C’è sempre una prima volta: il primo vagito, il primo giorno di scuola, il primo amore, la prima partita da titolare, la prima auto, il primo esame importante, e via discorrendo. C’è stata anche la prima volta delle cinque sostituzioni nel campionato di Serie A. Vediamone la storia.Sabato 20 giugno 2020: negli stadi italiani chiusi al pubblico riprende la Serie A dopo un’interruzione di oltre tre mesi.Il lockdown totale dovuto all’emergenza sanitaria COVID aveva interrotto il campionato alla 26a giornata: alle 18,30 di Lunedì 9 marzo si era giocata Sassuolo – Brescia con il risultato di 3-0 a favore dei neroverdi.Si riprende con i recuperi della 25a giornata : alle 19,30 si gioca Torino – Parma (1-1); alle 21, 45 Verona – Cagliari (2-1).La grande novità però arriva domenica 21 giugno: per la prima volta nella storia del campionato gli allenatori di Atalanta e Sassuolo, Gasperini e De Zerbi, utilizzano le cinque sostituzioni previste dal nuovo regolamento proprio allo scopo di fronteggiare i disagi procurati alle squadre dall’emergenza sanitaria.Si tratta di una proposta già avanzata da tempo dal medico sociale dell’Inter, Primo Volpi, e adesso portata avanti con grande autorevolezza dall’allenatore della Sampdoria Claudio Ranieri, navigato frequentatore delle panchine di tutta Europa.La Federazione accoglie: sono alti i rischi di infortuni per la preparazione interrotta e poi ripresa ed è difficile per le squadre comporre una rosa all’altezza incombente la spada di Damocle del contagio da virus.Poi le cinque sostituzioni diventeranno fatto permanente modificando in maniera definita la sostanza del gioco e facendoci pensare come si trattasse di un gioco diverso quello nel quale non era permessa alcuna sostituzione, neppure quella del portiere, tanto è vero che in caso di infortunio dell’estremo difensore toccava a un giocatore di movimento schierarsi tra i pali e la squadra proseguiva in inferiorità numerica .Questo il tabellino della storica partita nella corso della quale si sono effettuate complessivamente 10 sostituzioni, la prima delle quali al 46′ con il Sassuolo che avvicendava Toljan con Muldur ATALANTA – SASSUOLO 4-1Reti: Dijmsiti, Zapata (2), autorete Bourabia, Bourabia. Atalanta: Gollini, Dijmsiti (86′ Toloi), Caldara, Palomino, Heleboer, De Roon, Freuler (69′ Malinovski) Goosens (69’Castagne), Palasic, Gomez (88’E.Colley)Zapata (69’Muriel); all. Gasperini. Sassuolo: Consigli, Toljan (46′ Muldur)Peluso, Marlon (69’Magnani), Kyryakopoulos, Locatelli (77’Obiang)Bourabia, Berardi (60′ Djuricic) Defrel, Boga (60′ Haraslin) Caputo; all. De Zerbi.Arbitro: Chiffi di Padova. |
Mese: aprile 2022
SENZA CARLO CIPOLLINA NON SARA’ PIU’ LA STESSA PRIAMAR
E’ mancato Carlo Cipollina, classe 1946, protagonista per un lungo periodo della vita culturale, politica, sociale di Savona.
Da altre parti si ricorderanno i momenti della sua attività professionale alle Funivie, politiche come consigliere comunale della DC, associative come “storico” presidente dell’Associazione Marinai d’Italia con sede nella Torretta.
Il nostro blog lo ricorda prima di tutto come amico fraterno di lunghe discussioni da ragazzi davanti al bunker all’inizio di via Addis Abeba che fronteggiava la sua abitazione (adesso all’inizio di via Carissimo e Crotti):argomento: l’amata Priamar.
La nostra Priamar, la squadra di Don Dietrich e dell’Oratorio Sacro Cuore cui “Cippi” aveva continuato a dare il suo prezioso contributo per oltre 40 anni come segretario esperto di carte federali fiancheggiando il “factotum” Roberto Grasso che, però, alla Priamar era arrivato dopo, nella stagione 63-64 conclusa l’esperienza della Fraternitas con Giorgio Longhi, Luca Castellaro ed Ezio Cirio.
Noi nella Priamar invece eravamo nati: “Cippi” non era un asso (come del resto chi scrive questo davvero addolorato rimpianto) e arrivati al momento del lasciare i tornei interni sul campetto stretto tra Corso Colombo e via Buscaglia si era dedicato di più alla parte organizzativa che a quella agonistica, nella quale era davvero bravo.
Mi aveva dato una grossa mano a tenere assieme la squadra “B” assumendo già impegni dirigenziali.
Squadra “B” la cui formazione ero riuscito a far costruire da Don Vittorio per consentire a tutti quelli (tanti) che si erano accostati al nostro ambiente di poter giocare e in qualche occasione era sceso in campo.
Poi il periodo in Marina, il ritorno sempre nell’ambito dell’Oratorio e l’assunzione del delicato ruolo dirigenziale tra gli alti e bassi di una società che dal 1942 tiene alto il vessillo della zona compresa tra San Michele e il Prolungamento: tante storie ma anche tanta amicizia, solidarietà, impegno.
Una lunga, intensa, stagione che proseguirà comunque con “Cippi” sempre ironico e disincantato al punto giusto che guarderà da lussù sostenendo sempre i nostri antichi colori rossoblu, quelli della nostra amata Priamar,ma non sarà più la stessa cosa.
In conclusione ricordo i presenti al primo raduno della Priamar B, il 9 settembre 1961, quando lanciammo quella vera e propria avventura rimasta incancellabile nel nostro ricordo e che rievocavamo sempre ogni qual volta ci capita di incontrarci.
Per prepararci a quell’evento che per noi assumeva un grande significato e la corresponsione di un atto di fiducia da parte della società e del suo mentore, “Cippi” mi propose di allenarci anche il giorno di Ferragosto: eravamo soltanto noi due sul campetto e svolgemmo un “training” duro sia dal punto di vista atletico, sia sulla palla per una inestiguibile passione.
Di seguito l’elenco dei partecipanti a quel primo allenamento che poi fecero parte della “rosa” della squadra, nell’occasione del 9 settembre 1961 completarono i ranghi alcuni componenti della squadra A (ricordo sicuramente Vasconi, Tarditi, Ferracane e Paolo Bianchi) e alcuni ragazzini sfrontati che a dieci anni o poco più osavano sfidare i più grandi e la cui storia è raccontata di seguito. Erano senz’altro presenti (mi auguro di non dimenticare qualcuno) Aldo Bocca , Franco Lacota, Enzo Vallone e tra i pali mio fratello Peo immancabile che giocò il secondo tempo sostituendo Luciano Massone voglioso di esibirsi in mezzo al campo.
Ecco l’elenco: Lacota I, Massone, Niello, Porta, Restagno, Belviso, Airaghi, Vacca, Dall’Acqua, Cipollina, Botto, Franco Astengo, Nofroni, Foschi, Alpa, Rovere, Amadini, Cattardico, Piero Siri, Bevanda, Frumento, Verzello II, Mangerini, Gaggero.
Ormai sono tanti quelli che mancano all’appello e non risponderanno più alla chiamata dell’arbitro facendo vedere il numero della maglia, ma il nostro ricordo, il nostro affetto, la nostra amicizia rimangono intatte anche se confinate nella memoria.
UN (DOVEROSO) OMAGGIO ALL’ATTUALITA’: MANCHESTER CITY – REAL MADRID UNA PARTITA CHE RIMARRA’ NELLA STORIA
In questa occasione ci concediamo di guardare all’oggi, noi gelosi custodi di un grande passato accumulato dal calcio a livello mondiale.
Dopo 7 gol, oltre 30 conclusioni verso le due porte e in generale una partita scoppiettante e ricca di spettacolo e capovolgimenti di fronte nessuna tra Manchester City e Real Madrid ha ipotecato la finale: il 4-3 dell’Etihad Stadium rimanda di fatto quasi tutto al Bernabeu, dove gli inglesi si presenteranno con un leggero vantaggio grazie alle reti firmate da De Bruyne, Gabriel Jesus, Foden e Bernardo Silva. La replica degli spagnoli è affidata a Vinicius e a una doppietta del solito Benzema, a segno anche su rigore con un ‘cucchiaio’: si tratta solo dell’ennesima prodezza di una delle partite più palpitanti della storia non solo della Coppa dei Campioni.
Alla fine il risultato va un po’ stretto al City, che ha avuto delle fiammate pazzesche che il Madrid ha faticato a contenere. Ma non si può sminuire in nessun modo un Real che non si è mai fatto schiacciare e ha sempre trovato la forza di non uscire dalla partita. La prima volta col gioiello del possibile prossimo Pallone d’oro, Karim Benzema, dopo che un Mahrez a tratti sontuoso ma non sempre lucido nelle scelte aveva gettato via il contropiede del 3-0. E poi nel finale sul 4-2, quando Laporte ha sostanzialmente regalato il rigore della doppietta a Benzema.
Non azzardiamo neppure paragoni con il (basso) livello del campionato italiano (senza dimenticare la nazionale eliminata dalla fase finale dei Mondiali): ci basta aver visto la partita e aspettare il ritorno nel magico Santiago Bernabeu.
Paragoni con la storia ? Viene subito in mente il 4-3 dell’Azteca, 1970, Italia – Germania ma erano davvero altri tempi che non è il caso adesso di disturbare.
Il tabellino di Manchester City – Real Madrid 4-3
De Bruyne K. 2′, Gabriel Jesus 11′, Benzema K. 33′ e 82′ (Rig.), Foden P. 53′, Vinícius Júnior 55′, Bernardo Silva 74′
REAL MADRID (4-3-3): Courtois; Carvajal, Eder Militao, Alaba (46′ Nacho), Mendy; Valverde, Kroos, Modric (79′ Ceballos); Rodrygo (70′ Camavinga), Benzema, Vinicius Jr (88′ Asensio). All. Ancelotti
MANCHESTER CITY (4-3-3): Ederson; Stones (36′ Fernandinho), Ruben Dias, Laporte, Zinchenko; De Bruyne, Rodri, Bernardo Silva; Mahrez, Gabriel Jesus (83′ Sterling), Foden. All. Guardiola
STORIA IN PILLOLE DELLA C2: CAIRESE TOCCATA E FUGA
Una formazione della Cairese nell’unica esperienza in C2 (1985-86): Talami, Turone, Pietropaolo, Tomasino, Di Stefano, Fracas; accosciati: Bozzini,Mario Bertone,Castellazzi, Natale, Eretta
La Serie C2 fu il frutto della riforma del settore semiprofessionistico che la FIGC decise di liquidare per evitare ambiguità nel trattamento economico dei calciatori. La ripartizione venne fatta in parti uguali: se nell’assetto in essere fino al 1978 la Lega Nazionale Semiprofessionisti organizzava dodici gironi, ossia tre di Serie C e nove di Serie D, nel nuovo regime si sarebbero creati sei raggruppamenti professionistici ed altrettanti dilettantistici. Per garantire l’ordine piramidale, i gruppi professionistici furono ripartiti in due distinte categorie, frazionando la Serie C su due livelli, uno con due gironi e l’altro con quattro, realizzati in base a criteri geografici da nord a sud.
I gironi furono composti da 18 squadre ciascuno, con le prime due classificate di ogni girone che venivano promosse in Serie C1, e le ultime tre classificate di ogni gruppo venivano retrocesse in Serie D, che dal 1981-82 diventò il Campionato Interregionale.
La stagione 1990-91 portò all’attuazione di una riforma volta a ridurre da quattro a tre i gironi. Al termine di quel torneo, infatti, le retrocessioni dai vari gironi nell’Interregionale passano da 12 a 18, e precisamente le ultime quattro di ogni girone più le due perdenti di uno spareggio tra le quintultime classificate.
Nel 1991-92 i gironi furono tre, composti da 20 squadre ciascuno: furono sempre due per ogni raggruppamento le promozioni in C1, ma le retrocessioni diventarono 11 (tre per ogni girone più le due perdenti di uno spareggio fra le quartultime classificate). Questa nuova modifica, armonizzata con quella messa in atto per la categoria inferiore, portò così a tre gironi da 18 squadre ognuno, che prevedevano due promozioni e tre retrocessioni.
Per la stagione 2004-05, a seguito dei fallimenti e delle vicende giudiziarie di moltissime società (fenomeno di malcostume, non solo calcistico, perpetuatosi nel tempo e nei diversi campionati), nonché di una nuova riforma dei campionati, si decise di portare il girone B della Serie C2 a 20 squadre, per un totale di 56 società; ma si trattava comunque di una soluzione decisamente provvisoria, tanto che già nella stagione successiva la situazione fu riportata alla normalità, con i tre gironi tutti a 18 squadre.
Dalla stagione 2008-09, la Lega di Serie C ha cambiato il suo nome in Lega Pro, e conseguentemente il campionato ha abbandonato il vecchio nome di Serie C2 a favore di Seconda Divisione. Con deliberazione n° 64 del 9 ottobre, la FIGC aveva deciso il blocco dei ripescaggi dalla Serie D, prospettando per l’estate del 2009 una riforma della categoria nel senso di una riduzione degli organici. Tale misura fu poi revocata, salvo essere riesumata nel 2011 dopo le mancate iscrizioni di molte squadre e il basso numero di ripescaggi richiesti. Il comunicato n° 159 del 29 aprile, infatti, disegnò un campionato composto da soli due gironi da 20 squadre ciascuno, salvo poi portare il secondo girone a 21 dopo il reintegro del Catanzaro. Mentre un nuovo blocco dei ripescaggi ha riportato i gironi a 18 squadre nel 2012.
Il regolamento per la stagione 2012-2013 prevedette, per l’ultima volta, la promozione in Prima Divisione di sei squadre, tre per girone: le prime due accedettero direttamente alla categoria superiore mentre il meccanismo dei play-off interessò otto squadre classificatesi dalle terze alle seste posizioni. Nel 2013-2014, per consentire la riforma, tutte le 18 società che non sono retrocesse in Serie D sono state ammesse al nuovo campionato unico gestito dalla Lega Pro.
Nel 2012-2013 per l’ultima volta retrocessero nove squadre in Serie D: le ultime tre classificate di ciascun girone, le perdenti dei play-out tra quart’ultima e quint’ultima e la perdente della sfida tra le vincenti dei play-out dei due gironi; in pratica quattro per girone più la perdente del play-out intergirone.
Ecco l’elenco completo delle squadre partecipanti tra il 1978-79 e il 2012 -13
- 24 volte: Pergolettese, Pro Vercelli
- 23 volte: Olbia
- 21 volte: Legnano, Novara, Teramo
- 19 volte: Pavia, Pontedera, Pro Patria
- 18 volte: Catanzaro, Fano, Giulianova, Montevarchi, Prato, Vigor Lamezia
- 17 volte: Alessandria, Forlì, Juveterranova, Gubbio, Mantova, Nola, Poggibonsi, Rimini, Turris
- 16 volte: Frosinone, Torres
- 15 volte: Chieti, Mestre, Potenza
- 14 volte: Carrarese, Civitanovese, Latina, Lecco, Maceratese, Ospitaletto, Sassuolo
- 13 volte: Cavese, Igea Virtus, Lanciano, Pro Sestro, Savona, Tempio, Varese, Vis Pesaro, Voghera
- 12 volte: Andria BAT, Biellese, Bisceglie, Brindisi, Casale, Giorgione, Lodigiani, Martina, Matera, Monopoli, Montichiari, Viareggio
- 11 volte: Avezzano, Bellaria Igea Marina, Juve Stabia, Massese, Melfi, Pordenone, Ravenna, Sangiovannese, San Marino, Sorrento, Trapani, Valenzana
- 10 volte: Benevento, Celano, Centese, Civitavecchia, Derthona, Pro Vasto, Siracusa, Spezia, Südtirol, Venezia
- 9 volte: Castel di Sangro, Castelnuovo, Fasano, Giugliano, Jesina, L’Aquila, Marsala, Nocerina, Rondinella, Savoia, Solbiatese, Trento
- 8 volte: Astrea, Baracca Lugo , Battipagliese, Cecina, Cuneo, Formia, Francavilla, Gualdo, Lucchese, Messina, Mobilieri Ponsacco, Palmese, Sanremese, Siena, Trani, Treviso, Viterbese
- 7 volte: Alcamo, Bassano Virtus, Castrovillari, Cittadella, Crotone, Ercolanese, Fanfulla, Fiorenzuola, Grosseto, Imolese, Imperia, Livorno, Omegna, Paganese, Palazzolo, Rende, SPAL, Suzzara
- 6 volte: Acireale, Afragolese, Aversa Normanna, Campobasso, Carbonia, Carpenedolo, Cassino, Castel San Pietro, Cerretese, CuoioCappiano, Foligno, Ischia Isolaverde, Lumezzane, Montebelluna, Osimana, Puteolana, Ragusa, Rhodense, Riccione, Sandonà, Sangiuseppese, Sora, Triestina, Valdagno, Vibonese
- 5 volte: Akragas, Altamura, Ancona, Asti, Banco di Roma, Barletta, Carpi, Casertana, Cattolica, Cisco Roma, Conegliano, Cosenza, Entella, Foggia, Frattese, Giacomense, Ivrea, Leonzio, Licata, Meda, Mira, Molfetta, Monselice, Montecatini, Monza, Oltrepò, Pistoiese, Pro Italia Galatina, Sansovino, Taranto, Ternana, Tolentino, Tricase, Virescit Boccaleone
- 4 volte: Albanova, ALMAS, Aosta, Canavese, Casarano, Catania, Cesenatico, Cremonese, Faenza, Gavorrano, Isola Liri, Leffe, Mezzocorona, Nardò, Orceana, Padova, Pievigina, Pizzighettone, Portogruaro, Sant’Elena Quartu, Renate, Rodengo Saiano, Sambonifacese, Sarzanese, Seregno, Sorso, Vigor Senigallia, Vittoria
- 3 volte: Adriese, Aglianese, Angizia Luco, Aprilia, Arzanese, Brescello, Canicattì, Cerveteri, Chievo, Fermana, Fondi, Gladiator, Isernia, Manfredonia, Milazzo, Nissa, Noicàttaro, Nuorese, Perugia, Pisa, Pro Cisterna, Pro Gorizia, Real Marcianise, Reggiana, Rovigo, Sant’Anastasia, Sant’Angelo, Santarcangelo, Saronno, Scafatese, Squinzano, Val di Sangro
- 2 volte: Albese, Alghero, Arezzo, Arona, Belluno, Borgo a Buggiano, Bolzano, Casatese, Casoria, Castiglione, Città di Castello, Colligiana, Crociati Noceto, Elpidiense, FeralpiSalò, Gallipoli, Giarre, Grumese, Iperzola, Itala San Marco, Juventus Domo, Lupa Frascati, Modica, Neapolis Mugnano, Ostia Mare, Pescina Valle del Giovenco, Reggina, Rieti, Rosetana, Sacilese, Sambenedettese, Sangiustese, Sansepolcro, Thiene, Tivoli, Valdiano, Villacidrese
- 1 volta: Adelaide Nicastro, Albinese, AlbinoLeffe, Alzano Virescit, Atletico Catania, Audace San Michele E., Aurora Desio, Avellino, Boca San Lazzaro, Borgosesia, Bra, Brambillese, Cairese, Calcio Caravaggese, Casalotti, Castel Rigone, Como, Crevalcore, Cynthia, Delta Porto Tolle, Ebolitana, Enna, Figline, Florentia Viola, Gioiese, Gioventù Brindisi, HinterReggio, Ilva, Jesolo, Juventina Gela, La Palma, Modena, Moncalieri, Morro d’Oro, Palermo, Paternò, Piacenza, Pietrasanta, Poggese, Pomezia, Pro Belvedere Vercelli, Real Vicenza, Russi, Rutigliano, Salernitana, Saviglianese, Terranova Gela, Tritium, Tuttocuoio, Vallée d’Aoste, Vico Equense, Vigevano, Virtus Vecomp Verona.
Come si può notare un campionato cui parteciparono sia “nobili decadute” che avevano gi partecipato (e magari sarebbero ritornate in futuro) alla Serie A o alla Serie B, sia squadre di piccoli centri magari arrivate a quel livello con una “toccata e fuga” di poche stagioni.
Queste le squadre precipitate dalla Serie A (a partire dal girone unico 1929-30): Pro Vercelli, Legnano, Novara, Pro Patria, Catanzaro, Alessandria, Mantova, Lecco , Varese, Casale, Venezia (ritornata in Serie A proprio nella presente stagione 2021-2022), Livorno, Spal, Triestina, Foggia, Pistoiese, Ternana, Catania, Padova, Perugia, Pisa, Reggiana, Reggina, Avellino, Como, Padova, Piacenza, Palermo, Lucchese, Messina, Cremonese, Ancona, Modena,Salernitana (anche la Salernitana tornata in A proprio nel campionato 2021-22 :Frosinone , Sassuolo , Benevento, Spezia, Carpi , Chievo sarebbero arrivate in seguito alla massima divisione, mentre particolare rimane il caso della partecipazione alla C2 della Florentia Viola denominazione provvisoria della Fiorentina in una fase delicata della sua storia.
La Liguria ha partecipato alla storia di questo campionato con queste squadre: Savona (13 partecipazioni), Spezia (10 partecipazioni), Sanremese (8 partecipazioni), Imperia ( 7 partecipazioni), Entella ( 5 partecipazioni), Sarzanese ( 4 partecipazioni), Cairese (1 partecipazione).
Sulla base delle presenze abbiamo anche provato a realizzare un campionato “ideale” basato sui classici 3 gironi a 20 squadre (Nord – Centro- Sud)
Nord: Pergolettese, Pro Vercelli, Legnano, Novara, Pavia, Pro Patria, Alessandria, Mantova, Mestrina, Lecco, Sassuolo, Pro Sesto, Savona, Varese, Biellese, Casale, Vogherese, Pordenone, Valenzana, Derthona.
Centro: Olbia, Teramo, Pontedera, Poggibonsi, Prato, Aquila Montevarchi, Giulianova, Forlì, Gubbio, Frosinone, Torres, Chieti, Carrarese, Civitanovese, Maceratese, Lanciano, Tempio, Vis Pesaro, Viareggio, Ravenna
Sud: Catanzaro, Vigor Lamezia, Juve Terranova, Turris, Potenza, Latina, Cavese, Igea Virtus, Avezzano, Juve Stabia, Sorrento, Trapani, Benevento, Celano, Castel di Sangro, Fasano, Giugliano, Marsala, Nocerina, Savoia Torre Annunziata.
C’ERA UNA VOLTA IL QUADRILATERO PIEMONTESE
Ecco la Nazionale tutta (o quasi) vercellese: da sinistra, in piedi, l’allenatore Garbutt (Genoa, il primo e unico “mister” nella storia del calcio italiano), Berardo, Corna, Rampini I, Innocenti, Valle, Milano II, Milano I, Ara (segnerà un goal su punizione: il primo goal segnato dalla nazionale su “free-kick”), Leone tutti della Pro Vercelli; accosciati: Fresia (Andrea Doria) De Vecchi (Genoa)
Erano i tempi dei pionieri: all’inizio, tra l’800 e il ‘900 primeggiavano le squadre di Genova, Milano, Torino provviste di inglesi e svizzeri già esperti del gioco.
Poi dagli anni ’10 dell’allora nuovo secolo si fece avanti la provincia e si affermò quello che gli immaginifici giornalisti dell’epoca definirono “Quadrilatero Piemontese” imitando quello austriaco assediato da Carlo Alberto nella Prima guerra d’indipendenza.
Così tra il 1908 e il 1922 la Pro Vercelli vinse sette scudetti, il Casale fu campione d’Italia nel 1914, Alessandria e Novara si affermarono come squadre d’avanguardia.
Giocavano “maschio” i protagonisti di queste squadre: giocatori massicci, abituati al fango (quando splendeva il sole qualcuno provvedeva ad innaffiare per bene il terreno di gioco), senza fronzoli. Ardissone, il capitano della Pro Vercelli negli anni ’20, prima di cominciare la partita si rimboccava le maniche imitato dagli altri giocatori: come dire agli avversari “adesso fatevi sotto”, gli All Blaks, mitici rugbisti neo zelandesi, non hanno inventato nulla.
Quattro squadre capaci di fornire un apporto consistente ai primi successi della Nazionale: addirittura la Pro Vercelli inaugurò la formazione “a blocchi”. Nel 1913 a Torino avversario il Belgio furono 9 i vercellesi a vestire la maglia azzurra (con loro soltanto il genoano De Vecchi e il doriano Fresia) e Ara riuscì a segnare direttamente su punizione per la prima volta nella storia della nazionale italiana.
Raccontiamo allora questa epopea pubblicando le classifiche dei gironi di Prima Divisione tra il 1908 e il 1922, il periodo di maggior fulgore del quadrilatero e le formazioni della Nazionale nello stesso periodo nell’occasione degli esordi dei giocatori delle quattro squadre.
Intanto cominciavano a girare i soldi e il punto di rottura arrivò proprio nel 1923 quando Edoardo Agnelli, figlio del fondatore della Fiat e padre dell’Avvocato, appena assunta la presidenza della Juventus, acquistò il vercellese Rosetta per 50.000 lire.
Tutti compresero che era finita un’epoca anche se ci fu chi cercò di resistere.
1908: esordisce la Pro Vercelli e vince lo scudetto
Girone Finale: Pro Vercelli 6, US Milanese 5, Andrea Doria 1
Formazione della Pro Vercelli: Innocenti, Salvaneschi, Celoria, Ara, Milano I, Leone, Romussi, Bertinetti, Fresia, Visconti, Rampini I
1909: Secondo scudetto vercellese
Eliminatoria Piemonte: vincente Pro Vercelli
Eliminatoria Lombardia: vincente US Milanese
Eliminatoria Ligure: vincente Genoa
Eliminatoria Veneta: vincente Venezia
Semifinale Ligure – Piemontese
Pro Vercelli – Genoa 3-2
Genoa – Pro Vercelli 1-1
Semifinale Lombardo – Veneto
Venezia – US Milanese 1-7
US Milanese – Venezia 11-2
Finale
Pro Vercelli – US Milanese 1-1
US Milanese – Pro Vercelli 0-2
Formazione della Pro Vercelli: Innocenti, Binaschi, Servetto, Ara, Milano I, Leone, Milano II, Visconti, Fresia, Rampini I, Corna
1910: Inter campione per la prima volta (rocambolescamente)
Girone Unico:
Inter 25, Pro Vercelli 25, Juventus 20, Torino 17, Genoa 15, US Milanese 13, Milan 12, Andrea Doria 12, Ausonia Milano 5
Spareggio
Pro Vercelli (ragazzi) – Inter 3-10
La data dell’incontro venne fissata dalla FIGC: la Pro Vercelli propose all’Inter di rinviare la partita, poiché alcuni giocatori vercellesi erano impegnati in un torneo per squadre militari.
Non essendo stata accolta la richiesta la Pro Vercelli, in segno di protesta, fece scende in campo la squadra ragazzi (di 11 anni).
La Pro Vercelli venne squalificata a tutto il 31-12-1910, poi amnistiata a ottobre.
1911. Pro Vercelli campione
Girone Ligure – Lombardo – Piemontese: Pro Vercelli 27, Milan 22, Torino 18, Andrea Doria 16, Genoa 14, Inter 13, Piemonte Torino 12, US Milanese 12, Juventus 10
Girone Veneto – Emiliano: Vicenza 12, Hellas Verona 7, Bologna 4, Venezia 1
Finali
Pro Vercelli – Vicenza 3-0
Vicenza – Pro Vercelli 1-2
Formazione della Pro Vercelli: Innocenti, Binaschi, Valle, Ara, Milano I, Leone, Milano II, Berardo, Ferraro, Rampini I, Corna
1912. Pro Vercelli campione, entra in scena il Casale
Girone Ligure – Lombardo – Piemontese: Pro Vercelli 32, Milan 31, Genoa 24, Inter 21, Torino 21, Casale 15, Andrea Doria 15, Juventus 9, US Milanese 8, Piemonte Torino 4
Girone Veneto – Emiliano: Venezia 7, Vicenza 6, Hellas Verona 6, Bologna 5
Finali:
Venezia – Pro Vercelli 0-6
Pro Vercelli – Venezia 7-0
Formazione della Pro Vercelli: Innocenti, Binaschi, Valle, Ara, Milano I, Leone, Milano II, Berardo, Ferraro, Rampini I, Corna
1913. Pro Vercelli Campione. Esordisce il Novara e si disputa il campionato anche nel centro – sud
Girone Piemontese: Pro Vercelli 19, Casale 13, Torino 11, Piemonte Torino 10, Novara 4, Juventus 3
Girone Ligure – Lombardo: Milan 18, Genoa 16, Inter 12, Andrea Doria 9, US Milanese 4, Racing Libertas Milano 1
Girone Veneto – Emiliano: Hellas Verona 16, Vicenza 16 (spareggio: Vicenza – Hellas Verona 2-1) Venezia 14, Volontari Venezia 8, Bologna 4, Modena 2
Girone Finale Nord: Pro Vercelli 18, Casale 11, Genoa 11, Milan 10, Vicenza 6, Hellas Verona 4
Girone Toscano: Virtus Juventusque Livorno 9, Spes Livorno 7, CS Firenze 4, Pisa 4
Girone Laziale: Lazio 18, Juventus Audax 14, Esperia Roma 13, Roman 11, Pro Roma 4, Alba Roma 0
Girone Campano: Naples 4, Internazionale Napoli 0
Finali Centro Sud: Virtus Juventusque Livorno 1-3; Lazio – Virtus Juventusque Livorno 3-0
Naples – Lazio 1-2; Lazio – Naples 1-1
Finale (campo neutro a Genova)
Pro Vercelli – Lazio 6-0
Formazione Pro Vercelli: Innocenti, Binaschi, Valle, Ara, Milano I, Leone, Milano II, Berardo, Ferraro, Rampini I, Corna
1914: scudetto al Casale, esordisce l’Alessandria e per la prima volta c’è anche il Savona
Nel girone ligure – piemontese ci sono Casale, Pro Vercelli e Alessandria mentre il Novara partecipa al girone piemontese – lombardo.
Queste le classifiche. Girone ligure – piemontese: Casale 31, Genoa 31, Pro Vercelli 28, Torino 28, Alessandria 19, Andrea Doria 12, Vigor Torino 10, Savona 9, Piemonte Torino 9, Liguria 2
Girone piemontese – lombardo: Inter 31, Juventus 28, Milan 26, US Milanese 21, Novara 19, Nazionale Lombardia 16, Racing Libertas Milano 14, Juventus Italia Milano 11, Como 9, Associazione Calcio Milanese 5
Girone Finale Italia Nord: Casale 18, Genoa 14, Inter 11, Juventus 10, Vicenza 7, Hellas Verona 0
Finali Centro – Sud: Spes Livorno – Lazio 0-3; Lazio – Spes Livorno 1-0; Lazio – Internazionale Napoli 1-0, Internazionale Napoli – Lazio 0-8
FINALE
Casale – Lazio 7-1
Lazio – Casale 0-2
Formazione del Casale: Gallina I, Maggiani, Scrivano, Rosa, Barbesino, Parodi, Caire, Mattea, Gallina II, Varese, Bertinotti
1914 – 15 (per la prima volta il campionato si gioca su due anni solari)
Alessandria nel girone A- Nord; Pro Vercelli, Casale e Novara nel girone C Nord con queste classifiche:
Girone A: Genoa 18, Alessandria 14, Andrea Doria 13, Savona 10, Acqui 3, Liguria 2
Girone C: Pro Vercelli 17, Casale 16, Novara 12, Nazionale Lombardia 11, Racing Libertas Milano 4, Savoia Milano 2
Il campionato viene interrotto durante la disputa dei gironi finali Nord e Sud, scudetto poi assegnato al Genoa in testa al girone Nord.
1919-20 Scudetto all’Inter
Il campionato cresce per il numero delle squadre partecipanti: 48 squadre al Nord, 20 al centro – sud.
Pro Vercelli, Casale, Alessandria e Novara si qualificano per le semifinali Nord con queste classifiche:
Girone A: Genoa 19, Pro Vercelli 14, Alessandria 9, Milan 9, Legnano 7, Venezia 2
Girone B: Juventus 17, US Milanese 15, Modena 9, Casale 8, Brescia 6, Padova 5
Girone C: Inter 16, Novara 13, Bologna 13, Torino 9, Andrea Doria 5, Enotria Goliardo Milano 4
L’Inter vincerà lo scudetto superando nella finale, giocata a Bologna, il Livorno per 3-2
1920-21 La Pro Vercelli ritorna campione d’Italia
Un campionato infinito: soltanto al Nord si disputano 13 gironi eliminatori. Le squadre maggiori protestano e si arriverà alla scissione del 1921-22.
Il Casale resta eliminato nel girone B piemontese : Pro Vercelli, Alessandria e Novara approdano alle semifinali Nord con queste classifiche:
Girone A: Bologna 10, Genoa 7, Novara 6, Milan 1
Girone B: Alessandria 8, Modena 8 (spareggio Alessandria – Modena 4-0), Andrea Doria 6, US Milanese 2
Girone C: Torino 8, Legnano 8 (Torino e Legnano poi rinunceranno alle finali) Padova 4, Mantova 4
Girone D: Pro Vercelli 10, US Torinese 9, Inter 3, Bentegodi Verona 3
Finali Nord:
Pro Vercelli – Alessandria 4-0
Pro Vercelli – Bologna 2-1
La Pro Vercelli conquisterà il titolo nella finale contro il Pisa 2 -1 nella partita giocata il 24 luglio 1921 a Torino
Formazione della Pro Vercelli: Curti, Rosetta, Bossola, Ara, Parodi, Perino, Ceria, Ardissone, Gay, Rampini II, Borello
1921-22 Pro Vercelli campione della CCI
L’ultimo scudetto vercellese arriva a metà con quello assegnato dalla FIGC alla Novese. E’ la stagione della scissione: le grandi del Nord si organizzarono in 2 gironi che potremmo definire d’èlite mentre al Sud anche la CCI fu costretta ad organizzarsi in gironi regionali.
Poi nell’estate del 1922, auspice l’ avv.Bozino presidente della Pro Vercelli, si a4rrivò a siglare la “pace di Brusnengo” e la Lega Nord si organizzò con un campionato di Prima Categoria su 3 gironi: in quell’estate scoppiò anche il già ricordato “caso Rosetta” e ci si cominciò ad avviare verso il girone unico. L’ultimo scudetto della Pro Vercelli aveva davvero segnato un cambio d’epoca.
Campionato CCI Lega Nord
Girone A: Pro Vercelli 38, Novara 30, Bologna 28, Juventus 24, Andrea Doria 23,Hellas Verona 22, Mantova 21, Milan 20, US Milanese 20, Livorno 19, Spezia 16, Vicenza 12.
Girone B: Genoa 37, Alessandria 28, Pisa 27, Modena 24, Casale 22, Legnano 22, Padova 21, Torino 20, Savona 18, Brescia 17, Venezia 17, Inter 11
Finale campionato:
Fortitudo Roma – Pro Vercelli 0-3
Pro Vercelli – Fortitudo Roma 5-2
Formazione della Pro Vercelli: Curti, Rosetta, Bossola, Milano IV, Parodi, Perino, Ceria, Ardissone, Gay, Rampini II, Borello
IL QUADRILATERO PIEMONTESE E LA NAZIONALE
L’esordio dei vercellesi
5 giocatori della Pro Vercelli esordirono assieme nella terza partita disputata dalla Nazionale, avversaria l’Ungheria il 6 gennaio 1911. Nelle prime due gare i vercellesi non erano stati utilizzati dalla Commissione Tecnica a causa della squalifica derivante dai “fattacci” conclusivi del campionato 1910. L’ingresso delle bianche casacche nella squadra che per la prima volta indossò nell’occasione la maglia azzurra consentì un sensibile progresso tecnico: il 26 maggio 1910 infatti l’Italia era stata sconfitta Budapest per 6-1. Questa volta la partita fu sì perduta ma con il minimo scarto.
Italia – Ungheria 0-1
rete: Schlosser
Italia: De Simoni (Unione Sportiva Milanese), Binaschi (Pro Vercelli), De Vecchi (Milan), Ara (Pro Vercelli), Milano I (Pro Vercelli), Leone (Pro Vercelli) Debernardi (Torino), Cevenini I (Milan) Berardo (Piemonte Torino), Rampini I (Pro Vercelli), Corna (Pro Vercelli)
Ungheria: Sipos, Foeldes, Revesz, Vago, Brody, Biro, Feher, Karoly (poi allenatore in Italia anche al Savona e alla Juventus), Korody, Schlosser, Szekany
arbitro: Goodley (Inghilterra)
Il casalese Barbesino esordisce alle Olimpiadi di Stoccolma nella prima vittoria esterna degli azzurri
Stoccolma 1 luglio 1912
Svezia – Italia 0-1
rete: Bontadini
Svezia: J.Boriesson, Bergstroem, Toernkvst, Wicksell, Frykman, Gustafsson, Myhberg, Svensson. E. Boriesson, Dalstrohem, Ansen
Italia: Campelli (Inter), De Vecchi (Milan), Valle (Pro Vercelli), Binaschi (Pro Vercelli), Milano I (Pro Vercelli), Leone (Pro Vercelli), Bontadini (Inter), Berardo (Pro Vercelli), Sardi (Andrea Doria), Barbesino (Casale), Mariani (Genoa) C.T. Vittorio Pozzo
arbitro Willing (Olanda)
Il primo alessandrino in Nazionale è stato Carcano, il futuro allenatore della Juve del “quinquennio 30-35”.
Torino 31 gennaio 1915 (ultima partita ufficiale dell’Italia in precedenza all’entrata in guerra)
Italia – Svizzera 3-1
reti: Cevenini I(2) Comte, Cevenini III rigore (altro primato: due fratelli giocano assieme in Nazionale e segnano i goal realizzati dalla squadra)
Italia: Trivellini (Brescia), Capra (Torino), De Vecchi (Genoa), Ara (Pro Vercelli), Carcano (Alessandria), Fossati (Inter, capitano dei nero-azzurri e della nazionale, caduto sul Carso), Berardo (Genoa), Cevenini III (Inter), Cevenini I (Inter), Santamaria (Genoa) Corna (Pro Vercelli)
Svizzera: Bieri, Duriaux, Fehlmann, Albicher, O. Nuemayer, Peterli II, Hohl, Comte, P. Wyss, Fischer, Brandli
arbitro Pasteur (Italia)
Olimpiadi di Anversa 1920: Reynaudi e Meneghetti primi novaresi in Nazionale nella prima partita dell’Italia contro un’avversaria africana
Gand 28 agosto 1920
Italia – Egitto 2-1
reti: Baloncieri, Dakl Osman, Brezzi
Egitto: Kamel Taha; El Sayed, Salam Hadl, Riad Shawky, Aly Fahmi, El Hassani, Gamil Osman, Tewlifik Abdullah, Aly Hassan, Hissein Hagazi, Sayed Abaza, Daki Osman
Italia: Giacone (Juventus), Bruna (Juventus), De Vecchi (Genoa), Reynaudi (Novara); Meneghetti (Novara), Lovati (Milan), Sardi (Genoa), Baloncieri (Alessandria), Brezzi (Genoa); Santamaria (Milan), Forlivesi (Modena)
arbitro: Putz (Belgio)
PIERINO PRATI: DUE PARTITE NEL MILAN, POI A SAVONA IN SERIE B
In pochi, anche tra la tifoseria rossonera, ricorderanno che Pierino Prati nella stagione 1966-67, quella della sua grande consacrazione a livello nazionale con la maglia del Savona in Serie B (bottino: 15 reti come Gilardoni), aveva iniziato il campionato disputando due partite in Serie A con il Milan, la squadra con la quale avrebbe poi toccato il massimo della sua carriera vincendo lo scudetto, la Coppa dei Campioni a suon di goal e quella Intercontinentale.
Un Milan di transizione quello edizione 1966-67 allenato da “Sandokan” Silvestri, tornato in rossonero con grandi aspettative, non rispettate dai risultati, dopo l’esperienza da giocatore aver portato in Serie A il Cagliari. Alla fine il “Diavolo” si dovette accontentare dell’ottavo posto.
Silvestri decise di lanciare subito il giovane Pierino, reduce da una brutta esperienza a Salerno, dove aveva patito un grave infortunio al perone, ma il ragazzo deluse alquanto: Silvestri lo mise da parte dopo due gare e, a novembre, concesse il nulla – osta per il trasferimento in prestito al Savona.
Il prestito costò alla società biancoblu , presieduta da Aldo Dapelo, la modica cifra di 10 milioni: lo stesso importo che Vado e Veloce avevano chiesto per i due “gioiellini” Lagasio e Vasconi, poi rimasti a languire tra i dilettanti nonostante le loro doti reclamassero un salto di qualità.
Prati arrivò così a Savona, circondato dallo scetticismo generale, assieme ad altri due rinforzi destinati all’attacco: Glauco Gilardoni e “Giullo” Spanio. Dapelo e Rabitti avevano dimenticato la difesa che, in particolare per il portiere, si rivelarono, non ci stancheremo di ripeterlo, il vero tallone d’Achille di quel Savona destinato alla “fatal Catania”.
La coppia Prati- Gilardoni però fece faville: 30 goal in due, equamente divisi, e secondo posto spartito nella classifica cannonieri alle spalle del “Corvo” sampdoriano Fulvio Francesconi.
Pur militando in Serie B Prati fu convocato nella nazionale under 21 esordendo in questa occasione:
Firenze 22 marzo 1967:
Italia Under 21 – Jugoslavia Under 21 2-1
Reti: Paganini, Petrini, autorete Grossetti
Italia: Tarabocchia (s.t. Zanier), Pasetti, Grossetti, Battisodo, Santarini, Parola, Paganini (Stevan, allora al Varese poi passato al Savona nella stagione 1967-68), Esposito, Prati (s.t. Petrini), Savoldi, Chiarugi
Jugoslavia: Lazov, Rajcic, Vasic, Kribernic, Jolic, Tagel (s.t. Pugel), Jancovic (s.t. Kostic) Djuric, Sabotic (s.t. Lukic) Antonievic, Kastic (s.t. Pasaric)
Arbitro: Francescon di Padova
Torniamo alle due partite giocate da Prati in quel campionato con il Milan: PRIMA GIORNATA Milan – Venezia 2-1Reti: Rivera, Mazzola II, Lodetti Milan: Mantovani, Noletti, Schnellinger, Rosato, Santin, Trapattoni, Lodetti, Rivera, Prati, Amarildo, Fortunato; all. Silvestri Venezia: Vincenzi, Tarantino, Mancin, Cappelli, Nanni, Spagni, Manfredini, Beretta, Mencacci, Mazzola II, Pochissimo;; all. SegatoArbitro: Di Tonno di Lecce QUARTA GIORNATA Napoli – Milan 3-2Reti: Orlando (2), Bianchi, Rivera (rigore); Amarildo Napoli: Bandoni, Nardin, Girardo, Ronzon, Panzanato, Bianchi, Canè, Juliano, Orlando, Sivori, Braca; all, Pesaola Milan: Mantovani, Noletti, Anquilletti, Rosato, Santin, Trapattoni, Lodetti, Rivera, Prati, Amarildo, Fortunato; all. Silvestri Arbitro: Francescon di Padova CLASSIFICA FINALE DELLA SERIE A 1966-67: Juventus 49, Inter 48 (il campionato della “papera” di Giuliano Sarti a Mantova, ultima giornata), Bologna 45, Napoli 44, Fiorentina 43, Cagliari 40, Torino 38, Milan 37, Mantova 34, Roma 33, Atalanta 31, Spal 29, Brescia 28, Lanerossi Vicenza 28, Lazio 27, Foggia 24, Venezia 17, Lecco 17. |
MOTTO E CHITTOLINA: DALLE TRAVERSINE ALL’ESORDIO IN SERIE B
Le due foto in alto testimoniano dei primi passi di due virgulti del vivaio vadese anni ’50 – ’60, quando le “Traversine” erano considerate l’Università del Calcio”, arrivati entrambi ad esordire in Serie B
Osvaldo Motto, forte difensore centrale, figura nell’immagine del grande gruppo della Rappresentativa Ligure che il 1° maggio 1961 nello scenario dello Stadio Flaminio di Roma (dove si era giocata pochi mesi prima la finale del torneo Olimpico di Calcio) aveva conteso il titolo del “Trofeo Zanetti” all’Emilia Romagna cedendo soltanto nella lotteria dei calci di rigore.
Franco Chittolina, ala guizzante dal goal facile, erede di una grande tradizione familiare con il padre Ferruccio Chittolina portiere di grande classe e mancato per un incidente di gioco mentre difendeva la porta del Vado e lo zio Romualdo Chittolina storico allenatore delle giovanili rossoblu.
La foto nella quale compaiono i due Chittolina è quella della squadra juniores del Vado stagione 1962 – 63. L’occasione è davvero storica : l’immagine fu scattata qualche minuto prima dell’inizio di Vado – Sampdoria finale del campionato juniores regionale. La Sampdoria allenata da Comini aveva appena vinto il torneo di Viareggio, massima competizione europea (adesso mondiale) per le squadre giovanili. Quel giorno finì 1-1 con reti di Giancarlo Salvi e Ivano Lagasio. Il Vado ebbe così accesso alla fase finale nazionale per la categoria dilettanti, arrivando alla semifinale e restando eliminato dopo una gara dal finale contestatissimo (Casale: Pro Firenze – Vado 1-0).
Oggi riportiamo i tabellini dell’esordio in Serie B dei due protagonisti: Motto con la maglia del Monza e Chittolina con quella del Catanzaro.
SERIE B 1962 – 63 38a giornata
Domenica 16 giugno 1963
Alessandria – Monza 3-0
reti: Vitali, Fara, Bettini
Alessandria: Nobili, Melideo, Tenente, Migliavacca, Bassi, Giacomazzi, Vanara, Vitali, Colondri, Fara, Bettini
Monza: Rigamonti, Ostermann, Gianesello, Ferrero, Motto, Stefanini, Tribuzio, Dal Molin, Traspedini, Campagnoli, Baruffi
arbitro: Monti di Ancona
SERIE B 34a giornata
22 maggio 1966
Catanzaro – Modena 0-0
Catanzaro: Provasi, Marini, Lorenzini, Maccaccaro, Tonani, Sardei, Bonfada, Marchioro, Bui, Gasparini, Chittolina all. Ballacci
Modena: Colombo, Cattani, Barucco, Aguzzoli, Borsari, Zani, Damiani, Merighi, Olivero Conti, Toro, De Robertis all. Remondini
arbitro: Camozzi di Ascoli Piceno.
DA PRATI A FALCONE TRA SERIE A E SERIE B PASSANDO PER SAVONA
LE 4 VITTORE IMPOSSIBILI DI MONTEVARCHI, MATERA, CAVESE E SPEZIA
L’unico Matera in Serie B: Aprile, Raimondi, Imborgia, Morello, Bussalino. accosciati: Gambini, Generoso, Casiraghi, Florio, De Canio
A volte il calcio,a differenza della politica, diventa “l’arte dell’impossibile” e si decretino risultati alla vigilia giudicati del tutto velleitari da chi si era peritato di pronosticarli.
Al tempo del Totocalcio si trattava degli esiti di partite che determinavano le grandi vincite, quelle di cui per settimane si favoleggiava al bar.
In questa occasione ricordiamo soltanto quattro eventi di questo genere ma davvero clamorosi che coinvolsero quattro “grandi” cogliendole in un momento di particolare fragilità, tra Serie C e Serie B.
Ricordiamo allora la vittoria dell’Aquila Montevarchi a Marassi avversario il Genoa nel corso dell’indimenticabile “campionatissimo” di Serie C girone B, stagione 1970-71, con cinque ligure allo start e alla fine il faticoso ritorno del Grifone in Serie B; la sconfitta casalinga subita dalla Sampdoria ad opera del Matera nel campionato di Serie B 1979-80, unica stagione disputata dalla squadra lucana in Serie B; il trionfo della Cavese addirittara a San Siro avversario il Milan, nel campionato di Serie B 1982-83; la vittoria dello Spezia a Torino contro la Juventus nell’ultima giornata del campionato cadetto 2006-2007 mentre i bianconeri del dopo-Calciopoli stavano tornando in Serie A e gli aquilotti (tramite successivo spareggio) riuscirono a mantenere il loro posto in B.
Ecco di seguito i 4 tabellini
8 novembre 1970
Nona giornata Campionato Serie C girone B
Genoa – Aquila Montevarchi 0-1
rete: Bencini
Genoa; Lonardi, Bittolo, Ferrari, Derlin (dal 62′ Rossetti) Benini, Turone, Perotti, Maselli, Balestrieri, Piccioni, Speggiorin all. Silvestri
Aquila Montevarchi: Cabella, Notari, Bruni, Picciafuoco, Pellini, Bacchi, Faccincani, Bencini, Mattei, Scotto, Zavagli (dal 60′ Lucherini)
arbitro Casarin di Milano
Il campionato terminò con questa classifica: Genoa 56, Spal 54, Sambenedettese 47, Ascoli 44, Rimini 43, Lucchese 42, Prato 41, Maceratese 39, Spezia 37, Viareggio 37, Entella 36, Imperia 35, Empoli 34, Olbia 34, Savona 34, Anconitana 33, Imola 33, Aquila Montevarchi 32, Torres 27, Ravenna 22.
18 novembre 1979
Decima giornata campionato di Serie B
Sampdoria – Matera 0-1
rete: Raffaele
Sampdoria: Garella, Logozzo, Ferroni, Piacenti, Talami, Pezzella, Caccia (Redomi dal 74′), Orlandi, De Giorgis, Genzano, Chiorri all. Toneatto
Matera: Casiraghi, Gambini, Raimondi, Bussalino (dal 54′ Raffaele), Beretta, Peragine, Oliva, Florio, De Lorentiis, Picat-Re, Pini all. Di Benedetto
arbitro: Mattei di Macerata
Classifica finale: Como 48, Pistoiese 46, Brescia 45, Cesena 43, Vicenza 42, Monza 42, Sampdoria 41, Spal 39, Atalanta 38, Palermo 38, Genoa 38, Bari 38, Verona 37, Pisa 36, Lecce 36, Taranto 35, Sambenedettese 34, Ternana 31, Parma 27, Matera 26.
7 novembre 1982
Nona giornata campionato di Serie B
Milan – Cavese 1-2
reti: Jordan, Tivelli, Di Michele
Milan: Piotti, Icardi, Evani, Pasinato, Tassotti, Franco Baresi, Cuoghi, Incocciati, Battistini, Jordan, Verza (Romano dall’82’) Serena all. Castagner
Cavese: Paleari, Gregorio, Pidone, Bitetto, Guida, Guerini, Cupini, Piangerelli, Di Michele (88’Bilardi) Pavone, Tivelli (84’Puzone) all. Santin
arbitro: Falzier di Treviso
Classifica finale: Milan 54, Lazio 46, Catania 45, Cremonese 45, Como 45, Cavese 42, Monza 38, Atalanta 37, Sambenedettese 37, Varese 37, Perugia 36, Arezzo 36, Campobasso 36, Pistoiese 34, Palermo 34, Lecce 34, Reggiana 32, Bologna 32, Foggia e Bari 30.
10 giugno 2007
XXXXII giornata Campionato Serie B
Juventus – Spezia 2-3
reti: Pecorari, Trezeguet, Guidetti, Bianco, Padoin.
Juventus: Mirante, Zebina, Piccolo (dal 46′ Deceglie), Boumsong, Balzaretti, Birindelli (Bianco dal 46′), Giannichedda, Venitucci, Trezeguet (dal 71′ Boijnov), Del Piero all. Dechamps
Spezia: Santoni, Giuliano, Pecorari, Fusco (dal 51’Scarlato), Nicola, Padoin, Confalone, Saverino, Gorzegno (dal 65′ Guzman), Guidetti, Colombo (dal 71’Varricchio) all. Soda
arbitro: Brighi di Cesena
Classifica finale: Juventus 85, Napoli 79, Genoa 78, Piacenza 68, Rimini 67, Brescia 67, Bologna 65, Mantova 64, Lecce 58, Albinoleffe 53, Vicenza 50, Frosinone 50, Treviso 50, Bari 50, Cesena, 49, Modena 49, Triestina 48, Verona 48, Spezia 46, Arezzo 45, Crotone 34, Pescara 32.
ADDIO A GEGE’ CAPRARO SICULO-SAVONESE DALLA GRANDE GENEROSITA’ (in campo e fuori)
A Bordighera, dove si era trasferito da molto tempo per gestire una tabaccheria, è mancato Gegè Capraro: ala sinistra veloce, sempre in movimento, dal gran tiro.
Detta così sembra soltanto il ricordo di un bravo giocatore di calcio: ma Gegè era qualcosa di più, un caro amico generoso sul campo e fuori dal campo, dalla simpatia innata un vero esempio di perfetta integrazione tra il suo mondo d’origine e il nostro.
Lo avevo conosciuto il giorno dell’Epifania del 1962: mattina freddissima, alle 8,30 in programma alla Valletta la partita di campionato juniores Priamar – Villetta.
All’altezza della chiesa di San Michele mi ferma un ragazzo tutto intabarrato, con una sciarpa a coprire il viso, tremante dal freddo che in dialetto (il suo) mi chiede: “Dove fusse il campo della Valletta?”.
Di rimando “Perché cerchi il campo della Valletta?”. risposta: “Perchè dovessi giocare una partita con la squadra della Villetta”, “Allora vieni ti accompagno io, giocheremo contro”.
Gegè era appena arrivato dalla Sicilia avendo trovato lavoro tramite un suo zio presso la Servettaz -Basevi in via di trasferimento in via Stalingrado: quel suo zio gli aveva trovato anche una squadra dove continuare a giocare.
La partita, in verità, finì 3-0 per la Priamar ma Gegè si mise subito in luce e in breve tempo divenne una colonna della Villetta e, abitando in via XX Settembre, anche un grande amico per tutti noi della zona frequentando i due bar di riferimento: Livio e Treviso.
Ingaggiato da Emilio Pacini per i tornei estivi diventò una colonna del Bar Treviso, che poi avrebbe tentato con successo la strada dei tornei federali.
Passato dalla Villetta alla Nolese si ambientò immeditamente nella cittadina dell’antica Repubblica disputando in bianco rosso molti campionati tra Promozione e Prima Categoria.
A Noli aveva trovato anche la compagna della sua vita e si erano trasferiti a Bordighera dove avevano colto l’occasione di insediarsi in maniera molto favorevole.
Suo fratello Filippo ci ha comunicato la triste notizia: Gegè ci ha lasciato ma il patrimonio di umanità e di simpatia oltre alle sue volate sull’out sinistro non lo dimenticheremo.