L’ULTIMO CAMPIONATO (STAGIONE 1958-59) DELLA TRIESTINA IN SERIE A

La Triestina nella stagione 1958-59, l’ultima volta in Serie A
L’Unione “rossoalabardata”, rappresentante dell’italianità di Trieste (“Vola colomba bianca, vola, diglielo tu che tornerò…”, cantava Nilla Pizzi al Festival di Sanremo del 1952: evidenti nel testo i riferimenti all’agognato ritorno della città giuliana all’Italia, fino al 1954 amministrata dagli angloamericani), nel calcio del nostro Paese ha rappresentato (almeno fin qui) il suo ultimo campionato di Serie A nella stagione 1958-59. All’inizio del torneo di Serie A a girone unico avvenuto con la stagione 1929-30 fino a quella 1956-57 la Triestina aveva partecipato ininterrottamente al campionato di vertice stabilendo un record per le cosiddette “provinciali”: adesso è rimasta l’Inter a non essere mai caduta in Serie B, ma fino a quel momento sembrava impossibile che le cosiddette “grandi” potessero scendere nella categoria cadetta.La Triestina aveva resistito assieme alle grandi corazzate metropolitano per un periodo davvero lungo, sfornando anche giocatori di grandissimo prestigio arrivati in Nazionale e in almeno due casi quelli di Pasinati e Colaussi laureatisi campioni del mondo con l’Italia di Pozzo nell’edizione del 1938.In verità a tenere così a lungo la Triestina in Serie A aveva contribuito anche la questione dell’italianità: nel 1929-30 per ammettere i giuliani l’organico della massima divisione fu fatto salire da 16 a 18 squadre; nel 1946 – 47 classificatasi all’ultimo posto al termine di un torneo molto travagliato anche dal punto di vista logistico la Triestina fu ripescata proprio in ragione della “rappresentanza nazionale” attribuita alla società, nel momento di grande caos determinato dalla conclusione della guerra mondiale con l’amministrazione alleata e le pressioni jugoslave in funzione dell’annessione della Città (in quel periodo, tanto per far comprendere meglio la situazione, la Ponziana disputava il campionato jugoslavo).La Triestina resse così la Serie A fino alla stagione 1956 – 57 retrocedendo dopo un drammatico duello con l’Atalanta.Nella stagione successiva i rossoalabardati recuperarono il posto nella massima divisione lanciando anche un altro giocatore, Gianfranco Petris tra i pochi ad indossare la maglia azzurra giocando il campionato tra i cadetti.Il campionato 1958 – 59 registrò il declino definitivo con la nuova retrocessione a fianco del Torino (in quello sfortunato campionato eccezionalmente sponsorizzato Talmone): la squadra guidata dall’ex-portiere campione del mondo Olivieri (poi sostituito da Memo Trevisan alla 18a giornata) concluse il torneo all’ultimo posto alla pari con i granata (le retrocessioni erano due). Il campionato lo vincerà il Milan: tra i pali Lorenzo Buffon (futuro marito di Edy Campagnoli, diventato personaggio della tv come valletta di Mike Bongiorno in Lascia o raddoppia?); Cesare Maldini (papà di Paolo, grande terzino rossonero e della nazionale, oggi direttore sportivo sel Milan), Beraldo, Fontana e Salvadore perni della difesa; Occhetta (futuro allenatore del Savona tra Serie B e Serie C), Galli e Schiaffino a centrocampo; Danova, Altafini e Grillo di punta. Questa la classifica finale: Milan 52, Fiorentina 49, Inter 46, Juventus 42, Sampdoria 38, Roma 35, Lanerossi Vicenza 34, Padova 34, Napoli 34, Bologna 31, Bari 30, Genoa 30, Lazio 30, Alessandria 28, Udinese 27, Spal 26, Triestina 23, Torino 23. Da ricordare il livello altissimo delle cosiddette “giacchette nere”, allora si definivano così, le divise colorate erano di là da venire, capitanate dal mitico Concetto Lo Bello di Siracusa: citiamo Campanati di Milano, Liverani e Adami di Roma, Jonni di Macerata, Bonetto di Torino, Guarnaschelli di Pavia, Rebuffo di Venezia.Questo il dettaglio con i tabellini delle 34 partite giocate dai giuliani

PRIMA GIORNATA

Milan – Triestina 2-0

reti: Galli rigore, Grillo

Milan: Buffon, Maldini, Beraldo, Fontana, Salvadore, Occhetta, Danova, Galli, Altafini, Schiaffino, Grillo

Triestina: Bandini, Tulissi, Brach, Rimbaldo, Bernardin, Degrassi, Szoke, Tortul, Massei, Cazzaniga, Santelli

arbitro Marangio

SECONDA GIORNATA

Triestina – Spal 0-1

rete: Broccini rigore

Triestina: Bandini, Brunazzi, Brach, Rimbaldo, Bernardin, Degrassi, Szoke, Tortul, Massei, Cazzaniga, Santelli

Spal: Maietti, Malatrasi, Lucchi, Gasperi, Ferraro, Dal Pos, Vitali, Pandolfini, Orlando, Broccini, Morbello

arbitro Bonetto di Torino

TERZA GIORNATA

Roma- Triestina 1-0

rete: Pestrin

Roma: Panetti, Losi, Corsini, David, Stucchi, Zaglio, Ghiggia, Lojodice, Da Costa, Pestrin, Selmonsson

Triestina: Bandini, Brach, Simoni, Petagna, Merkuza, Rimbaldo, Rigonat, Tortul, Massei, Szoke, Santelli

arbitro Rebuffo di Venezia

QUARTA GIORNATA

Triestina – Fiorentina 1-3

reti: Montuori, Greatti, autorete Castelletti, Hamrin

Triestina: Bandini, Brach, Brunazzi, Petagna, Bernardin, Rimbaldo, Szoke, Tortul, Massei, Degrassi, Santelli

Fiorentina: Giuliano Sarti, Robotti, Castelletti, Chiappella, Cervato, Orzan, Hamrin, Carpanesi, Montuori, Segato, Greatti

arbitro Orlandini di Roma

QUINTA GIORNATA

Torino – Triestina 1-0

rete. Armano

Torino: Vieri, Tarabbia, Cancian, Bonifaci, Ganzer, Marchi, Armano, Arce, Virgili, Mazzero, Cella

Triestina: Bandini, Brach, Brunazzi, Tulissi, Bernardin, Degrassi, Rigonat, Massei, Comisso, Rimbaldo, Santelli

arbitro Campanati di Milano

SESTA GIORNATA

Triestina – Udinese 1-1

reti: Santelli, Giacomini

Triestina: Bandini, Tulissi, Brach, Merkuza, Bernardin, Degrassi, Tortul, Massei, Comisso, Rimbaldo, Santelli

Udinese: Romano, Baccari, Valenti, Sassi, Gon, Piquè, Pentrelli, Sentimenti V, Bettini, Giacomini, Fontanesi

arbitro Butti

SETTIMA GIORNATA

Genoa – Triestina 1-1

reti: Magnini, Massei

Genoa: Ghezzi, Magnini, Cuttica, Leopardi, Carlini, Delfino, Frignani, Dal Monte, Maccacaro, Pantaleoni, Barison

Triestina: Rumich, Tulissi, Brach, Rimbaldo, Bernardin, Degrassi, Tortul, Szoke, Massei, Comisso, Santelli

arbitro Perego

OTTAVA GIORNATA

Bologna – Triestina 0-2

reti: Tortul rigore, Santelli

Bologna: Santarelli, Rota, Pavinato, Fogli, Greco, Pilmark, Pascutti, Randon, Pivatelli, Vukas, Bonafin

Triestina: Rumich, Brunazzi, Brach, Tulissi, Bernardin, Degrassi, Tortul, Szoke, Rigonat, Rimbaldo, Santelli

arbitro Grillo

NONA GIORNATATriestina – Lazio 3-0reti: Szoke, Bresolin(2)Triestina: Rumich, Brunazzi, Brach, Tulissi, Bernardin, Degrassi, Tortul, Szoke, Bresolin, Rimbaldo, SantelliLazio: Lovati, Lo Buono, Del Gratta, Carradori, Janich, Pozzan, Bravi, Tagnin, Tozzi, Costariol, Bizzarriarbitro Liverani di TorinoDECIMA GIORNATAAlessandria – Triestina 4-3reti: Rimbaldo, Vonlanthen (2), Tacchi, Santelli (2), Dorigo rigoreAlessandria: Notarnicola,Nardi, Boniardi, Pistorello, Pedroni, Girardo, Lorenzi, Manenti, Vonlanthen, Dorigo, TacchiTriestina: Rumich, Brunazzi, Brach, Tulissi, Bernardin, Degrassi, Tortul, Szoke, Bresolin, Rimbaldo, Santelliarbitro: Guarnaschelli di PaviaUNDICESIMA GIORNATATriestina – Napoli 0-0Triestina: Rumich, Brunazzi, Brach, Tulissi, Bernardin, Degrassi, Massei, Szoke, Bresolin, Rimbaldo, SantelliNapoli: Bugatti, Comaschi, Greco II, Morin, Costantini, Posio, Brugola, Di Giacomo, Vinicio, Pesaola, Del Vecchioarbitro: Adami di RomaDODICESIMA GIORNATATriestina – Inter 1-1reti: Angelillo, SantelliTriestina: Bandini, Brunazzi, Brach, Tulissi, Bernardin, Degrassi, Tortul, Szoke, Bresolin, Clemente, SantelliInter: Matteucci, Fongaro, Guarneri, Masiero, Cardarelli, Bolchi, Rovatti, Firmani, Angelillo, Lindskog, Corsoarbitro Jonni di MacerataTREDICESIMA GIORNATASampdoria – Triestina 2-0reti: Ocwirk, CucchiaroniSampdoria: Bardelli, Vincenzi, Benito Sarti, Delfino, Bernasconi, Vicini, Mora, Ockwirk, Milani, Recagno, CucchiaroniTriestina: Rumich, Brunazzi, Brach, Tulissi, Bernardin, Degrassi, Tortul, Szoke, Bresolin, Rimbaldo, Santelliarbitro De MagistrisQUATTORDICESIMA GIORNATATriestina – Bari 0-0Triestina: Rumich, Brunazzi, Brach,Tulissi, Bernardin, Degrassi, Rigonat, Szoke, Bresolin, Cazzaniga, SantelliBari: Magnanini, Gariboldi, Mupo, Mazzoni, Seghedoni, Cappa, De Robertis, Rebizzi, Erba, Raul Conti, Cicognaarbitro Orlandini di RomaQUINDICESIMA GIORNATATriestina -Juventus 0-3reti: Nicolè(3)Triestina: Rumich, Brunazzi, Brach, Tulissi, Bernardin, Degrassi, Comisso, Tortul, Bresolin, Szoke, SantelliJuventus: Vavassori, Corradi, Garzena, Emoli, Charles, Colombo, Stacchini, Boniperti, Nicolè, Sivori, Stivanelloarbitro: Jonni di MacerataSEDICESIMA GIORNATALanerossi Vicenza – Triestina 5-4reti: Savoini (2), Cappellaro(3), Del Negro (2), Tortul, BresolinLanerossi Vicenza: Bazzoni, Burelli, Capucci, Dell’Innocenti, Lancioni,De Marchi, Olivero Conti, Agnoletto, Cappellaro, Campana, SavoiniTriestina: Bandini, Brunazzi, Brach, Rimbaldo, Bernardin, Degrassi, Cazzaniga, Szoke, Bresolin, Tortul, Del Negroarbitro Moriconi di RomaDICIASSETTESIMA GIORNATATriestina – Padova 2-4reti: Rosa, Mariani, autorete Brach, Del Negro, Tortul, BrighentiTriestina: Rumich, Brunazzi, Brach, Tulissi, Bernardin, Degrassi, Cazzaniga, Szoke, Bresolin, Tortul, Del NegroPadova: Pin, Blason, Scagnellato, Secco, Zannier, Moro, Mariani, Rosa, Brighenti, Celio, Zerlinarbitro Orlandini di Roma

VENTINOVESIMA GIORNATA

Inter – Triestina 1-0

rete: Lindskog

Inter: Matteucci, Fongaro, Guarneri, Invernizzi, Tagliavini, Arcadio Venturi, Bicicli, Angelillo, Firmani, Lindskog, Skoglund

Triestina. Rumich, Tulissi, Brach, Merkuza, Bernardin, Rimbaldo, Rigonat, Szoke, Clemente, Tortul, Santelli

arbitro Famulari

TRENTESIMA GIORNATA

Triestina – Sampdoria 1-2

reti: Cucchiaroni, Mora, Santelli

Triestina: Rumich, Tulissi, Brach, Rimbaldo, Merkuza, Degrassi, Santelli, Tortul, Bresolin, Massei, Del Negro

Sampdoria: Bardelli, Vincenzi, Marocchi, Bergamaschi, Bernasconi, Delfino, Mora, Grabesu, Milani, Vicini, Cucchiaroni

arbitro Orlandini di Roma

TRENTUNESIMA GIORNATA

Bari – Triestina 0-0

Bari: Magnanini, Romano, Mupo, Mazzoni, Seghedoni, Cappa, De Robertis, Catalano, Erba, Raul Conti, Baccalini

Triestina: Bandini, Tulissi, Brach, Szoke, Bernardin, Rimbaldo, Tortul, Massei, Bresolin, Rigonat, Santelli

arbitro Campanati di Milano

TRENTADUESIMA GIORNATA

Juventus – Triestina 4-0

reti: Sivori, Charles, Stivanello, Stacchini

Juventus: Mattrel, Corradi, Garzena, Emoli, Castano, Leoncini, Stacchini, Colombo, Charles, Sivori, Stivanello

Triestina: Bandini, Tulissi, Brach, Szoke, Bernardin, Rimbaldo, Tortul, Massei, Bresolin, Rigonat, Santelli

arbitro Grignani di Milano

TRENTATREESIMA GIORNATA

Triestina – Lanerossi Vicenza 0-0

Triestina: Bandini, Tulissi, Merkuza, Puja, Bernardin, Degrassi, Bresolin, Rigonat, Clemente, Tortul, Santelli

Lanerossi Vicenza: Bazzoni, Burelli, Baston, Bottazzi, Zoppelletto, Fabris, Agnoletto, Menti, Cappellaro, Campana, Savoini

arbitro Jonni di Macerata

TRENTAQUATTRESIMA GIORNATA

Padova – Triestina 2-2

reti: Brighenti (2), Santelli (2)

Padova: Pin, Blason, Scagnellato, Pison, Zannier, Moro, Galtarossa, Luosi, Brighenti, Celio, Vomiero

Triestina: Bandini, Tulissi, Brach, Puja, Merkuza, Degrassi, Auber, Cazzaniga, Bresolin, Rigonat, Santelli

arbitro Butti.

QUANDO IL LANEROSSI ALL’ESORDIO IN SERIE A FERMO’ JUVE E LAZIO

L’interesse dell’industria verso il calcio è sempre stato molto intenso. Del resto i pionieri del gioco molto spesso erano inglesi venuti in Italia per insegnare il funzionamento di macchine industriali inventate nelle isole britanniche e poi esportate, con i loro tecnici, nel Continente.
Il rapporto industria/calcio esplose poi negli anni ’20 sull’esempio dato da Agnelli che nel 1923 assunse la presidenza della Juventus inaugurandola con il “colpo di mercato” di Rosetta prelevato dalla Pro Vercelli per la somma (in allora esorbitante) di 50.000 lire.

Negli anni ’30 la relazione si intensificò con l’avvento del Dopolavoro e le squadre frutto di filiazione con imprese industriali si moltiplicarono: da ricordare che nell’Alfa Romeo si mise in luce Valentino Mazzola (Serie C) e nella Fiat esordì Carlo Parola (sempre in terza serie), tanto per fare degli esempi illustri.
Durante la guerra si ebbero poi i primi abbinamenti: Torino – Fiat, Cisitalia – Juventus (una fabbrica d’auto di proprietà di Dusio, in quel momento presidente bianconero; gli Agnelli, in questo caso l’Avvocato, ovvero Gianni Agnelli, tornarono alla guida della società dopo la Liberazione). Lo scopo di quegli abbinamenti era quello di far ottenere ai giocatori l’esenzione dalla chiamata alle armi perché impegnati in aziende indispensabili allo sforzo bellico (per la stessa ragione lo Spezia fu abbinato ai Vigili del Fuoco, vincendo con quella sigla il campionato di guerra Alta Italia 1943-44).Negli anni ’50 – ’60 si tornò all’abbinamento: sorsero così lo Zenith Modena, l’Ozo Mantova ( con la piccola O disegnata sulla maglia i virgiliani salirono dalla IV Serie alla Serie A in 5 stagioni), il Simmenthal Monza, la Sarom Ravenna, e (per una sola, disgraziata stagione con la prima retrocessione in Serie B) il Talmone Torino.
I due abbinamenti che durarono più a lungo e che sono rimasti nella storia sono stati però quelli che interessarono due industrie laniere venete: Lanerossi Vicenza e Marzotto Valdagno.Il connubio tra Lanerossi e Vicenza è rimasto talmente nella storia che recentemente i biancorossi hanno ripristinato la R annodata come simbolo da esibire sulla maglia, nonostante che la denominazione sociale sia ritornata semplicemente Vicenza ormai da molti anni.
In realtà la Lanerossi rappresentava, appunto fin dagli anni ’30, la denominazione della squadra dopolavoristica di Schio.Con il campionato 1953-54 in Serie B si ebbe la fusione e nella stagione successiva fu riconquistata la Serie A che dai monti Berici mancava dal campionato 1947-48: da ricordare che tra i pali dei biancorossi era arrivato nientemeno che Sentimenti IV, sicuramente il più illustre dei giocatori schierati dalla squadra vicentina.
Nelle fila vicentine anche un giovanissimo Azeglio Vicini, futuro CT della Nazionale ai mondiali delle “notti magiche” di Italia ’90.
La stagione dell’esordio si chiuse con il dodicesimo posto alla pari con la Juventus e con la soddisfazione di aver battuto i bianconeri (una pessima stagione con in campo il portiere Viola, Garzena, Emoli, Boniperti e Praest), la Lazio e la Sampdoria di Bernasconi, Ronzon, Firmani e Tortul.
Tra le mura amiche riuscì a fermare (1-1) forse la più bella Fiorentina della storia (questo l’undici che fece sognare la curva Fiesole e non solo: Giuliano Sarti, Magnini, Cervato, Orzan, Rosetta, Segato, Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, Prini) che poi vinse il campionato con dodici punti di vantaggio sul Milan di Schiaffino, Nordhal e Liedholm. 
 Da ricordare, però, che in quelle stagioni il Lanerossi Vicenza vantava il miglior settore giovanile d’Italia aggiudicandosi per due tornei consecutivi la “Coppa Carnevale di Viareggio”, tra le massime competizioni a livello internazionale per squadre juniores.
Di seguito, allora, i tabellini del primo campionato di Serie A giocato dal Vicenza abbinato a Lanerossi (era la prima volta per una squadra sponsorizzata nella massima divisione; poi ci sarà la già ricordata esperienza del Talmone Torino mentre l’Ozo lascerà la sponsorizzazione del Mantova proprio al momento della promozione in Serie A).In panchina quel Lanerossi Vicenza fu allenato all’inizio dall’ungherese Bela Gutmann, poi subentrarono Andreoli e Menti.
La classifica finale è quella del primo scudetto dei gigliati: Fiorentina 53, Milan 41, Inter 39, Lazio 39, Bologna 37, Sampdoria 35, Roma 35, Padova 34, Spal 33, Genoa 33, Torino 33, Juventus 33, Lanerossi Vicenza 33, Napoli 32, Atalanta 31, Triestina 30, Novara 26, Pro Patria 15

PRIMA GIORNATA

Roma – Lanerossi Vicenza 4-1

reti: Nyers (2, 1 rigore), Da Costa, Murolo (il brasiliano risulta così il primo marcatore nella storia del Lanerossi Vicenza in Serie A), Galli

Roma: Panetti, Eliani, Giuliano, Bortoletto, Cardarelli, Arcadio Venturi, Ghiggia, Da Costa, Galli, Pandolfini, Nyers

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Manente, Bonci, Lancioni, Miglioli, Hofling, David, Campana, Murolo, Motta. Da notare che David e Campana facevano parte della già citata squadra juniores per due volte trionfatrice a Viareggio

arbitro Marchese di Napoli

SECONDA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Inter 0-2

reti: Campagnoli (2)

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, Bonci, Lancioni, Miglioli, David, Murolo, Campana, Vicini, Motta

Inter: Ghezzi, Fongaro, Giacomazzi, Masiero, Ferrario, Nesti, Armano, Celio, Lorenzi, Skoglund, Campagnoli

arbitro Bonetto di Torino

TERZA GIORNATA

Sampdoria – Lanerossi Vicenza 1-3 (prima vittoria in assoluto e prima vittoria in trasferta del Lanerossi in Serie A)

reti: Hofling, Murolo, Motta, Mari

Sampdoria: Pin, Farina, Agostinelli, Mari, Bernasconi, Chiappin, Olivero Conti, Ronzon, Firmani, Tortul, Arrigoni

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, Bonci, Lancioni, Miglioli, Manente, Murolo, Hofling, Vicini, Motta

arbitro Perego

QUARTA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Padova 0-0

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, Bonci, Lancioni, Miglioli, Manente, Campana, Hofling, Vicini, Motta

Padova: Casari, Blason, Scagnellato, Moro, Azzini, Mori, Agnoletto, Pison, Bonistalli, Chiumento, Stivanello

arbitro Piemonte di Monfalcone

QUINTA GIORNATA

Torino – Lanerossi Vicenza 0-0

Torino: Rigamonti, Grava, Cuscela, Bearzot, Grosso, Moltrasio, Cazzaniga, Buthz, Pellis, Bacci, Bertoloni

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Manzardo, Manente, Hofling, Murolo, Motta

arbitro Grillo

SESTA GIORNATA

Lazio – Lanerossi Vicenza 1-3

reti: Murolo (2), Manente, Vivolo

Lazio: Lovati, Molino, Di Veroli, Fuin, Giovannini, Villa, Muccinelli, Burini, Bettini, Selmonsson, Vivolo

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Manzardo, Manente, Hofling, Murolo, Motta

arbitro. Ferrari di Milano

SETTIMA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Fiorentina 1-1

reti: Prini, Murolo

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Manzardo, Manente, Hofling, Murolo, Motta

Fiorentina: Giuliano Sarti, Magnini, Cervato, Orzan, Rosetta, Segato, Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, Prini

arbitro Orlandini di Roma

OTTAVA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Novara 0-0

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Motta, Manente, Hofling, Murolo, Miglioli

Novara: Corghi, Pombia, De Togni, Feccia, De Giovanni, Baira, Marzani, Eidefijall, Arce, Broneè, Savioni

arbitro Guarnaschelli di Pavia

NONA GIORNATA

Milan-Lanerossi Vicenza 0-0

Milan: Buffon, Beraldo, Zagatti, Liedholm, Ganzer, Bergamaschi, Frignani, Dal Monte, Nordhal, Schiaffino, Valli

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Campana, Manente, Hofling, Murolo, Miglioli

arbitro Bonetto di Torino

DECIMA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Genoa 2-1 (prima vittoria in casa del Lanerossi Vicenza in Serie A)

reti: Miglioli, Corso, Manente

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Motta, Manente, Campana, Murolo, Miglioli

Genoa: Gandolfi, Cardoni, De Angelis, Larsen, Carlini, Delfino, Frizzi, Pistrin, Corso, Gren, Carapellese

arbitro Marchetti

UNDICESIMA GIORNATA
Lanerossi Vicenza – Spal 2-0

reti: Murolo (2)

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Boscolo, Murolo, Campana, Miglioli, Motta

Spal: Persico, Delfrati, Viney, Morin, Ferraro, Lucchi, Dido, Lofgren, Macor, Di Giacomo, Novalli

arbitro Bonetto di Torino

DODICESIMA GIORNATA

Pro Patria – Lanerossi Vicenza 0-1

rete. Boscolo

Pro Patria: Longoni, Toros, Colombo, Gimona, Cattani, Frascoli, La Rosa, Pantaleoni, Vicariotto, Borsani, Cacciavillani

Lanerossi Vicenza: Luison, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Boscolo, Manente, Murolo, Miglioli, Motta

arbitro Marchese di Napoli

TREDICESIMA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Bologna 2-3

reti: Pozzan, Valentinuzzi, Pascutti, Boscolo, Murolo

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Boscolo, Murolo, Campana, Miglioli, Motta

Bologna: Giorcelli, Rota, Ballacci, Pilmark, Greco I, Randon, Valentinuzzi, Bonifaci, Pivatelli, Pozzan, Pascutti

arbitro Marchetti

QUATTORDICESIMA GIORNATA

Atalanta – Lanerossi Vicenza 3-0

reti: Brugola (2), Bassetto

Atalanta: Galbiati, Cattozzo, Corsini, Annovazzi, Zannier, Angeleri, Longoni, Garcia, Rozzoni, Bassetto, Brugola

Lanerossi Vicenza: Luison, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Boscolo, Manente, Campana, Murolo, Motta

arbitro Moriconi di Roma

QUINDICESIMA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Napoli 0-0

Lanerossi Vicenza: Luison, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Bonci, Boscolo, Murolo, Menti, Miglioli, Motta

Napoli: Bugatti, Comaschi, Posio, Granata, Tre Re, Castelli, Vitali, Vinicio, Jeppson, Ciccarelli, Pesaola

arbitro Bernardi di Bologna

SEDICESIMA GIORNATA

Juventus – Lanerossi Vicenza 0-0

Juventus: Viola, Corradi, Garzena, Emoli, Nay, Oppezzo, Colella, Montico, Boniperti, Vairo, Praest

Lanerossi Vicenza: Luison, Manente, Pavinato, David, Lancioni, Bonci, Boscolo, Miglioli, Hofling, Vicini, Motta

arbitro Campanati di Milano

DICIASSETTESIMA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Triestina 1-1

reti: Dorigo, Miglioli

Lanerossi Vicenza: Luison, Manente, Pavinato, Bonci, Lancioni, Miglioli, Boscolo, Murolo, Campana, Vicini, Motta

Triestina: Soldan, Meggiolaro, Claut, Petagna, Bernardin, Fontana, Lucentini, Zaro, Brighenti, Dorigo, Passarin

arbitro Righi di Milano

DICIOTTESIMA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Roma 2-0

reti: Boscolo (2)

Lanerossi Vicenza: Luison, Manente, Pavinato, David, Lancioni, Bonci, Boscolo, Miglioli, Campana, Vicini, Motta

Roma: Panetti, Eliani, Losi, Giuliano, Stucchi, Arcadio Venturi, Cavazzuti, Pandolfini, Da Costa, Biagini, Nyers

arbitro Marchese di Napoli

DICIANNOVESIMA GIORNATA

Inter – Lanerossi Vicenza 1-0

rete: autorete di Miglioli

Inter: Lombardi, Vincenzi, Giacomazzi, Celio, Ferrario, Nesti, Armano, Fraschini, Massei, Skoglund, Lorenzi

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Manente, David, Lancioni, Bonci, Miglioli, Menti, Campana, Murolo, Motta

arbitro Canepa

VENTESIMA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Sampdoria 0-0

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Manente, Pavinato, David, Lancioni, Bonci, Giaroli, Murolo, Campana, Miglioli, Motta

Sampdoria: Pin, Farina, Agostinelli, Martini, Bernasconi, Chiappin, Tortul, Ronzon, Firmani, Rosa, Arrigoni

arbitro Perego

VENTUNESIMA GIORNATA

Padova – Lanerossi Vicenza 3-1

reti: Chiumento, Campana, Parodi, Moro rigore

Padova: Bolognesi, Benito Sarti, Scagnellato, Moro, Azzini, Mori, Novello, Chiumento, Bonistalli, Parodi, Stivanello

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Manente, David, Lancioni, Bonci, Boscolo, Menti, Campana, Murolo, Savoini

arbitro: Jonni di Macerata

VENTIDUESIMA GIORNATA
Lanerossi Vicenza – Torino 1-0

rete: Campana

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Bonci, Boscolo, Menti, Campana, Miglioli, Motta

Torino: Rigamonti, Grava, Brancaleoni, Bearzot, Grosso, Rimbaldo, Antoniotti, Sentimenti III, Bacci, Buthz, Bertoloni

arbitro Griggi

VENTITREESIMA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Lazio 0-1

rete: autorete di Giaroli

Lanerossi Vicenza: Luison, Giaroli, Pavinato, Bonci, Zoppelletto (esordio in Serie A di “Zorba” poi sfortunato protagonista della stagione del Savona in Serie B stagione 1966-67), Miglioli, Murolo, Menti, Campana, Vicini, Motta

Lazio: Lovati, Molino, Giovannini, Sassi, Sentimenti V, Carradori, Muccinelli, Selmonsson, Bettini, Burini, Olivieri

arbitro Liverani di Torino

VENTIQUATTRESIMA GIORNATA

Fiorentina – Lanerossi Vicenza 2-0

reti: Prini, Virgili

Fiorentina: Toros, Magnini, Cervato, Chiappella, Orzan, Segato, Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, Prini

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, Bonci, Zoppelletto, Miglioli, Manente, Menti, Campana, Murolo, Motta

arbitro Marangio

VENTICINQUESIMA GIORNATA

Novara – Lanerossi Vicenza 2-0

reti: Eidefijall, Arce

Novara: Corghi, Pombia, Capucci, Feccia, De Giovanni, Baira, Marzani, Eideijall, Arce, Bronée, Savioni

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, Bonci, Lancioni, Miglioli, Boscolo, Manente, Campana, Murolo, Motta

arbitro: Lobello di Siracusa

VENTISEIESIMA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Milan 1-3

reti: Dal Monte, Valli, Murolo, Schiaffino

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Bonci, Murolo, Menti, Campana, Miglioli, Motta

Milan: Buffon, Beraldo, Zagatti, Ganzer, Pedroni, Bergamaschi, Mariani, Liedholm, Dal Monte, Schiaffino, Valli

arbitro Jonni di Macerata

VENTISETTESIMA GIORNATA

Genoa – Lanerossi Vicenza 2-2

reti: Miglioli, Frizzi, Carapellese, David rigore

Genoa: Gandolfi, Cardoni, De Angelis, Larsen, Carlini, Delfino, Frizzi, Pistrin, Corso, Gren, Carapellese

Lanerossi Vicenza: Luison, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Murolo, Menti, Campana, Miglioli, Motta

arbitro Guarnaschelli di Pavia

VENTOTTESIMA GIORNATA

Spal – Lanerossi Vicenza 5-0

reti: Novelli(2), Macor, Di Giacomo, Dido

Spal: Bertocchi, Lucchi, Viney, Morin, Ferraro, Dal Pos, Dido, Di Giacomo, Macor, Broccini, Novelli

Lanerossi Vicenza: Luison, Manente, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Murolo, Menti, Campana, Miglioli, Savoini

arbitro Orlandini di Roma

VENTINOVESIMA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Pro Patria 1-1

reti: Murolo, Cacciavillani

Lanerossi Vicenza: Luison, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Bonci, Guerra, Menti, Murolo, Vicini, Miglioli

Pro Patria: Oldani, Colombo, Toros, Orzan, Cattani, Frascoli, Cacciavillani,Borsani, La Rosa, Danova, Benelli

arbitro Marangio

TRENTESIMA GIORNATA

Bologna – Lanerossi Vicenza 1-1

reti: Motta, Pivatelli

Bologna: Giorcelli, Giovannini, Ballacci, Bonifaci, Greco I,Pilmark, Cervellati, Pozzan, Pivatelli, Randon, Pascutti

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Savoini, Manente, Campana, Menti, Motta

arbitro Moriconi di Roma

TRENTUNESIMA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Atalanta 1-0

rete: Manente

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Savoini, Manente, Campana, Miglioli, Motta

Atalanta: Galbiati, Angeleri, Corsini, Cadè, Zannier, Vittoni, Longoni, Annovazzi, Rozzoni,Bassetto Brugola

arbitro Jonni di Macerata

TRENTADUESIMA GIORNATA

Napoli – Lanerossi Vicenza 0-0

Napoli: Bugatti, Greco II, Comaschi, Ciccarelli, Tre Re, Posio, Golin, Beltrandi, Jeppson, Pesaola, Di Mauro

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Savoini, Manente, Menti, Miglioli, Motta

arbitro Bernardi di Bologna

TRENTATREESIMA GIORNATA

Lanerossi Vicenza – Juventus 3-2

reti: Campana, Colombo, Savoini, Colella, Manente

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Savoini, Manente, Campana, Menti, Motta

Juventus:Viola, Corradi, Garzena, Emoli, Aggradi, Montico, Colella, Francescon, Boniperti, Colombo, Praest

arbitro Adami di Roma

TRENTAQUATTRESIMA GIORNATA

Triestina – Lanerossi Vicenza 0-2

reti: Savoini, Motta

Triestina: Soldan, Belloni, Toso, Petagna, Meggiolaro, Varglien, Renosto, Zaro, Brighenti, Szoke, Tomad

Lanerossi Vicenza: Sentimenti IV, Giaroli, Pavinato, David, Lancioni, Vicini, Savoini, Manente, Campana, Menti, Motta

LA STORIA NON SI COMPRA

Un grande Savona schierato in quel di Sanremo (notare il muro di tifosi sulla gradinate): vittoria per 2-0. In piedi da sinistra: Puccini, Manzelli, Siccardi, Longoni, Molinari, Zilli, Tonini (dir.); accosciati, da sinistra: Castagno, Cappelli, Ghersi, Ighina, Vignolo

Cercare il senso della storia è una delle attività centrali dello spirito umano. Individualmente, ognuno di noi ripercorre il proprio passato cercando il filo rosso che lega gli avvenimenti che ha attraversato e i sentimenti che lo hanno agito. Collettivamente, ogni comunità seleziona tappe dei propri trascorsi per legittimare, attraverso origini comuni ed eventi chiave, la propria identità attuale, e proiettarsi in un più o meno immediato futuro. Come se, nel caotico fluire degli eventi, fosse umanamente insopportabile, e ontologicamente inammissibile, l’idea che la nostra storia, dunque la nostra vita, un senso non ce l’ha.

Da sinistra in piedi: Ezio Volpi, Remo Moscino, Giulio Mariani, Corrado Teneggi, Valentino Persenda, Pierino Cucchi, Roberto Longoni, Nanni Ciglieri, Walter Colombo, Giancarlo Tonoli, Felice Pelizzari, Stefano Del Buono; accosciati: il magazziniere “storico” Bussetti, Luciano Angelini, Nino Parodi, Mino Persenda, Ciccio Varicelli, Albino Cella, Andrè Galindo, Duilio Zilli

 Immaginare di utilizzare i centoquattordici anni dalla fondazione del Savona FBC per appropriarsene , sarebbe un errore imperdonabile dal quale ci sentiamo di mettere in guardia che intende portare avanti un sodalizio con la maglia biancoblu. Sarebbe una mancanza di rispetto per quella storia, per quella gloriosa maglia, per quella bandiera. A chi intende andare avanti non si può che dire: lavorate per il bene di questa società ma non per cancellare, o peggio per utilizzare, 114 anni di storia (volendo si potrebbe scrivere anche 129).

Una delle più forti e più amate edizioni del Savona FBC. Campionato 1958 – 59: da sinistra in piedi: Mariani, Contin, Merighetto I, Ciglieri, Teneggi, Ferrero; accosciati: da sinistra, Ballaucco, Brocchi, Ratto, Merighetto II, Galindo; allenatore Felice Pelizzari

Ciò che è stato, è stato. Quel che sarà, sarà. Nessun risultato di asta fallimentare potrà cancellare questa ineludibile verità. Nessuna celebrazione fasulla potrà magicamente riportare in vita ciò che non c’è più.

Il Savona della promozione in Serie B (la foto, scattata il giorno del trionfo contro l’Ivrea, rivela l’amore della Città per la sua squadra con lo stadio “Bacigalupo” oltre il tutto esaurito): da sinistra in piedi, il dott. Bordo,Valentino Persenda, Bruno, Gittone, Fazzi, Pozzi, Taccola, Gianfranco Gadolla, Manlio Bacigalupo; accosciati: ilmassaggiatore Piero Molino, Verdi, Pietrantoni, Rosin, Corucci, Natta

La storia non si compra. La storia si rispetta.

Nella “Città silente” continui a risuonare l’antico grido : “Animo Bianco blu”

CAMBIA LA REGOLA: IL GOAL IN TRASFERTA NON VALE PIU’ DOPPIO

Da sinistra, in piedi: Reina, Galli, Fontana, Soldan, Buffon, Liedholm, Schiaffino, Radice, Bean.
Accosciati: Beraldo, Grillo, Mariani, Maldini, Bergamaschi, Zannier, Zagatti, Cucchiaroni.
(da “Lo Sport Illustrato” n.38 del 19 settembre 1957, per gentile concessione di Enrico Levrini e Ferdinando Bruhin)
Milan – Rapid Vienna spareggio giocato a Zurigo: il terzo goal di Schiaffino

L’UEFA ha abolito la regola per cui, nelle Coppe Europee, il goal segnato in trasferta a parità di reti realizzate nei due match d’andata e ritorno vale doppio.

La regola era stata instaurata nel 1965. Dalla prossima stagione 2021-2022 a parità di goal si andrà ai supplementari ed eventualmente ai rigori.

Fino a un mese fa la squadra di casa vinceva 2-1 l’andata e l’avversaria il ritorno 1-0 si qualificava quest’ultima per la rete segnata in trasferta.

Cinquantasei anni fa la trasferta era un’avventura, i campi non avevano misure standard, gli stadi erano spesso fatiscenti con malmesse tribunette di legno, il pubblico “pericoloso” (vedi la lattina volata sulla testa di Boninsegna in una celebre trasferta tedesca dell’Inter).

Oggi è cambiato tutto.

Sono arrivate Var e Gol line technology, le cinque sostituzioni. Era quasi diventato un vantaggio giocare la prima in casa, molte squadre gioivano per uno 0-0 interno nella speranza di un goal “doppio” fuori.

La prima squadra ad usufruire della regola del goal “doppio” fu il Benfica, capace di pareggiare 1-1 a Belfast avversario il Glentoran (a segno Eusebio) e di strappare il nulla di fatto al ritorno.

Come ci si regolava in precedenza?

Addirittura , in caso di parità si giocava lo spareggio.

Nel corso della seconda edizione: stagione 1956 – 57 capitò in tre occasioni nelle quali le squadre furono costrette alla terza partita:

Nel primo turno: Borussia Dortmund – Spora Lussemburgo 4-3 1-2 7-0

Negli ottavi di finale: Real Madrid (alla fine vincitore del torneo superando in finale la Fiorentina per 2-0) – Rapid Vienna 4-2, 1-3, 2-0 e Glasgow Rangers – Nizza 2-1, 1-2, 1-3

La prima italiana costretta allo spareggio per superare il turno fu il Milan

Milano 2 ottobre 1957

Milan – Rapid Vienna 4-1

reti: Grillo, Bean, Dienst, autorete Hoth, Mariani

Milan: Soldan, Maldini, Zagatti, Liedholm, Zannier, Bergamaschi, Mariani, Grillo, Bean, Schiaffino, Cucchiaroni all. Viani

Rapid Vienna: Gartner, Halla, Hoth, Gister, Lenzinger, Bilek, Korner I, Riegler, Dienst, Korner II, Bartolan

all. Bianco Perez

Vienna 9 ottobre 1957

Rapid Vienna – Milan 5-2

reti: autorete Zannier, Grillo, Bilek, Bertolan, Riegler, Bean, Hanappi

Rapid Vienna: Zeman, Lenzinger, Golobic, Hanappi, Happel, Bilek, Halla, Riegler, Dienst, Korner II; Bertolan

Milan: Buffon, Beraldo, Zagatti, Liedholm, Zannier, Bergamaschi, Mariani, Fontana, Bean, Grillo, Baruffi all. Viani

arbitro Zari

SPAREGGIO

Zurigo 30 ottobre 1957

Milan- Rapid Vienna 4-2

reti: Bean (2), Happel rigore, Bergamaschi, Schiaffino, Bertolan,

MIlan: Soldan, Maldini, Beraldo, Fontana, Zannier, Bergamaschi, Mariani, Schiaffino, Bean, Grillo, Baruffi all. Viani

Rapid Vienna: Gartner, Lenzinger, Hoth, Hanappi, Happel, Bilek, Halla, Dienst, Riegler, Korner II, Bertolan

arbitro Mellet

Superato con grande fatica il primo turno il Milan arrivò alla fine eliminando Glasgow Rangers, Borussia Dortmund e Manchester United (ancora schierato nella formazione precedente al disastro aereo di Monaco). L’edizione 1957 – 58 fu la prima seguita fin dai turni eliminatori dalla televisione e va ricordato come l’impatto su di noi neofiti telespettatori fu fortissimo: le due partite di ritorno giocate a Milano con Borussia Dortmund (4-1) e Manchester United (4-0) scatenarono davvero l’entusiasmo verso il calcio europeo.

La finale fu bellissima, giocata fino all’ultimo secondo dei tempi supplementari con grande equilibrio. Il Milan perse 3-2 dal Real Madrid; al 106′ Cucchiaroni colpi il palo e sulla ribattuta Di Stefano lanciò lungo Gento che si infilò tra Bergamaschi e Maldini superando Soldan.

Bruxelles 29 maggio 1958

Real Madrid – Milan 3-2

reti: Schiaffino, Di Stefano, Grillo, Rial, Gento

Real Madrid: Alonso, Atienza, Lesmes, Santisteban (poi al Venezia), Santamaria, Zarraga, Kopa, Joseito, Di Stefano, Rial, Gento

Milan: Soldan, Fontana, Beraldo, Bergamaschi, Maldini, Radice, Danova, Liedholm, Schiaffino, Grillo, Cucchiaroni

arbitro: Alsteen

SAVONA FBC: I DERBY LIGURI FUORI DALLA “GRANDE GENOVA”(prima parte)

La storia dei derby liguri del Savona Fbc fuori dal cospicuo bacino della “grande Genova” è lunga un secolo. E’ iniziata quando il glorioso club biancoblu aveva compiuto 13 anni, anno di Fondazione 1907, da non dimenticare ora che tutto si è tristement5e concluso. Un capitolo da ricordare.  

Savona FBC 1920:In piedi, da sinistra: Ciarlo I, Falco, Ghigliano; al centro: Gaia, Romano, Colombo I.; in ginocchio: Roggero, Perlo, Veglio, Esposto, Carlevarino

Il primo derby giocato dal Savona Fbc con avversaria una squadra ligure non appartenente alla “Grande Genova” capitò in calendario alla prima giornata del girone ligure del campionato di Divisione Nazionale 1920-21, oltre 100 anni fa.

Avversario lo Spezia: di seguito elenchiamo i tabellini della “prima volta” degli scontri di campionato giocati tra gli striscioni e le più importanti squadre della nostra regione al di fuori dalla cinta genovese ricordando come con Genoa, Andrea Doria, Sestrese, Rivarolese, Sampierdarenese furono intentate le prime “tenzoni” regionali negli anni dei pionieri.

Andando per ordine:

31 ottobre 1920 Prima Giornata Girone Ligure Divisione Nazionale

Savona – Spezia 1-0

rete. Roggero

Savona: Falco, Ghigliano, Ciarlo, Sabaini, Romano, Cabiati, Roggero, Perlo, Veglia, Esposto, Carlevarino

Spezia: Costa, Lorenzelli, Maggiani, Cassonelli, Mitrani, Sannazzari, Delfino, Tieghi, Gallotti, Benevento, Calzolari

arbitro Terzuolo

Retrocesso in prima divisione nella stagione 1923-24 sulla strada del Savona si presentò per la prima volta una squadra della nostra provincia, il Vado e il Quarto (esperienza unica nella storia degli striscioni)

La prima trasferta a Vado, campo di Leo:

18 novembre 1923

Vado – Savona 0-0

Vado: Babboni, Poggi, Levratto II, Negro, Romano, Pallaro, Roletti, Frumento, Marchese, Levratto I, Carosio

Savona: Fontana, Colombo, Saettone, Perlo, Veglio, Chiabotto, Oxilia, Roggero, Giovara, Esposto, Testa

arbitro Zambelli

25 novembre 1923

Savona – Quarto 1-0

rete: Giovara rigore

Savona: Fontana, Saettone, Colombo, Roggero, Veglia, Perlo, Oxilia, Chiabotto, Giovara, Esposto, Testa

Quarto: Guglielmino, Migone, Saccheri, Nizzola, Gadolla, Della Casa, Risso, De Ambrosis, Vaccarino, Ranella

arbitro: Tessitore

Con il campionato 1928-29 due altre rappresentanti del calcio ligure si trovarono a incrociare il Savona nel campionato di Prima Divisione.

7 ottobre 1928 seconda giornata, prima trasferta a Ventimiglia

Ventimigliese – Savona 1-1

reti: Veglia, Tomasi

Ventimigliese: Lombardo, Ramella, Casanova, Tessitore, Romano, Molinari, Arosio, Tomasi II (futuro centrocampista della Roma, della Juventus poi al Savona in Serie B), Veglio, Rosso, Lanfranco

Savona: De Salvo, Ceppone, Pantani, De Caroli, Grassi, Giacoppo, Tomasi I, Bertolero, De Valle, Canepa, Testa

arbitro: Lerni di Torino

13 gennaio 1929 tredicesima giornata

Savona – Sestri Levante 0-1 La prima trasferta del Sestri Levante in corso Ricci coincise con una clamorosa sorpresa: la squadra rossoblu vinse quella gara e da quel giorno fu denominata come ” I corsari” per indicarne la capacità di vincere in trasferta praticando un gioco ardito e coraggioso.

rete: Aycardi

Savona: De Salvo, Ceppone, Pantani, De Caroli, Grassi, Baldassarre, Maldi, Tomasi, Bertolero, Pellati, Testa

Sestri Levante: Sperandio, Brunetti, Repetto, Vandanese, Caccialupi, Schiano, Gandolfo, Valentino (un savonese già titolare nel Genoa, poi allenatore dello Speranza nel secondo dopoguerra), Bixio, Pagano

arbitro Merlo di Torino

In quel campionato 1928-29 si verificò anche il primo scontro tra Savona e Rapallo. In quel di Rapallo il Savona si impose con un clamoroso 5-3

9 dicembre 1928 9a giornata

Rapallo – Savona 3-5

reti: Rapetti, Bertolero (2), Olivini, Oliva, Tomasi, De Valle, Pellati

Rapallo: Moretti, Velloni, Cattaneo, Melani, Clò, Oliva, Masozza, Repetti, Olivini, Piccone, Caraffa

Savona: De Salvo, Ceppone, Pantani, Baldassarre, De Caroli, Pellati, Maldi, Tomasi, Bertolero, Testa De Valle

arbitro Di Pittà di Roma

Con il campionato 1930-31 (Prima Divisione) primo scontro tra Imperia e Savona. Si gioca sul campo di Borgo Peri.

Imperia – Savona 1-1

reti: Negro, Carzino

Imperia: Rossi, Ferrando, Stegani, Ansi, Bossano, Gernesi, Casazza, Scevola, Carzino, Gatelli, Grosso

Savona: Cabria, Ceppone, De Valle, Giacoppo, Grassi, Perlo, Bacigalupo I, Negro, Bacigalupo IV, Pellati, Borgo

arbitro Chiadano di Torino

Con il campionato 1933 – 34 arrivano in Prima Divisione altre due squadre della provincia di Savona: Alassio e Albenga, mentre si inaugurano gli storici derby con l’Entella, avversaria che diventerà tradizionale negli anni ’50.

23 settembre 1933 prima giornata

Savona – Entella 5-3

reti: Gatti (2), De Valle (rigore), Vanara, Canale, Borgo, Leone

Savona: Toscano, De Valle, Negro, Argenti, Poccardi, Bartoli, Borgo, Testa, Leone, Vanara, Caviglione

Entella: Scelti, Bertolotto (altro savonese che dopo aver giocato nelle giovanili bianco blu ha poi militato nell’Entella e nella Sanremese per tornare al Savona come allenatore in due grandi stagioni tra il 1947 e il 1949), Basso, Foppiano, Porta, Vandanese, Besagno, Canale, Borsarelli, Zanacchi, Gatti

arbitro Ziglioli di Crema

8 ottobre 1933 terza giornata

Albenga – Savona 2-5

reti: Calcagno (4), Cappanera, Moretti, Canepa

Albenga: Stringa, Enrico, Mascardi, Zarri, Puppo, Facollo, Bruzzone, Rossi, Moretti, Cappanera, Rota

Savona: Toscano, De Valle, Pantani, Argenti, Poccardi, Bartoli, Borgo, Canepa, Calcagno, Vanara, Caviglione

arbitro Piani di Brescia

10 dicembre 1933 dodicesima giornata

Savona – Alassio 2-3

reti: Vanara, Poccardi, Strata, Ferrando, Angelotti

Savona: Toscano, Testa, Pantani, Bartoli, Poccardi, Argenti, Caviglione, Vanara, Calcagno, Canepa, Borgo

Alassio: Chiesa, Ferrando, Traverso, Grossi, Strata, Zanata, Ferretti, Grosso, Angelotti, Ganna, de Maurizi

arbitro Simonetti di Novi Ligure

Nel girone di Prima Divisione 1934 – 35 è inserita anche un’altra squadra imperiese, la Maurina che incontra il Savona per la prima volta in Corso Ricci mentre vince il campionato la Sanremese inaugurando così un’altra fiera rivalità

1 novembre 1934 quarta giornata

Savona – Sanremese 2-2

reti: Frione, Lorini, Canepa, Porta

Savona: Toscani, Pantani, De Valle, Bartoli, Bertelli, Argenti, Torelli, Porta, Mottura, Vanara, Canepa

Sanremese: Zamberletti, Sciolla, Tosel, Bertolo I, Bertolotti, Porta, Bertolo II, Lorini, Frione II, Ferrari, Moreschi

arbitro De Ricci di Alessandria

27 gennaio 1935 tredicesima giornata

Savona – Maurina 3 -2

reti: Massironi, Porta (2), Vassallo, Vanara

Savona: Oddera, Cagnasso, De Valle, Bartoli, Bertelli, Argenti, Grosso, Vanara, Porta, Canepa, Torelli

Maurina: Tornago, Aschieri, Genesi, Ferrazzi, Basso, Risso II, Vassallo, Bisagno, Bisio, Piccinini, Montironi

arbitro Calvari di Milano

Nel campionato misto Serie B-C 1945-46 al Savona tocca di incontrare una seconda squadra spezzina, l’Ausonia, ammessa al campionato per l’esclusione temporanea dello Spezia reo di aver utilizzato nel campionato di guerra 1943-44 la dicitura “Vigili del Fuoco”, con la quale gli aquilotti vinsero l’effimero titolo in palio superando addirittura il grande Torino.

25 novembre 1945 sesta giornata

Savona – Ausonia Spezia 3-0

reti: Cappelli (2), Calcagno

Savona: Caburi, Tomei, Varicelli, Zorzin, Ghersi, Calcagno, Dodi, Ghiglione, Cappelli, Martini, Labbate

Ausonia Spezia: Castellani, Persia, Guerrini, Buscaglione, Lamanna, Merlo, Coppa, Luoni, Castiglia, Bollano, Pucci

arbitro Moretti di Genova

Concludiamo questa nostra parziale retrospettiva con il campionato di Serie C 1947 – 48 quando nel girone dominato dagli striscioni è inserita la matricola Cairese.

30 novembre 1947 sesta giornata

Cairese – Savona 0-3

reti: Manzelli (2), Giordani

Cairese: Valle, Vespi, Melandri, Milanese, Rinaldi, Olmi, Grassano, Selmi, Gandolfi, Ferro, Introini

Savona: Castagno, Molinari, Vignolo, Longoni, Alvigini, Ghersi, Ighina, Cappelli, Giordani, Siccardi, Manzelli

arbitro Pirali di Gallarate.

LA PARTECIPAZIONE ITALIANA AL TOUR DE FRANCE (al tempo delle squadre nazionali)

Nonostante le buone prestazioni dei nostri corridori al Giro d’Italia la partecipazione degli italiani al Tour 2021, che prenderà il via sabato prossimo, sarà ridotta al minimo storico.

Saranno soltanto 10 i rappresentanti del ciclismo “made in Italy” a partecipare: Ballerini, Troia, Cattaneo, Sbaragli, Guarnieri, Oss, Formolo, Colbrelli (appena laureatosi campione nazionale), Aru e Nibali.

Nessuno compreso nella rosa dei grandi favoriti che comprende Pogacar (vincitore l’anno scorso), Roglic, Thomas, Hart e Carapaz,

Il nostro pensiero è così ritornato all’indietro, al tempo nel quale alla “Grand Boucle” erano iscritte le squadre nazionali e per un certo periodo l’Italia conservò addirittura il privilegio di schierare due squadre: A e B, moschettieri e cadetti.

Comporre la squadra rappresentava una grande fatica di equilibrio per il commissario tecnico (in particolare per Binda che si trovò a gestire il periodo più “caldo” della rivalità tra Coppi e Bartali) : c’era l’imbarazzo della scelta e da gestire diversi “galli” nel pollaio combinando assieme rivalità personali, composizione delle varie squadre di marca, interessi sportivi ed extrasportivi.

Il giro d’Italia, invece, si è sempre disputato per squadre di marca: anche le squadre straniere dovevano appoggiarsi a una marca di biciclette italiana, così gli svizzeri facevano capo a Guerra, i belgi a Girardengo e gli spagnoli a una ditta savonese: la Ideor di Dell’Orto sita in via Pisa che forniva i materiali agli “hidalgos” e li provvedeva di maglie bianco arancioni.

Il Tour fu organizzato secondo le schema delle squadre nazionali dal 1930 al 1961: i successi finali italiani, in quel periodo, furono 5, Bartali (1938, 1948), Coppi (1949, 1952), Nencini (1960)

Ecco di seguito la composizione della squadra italiana dal 1930 al 1960:

1930: Binda (rit), Piemontesi (rit) Belloni (rit) Guerra (2°), Pancera (20°) Frascarelli (rit), Gremo (rit) Giuntelli (31°)

1931: Giacobbe (rit) Di Paco (17°) Battesini (30°) Camusso (ritirato) Gestri (rit) Gremo (rit) Orecchia (25°) Pesenti (3°)

1932: Di Paco (33°), Pesenti(4°) Canazza (rit) Morelli (rit) Gestri (rit) Camusso (3°) Orecchia (14°) Marchisio (26°)

1933: Guerra (2°), Di Paco (rit) Camusso (rit) Piemontesi (rit)Bergamaschi (39°) Battesinji (rit) Giacobbe (28°) Grandi (rit)

1934: Martano (2°) Gestri (14°) Folco (39°) Gotti (24°) Cazzulani (16°) Bergamaschi (rit) Vignoli (15°) Di Paco (rit)

1935: Bergamaschi , Martano, Bertoni, Camusso, Di Paco, Cipriani, Vignoli, Giacobbe tutti ritirati

1936: la squadra italiana non partecipa per via delle sanzioni relative alla guerra d’Etiopia

1937: Bartali (rit Rossi (rit) Martano (24°) Cimatti (rit) Servadei (rit) Romanatti (36°) Generati (rit) Introzzi (26°) Valetti (rit) Camusso (4°)

1938: Bartali (1°) Bergamaschi (33°) Bini (48°) Mollo (38°) Servadei (20°) Rossi (rit) Vicini (6°) Cottur (25°) Introzzi (46°) Martano (27°) Simonini (rit) Troggi (54°)

1947: Bertocchi(rit), Bizzi(rit), Brambilla(3°) Corrieri(rit), Cottur(8°)Feruglio(31°), Ronconi(4°), Vincenzo Rossello(rit), Tacca(14°), Volpi(23°)

1948: Italia A: Bartali (1°) Bevilacqua (33°) Biagioni (34°) Corrieri (29°) Cottur (rit) De Santi (rit) Feruglio (41°) Pasquini (19°) Rossello (rit) Volpi (27°)

Italia B: Conte (rit), Coppini (rit), Drei (rit) Fazio (rit) Lambertini (13°) Vittorio Magni (38°) Ronconi (rit) Salimbeni (rit) Seghezzi (44°) Sforacchi (rit)

1949: Italia A: Bartali (2°), Biagioni (17°) Brignole (53°) Fausto Coppi (1°), Corrieri (rit) De Santi (55°), Milano (51°) Pasquini (19°), Pezzi (50°) Vincenzo Rossello (39°) Ricci (41°) Sciardis (12°)

Italia B: Ausenda (38°) Cerami (rit) Fiorenzo Magni (6°) Martini (rit) Pedroni (rit) Peverelli (rit)

1950: Italia A: Bartali, Biagioni, Brignole, Corrieri, De Santi, Lambertini, Fiorenzo Magni, Pedroni, Pezzi, Salimbeni

Italia B: Bonini, Bresci, Ghirardi, Leoni, Pasotti, Sabatini

Entrambe le squadre italiane ritirate alle 12a tappa per i “fatti di St.Gaudens”.

1951: Bartali (4°), Biagioni (15°) Fausto Coppi (10°) Carrea (38°), Franchi (39°) Lambertini (rit) Fiorenzo Magni (7°) Milano (52°) Pedroni (rit) Pezzi (48°) Salimbeni (54°) Zanazzi (rit)

1952: Baroni(41°) Bartali (4°) Bresci (62°) Carrea (9°) Fausto Coppi (1°) Corrieri (46°) Crippa (58°) Franchi (27°) Fiorenzo Magni (6°) Martini (56°) Milano (51°) Pezzi (35°) Tutta la squadra italiana al completo al traguardo del Parco dei Principi

1953: Astrua (3°), Baroni (53°) Bartali (11°) Corrieri (56°) Drei (54°) Grosso (rit) Isotti (42°) Fiorenzo Magni (15°) Minardi (rit) Vincenzo Rossello (22°)

1954: Italia non presente per le squalifiche comminate in seguito allo “sciopero del Bernina” nel giro d’Italia

1955: Astrua (7°) Barozzi (40°) Benedetti (42°) Bertoglio (rit) Coletto (12°) Fantini (25°) Fornara (4°) Giudici (30°) Monti (23°) Pezzi (34°)

1956: Baffi (55°) Coletto (27°) Conterno (41°) Defilippis (5°) Fantini (48°) Fornara (24°) Giudici (42°) Monti (23°) Nencini (22°) Padovan (26°). Anche nel Tour – sorpresa vinto da Roger Walkowiak la squadra italiana arrivò intera a Parigi

1957: Astrua (rit) Baffi (23°) Baroni (53°) Defilippis (7°) Ferlenghi (rit) Nencini (6°) Padovan (20°) Pintarelli (rit) Tognaccini (rit) Tosato (21°)

1958:Baffi (63°), Bottecchia (58°), Brenioli (43°) Catalano (17°), Dall’Agata (50°), Fallarini (rit), Vito Favero (2°) Ferlenghi (24°) Nascimbene (34°) Nencini (5°) Pintarelli (65°) Padovan (45°)

1959: Baffi (60°) Baldini (6°) Bartolozzi (57°) Bruni (64°) Cestari (34°) Fabbri (42°) Falaschi (rit) Fallarini (rit) Vito Favero (rit) Gismondi (30°) Padovan (52°) Bono (36°)

1960: Baffi (68°) Baldini (33°) Battistini (2°) Brandolini (78°) Bruni (72°) casati (57°) Defilippis (67°) Fabbri (76°) Falaschi (49°) Ferlenghi (71°) Massignan (10°) Nencini (1°) Pambianco (7°) Sabbadin (41°) Nell’edizione della doppietta Nencini – Battistini con Pambianco 7° e Massignan 10° la squadra italiana concluse il Tour al gran completo.

1961: Accordi (43°) Battistini (rit) Boni (rit) Brugnami (rit) Carlesi (2°) Falaschi (50°) Vito Favero (rit) Massignan (4°) Minieri (44°) Pellegrini (56°) Pizzoglio (rit) Zamboni (16°)

ITALIA – AUSTRIA: RITORNA UNA GRANDE SFIDA DEGLI ANNI ’30

L'Italia ai Mondiali di Calcio - Parte 1 (1934-1974) - RADICI
Italia campione del mondo 1934: Combi, Monti, Ferraris IV, Allemandi, Guaita, Ferrari accosciati: Schiavio, Meazza, Monzeglio, l’ex-bianco blu Bertolini, Orsi

La nazionale di Mancini che è tornata a far sognare gli sportivi italiani troverà nel suo cammino in questi Europei l’Austria: si giocherà a Wembley, sabato 26 giugno, per gli ottavi di finale.

Italia – Austria non è una partita qualunque: negli anni’30 gli austriaci rappresentavano il Wunderteam, la squadra meravigliosa, allenata da Hugo Meisl.

Gli austriaci praticavano il “valzer danubiano” come ungheresi e cecoslovacchi muovendo la palla con tecnica raffinatissima e applicando schemi tattici già a quel tempo fortemente innovativi.

Dal 1912 (5-1 nel corso del torneo olimpico di Stoccolma) fino al 1931 gli azzurri non riuscirono a superare gli austriaci: poi finalmente il 22 febbraio di quell’anno in un San Siro dal terreno fangosissimo la squadra di Pozzo riuscì nell’impresa imponendosi per 2-1.

Questo nostro ricordo, limitato agli anni ’30, è però dedicato alle due occasioni più importanti nei quali la squadra italiana (che giocava invece già con un catenaccio “ante litteram”, lunghi lanci sulle ali che stringevano al centro, e in mezzo al campo con un gioco molto sbrigativo e “deciso”) si impose all’Austria.

Due partite davvero “storiche”

CAMPIONATO DEL MONDO 1934

Semifinale

Milano Stadio di San Siro 3 giugno 1934

Italia – Austria 1-0

rete: Guaita

Italia: Combi (Juventus), Monzeglio (Bologna), Allemandi (Ambrosiana – Inter), Ferraris IV (Roma), Monti (Juventus), Bertolini (Juventus), Guaita (Roma), Meazza (Ambrosiana Inter), Schiavio (Bologna) Ferrari (Juventus) Orsi (Juventus)

Austria: Platzer, Cisar, Szesta, Wagner, Smistik, Urbanek, Zischek, Bican, Sindelar, Schall, Vertl

arbitro Eklind (Svezia)

Sette giorni dopo, 10 giugno 1934, nello stadio Nazionale di Roma l’Italia superando la Cecoslovacchia per 2-1 ai tempi supplementari si sarebbe laureata campione del Mondo.

TORNEO DI CALCIO OLIMPIADI DI BERLINO 1936

Finalissima

ITALIA – AUSTRIA 2-1

reti: Frossi (2), K. Kainberger

Italia: Venturini (Sampierdarenese), Foni (Juventus), Rava (Juventus), Baldo (Lazio), Piccini (Fiorentina), Locatelli (Juventus), Frossi (Ambrosiana Inter), Marchini (Lucchese) Bertoni (Pisa) Biagi (Pisa) Gabriotti (Lazio). Per rispetto dei regolamenti olimpici di allora l’Italia schierava una formazione di giocatori – studenti alcuni dei quali militanti in squadre di Serie B. Foni, Rava, Locatelli avrebbero poi fatto parte della spedizione vittoriosa nei mondiali di Francia 1938

Austria: E.Kainberger, Kargl, Kuenz, Krenn, Wallmueller, Hofmeister, Werginz, Laudon, Streinmetz, K:Kainberger, Fuschberger

arbitro: Bauwens (Germania)

23 GIUGNO 1991: TRENT’ANNI FA IL SAVONA VINCEVA LA COPPA ITALIA

Il trionfo del presidente Grenno

Sono passati esattamente trent’anni da quel 23 giugno 1991, giorno in cui nella lontana Locri il Savona si aggiudicava il prestigioso trofeo della Coppa Italia Dilettanti.

Eravamo al centro di un momento magico per il calcio ligure: avversaria dei bianco blu infatti in quella finale era stata la Sestrese e negli stessi giorni la Sampdoria conquistava lo scudetto e il Genoa, dopo molte stagioni di oblio, con il quarto posto entrava nel lotto delle Coppe Europee.

Era il Savona presieduto da Enzo Grenno, allenatore Luigino Vallongo (i giocatori saranno ricordati nel corso di questa nostra sommaria rievocazione). Una società condotta con grande oculatezza e capacità nella scelte organizzative e tecniche che, nella stagione successiva 1991-92 (allenatore Corrado Orcino, enfant du pays di rara qualità umana e tecnica) avrebbe mancato la promozione in C2 soltanto per mera sfortuna (la  “lotteria dei rigori” nello spareggio di Casale giocato contro l’Oltrepo). Un Savona che era in grado di vincere e di entusiasmare come da tempo non accadeva.

Veniamo, però, alla Coppa Italia 1990-91. Partecipanti circa 900 squadre.

La Coppa Italia è uno strano torneo, a tutti i livelli, dalla Serie A alle altre categorie: quasi tutte le squadre partono per onor di firma, magari schierano i rincalzi, poi quando le fasi eliminatorie si “restringono” allora gli scontri diventano al calor bianco e tutti ci tengono a vincere. Andò così, in un qualche modo, anche a quel magnifico Savona.

La Coppa Italia 1990-91 si avviò, per quel che riguardava la fase interregionale, giovedì 23 agosto 1990 sul campo di Ventimiglia. Gli striscioni superarono più agevolmente di quanto non dica il punteggio (1-0) i giallo-rossi locali. Sei giorni dopo i biancoblu sono di scena in quel di Pinerolo, dove un botta-risposta alla metà del primo tempo fissa il risultato in un salomonico pari.

Domenica 2 settembre 1991 va ricordata come una giornata di gloria: gli striscioni si dimostrano assai avanti nella preparazione e, alla prima uscita sul terreno amico del “Bacigalupo”, strapazzano l’Intermonregalese sotto il pesante passivo di 5-1. Tre giorni dopo scende in Riviera la Saviglianese: agli avversari del Savona basta un punto per qualificarsi assieme ai padroni di casa. Un pari scritto (1-1) e la strada resta spianata.

Il secondo girone di qualificazione comprende Sammargheritese e Valenzana. Il primo turno coincide con un momento delicato, di grande importanza, per l’intero sviluppo del torneo.

Si tratta, infatti, di scendere al “Broccardi” di Santa Margherita Ligure, campo tutt’altro che agevole, in una fase topica di un campionato avviato poco felicemente. La dirigenza savonese decide di risparmiare i titolari e di impegnare nella trasferta buona parte dei giovani rincalzi, allora diretti proprio da Corrado Orcino.

La grande impresa si verifica nella serata di giovedì 27 settembre 1990: una doppietta di Mulonia pone i biancoblu al riparo dal ritorno degli arancioni guidati dall’ex D’Agostino.

A quel punto si comincia ad assaporare qualche sogno di gloria. Giovedì 1 novembre 1990 un goal del nuovo acquisto Palagi elimina la Valenzana. Un altro significativo passo avanti

Parte la giostra degli scontri ad eliminazione diretta, andata e ritorno. L’avvio è amaro: al “Puchoz” di Aosta la squadra, nella quale trova posto per mezz’ora il fantasista Barozzi, cede nel finale per 2-1. Ma tutto può ancora succedere nella gara di ritorno. E così è. Al Bacigalupo suona un’altra musica: i rossoneri valligiani sono travolti per 3-0, grazie ad una prova super di Gatti e Barozzi, due giocatori di grande qualità.

Negli ottavi di finale tocca ai piemontesi del Giaveno diretti dall’ex-novarese Manzin. La qualificazione è assicurata fin dall’andata con il 2-0 conseguito al “Bacigalupo”: nella gara di ritorno è sufficiente amministrare la sconfitta con il minimo scarto.

Arrivano i quarti di finale e lo scontro si fa particolarmente duro. Il Savona trova sul cammino la Pistoiese, che sta dominando il campionato. Sono così in molti a pronosticare l’eliminazione dalla Coppa. Ma gli strtiscioni di Vallongo hanno la pelle dura.

La partita di andata si svolge in terra toscana. I padroni di casa strappano il successo grazie ad un goal di Peselli (futuro biancoblu). Tutto è ancora possibile. La partita di ritorno vede un Savona sicuro, in crescita, che si dimostra in grado di disporre della partita: 2-0 secco, secco, grazie ad una doppietta di Gatti che vale il passaggio del turno.

La semifinale si rivela una vera e propria “cavalcata delle valchirie”: il punteggio complessivo, che elimina i bresciani del Darfo Boario, è di 6-0, con un 4-0 in trasferta che parla da solo. Ora manca solo il grande passo.

La finale della Coppa Italia interregionale mette di fronte Savona ed Avezzano. Gli abruzzesi, diretti dall’ex-romanista e veronese Petrelli, hanno vinto il loro girone di campionato con un punteggio record e si presentano con le carte particolarmente in regola.

La prima gara si svolge al “Bacigalupo” su di un terreno allentato per la pioggia: il Savona spinge ma non passa e lo 0-0 finale lascia tutto in pregiudicato per la partita di ritorno.

Il giorno decisivo cade di mercoledì, 12 giugno 1991: il risultato non si sblocca neppure sul campo abruzzese. L’Avezzano fallisce un penalty nel finale e tutto viene demandato alla giostra dei rigori. Il Savona vince per 6-5 ed è giusto affermare che il premio definitivo tocca alla squadra dimostratasi sicuramente la più meritevole.

Ma non è finita. Resta ancora da conquistare il titolo assoluto della Coppa Italia Dilettanti, tra la squadra vincente della categoria Interregionale e quella vittoriosa nella categoria di Promozione. Il successo, in questo settore, è toccato, inaspettatamente, ad un’altra squadra ligure: la gloriosa Sestrese.

Biancoblu e verdestellati sono così chiamati a confrontarsi in campo neutro, in quel di Locri, lontano più di 1.000 km da casa. Si tratta di una sede inedita per un derby di lunghissimo corso (Savona e Sestrese, ad oggi, si sono affrontate per 32 volte in campionato a partire dalla stagione 1919-20), una sfida che ha visto in passato le sue sedi più significative in via Frugoni, corso Ricci, via Chiaravagna (un terreno, quello “antico” della Sestrese prima del trasferimento a Borzoli, che assomigliava molto alla savonese “Valletta”).

Il Savona, pur privo di Barozzi squalificato, domina la gara: va in vantaggio alla mezz’ora con Gatti che sfrutta un errore di Mieli; contiene gli assalti degli avversari e nel finale li trafigge definitivamente con un altro goal del suo cannoniere.

E’ arrivato il trionfo; la grande affermazione cercata da tanti anni.

Il clan biancoblu è in festa soprattutto perché si tratta del frutto di una rinnovata organizzazione societaria che con l’avvento della presidenza Grenno era cresciuta fino a far ritornare il sodalizio biancoblu in prima fila. Una impresa insperata visto il punto di partenza di qualche anno prima, meritato risultato di un tenace lavoro e di grandi sacrifici da parte di tutti ma soprattutto di Enzo Grenno e della sua famiglia

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I protagonisti della storica vittoria di Coppa. In piedi da sin.: il massaggiatore Prussiati, Viviani, Adda, Sinopia, Mozzone, il medico sociale dottor Stellatelli, Di Somma, Barlocco, il presidente Grenno, l’allenatore Vallongo; al centro: Cuc, il magazziniere Bertolucci, Lazzaretti, Bonomo; seduti: Lentini, Carrea, Bottari, Gatti, Biolzi, Bocchi

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Queste le presenze dei giocatori biancoblu in quella Coppa Italia: 14, Mozzone, Adda, Lentini, Bottari, Biolzi; 13, Bocchi, Carrea, Gatti, Viviani: 12, Cuc, Marazzi; 9, Palagi, Barozzi; 8, Di Somma, Lubbia; 7 Mulonia; 4 Canu; 3 Lazzarini, Barlocco; 1, Tarigo, Sambarino, Sinopia.

Marcatori: 8 reti Gatti, 4 Cuc, 3 Mulonia, 2 Di Somma, 1 Mozzone, Lubbia, Palagi, Biolzi, Barozzi, Adda, Bocchi, Lentini.

QUANDO LO VIDI GIOCARE CONTRO IL GRANDE TORINO

di Luciano Angelini con una chiosa conclusiva di Natalino Bruzzone (scrittore e valentissimo critico cinematografico)

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Giampiero Boniperti

La prima volta che l’ho visto giocare era il 13 febbraio 1949, derby Torino-Juventus. Di quella domenica ricordo il freddo cane: mio padre, ferroviere, tifoso granata, mi faceva battere i piedi sul cemento della gradinata per riscaldarli in qualche modo ed evitare che si congelassero. E che vinse il Torino, tre a uno, doppietta di Loik e gol di Gabetto. Era il Toro di Manlio Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Mazzola e Gabetto, per citare solo alcuni di quella squadra entrata nella leggenda e che meno di tre mesi più tardi sarebbero caduti a Superga.

Fu la mia consacrazione di tifoso juventino per sempre. Mi colpirono il portiere Sentimenti IV con il bordo del sospensorio che spuntava dai calzoncini, l’eleganza di Carlo Parola e la classe di un biondino, ribattezzato “Marisa” da Benito Lorenzi non per nulla detto “Veleno”: Giampiero Boniperti. In una tempesta di maglie granata, l’unica bianconera a brillare era la sua. La Juve era Boniperti, Boniperti era la Juve. E la mia scelta di campo era fatta. Avevo solo nove anni.

Quella gelida domenica di febbraio mi ha ispirato almeno un paio di scelte: giocare al pallone, prima sui campetti dell’Ilva e dell’Oratorio Sacro Cuore, ma soprattutto seguire e annotare da cronista in erba (era destino) le notizie sulle imprese della Juventus e di Boniperti: i suoi goal, i suoi scudetti, le sue partite in nazionale. Ricordo che qualcuno lo definì “il Cavour del calcio”, forse perché in lui si identificavano le virtù del vecchio Piemonte. Un fuoriclasse riconosciuto anche dalla “perfida Albione”. Ne fa fede quanto scrisse il “Daily Mail” al termine della partita Inghilterra-Resto d’Europa, giocata a Wembley nel 1953, 4 a 4 con due goal proprio di Boniperti: “C’è stato per lui lo stesso senso di ammirazione e di entusiasmo che al cinema ha suscitato negli ultimi tempi Marilyn Monroe”.

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Eccolo il derby del 13 febbraio 1949

L’ho rivisto in campo nove anni dopo, al netto degli spezzoni della Settimana Incom (dirette tv, Tutto il calcio, Domeniche sportive e il diluvio di immagini erano di là da venire), il cinegiornale che veniva proiettato nelle sale cinematografiche prima dei film. Era il 23 febbraio 1958, a Padova, vecchio “Appiani”, fortino della banda di Nereo Rocco, gente tosta come Blason, Scagnellato e Azzini, il furetto Hamrin sulla fascia, il cervello di Rosa e Moro in mezzo al campo, Brighenti centravanti. Una sfida tra tecnica e bulloni spianati. Finì 1-1: Rosa per i biancoscudati, l’ala Stacchini per i bianconeri. Corradi spedì sul prato della Basilica del Santo un calcio di rigore. Era la Juve con Mattrel in porta, Ferrario detto “Mobilia” a spazzare l’area, Nicolè e John Charles in attacco. Rocco gli stese attorno una specie di ragnatela, ma la sua luce illuminava il gioco e accendeva la squadra.

Grande in tutto, anche nel lasciare il palcoscenico (il resto lo farà da presidente dei molti scudetti e dei molti campioni: Platinì e Del Piero per tutti). La sua ultima partita di campionato porta la data del 10 giugno 1961, giusto 60 anni fa: quella dello storico 9-1 (sei goal di Omar Sivori, di Sandrino Mazzola su rigore quello nerazzurro), sui ragazzi dell’Inter De Martino su decisione del presidente Angelo Moratti per protestare contro la cancellazione dello 0-2 a tavolino per la sospensione della partita del 16 aprile a causa della presenza di numerosi tifosi a bordo campo.

La sua ultima partita in maglia bianconera la gioca come mediano destro. Con lui ci sono Mattrel, Emoli, Sarti, Cervato, Colombo, Mora, Charles, Nicolè, Sivori e Stacchini. Rientrato negli spogliatoi, si sedette su una panca, si tolse le scarpe da gioco, chiamò il magazziniere e, consegnandogliele, disse: “Non gioco più”. Nessuna passerella, nessuna standing ovation, nessuna cerimonia. Aveva disputato la 444esima partita e sempre con la maglia della Juventus. Il mito che diventa leggenda. Una gioia e un onore averlo visto giocare.

CHIOSA CONCLUSIVA DI NATALINO BRUZZONE

Come tutti i giganti faceva ombra ai mediocri, ai nani del vecchio e del nuovo calcio. Leggenda e mito si sono uniti per lui oltre la dimensione piccola piccola di chi sa soltanto parlare di se stesso fingendo di parlare degli altri. E, invece, come nel tuo caso, il calcio e i suoi protagonisti diventano non solo l’oggetto di un tifo ma anche l’innesco di scelte esistenziali: ho visto una strada e così provo a seguirla senza ipocrisie. Il calcio come formazione alla vita non come arma del mentecatto. Ora Boniperti avrà ritrovato l’Avvocato e in quei prati celesti ci saranno magari mucche incinte da desiderare. Il paradiso può attendere come un pendolare sul marciapiede di una stazione ferroviaria.

E’ MORTO GIAMPIERO BONIPERTI

La migliore Juventus di Giampiero Boniperti. Da sinistra in piedi: Garzena, Colombo, Mattrel, Corradi, Charles accosciati: Ferrario, Emoli, Boniperti, Sivori, Stivanello, Nicolè

Giampiero Boniperti classe 1928 è stato il giocatore di maggior classe del calcio italiano dalla seconda metà degli anni’40 per tutto il decennio successivo.

Nato a Barengo, in provincia di Novara, cresciuto nella squadra locale era approdato al Momo da dove era stato notato e poi acquistato dalla Juventus: il primo rinforzo scelto dal neo-presidente Gianni Agnelli per avviare la rincorsa dei bianco neri verso lo strapotere del grande Torino, poi caduto a Superga.

Bandiera bianco nera fino alla stagione 1960 – 61 con 5 scudetti (49-50, 51-52, 57-58, 59-60, 60-61), 38 presenze in Nazionale (due partecipazioni ai mondiali: 1950 e 1954), una presenza nella rappresentativa continentale (con due reti segnate agli inglesi a Wembley in uno spettacolare 4-4) Boniperti lasciò il calcio all’improvviso, con una decisione fulminea, nel giorno della conquista del dodicesimo scudetto bianconero al termine di un Juve-Inter 9-1 (i nerazzurri per protesta avevano mandato in campo la squadra ragazzi) e dell’esordio in Serie A di Sandro Mazzola, figlio del grande Valentino colui che lo aveva preceduto come capitano della Nazionale.

Intrapresa la carriera dirigenziale era stato il presidente delle grandi vittorie degli anni’70 – ’80, il presidente di Trapattoni allenatore e dei suoi epigoni in campo capaci di vincere il “Mundial” del 1982, da Tardelli a Cabrini, da Scirea a Zoff fino a Paolo Rossi e Causio e di tanti altri campioni stranieri esemplificati dal genio di Michel Platini.

Boniperti è stato sicuramente il giocatore più rappresentativo di un’intera generazione del calcio italiano e il presidente juventino capace di valorizzare al meglio l’immenso patrimonio di credibilità sportiva accumulato dal club bianconero in oltre 120 anni di storia.

Il suo esordio in Nazionale fu particolarmente sfortunato con un 1-5 incassato dall’Austria al Prater, in un momento difficile, di transizione, della squadra azzurra.

Il suo primo goal per l’Italia fu segnato in una giornata di lutto: diciassette giorni dopo la tragica scomparsa del Torino la squadra italiana schierando una formazione forzatamente inedita affrontò ancora l’Austria in una partita valida per la Coppa Internazionale (il torneo antesignano degli “Europei”) imponendosi per 3-1 e disputando una gara di grande cuore e di impegno agonistico: tutti pensavano di onorare così i grandi campioni scomparsi.

Firenze 22 maggio 1949

Italia – Austria 3-1

reti: Cappello, Amadei, Boniperti, Huber

Italia: Franzosi (Inter), Bertucelli (Juventus), Rosetta (Fiorentina), Annovazzi (Milan); Tognon (Milan), Fattori (Inter), Boniperti (Juventus), Lorenzi (Inter), Amadei (Inter), Cappello (Bologna), Carapellese (Milan)

Austria: Zeman, Happel, Kowanz, Hanappi, Ocwirk, Gerhardt, Melchior, Habtlz, Huber, Stojstopal, Aurednik

arbitro Lenz (Svizzera)

Ancora gli austriaci e ancora Boniperti in goal nella sua ultima partita in nazionale: una sconfitta casalinga nello scenario del nuovo stadio San Paolo di Napoli per la prima partita giocata dalla squadra italiana alla luce dei fari.

Napoli 20 dicembre 1960

Italia – Austria 1-2

reti: Hof, Boniperti, Kaltenbrunner

Italia: Buffon (Inter), Losi (Roma), Castelletti (Fiorentina), Guarnacci (Roma), Salvadore (Milan), Trapattoni (Milan, all’esordio in azzurro. Poi sarà l’allenatore preferito del Boniperti presidente), Mora (Juventus), Boniperti (Juventus), Brighenti (Sampdoria), Angelilllo (Inter) Petris (Fiorentina)

Austria:Schmied (Pichler), Trubrig, Swoboda, Hanappi, Stotz, Barschandt, Nemec, Hof, Buzek,( Kaltenbrunner) Senekowitsch, Zechemaister

arbitro Schwinte (Francia)

Riportiamo, infine, anche il tabellino della partita Inghilterra – Resto d’Europa del 21 ottobre 1953

Inghilterra – Resto d’Europa 4-4

reti: Kubala (2), Mortensen, Mullen, Boniperti (2), Ramsey rigore

Inghilterra: Merrick, Ramsey, Eckersley, Wright, Ufton, Dickinson, Matthews, Mortensen, Lofthouse, Quixall, Mullen

Europa: Zeman (Austria poi Beara Jugoslavia), Navarro (Spagna), Hanappi (Austria), Cajkowski (Jugoslavia), Posipal (Germania Ovest), Ocwirk (Austria), Boniperti (Italia), Kubala (Spagna), Nordhal (Svezia), Vukas (Jugoslavia), Zebec (Jugoslavia)

arbitro Griffith (Galles)