Fotogallery delle giovanili Samp anni 40′ con “i nostri” Ciglieri, Recagno e Salvi (e un invito rivolto a lettrici e lettori)

Un nostro gentilissimo interlocutore, Piero, un genovese emigrato in Veneto ci ha inviato una serie di foto riguardanti il settore giovanile della Samp tra gli anni’40 e quelli’60 chiedendoci aiuto nel riconoscere i giocatori. Abbiamo pensato di aggiungere alcune altre immagini molto significative sullo stesso argomento per completare questa storia così importante e interessante chiedendo nello stesso tempo aiuto a lettrici e lettori nel caso riconoscessero alcuni dei protagonisti.

C’è da ricordare che la Samp, nel periodo 1950 – 1963,  ha vinto il torneo di Viareggio (massima manifestazione europea del settore: oggi anche mondiale) con queste formazioni.

1950: Pegan, Favenza, Camoriano, Bartoletto, Soraggi, Corti, Basso, Pieri, Fontana, Guasco, Bruzzo; all. Cherubino Comini.

1958: Sardelli, Tomasin, Dassereto, Delfino, Nadalin, Degrassi, Bolzoni, Mora, Massa, Recagno, Giordano (una squadra davvero stratosferica).

1963: Valeri, Vezzoso, Trinchero, Forante, Morini, Garbarini, Bartolazzi, Frustalupi, Salvi, Pienti, Malvolti (anche questa può essere ben considerata una formazione di lusso).

1.jpg

Siamo a Marassi in precedenza alla costruzione dei distinti. Dalle maglie si potrebbe collocare questa formazione alla stagione 1947 – 58

2.jpg

Siamo di fronte ad un momento davvero storico nel corso delle vicende del calcio italiano. Il “Grande Torino” è appena caduto a Superga e la società conclude il campionato schierando la squadra ragazzi. A Marassi si gioca la gara tra i pari età granata e quelli blucerchiati. Questa è la prima pagina del “Calcio Illustrato” dedicata all’avvenimento.

Genova 29 Maggio 1949

Sampdoria-Torino 2-3
Sampdoria: Pegan; Murta, Gasperi; Bertolotti, Paravagna, Corti; Lucentini, Pieri, Guasco, Susmel, Parodi.
Torino: Vandone; Motto, Mari; Macchi, Bersia, Lussu; Audisio, Francone, Marchetto, Giammarinaro, Giuliano.
Arbitro: Sig. Carpani di Milano.
Reti:
p.t. Audisio 1′ Pieri 7′ e 21′ Marchetto 16′ s.t. Lussu (rig) 11′.

  3.jpg

4.jpg

Questa è la foto della Samp ragazzi vincitrice a Viareggio nel 1950. Una citazione per il massaggiatore Pelizza, padre del futuro massaggiatore del Savona Fbc nell’anno della promozione e dello sfortunato campionato di Serie B 

5.jpg

…In trasferta ad Alessandria

6.gif

6.jpg

Nella Sampdoria, seconda classificata nell’allora prestigioso Toneo dei Carlin’s Boys a Sanremo, c’ è Nanni Ciglieri (quinto da sin. in piedi), protagonista di indimenticabili stagioni con il Savona negli anni  della promozione in Serie C   

Stagione 1957 – 58

7.jpg

Questa è la formazione vincitrice del Torneo di Viareggio, con la quale concludiamo questa galleria. Non senza ricordare però che questa Samp fu fermata sull’1-1 al “Chittolina” di Vado Ligure dalla formazione giovanile rossoblu guidata da Romualdo Chittolina.  A segno per la Samp Giancarlo Salvi (nella foto ultimo a destra tra gli accosciati a fianco del capitano Mario Frustalupi), rete del Vado di Ivano Lagasio.

8.jpg

Ecco quel Vado capace di fermare la Samp. Da sinistra in piedi massaggiatore Badano, Ottonello, Lagasio, Sassu, Bartoli, Baranzini, Chittolina, Martinucci II, allenatore Chittolina. Accosciati: Rosso, Olmeda, Gandolfo, Giusto, Sfondrati, Landucci

 

 

 

1927: Quando il Grifone sapeva volarecon il battesimo dell’aria

 

di LUCIANO ANGELINI  e FRANCO ASTENGO

Febbraio 1927, novant’anni fa: il Genoa stabilisce un nuovo record nella storia del calcio italiano. I rossoblu compiono la trasferta a Roma, per incontrare l’Alba, in aereo: un primato di modernità assoluta che è giusto ricordare. Lo facciamo riportando la cronaca dell’avvenimento scritta da Renzo Bidone, inesausto cantore del decenni delle glorie genoane, ed unico giornalista ad aver partecipato all’impresa. Erano i tempi in cui il Grifone “sapeva” volare. In tutti i sensi.

Il testo è tratto dal volume celebrativo per gli 80 anni di fondazione del Genoa scritto dallo stesso Renzo Bidone nel 1973.

“ In una grigia giornata del febbraio 1927, quando il mattino aveva di poco sbiancato il volto di Genova che muoveva i primi passi della sua giornata operosa, alcune centinaia di persone s’affacciavano con insolita curiosità dalle terrazze della circonvallazione a mare, in corso Aurelio Saffi e sulla rotonda di via Corsica.

Era un nereggiare di folla che puntava i suoi sguardi verso il porto, in attesa che qualcosa si muovesse laggiù, da ponente. L’attesa non fu breve, ma finalmente la folla fu appagata. Da oltre la Lanterna un punto nero, quasi un uccello da rapina, spuntò lesto, s’ingrandì rapidamente, passo alto sulle navi all’ancora e rombando puntò la prora verso il mare aperto.

Quindici minuti dopo lo spettacolo si ripetè.

Un secondo uccellaccio si librò dal mare, prese quota, trovò la scia del primo e si incamminò risolutamente. Indi sparì anch’esso nella  foschia. Fra cielo e mare era il Genoa, la prima squadra che si valeva dell’aeroplano,antesignana anche in questo campo. Il Genoa veleggiava alla volta di Roma.

Qualcuno dopo la guerra, quando il Torino adottò l’uso della navigazione aerea, e dovette purtroppo scontare più tardi tragicamente i pericoli del volo, scrisse che si trattava della prima squadra che si serviva delle vie del cielo per le sue trasferte.

Si era certamente dimenticato che il Genoa era stato il precursore, non molti anni prima, quando l’uso dell’aereo non era generalizzato come lo divenne più tardi, dopo la seconda guerra mondiale, e trasferire un’intera squadra con il nuovissimo mezzo sembrò a quei tempi di eccessiva temerarietà.

L’idea del volo venne a quel dinamico uomo che è Ernesto Ghiorzi, certamente rosso – blu prima di nascere, rosso – blu per la vita e per la morte.

Ghiorzì ideò il viaggio, lo lanciò in consiglio, si battè per esso contro i consiglieri più …prudenti, e finì con la far trionfare la sua tesi.

C’era da giocare una partita a Roma, contro l’Alba, il Genoa avrebbe raggiunto la Capitale per le vie del cielo. Furono interpellati i giocatori. Risposero tutti affermativamente meno tre: De Prà, in viaggio di nozze, fece sapere che avrebbe raggiunto i suoi compagni a Roma, De Vecchi adducendo il fatto di abitare a Milano, trovò più conveniente andarsene all’Urbe in ferrovia senza passare da Genova, e Burlando, gran nuotatore,  oltre che grandissimo calciatore, non se la sentì di diventare anche un grande aviatore.

Gli altri firmarono una dichiarazione nella quale si assumevano ogni responsabilità e manlevavano la Società in caso di incidenti. Furono convocati per il mattino di sabato 7 Febbraio alle otto in Piazza De Ferrari. Erano: il terzino Lombardo, i mediani Barbieri e Scapini, gli attaccanti Gastaldi, Aycard, Catto, Valentino e Levratto, l’allenatore Mister Garbutt, alcuni dirigenti e un solo rappresentante della stampa.

Tutti puntuali all’appuntamento. Molti visi lieti, ma anche qualche sorriso piuttosto forzato. C’era ad attendere i giocatori il torpedone della società di Navigazione Aerea che doveva condurli in porto.

L’autista si sentiva fiero di portare il Genoa al battesimo dell’aria. Infilò via Carlo Felice, ora via XXV Aprile, a tutta velocità e in via Garibaldi come se si fosse trovato sulla pista di Monza, che a quei tempi era il sogno di gloria di ogni automobilista che si rispettasse. Quella velocità andò bene per un po’, ma non fino alla fine. In via Balbi un passante che non aveva intuito il sacro entusiasmo dell’autista, si vide piombare addosso il torpedone e solo a prezzo di un gran salto sul marciapiede fu salvo.

Ma, in via Milano il fattaccio. L’ebbrezza del nostro automedonte cresceva con il crescere del cammino. La via Milano allora non era larga come oggi. C’era posto appena per i binari del tram e per qualcosa d’altro. Un tram veniva verso di noi, un carro ci precedeva lentamente. Incautamente il fiero autista volle incunearsi fra il tram e il carro e poiché lo spazio non lo permetteva, il pullman andò a battere contro la fiancata del tram. Uno schianto, un volar di cristalli, grida da una parte e dall’altra,ma tutti salvi. Unico ferito del torpedone, Riccardo Bonino, consigliere del Genoa, ferito leggermente al naso da una scheggia di vetro.

Senonchè l’incidente aveva fatto ammutolire i giocatori. Levratto che stava cantando “Quant’è bella a staggione” tacque di colpo, correndo nostalgicamente col pensiero ai comodi direttissimi che univano Genova a Roma. Lombardo voleva tornare indietro e prendere il treno, Burlando e De Vecchi erano invidiatissimi. Era brutto il presagio.

Con ben altra prudenza l’automezzo raggiunse il porto ad andatura ridotta. I viaggiatori furono tratti a terra passando attraverso i finestrini perché l’urto contro il tram aveva inchiodato gli sportelli, indi il gruppo fu diviso in due plotoni.

Ancora un’emozione al momento della partenza. Poiché un solo apparecchio non bastava per i diciotto viaggiatori, ne erano stati noleggiati due.

Sul primo, con i motori che non rispondevano in pieno, presero posto i cinque viaggiatori più leggeri, e ci volle più di un quarto d’ora di tentativi sul mare prima che esso potesse innalzarsi.

Ma da terra gli altri che lo avevano visto comparire oltre la diga foranea erano in apprensione.

Dov’era finito l’apparecchio? Si era infilato in mare? Infine, dopo molte rincorse sul mare di Sampierdarena e Cornigliano l’aereo riuscì a sollevarsi e a prendere quota.

C’era anche il vostro cronista, a bordo, incosciente come tutti i giovani, e non sapeva che sua madre era corsa sulla rotonda di via Corsica per vederlo partire e piangeva sommessamente, povera donna, involontariamente..sollecitata da un tifoso, il quale ignaro della sua identità stramalediva i dirigenti del Genoa che avevano avuto l’azzardo di mettere a repentaglio l’intera squadra rossoblu facendola viaggiare per le pericolose e a quei tempi troppo ignorate vie del cielo.

1.jpg

Ecco il Genoa ritratto prima di spiccare il volo. Ci sono due savonesi: Felice Levratto e Valentino che nel dopo guerra allenerà a lungo lo Speranza.

Il “Dornie” bimotore salutò la Lanterna e puntò verso le isole della Toscana seguito a quindici minuti di distanza dal secondo apparecchio sul quale avevano preso posto quasi tutti i giuocatori.

Il viaggio, anzi i due viaggi, furono felicissimi anche se nel cielo di Orbetello comparve un caccia militare che in segno di saluto si mise a caprioleggiare intorno ai due apparecchi, fra lo spavento generale di tutti.

Da Genova Roma impiegarono più di tre ore, Adesso un’ora è anche troppo.

I velivoli atterrarono… sul Tevere presso Ostia, dove c’era il ministro dell’Aviazione Italo Balbo ad attendere il Genoa ed a complimentarsi con i giuocatori per il loro ardimento.

Levratto approfittò di un momento di distrazione generale per un’azione in grande stile sui vassoi di dolci che dovevano servire per tutta la comitiva. Voleva ripagarsi delle emozioni che non c’erano proprio state.

2.jpg

Il giorno dopo, al velodromo Appio, l’Alba, che pochi mesi dopo doveva fondersi con la Fortitudo per dar luogo alla nascita della Roma attuale, si battè invano per superare il Genoa.

Qualche ora prima dell’incontro un dirigente della società, dato che in mattinata aveva piovuto e la sua squadra non era completa, fece addirittura allagare il terreno di gioco con le pompe per renderlo impraticabile, ma senza riuscire nel suo intento perché l’arbitro Carraro lo giudicò praticabilissimo.

3.jpg

Una formazione del Genoa all’epoca: da sinistra in piedi: De Prà, Lombardo, Moruzzi, Barbieri, Albertoni, Gilardoni, Puerari, Bodini; seduti: Banchero, Chiecchi, Levratto

Come era nelle sue abitudini di quei tempi il Genoa vinse. Aveva allora una difesa e una mediana saldissime, coi nazionali De Prà, De Vecchi, Barbieri, Burlando e all’attacco Catto e Levratto pure nazionali, bastavano a far tremare le difese avversarie. E c’erano Aycard giocatore finissimo e intelligente e l’impetuoso Valentino, e Gastaldi lavoratore infaticabile, e Scapini mediano solido come una quercia e Lombardo terzino accorto e duro.

Vinsero tre a uno i rosso blu, dopo aver vinto la prima battaglia dell’aria”.

La lunga storia dei derby tra Savona e Vado, 25 a 6 le vittorie biancoblù

di LUCIANO ANGELINI  e FRANCO ASTENGO

Di seguito la lunga storia dei derby Savona-Vado, iniziata il 18 novembre 1923 sul campo di Leo a Vado. E’ la storia della “partite delle radici” del nostro calcio, quella tra le squadre più blasonate. Lo erano già all’epoca: il  Savona aveva già disputato diversi campionati al massimo livello; il Vado aveva già vinto la prima Coppa Italia e stava per fornire un giocatore, Felice Levratto unico proveniente dalle divisioni inferiori, alla nazionale guidata da Vittorio Pozzo che preparava le Olimpiadi di Parigi del 1924.

Una storia piena di nomi che hanno segnato diverse epoche e che seguiremo passo passo in tutti suoi passaggi,  sempre all’insegna di un’accesa e mai sopita rivalità. Basti ricordare che la retrocessione del Savona dalla Serie B venne festeggiata in piazza con grande clamore e partecipazione di folla. Uno sgarbo fortemente voluto e desiderato, un vulnus insanabile per la tifoseria biancoblu.

1

Il Vado 1923 – 24

Campionato di Prima Divisione 1923 – 24

Quinta giornata 18 Novembre 1923

Vado – Savona 0-0

Vado: Babboni I, Poggi, Levratto II, Negro, Romano, Pallaro, Roletti, Frumento, Marchese, Levratto I, Carosio

Savona: Fontana, Colombo, Saettone, Perlo, Veglia, Chiabotto, Oxilia, Roggero, Giovara, Esposto, Testa

Arbitro: Zambelli di Milano.

Dodicesima giornata 13 Gennaio 1924

Savona-Vado 1-2

Reti: 65’ Levratto II, 70’ Giovara, 75’ Levratto I.

Savona: Fontana, Saettone, Colombo, Perlo, Veglia, Chiabotto, Oxilia, De Franco, Giovara, Esposto, Testa.

Vado: Babboni I, Pallaro, Babboni II, Negro, Romano, Cabiati, Roletti, Marchese, Levratto II, Levratto I, Carosio.

Arbitro: Enrietti di Torino.

Al Vado riesce il primo grande colpo nella storia del derby, vincendo in Via Frugoni con una rete decisiva di Felice Levratto. Alla fine il Savona sarà terzo e il Vado quarto nel girone vinto dalla Sestrese.

2.jpg

Campionato di Prima Divisione 1924 – 25

Ottava giornata 21 Dicembre 1924

Vado – Savona 0-1

Rete: Roggero 20’ su rigore.

Vado: Manlio Bacigalupo, Masio, Poggi, Negro, Romano, Frumento, Roletti, Ciarlo, Marchese, Levratto, Carosio

Savona: Beltrame, Saettone, Colombo, Perlo, Veglia, Esposto, De Caroli, Oxilia, Hibbly,Testa, Roggero

Arbitro: Actis di Torino.

Diciassettesima giornata 29 Marzo 1925

Savona – Vado 3-0

Reti: Testa 29’, 42’ e 84’.

Savona: Beltrame Vigo, Colombo, Perlo, Veglia, De Caroli, Oxilia, Giovara, Hibbly, Chiabotto, Testa.

Vado: Manlio Bacigalupo, Poggi, Raimondi, Negro, Romano, Bacigalupo II, Ciarlo, Frumento, Levratto, Babboni II, Gualberti.

Arbitro: Ronco di Cornigliano.

Stagione di netto predominio del Savona imperniato su alcuni giocatori di sicuro livello come Perlo, De Caroli, Oxialia, Testa e Roggero.  E’ una tripletta di Testa a firmare il derby. I bianco blu finiscono sesti nel girone vinto dalla Novese, Vado al nono posto.

Campionato  di Prima Divisione 1925 – 26

Settima giornata 29 Novembre 1925

Vado – Savona 0-1

Rete: Oxilia 62’.

Vado: Manlio Bacigalupo, Masio, Poggi, Negro, Romano, Babboni II, Ciarlo, Marigliano, Frumento, Levratto II, Pallaro

Savona: Babboni I, Ghigliano, Bruciamonti, Costella, Perlo, De Caroli, Oxilia, Fioretti, Sardi, Bertolini, Mariani

Arbitro: Cerri di Vercelli.

Diciottesima giornata 2 Maggio 1926

Savona – Vado 3-1

Reti: 43’ Marigliano, 51’ e 60’ Bertolini, 86’ Perlo rigore.

Savona: Falco, Vigo, Bruciamonti, Costella, Perlo, Baldassarre, Oxilia, Fioretti, Bertolini, De Caroli, Mariani

Vado: Manlio Bacigalupo, Negro, Poggi, Romano,. Masio, Babboni II, Ciarlo, Frumento, Maragliano, Pallaro, Levratto II.

Altra stagione di predominio del Savona che, fra tanti giocatori illustri, allinea anche il futuro campione del mondo Luigi Bertolini, l’uomo che “giocava con il fazzoletto in testa”. Savona terzo alle spalle di Spezia e Sestrese. Vado decimo.

Campionato  di Prima Divisione 1932 – 33

Prima giornata 2 Ottobre 1932

Savona – Vado 1-0

Rete: Mottura 16’.

Savona: Palmeto, Ceppone, Devalle, Bartoli, Poccardi, Passalacqua, Di Muzio, Parodi, Mottura, Canepa, Vanara.

Vado: De Salvo, Tassara, Pallaro, Giacoppo, Frumento, Storti, Aprile, Poli, Fioretti, Lombardi, Caviglia.

Arbitro: Brignone di Torino.

Quattordicesima giornata 29 Gennaio 1933

Vado – Savona 1-6

Reti: Borgo 20’, 30‘, 56’; Poli 37’, Mottura 48’ e 78’; Testa 84’.

Vado: Moretti, Dutto, Tassara, Storti, Lombardi, Giacoppo, Aprile, Poli, Fioretti, Rosso, Caviglia.

Savona: Palmeto, Devalle, Negro, Passalacqua, Poccardi, Argenti, Caviglione, Vanara, Mottura, Testa, Borgo.

Arbitro: D’Alessandro di Vercelli.

IL Savona sta costruendo lo squadrone “fatto in casa” che dominerà per tutti gli anni ’30. Una tripletta di Borgo sigla la più vistosa vittoria in trasferta dei biancoblu nella storia del derby. Il Vado rientrato in prima divisione dopo qualche stagione di purgatorio si piazza undicesimo, il Savona secondo alle spalle del Derthona.

Campionato di Prima Divisione 1933 – 34

Sesta giornata 29 Ottobre 1933

Savona – Vado 2-0

Rete: Devalle rig. al 25’, Borgo 39’

Savona: Toscano, Devalle, Pantani, Bartoli, Poccardi, Argenti, Caviglione, Vanara, Calcagno, Canepa, Borgo.

Vado: Chittolina, Tassara, Massaza, Storti, Frumento, Bacigalupo II, Aprile, Rosso, Fioretti, Bacigalupo IV, Caviglia.

Arbitro: Zanchi di Bergamo.

Ventunesima giornata 18 Febbraio 1934

Vado – Savona 1-1

Reti: Castelli 15’, Calcagno 57’.

Vado: Chittolina, Tomei, Massaza, Storti, Frumento, Bacigalupo II, Aprile, Poli, Firetti, Bacigalupo II, Castelli.

Savona: Toscano, Testa, Pantani, Bartoli, Poccardi, Argenti, Caviglione, Vanara, Calcagno, Canepa, Borgo.

Arbitro: Gondola di Monfalcone.

Il Savona dell’attacco atomico vince il campionato. Il Vado in sicura crescita mantiene inviolato il terreno delle “Traversine” e si piazza sesto.

3

Il Savona dell’attacco atomico fatto in casa: da sinistra: Bartoli, Vanara, Canepa, Calcagno, Poccardi, Argenti, De Valle, Pantani, Borgo, Caviglione, Toscano

Campionato di Prima Divisione 1934 – 35

Sesta giornata 25 Novembre 1934

Vado – Savona 0-1

Rete: Vanara 58’.

Vado: Chittolina, Pallaro, Tassara, Storti, Siccardi, Bacigalupo II, Casaccia, Fioretti, Sobrero, Poli , Caviglia.

Savona: Toscano, Devalle, Massaza, Bartoli, Bertelli, Argenti, Grosso, Porta, Mottura, Vanara, Canepa.

Arbitro: Grignani di Milano (in seguito a lungo in Serie A).

Diciannovesima giornata 7 Aprile 1935

Savona – Vado 5-2

Reti: Vanara 23’, Caviglia 31’, Canepa 40’, Grosso 50’,  Porta 54’, De Valle rig. 78’, Baldizzone 82’.

Savona: Oddera, Pantani, Devalle, Bartoli, Bertelli, Argenti, Grosso, Vanara, Porta, Canepa, Torelli.

Vado: Chttolina, Pallaro, Tassara, Sobrero, Delbuono, Bacigalupo II, Baldizzone, Oliva, Caviglia, Poli, Casaccia.

Arbitro: Rosso di Torino.

Prosegue l’egemonia degli striscioni che si aggiudicano tutti e 4 i punti in palio. Savona secondo alle spalle della Sanremese, Vado nono.

Campionato Serie C 1936 – 37

Quarta giornata 4 Ottobre 1936

Vado – Savona 1-1

Reti: Morelli rig. 71’, Motto 85’.

Vado: Chittolina, Pallaro, Motto, Bacigalupo II, Frumento, Tassara, Pinghelli, Poli, Baldizzone, Francia, Rosso.

Savona: Moretti, Devalle, Testa, Argenti, Bianchi, Ricchebuono, Borgo, Canepa, Calcagno, Morelli, Morando.

Arbitro: Limido di Milano.

Diciannovesima giornata 7 Febbraio 1937

Vado – Savona 1-1

Reti: Borgo 70’, Casaccia 78’.

Savona: Moretti, Testa, Argenti, Cutela, Astengo, Bartoli, Calcagno, Vanara, Gambetta, Caviglia, Borgo..

Vado: Arrigo, Pallaro, Motto, Poli, Frumento, Tassara, Casaccia, Aprile, Fioretti, Bacigalupo IV, Francia.

Arbitro: Bianchi di La Spezia.

Prima stagione in Serie C per il Vado e doppio 1-1 nel derby a dimostrazione di equilibrio. Alla fine Savona sesto (vince il campionato la Sanremese), Vado undicesimo

Campionato Serie C 1937 – 38

Quattordicesima giornata 16 Gennaio 1938

Savona – Vado 2-0

Reti: Calcagno 11’, Borgo 26’.

Savona: Moretti, Testa, Morchio, Astengo, Bianchi, Argenti, Calcagno, Ricci, Levratto, Caviglia, Borgo.

Vado: Arrigo, Motto, Giavarini,Flabi, Frumento, Bartoli, Casaccia,Tomei, Gambetta, Poli, Francia.

Arbitro: Gianelli di Siena.

Ventinovesima giornata 1 Maggio 1938

Vado – Savona 0-1

Rete: Levratto 55’.

Vado: Chittolina, Giavarini, Motto, Bartoli, Frumento, Poli, Casaccia, Tomei, Bacigalupo IV, Gambetta, Francia.

Savona: Vernè, Testa, Massaza, Argenti, Bianchi,Calcagno, Caviglione, Vanara, Levratto, Caviglia, Borgo.

Arbitro: Zavattaro di Casale.

Succede l’incredibile: Felice Levratto torna dalle nostre parti dopo i fasti di Genoa, Inter e Lazio, e approda alla sponda biancoblu in tempo per condannare il “suo” Vado nel derby di ritorno giocato proprio alle Traversine  Savona secondo alle spalle del Casale, Vado undicesimo.

4.jpg

Campionato Serie C 1938 – 39

Settima giornata 6 Novembre 1938

Savona – Vado 2-0

Reti: Caviglia 41’, Borgo 87’.

Savona: Origone, Levratto II, Morchio, Sandroni, Nervi, Argenti, Allegri, Vanara, Levratto I, Canepa, Borgo.

Vado: Chittolina, Tomei, Giavarini, Caviglia, Siccardi, Faccinato, Casaccia, Bartoli, Lanteri, Zioni, De Maurizi.

Arbitro: Carpani di Milano (anche lui a lungo in Serie A).

Ventesima giornata 26 Febbraio 1939

Vado – Savona 1-2

Reti: Zioni 3’ Vanara 28’ Borgo 56’

Vado: Chittolina, Tomei, Giavarini, Caviglia, Siccardi, Lagorio, Gambetta, Poli, Zioni, Ceporina, Francia.

Savona: Origone, Farina, Morchio, Sandroni, Nervi, Argenti, Allegri, Vanara,  Savio, Canepa, Borgo.

Arbitro: Rossi di Torino.

IL Savona sta costruendo lo squadrone che salirà in Serie B e si aggiudica il girone. Vado  settimo. Da notare la puntualità con la quale Borgo va a segno negli scontri diretti.

Campionato Serie C 1939 – 40

Terza giornata 8 Ottobre 1939

Savona – Vado 3-1

Reti: Vaschetto 39’, Allegri 42’ e 70’, Casaccia 72’.

Savona: Origone, Cozzi, Villa, Morchio, Sandroni, Fenoglio, Piccioli, Piana, Gè, Vaschetto, Allegri.

Vado: Arrigo, Tomei, Levratto II, Tomberli, Siccardi, Poli, Casaccia, Bartoli, Ceporina, Cioli, Bacigalupo V.

Arbitro: Ribelli.

Diciottesima giornata 11 Febbraio 1940

Vado – Savona 0-3

Reti: Gè 20’, Buggi 40’, Vaschetto 78’.

Vado: Chittolina, Tomei, Levratto II, Bartoli I, Tomberli, Lottero, Bacigalupo V, Bartoli II, Poli, Rosso, Pelizzari

Savona: Caburri, Cozzi, Villa, Sandroni, Viano, Morchio, Piana, Vaschetto, Borel I, Buggi, Gè.

Arbitro: Leopoldi.

L’Italia entra in guerra e il Savona sale finalmente in Serie B. Da notare, nelle fila rossoblu, il primo derby giocato da Felice Pelizzari che poi, alla fine degli anni ’50, sarà l’allenatore della rinascita degli striscioni. Il Vado si piazza tredicesimo.

Campionato Serie C 1947 – 48

Nona giornata 28 Dicembre 1947

Savona – Vado 5-2

Reti: Manzelli 3’, 36’, 52,’ 82’; Zilli 18’, Mucci 35′ , Motto 89’.

Savona: Calcagno, Vignolo, Molinari, Ghersi, Alvigini, Longoni, Zilli, Ighina, Cappelli, Siccardi, Manzelli.

Vado: Ferrero, Ghiorzi, Motto, Bacigalupo IV, Sappa, Marchese,II, Tomasini, Mantero, Mucci, Barile, Marchese I.

Arbitro: Beccaria di Torino.

Derby contrassegnato dal poker di Manzelli. Ma è un Savona stellare con Vignolo, Molinari, Ghersi e Alvigini perni della difesa; un centrocampo straordinario per classe e senso tattico con Longoni, Ighina e Siccardi; il fantasioso Zilli, Cappelli e Manzelli all’attacco.

Ventiquattresima giornata 1 Maggio 1948

Vado – Savona 1-3

Reti:: 20’ Zilli,  22’ Mantero, 42’ Cappelli, 63’ Ighina.

Vado: Ferrero, Ghiorzi, Motto, Bacigalupo IV, Sappa, Barile, Pelizzari, Tomasini, Mantero, Marchese I, Marchese II.

Savona: Castagno, Molinari, Vignolo, Puccini, Alvigini, Longoni, Siccardi, Ighina, Zilli, Cappelli, Manzelli.

Arbitro: Milanone di Biella

Vado e Savona si ritrovano per l’ultima volta in Serie C dopo aver attraversato il doloroso turbine della guerra mondiale. Le due squadre disputano un grande campionato: Il Savona lo domina, il Vado si piazza al quarto posto. Commuove leggere i nomi dei protagonisti. Ci sono tutti i”grandi” degli anni ’40-50, uomini che abbiamo conosciuto, apprezzato, che ci hanno insegnato tanto e alla loro memoria dedichiamo queste pagine: da Bertin Mantero a Felice Pelizzari, da Gino Ghersi a Roberto Longoni, da Giulin Siccardi e Martino Marchese, tanto per citare soltanto qualche nome.

 

5

Un Vado davvero di grandi nomi schierato alle “Traversine” ricolmo di pubblico. Da sinistra in piedi: Tomei, Motto, Felice Pelizzari (un vero gentleman e un grande allenatore), Bertin Mantero golaeador di razza, Marchese, Pierino Bacigalupo; accosciati: Barile, Vessillo Bartoli, Bruno Ferrero “genio e sregolatezza”, Rino Mucci, Tomberli

6

IL Savona (nella foto la squadra vittoriosa 2-0 sul campo della Sanremese)  rispondeva con una squadra altrettanto grande, capace di vincere il campionato. La formazione del Savona: in piedi da sinistra: Puccini, Manzelli, Siccardi, Longoni, Molinari, Zilli, Tonini (dir.); accosciati, da sinistra: Castagno, Cappelli, Ghersi, Ighina, Vignolo

Campionato di Promozione 1953 – 54

Settima giornata 22 Novembre 1953

Vado – Savona 4-2

Reti:: Parodi 9’, Calabria 13’, Briano 24’ Galindo (autorete) 25’, Delfino 51’, Parodi 69’.

Vado: Caviglia, Macrì Murialdo, Barile, Ghiorsi, Biggi, Padula, Ansaldo, Parodi, Marchese, Calabria.

Savona: Rivoire, Reggiani, Briano, Galindo, Manfredini, Spirito, Gravano, Delfino, Mino Persenda, Marrone, Gambino.

Arbitro: Molinari di Genova.

Ventiduesima giornata 21 Marzo 1954

Savona – Vado 1-5

Reti: Marchese 1’ e 31’, Galindo 25’, Parodi 61’, Marfchese 62’, Ansaldo 84’.

Savona: Rivoire, Reggiani, Briano, Galindo, Speroni, Marrone, Rognoni, Mino Persenda, Saccone, Gambino, Delfino.

Vado: Caviglia, Macrì, Murialdo, Barile, Ghiorzi, Biggi, Padula, Ansaldo, Parodi, Marchese II, Calabria.

Arbitro: Cavagna di Genova.

Vado e Savona si ritrovano in un momento opposto nelle loro fortune calcistiche. I rossoblu sono in grande spolvero, vincono il campionato e salgono in IV Serie. Gli striscioni sono scesi al punto più basso della loro storia e rimediano soltanto il decimo posto. Due derby di fuoco per il Vado che travolge i rivali: il 5-1 di Corso Ricci resterà imperituro nella memoria di chi c’era. Un grande Vado trascinato da Nino Parodi. Un ricordo particolare (tra gli altri) per Davide Ansaldo.

7

Il Grande Vado che conquista la IV Serie qui ritratto davanti agli spogliatoi di Corso Ricci. E’ il giorno del 5-1 inflitto al Savona

Campionato Interregionale II serie 1957 – 58

Seconda giornata 6 Ottobre 1957

Savona – Vado 1-2

Reti: 26’ Parodi, 34’ Perata, 36’ Biggi.

Savona: Cavo, Galindo, Mariani, Bruno, Valentino Persenda, Papes, Mantero, Pastorino, Vaccari, Paltrineri, Basilio Parodi

 Vado: Traverso, Magnetto, Murialdo, Vacca, Nardini, Martinucci, Negro, Perata, Griffo, Biggi, Calamano.

Arbitro: Andina di Parma.

Diciassettesima giornata 9 Febbraio 1958

Vado – Savona 0-0

Vado: Traverso, Magnetto, Murialdo, Vacca, Nardini, Martinucci, Negro, Grattarola, Griffo, Biggi, Calamano.

Savona: Bruzzone, Galindo, Valentino Persenda, Papes, Nadali, Mariani, Pastorino, Parodi, Teneggi, Gennari, Mantero.

Arbitro: Rimoldi di Milano.

Il Savona è tornato a salire ma si scontra con il miglior Vado: i rossoblu alla fine saranno terzi, gli striscioni ottavi. Grande folla al derby di ritorno. Sotto la pioggia è 0-0 per un derby molto muscolare e per picchiatori (Negro, Magnetto e Vacca per il Vado; Galindo, capitan Valentino Persenda e Nadali per il Savona), aspro e combattuto.

Campionato IV Serie 1958 – 59

Undicesima giornata 14 Dicembre 1958

Vado – Savona 0-3

Reti: 3’ Teneggi, 13’ autorete Biggi, 28’ Ratto.

Vado: Traverso, Biggi, Salomone, Baghino, Magnetto, Martinucci, Mantero, Reggiori, Pittaluga, Rosasco, Neri.

Savona: Ferrero, Galindo, Ballauco, Contin, Ciglieri, Consonni, Bricchi, Gennari, Teneggi, Merighetto I, Ratto.

Ventottesima giornata  12 Aprile 1959

Savona – Vado 2-1

Reti:: 13’ Mantero 7’ autorete Gandini 33’ Brocchi

Savona: Giacomelli, Valentino Persenda, Ballauco, Contin, Ciglieri, Mariani, Brocchi, Merighetto I, Teneggi, Nadali, Ratto.

Vado: Mura, Gandini, Peluffo, Baghino, Magnetto, Martinucci, Griffo, Gaglione, Mantero, Rosasco, Calamano.

Arbitro: Andujar di Novara.

Il derby non si giocherà più per molte stagioni. Il Savona, guidato da Pelizzari, stravince il torneo e sale in Serie C trovando anche il nuovo stadio di Legino. Il Vado abbandona la categoria e per parecchi campionati si muoverà soltanto nell’ambito della Promozione regionale. Giocano il loro unico derby di campionato contro il Savona due giovanissimi (classe ’40) che poi faranno la storia del Vado negli anni futuri: Giorgio Peluffo e Paolino Gaglione.

8


Ecco il Savona del trionfale ritorno in Serie C: da sn. in piedi, Mariani, Pastorino, Galindo, Ballauco, Ciglieri, Giacomelli, Gennari; accosciati da sn: Ratto, Brocchi, Teneggi, Contin

Campionato Serie D 1986 – 87

Savona – Vado 2-0

Reti: Carlinho 20’ e 28’.

Savona: Bellagamba, Bencardino, Fanesi, Quartaroli I, Lesca, Mirisola, Trudu, Carlinho, Abbondanza, Zuliani, Quartaroli II

Vado: Salamini, Rossi, Spizzo, Doragrossa, Grippo, Balboni, Bazzini, Marinelli, Andreoli, Ottonello, Monte.

Arbitro: Panfieri di Milano.

Ventiseiesima giornata 22 Marzo 1987

Vado – Savona 3-2

Reti: Monte 13’ e 17’, 16’ Quartaroli II, 20’ Ottonrello,  78’ Carlinho.

Vado: Salamini, Rossi, Spizzo, Grippo, Martinelli, Balboni, Andreoli (86’ Manitto) Iannelli, Monte (88’ Doragrossa) Ottonello, Pezzoli.

Savona: Picone, Allia, Mirisola, Quartaroli I, Panucci I, Fracchia (46’ Peluffo), Sughi (65’ Puppo), Carlinho, Musiello, Zuliani.

Arbitro: Minotti di Sanremo.

Per il Savona è la stagione del disastro Binacchi – Quartaroli con l’abbandono dei titolari a metà stagione. Una storia destinata purtroppo a ripetersi, con altri protagonisti, negli anni successivi. Torneo concluso con buona parte della squadra juniores. Nono posto alla pari per le due duellanti.

9

Campionato Serie D 1987 – 88

Sesta giornata  25 Ottobre 1987

Savona – Vado  0-0

Savona: Salamini, Lualdi, Bottari, Sughi, Della Bianchina, Chicchiarelli (46’ Giani), Nistri, Carlinho, Puppo, Zuliani, Molteni.

Vado: Vaccarezza, Rossi, Gamberucci, Nardini, Balboni, Merello, Doragrossa, Masoero, Monte, Ottonello, Pezzoli.

Arbitro: Ugolini di Verona.

Ventunesima giornata 14 Febbraio 1988

Vado – Savona 0-0

Vado: Vaccarezza, Rossi, Merello, Doragrossa, Nardini, Balboni, Ceraudo, Pezzoli (80’ Tessiore), Gonella ( 80’ Monte), Ottonello, Masoero.

Savona: Picone, Lualdi, Moras, Della Bianchina, Bottari, Canu, Nistri, Chicchiarelli, Puppo, Zuliani, Molteni

Arbitro: Cosi di Firenze.

Doppio zero a zero, a dimostrazione dell’equilibrio regnante. In classifica Savona sesto e Vado nono. Nel frattempo hanno assunto la presidenza dei sodalizi personaggi che segneranno un’epoca: l’ingegner Ciarlo da parte rossoblu, Enzo Grenno per gli striscioni.

Campionato Serie D 1989 – 90

Quindicesima giornata 24 Dicembre 1989

Savona – Vado 4-1

Reti: 4’ Pietrolungo, 9’ Cella, 32’ e 34’ (rig.) Valeri, 65’ Bordini.

Savona: Durando, Fioraso, Marazzi II, Moras, Allia, Pietrolungo, Bordini, Canu, Valeri (85’ Ranieri) Chicchiarelli, Marazzi I (76’ Monte).

Vado: Vaccarezza, Eretta, Ciferri (66’ Ceppi), Monteforte, Garattini, Cella, Pnzo, Tessiore, Gonella, Ottonello, Puppo (80’ Doragrossa).

Arbitro: Scarpellini di Mestre.

Trentatreesima giornata 29 Aprile 1990

Vado – Savona 0-1

Rete: 4’ Valeri.

Vado: Bargellini, Eretta, Ceppi, Ciferri, Garattini, Cella, Doragrossa, Tessiore, Belvedere (78’ Gonella) Ottonello, Puppo (46’ Riolfo).

Savona: Durando, Fioraso, Moras (60’ D’Agostino), Carnio, Marazzi II, Ranieri, Bordini, Chicchiarelli, Valeri, Canu, Monte (Marazzi I).

Arbitro: Bianchi di Bergamo.

Stagione sfortunata per il Vado che retrocede assieme all’Albenga. Savona al quinto posto. Nelle fila rossoblu gioca il suo unico derby contro il Savona Paolo Ponzo, sfortunato ragazzo deceduto in tragiche circostanze, durante una gara podistica disputata in condizioni estreme sul piano meteorologico, dopo una brillante carriera terminata proprio in bianco blu. Un generoso protagonista da ricordare.

Campionato di Eccellenza 1998 – 1999

Sesta giornata 25 Ottobre 1998

Vado – Savona 0-0

Vado: Cancellara, D’Asaro, Lucisano (40’ Veneziano), Procopio (60’ Ranieri), Spaggiari, Donato, Santanelli (48’ Priano) Moiso, Prestia, Scalzi, Schipani.

Savona: Di Latte, Tasco, Cappanera, DI Pasquale (67’ Neri) Troise (67’ Sole) Schito, Malafronte, Bottinelli, Scaletta, Valentino, Sciutto.

Arbitro: Surace.

Ventunesima giornata 21 Febbraio 1999

Savona – Vado 1-1

Reti:: 44’ Prestia, 90’ Di Napoli su rigore.

Savona: Di Latte, Cappanera, Di Gregorio, Lanzara, Schito, Giacchino (88’ Sità), Mazzone (49’ Baccino), Sole, Di Napoli, Valentino, Salvatico ( 73’ Calderara)

Savona: Cancellara, Battaglini, Ciarlo, Donato, Spaggiari, fazio, Santanelli, Procopio, Prestia, Moiso, Veneziano (56’ Marcenaro).

Arbitro: Smaldone.

Il Savona si ritrova nell’Eccellenza regionale, campionato nel quale il Vado milita ormai da molte stagioni. Biancoblu terzi in classifica (si impone l’Entella), Vado all’ottavo posto.

Campionato di Eccellenza 1999 – 2000

Tredicesima giornata 12 Dicembre 1999

Vado – Savona 1-1

Reti: 44’ Biloni, 45’ Prestia.

Vado: Cancellara, D’Asaro, Cremonesi, Ranieri (90’ Donato) Bacinelli (58’ Palermo) Grossi, Cattardico (77’ Santanelli) Bonadies, Prestia, Schipani, Pennone.

Savona: Di Latte, Dessì, Bisio, Brignoli (70’ Calderara), Panucci, Siciliano, Riolfo, Biloni, Calabria, Lamberti.

Arbitro: Rosso di Imperia.

Ventottesima giornata 9 Aprile 2000

Savona – Vado 0-0

Savona: Di Latte, Riolfo, Barone, Cappanera, Panucci ( 55’ Dessì), Siciliano (90’ D’Angelo), Brignoli, Gatti, Calabria,Biloni

Vado: Cancellara, D’Asaro, Santanelli, Ranieri, Baccinelli, Palermo, Cattardico, Donato, Pennone, Bonadies ( 46’ Perrone) Schipani

Equilibrio nei due derby ma il campionato è vinto dal Savona targato Piro. Vado secondo  promosso agli spareggi.

Campionato Serie D 2001 – 2002

Sesta giornata  7 Ottobre 2001

Vado – Savona 1-3

Reti: 14’ Bracaloni, 43’ Schipani, 67’ Aloe rig., 86’ Peluffo.

Vado: Cancellara, Coghe, (77’ Rei), Noris, Bonadies,Fornaro, Panucci, Santanelli, Minetto (46’ Botta), Prestia, Schipani, Giribone (70’ Frediani).

Savona: Iacono, De Lucis ( 62’ Lupo), Barone, Perrella, Cappanera, Di Gioia, Contino, Bracaloni ( 91’ Termine) , Peluffo, Aloe, Lamberti (80’ Bisio).

Arbitro: Giglione di Siena.

Ventitreesima Giornata 17 Febbraio 2002

Savona – Vado 3-0

Reti: 56’ Bracaloni, 64’ Aloe, 90’ Biffi.

Savona: Iacono, De Lucis (90’ Cairo), Barone, Perrella, Biffi, Di Gioia, Contino, Bracaloni (81’ Riolfo), Peluffo, Aloe, Lamberti (90’ Solari). All. Tufano.

Vado: Cancellara, Coghe, Bisio, Bonadies, Cappanera, Donato, Santanelli, Ottonello ( 56’ Fornaro),Prestia, Minetto, Siciliano.

Arbitro: Di Cintio di Bergamo.

E’ la stagione dello spareggio di Voghera con il Savona di Tufano che ritorna in Serie C2. Il Vado si piazza al quindicesimo posto e nei due derby la superiorità degli striscioni appare netta.

10

IL Savona del ritorno in C2: prima fila, Biffi, Barone, Di Gioia, Cocito, Riolfo, Parisi, Cairo, Sala, Lamberti, Ognjanovic; seconda fila: Bertolucci (mag.), Peluffo, Solari, Amicone (all. port.), Tufano (all.), Bordo (dott.), longheu (prep. atl.), Taricco (vice all.), Contino, Stella, Gerundo (mass.);
terza fila: Bracaloni, Aloe, Perrella, Gai, Iacono, Ghizzardi, Delucis, Piccolo, Bertone, Termine

Campionato Serie D 2004 – 2005

Tredicesima giornata 28 Novembre 2004

Savona – Vado  0-2

Reti: 7’ e 52’ Grabinski.

Savona: Randazzo, Benassi, Giannasi, Cocito, Merlo, Sangiuliano, Caredda (57’ Cavanna), Concas, Donzella ( 46’ Fiori), Uccello, Zaccanti (68’ Grande).

Vado: Ghizzardi, Costanzo, Bresci, Coghe, Cammaroto, Costantino, Ferro (88’ Rocca), Lovera, Giacchino (2’ Giordano), Grabinski (81’ Brema).

Arbitro: Avellano di Busto Arsizio.

Trentesima giornata 6 Aprile 2005

Vado – Savona 1-2

Reti: 3’ Ferro 16’ Caggianelli, 27’ Concas.

Vado: Ghizzardi, Costanzo, Bresci, Coghe, Fornaro, Cammaroto, Ferro ( 79’ Costantino), Bracalello, Grabinski (65’ Brema), Giacchino, Marotta.

Savona: Randazzo, Merlo, Benassi, Piovesan, Catalano, Giannasi, Concas, Sangiuliano (60’ Cavanna) Uccello (88’ Occhipinti), Boggiano (54’ Caredda), Caggianelli.

Dopo essersi scambiate le vittorie in trasferta, per le due squadre l’andamento in campionato è molto diverso. IL Vado (trascinato dall’argentino Cesar Grabinski protagonista del successo al “Bacigalupo) si salva con l’undicesimo posto. IL Savona invece è coinvolto nella mischia dello spareggio, avversario il Versilia, e si salva al 94’ della seconda partita con una rete “storica” di Piovesan.

Campionato  Serie D 2005 – 2006

Quarta giornata 2 Ottobre 2005

Vado – Savona 1-1

Vado: Ghizzardi, Eretta, Costanzo, Lombardo, Elia, Garbero, Croci (80’ Cammaroto), Lovera (72’ Caracciolo), Grabinski, Giacchino (86’ Angelotti), Baudi.

Savona: Cancellara, Coghe (73’ Schipani), Vanoli (46’ Curabba), Reccolani, Giuntoli, Panucci, Caredda (62’ Lepurisis) Concas, DI Pietro, Iannolo, Lamberti.

Arbitro: Ferri di Piacenza.

Ventunesima giornata 1 Febbraio 2006

Savona – Vado 1-1

Reti: 5’ Giacchino, 45’ Di Pietro.

Savona: Cancellara, Vanoli, Riggio, Concas, Giuntoli, Panucci, Pieraccini, Bonvini (85’ Pagniello), Moronti, Iannolo, Di Pietro.

Vado: Ghizzardi, Eretta (83’ Baudi), Bresci (73’ Lovera I), Lombardo, Garbero, Cammnaroto, Costanzo, Lovera II, Grabinski, Giacchino, Caredda.

Arbitro: Bietolini di Firenze.

Stagione drammatica per il Savona che, alla fine, sarà ripescato dalla retrocessione grazie all’intervento del gruppo guidato dall’avvocato Romani che salverà la società dal fallimento. Buon campionato per il Vado al sesto posto.

Campionato Serie D 2006 – 2007

Tredicesima giornata 3 Dicembre 2006

Savona – Vado 2-0

Reti: 66’ Prunecchi, 90’ Barone.

Savona: Giribaldi, Borracino, Cilona, Pellegrini (72’ Davanzante), Giuntoli, Barone, Concas, Siciliano(75’ Di Pietro), Grabinski, Prunecchi, Moronti.

Vado: Ghizzardi, Eretta, Bresci (71’ Taglioni), Lombardo, Elia, Cammaroto, Bonforte (76’ Scarfò), Bonvini , Spartero, Buadi, Ruotolo (76’ Tatteo).

Trentesima giornata  15 Aprile 2007

Vado – Savona 2-2

Reti: 12’ Lombardo, 15’ Di Pietro, 38’ Prunecchi, 80’ De Lucis.

Vado: Ghizzardi, Eretta, Aretuso, Nonvini, Minuti, Cammaroto, Brema, Lombardo (85’ Bresci), Taglioni (55’ Baudi) D’Amico, Bonforte (56’ De Lucis).

Savona: Illiante, Vanoli, Riggio, Pellegrini, Di Pietro (85’ Giuntoli), Barone, Concas, Siciliano, Prunecchi (56’ Davanzante), Fiore, Moronti ( 87’ Romani).

Arbitro : Barberi di Brescia

Il Savona lotta fino alla fine per il primato che sarà appannaggio del Canavese. Vado salvo al quindicesimo posto.

CAMPIONATO SERIE D 2007 – 2008

Terza giornata 10 Settembre 2007

Savona – Vado 1-0

Rete: 36’ Minieri (rig).

Savona: Giribaldi; Vanoli, Giuntoli, Barone, Napoli; Carlevaro, Pellegrini, Papa; Soragna, Moronti, Minieri. In panchina: Illiante, Riggio, Glauda, Borraccino, Romani, Di Pietro, Esposito. All. Monteforte.

Vado: Ghizzardi, Olivieri, Bracco, Notari, Aretuso,Scarfò, Catalano, Iannolo, Brema, Capra, Girgenti; all. Ferraro.

Ventiduesima giornata 10 Gennaio 2008

Vado – Savona 1-1

Reti: 19’ Baudi, 28’ Soragna.

Vado: Ghizzardi, Delucis, Olvieri, Delrio, Coghe, Marraffa (Militano82’), Minieri, Baudi, Iannolo, Giacchino;  all. Ferraro.

Savona: Giribaldi, Eretta (Riggio 61’), Di Pietro, Monti, Giuntoli, Glauda, Carlevaro, Salis, Lamberti, Pellegrini, Soragna; all. Viviani.

L’ultima stagione nella quale si è giocato il derby risale ormai a nove anni fa. E’ ancora Serie D: all’andata il  Savona si impone a fatica grazie ad un rigore di Minieri (nel mercato di dicembre poi passato ai rossoblu) dopo che il Vado ha fallito dagli 11 metri con Notari. Nel ritorno un pari al “Chittolina”  assolutamente equilibrato. La storia dei grandi derby Savona-Vado si interrompe a questo punto.

Per gli amanti delle statistiche, il bilancio dei derby è nettamente a favore del Savona con 25 vittorie contro i 6 successi del Vado; 15 le partite concluse in parità.

Così nacque il mito dei Cicerin boys

1

Eccoli  qua i mitici Cicerin Boys: in piedi, da sinistra, Dante (all.), Farfazi, Mario Vagnola, Roggero (dir.), Alluigi, Rivoire, Longoni (dir.); L. Vagnola (dir.), Speroni, Casagrande (dir.); in ginocchio: Rosso, Briano, Cinarelli, Gravano, Valeriotti, Marrone

di FRANCO ASTENGO

Nella storia ultracentenaria del Savona FBC c’è posto anche per una sconfitta 0-10, un punteggio eclatante maturato in condizioni particolari, che vale la pena di essere raccontate e per farlo ci avvarremo  del racconto di uno dei protagonisti: Gino Gravano, centravanti, uno dei “Cicerin” (più avanti, come nei romanzi d’appendice, si dirà chi erano i “cicerin”).

Correva l’anno… anzi correva la stagione calcistica 1951 – 52. Il Savona disputava il campionato di Serie C: un campionato di transizione, in vista della ristrutturazione dei tornei predisposta dalla Federazione, con l’obiettivo di qualificarsi per il girone unico previsto per l’annata successiva. Un obiettivo alla portata degli striscioni, almeno fino a tre giornate dalla fine. Ma, c’era un ma.

Racconta Gino Gravano: “Erano tempi difficili per il Savona, dovuti alla situazione economica e societaria. I calciatori della prima squadra decisero di scioperare per via della mancata corresponsione dei premi partita (fu il capitano Longoni a comunicarlo al presidente Del Buono, nell’intervallo di una partita amichevole con il Palermo, interrotta a quel punto) e la società rispose con durezza, sospendendo tutta la prima squadra (una decisione contestata dai giocatori, che poi si videro riconosciuta piena ragione dalla commissione vertenze della Figc, n.d.r).”

2.jpg

L’amichevole con il Palermo del 1 Maggio 1952 da cui scaturì lo sciopero che porto’ i “Cicerin’s Boys” a chiudere il campionato. La partita fu interrotta all’inizio della ripresa. Al centro della foto l’imponente figura di Cestmir Vycpaleck, ex-giocatore della Juve, poi a lungo allenatore dei bianconeri negli anni ’70 e zio di Zednek Zeman

Continua Gravano: “Fu deciso, allora , di concludere il campionato con la squadra allievi (ragazzini tra il 14 e i 16 anni, denominata “Cicerin Boys” dallo pseudonimo del loro allenatore, Mario Dante, personaggio carismatico per decenni nel mondo del calcio savonese, ndr). In tre partite incassammo diciassette reti, da Aosta, Casale e Pro Vercelli, ma ci battemmo come leoni, strappando applausi anche al pubblico avversario”.

La gara da raccontare rimane però quella giocata in trasferta allo stadio “Puchoz” di Aosta.

Ecco di seguito, allora, il seguito del racconto di Gino Gravano: “Partimmo da Savona in pullman al sabato ed il giorno dopo, 4 Maggio 1952, scendemmo in campo contro i rossoneri aostani. Come era consuetudine del tempo ognuno di noi cercò il proprio avversario diretto (le marcature erano più o meno fisse: il 2 marcava l’11, il 3 il 7, il 5 il 9 e via di seguito, ndr) e ci accorgemmo subito di avere a che fare con avversari dal fisico strapotente, oltre che con il fattore “esperienza” posseduta da giocatori come Dalmonte e Spadavecchia che avevano militato in categorie superiori. In più il terreno era pesante, per la pioggia caduta nei giorni precedenti, e questo certo sfavoriva ancora di più dei “pesi leggeri” come noi”.

“L’Aosta – continua il racconto di Gravano – giocò senza risparmio e compassione: le reti fioccavano, ed il pubblico ingeneroso si mise ad incitare la propria squadra al grido “dozzina, dozzina” (pretendevano, cioè, che l’Aosta segnasse dodici goal a quegli sparuti ragazzini in maglia biancoblu). Reagimmo con orgoglio e fermammo (si fa per dire…) gli avversari a quota 10: anzi, qualcuno di noi, alla fine, ebbe anche da ridire con gesti espliciti rivolti al pubblico sulla richiesta della “dozzina” e fummo così presi a male parole”.

Ma il bello della trasferta doveva ancora arrivare. Seguiamo allora le parole di Gino Gravano: “Non facemmo in tempo a cambiarci negli spogliatoi e corremmo al pullman infangati, in divisa da gioco, credendo che l’automezzo fosse riservato a noi: invece si trattava del mezzo di linea Aosta-Torino, con i passeggeri (e le passeggere…) costretti ad assistere allo “spettacolo” del nostro rivestirsi. Arrivammo a Torino alle nove di sera e ripartimmo, in treno, per Genova alle quattro del mattino, dopo una notte all’addiaccio trascorsa nella stazione di Porta Nuova”.

3

Un’altra formazione dei “Cicerin’s Boys”: da sinistra, in piedi, Rivoire, Mino Persenda, Alluigi, Cicerin Dante alle spalle di  Briano, Ottonello, Nanni Ciglieri; in ginocchio: Varicelli, Vagnola, Santeri, Massazza, Speroni

“A Genova  – prosegue Gravano – trovammo il cambio per Savona su di un treno sul quale, a Cornigliano, salirono molti operai dello Sci (l’acciaieria appena inaugurata, oggi in via di demolizione e ridimensionamento, ndr) residenti a Savona. Tutti con la “Gazzetta dello Sport” che, alla lettura del risultato di Aosta pensarono subito ad un errore di stampa (10 – 0 disse qualcuno, sarà 1-0..). Allora presi coraggio, mi avvicinai e spiegai l’avventura appena trascorsa. Alle otto del lunedì arrivammo a Savona. Mi precipitai a casa, in via Untoria, a prendere i libri e recarmi a lezione all’Istituto Nautico. Resistetti fino alla seconda ora, poi mi addormentai profondamente e la professoressa Bina (già comandante partigiana, moglie del sindaco Angelo Carossino n.d.r.) pietosamente,  mi rimandò a casa, raccomandandomi di andare a dormire subito”.

Formazione dei Cicerin Boys: Rivoire, Spirito, Farfazi, Morasso, Galatolo, Marrone, Alluigi, Briano, Alienda, Gravano, Cinarelli.

 

 

Com’è verde il campo del Santuario! Dalla pietraia all’erba sintetica

di LUCIANO ANGELINI  e FRANCO ASTENGO

1.jpg

Stagione 1964 – 65: torneo organizzato dall’ U.S. Letimbro. Una fase di gioco

2

Stagione 2016 – 2017: lo stesso terreno con l’erba sintetica appena inaugurata 

Le due foto segnano proprio il cambiamento dei tempi, i passaggi d’epoca. Nella prima immagine, risalente a oltre 50 anni fa, il campo da gioco del Santuario così come descritto di seguito ai tempi in cui la compagine gialloblu della Letimbro era animata da Augusto Briano che allenava, giocava, portava le maglie e alla cui memoria (in seguito fu anche a lungo consigliere comunale appellato come “il Sindaco del Santuario”) il campo è stato dedicato. La seconda è di questi giorni e illustra il magnifico terreno di erba sintetica appena inaugurato.

Un mutamento radicale nelle condizioni di gioco, ma quanta passione ai tempi delle pietre che spuntavano dall’erba come scritto nella nostra testimonianza di seguito riportata:

Il campo del Santuario era situato esattamente dove si trova adesso il terreno di gioco di Letimbro e Speranza, tra il cimitero di San Bernardo in Valle e la Locanda. Ma tutto era diverso da adesso: ci si cambiava proprio nella Locanda, ed il terreno di gioco, molto erboso ai lati, presentava al centro spuntoni di pietra che imprimevano stranissimi rimbalzi, conosciuti soltanto da alcuni specialisti, in primis, il “sindaco del Santuario” Augusto Briano. Questa particolarità rese la squadra di casa, la Letimbro, presieduta dallo sportivissimo panettiere Giuanin Genta, quasi imbattibile tra le mura domestiche.

I tornei che si disputavano sul campo del Santuario interessavano prevalentemente squadre appartenenti all’area della Valle del Letimbro (Riborgo, Marmorassi, Lavagnola)ma anche compagini provenienti da altri quartieri cittadini si cimentavano risalendo domenicalmente le colline (perché qui, anche ad anni ’60 inoltrati, i fari per le “notturne” non c’erano ancora e non si poteva giocare nel corso della settimana). Toccò alla fornacina Judax porre fine all’imbattibilità casalinga della Letimbro, nella finale del torneo 1965: 1-0 per gli ospiti con una rete, se non andiamo errati, del biondo Mirko Beruto. Alle spalle delle due finaliste, l’Intrepida capitanata da Luciano Casarino, un altro indimenticabile, e la Zinolese.

La Letimbro naturalmente partecipava anche ai grandi tornei dell’epoca e al campionato Dilettanti del Csi. Negli anni ’70 poi si verificò l’incontro con il Bar Belluno di Piazza Giulio II, dove un altro indimenticabile, Gino Pellosio, giornalista con due grandi passioni, il calcio e i rally, aveva messo su una squadra partecipante al campionato di Terza categoria.

La Letimbro inglobò il Bar Belluno, il campo del Santuario fu allargato, le pietre tolte, gli spogliatoi costruiti e iniziò così l’avventura dell’attuale Letimbro che, per la prima volta nella storia, in questa stagione disputa il torneo di Prima Categoria.

Era doveroso però, proprio nel momento di questo salto di qualità, ricordare i tempi pionieristici ai quali va la nostra un po’ nostalgica memoria.

La Milano – Sanremo a Savona, le grandi imprese da Petit Breton a Fausto Coppi

di LUCIANO ANGELINI  e FRANCO ASTENGO

La “corsa al sole”, classicissima Milano-Sanremo, torna sulle nostre strade, come ogni anno alle soglie della primavera. Un appuntamento magico per gli amanti del ciclismo, carico di storie e di personaggi, di grandi imprese e di miti inedelebili. Per una volta, quindi, usciamo dal nostro tradizionale terreno di caccia il calcio, per scrivere di ciclismo antica passione popolare.

1.jpg

Milano-Sanremo 1948: siamo tra Albenga e Alassio (sullo sfondo l’isola Gallinara);iI savonese Vittorio Rossello in fuga alla ruota di Fausto Coppi. A Sanremo sarà secondo alle spalle del grande Fausto

Una passione alimentata nel tempo dall’uso del mezzo: con la bicicletta, infatti, gli operai si recavano in fabbrica, i contadini nei campi, si spostavano le ragazze del popolo. La bicicletta fu decisiva nella Resistenza, grazie alle “staffette” indispensabili eroine nel rapporto tra i combattenti e la popolazione.

La Milano-Sanremo quest’anno si correrà sabato 18 Marzo, a Savona giorno della Festa Patronale. Era, ed è, la festa del grande ciclismo, quello che si aspetta sul ciglio della strada, con il giornale in mano rovesciato sulla pagine dei numeri per riconoscere i corridori e far festa alla carovana pubblicitaria. Per noi ragazzi degli anni’50-’60 era il giorno più bello dell’anno: già al mattino si scendeva in strada con la Gazzetta dello Sport girata sulla pagina dei numeri pronti a riconoscere i nostri grandi campioni ed era una festa infinita con tanta gente sulle strade. Ricordiamo episodi clamorosi, veri e propri momenti di epopea del ciclismo. Fin dalla prima edizione, quella del 1907.

I ragazzi delle Fornaci aspettavano sdraiati per terra davanti alla Chiesa (Corso Vittorio Veneto non esisteva ancora) il passaggio dei corridori. Sdraiati per terra perché arrivando gli atleti assolutamente irriconoscibili per il fango poteva così valutare se il mezzo portava la ruota fissa e quella libera, quindi se fossero italiani o stranieri.

Ebbene in quel 1907, in via Saredo, accadde un fatto straordinario: fin da Pozzolo Formigaro, ben prima della salita del Turchino, era in fuga Gerbi, l’astigiano “diavolo rosso” che due anni prima nel 1905 aveva vinto la prima edizione del Giro di Lombardia.

Proprio alle Fornaci, Gerbi fu raggiunto da due corridori: il franco-argentino Lucien Mazan, che tutti conoscevano con lo pseudonimo di Petit Breton, con il quale poi passò alla storia del ciclismo, e l’altro francese Garrigou. A Sanremo, poi, Petit Breton infilò i compagni di fuga diventando così il primo vincitore della Classicissima.

I ragazzi delle Fornaci, però, lo seppero soltanto il giorno dopo dalla “Gazzetta dello Sport”: la radio non esisteva ancora e non seppero di aver assistito davvero al momento decisivo della corsa.

2.jpg

Ecco Lucien Mazan detto Petit Breton. Le strade sono proprio quelle dell’epoca

Nel tempo sono cambiate le strade, le biciclette, tutto il contesto organizzativo: il fascino, quello sì, è rimasto immutato. Quanto siano cambiate le cose lo dimostra la storia del passaggio dei corridori da Savona: punto cruciale, a lungo sede del rifornimento (tra Corso Mazzini e Corso Colombo): quando il Turchino rappresentava un ostacolo serio, le strade non erano asfaltate, la Colletta ed i Piani d’Invrea due salite mica male, la corsa si presentava già sotto la Torretta, con un suo volto ben definito, e quelli che, poi sui tre Capi (Mele, Cervo e Berta), si sarebbero giocati il primato al traguardo di Via Roma già presenti nel gruppo di testa.

Anzi è capitato che a Savona si presentasse, al comando, un solo corridore che poi, con una tirata unica, capace di arrivare primo a Sanremo: nel 1910, sotto la tormenta,  il francese Cristophe transitò con un vantaggio di 15′ su Ganna, alle fine il secondo sarà diventato Cocchi in ritardo di 1 ora e 10′ (record della corsa); nel 1917 toccò a Tano Belloni (l’eterno secondo, quella volta primo), partire dai Piani d’Invrea accumulando a Savona 5′ di vantaggio su l’eterno rivale Girardengo staccato sul traguardo finale di 11’48”; Dodici mesi dopo, 1918, scenario invertito con “Gira”, l’omino di Novi, solo a Savona su Belloni (distacco 6′, diventati 13′ nella Città dei fiori).

3.jpg

Costante Girardengo, il primo “campionissimo”

Nel 1919, solitario passò Gremo con un solo minuto di vantaggio su Olivieri, di Campo Ligure: Gremo poi vinse con 2’13” di vantaggio, ancora su Girardengo; passiamo poi al 1927, quando toccò all’outsider Chesi (si parlò di favoritismi dovuti a simpatie politiche…) transitare nella nostra città con 1’30” di vantaggio su un altro gregario, Porzio. Poi, a Sanremo, Chesi, che correva in maglia nera, aveva accumulato 9′ di vantaggio, relegando al secondo posto il grande Alfredo Binda. Lo stesso Binda, nel 1929, sarà protagonista dell’exploit: solo a Savona e solo a Sanremo, imitato da Bovet nel 1931.

4.jpg

Il cellese Gepin Olmo (poi grande industriale del ciclo) infila i compagni di fuga e vince la Sanremo del 1935

I tempi però erano ormai irrimediabilmente cambiati ed era rimasto spazio per una sola impresa di questo genere: 19 Marzo 1946, il grande ciclismo riprende dopo la tragedia della guerra, ed è il giorno di Fausto Coppi. Il campionissimo, scattato con un pugno di audaci a Binasco, resta solo sul Turchino e al rifornimento di Corso Mazzini passa in vantaggio di 7′ sul francese Lucien Teisseire. Le posizioni si manterranno identiche a Sanremo, con la sola differenza che il vantaggio di Coppi era salito a 14′; il gruppo, con nell’ordine Mario Ricci, Gino Bartali, Severino Canavesi, Vito Ortelli e Adolfo Leoni, arrivò con un ritardo di 18′ e 30″. E l’indimenticabile Nicolò Carosio, radiocronista della corsa, disorientato per il distacco abissale accumulato dagli inseguitori, commentò così in diretta: “Primo classificato Fausto Coppi, in attesa degli altri concorrenti trasmettiamo musica da ballo”. Mitico.

5.jpg

Ecco Fausto Coppi solo sul traguardo di via Roma, il 19 Marzo del 1946. Coppi scattato a Binasco, appena abbassata la bandierina del via, lasciati i compagni di fuga sul Turchino, percorse da solo tutta la Riviera in un tripudio di folla, distaccando il secondo, il francese Lucien Teisseire, di un quarto d’ora. In quel giorno gli italiani ebbero davvero la sensazione che la guerra fosse finita, che si poteva anche pensare alle grandi imprese sportive. 

Queste sono state quindi le occasioni in cui un uomo solo è rimasto in testa alla corsa da Savona a Sanremo:  la tremenda giornata del 1947, quando da Savona passò da solo un carneade, tal Cecchi “detto lo scopino di Monsummano”: fu la grande giornata di Bartali, che passò con un ritardo di 20′, ma, sotto la pioggia scrosciante, si lanciò all’inseguimento e finì con il vincere la corsa; l’edizione del 1948, quando al rifornimento passarono in testa in quattro Bailo, l’italo-francese Camellini, Coppi ed il savonese Vittorio Rossello, fatto segno di grande entusiasmo da parte dei suoi concittadini (Savona, comunque, vanta due vittorie finali: Olmo 1935 e 1938). Rossello non riuscì nella grande impresa, ma alla fine fu secondo alle spalle di Coppi con ritardo di 5’17”.

6.jpg

Gino Bartali sotto il diluvio vince l’edizione del 1947

Insomma: il passaggio da Savona della Milano-Sanremo fornirebbe lo spunto per raccontare una infinità di storie: a dimostrazione del mutamento dei tempi diremo soltanto che, l’ultima volta che nel gruppo di testa c’era il futuro vincitore, correva l’anno 1982. Si trattava della prima occasione in cui fu scalata la Cipressa: da Savona, in testa passarono in 8 e fra loro c’era lo sconosciuto francese Gomez, che compì la grande impresa.

Da allora soltanto temerari che vogliono mettersi in mostra davanti alle telecamere, ma il luogo della grande battaglia si è spostato molto più avanti.

Il calcio savonese negli anni ’30, gli striscioni salgono in B, Zanelli portiere di ILVA e Veloce

di LUCIANO ANGELINI  e FRANCO ASTENGO

Anni ’30 del XX secolo: quelli centrali del regime fascista che si lancia nelle imprese coloniali e prepara la guerra. Un regime duro con gli oppositori costretti al carcere, al confino, all’esilio.  Un periodo però di grande crescita. La borghesia scopre l’automobile e la radio, i proletari i treni popolari e la bicicletta per tutti. Impazzano le mode delle figurine (il feroce Saladino) e le canzoni swing (Alberto Rabagliati, Natalino Otto, il Trio Lescano) e il cinema dei “telefoni bianchi” costruisce veri star (Assia Noris, Elsa Merlini, Isa Pola, Vittorio De Sica).

Lo sport è al centro delle attenzioni, il calcio in particolare: la Nazionale di Vittorio Pozzo vince due campionati del mondo e l’Olimpiade, il Bologna due coppe Europa, la Juventus diventa la “fidanzata d’Italia” infilando, tra il 1930 e il 1935, cinque scudetti consecutivi. I calciatori sotto l’aspetto del divismo fanno a gara con ciclisti e piloti ma anche con attrici, attori, cantanti. Nascono miti: Nuvolari e Varzi, Binda e Guerra poi Bartali, Meazza e Piola.

Anche il calcio savonese conosce una fase di grande sviluppo: il Savona FBbc percorre un decennio d’oro alla rincorsa della promozione in Serie B, poi raggiunta proprio con la stagione ’39 – 40, in contemporanea con l’ascesa dell’Ilva (la squadra aziendale della più grande fabbrica di Savona, città industriale) in Serie C.

Nei centri della provincia crescono altre compagini di spessore organizzativo e agonistico: ma verificheremo tutto al meglio seguendo passo, passo, stagione per stagione i risultati e le classifiche a nostra disposizione (sempre preziosi i testi di Nanni De Marco sulla storia di Veloce e Vado e quello di Franco Salice sulle glorie sportive nolesi).

Stagione 1930 – 31

Campionato di Prima Divisione

Classifica: Vigevano 37, Pavia, 21, Vogherese 31, SAVONA 30, Bra 26, Rivarolese 24, Ventimigliese 23, Rapallo 21, Acqui, 20, Sestrese 20, Imperia 18, Vigor Abbiategrasso 16, Codogno 14.

Formazione  del Savona Fbc: Toscano, Ceppone, De Valle, Perlo, Grassi, Gamba, Oxilia, Negro, Giacoppo, Bacigalupo IV, Borgo;  all.Resegotti,

Gli striscioni allenati dal milanese Resegotti, già C.T. della Nazionale, trasferitosi a Noli dove fonderà la squadra locale, ottengono un brillante risultato in un girone molto difficile. E’ una squadra fatta in casa dove comincia a mettersi in evidenza il giovane attaccante Giorgio Borgo, classe 1910: sarà il cannoniere – principe di tutti i tempi nella storia biancoblu

Campionato di Seconda Divisione

Classifica: Genoa riserve 39, Pontedecimo 29, Terni Spezia 27, A.Volta Genova 27, Entella 27, Liguria 25, VADO 24, Spezia riserve 16, Segesta Genova 15, Alassio 13, Veloce Embriaci 12, Tigullio Santa Margherita 8.

Formazione del Vado: Oliva, Pallaro, Massazza, Bacigalupo II, Frumento, Cappellano, Vigliercio, Milano, Caviglia, Rosso, Castelli.

Formazione Alassio: Salemme (il famoso “Cain” già portiere dello Speranza in Divisione Nazionale), Martino, Alciatore, Cavalli, Bottelli, Balestri, Arena, Pennino, Marchese, Testa, Mastroianni.

Campionato Terza Divisione

Classifica: Veloce 21, Savona riserve 19, Imperia riserve 12, Albenga 12, Ventimigliese riserve 9, Alassio riserve 8, Borgo Peri Oneglia 4, Porto Maurizio 4.

La Veloce vince il campionato con questa formazione: Zanelli (futuro sindaco della Città dal 1968 al 1982: un  record di longevità nell’incarico. Medico cardiologo, socialista, uomo di sport, presidente della Fratellanza Ginnastica e della Federazione Italiana Atletica Pesante), De Andreis, Astengo, Lugaro, Tilli, Limata, Caccia, Pertino, Cervetto, Rossi, Sobrero

1

La Veloce vince il campionato e la società immortala i suoi campioni in questo quadro rievocativo, un uso dell’epoca

Stagione 1931 – 32

Campionato di Prima Divisione

Classifica: Savona 42, Sampierdarenese 40, Rapallo 34, Empoli 33, Derthona 32, Andrea Doria 31, Pisa 31, Viareggio 31, Ventimigliese 29, Lucchese 29, Carrarese 27, Rivarolese 26, Sestrese 26, Imperia 23, Acqui 20, Pontedecimo 18.

Classifica del girone finale per la promozione in Serie B: Messina 6, Spal, 4 Savona 2.

Formazione Savona Fbc: Palmeto, Pantani, De Valle, Perlo, Grassi, Flabi, Bacigalupo I, Caviglione, Bacigalupo IV, Canepa, Borgo; all. Imre Payer.

Guidati dall’ungherese Payer i bianco blu si impongono nel girone e arrivano a disputarsi l’accesso in serie B con Messina e Spal. Saranno i peloritani però ad imporsi. Comincia a costruirsi un Savona da sogno fatto tutto in casa. In questo campionato si pongono definitivamente in luce Caviglione e Canepa confermandosi Borgo.

Campionato di Seconda Divisione

Classifica: Genoa riserve 32, VADO 26, Corniglianese 26, Sestri Levante 22, Entella 21, Spezia riserve 20, Albenga 19, Tigullio 18, Riva Trigoso 17, Alassio 13, Veloci Embriaci 4.

Formazione del Vado: Oddera, Tassara, Petterutti, Bartoli, Frumento, Cappellano, Aprile, Poli, Fioretti, Rosso, Caviglia.

Formazione Albenga: Torres, Vitalone, Mascardi (poi titolare di una avviata profumeria in via Paleocapa a Savona), Piccio, Gandolfo, Grassi, Gardella, Grillo, Cosa, Paride, Charlone.

Formazione Alassio: Salemme, Alciatore, Ferrando, Guido, Bozzano, Farina, Giovine, Argenti, Testa, Francini, Rossi.

Un grande Vado conquista il titolo ligure di categoria (le riserve del Genoa gareggiano fuori classifica) e si piazza al secondo posto nelle finali interregionali alle spalle del Falck Milano

Campionato di Terza Divisione

Classifica: Veloce 15, Savona riserve 13, Scarpa e Magnano 11, Azogeno Vado Ligure 10, Virtus 9, Cairese 2.

Veloce: Rampini, Sobrero, Lugaro, Astengo, Lombardo, Fulcheris, Rinaldi, Caccia, Pertino, Fanfoni, Rossi.

Azogeno Vado: Oliva I, Petterutti, Dona, Bonello, Parenti, Calcagno, Castelli, Oliva II, Giusto, Frediani, Sartegno.

La Veloce viene sconfitta nella finale regionale dal Ponticelli Genova.

Stagione 1932 – 33

Campionato di Prima Divisione

Classifica: Derthona 36, Savona 35, Genoa riserve 34, Alessandria riserve 33, Andrea Doria 29, Imperia 27, Sestrese 27, Ventimigliese 25, Vogherese 23, Rapallo 22, Vado 20, Casale riserve 20, Casteggio 20, Pontedecimo 11.

Formazione Savona Fbc: Palmeto, Negro, De Valle, Poccardi, Argenti, Passalacqua, Borgo, Vanara, Mottura, Parodi, Testa; all. Imre Payer.

Formazione Vado: De Salvo, Massazza, Pallaro, Giacoppo, Frumento, Storti, Aprile, Poli, Fioretti, Lombardi, Caviglia.

Duello in testa punto su punto: ma alla fine la spunta il Derthona. Negli striscioni altro esordio eccellente di un savonese goleador. Si tratta di Nanni Vanara. In Prima Divisione c’è anche il Vado che difende cara la pelle.

Campionato di Seconda Divisione

Anche questa stagione calcistica  vede l’Albingaunia Sport partecipare al Campionato di 2ª Divisione, Girone A. Alla presidenza il dott. Giacomo Massone. L’ultima giornata (23 febbraio 1933) vede la squadra di Albenga impegnata a Savona contro la Veloce Savona. L’incontro è molto importante in quanto c’è in ballo l’accesso alle semifinali regionali. In campo vanno: Stringa, Borzachiello, Vitale, Carpini, Del Buono, Zarri, Cappanera, Gardella, Mascardi, Bazzi, Bruzzone. Il primo tempo finisce a reti inviolate. Poi al 59’ la Veloce Savona passa in vantaggio. Accesso alle semifinali vietato per gli ingauni? No! Ci pensano Mascardi (65’) e Carpini (82’) a riportare il sorriso sul volto dei tifosi albenganesi (Albingaunia Sport: 6 vittorie, 7 pareggi, 1 sconfitta, gol fatti 29, gol subiti 20).

La classifica del girone finale sarà questa: Rivarolese 9, Albingaunia Sport 8 (4 vittorie, 0 pareggi, 2 sconfitte, 15 reti fatte e 8 subite), Corniglianese 5, Spezia II 2. La prima classificata è ammessa alle finali interregionali e l’Albingaunia Sport passerà in 1ª Divisione.

Veloce: Tamagnone, Sola, Cagnazzo, Nervi, Ferraris, Grosso, Martellacci, Massazza, Tessitore, Palmieri, Tilli.

Veloce riserve: Carruggi, Cagnasso, Massazza, Grosso, Patrone, Palmieri, Tilli, Ferrari, Martellacci, Gamarra, Rossi.

Audace Savona: Chiesa, Manfredi, De Vecchi, Piccione, Faustino, Aiassa, Vaschetti, Santolini, Reano, Puppo, Bazzano.

Finale: Martinenghi, Ongaro, Barzella, Manzi, Badano, Patrone, Buraggi, Canchero, Varaldo, Bottinelli, Bernardoni.

Stagione 1933 – 34

Campionato di Prima Divisione

Classifica: SAVONA 47, Andrea Doria 45, Imperia 40, Entella 34, Ventimigliese 33, Vado 29, Genoa riserve 28, Sestrese 28, Alessandria riserve 27, Acqui 27, Alassio 27, Corniglianese 26. Pontedecimo 25, Rapallo 24, Albenga 20, Rivarolese 19.

Classifica girone finale per la promozione in Serie B: Catania 8, Savona 7, Biellese 5, Reggiana 4.

Formazione Savona Fbc: Toscano, De Valle,  Pantani, Bartoli, Poccardi, Argenti, Caviglione, Vanara, Calcagno, Canepa, Borgo.

Formazione Vado: Chittolina, Tassara, Massazza, Storti, Frumento, Bacigalupo II, Aprile, Rosso, Fioretti, Bacigalupo IV; Caviglia.

Formazione Alassio: Chiesa, Ferrando, Traverso, Grossi, Strata, Zanata, Ferretti, Grosso, Angelotti, Ganna, De Maurizi.

Formazione Albenga: Stringa, Balloni, Bazzachello, Facollo, Guido, Zari, Giolito, Enrico, Forneris, Rosso, Moretti.

Grazie ad un attacco composto completamente da savonesi (se vogliamo sottilizzare Calcagno è di Valleggia)  che mette a segno 82 reti il Savona vince il campionato e sfiora, nelle finali, la promozione in Serie B frenato soltanto dal disastroso arbitraggio del signor Pizziolo di Firenze in quel di Reggio Emilia.

In Prima Divisione però ci sono anche Vado, Alassio e Albenga. I rossoblu si dimostrano in grande crescita con il seso posto finale. Le due ponentine cominciano a fare esperienza nella difficilissima categoria

Campionato Seconda Divisione:

Classifica: Sanremese 23, Riva Trigoso 17, Portuale Genova 17, Maurina Imperia 17, Entella riserve 16, Genova riserve 13, Spezia riserve 8, Veloce 1.

Veloce: Salemme, De Vecchi, Lancellotti, Ferraris, Grosso, Costanzo, Bruni, Gamba, Martellacci, De Marzi, Berretta.

Campionato Terza Divisione

Queste le Formazioni.

Veloce riserve: Viviani, Fasan, Pessano, Ceccarelli, Costanzo, Negrini, Pellegrini I, Pellegrini II, Cailani, Rossi, Mirengo .

Finale: Martinenghi, Ongaro, Bernardoni, Mazi, Badano, Gigli, Boncardo, Cora, Buraggi, Cerri, Bazzi .

Avanguardia Vado: Romualdo Chittolina (futuro allenatore delle giovanili rossoblu per tanti anni), Casaccia, Giacoppo, Faccinato, Calcagno II, Frediani, Calcagno I, Bartoli, Frumento .

Savona riserve: Oddera, Falabella, Tilli, Ricchebuono, Audisio, Balestri, Torelli, Pirami, Leone, Emanuelli, Dagna .

Scarpa e Magnano: Odera, Grea, Grosso, Rossi, Pescio, Fantino, Scandellari, Grignolino, Astengo, Baldissone, Marchetti .

CAMPIONATO ULIC PRIMA CATEGORIA

Queste le formazioni.

Croce Rossa: Odella, Toscano, Natalino, Ciarlo, Sciarli, Vado, Scarrone, Saettone, Briganti, Lazzarone. Sola.

Veloce (terza squadra): Basili (padre di Pierangelo, futuro centravanti di Savona, Albenga, Modena, Avellino, Parma, Udinese), Fusi (zio dell’olimpionico Furio e del discobolo, speaker della nazionale di nuoto, Renato), Pessano, Cailani, Pellero, Cutela, Strassera, Macario, Martino, Fenoglio, Pellegrino.

Varazze: Morbino, Pierfederici (in futuro massaggiatore “storico” della squadra nerazzurra) , Parodi, Carattino I, Gaetta, Fazio, Roncallo, Schelotto, Ferro.

Virtus: Agostini, Botta, Odera, Astengo, Folco, Crisafulli, Castellaro, Biancardi, Diamante, Briano.

Aurora: Capanna, Poggi, Reverdito, Scrivani, Freccieri, Beardo II, Baldassari, Micci, Bosio, Gagliardo.

Ardita: Levo (futuro “storico” dirigente della Veloce nel dopoguerra), Zucca I, Ferrero, Berello, Tilli III, Zucca II, Prato, Cesarini, Caparvi, Fava, Giannini.

Nolese: Garzoglio III, Florio, Lombardi, Saccone, De Vincenti, Persico, Vado, Tissoni, Mazzucco (farmacista, presidente della Nolese del dopoguerra, cui è intitolato il campo di Voze), Ganduglia, Bovio.

2

Ecco la Nolese dell’epoca

Stagione 1934 – 35

Campionato di Prima Divisione

Classifica: Sanremese 37, SAVONA 35, Sestrese 34, Imperia, 32, Ventimiglia 32, Entella 31, Rapallo 30, Albenga 25, Vado 24, Acqui 23, Corniglianese 22, Alassio 18, Maurina 11, Portuale Genova 10.

Formazione Savona Fbc. Toscano, Massazza, De Valle, Bartoli, Bertelli Argenti, Grosso, Vanara, Porta, Canepa, Torelli; all. Roggero.

Formazione Albenga: Stringa, Testa, Balloni, Magnetto, Frumento, Facollo, Gianello, Zarri, Cappanera, Benso, Giacoppo.

Formazione Alassio: Chiesa, Beccucci, Ferrando, Bottelli, Strata, Grossi, Ganna, Zanchetta, Marchesi, Francia, Giovine.

Formazione Vado: Chittolina, Pallaro, Tassara, Storti, Siccardi, Baciglaupo II, Casaccia, Fioretti, Sobrero, Poli, Caviglione.

La Sanremese supera il Savona e sale in Serie B, in quello che sarà l’ultimo campionato di Prima Divisione come terza serie nella gerarchia del calcio italiano. Allo scopo di valorizzare al massimo l’apporto della provincia alla crescita complessiva del movimento è stata infatti istituita, a partire dalla stagione 1935- 36, la Serie C. In quest’occasione ottimo il comportamento dell’Albenga con Vado e Alassio alle spalle.

Campionato di Seconda Divisione

Classifica: Sampierdarenese riserve 18, Riva Trigoso 17, Genoa riserve 12, Ilva Savona 12, Varazze 9, Bel Paese Genova 9, Sestri Levante 7.

Queste le formazioni.

Ilva Savona: Massarotto, Lugaro, Silan, Astengo, Ferraris, Gamba I, Venturino, Binda, Gamba III, Lavagna, Balestri.

Varazze: Carminati, Foglia, Morasso, Puppo, Sanflorian, Zanini, Venturino, Vivarelli, Calvi, Danuso, Canessa.

Campionato Propaganda (sostituisce l’ULIC inquadrata nella Federazione)

Classifica: Ilva 20, Ardita 18, Carcarese 17, Quiliano 13, Lancia 8, Audace 5, Vado riserve 2.

Formazione Ilva: Zanelli, Gilardoni, Masazza, Gamba, Palmieri, La Gala, Piccinaglia, Collareto, Pertino, Briano, Ferrando.,

3

Loanesi in trasferta al “Grondona” di Pontedecimo

Stagione 1935 – 36

Serie C

Classifica: Spezia 46, Sanremese 46, Sestrese 34, Andrea Doria 32, Entella 32, Imperia 30, Pontedecimo 27, Asti 27, Derthona 27, SAVONA 25, Rivarolese 24, Pontedera 23, Montevarchi 17, Ventimigliese 17, Casale 12, Empoli ritirato.

Formazione Savona Fbc: Durando, De Valle, Massazza, Ricchebuono, Porta, Argenti, Grosso, Luraghi, Vanara, Canepa, Rosso; all. Payer, d.t. Roggero.

Il Savona, rimasto solo a rappresentare la provincia (istituita da poco, nel 1927) in Serie C, disputa un campionato d’assestamento rinnovando i ranghi.

Campionato Prima Divisione

Classifica: Corniglianese 36, Genova riserve 35, Sampierdarenese riserve 35, VADO 29, Bel Paese Genova 22, Rapallo 21, Riva Trigoso 21, Maurina 20, Ilva Savona 19, Finale 15, Albenga 15, Loanesi 7, Alassio ritirato.

Formazione del Vado: Chittolina, Pallaro, Magnano, Bacigalupo II, Siccardi, Tassara, Casaccia, Aprile, Caviglia, Poli, Baldizzone.

Ilva Savona: Massarotto, Cosa, Ferrari, Giacoppo, Ferrario, Gamba I, Venturino, Binda, Valentino (ex di Speranza e Genoa), Gamba II, Lavagna.

Finale: Borasi, Ongaro, Testa, Cappelli, Badano, Amici, Pagano, Bazzi, Corti, Guido, Venturino.

Albenga: Gavedio, Ascheri, Testa, Balloni, Zarri, Rossi, Riolfo, Facollo, Bisio, Benso, Bruzzone.

Loanesi: Arduino, Martino, Baffico, Fasce, Rolandi, Ferrari, Pesce, Camino, Tassara, Naitana, Bruzzone.

Alassio: Grollero III, Ferrando, Pelle, Cristiani, Grossi, De Maria, Grollero I, Francia, Olivieri, Zioni, Negro.

Il Vado sale in Serie C con una squadra nella quale spiccano il portiere Ferruccio Chittolina che morirà nel 1947 in un incidente di gioco a cui sarà intitolato lo stadio vadese, la mezz’ala Aprile anch’egli scomparso giovane dopo aver ricoperto importanti incarichi dirigenziali in seno alla società e lo “zio” Poli, per tanti anni titolare del Bar Haiti sito all’angolo di Piazza Cavour. Sale in Prima Divisione (torneo ridimensionato a livello regionale) anche la squadra aziendale dell’Ilva. Sospende invece l’attività la Veloce, la società è tartassata dal regime a causa delle idee politiche dei suoi dirigenti. La Veloce ritornerà in campo all’indomani della Liberazione.

Campionato Propaganda 35 – 36

Classifica: Ilva 16, Audace 12, Finale 6, Albisola 4, Fornaci 1.

Formazione Ilva: Zanelli, Carcioffo, Levratto II; Piccinaglia, Ferraris, Gilardoni, Veturino, Tura, Pertino, Poggi, Ferrando.

Superando in finale il Grifone Ausonia di Genova l’Ilva vince il titolo, ligure della categoria propaganda.

Stagione 1936 – 37

Serie C

Classifica: Sanremese 48, Sestrese 46, Rivarolese 38, Biellese 36, Imperia 36, SAVONA 33, Entella 33, Asti 31, Pinerolo 27, Pontedecimo 26, VADO 26, Corniglianese 25, Andrea Doria 25, Carrarese 22, Acqui 20, Derthona 8

Formazione Savona Fbc: Moretti, Testa, Massazza, Astengo, Bianchi, Argenti, Caviglia, Vanara, Calcagno, Canepa, Borgo; all. Levratto.

Formazione Vado: Arrigo, Pallaro, Motto, Poli, Frumento, Tassara, Casaccia, Aprile, Fioretti, Bacigalupo IV, Francia.

Arriva Felice Levratto  al termine  di una gloriosissima carriera (Vado, Verona, Genoa, Inter, Lazio, con 28 presenza in Nazionale e la nomea dello “sfondatore di reti”) a segnare la ripresa della marcia ascensionale degli striscioni nelle cui fila si ricostituisce anche l’autarchico “attacco atomico” dei primi anni ’30. In Serie C c’è anche il Vado che si piazza nelle posizioni di centro classifica.

4

Una formazione dell’Ilva. Da sinistra in piedi Venturino, Parodi, Poggi, Tura, Ferrando, l’allenatore Besio, personaggio-chiave nella storia del calcio savonese nel dopoguerra per decenni direttore tecnico della Veloce; al centro Ferrari, Fulcheris, Sagola; accosciati: Ferro, Chiesa, Tilli.

Campionato di Seconda Divisione

Classifica: Ilva Savona 13, Ronchese 13, Varazze 11, Rivarolese riserve 8, Sestrese riserve 8, Pontedecimo 7, Corniglianese riserve 0.

Ilva: Massarotto, Ferro, Negro, Guglieri, Ferraris, Palmieri, Venturino, Binda, Calvi, Scandellari, Reano.

Varazze: Beviacqua, Roncallo, Besio, Puppo, Protto, Grenoville, Suetta, Fazio, Pastrengo, Schelotto, Anselmo.

5

Stagione 1937 – 38

Serie C

Classifica: Casale 42, Savona 37, Cavagnaro-Sestrese 36 (denominazione imposta dal regime alla Sestrese con i colori mutati in nero – verde), Biellese 35, Gallaratese 35, Asti 34, Imperia 33, Entella 30, Andrea Doria 30, Pavia 30, Vado 29, Cusiana 28, Acqui 27, Valpolcevera (anche in questo caso il fascismo ha imposto il cambio di denominazione al Pontedecimo) 21, Derthona, 17, Pinerolo 16.

Formazione del Savona Fbc: Moretti, Testa, Morchio, Astengo, Bianchi, Canepa, Borgo, Vanara, Calcagno, Caviglia, Levratto; all. Italo Rossi.

Formazione del Vado: Arrigo, Motto, Giavarini, Flabi, Frumento, Bartoli, Casaccia, Tomei, Gambetta, Poli, Francia.

Grande campionato degli striscioni che, affidata la panchina a Italo Rossi, recuperano Levratto come giocatore a tempo pieno (20 partite, 11 goal). Alla fine però prevale il Casale. Buon campionato del Vado, il cui  racconto del campionato è impreziosito da un aneddotto importante: il 10 Gennaio 1938 esce, sulle colonne del “Lavoro” di Genova, la cronaca della partita Pavia-Vado 2-0. La firma un esordiente giornalista di 16 anni: tal Gianni Brera da San Zenone Po. Diventerà il più grande giornalista sportivo italiano di tutti i tempi.

6

La Sestrese –Cavagnaro campionato ’38 – 39. Formazione: Remaggi, Rosso, Foglia (nella foto il quarto in piedi da sinistra), Solari, Bonelli, De Negri, Carlevaro, Patrocchi, Pantani, Sabatini (ultimo in piedi a destra, accanto al massaggiatore), Scotto

Campionato di Prima Divisione

Nell’annata calcistica 1937/38 l’Albenga viene collocata in 1ª Divisione, Girone di Ponente. La società si presenta solida (Presidente del Dopolavoro Aziendale Agricolo: Dott. Cravino; presidente della Sezione Calcio: Giuseppe Rapa; segretario: Antonio Preve) e la squadra è molto competitiva. La sua sarà una marcia veramente travolgente. Vince il campionato con ben 7 punti sulla seconda classificata. Graduatoria finale: Albenga 24, Sanremese II 17, Alassio e Finalese 15, Savona II e Varazze 14, Vado II 11, Imperia II 4, Loanesi 2. L’unica sconfitta arriva l’8 maggio 1938 a Finale Ligure contro la Finalese  (1-0). L’Albenga è ammessa al girone finale a quattro squadre per salire in Serie C(Albingaunia Sport: 11 vittorie, 2 pareggi, 1 sconfitta, gol fatti 33, gol subiti 11).

Nel girone B della Prima Divisione l’ILVA, unica squadra savonese, affronta le genovesi Centrale del Latte, Tigullio,  Dopolavoro provinciale, Recco, Grifone Ausonia, Valpolcevera riserve, Cavagnaro riserve. Formazione: Massarotto, Ferro I, Calvi, Negro, Audisio, Palmieri, Enmanuelli, Binda, Ventura, Mazzarello, Lavagna.

Classifica del girone Sezione Propaganda: Ilva riserve 14, Aurora 8, Ragazzi di Vado Ligure 3, Varazze 3, Savona riserve 1.

Stagione 1938 – 39

Serie C

Classifica: Savona 37, Cavagnaro-Sestrese 31, Valpolcevera 30, Acqui 29, Tigullia (altra denominazione di regime in luogo di Rapallo) 25, Imperia 25, Vado 22, Albenga 21, Andrea Doria 20, Pinerolo 20, Asti 18, Cuneo 18, Entella 16.

Classifica girone finale per la promozione in Serie B: Brescia 8, Udinese 7, Reggiana 5, Savona 4.

Savona Fbc: Origone, Argenti, Morchio, Sandroni, Nervi, Canepa, Allegri, Vanara, Savio, Caviglia, Borgo; all. Levratto.

Vado: Chittolina, Tomei, Giavarini, Caviglia, Siccardi, Lagorio, Casaccia, Poli, Zioni, Gambetta, Francia.

Albenga: Tornago, Ascheri, Enrico, Zarri, Woinich, Facollo, Castellani, Magnetto, Rossi, Gravisi, Volpi.

Campionato dominato dagli striscioni che poi cedono il passo nelle finali a Brescia e Udinese. Esordiscono in biancoblu il mediano Sandroni che per molti campionati rappresenterà una vera e propria sicurezza,  prima di compiere il salto in Serie A con Sampierdarenese, Milan, Vicenza e Venezia, e il tortonese Allegri, futuro medico, che si troverà al capezzale di Fausto Coppi nella tragica vicenda della scomparsa del “Campionissimo” il 2 Gennaio 1960. In Serie C c’è anche l’Albenga che disputa un bellissimo torneo , chiudendo di un solo punto alle spalle del Vado

Campionato di Prima Divisione

Classifica: Ilva 23, Finale 22, Sanremese riserve 18, Vado riserve 13, Alassio 12, Loanesi 11, Albenga riserve 8, Imperia riserve 3.

Formazioni.

ILVA: Massarotto, Ferro, Negro, Astengo, Poli, Ricchebuono, Bolla, Rosso, Binda, Rusca, Cerruti.

Vado riserve: Faccinato, Magnano, Baranzini, Aprile, Frumento, Pescio, Bocca, Bartoli, Ceporina, Tomberli, Francia.

Alassio: Alciatore, Ferrando, Gismondi, Acqauarone, ivaldi, De Maria, Sismodici, Grossi, Sibelli, De Paoli, Arena.

Loanesi: Perlo, Fachinetti, Vignolo (il grande Gino, campione di getto del peso, nel Genoa in Serie A e nel Savona in Serie B: un classico “terzino volante”), Tagliafico, Pesce, Damonte, Littarelli (nel dopoguerra al Savona e alla Sanremese), Casaccia, Martini, Basso, Picasso.

Albenga riserva: Tornago, Gavi, Gaveglio, Piccardi, Mascardi, Pollero, Castellani, Zacchi, Podestà, Carega, Sanesi.

Classifica girone finale: Littorio Rivarolo 6, Varazze 5, Ilva 1.

Varazze: Caviglione, Roncallo, Parodi, Rosi, Pedrinetti, Lavagna, Pastrengo, Carissimi 8nel dopoguerra in serie A con la Sampdoria), Piana, Fantino, Schelotto

7

Un grandissimo Savona sale in Serie B. Da sin. in piedi: Sandroni, Caburi, Piana, Argenti, Cozzi, Pellegrino, Gallino, Vaschetto (sarà il primo centravanti arretrato nella storia del calcio italiano con la Salernitana di Gipo Viani in Serie A), il massaggiatore Verna; accosciati: Gè, Borel I (l’autore del goal della promozione, fratello maggiore del celebre “Farfallino” cinque scudetti con la Juve e il mondiale del ’34), Villa

Campionato 1939 – 40

Serie C

Classifica: Savona 42, Cavagnaro–Sestrese 40, Casale 34, Asti 33, Tigullia – Rapallo 32, Valpolcevera – Pontedecimo 31, Cuneo 29, Pinerolo 29, Albenga 28, Littorio (altra denominazione di regime in luogo della gloriosa Rivarolese) 26, Entella 24, Acqui 23, Vado 17, Saviglianese 17, Andrea Doria 15.

Classifica girone finale per la promozione in Serie B: Reggiana 9, Savona 7, Spezia 7, Taranto 1. Savona promosso in Serie B.

Formazione Savona Fbc : Caburi, Cozzi, Villa, Sandroni, Gallino, Argenti, Piana, Vaschetto, Borel I, Gè, Buggi (Morchio); all. Hajos, d.t. Roggero.

Formazione Albenga: Aicardi, Enrico, Aschero, Astengo, Zarri, Magnetto, Riolfo, Cappanera, Rossi, Canepa, Di Fulvio.

Formazione Vado: Arrigo, Tomei, Levratto II, Tomberli, Siccardi, Poli, Casaccia, Bartoli, Ceporina, Poli, Bacigalupo III.

Gli striscioni salgono in Serie B dopo una drammatica gara pareggiata 2-2 al Picco di La Spezia: la rete del pareggio è segnata al 90’ da Borel, classico goal dello “zoppo”. Una beffa favolosa. Buon campionato dell’Albenga. Retrocede il Vado alle prese con difficoltà finanziarie. I pensieri però ormai viaggiano altrove: il 10 Giugno 1940 si è aperto il “fatale balcone”. L’Italia precipita nella più grande tragedia della storia.

Prima Divisione

Classifica: Ilva 20, Andrea Doria riserve 13, Valpolcevera riserve 9,  Littorio Rivarolo 7, Grifone Ausonia 6, Olimpia Genova 3.

Nel girone finale l’ILVA supera l’Aulla, il Varazze, il Finale, i Municipali Genova e il Grifone Ausonia conquistando la promozione in Serie C.

Formazioni.

ILVA: Massarotto, Ferro, Massazza, Piana, Poli, Busato, Torelli, Bolla, Vallarino, Rusca, Cerruti.

Varazze: Caviglione, Roncallo, Parodi, Cravedi, Pedrinetti, Lavagna, Repetto, Fantino, Beltrame, Sanese, Pastrengo.

Finale: Borasi, Bosio, Feltri, Rizzo, Foppiano, Masera, Cerri, Lodi, Lena, Baldini I, Baldini II.

 

I campi dove si è scritta la leggenda del calcio ligure

a cura di FRANCO ASTENGO

Il calcio era ed è spettacolo, aggregazione, passione, pathos, partecipazione, entusiasmo. Sui campi della Liguria si sono vissuti piccoli e grandi eventi, episodi, storie, drammi sportivi ed esaltazioni. Palcoscenici in gran parte cancellati e dimenticati. Da qui l’idea e l’esigenza di un ritorno al passato con una inedita e in alcuni casi esclusiva rassegna fotografica che illustri, per quanto in nostro possesso, quei campi e quegli stadi nei quali, a cavallo degli anni ’20 – ’30 si è scritta la vera e propria “leggenda del calcio ligure”. Attraverso le didascalie si cercherà di spiegare un poco la storia di questi terreni di gioco, oggi in gran parte scomparsi sotto l’incalzare della cementificazione o completamente modificati nella struttura, in modo che la memoria non venga definitivamente dispersa.

1

La squadra ritratta in posa è il Grifone Ausonia di Genova e il giocatore inquadrato nel circoletto è Marco Foglia, difensore e futuro dirigente dell’Ilva poi Italsider in giro per l’Italia. Il terreno è quello della Cajenna, il campo dell’Andrea Doria che sorgeva dove adesso si colloca la gradinata Nord dello stadio di Marassi. Alle spalle si nota la struttura di Villa Piantelli (la cosiddetta “Villa degli Spiriti) che resiste ancora adesso, pur totalmente disastrata, alle spalle dello storico “stadio” di Genoa e Sampdoria.

2

Lo Stadio di Marassi negli anni ’20

3

Villa Scassi terreno di gioco della Sampierdarenese fino alla fine degli anni ’20 quando il fascismo impose la fusione nella disgraziata “Dominante”

4

Lo “Stadium” campo di gara dell’Andrea Doria che, negli anni ’10, sorgeva proprio di fronte alla stazione di Brignole

5

L’immagine è stata scattata sul terreno di via Chiaravagna, per decenni tana della Sestrese (almeno fino agli anni ’60). Altro luogo di culto del calcio ligure

6

Il “Morteo” di Genova Pegli sacrificato alla speculazione edilizia

7

Il campo di via Frugoni terreno di gara del Savona Fbc fino al 1927

8.jpg

Un’immagine del terreno di Corso Ricci dove il Savona Fbc ha disputato le gare casalinghe dal 1927 al 1959

9

Il nuovo stadio di Cornigliano, inaugurato nel 1927, oggi deposito degli autobus

10.jpg

Il campo delle Traversine di Vado Ligure. Campo di gara dei rossoblu (seguitissimi come si può ben vedere dall’immagine) tra il 1925 e il 1967.

11

La Tribuna del Campo della Valletta San Michele a Savona: siamo nel 1924 , le squadre cittadine (ma anche l’atletica savonese per un lungo periodo) avranno qui  la loro casa fino al 1970

12

Il G.S. Don Bosco Varazze (Noto, Vernazza, Parodi,  Berlanzoli, Carattino, Maltinti, Sgrò, Merlo, Craviotto, Giusto, Ghirotto,  Perata) schierato nel vecchio “Pino Ferro” di Varazze, oggi ridotto a parcheggio. Un altro piccolo stadio con tribuna di legno come a Vado e in Corso Ricci a Savona.

13

Lo stadio “U.Macera” di Rapallo al momento dell’inaugurazione (1931)

14

Il primo campo di calcio più o meno regolare esistente in Liguria. Ponte Carrega: 1906, derby Genoa – Andrea Doria

 

La “battaglia di Highbury”, quando le partite celebrative erano sfide vere

di LUCIANO ANGELINI  e FRANCO ASTENGO

Ogni tanto, anche di questi tempi, si giocano partite celebrative (in particolare per l’addio al calcio di personaggi celebri): ormai però prevale, in questi casi, l’aspetto del “divismo” e della commercializzazione dei vari marchi e dei diversi sponsor. Tra l’altro in queste occasioni si usa mescolare giocatori ancora in attività ed altri che hanno già lasciato il calcio attivo, al fine di aumentare l’appeal spettacolare con un pizzico di revival e la possibilità di far conoscere alle giovani generazioni campioni del passato recente.

Le gare tra “vecchie glorie” si sono comunque sempre svolte e hanno presentato comunque un fascino particolare. Un tempo però questo tipo di occasioni erano “sfide vere”, soprattutto tra gli anni ’30 e gli anni ’60: sfide che si costruivano attorno ad un elemento di richiamo non solo storico ma assolutamente tecnico: quello della presunta supremazia sempre rivendicata dagli inventori del gioco, i ”maestri inglesi”. Basta rileggere le formazioni in campo in quelle sfide per rendersi conto dell’altissimo tasso tecnico su un fronte e sull’altro. Grandi protagonisti, grandi spettacoli. E le sfide erano l’esaltazione del gioco del calcio, oltre che il confronto tra scuole diverse.

Una volta l’Inghilterra soleva festeggiare i suoi anniversari sfidando il mondo intero. O quasi. Gli inglesi hanno inventato il calcio moderno, se non altro gli han dato le regole attuali, ma per lungo tempo si son rintanati, dopo aver vinto diverse Olimpiadi, nel loro splendido isolamento. Il primo mondiale giocato fu quello carioca del 1950. Dove rimediarono una figura barbina facendosi eliminare da una improvvisata selezione USA.

In precedenza, nel periodo tra le due guerre, la sfida era tra i presunti maestri e la squadra che aveva vinto il campionato tra quello che nella perfida Albione dello splendido isolamento definivano “Resto del Mondo”.

Toccò così all’’Italia di Vittorio Pozzo affrontare due volte i maestri inglesi, perdendo di misura 3-2 nel 1934, doppietta di Pepin Meazza, nella partita nota come Battaglia di Highbury, e impattando 2-2 nel 1939 a Milano, nella partita del famoso gol di mano di Silvio Piola anticipatore della “mano de dios” di Diego Maradona ai mondiali ’86 (vittima della marachella, anche in quella occasione, furono ancora gli inglesi).

1

Ecco la prima pagina del “Littoriale” (antenato del “Corriere dello Sport”) con la cronaca del match di Higbury. Da ricordare che sul 3-0 per i bianchi Ceresoli parò un rigore a Bastin e che l’Italia giocò praticamente in 10 per 80 minuti in quanto Monti si fratturò un piede e restò comunque in campo (non erano consentite sostituzioni). La definizione di “battaglia di Higbury” quindi può ben essere considerato attribuita a buona ragione.

Qualche anno prima l’Inghilterra aveva incontrato la formidabile squadra nota agli addetti ai lavori e agli appassionati come il Wunderteam, la squadra delle meraviglie, alias l’Austria di Hugo Meisl in panchina e Cartavelina Sindelar, il Mozart del calcio, in avanti. Gli austriaci persero il match di misura per 3-4, ma la loro prestazione colpì la fantasia collettiva. “Una rivelazione”, affermò il Daily Mail, mentre The Times consegnò all’Austria la “vittoria morale di quel confronto”.

2

Il Wunderteam. Formazione: Platzer, Cisar, Sesta, Wagner, Smistik, Nausch, Zischek, Bican, Sindelar, Hahnemann, Binder, commissario tecnico Hugo Meisl

Poi nell’occasione dei 75 anni della FA gli inglesi decisero di sfidare una rappresentativa del Resto d’Europa. La sfida fu accettata e la  partita giocata a Highbury, sempre a Londra sul campo dell’Arsenal per intenderci, il 26 Ottobre del 1938.

England – Rest of Europe 3-0

Reti: Hall, Lawton, Goulden.

England: Woodley, Sproston, Hapgood, Willingham, Cullis, Copping, Matthews, Hall, Lawton, Goulden, Boyes; c.t.Winterbottom.

Rest of Europe: Olivieri, Foni, Rava, Kupfer, Andreolo, Kitzinger, Aston, Braine, Piola, Zsengeller, Brustad; c.t. Hugo Meisl e Vittorio Pozzo.

Meisl e Pozzo avevano puntato sulla difesa dell’Italia che si era appena confermata campione del mondo in Francia, ma gli inglesi si dimostrarono superiori dal punto di vista del collettivo e del ritmo di gara.

La sfida fu ripetuta nell’immediato dopo guerra, il 10 Maggio 1947, con una formula diversa. Si giocò, infatti, all’Hampden Park di Galsgow per celebrare l’adesione delle quattro federazioni britanniche alla FIFA e quindi di fronte, davanti al Resto d’Europa, si schierò la rappresentativa della Gran Bretagna composta da inglesi, gallesi, nordirlandesi e scozzesi.

Finì con un massacro: 6-1 per i britannici, superiori in tutto e per tutto alla raccogliticcia formazione europea che pure come vedremo dal tabellino comprendeva grandi campioni (Parola che fu il migliore in campo, Gren, Nordhal, Wilkes, Praest) selezionati dall’austriaco Karl Rappan che allenava la Svizzera. Rappan è stato, con Viani, Frossi, Rocco e Barbieri uno degli inventori del “catenaccio” con il “libero” schierato alle spalle della difesa.

3

Carlo Parola sfortunato protagonista nell’impietoso 1-6 subito dal Resto d’Europa a Glasgow

Gran Bretagna: Swift (Inghilterra), Hardwick (Inghilterra), Hughes (Galles), Macalualy (Scozia), Vernon (Irlanda del Nord), Burgess (Galles), Matthews (Inghilterra), Mannion (Inghilterra), Lawton (Inghilterra), Steel (Scozia), Liddell (Scozia); c.t. Winterbottom.

Europa: Da Rui (Francia), Petersen (Danimarca), Steffen (Svizzera), Carey (Eire), Parola (Italia), Ludl (Cecoslovacchia), Lambrechts (Belgio), Gren (Svezia) Nordhal (Svezia), Wilkes (Olanda), Praest (Danimarca); c.t. Rappan.

Spettatori: 130.000, incasso-record 30 mila sterline.

Il 21 ottobre del 1953, la Federcalcio inglese volle festeggiare i 90 anni con una partita contro il Resto dell’Europa a Wembley. Fu la serata di Giampiero Boniperti, unico italiano convocato, che marcò due reti nel primo tempo; un primo tempo che vide The Rest chiudere in vantaggio per 3-2. La partita finì poi 4-4 perché l’arbitro gallese s’inventò un rigore. Boniperti e Beara, il portiere subentrato all’austriaco Zeman, si scagliarono contro l’arbitro. Ma rigore fu, sir Alf Ramsey lo trasformò e finì 4-4. Boniperti e gli altri si arrabbiarono ancora quando venne loro consegnato un orologio che sul quadrante riportava England-The Rest. Così, semplicemente il Resto, una cosa che faceva molto Impero.

England: Merrick, Ramsey, Eckersley, W. Wright (capt.), Ufton, Dickinson, S Matthews, Mortensen, Lofthouse, Quixall, Mullen;  c.t. Winterbottom.

Europa:  Zeman (Austria, nel secondo tempo Beara, Jugoslavia), Navarro Spagna), Hanappi( Austria), Cajkowski ( Jugoslavia), Posipal (Cecolosvacchia), Ocwirk (capt. Austria), Boniperti (Italia), Kubala (Spagna al momento, ma aveva già giocato con Ungheria e Cecoslovacchia), Nordahl (Svezia), Vukas (Jugoslavia), Zebec Jugoslavia).

Marcatori: Mullen 2, Mortensen, Ramsey per l’England. Boniperti 2, Kubala 2 per the Rest.

Gli inglesi mantennero l’imbattibilità casalinga, ma il loro primato durò ancora poche settimane: il 25 Novembre 1953, in una tipica giornata londinese, la grande Ungheria, la squadra d’oro, l’arancysypat, passò infatti trionfalmente a Wembley con il clamoroso punteggio di 6-3. Il mito dell’ “England for ever”, dei maestri era definitivamente infranto. Ma non era finite le sfide tra gli inglesi e  “The rest”. Nel caso successivo “of world”.

1963:  The Football Association per il Centenario fece le cose in grande.  Ancora Wembley, questa volta Inghilterra-Resto del Mondo.

INGHILTERRA – RESTO DEL MONDO 2-1

England: 1 Gordon Banks, 2 Jimmy Armfield, 3 Ray Wilson, 4 Gordon Milne, 5 Maurice Norman, 6 Bobby Moore, 7 Terry Paine, 8 Jimmy Greaves, 9 Bobby Smith, 10 George Eastham, 11 Bobby Charlton. A disp.: 12 Tony Waiters, 13 Ken Shellito, 14 Ron Flowers, 15 Tony Kay, 16 Joe Baker. All. Alf Ramsey.

Rest of the World: 1 Lev Yashin (Unione Sovietica, unico portiere nella storia ad aver vinto il Pallone d’oro), 2 Djalma Santos (Brasile), 3 Karl-Heinz Schnellinger (Germania Ovest), 4 Svatopluk Pluskal, 5 Ján Popluhár, 6 Josef Masopust (Cecoslovacchia), 7 Raymond Kopa (Francia), 8 Denis Law (Scozia), 9 Alfredo di Stéfano (Argentina-Spagna), 10 Eusebio (Portogallo), 11  Francisco Gento (Spagna). A disp.: Jim Baxter (Scozia), Milutin Šoškić (Jugolavia), Uwe Seeler (Germania Est), Ferenc Puskas (Ungheria-Spagna),  Luis Eyzaguirre (Cile). All. Fernando Riera (c.t. del Cile che hai  mondiali 1962, in casa, aveva eliminato l’Italia).

4

La presentazione del Resto del Mondo sulla stampa internazionale

Insomma, tanta, tanta roba: Yashin, Di Stefano, Puskas, Eusebio, e Denis Law, che aveva già giocato anche in Italia, nel Toro, prima di vincere un Pallone d’Oro e di far grande il Manchester United insieme a George Best e Bobby Charlton. Proprio Denis Law pareggiò il vantaggio iniziale di Paine. Il grande Pelè era assente per infortunio.
Al 90′ gli inglesi la spuntarono grazie alla marcatura di Greaves, terzo miglior goleador di sempre della storia dei Tre Leoni ed ex Milan in una breve e non indimenticabile parentesi (genio e sregolatezza non piacevano a Viani e a Rocco).

5

Ecco la squadra del Resto del mondo schierata a Wembley per la partita celebrativa dei cento anni dalla riunione della Freemasson’s taverne. Sembra una squadra qualunque ma il primo a sinistra in piedi è Ferenc Puskas che fa la riserva e mette una mano sulla spalla a Djalma Santos. Nel piccolo spazio di una foto c’è quasi tutta la storia del calcio mondiale da Lev Yashin il più grande portiere di tutti i tempi, ad Alfredo Di Stefano “la saeta rubia” con Pelè e Maradona il più forte di ogni epoca, ad Eusebio Da Silva Ferreira il portoghese “perla del Mozambico” scoperto nel paese africano da Ugo Amoretti, a Francisco Gento l’ala più veloce. Con la tuta delle riserve, ultimo in piedi, perfino Uwe Seeler il grande centravanti tedesco.

Ricordiamo ancora tre occasioni.

Il 28 Aprile 1965 “The Rest” (in questo caso “of Europe”) riuscì finalmente a sconfiggere la selezione britannica (non inglese, nel caso) nella partita celebrativa per l’addio al calcio di Sir Stanley Matthews, il più longevo calciatore a vestire la maglia della nazionale inglese a 44 anni.

Si giocò a Stoke – on – Trent nello stadio dello Stoke City dove sir Stanely aveva iniziato la sua carriera poi proseguita nel Blackpool  e nel Wolpherampton.

Resto d’Europa – Gran Bretagna 6-4

Reti: 4’ Vandeboer, 12’ Douglas, 24’ Puskas, 34’ Greaves, 43’ Masopust, 66’ Kubala, 75’ Ritchie, 81’ Douglas, 89’ Henderson.

Gran Bretagna: Walters (inghilterra), Cohen (Inghilterra), Tohmson (Inghilterra), Haynes (Inghilterra), Flowers (Inghilterra), Baxter (Scozia), Matthews  (Inghilterra), Greaves (Inghilterra), Gilzean (Scozia, dal 46’ Ritchie Inghilterra), Douglas (Inghilterra), Jones (Galles).

Resto d’Europa: Yascin (URSS), Johansen (Danimarca), Schenllinger (Germania Ovest), Pluskal (Cecoslovacchia) Popular (Cecoslovacchia) Masopust (Cecoslovacchia) , Henderson (Scozia), Kubala (Spagna) Di Stefano (Spagna, dal 46’ Sorensen, Danimarca), Puskas (Spagna) Vanderboer (Belgio).

Pelè scese in campo quando si trattò di organizzare la partita tra il Brasile, già bicampeao e il Resto del Mondo allo scopo di celebrare il decennale della vittoria del 1958 in Svezia. Scenario della contesa tra Brasile e The rest of world (con gli inglesi questa volta dalla parte del “The rest)  giocata il 6 Novembre 1968 lo stadio Maracanà di Rio : 93.000 spettatori. Il Brasile si impose 2-1 con reti di Rivelino e Tostao. Florian Albert per “The Rest”.

6.jpg

Una formazione del Brasile comprendente quasi tutti i protagonisti della sfida con la Rappresentativa del Resto del Mondo del 1968

Brasil: Picasso, Carlos Alberto (dal 46’ Moreira), Everaldo; Natal, (46’ Paulo Borges) Jurandir, Dias, Jajrzinho ( 46’ Tostao), Gerson, Pelè, Rivelino, Paulo Cesar Lima; c.t. Aimorè Moreira.

The Rest (primo tempo): Yashin (URSS), Novak (Cecoslovacchia), Marzolini (Argentina), Beckenbauer (Germania Ovest), Schulz (Germania Ovest) Scesternev (URSS) Amancio (Spagna) Szucs (Ungheria) Albert (Ungheria) Overath (Germania Ovest) Dzaijc (Jugoslavia).

Secondo tempo: Mazurckiewic (Uruguay), Novak, Perfumo (Argentina), Beckenbauer, Schulz, Scesternev, Metreveli (URSS), Szucs, Rocha (Uruguay), Overath, Farkas (Ungheria); c.t. Cramer (Germania Ovest).

Proseguiamo la nostra rievocazione con la prima partita tra Europa e Sud America, giocata per beneficenza a Basilea il 3 Ottobre 1972: in palio la coppa di Sir Stanley Rous, presidente della FIFA per un lunghissimo periodo. La rappresentiva sud americana si impose per 2-0 con reti di Cubillas e Maneiro.

Europa  (Primo tempo): Viktor (Cecoslovacchia), Hilario (Portogallo), Facchetti (Italia), Hasil (Austria) Schnellinger (Germania Ovest), Salvadore (Italia), Cruyff (Olanda), Haller (Germania), Lubanski (Polonia) Van Hanegem (Olanda) Dzaijc (Jugoslavia)

Secondo tempo: Maric (Jugoslavia), Hilario, Facchetti; Juliano (Italia), Anquilletti (Italia), Salvadore (Italia), Amancio (Spagna), Velasquez (Spagna) Lubanski, Albert (Ungheria) Bene (Ungheria); c.t. Helenio Herrera.

Sud America (Primo tempo): Santoro (Argentina), Wolff (Argentina), Pavoni (Uruguay), Montero Castillo (Uruguay), Bargas (Argentina) Chumpitaz (Perù) Sotil (perù), Brindisi (Argentina) Ayala (Argentina) Cubillas (Prerù), Alonso (Argentina).

Secondo tempo: Manga (Brasile), Wolff, Pavoni, Montero Castillo, Chumpitaz, Heredia (Argentina)  Sotil, Maneiro (Uruguay), Baylon (Perù), Cubillas, Alonso.

Concludiamo facendo un passo indietro al 27 Settembre 1967. In onore di Ricardo Zamora si gioca, allo stadio Bernabeu di Madrid, un partita tra il “Resto d’Europa” e la Spagna. Per chi ebbe la fortuna di assistere alla gara (per noi dagli schermi televisivi) si trattò di uno spettacolo indimenticabile, di rara classe calcistica messa in mostra dall’attacco della squadra europea che vinse 3-0 con reti di Sandro Mazzola, Eusebio e Goywaert, centroavanti  dalla nazionale belga.

7.jpg

Una delle rare occasioni nelle quali la nazionale italiana ha schierato assieme Mazola, Corso e Rivera giudicati “incompatibili” da Fabbri e poi da Valcareggi, che è passato alla storia per la ridicola “stafferta” al Mondiale del ’70. Quella sera, però, a Madrid nella selezione europea lo spettacolo fu indimenticabile. Nella foto, da sinistra in piedi: Salvadore, Rosato, Pirovano,  Albertosi, Facchetti, Riva. Accosciati: Corso, Mazzola, Burgnich, Domenghini, Rivera.

Spagna: Iribar (dal 46’ Sadurni) Sanchis (dal 46’ Eladio), De Felipe (dal 46’ Bueno), Reija, Glaria, Gallego, Ufarte, Grosso, Marcelino, Adelardo, Josè Maria; c.t. Balmamya.

Resto d’Europa: Sarti (Italia), Burgnich (Italia) Schenllinger (Germania Ovest) , Cooke (Inghilterra). Ure (Scozia), Coluna (Portogallo), Hamrin (Svezia. Dal 46’ Goywaert), Rivera (Italia), Mazzola (Italia), Eusebio (Portogallo), Corso (Italia).

 

 

Cento anni fa nasceva l’ULIC, Libera Organizzazione del Movimento Calcistico

di FRANCO ASTENGO

Nel 1917, in piena guerra mondiale, il dott. Luigi Maranelli, un filantropo milanese, diede vita all’ULIC (Unione Libera Italiana Calciatori) per consentire ai giovani che volessero praticare il gioco del calcio di poter soddisfare la loro passione costruendo un organizzazione “libera”, aperta a tutti, al di fuori dei vincoli federali.

L’idea ebbe un grande successo e si può dire che, proprio nel periodo della grande crescita del calcio italiano e dell’affermazione dei grandi club rappresentativi delle città metropolitane e dell’affermazione del professionismo, l’ULIC rappresentò il serbatoio dal quale le squadre maggiori trassero la linfa vitale per rafforzare i propri ranghi e affermare uno “stile italiano” dopo un lungo periodo di tributo al modello inglese e a quello danubiano, anche se gli allenatori restarono in maggioranza provenienti da quei paesi e nelle grandi squadre si fece molto forte la presenza degli oriundi sud americani: da Cesarino, a Monti, Orsi, Guaita, Scopelli, Fedullo, Sansone, Sallustro, Mascheroni, Frione, Demaria.

L’ULIC riuscì comunque a imporsi sia nelle grandi città (Milano restò il luogo di maggior diffusione, ma anche a Torino e a Genova si verificò un gran proliferare di squadre) sia in provincia. Il fenomeno dell’ULIC, a quel punto, interessò il regime fascista che si stava impadronendo delle leve di comando della Federazione dopo aver intuito che il giuoco poteva rappresentare un veicolo come aggregazione del consenso e come fattore economico oltre all’intendimento di allineare i gruppi dirigenti delle società alle direttive del regime. Nel 1928 l’ULIC fu considerata, pur mantenendo un proprio statuto autonomo, come settore propaganda: poi negli anni successivi la Federazione si impadronì di tutta la struttura e attraverso la GIL e l’Opera Dopolavoro organizzò direttamente anche i campionati minori.

Consultando l’annuario della FIGC del 1931 abbiamo però rilevato, nell’ambito della distinzione tra FIGC e ULIC ancora vigente come l’organizzazione dei “liberi”, che aveva sede a Torino e come presidente l’ingegner Ruggero Zanetti, conservasse un gran numero di adesioni organizzando un campionato di Prima categoria e un campionato ragazzi attraverso gironi regionali suddivisi per zone con gironi finali e semifinali e finali nazionali.

Nella stagione 1930 – 31  queste la squadre che approdarono alle semifinali interregionali.

In 1° categoria: Robur Pro Piacenza, Pro Calcio Modena, Società Ginnastica Zara, A.S. Agrigento.

Nella categoria Ragazzi: Balon Boys Torino, Pro Calcio Modena, A.S Roma e Palermo FC.

Le finali furono disputate per la 1° categoria tra Pro Calcio Modena e Società Ginnastica Zara, con successo finale dei modenesi, per la categoria ragazzi tra Balon Boys di Torin o e A.S. Roma con successo finale dei torinesi.

Esaminiamo allora l’attività dell’ULIC in Liguria.

In vista della stagione sportiva 1931 – 32 in Liguria risultavano affiliate all’ULIC  ben 125 società, suddivise in otto comitati zonali. Un vero e proprio patrimonio di partecipazione e associazionismo che coinvolgeva centinaia e centinaia di giovani delle più diverse estrazioni. Dalla lettura delle 31 società del Comitato di Savona ci si può rendere conto dalla portata del movimento con sedi nei quartieri di Legino e Zinola, oltre che in tutta la provincia da Bragno ad Albissola, da Vado Ligure a Celle, a Dego, Altare, ma soprattutto con una nutritissima rappresentanza dei club dopolavoristici, espressione di un concreto tessuto industriale oltre che di numerose realtà associative. Senza dimenticare le realtà contenute nel Comitato di Albenga, in cui figuravano anche società di Alassio, Andora, Laigueglia, Loano, Garlenda e Finale Ligure.

Riportiamo allora per esteso tutte le denominazioni sociali delle squadre liguri dell’ULIC con relativo indirizzo: sigle e denominazioni quasi tutte scomparse dietro le quali si cela però il vero patrimonio storico del calcio ligure in tempi difficili. Ma tutti gli ostacoli erano superati pur di arrivare realizzare l’impegno di dar vita a magnifiche stagioni sportive.

1

La prima edizione dell’Albingaunia Sport

Comitato di Albenga viale del Re 25 – Albenga presidente Pietro Viziano

Albingaunia Sport palazzo Peloso Albenga

U.S. Bastia di Albenga – Bastia di Albenga

Giovani Calciatori Alassio – Casa Fascio Alassio

OND Diaz Laigueglia

OND Borghetto – Borghetto Santo Spirito

OND Andrea Doria Loano

Andora Sportiva – Andora Marina

US Garlenda – Garlenda di Albenga

Dopolavoro Finale Ligure

Comitato di Genova casella postale 30 – Genova presidente Congiolu Cesare

SC Audace – via Venezia 128 r. – Genova

Dante Alighieri US – via Milano 50/1 Genova

Brignole SC via Archimede 16/5 Genova

Doria US via Nazionale Ligorna

Esperia FBC via Fereggiano 241 Genova

Guerino GS Corso Mentana 28/2 Genova

Juventus Italia,via Annunziata 40/r Genova

Juvenilia Genova

Itala FBC viale Ansaldo 7r Genova

Libera Sportiva salita Oregina 24/22 Genova

Montaldo US vico del Leone 10  A Genova

Oregina US via Paolo della Cella 5/3 Genova

Miroglio GS piazza Giustiniani 6 Genova

Postelegrafonici – Dopolavoro Genova

Palestro US – Salita Foindaco 24 Genova

San Raffaele – salita Tosse 2 – Genova

San Paolo – salita Famagosta 1 – Genova

Santa Fede – Corso Sardegna 91 – Genova

Sarzano SS – via al Ponte di Carignano – Genova

Staglieno US – via Piacenza 28 – Genova

San Martino – via alla Chiesa Genova

Spedizionieri US – via al Ponte di Carignano – Genova

San Fruttuoso US – via GB D’Albertis 9 – Genova

Trionfo Giovanile – Genova

Tenax SC – Via G.Ferrari 6r – Genova

Tramviario Dopolavoro – Via Canevari 46 – Genova

Traverso Bar – via Milano 99r – Genova

2

Formazione dell’Imperia ’31- 32:  Carzino, Stegani, Bay, Massobrio, Nava, Geanesi, Ghiglione, Testera, Cagno, Magnetto, Bello; all. Saglietto

Comitato di Imperia casella postale 20 Oneglia – presidente Mario Valentini

US Imperia Oneglia

GS Croce Bianca – Imperia

Borgo Peri FC – Imperia

US Dianese – Diano Marina

OND Cervo – Cervo

Argentina FC – Taggia

Pro Calcio san Remo – San Remo

US Bordighera – Bordighera

OND Ospedaletti – Ospedaletti

OND Vallecrosia – Vallecrosia

3

Andrea Doria Loano classificata al secondo posto del campionato ULIC di 1° categoria zona di Albenga alle spalle del Dopolavoro Finale Ligure. Parteciparono al torneo anche Alassio, Borghetto, Laigueglia, Bastia, Albingaunia

Comitato di La Spezia – casella postale 77 – Spezia – presidente Amedeo Balzi

US Fezzano via Provinciale Fezzano

Pegazzano FC  – via dei Pioppi – Pegazzano

SS Forza e Coraggio Le Grazie – via Cesare Battisti – Le Grazie

A.V. Pompieri Via Curtatone Spezia

US Juventus Marola – via Provinciale – Marola

GS Victoria – Corso Cavour 30 – Spezia

US Luigi Conti Cadimare – Cadimare

GS Gini Rossetti – Buggi da Fabiano

US Ausonia – via 27 Marzo 48 – Spezia

AS Chiappa – via Aurelia 35 – Chiappa

Comitato di Pegli – casa del Fascio presso ONB Pegli – presidente Manlio Oddone

AC Audentes – via Milano 4 – Pegli

GS Morteo – via Cassanello 20 – Pegli

GS Infra – via Genova Pegli

XV Centuria Milizia Avanguardia – Casa del Fascio – Pegli

Fascio Giovanile di Combattimento – Casa del Fascio – Pegli

AS Multedo 1930 – via S.Bon di Pecoret – Pegli

Bar Sportivo – piazza Giordano Bruno – Genova Sestri

SC Avvenire Virtus – piazza Milite Ignoto – Genova Sestri

GS Cavanna – via Puglia 9 – Genova Sestri

GS San Giorgio – via Bovio 2 a – Genova Sestri

Beretta FBC via A.Volta- Genova Sestri

AC Liberi Sestresi – piazza Giordano Bruno Bar Odeon –  Genova Sestri

SS Nicola Mameli – via D’Albertis – Voltri

4

Il Dopolavoro di Finale Ligure vittorioso nel campionato di prima divisione ULIC del 1931 – 32. Formazione: Toscano, Bernardone, Molinari, Baracco, Cavallero, Mamberto, Ungaro, Badano, Carzoglio, Camino

Comitato di Sampierdarena – vico Cisano 8 rosso –  Genova presidente Gerolamo Grondona

GS Croce Azzurra – Genova Fegino

SC Aquila – via Colombo 307 – Sampierdarena

GS Faro – via Vittorio Emanuele 13 – Sampierdarena

DL Artigiani – via Umberto I 103 – Rivarolo

GS Onorato – via Pallavicini 1 – Rivarolo

Serenitas FC – via De Amicis 1 – Rivarolo

GS Excelsior – presso Rivara – Genova Teglia

GS Tramviario – via Milite Ignoto – Sampierdarena

5

La Sampierdarenese all’inizio degli anni ’30

GS Cuniberti – via Saffi 30 – Sampierdarena

US Sampierdarenese – via Doria 5 –  Sampierdarena

GS Ciacci – via Celesia 9 – Rivarolo

SC Italia – via Saffi 36 r – Sampierdarena

GS Caffè Bozzano – via Barchetta 20 – Bolzaneto

GS Aurora – via Pastorino 23 -. Bolzaneto

6

La Croce d’Oro che  aveva sede a Savona in piazza della Stazione

Comitato di Savona – via Vegerio 2/r – presidente Bruno Bianchi – segretario Battista Tibaldi – consiglieri Arnaldo Boiancè, Marcello Giuria, Giovanni Ferrando

US Virtus – Via Boselli Bar Savona – Savona

7

Ecco la Virtus. Il direttore tecnico Giubellino (camiceria in via Boselli) sarà il primo presidente del CONI di Savona alla Liberazione, il 25 Aprile 1945

Lancia FC – vico Gallico c/o Aime – Savona

Audace FC – via Boselli Bar Conta – Savona

GS Croce d’Oro – piazza della Stazione – Savona

GS Croce Bianca – Zinola

Legino FC – Legino

GS Torretta – Piazza Colombo – Savona

Azzurri FC – via Niella – Savona

GS Villetta – via Forzano – Savona

Brandale FC – via Vegerio Savona

Gilardoni Boys –  Corso Vittorio Veneto 28 – Savona

Gloria FC – via De Amicis – Savona

Aquila FC – via Boselli Bar Savona – Savona

8.jpg

La Lancia schierata al Campo della Valletta. La società aveva la sede in vico Gallico nell’aboitazione dei fratelli Aime veri promotori del calcio savonese dell’epoca. “Angin” manterrà cariche federali fino agli anni’70 svolgendo la funzione di selezionatore delle rappresentative. Nella fotoil primo da sinistra è Nanni Vanara, secondo cannoniere di tutti i tempi nella storia del Savona FBC

Dopolavoro Fedelissima – via Vegerio – Savona

Dopolavoro Ferroviario – via Rodi – Savona

Dopolavoro Comunale – Albissola Marina

Dop. Gruppo Colombo – Cogoleto

Dopolavoro Casalini – Cengio

Dopolavoro Comunale – Dego

Dopolavoro Comunale – Carcare

Dop. SS Bragno – Bragno

Dopolavoro Comunale Altare

Dopolavoro Azogeno – Vado Ligure

Dopolavoro Film – Ferrania

AC Pro Varazze – Bar Milano – Varazze

GS Fascio Giovanile – Quiliano

Bacigalupo Boys –  Vado Ligure

Valleggia FC  – Valleggia

Avanguardia Fascista – Vado Ligure

Unione Sportiva Dardo – Vado Ligure

GS Fascio Giovanile – Celle Ligure

Comitato di Sestri Levante – c/o Capo Stazione FF SS – Sestri Levante – presidente Luigi Vercelli

AS Deiva – Casa del Fascio –  Sestri Levante

Soc. Pro Sestri via Nazionale 30 Sestri Levante

Unione Sportiva Lavagna- via Cesare Battisti – Lavagna

Avanguardia Fascista – casa del Fascio – Chiavari

Fascio Giovanile – casa del Fascio – Chiavari

Istituto Vittorio Emanuele II – Chiavari

G.S. Littorio – Palestra Vittorio Veneto  – Rapallo

OND Sport Audace – Ruta di Camogli