior Firpo, Ricardo Puig, Ronald Araujo, Monchu, Mingueza, Reis. Allenatore: Setien

Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng (30’st Sule), Alaba, Davies (39’st Tolisso ); Goretzka (39’st Hernandez), Thiago Alcantara; Gnabry (30’st Coutinho), Muller, Perisic (22’st Coman); Lewandowski. In panchina: Ulreich, Hoffmann, Odriozola, Javi Martinez, Cuisance, Zirkzee, Musiala. Allenatore: Flick

Aribitro: Skomina (Svn)

Reti: 4’pt e 31’pt Muller, 7’pt Alaba (aut), 22’pt Perisic, 28’pt Gnabry, 12’st Suarez, 18’st Kimmich, 37’st Lewandowski, 40’st e 44’st CoutinhoAmmoniti: Boateng, Davies, Suarez, Jordi Alba, Kimmich e Vidal

Angoli: 9-6 per il Bayern MonacoRecupero: 0′, 2′.

Il tabellino parla da sé: è storica la disfatta subita dal Barcellona, la più clamorosa in 121 anni del club catalano. Il segno della fine di un’epoca, la rivincita del calcio atletico fatto di lanci in verticale sul titic-totoc orizzontale. Il giorno dopoa conferma l’Olimpyque Lionnaise ha eliminato il Manchester City superfavorito estromettendo la squadra allenata da Guardiola vero corifoeo del sistema a zona “a passagetti” (si sarebbe detto all’Oratorio Sacro Cuore negli anni’50).

La memoria è così tornata alle grandi disfatte della storia.

La prima che salta in mente è anche la più recente, quella del “Minerazo” di Belo Horizonte, mondiali 2014.

Belo Horizonte 8 luglio 2014

BRASILE-GERMANIA 1-7 (0-5)
Brasile (4-2-3-1): Julio Cesar Maicon , David Luiz Dante , Marcelo ; Luiz Gustavo , Fernandinho (1′ st Paulinho ); Bernard , Oscar Hulk (1′ st Ramires); Fred (24′ st Willian ). (1 Jefferson, 22 Victor, 2 Dani Alves, 14 Maxwell, 15 Henrique, 16 Ramires, 18 Hernanes, 19 Willian, 21 Jo). All.: Scolari.
Germania (4-2-3-1): Neuer ; Lahm Boateng , Hummels (3′ st Mertesacker ), Howedes Khedira (31′ st Draxler )Schweinsteiger ; Muller , Kroos, Ozil Klose (12′ st Schurrle 8) (12 Zieler, 22 Weidenfeller, 2 Grosskreutz, 3 Ginter, 10 Podolski, 25 Durm, 19 Goetze, 23 Kramer). All.: Loew.
Arbitro: Rodriguez (Messico) .
Reti: nel pt 11′ Muller, 23′ Klose, 24 e 26’Kroos, 29′ Khedira; nel st 24′ e 24′ Schuerrle, 45′ Oscar.
Angoli: 5-2 per il Brasile.
Recupero: 1′ e 2′.
Ammoniti: Dante per gioco scorretto.
Spettatori: 64.000.

Ancora il calcio tedesco a strapazzare giocolieri: questa volta del Brasile campione di casa. In realtà a rileggere adesso la formazione non è che Felipao Scolari disponesse di una squadra strosferica come quella che aveva messo in campo per vincere i mondiali 2002 in Giappone, quando disponeva assieme di Ronaldhino, Rivaldo e Ronaldo. Ma il punteggio fece impressione, mai il fabuloso Brasil aveva incassato una lezione così dura per di più in casa, in un Mondiale costruito apposta per vincere il sesto titolo.

Tra l’autunno e la primavera del 1953 si era compiuto, attraverso due “goleade” assolutamente storiche un passaggio di consegne la vertice del calcio mondiale.

L’Ungheria, la squadra d’oro allenata da Sebes, aveva definitivamente sopravanzato l’Inghilterra nel titolo di “maestra del calcio mondiale”. A novembre a Wembley gli ungheresi si erano imposti per 6-3 imponendo ai bianchi la prima sconfitta casalinga nella loro storia.

l primato dei magiari fu rincalzato definitivamente nella rivincita giocata a Budapest.

Nepstadion, Budapest, 23 maggio 1954:

Ungheria-Inghilterra 7-1

Ungheria: Grosics (c), Buzánszky, Lantos, Bozsik, Lóránt, Zakariás, Toth, Kocsis, Hidegkuti, Puskás, Czibor

Inghilterra: Merrick, Staniforth, Byrne, Wright (c), Owen, Dickinson, Harris, Sewell, Jezzard, Broadis, Finney

Reti: 10’ Lantos, 17′ Puskás, 19′ e 57’ Kocsis, 59′ Hidegkuti, 63’ Toth, 68’ Broadis, 71’ Puskas

Spettatori: 92.000 

Arbitro: Giorgio Bernardi (I)

L’ironia della sorte però volle che i magiari, imbattuti per quattro anni di seguito tra il 1950 e il 1954, perdessero poi la finale della Coppa del Mondo, battuti a Berna, propria della Germania: la solita possente macchina atletica (in realtà si vociferò a lungo di doping) capace di spezzare i sogni di squadre più tecniche e raffinate nella manovra della sfera.

La squadra inglese però pochi anni prima aveva fatto registrare uno dei successi più ampi nella storia del calcio internazionale. Era una squadra quasi perfetta che pochi mesi dopo avrebbe saputo infliggere addirittura un 4-0 all’Italia campione del mondo uscente e imperniata sul grande Torino in una gara memorabile giocata proprio nella capitale piemontese.

Nell’occasione però ricordiamo:

Lisbona 25 maggio 1947

Portogallo – Inghilterra 0-10

Reti: Mortensen (3), Lawton (5) Finney, Matthews

Portogallo: Azevedo (Capela dal ‘27), Feliciano, Cardoso( Vasco Oliveira 29’), Moreira, Amaro, Francisco Ferreira, Rogerio Pipì, Josè Travassos, Arujo, Jesus Correira, Peyroteo

Inghilterra: Swift, Franklin, Scott, Wright , Hardwick, Lowe, Matthews, Mortensen, Lawton, Mannion, Finney

Rammentiamo allora due pesanti 1-6 subiti da due grandi squadre nazionali: quella italiana e quella argentina.

Il 12 maggio 1957 a Zagabria, nonostante la presenza del blocco della Fiorentina in quel momento in grande spolvero la squadra azzurra allenata da Foni subì una vera e propria disfatta da parte della meravigliosa Jugoslavia diretta d Tirnacic. Era il prologo di una delle stagioni più tormentate nella storia della nazionale italiana, conclusasi con il disastro di Belfast e l’esclusione dalla fase finale dei mondiali di Svezia del 1958.

12-5-1957, Zagabria (CI)Jugoslavia-Italia 6-1Reti: 10’ Zebec, 26’ M. Milutinovic, 40’ Liposinovic, 47’ M. Milutinovic, 49’ Rajkov, 58’ Cervato rig., 80’ VukasJugoslavia: Beara, Spajic, Crnkovic, R. Mitic, Krstic II, Boskov, Rajkov, M. Milutinovic, Zebec, Vukas, Liposinovic. Ct: A. Tirnancic.Italia: R. Lovati, Magnini, Cervato, Chiappella, Orzan, Segato, Boniperti, Gratton, Virgili, Montuori, Prini. Ct: Commissione tecnica della Federazione.Arbitro: Martin (Cecoslovacchia).

1° aprile 2009, giornata dello scherzo più tragico subito dall’albiceleste. La squadra dell’AFA è allenata nientemeno che da Diego Armando Maradona. Si gioca a La Paz, oltre 2.000 metri di altezza: il presidente boliviano Evo Morales ha vinto la sua battaglia contro la FIFA che intendeva impedire la disputa di gare internazionali a quell’altitudine e la Bolivia gioca in casa questa gara valida per la qualificazione ai mondiali del Sudafrica.

Risultato clamoroso: l’Argentina soffre l’altitudine e Lionel Messi subisce la più sonora golaeda della sua vita, almeno per quel momento, perché poi sarà arrivato il 2-8 di Lisbona da quale è iniziato il nostro racconto.

6. Bolivia: Carlos Arias, Luis Gatty Ribeiro, Juan Manuel Peña, Ronald Rivero, Abdón Reyes (Ignacio García, m.53); Ronald García (Walter Flores, m.78), Leonel Reyes, Didí Torrico, Álex da Rosa (Mauricio Saucedo, m.68); Joaquín Botero y Marcelo Martins.
1. Argentina: Juan Pablo Carrizo; Javier Zanetti, Martín Demichelis, Gabriel Heinze, Emiliano Papa; Maxi Rodríguez (Ángel di María, m.56), Javier Mascherano, Fernando Gago, Luis González (Marcos Angelieri, m.68); Lionel Messi y Carlos Tévez (Daniel Montenegro, m.75).
Goles: 1-0, m.11: Marcelo Marins Moreno. 1-1, m.24: Luis González. 2-1, m. 33: Joaquín Botero, de penalti. 3-1, m.45: Álex da Rosa. 4-1, m.54: Joaquín Botero. 5-1, m.65: Joaquín Botero. 6-1, m.86: Didí Torrico.
Árbitro:  Martín Vázquez

Da segnalare ancora due partite dal punteggio altisonante ma molto lontane nel tempo.

Olimpiadi di Londra 1908

22 ottobre 1908

Danimarca – Francia 17-1

Reti: Sophus Nielsen (10), Sartorius, Lindgren (2), Wolfhagen (4),Middelboe Danimarca: Drescher, Hansen, Bichwald, Middelboe I, Midellboe II, Gandil, Bohr, Wolfhagen, Rasmussen, Nielsen, Lindgren

Francia: Tilette, Duby, Renaux, Cypres, Bayrou, Wibaur, Schubart, Sartorius, Francois, Fenouillere, Albert

Arbitro: Williams

Olimpiadi di Stoccolma 1912

1 luglio 1912

Germania – Russia 16-0

Reti: Fuchs (10), Forderer (4), Burger, Oberle

Germania: Werneer, Reese, Hampel, Glaser, Burger, Ugi, Oberle I, Fuchs, Forderer, Uhle, Thiel

Russia: Faviorsky, Sokolov, Rimsha, Yakovliev, Uversky, Khromov, Smirnjov,Nikitin,Filippov, Butosov, Zhatarev

Olimpiadi di Londra 1908

22 ottobre 1908

Danimarca – Francia 17-1

Reti: Sophus Nielsen (10), Sartorius, Lindgren (2), Wolfhagen (4),Middelboe Danimarca: Drescher, Hansen, Bichwald, Middelboe I, Midellboe II, Gandil, Bohr, Wolfhagen, Rasmussen, Nielsen, Lindgren

Francia: Tilette, Duby, Renaux, Cypres, Bayrou, Wibaur, Schubart, Sartorius, Francois, Fenouillere, Albert

Arbitro: Williams

Olimpiadi di Stoccolma 1912

1 luglio 1912

Germania – Russia 16-0

Reti: Fuchs (10), Forderer (4), Burger, Oberle

Germania: Werneer, Reese, Hampel, Glaser, Burger, Ugi, Oberle I, Fuchs, Forderer, Uhle, Thiel

Russia: Faviorsky, Sokolov, Rimsha, Yakovliev, Uversky, Khromov, Smirnjov,Nikitin,Filippov, Butosov, Zhatarev

Arbitro: Groothoof (Olanda)

Però si può anche perdere 1-0 e subire una grande disfatta.

E’ capitato, infatti, sia all’Inghilterra, sia all’Italia di incappare in due sconfitte al riguardo delle quali si può davvero ancora scrivere oggi di Davide che atterrò Golia.

Per i maestri inglesi rimane indelebile la macchia subito ai mondiali del 1950 in Brasile per via della debacle subita dall’improvvisata squadra statunitense (squadra statunitense della quale facevano parte anche stranieri che militavano nel campionato USA come l’autore della rete della vittoria Gaetjens, un haitiano di origini olandesi)

Per l’Italia, invece, il ricordo va alla “fatal Corea” dei mondiali inglesi del 1966.

Soltanto 0-1 in entrambe le occasioni ma un minimo scarto che brucia ancora adesso e vale come un punteggio clamoroso: difatti l’1-7 di Budapest e l’1-6 di Zagabria che abbiamo citato in precedenza sono stati sicuramente dimenticati ma questi due 0-1 assolutamente rimangono nella memoria e nell’immaginario degli sportivi.

Belo Horizonte ( ancora lo Stadio Mineiro) 29 giugno 1950

USA-Inghilterra 1-0

Rete: Gaetjens

USA: Borghi, Keough, Maca, Mc Illverny, Colombo, Bahr. Souza I, Souza II, Gaetjens, Pariani, Wallace allenatore: Jeffrey

Inghilterra: Williams, Ramsey, Aston, Wright, Hughes, Dickinson, Finney, Mortensen, Bentley, Mannion, Mullen allenatore Winterbottom

Arbitro: Generoso Dattilo (Italia)

Middlesbourgh 19 luglio 1966

Corea del Nord – Italia 1-0

Rete: Pak Doo Ik

Corea del Nord: Li Chang Myung, Ha Yung, Lim Zoong-Sun; Oh Yoo, Shing Yung-Kyo, Im Seueng- Hwi, Han Bon-Zin, Pak Seung-Zin, Kim Bong-Hown, Pak Doo Ik, Yung Sung- Kook allenatore: Myung Re Hyung

Italia: Albertosi, Landini, Facchetti, Fogli, Guarneri, Janich, Perani, Bulgarelli, Mazzola, Rivera, Barison allenatore Edmondo Fabbri

I

COSI’ CENTO ANNI FA LE FORZE DEL CALCIO ITALIANO

Esattamente cent’anni fa si disputava l’ultimo campionato formato da gironi su base regionale. Nella stagione successiva 1921 – 22 si verificò la scissione della CCI e nell’estate del 1922 con la pace di Brusnengo mediata dal presidente della Pro Vercelli, comm. Bozino, almeno al Nord si prese la strada di una maggiore selezione basando il campionato su 3 gironi di Prima Categoria. Era così iniziato il percorso che avrebbe portato, nel 1926, alla Carta di Viareggio con la distinzione tra dilettantismo e non dilettantismo e con il campionato 1929 – 30 con il completamento del “progetto Pozzo” al girone unico di Serie A e di Serie B. Ricordiamo allora i due campionati di 100 anni fa, quello di Prima categoria e quello di Promozione elencando le partecipanti ai diversi gironi.

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Un’immagine di Pro Vercelli – Bologna finale Nord Italia

CAMPIONATO 1920 – 21

PRIMA CATEGORIA

Gironi regionali di qualificazione.

EMILIA

Girone A: Modena 13, Parma 11, Piacenza 9, Reggiana 4, Carpi 3. Girone B: Bologna 15, Mantova 12, Spal 7, Virtus Bolognese 5, Nazionale Emilia 1.

LIGURIA: Andrea Doria 22, Genoa 19, Spezia 17, Savona 17, Sampierdarenese 16, Spes Genova 12, Sestrese 9, Rivarolese 0.

LOMBARDIA

Girone A: Inter 12, Casteggio 7, Legnanesi 5, Ausonia Pro Gorla 0.

Girone B: Milan 11, Pro Patria 8, Cremonese 5, Monza 0.

Girone C: US Milanese 12, Pavia 8, Varese 2, Pro Sesto 2.

Girone D: Legnano 10, Como 8, Chiasso 3, Sondrio 3.

Girone E: Saronno 9, Libertas Milano 6, Brescia 6, Atalanta 3.

Girone F: Trevigliese 10, Juventus Italia Milano 8, Nazionale Lombardia Milano 4, Enotria Goliardo Milano 2.

PIEMONTE

Girone A: Novara 16, Torino 16, US Torinese 13, Juventus 11, Pastore 8, Carignano 3.

Girone B: Alessandria 19, Pro Vercelli 13, Casale 12, Biellese 11, Valenzana 5, Amatori Torino 0.

VENETO

Girone A: Petrarca Padova 13, Bentegodi Verona 12, Venezia 9, Udinese 5, Treviso 1.

Girone B: Verona 13, Padova 12, Vicenza 10, Schio 4, Dolo 1.

CAMPANIA

Girone A: Puteolana 11, Naples 8, Savoia Torre Annunziata 5, Salernitana 0.

Girone B: Internazionale Napoli 9, Bagnolese 9, Pro Napoli 6, Audacia Napoli 0.

LAZIO

Fortitudo 27, Lazio 22, Juventus Audax 17, Pro Roma 14, Audace Roma 11, US Romana 10, Vittoria Roma 7, Roman 4.

TOSCANA

Pisa 25, Livorno 24, Lucchese 18, Prato 14, CS Firenze 11, Libertas Firenze 10, Viareggio 5, Gerbi Pisa 5.

FINALE SCUDETTO

Torino 24 luglio 1921

Pro Vercelli – Pisa 2-1

CAMPIONATO DI PROMOZIONE

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LIGURIA

Girone A: Giovani Calciatori Genoa 12, Pontedecimo 8, Embriaci Genoa 4, Ansaldo Genova 0.

Girone B: Serenitas Genoa 11, Molassana 7, Forti e Veloci Genova 6, Officine Elettromeccaniche Genova 0.

Girone C: Fiorente Genova 12, Albarese 8, Corniglianese 4, Fert Enotria 0.

Girone D: Grifone Genova 8, Santa Margherita Marassi 7, Balilla Virtus Genova 6, Folgor San Martino 1.

Girone E: Speranza Savona 11, Vado 7, Aurora Savona 4, Miramare Savona 2.

Girone F: Entella 16, Juventus Veloce Spezia 12, Ruentes Rapallo 4, Tigullio Santa Margherita Ligure 4, Virtus Spezia 1.

PIEMONTE

Girone A: Barriera Nizza Torino 11, Trinese 8, Piemonte Torino 7, Settimese 7, Asti 5:

Girone B: Novese 16, Giovani Calciatori Cappuccini Torino 10, Fulgor Asti 9, Michelin Torino 3, Braidese 2.

LOMBARDIA

Girone A: Esperia Como 11, Labor Seregno 7, Pro Victoria Monza 3, Pro Lissone 3.

Girone B

Stresa 10, Luino, Intrese 6, CEP Castellanza 0

Girone C

Canottieri Lecco 8, Minerva Milano 8, Olona Milano 8, Striver Milano 0

Girone D

Fanfulla 9, Crema 6, Savoia Lodi 5, Codogno 4

Girone E

Pirelli Niguarda 10, Alpe Bergamo 7, Vigor Milano 6, Ardita Milano 1

Girone F

Vogherese 9, Mortara 6, Abbiategrasso 5, Marelli Sesto San Giovanni 4

VENETO

Girone A

Mestre 13, Virtus Venezia 13, Feltrese 11, Giorgione Castelfranco Veneto 3, Lido Venezia 2

Girone B (classifica): Legnaghese, Thiene, Pro Rovigo, Studentesca Vicentina, Audax Padova

EMILIA

Girone A

Sassuolo, Mirandolese, Liberi Borgotaro

Girone B

Mantovana 8, Ostiglia 8, Fortitudo Bologna, AC Bologna

Girone C

Forti e Liberi Forlì 9, Ravennate 6, CA Faenza 5, Agas Pro Ferrara 4

TOSCANA

Pro Livorno 11, Carrarese 8, Castiglioncello 5, Vigor Viareggio 0

LAZIO

Alba Roma, Tivoli,Tiberis Trevi

CAMPANIA

Juve Stabia, Nocerina, Cavese

Gironi regionali di qualificazione.

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