SERIE  A ANNI ’40: L’EPOPEA DEL GRANDE TORINO TRA GUERRA E RICOSTRUZIONE

LA JUVENTUS DICE ADDIO ALLE STRISCE BIANCONERE: SIC TRANSIT GLORIA MUNDI

COPPE EUROPEE: RECORD DELLE SQUADRE INGLESI ITALIA E SPAGNA AL PALO

L’ALLENATORE-GIOCATORE UNA FIGURA SCOMPARSA: BOREL, MEAZZA E INVERNIZZI

NEGLI ANNI 1950 – 1980 ERA GIA’ DI MODA IL VALZER DELLE PANCHINE

di FRANCO ASTENGO

All’insegna del motto “è più facile cambiarne uno piuttosto che undici” nella storia del calcio italiano, ma non solo, il mestiere dell’allenatore è stato sempre uno dei più incerti.

Periodi sfortunati, capricci dei presidenti, vicende varie hanno sempre portato come logica conclusione la sostituzione del responsabile tecnico, la cui denominazione adesso sembra essere diventata universalmente quella di “mister”: appellativo un tempo rigorosamente assegnato soltanto ai tecnici britannici, a partire per quel che riguarda la storia del foot ball italico, da quel William Garbutt primo allenatore professionista ingaggiato all’inizio del secolo XX dal Genoa.

Abbiamo così pensato di registrare tutti i cambi di panchina avvenuti nei campionato disputati tra il 1949 – 50 e il 1979 – 80 : trent’anni di Serie A che nel nostro blog abbiamo già avuto occasione di analizzare nel dettaglio formazione per formazione.

Ecco quindi di seguito stagione per stagione i cambi avvenuti alla direzione tecnica delle squadre del campionato italiano.

CAMPIONATO 1949 – 50

Bologna: l’inglese Crawford subentra all’austriaco Toni Cargnelli che aveva già allenato i rossoblu nel periodo antecedente la seconda guerra mondiale. Alla fine quindicesimo posto.

Fiorentina: nonostante l’ottimo quinto posto finale il destino della panchina viola in questa stagione è piuttosto tormentato: comincia Ferrero, poi subentra Carlo Carcano l’allenatore della Juve del quinquennio e conclude Citterio.

Genoa: stagione travagliata: all’inizio guida tecnica affidata all’inglese Astley, poi subentra Federico Allasio ma si registra ancora un mutamento con Manlio Bacigalupo, il fratello di Valerio eroe del grande Torino. Dodicesimo posto.

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Manlio Bacigalupo

Lucchese: il cambio in questo caso è generato da una vera e propria tragedia. A provocarlo è la scomparsa, del tutto immatura e improvvisa di Ottavio Barbieri, uno dei tecnici più preparati del periodo. Lo sostituisce Federico Allasio appena esonerato dal Genoa.  Sedicesimo posto.

Padova: inizia il campionato l’ungherese giramondo Bela Guttman poi subentra l’ex-interista Blasevich, e conclude il torneo Pietro Serantoni campione del mondo ’38. Decimo posto.

Pro Patria: l’ungherese Szalay è sostituito da Peppino Meazza. Undicesimo posto.

Roma: salta la panchina di Fuffo Bernardini, al suo posto Brunella, già terzino della Roma campione d’Italia 1941-42. Diciottesimo posto.

Venezia: il ricambio tra Galli e Fiorentini non salva i lagunari dalla retrocessione. Ventesimo posto.

CAMPIONATO 1950 – 51

Atalanta: l’inglese Neville sostituisce l’ex – juventino Giuseppe Varglien. Quattordicesimo posto.

Padova: un vero e proprio tourbillon alla guida delle gallinelle padovane. Comincia Serantoni, poi torna Blasevich sostituito da Giuanin Ferrari. Chiude il campionato, al diciottesimo posto, l’anglo – cinese Soo.

ROMA: tre allenatori, Baloncieri, Serantoni e Masetti non evitano ai giallorossi l’onta della retrocessione. Diciannovesimo posto.

CAMPIONATO 1951 – 52

Atalanta: Neville è sostituito dall’ex portiere Ceresoli. Dodicesimo posto.

Bologna: cambi a ripetizione sulla panchina rossoblu. Si alternano Crawford, la vecchia gloria Sansone, Galluzzi, chiude Lelovich, anche lui trainer del Bologna nell’anteguerra. Sedicesimo posto.

Como: Mazzoni avvicendato da Winkler. Tredicesimo posto.

Fiorentina: il tecnico di casa Renzo Magli è sostituito dal “cavallo di ritorno” Ferrero quarto posto.

Juventus: i bianco neri cominciano il campionato con Bertolini in attesa dell’arrivo di Sarosi impegnato negli USA. Sarosi arriva e vince lo scudetto.

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Giorgio Sarosi al centro del campo, capitano dell’Ungheria. E’ la finale della Coppa del mondo 1938.

Lucchese: Ferrero all’avvio, poi Andreoli diciottesimo posto.

Padova: non evita la retrocessione il cambio tra Soo e Piero Pasinati, futuro allenatore del Savona. Diciannovesimo posto.

Palermo: l’ex portiere della Roma Masetti sostituisce Remo Galli (zio del “testina d’oro” Carletto Galli) undicesimo posto.

Torino: l’anziano sergente di ferro Sperone sostituito dal tecnico delle giovanili Oberdan Ussello, quindicesimo posto.

Triestina: ancora Guttman ma non finisce il campionato. Al suo posto Perazzolo. Diciassettesimo posto.

Udinese: Testolina viene avvicendato dall’allenatore – giocatore Severino Feruglio che accumula anche 20 presenze in campo. Quattordicesimo posto.

CAMPIONATO 1952 – 53

Como: Comincia Winkler, poi “Cina” Bonizzoni. Diciassettesimo posto e retrocessione.

Fiorentina: all’avvio Renzo Magli poi subentra Fuffo Bernardini che in viola aprirà un ciclo fino a vincere lo scudetto 1955 -56. Settimo posto.

Novara: Giuseppe Varglien lascia all’anziano ungherese Imre Senkey. Tredicesimo posto.

Palermo: triplo cambio da Bonizzoni all’ex-milanista Banas fino a Giuseppe Varglien. Sedicesimo posto.

Torino: Ussello resta al comando ma alla fine sarà avvicendato da Jesse Carver, ex allenatore dei vigili urbani di Manchester e della Juventus. Decimo posto.

CAMPIONATO 1953 – 54

Lazio: Sperone non finisce il campionato, al suo posto Federico Allasio undicesimo posto.

Roma: delude Mario Vaglien, arriva Carver sempre pronto a tappare i buchi. Sesto posto.

Torino: lo stesso Carver aveva iniziato il torneo in granata, esonerato torna Ussello, ma il campionato lo terminano Miconi allenatore e il “dottor sottile” Annibale Frossi come direttore tecnico. Nono posto.

CAMPIONATO 1954 – 55

Lazio: Allasio si trova avvicendato dall’inglese Raynor già allenatore della nazionale svedese. Tredicesimo posto.

Sampdoria: Tabanelli sostituito da un altro tzigano giramondo Lajos Czeizler.

CAMPIONATO 1955 – 56

Inter: si scambiano la panchina due vere grandi glorie neroazzurre: da Campatelli a Meazza. Terzo posto.

Lazio: tre allenatori in stagione, Ferrero, Carver e Radio. Quarto posto.

Napoli: mutamento “storico” alla direzione tecnica. Dopo molte stagioni lascia Monzeglio e subentra il “fornaretto” Amadei, anche lui allenatore – giocatore con 15 presenze e un goal. Quattordicesimo posto.

Novara: Dopo tante stagioni i novaresi lasciano la serie A. Non serve il cambio tra Ottino e Feruglio. Diciassettesimo posto.

Pro Patria: I bustocchi lasciano definitivamente (almeno per ora) la massima serie. In panchina prima Senkey e poi la “vecchia gloria” Carletto Reguzzoni. Diciottesimo posto.

Triestina: si avvicendano Feruglio e Pasinati. Sedicesimo posto.

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Piero Pasinati campione del mondo 1938, siederà anche sulla panchina del Savona

CAMPIONATO 1956 – 57

Atalanta: Bonizzoni cede il posto a Rigotti, Quindicesimo posto.

Inter: Stagione tormentata. Si alternano Ferrero e Frossi. Chiude Meazza. Quinto posto.

Palermo: Prima “testina d’oro” Puricelli poi Kossovel non evitano il baratro della Serie B. Diciottesimo posto.

Roma: il grande Sarosi non finisce il campionato. Subentra l’ex-portiere dello scudetto 1941-42 Masetti. Quattordicesimo posto.

Sampdoria: stagione molto difficile per la panchina blucerchiata nonostante i buoni risultati. Si comincia con Czeizler direttore tecnico e Rava allenatore. Poi il magiaro litiga con il presidente Ravano e l’ex-terzino della nazionale resta solo alla guida della squadra. Infine subentra Amoretti affiancato in chiusura dall’inglese Dodgin, già prenotato per la stagione successiva. Ottavo posto.

Torino: anche al Torino cambi a ripetizione: Baldi, Ussello e infine Marianovich, seguendo la moda in quel momento imperante dei tecnici jugoslavi. Settimo posto.

Lanerossi Vicenza: Andreoli sostituito da Giuseppe Varglien, undicesimo posto.

CAMPIONATO 1957 – 58

Atalanta: Rigotti sostituito dall’austriaco Adamaek. Non si evita la retrocessione: diciassettesimo posto.

Bologna: la squadra affidata alo slavo Bencic era partita con grandi speranze di scudetto, presto deluse. Subentra Sarosi. Sesto posto.

Genoa: Inizia Renzo Magli poi per la salvezza arriva il teorico dello 0-0 “partita perfetta” Annibale Frossi. Dodicesimo posto.

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Annibale Frossi “il dottor sottile” teorico dello 0-0 come espressione della partita perfetta.

Inter: comincia  Carver finisce Radio. Mediocre undicesimo posto.

Roma: l’inglese Stock cede il posto a Gunnar Nordhal alla sua prima esperienza da allenatore. Il pompierone gioca anche quattro partite segnando due goal. Quinto posto.

Sampdoria: Delude l’invocato Dodgin e subentra, alla sua ultima esperienza, l’anziano Adolfo Baloncieri che porta in salvo la Samp. Tredicesimo posto.

Lanerossi Vicenza: a Giuseppe Varglien subentra Roberto Lerici, in quel momento uno dei tecnici più preparati della Serie A. settimo posto.

CAMPIONATO 1958 – 59

Inter: l’ex-Campatelli viene avvicendato da Bigogno. Terzo posto.

Torino: Allasio sostituito da un altro giocatore – allenatore Bertoloni che va in campo in undici occasioni segnando anche due reti. Per il Toro, in quella stagione sponsorizzato Talmone, arriva però la prima retrocessione in Serie B della storia.

Udinese: si avvicendano due fedelissimi della società friulana. Miconi e Feruglio. Quindicesimo posto.

CAMPIONATO 1959 – 60

Genoa: Busini e l’eterno Carver non evitano la retrocessione. Diciottesimo posto.

Inter: inizia di nuovo Campatelli ma non finisce il campionato, subentra il suo ex-compagno nella linea mediana neroazzurra Achilli. Quarto posto.

Napoli: al monumento Amadei tocca di nuovo subentrare a campionato in corso: questa volta al posto di Annibale Frossi. Quattordicesimo posto.

CAMPIONATO 1960 – 61

Bari: da Capocasale, vecchia gloria barese a Luis Carniglia, argentino già allenatore del Real Madrid. Sedicesimo posto.

Lazio: i bianco azzurri retrocedono piazzandosi al diciottesimo posto così non salva la panchina neppure “Fuffo” Bernardini sostituito dal solito Carver.

Udinese: Bigogno cede il posto a Bonizzoni. Quattordicesimo posto.

Lanerossi Vicenza: Aldo Olivieri, portiere campione del mondo ’38, è sostituito in panchina da Roberto Lerici. Undicesimo posto.

CAMPIONATO 1961 – 62

Sampdoria: Monzeglio chiude il ciclo dei “terribili vecchietti” cedendo la panchina a Lerici. Decimo posto.

Udinese: l’avvento di Foni al posto di Bonizzoni non evita la retrocessione alle “zebrette”. Diciottesimo posto.

CAMPIONATO 1962 – 63

Palermo: i rosanero in quel periodo rappresentavano una “squadra ascensore” tra la A e la B. Questa volta retrocedono dalla massima serie. Diciottesimo  posto, inutile cambio di allenatore da Fioravante Baldi a Oscar Montez.

Sampdoria: Lerici paga una sconfitta nel derby. Così viene richiamato in blucerchiato, questa volta da allenatore, il “genio del Prater” Ernst Ocwirk. Undicesimo posto.

Spal: Montanari avvicendato da Marchesi. Nono posto.

Torino: Jo Santos, argentino già cannoniere granata, cede la panchina al fedelissimo Giacinto Ellena. Decimo posto.

CAMPIONATO 1963 – 64

Bari: ancora retrocessione per i “galletti”. La guida tecnica passa da Maestrelli a Magni. Diciottesimo posto.

Fiorentina: Nonostante l’ottimo campionato Valcareggi lascia il posto a Chiappella. Quarto posto.

Juventus: Il ginnasiarca brasiliano Amaral adotta la “zona”: il modulo non piace all’Avvocato che sostituisce l’allenatore con il fidato Eraldo Monzeglio, sistemista di scuola piemontese. Quinto posto.

Milan: comincia la stagione Carniglia poi dissapori con la vecchia guardia portano alla soluzione interna rappresentata da Niels Liedholm. Terzo posto, con un po’ di delusione.

Modena: i canarini retrocedono dopo spareggio con la Sampdoria. In panchina Frossi è stato alternato dall’ex-genoano Genta. Sedicesimo posto.

Roma: in principio Foni sostituito dallo spagnolo Mirò. Dodicesimo posto.

Spal: retrocessione con la diciassettesima piazza. In panchina si passa da Giacomo Blason (già portiere della Lazio da non confondere con Ivano Blason terzino volante del grande Padova di Rocco) a Gianbattista Fabbri, già ala sinistra degli stessi spallini.

CAMPIONATO 1964 – 65

Mantova: i virgiliani retrocedono piazzandosi al diciottesimo posto. Oscar Montez cede la direzione tecnica a Giacomo Mari, ex classico mediano della Juventus, della Sampdoria e della Nazionale.

Sampdoria: la Samp delude nonostante gli acquisti di Lojacono e Sormani. Ocwirk si trova avvicendato in panchina dal responsabile delle giovanili “Pinella” Baldini, già inesorabile cannoniere blucerchiato e futuro allenatore del Savona. Quindicesimo posto

CAMPIONATO 1965 – 66

Atalanta: “Testina d’oro” Puricelli lascia il posto al fedelissimo Angeleri. Quattordicesimo posto.

Bologna: dura poco l’avventura del “filosofo” Scopigno alla guida dei rossoblu. Subentra Luis Carniglia.

Sampdoria: i blucerchiati non si salvano dalla Serie B nonostante Bernardini affianchi Baldini come d.t. Ma è il segnale della rinascita. Sedicesimo posto.

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Manlio Scopigno “il filosofo”. Tante avventure ma soprattutto lo scudetto a Cagliari

CAMPIONATO 1966 – 67

Foggia: Non basta il cambio tra Rubino (cognato di Oronzo Pugliese) e Bonizzoni. I satanelli retrocedono con il sedicesimo posto.

Lanerossi Vicenza: campionato travagliato per i berici che comunque si salvano. All’esperto Campatelli  subentra l’esordiente Menti. Tredicesimo posto.

CAMPIONATO 1967 – 68

Atalanta: i neroazzurri, in difficoltà, si affidano al solito Angeleri in luogo di Tabanelli. Arriva comunque la salvezza con il tredicesimo posto.

Fiorentina: L’eterno Beppone Chiappella non soddisfa la dirigenza viola ed è sostituito da Bassi. Quarto posto.

CAMPIONATO 1968 – 69

Bologna: l’enfant du pays Cervellati si trova avvicendato alla guida tecnica da Oronzo Pugliese. Nono posto.

Varese: il veterano Arcari che, in altri tempi, aveva condotto il Varese per la prima volta in Serie A è sostituito da un esordiente: Sergio Brighenti che poi sarà il vice di Azeglio Vicini alla guida della Nazionale nei mondiali di Italia’90. Quattordicesimo posto.

Lanerossi Vicenza: in questo caso è l’esperto a sostituire il giovane rampante. Puricelli prende il posto di Menti. Tredicesimo posto, retrocessione evitata.

CAMPIONATO 1969 – 70

Bari: la sostituzione di Pugliese con Matteucci non evita la retrocessione: sedicesimo posto.

Brescia: “Sandokan” Silvestri, reduce dall’esperienza di Cagliari, non conclude il campionato sulla panchina delle rondinelle. Al suo posto l’ex – livornese Bimbi. Quattordicesimo posto.

Juventus: Carniglia all’avvio del campionato: poi Ercole Rabitti, storico trainer delle giovanili bianconere e sfortunato allenatore del Savona nella prima parte del torneo di Serie B 1966 – 67. Terzo posto.

CAMPIONATO 1970 – 71

Fiorentina: viola in crisi si affidano ad Oronzo Pugliese al posto del Petisso Pesaola (sotto la cui guida la Fiorentina aveva vinto il campionato 68 – 69). Salvezza a fatica, tredicesimo posto.

Inter: è il caso più clamoroso di una sostituzione di allenatore nella storia del calcio italiano. Alla quinta giornata i grandi senatori nerazzurri, Burgnich, Facchetti, Jair, Mazzola , Boninsegna e Corso, onusti di gloria e titoli, si ribellano all’allenatore paraguiano Heriberto Herrera, teorico del “movimento”. Il trainer è accusato di un eccesso di carico di lavoro. Al suo posto nominano il loro ex-compagno di squadra Gianni Invernizzi. In pratica si tratta di un’autogestione, ma di grande classe. L’Inter vince lo scudetto.

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Gianni Invernizzi l’eroe della rivolta dei “senatori”

Juventus: dolorosissima sostituzione sulla panchina bianconera. Armando Picchi che, dopo una splendida carriera da giocatore rappresenta in quel momento il tecnico italiano più accreditato, si ammala e muore nel giro di pochi mesi. Al suo posto Cestimr Vycpalek, vecchia gloria boema della stessa Juve. Quarto posto.

CAMPIONATO 1971 – 72

Bologna: i felsinei tentano di risollevarsi cambiando la panchina di Edmondo Fabbri con Oronzo Pugliese. Campionato comunque mediocre, undicesimo posto.

Varese: i biancorossi retrocedono comunque (sedicesimo posto) nonostante un triplice avvicendamento alla guida tecnica: da Brighenti a Cadè infine a Maroso, anche lui esordiente.

CAMPIONATO 1972 – 73

Palermo: ancora una retrocessione per i rosa nero e inutile cambio dell’allenatore da Pinardi a Biagini. Quindicesimo posto.

Roma: accade un fatto clamoroso. A poche giornate dalla fine il “mago” Helenio Herrera è esonerato è sostituito dal semi – sconosciuto Trebiciani, che se le memoria non ci inganna era un impiegato dell’INAIL. Undicesimo posto.

Lanerossi Vicenza: Seghedoni si trova costretto a dare il cambio a Puricelli. Dodicesimo posto

CAMPIONATO 1973 – 74

Inter: tornato all’Inter Helenio Herrera non conclude neppure questa volta il campionato. A sostituirlo è chiamato Enea Masiero, ex-mediano della stessa Inter. Quarto posto

Milan: Stagione travagliata per i rossoneri. Inizia Rocco come direttore tecnico con Cesare Maldini allenatore. Poi Maldini resta solo in panchina (sono tempi di grande difficoltà per la dirigenza rossonera nel dopo Rizzoli – Carraro) ma il campionato è concluso da Giovanni Trapattoni che in questo modo inizia la sua folgorante carriera da tecnico dopo tante stagioni in campo passate a marcare stretto il più pericolo avversario: sotto le sue “cure” sono passati, Sivori, Pelè, Eusebio, Cruyjff. Settimo posto.

Roma: Scopigno avvicendato da Liedholm. Inizia la grande avventura giallo rossa del “Barone” (fino allo scudetto 1982-83) ottavo posto.

Torino: Giagnoni lascia a Edmondo Fabbri. Quinto posto.

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CAMPIONATO 1974 – 75

Cagliari: i tempi dello scudetto in Sardegna sono lontani. Chiappella lascia il posto a Radice. Decimo posto

Lanerossi Vicenza: Puricelli avvicendato in panchina da Scopigno che torna nel Veneto dopo le glorie cagliaritane. Quattordicesimo posto e retrocessione.

CAMPIONATO 1975 – 76

Cagliari: I rossoblu sedicesimi abbandonano dopo molti anni la Serie A. Luis Suarez, mai fortunato in panchiona,  è sostituito in panchina dal fedelissimo Tiddia.

Como: anche i lariani abbandonano la massima serie. Cancian lascia al suo “vice” Osvaldo Bagnoli. Anche in questo caso si registra l’avvio di una luminosissima carriera (scudetto a Verona, Coppe Europee con il Genoa nel futuro di Osvaldo Bagnoli). Quindicesimo posto.

Lazio: Ritorna Maestrelli, già in precarie condizioni di salute, per avvicendare Corsini. Tredicesimo posto.

CAMPIONATO 1976 – 77

Bologna: per arrivare alla salvezza la dirigenza felsinea esonera Giagnoni sostituendolo con Cervellati, sempre pronto alla bisogna. Dodicesimo posto.

Cesena: sedicesimo posto e una girandola in panchina. Si alternano: Corsini, “CIapina”Ferrario, Rosati.

Milan: stagione molto deludente. Arriva Marchioro a predicare il “calcio totale”  ma non c’è feeling con Rivera. Così alla fine torna Rocco, decimo posto.

CAMPIONATO 1977 – 78

Bologna: Cervellati non riesce a finire la stagione. Per arrivare alla salvezza c’è bisogno di Pesaola. Dodicesimo posto.

Fiorentina: Tre cambi sulla panchina viola: da Mazzone a Mazzoni (una sola vocale di differenza) e infine il ritorno di Chiappella. Tredicesimoi posto.

Lazio: Luis Vinicio è un grande innovatore, lo ha già dimostrato a Napoli. La Lazio però non rende e la dirigenza cambia direzione tecnica affidandola allìex portierone Bob Lovati sempre presente in società. Undicesimo posto.

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Osvaldo Bagnoli nella travolgente stagione dello scudetto del Verona

CAMPIONATO 1978 – 79

Bologna: Ancora difficoltà a Bologna e triplo cambio in panchina: da Pesaola a Perani e infine di nuovo a Cervellati. Tredicesimo posto.

Napoli: Di Marzio non regge la pressione, torna Vinicio dalla negativa esperienza laziale. Sesto posto.

Roma: Torna su una panchina di club, dopo l’esperienza in nazionale, Ferruccio Valcareggi sostituendo Giagnoni. Dodicesimo posto.

Verona: l’arrivo dell’esperto Chiappella in luoo dell’esordiente Mascalaito non salva i gialloblu. Sedicesimo posto e retrocessione.

CAMPIONATO 1979 -80

Catanzaro: i giallo rossi cascano in Serie B nonostante il cambio di allenatore da Mazzone a Leotta. Quattordicesimo posto.

Napoli: Vinicio non regge tutta la stagione, lo sostituisce Angelo Benedicto Sormani, Da un brasiliano a un altro brasiliano. Undicesimo posto.

Pescara: non si salvano i “delfini” nonostante che Giagnoni sostituisca Angelillo alla direzione tecnica. Sedicesimo posto.

Torino: Gigi Radice chiude il suo glorioso ciclo granata (scudetto 1975 – 76). Al suo posto un ex.bianconero. Ercole Rabitti. Quarto posto.

Udinese: Retrocessione per le zebrette, quindicesimo posto. Orrico, tecnico emergente dalle idee molto particolari mai apprezzato e sostenuto ai piani alti del calcio, lascia il posto all’ex-mezzala della Mestrina D’Alessi.

FOTOGALLERY SERIE A ANNI ’70: AI 5 SCUDETTI DELLA JUVE AL PERUGIA SENZA SCONFITTE

A corredo delle formazioni della Serie A anni’70, già pubblicate, e come è già stato fatto per gli anni ’50 – ’60 ecco di seguito una galleria fotografica delle dieci formazioni che sono state ritenute le più significative di quel decennio. Con gli scudetti di Juventus, Milan con appuntamento con la Stella, Lazio dell’indimenticato Maestrelli e Inter dell’autogestione con Heriberto Herera cacciato dai “senatori” e sostituito con Invernizzi, vanno ricordate le sorprese-novità con contorno di autentiche imprese di alcune cosiddette provinciali. L’incredibile secondo posto del Lanerossi Vicenza di Gibì Fabbri e Paolo Rossi (sarebbe diventato Pablito con i suoi goal al Mondiale spagnolo), la grande stagione (1978-79) del Perugia mai sconfitto con Ilario Castagner in panchina, le due presenze in Serie A della Ternana dal il “gioco corto” ispirato da Corrado Viciani, i veri e propri miracoli, se rapportati al calcio di oggi, dell’Ascoli del presidente Rozzi e del Catanzaro.

1) JUVENTUS: CINQUE SCUDETTI IN DIECI ANNI

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Nel decennio la Juventus guidata dallo sfortunato Armando Picchi, poi da Vycpalek, Parola e dall’emergente Giovanni Trapattoni pone nuovamente il marchio della sua egemonia sul campionato conquistando cinque scudetti. La formazione bianconera costituisce anche l’architrave della nazionale che, guidata da Enzo Bearzot, arriverà in semifinale ai Mondiali del 1978 in Argentina e conquisterà il titolo in Spagna nel 1982. Da sinistra in piedi: Causio, Cuccureddu, Franco Morini, Zoff, Spinosi, Bettega accosciati: Benetti, Claudio Gentile, Boninsegna, Tardelli, Beppe Furino capitano ed ex-biancoblu

2)  IL MILAN DELLA STELLA

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Ecco la rosa del Milan che finalmente conquista la stella del decimo scudetto. Un decennio quello ‘70 strano quello dei rossoneri con diversi scudetti sfiorati e nel 1972 – 73 la beffa della “fatal Verona”

3) PERUGIA: ZERO SCONFITTE MA NIENTE SCUDETTO

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Perugia 1978 – 79: la squadra allenata da Ilario Castagner conclude il campionato senza subire sconfitte (un fatto che accade per la prima volta nel campionato di Serie A a girone unico) ma non vince lo scudetto che finisce al Milan. I rossoneri perdono (solo) tre partite, ma alla fine delle 30 giornate hanno accumulato altrettanti punti di vantaggio sui rivali umbri: a quel tempo la serie A si giocava a 16 squadre, con un evidente innalzamento del livello tecnico. in piedi, da sinistra: Grassi, Vannini, Della Martira, Speggiorin, Casarsa, Frosio (capitano); accosciati, sempre da sinistra: Ceccarini, Bagni, Dal Fiume, Butti, Nappi

4)   L’INTER DEI RIVOLTOSI VINCE LO SCUDETTO

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1970 – 71: i “senatori” si rivoltano ad Herberto Herrera accusato di eccessivi carichi di lavoro in allenamento e nominano allenatore Gianni Invernizzi, loro ex- compagno di squadra. Così, praticamente autogestita, l’Inter vince lo scudetto trascinata dai suoi campioni che l’avevano fatta grande nel decennio precedente: da sinistra in piedi: Sandro Mazzola, Facchetti, Giubertoni, Fabbian, Jair, Vieri accosciati: Bertini, Boninsegna, Bedin, Burgnich, Corso

 5) L’ASCOLI NELL’EMPIREO DEL QUINTO POSTO

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L’Ascoli del vulcanico presidente Rozzi e allenato da Gianbattista Fabbri, già autore del miracolo Vicenza, conquista un clamoroso quinto posto nel campionato 1979 – 80. I bianconeri rappresentano l’emblema delle società del centro sud che, proprio nel decennio 1979 – 80 trovano la forza di salire, in molti casi per la prima volta, in Serie A. Tocca infatti anche a Ternana, Perugia, Pescara, Avellino, Catanzaro. Formazione ascolana: Felice Pulici, Anzivino, Boldini, Perico, Gasparini, Scorsa, Torrisi, Moro, Anastasi, Bellotto, Scanziani

6) LAZIO SCUDETTO INASPETTATO

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Guidata in panchina dal grande e sfortunato Tommaso Maestrelli, la Lazio, nella sorpresa generale, vince il suo primo scudetto nella stagione 1973 – 74. Un complesso organico dove emergono assieme al cannoniere Chinaglia, il libero Wilson e i registi Re Cecconi (anche lui colpito da una incredibile sfortuna: ucciso con un colpo di pistola da un amico gioielliere durante una finta rapina) e Mario Frustalupi

 7)  CATANZARO: IL RISCATTO DEL SUD

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All’esordio in Serie A dopo un certo numero di sconfitte consecutive Gianni Brera coniò sarcasticamente “CatanZero” per designare i giallorossi quale vittima sacrificale. Poi però le cose presero una piega diversa anche grazie all’idea di inondare il terreno del “Militare” allorquando scendevano gli squadroni del Nord. Anche la Juve pagò il prezzo del fango cedendo per 1-0 a un celebre goal di Mammì. Questa la formazione del Catanzaro simbolo del riscatto del calcio nel Sud d’Italia: Mattolini, Ranieri (capitano), Zanini, Menichini, Groppi, Nicolini, Braglia, Orazi, Chimenti, Majo, Palanca

8) LANEROSSI VICENZA VICE CAMPIONE D’ITALIA

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A vent’anni di distanza dal Padova un’altra squadra veneta si trova in lotta per lo scudetto. Questa volta tocca al Lanerossi Vicenza terminare il campionato al secondo posto alle spalle della Juventus. Un team magistralmente guidato da Gianbattista Fabbri (primo a sinistra nella foto) capace di sviluppare un calcio davvero “olandese” grazie al dinamismo dei due piccoletti Cerilli e Filippi capaci di innestare come si deve una terribile bocca da fuoco come quella di Paolo Rossi, poi goleador mondiale in Spagna con Enzo Bearzot, Zoff,  Gentile, Cabrini, Scirea, Conti e Tardelli. Formazione: Ernesto Galli, Lelj, Callioni, Guidetti, Prestanti, Carrera, Cerilli, Salvi, Paolo Rossi, Faloppa, Filippi

9)  VERONA RITORNO STABILE IN SERIE A

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Nei decenni precedenti la Serie A per il Verona aveva rappresentato una sorta di miraggio o al massimo di toccata e fuga. Nei ’70, invece, i gialloblu trovano più volte la possibilità di frequentare il massimo campionato ottenendo risultati di rilievo, grazie soprattutto alla saggezza dell’allenatore Ferruccio Valcareggi che, terminata l’esperienza con la Nazionale, per molte stagioni fu alla guida della compagine scaligera. Formazione 1975 – 76: Ginulfi, Bachlechner, Nanni, Busatta, Catellani, Maddè, Franzot, Mascetti, Luppi, Moro, Macchi

10)  LA TERNANA DEL “GIOCO CORTO”

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La Ternana appena arrivata in Serie A: un’altra provinciale inaspettAtamente salita ai massimi livelli. Soltanto due stagioni per i rossoverdi, ma una squadra capace di lasciare il segno per via dell’inedita organizzazione di gioco, quella del “gioco corto” di Corrado Viciani, un tecnico assolutamente all’avanguardia. Da sinistra in piedi: Lucchitta, Russo, Brutto, Agretti, Geromel, Alessandrelli, Tancredi, Ferrario, Traini, Mastropasqua, Beatrice. Accosciati: Rosa, Valle, Pandrin, Benatti, Iacolino, Cardillo, Selvaggi, Marinai e Grossetti

Ternana 1972-1973

IL VALORE AGGIUNTO DEI GOAL DALLA DIFESA: FACCHETTI E TOROS BIG

1951-52: QUANDO IL COMO TUTTO ITALIANO SFIDAVA LA LEGIONE STRANIERA

FOTOGALLERY ANNI ’50: DAL TRIO GRE-NO-LI AL VERONA DI GHIZZARDI

QUANDO NON C’ERANO CAMBI E SI SCHIERAVA SOLO LA FORMAZIONE TITOLARE