ANNI ’70: I BIANCO BLU DA CUCCHI A FURINO TRA SERIE A E SERIE B (dal campionato ’70-’71 al campionato ’79-80).

Pierino Prati e Beppe Furino restano i più importanti giocatori passati dal Savona FBC ai vertici del calcio italiano. Da sinistra in piedi: Valentino Persenda, Pozzi, Ferrero, Prati, Fazzi, Gittone, Gilardoni accosciati: la mascotte Bortoletto, Verdi, Spanio, Fascetti, Ratti, Furino.

Questi i giocatori passati nella storia del Savona FBC che hanno militato in Serie A e in Serie B nel periodo compreso tra il campionato 1970-71 e il campionato 1979- 80.

Nell’inoltrarsi del decennio, con la retrocessione in Serie D nel campionato 1973-74 e il ritorno in C2 con il campionato 1978-79 il numero dei giocatori di passaggio in maglia biancoblu destinati alle serie maggiori diminuisce ma non mancano protagonisti di spicco come Marcello Lippi, Renzo Barlassina, Paolo Tuttino. Beppe Furino si trasforma nell’uomo – simbolo della Juventus ma non dimentica Savona, Pierino Prati dopo Milan, Roma, Fiorentina torna addirittura sotto la Torretta per chiudere la carriera.

AGNETTI (terzino)

Genoa 71-72 6 presenze

ANZUINI (difensore)

Taranto 75-76 10 presenze

ARNUZZO (terzino)

Sampdoria 72-73 4 presenze

Sampdoria 74-75 30 presenze

Sampdoria 75-76 28 presenze

Sampdoria 76-77 28 presenze

Sampdoria 77-78 34 presenze

Sampdoria 78-79 34 presenze

BALLOTTA (terzino)

Casertana 70-71 11 presenze

BARBIERO (difensore)

Reggiana 71-72 31 presenze

Reggiana 72-73 26 presenze

Alessandria 74-75 33 presenze

BARLASSINA (mezz’ala)

Arezzo 71-72 34 presenze 4 reti,

Arezzo 72-73 36 presenze 1 rete
Palermo 73-74 35 presenze
Palermo 74-75 36 presenze 2 reti

Catania 76-77 26 presenze 1 rete

Pistoiese 77-78 20 presenze 1 rete

BATTILANI (difensore)

Catania 75-76 26 presenze

CAPPANERA (mezz’ala)

Sampdoria 72-73 1 presenza

CAUCCI (libero)

Mantova 70-71 1 presenza

CHERUBINI (terzino)

Catania 70-71 19 presenze

Catania 71-72 13 presenze

CHIAROTTO (mezz’ala)

Genoa 74-75 2 presenze

CORBELLINI (mezz’ala)

Casertana 70-71 33 presenze 6 reti

Parma 74-75 36 presenze 2 reti

CORUCCI (ala)

Livorno 70-71 10 presenze 1 rete

CUCCHI Pierino (centrocampista)

Ternana 70-71 20 presenze

Ternana 71-72 30 presenze 8 reti

Arezzo 72-73 26 presenze

DELLA BIANCHINA (difensore)

Genoa 72-73 2 presenze

Genoa 73-74 9 presenze

Genoa 74-75 12 presenze

Taranto 75-76 8 presenze

DOLCI (stopper)

Varese 70-71 11 presenze

Varese 71-72 30 presenze

Milan 72-73 11 presenze

Milan 73-74 7 presenze

Lanerossi Vicenza 75-76 30 presenze

FANESI (terzino)

Udinese 78-79 37 presenze

Udinese 79-80 17 presenze

FAZZI (attaccante)

Casertana 70-71 32 presenze 11 reti

Reggina 71-72 30 presenze 5 reti

FERIOLI (portiere)

Monza 72-73 1 presenza

FIORANI (attaccante)

Ternana 70-71 4 presenze 1 rete

FRISON (portiere)

Palermo 76-77 7 presenze

Palermo 79-80 25 presenze

FURINO (mediano)

Juventus 70-71 27 presenze

Juventus 71-72 27 presenze 2 reti

Juventus 72-73 27 presenze

Juventus 73-74 24 presenze

Juventus 74-75 28 presenze

Juventus 75-76 26 presenze 2 reti

Juventus 76-77 26 presenze 1 rete

Juventus 77-78 26 presenze

Juventus 78-79 22 presenze

Juventus 79 -80 25 presenze

GAUDINO (attaccante)

Varese 77-78 8 presenze

Bari 78-79 32 presenze 6 reti

Bari 79-80 7 presenze 2 reti

GOTTARDO (ala)

Bari 71-72 25 presenze 1 rete

Piacenza 75-76 24 presenze 6 reti

INCALZA (mezz’ala)

Brindisi 72-73 7 presenze

Brindisi 73-74 27 presenze 4 reti

Brindisi 74-75 15 presenze

LEGNANI (centrocampista)

Ternana 79-80 25 presenze

LIPPI (libero)

Sampdoria 70-71 28 presenze 1 rete

Sampdoria 71-72 29 presenze 1 rete

Sampdoria 72-73 18 presenze

Sampdoria 73-74 24 presenze 1 rete

Sampdoria 74-75 29 presenze 1 rete

Sampdoria 75-76 14 presenze

Sampdoria 76-77 30 presenze 1 rete

Sampdoria 77-78 30 presenze

Sampdoria 78-79 26 presenze

Pistoiese 79-80 29 presenze

MARCOLINI (attaccante)

Bari 72-73 30 presenze 2 reti

Bari 73-74 21 presenze

MARINAI (mezz’ala)

Ternana 70-71 37 presenze 2 reti

Ternana 71-72 37 presenze 7 reti

Ternana 72-73 25 presenze

MATTEONI (centrocampista)

Casertana 70-71 34 presenze 2 reti,

MERCIAI (portiere)

Bari 72-73 8 presenze

Bari 73-74 1 presenza

MUSIELLO (attaccante)

72-73ATALANTA 25 presenze 2 reti            
              
74-75ATALANTA 32 presenze 6 reti            
75-76AVELLINO 32 presenze 18 reti          

76-77 Roma 26 presenze 7 reti

78-79 Genoa 4 presenze

MUTTI (difensore)

Como 75-76 10 presenze

NAVARRINI – BENIGNI

Novara 70-71 17 presenze

Novara 71-72 31 presenze 1 rete

Novara 72-73 23 presenze 1 rete

Novara 74-75 18 presenze

PANDOLFI (mezz’ala)

Livorno 71-72 2 presenze

PETRINI (centroavanti)

Catanzaro 72-73 36 presenze 11 reti

Milan 73-74 20 presenze

Ternana 74-75 21 presenze 3 reti

Roma 75-76 24 presenze 6 reti

PIASER (libero)

Avellino 73-74 25 presenze

Modena 75-76 32 presenze

Modena 76-77 27 presenze

PITTOFRATI (mezz’ala)

Como 70-71 38 presenze 3 reti

Brescia 71-72 10 presenze

PRATI (attaccante)

Milan 70.-71 29 presenze 19 reti,

Milan 71-72 21 presenze 6 reti

Milan 72-73 17 presenze 3 reti

Roma 73-74 23 presenze 8 reti

Roma 74-75 29 presenze 14 reti

Roma 75-76 10 presenze 2 reti

Fiorentina 76-77 8 presenze

PUPO (mezz’ala)
Arezzo 71-72 24 presenze

RIDOLFI (portiere)

Brindisi 75-76 4 presenze

ROSSI (attaccante)

Torino 71-72 2 presenze 1 rete

Ternana 73-74 17 presenze

SULFARO (portiere)

Lazio 70.-71 8 presenze
Lanerossi Vicenza 73-74 10 presenze

Lanerossi Vicenza 75-76 4 presenze

TALAMI (difensore)

Cremonese 77-78 35 presenze

Sampdoria 78-79 16 presenze

Sampdoria 79-80 18 presenze

TENEGGI Luciano

Pisa 70-71 37 presenze 2 reti

Taranto 71-72 13 presenze

TONOLI Alberto (attaccante)

BARI 70-71 26 presenze 3 reti

Bari 71-72 3 presenze

TURINI (ala)

Como 70-71 7 presenze

Como 71-72 22 presenze 7 reti

Como 72-73 36 presenze 6 reti

Verona 74-75 21 presenze 1 rete

Taranto 76-77 17 presenze 1 rete

Taranto 77-78 20 presenze 4 reti

Taranto 79-80 15 presenze 1 rete

TURONE (libero)

Genoa 71-72 18 presenze 3 reti

Milan 72-73 15 presenze

Milan 73-74 19 presenze

Milan 73-74 29 presenze

Milan 74-75 21 presenze

Milan 75-76 21 presenze

Milan 76-77 22 presenze

Milan 77-78 14 presenze

Catanzaro 78-79 17 presenze

Roma 79-80 26 presenze

TUTTINO (centrocampista)
Sampdoria 75-76 29 presenze 1 rete

Sampdoria 78-79 36 presenze 1 rete

Avellino 79-80 26 presenze

VANIN (centrocampista)

Piacenza 75-76 3 reti

ZUCCHINI (centrocampista)

Pescara 74-75 33 presenze 5 reti

Pescara 75-76 34 presenze 4 reti

Pescara 76-77 35 presenze 7 reti

Pescara 77-78 29 presenze 4 reti

Pescara 78-79 34 presenze 4 reti

ZUCKOWSKI (mezz’ala)

Bari 70-71 2 presenze.

TORNEO INTERBRITANNICO (DOVE TUTTO E’ INIZIATO) E QUALIFICAZIONI MONDIALI

Mondiali 1954. Inghilterra: 1 Merrick, 2 Staniforth, 3 Byrne, 4 Wright, 5 Owen, 6 Dickinson, 7 Matthews, 8 Broadis, 9 Lofthouse, 10 Taylor, 11 Finney, 12 Burgin, 13 Green, 14 McGarry, 15 Wilshaw, 16 Quixall, 17 Mullen, 18 Chilton, 19 Armstrong, 20 Jezzard, 21 Haynes, 22 Hooper CT: Winterbottom

Mondiali 1954 Scozia. 1 Martin, 2 Cunningham, 3 Aird, 4 Evans, 5 Docherty, 6 Davidson, 7 Cowie, 8 Mackenzie, 9 Hamilton, 10 Brown, 11 Machan, 12 Fernie, 13 Ormond, 14 Anderson, 15 Johnstone, 16 Henderson, 17 Mathers, 18 Wilson, 19 Binning, 20 Combe, 21 Copland, 22 McMillan CT: Beattie

Il Torneo Interbritannico (in ingleseBritish Home Championship) fu la più antica competizione calcistica riservata a squadre nazionali, tenutasi dal 1884 al 1984 tra le rappresentative di InghilterraScoziaGalles e Irlanda del Nord (originariamente Irlanda), le quattro federazioni calcistiche del Regno Unito.

Fin dai primi anni ottanta del XIX secolo il calcio si era sempre più diffuso nelle Isole britanniche e le quattro federazioni nazionali del Regno Unito si incontravano frequentemente per match amichevoli. Ognuna di esse, tuttavia, aveva regole leggermente differenti rispetto alle altre, e ben presto si pose il problema di uniformarle. L’occasione si presentò nel 1882 a Manchester, quando i rappresentanti delle federazioni inglese, scozzese, gallese e irlandese si riunirono in consiglio per formare un organismo che stilasse regole uniformi per il gioco. Nacque così l’International Football Association Board (IFAB), che emanò il primo regolamento ufficiale del gioco del calcio (poi adottato in tutto il mondo e, alla sua nascita, anche dalla FIFA). 

Con le nuove regole formalizzate e accettate da tutte e quattro le federazioni, era così possibile dar vita a competizioni internazionali regolari con carattere di ufficialità. Nacque così, un anno dopo, il Torneo Interbritannico.

Il torneo ebbe cadenza stagionale a partire dal 1884. Il primo incontro giocato fu il 24 gennaio 1884Scozia – Irlanda 5-0. Proprio gli Scozzesi furono i vincitori del primo Torneo Interbritannico. Non vi fu mai un calendario fisso d’incontri, benché con il tempo fosse invalso l’uso di spostare la competizione sempre più avanti nel corso della stagione (capitò sovente che l’intero torneo fosse concentrato in pochi giorni una volta finita la stagione stessa). Inizialmente la squadra vincitrice del torneo veniva vista come la migliore al mondo, anche se la larga diffusione del calcio in tutti i continenti fece ben presto venir meno tale qualifica: inoltre, la crescita di altre manifestazioni internazionali, in particolar modo i Campionati del mondo e quelli d’Europa significò una lenta ma inesorabile perdita di prestigio del Torneo Interbritannico.

In diverse occasioni il Torneo Interbritannico assunse importanza anche a livello ufficiale mondiale: le edizioni 1949/50 e 1953/54 costituirono uno dei gironi di qualificazioni rispettivamente al campionato del mondo 1950 e a quello del 1954.

Il torneo fu soppresso al termine della stagione 1983/84, per una serie di ragioni, sportive e sociopolitiche. Tra le prime, la definitiva affermazione dei campionati del mondo ed europei, il calo generale di interesse, fatta eccezione per i match Inghilterra – Scozia, e il desiderio di entrambe le nazionali di misurarsi con compagini più forti delle loro avversarie del torneo, calendari sempre più fitti di impegni; tra le seconde, il crescente fenomeno della violenza negli stadi a causa degli hooligans e i tumulti in Irlanda del Nord (che già nel 1981/82 avevano causato la sospensione del torneo). Il destino della manifestazione fu deciso quando, nel 1983 la FA, seguita subito dopo dalla federcalcio scozzese, annunciò che quella seguente sarebbe stata l’ultima edizione del torneo a cui avrebbe preso parte.

Record di vittorie: Inghilterra 54; Scozia 41, Galles 12, Irlanda del Nord 8.

Dedichiamo allora la nostra attenzione alle edizioni della Home Championship valide per la qualificazione ai Campionati del Mondo.

BRASILE 1950

Per la prima volta l’Inghilterra esce dallo “splendido isolamento” e dalla convinzione di superiorità congenita che negli anni ’30 aveva portato la Federazione a star fuori dalla mischia limitandosi nel 1934 e nel 1938 a sfidare la vincente di quella che era definita “Coppa Rimet”: toccò 2 volte all’Italia di Pozzo, gli inglesi vinsero la prima sfida giocata ad Highbury per 3-2 e pareggiarono la seconda a San Siro per 2-2 (la gara della “manina di Piola).

Cosi la Home Championship si trasforma anche nel girone di qualificazione, con le prime 2 classificate che staccano il biglietto per il Brasile.

Belfast 1 ottobre 1949

Irlanda del Nord – Scozia 2-8

reti: Morris (3), Waddell (2, 1 rigore), Steel, Reilly, Smyth (2), Mason

Irlanda del Nord: Kelly, Bowler, Mc Michael, Blanchflower, Vernon, Ferris, Cochraine, Smyth, Brennan, Crossan, Mc Kenna

Scozia: Cowan, Young, Cox, Evans, Woodburn, Aitken, Waddell, Mason, Morris,Steel, Reilly

arbitro: Mortimer (Inghilterra)

Cardiff 15 ottobre 1949

Galles – Inghilterra 1-4

reti: Mortensen, Millburn (3), Griffiths

Galles: Sidlow, Barnes, Sherwood, Paul, Jones, Burgess, Griffiths, Lucas, Ford, Scrine, Edwards

Inghilterra: Williams, Mozley, Aston, Wright, Franklin, Dickinson, Finney, Mortensen, Millburn, Shackelton, Hancocks all. Winterbottom

arbitro: Mowat (Scozia)

Glasgow 9 novembre 1949

Scozia – Galles 2-0

reti: Mc Phail, Linwood

Scozia: Cowan, Young, Cox, Evans, Woodburn, Aitken, Liddel, Mac Phail,Linwood,Steel, Reilly

Galles: Jones, Barnes, Sherwood, Paul, Jones, Burgess, Griffiths,Powell, Ford, Scrine, Edwards

arbitro: Law (Inghilterra)

Manchester 16 novembre 1949

Inghilterra – Irlanda del Nord 9-2

reti: Rowley (4), Frogatt, Pearson (2), Mortensen (2), Smyth, Brennan

Inghilterra: Streten, Mozley, Aston, Wright, Franklin, Watson, Finney, Mortensen, Rowley, Pearson, Frogatt all. Winterbottom

Irlanda del Nord: Kelly,Fenney, Bowler, Mc Michael, Mc Cabe, Vernon, Tully, Cochraine, Smyth, Brennan, Mc Kenna

arbitro: Griffiths (Galles)

Cardiff 8 marzo 1950

Galles – Irlanda del Nord 0-0

Galles: Shortt, Barnes, Sherwood, Paul, Mel Charles, Burgess, Williams Rees, Ford, Scrine, Clarke

Irlanda del Nord: Kelly, Aherne, Bowler, Banchflower, Martin, Ryan, Lockhart, Smyth, Walsh, Brennan, Mc Kenna

arbitro: Leafe (Inghilterra)

Glasgow 15 aprile 1950

Scozia – Inghilterra 0-1

rete: Bentley

Scozia: Cowan, Young, Cox, Mc Coll, Woodburn, Forbes, Waddell, Moir, Bauld Liddel,Steel

Inghilterra: Williams, Ramsey, Aston, Wright, Franklin, Dickinson, Finney, Mannion, Bentley, Mortensen, Langton all. Winterbottom

arbitro: Ellis (Inghilterra)

Classifica: Inghilterra 6, Scozia 4, Galles e Irlanda del Nord 1

Inghilterra e Scozia qualificate. La Scozia rinuncerà al viaggio in Brasile e l’Inghilterra a Belo Horizonte incapperà nella più clamorosa sorpresa della storia del calcio mondiale perdendo per 1-0 dall’improvvisata e raccogliticcia squadra USA.

SVIZZERA 1954 Home Championship come girone di qualificazione.

Belfast 3 ottobre 1953

Irlanda del Nord – Scozia 1-3

reti: Flemming (2) Lockhart, Henderson

Irlanda del Nord: Smyth, Cunningham, Mc Michael, Danny Blanchflower, Mc Cabe, Cush, Bingham, Mc Ilroy, Simpson, Tully, Lockhart

Scozia: Farm, Young, Cox, Evans, Brennan, Cowie,Waddell, Fleming, Mc Phail, Watson, Henderson

arbitro: Ellis (Inghilterra)

Cardiff 10 ottobre 1953

Galles – Inghilterra 1-4

reti: Allchurch, Wilshaw (2), Lofthouse (2)

Inghilterra. Merrick, Garret, Eckersley, Wright, Johnston, Dickinson, Finney, Quixall, Lofthouse, Wilshaw, Mullen

Galles: Howells, Barnes, Sheerwood, Paul, Daniel, Burgess, Foulkes, Davies, John Charles, Allchurch, Clarke

arbitro: Faulkess (Scozia)

Glasgow 4 novembre 1953

Scozia – Galles 3-3

reti: Brown, Johnstone, John Charles (2), Reilly, Allchurch

Scozia: Farm, Young, Cox, Evans, Tellier, Cowie, Mckenzie,Johnstone,Reilly, Brown, Liddell

Galles: Howells, Barnes, Sheerwood, Paul, Daniel, Burgess, Foulkes, Davies, John Charles, Allchurch, Clarke

arbitro: Mitchell (Irlanda del Nord)

Liverpool 11 novembre 1953

Inghilterra – Irlanda del Nord 3-1

reti: Hassal (2), Mc Morran, Lofthouse

Inghilterra. Merrick, Rickaby, Eckersley, Wright, Johnston, Dickinson, Matthews, Quixall, Lofthouse, Hassal, Mullen all. Winterbottom

Irlanda del Nord: Gregg, Graham, Mc Michael, Danny Blanchflower, Dickson, Peacock, Bingham, Jackie Blanchflower, Mc Adams, Mc Ilroy Mc Parland

arbitro: Smith (Galles)

Wrexham 31 marzo 1954

Galles – Irlanda del Nord 1-2

reti: Mc Parland (2), John Charles

Galles: Kelsey, Sullivan, Sheerwood, Paul, Daniel, Burgess, Foulkes, KInsey John Charles, Allchurch, Clarke

Irlanda del Nord: Gregg, Graham, Mc Michael, Danny Blanchflower, Dickson, Peacock, Bingham, Jackie Blanchflower, Mc Adams, Mc Ilroy Mc Parland

arbitro: Faulkless (Scozia)

Glasgow 3 aprile 1954

Scozia – Inghilterra 2-4

reti: Brown. Broadis, Nichols, Allen, Mullen, Ormond

Scozia: Farm, Hahugney, Cox, Evans, Brennan,Aitken, Mckenzie,Johnstone,Henderson, Brown, Ormond

Inghilterra. Merrick, Staniforth, Byrne, Wright, Clarke, Dickinson, Finney,Broadis, Allen, Nichols Mullen all. Winterbottom

arbitro: Mitchell (Irlanda del Nord)

Classifica: Inghilterra 6, Scozia 3, Irlanda del Nord 2, Galles 1

Qualificate Inghilterra e Scozia

Nella fase finale giocata in Svizzera l’Inghilterra sarà eliminata nei quarti di finale dall’Uruguay campione uscente con il punteggio di 2-4 in una partita giocata a Basilea il 26 giugno 1954 (vista personalmente in TV presso il Bar Renato, indiscusso covo dei giovani “centralini”, di Corso Vittorio Veneto).

La Scozia era stata eliminata nel girone di qualificazione con 2 sconfitte: 0-1 dall’Austria e 0-7 dallo stesso Uruguay

SVEZIA 1958

La FIFA non considerò più l’Home Championship come girone di qualificazione per la fase finale del Mondiale che si sarebbe disputato in Svezia nel mese di giugno 1958.

Le britanniche furono così suddivise ciascuna in un diverso girone eliminatorio:

Gruppo 1: Inghilterra, Danimarca, Eire

Gruppo 4: Galles, Germania Est

Gruppo 8: Irlanda del Nord, Portogallo, Italia

Gruppo 9: Spagna, Scozia, Svizzera

Per ironia della sorte tutte le 4 squadre britanniche passarono il turno approdando (caso unico nella storia) alla fase finale (il Galles superando Israele in uno spareggio euro-asiatico).

Questi i risultati delle squadre britanniche.

Irlanda del Nord: Cecoslovacchia 1-0, Argentina 1-3, Germania Ovest 2-2, spareggio Cecoslovacchia 2-1 (d.t.s), quarto di finale Francia 0-4.
Galles: Ungheria 1-1, Messico 1-1, Svezia 0-0 spareggio: Ungheria 2-1, quarto di finale Brasile 0-1 (primo goal di Pelè ai mondiali e unica partita giocata assieme da Pelè e Altafini).
Inghilterra: URSS 2-2, Brasile 0-0, Austria 2-2 spareggio: Urss 0-1
Scozia: Jugoslavia 1-1,Paraguay 2-3, Francia 1-2.

UNA ULTERIORE RICERCA SULLA NASCITA DEL CALCIO A SAVONA

29 Gennaio 1911 Campo della Cajenna (gradinata Nord dello stadio di Marassi)
La Fratellanza e la seconda squadra dell’Andrea Doria prima di un’amichevole, finita 2-2.
Non si capisce se le improbabili casacche dei savonesi siano dovute a un difetto nello sviluppo della lastra o se i giocatori si presentarono… con quello che avevano.

Retrodatiamo ancora la data di nascita del calcio a Savona risalendo al 1896.

Nel volume “Il Calcio Ligure oltre il Genoa e la Samp” (Delfino Enrile editori 2019) curato dai redattori di questo blog avevamo pubblicato l’esito di approfondite ricerche che ci avevano consentito di affermare con precisione come la nascita di una società calcistica a Savona risalisse ben più all’indietro della data del giugno 1907 quando fu fondata la “Sezione Giochi” della Fratellanza Ginnastica Savonese, poi trasformata nel 1914 in Savona FBC, sigla mantenuta fino al 1927 quando un’imposizione del regime fascista costrinse lo Speranza a confluire nel Savona FBC che scomparve per far posto all’Associazione Calcio Savona.

Alla Liberazione nel 1945 fu ripresa la dicitura Savona FBC mantenuta fino al 1987 (fallimento Binacchi – Quartaroli): successivamente varie sigle da Savona Rio Basco a Savona Sport Diffusione fino al 2006 ennesimo fallimento in seguito alla gestione Piro e subentro del gruppo guidato da Roberto Romani che rifonda il club con la dicitura: Savona 1907 FBC, mantenuta fino all’estate del 2020 quando la squadra non fu iscritta al campionato di Serie D.

Non scriviamo questo per ribadire per l’ennesima volta che non esiste sul piano puramente storico alcuna continuità possibile con l’originario Savona FBC (fondato nel 1914) e che la data del 1907 è stata adottata per convenzione ma fa parte della storia della Fratellanza Ginnastica Savonese (in questo senso storicamente appare inutile la “querelle” sul marchio che è semplicemente quello del 2006 e può riferirsi soltanto alla porzione di storia da allora in avanti, ancora contrassegnata purtroppo da altre due parentesi fallimentari).

Piuttosto l’occasione serve per retrodatare ancora la nascita del calcio a Savona che, comunque si giocava già nel 1893 ma mettendo a confronto le rappresentative delle navi inglesi e la squadra dei “Nobili” di Torino che scendeva in Riviera proprio per confrontarsi con gli epigoni dei “maestri” britannici (riuscendo anche a superarli, come accadde proprio nella primavera di quel 1893: vittoria dei torinesi per 2-1 in una partita giocata sul terreno della Piazza d’Armi di Savona. Formazione torinese: Beaton, Kilpin, Dobbie, Lubatti, Schoendburn, Pecco,Weber, Beltrami, Bosio, Savage, Nasi).

La nostra precedente ricerca ci aveva portato all’ottobre del 1898 con la fondazione dello Sport Club Savona (colori sociali bianco rossi, quelli della Città) e alla prima partita disputata in piazza d’Armi il 4 gennaio 1899 avversaria la Sampierdarenese, risultato finale 1-1, goal savonese segnato da Elese Menotti.

Era stata recuperata anche la formazione savonese: Grosso (classe 1880), Giacomo Saettone (classe 1880), Luigi Saettone (classe 1868), Ciarlo (classe 1875), Bonfanti (classe 1869), Santel (classe 1869), Perlo (classe 1878), Tarò (classe 1876), Elese Menotti (classe 1873), Pinghelli (classe 1874), Worms (francese classe 1882, il più giovane).

Dal ponderoso volume di Ossola e Tavella sulla storia del calcio italiano (edizioni Newton Compton) apprendiamo che nel corso del 1896 la Federazione Italiana di Ginnastica (che per molti anni organizzò un proprio campionato di calcio parallelo a quello della Federcalcio) fece disputare partite in vari centri a scopo divulgativo.

Sono così citate come sedi delle gare: Alessandria, Cuneo, Udine, Ferrara, La Spezia, Livorno, Savona, Genova e Milano, (Torino naturalmente era la sede originaria della pratica del gioco e si stava organizzando diversamente con diverse squadre).

L’opera promozionale della Federazione Italiana di Ginnastica ebbe il suo apice nel settembre 1896 quando al Concorso Interprovinciale di Treviso fu messo in palio un titolo nazionale appannaggio della Società Udinese di Ginnastica e Scherma che superò in finale la Società Ginnastica di Ferrara con il punteggio di 2-0: partecipanti anche tre squadre di Treviso: Velocipedistica, Turazza e Vittorio Veneto. Formazione dell’Udinese: Bissatini, Chiussi, Kosnapfei, Pellegrini, Milanopulo, Del Negro, Plateo, Spivach, Del Dan, Tam, Tolu.

Seguirono altri 14 campionati organizzata dalla Federazione Italiana di Ginnastica con 5 vittorie del Milan, 4 dell’Andrea Doria, 1 per Udinese, Alessandria, Ferrara, Mediolanum, Venezia e Verona.

Non esistono altri riscontri per la presenza savonese: ma sicuramente è possibile affermare che nel 1896 il calcio a Savona fosse già praticato e si può azzardare che i protagonisti fossero già quelli che nel 1898 avrebbero fondato lo Sport Club Savona i cui principali animatori erano Bonfanti, Elese Menotti (primo goaledor) e quel Baciccia Tarò che poi nel 1907 avrebbe concorso a fondare la famosa “Sezione Giochi” della Fratellanza Ginnastica, dalla quale derivano anche i colori bianco blu modificando il bianco rosso d’origine.

LA NAZIONALE 100 ANNI FA: L’ESORDIO DI LEVRATTO E L’AVVENTURA ALLE OLIMPIADI DI PARIGI

Nella didascalia (tratta dalla Storia del Calcio Italiano di Leone Boccali e Antonio Ghirelli, uscita a fascicoli nel 1964) manca Vittorio Pozzo che si riconosce facilmente in piedi a fianco del “figlio di Dio” Renzo De Vecchi

Stagione 1923 – 24: la Nazionale italiana affronta una stagione molto particolare. L’obiettivo è ben figurare alle Olimpiadi di Parigi previste per la tarda primavera del 1924.

Il torneo di calcio, in quell’assise olimpica, si annuncia di particolare importanza: i campionati del mondo non sono stati ancora organizzati (mancano 6 anni) e il torneo olimpico rappresenta ancora la massima vetrina globale.

Per la prima volta si verificò una partecipazione d’oltreoceano: Stati Uniti per il Nord America, Uruguay per l’America latina. La medaglia d’oro fu appannaggio proprio della “Celeste” della Banda Oriental capace di superare in finale la Svizzera con un secco 3-0.

Nel corso degli ottavi di finale si registrò la prima grande sorpresa della storia: l’Ungheria (che nel turno preliminare aveva strapazzato la Polonia per 5-0) fu eliminata dall’Egitto con il punteggio di 3-0

Proprio gli elvetici avevano eliminato gli azzurri nei quarti di finale.

La squadra italiana era stata affidata nell’occasione a Vittorio Pozzo come commissario unico, superando la logica delle commissioni composte da dirigenti di società spesso in lite fra di loro.

Già alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912 la Federazione si era affidata al futuro C.T. dei grandi successi mondiali degli anni ’30: Pozzo si mise al lavoro incassando subito un brutto 7-1 dall’Ungheria presentando una squadra rabberciata per il diniego di Genoa (salvo De Vecchi) e Bologna di concedere i giocatori alla nazionale.

In vista di Parigi Pozzo con il suo piglio decisionista risolse la situazione: i genoani e i bolognesi furono della partita e ranghi furono rinnovati lanciando la coppia Rosetta – Caligaris (Combi aveva esordito proprio nella goaleada subito dai magiari e non fu chiamato) e portando all’esordio Felice Levratto che all’epoca giocava ancora nel Vado e che Pozzo aveva visto all’opera nella finale di Coppa Italia del 1922 (quella della leggenda metropolitana della rete sfondata) vinta dai vadesi sull’Udinese.

Come già ricordato la squadra azzurra fu eliminata dalla Svizzera ai quarti di finale dopo una contesa davvero aspra con il minimo scarto di 2-1.

Ecco i tabellini delle 6 partite giocate dall’ Italia nel corso della stagione 1923-24 (in campionato secondo scudetto consecutivo vinto dal Genoa allenato da William Garbutt, il solo e vero “mister” nella storia del calcio italiano. Garbutt poi prese parte alla spedizione parigina fungendo da allenatore in campo con Pozzo Commissario tecnico).

20 Gennaio 1924 Genova, Marassi

Italia – Austria 0-4

Reti: Wieser (2, 1 rigore), Swarosch, Jszda

Italia: Costa (Sestrese), Vincenzi (Livorno), De Vecchi (Genoa), Barbieri (Genoa), Burlando (Genoa), Aliberti (Torino), Grabbi (Juventus), Ardissone (Pro Vercelli), Moscardini (Lucchese), Cevenini III (Inter), Pozzi (Bologna)

Austria: Aigner, Tandler, Blum,Greyer, Krenka, Nietsch, Horejs, Horwarth, Iszda, Watowsch, Wieser

arbitro. Barette (Belgio)

9 marzo 1924 Milano (Viale Lombardia)

Italia – Spagna 0-0 (alla fine scazzottata tremenda tra il masseur italiano Pilotta, ex-campione dei pesi massimi, e i baschi che costituivano l’ossatura della squadra spagnola e utilizzavano ancora la carica al portiere;tra i pali degli iberici il mitico Zamora al cui nome ancora oggi è legato un trofeo annuale per il miglior n.1 del campionato, assegnato nella stagione scorsa a Yassine Bounou detto “Bono”, portiere del Marocco che milita nel Siviglia).

Italia: De Prà (Genoa), Rosetta (Pro Vercelli), De Vecchi (Genoa), Barbieri (Genoa), Burlando (Genoa), Leale (Genoa), Conti (Inter), Cevenini III (Inter), Catto (Genoa), Baloncieri (Alessandria), Borello (Pro Vercelli)

Spagna: Zamora, Rousse, Acedo, Gamborena, Meana, Pena, Piera, Samitier, Zabala, Laca, Aguirrezabala

arbitro: Cristophe (Belgio).

6 aprile 1924 Budapest

Ungheria – Italia 7-1

reti: Braun, Pruha rigore, Bisenhoffer, Molnar (3), Jeny, Cevenini III rigore

Ungheria: Zsak, Fogl II, Fogl III, Toth, Pruha, Blum, Braun, Molnar, Opata, Bisenhoffer, Jeny

Italia: Combi (Juventus), Rosetta (Pro Vercelli), De Vecchi (Genoa), Cevenini III (Inter), Romano (Reggiana), Aliberti (Torino), Conti (Inter), Ardissone (Pro Vercelli), Baloncieri (Alessandria), Rosso (Pro Vercelli) Monti III (Padova)

arbitro: Czeman (Austria)

25 maggio 1924 Parigi Colombes, torneo olimpico

Italia – Spagna 1-0

rete: autogoal di Vallana

Italia: De Prà (Genoa), Rosetta (Pro Vercelli), Caligaris (Casale), Barbieri (Genoa), Burlando (Genoa) Aliberti (Torino), Conti (Inter), Baloncieri (Alessandria), Della Valle (Bologna) Magnozzi (Livorno), Levratto (Vado)

Spagna: Zamora, Vallana, Pasarin, Gamborena, Larraza, Pena, Piera, Samitier, Monjardin, Carmelo, Aguirrezabala

arbitro: Slawik (Francia)

29 maggio 1924 Parigi (Pershing)

Italia – Lussemburgo 2-0 (la partita nel corso della quale il portiere lussemburghese Bausch, già colpito al volto da una violenta pallonata di Levratto, fuggì dai pali vedendo il vadese calciare di nuovo in porta; ridendo Levratto mise il pallone fuori)

reti: Baloncieri, Della Valle

Italia: De Prà (Genoa), Rosetta (Juventus), De Vecchi (Genoa), Barbieri (Genoa), Baldi (Bologna), Aliberti (Torino), Conti (Inter), Baloncieri (Alessandria), Della Valle (Bologna), Magnozzi (Livorno), Levratto (Vado)

Lussemburgo: Bausch, Krgs, Kolb, Schumann, Koetz, Feierstein,Massard, Langer, Kieffer, Weisgeber. Weber

arbitro: De Ricard (Francia)

2 giugno 1924 Svizzera – Italia 2-1

reti: Sturmegger, Della Valle, Ableggen II

Svizzera: Polver, Reymond, Ramayer, Oberhauser, Schiemedlin, Politz, Ehrenhberger, Sturmegger, Dietrich, Ableggen II, Fassier

Italia: De Prà (Genoa), Rosetta (Juventus), Caligaris (Casale), Barbieri (Genoa), Burlando (Genoa), Aliberti (Torino), Conti (Inter), Baloncieri (Alessandria), Della Valle (Bologna); Magnozzi (Livorno), Levratto (Vado).

STORIA DELLE TRE PROMOZIONI DALLA SERIE B ALLA SERIE A (prima parte dalla stagione 1959-60 alla stagione 1979-80)

Torino 1959-60. La “nobile decaduta” vince il primo campionato con 3 promozioni. Da sinistra in piedi: Lancioni, Soldan, Bearzot, Scesa, Mazzero, Virgili; accosciati: Ferrini, Cancian, Moschino, Bonifaci, Crippa

Ecco la storia dei campionati di Serie B contraddistinti dalla tre promozioni in Serie A: promozioni “secche” per i primi tre posti senza play-off. Una serie inaugurata con la stagione 1959-60 (e una illustrissima promozione, quella del Torino capitombolato per la prima volta nella storia dodici mesi prima), interrotta soltanto nella stagione 66-67 perché la Serie A fu ridotta a 16 squadre e poi andata avanti per lunghissimo tempo.

Tra i tanti nomi molti futuri “nazionali” in particolare destinati all’avventura del Mundial ’82: ci sono Zoff con il Mantova, Tardelli con il Como, Cabrini con l’Atalanta, Paolo Rossi con il Lanerossi Vicenza oltre a Gigi Riva protagonista della promozione in Serie A del Cagliari con il campionato 63-64. Tanti giocatori legati alla storia dell’ormai scomparso Savona FBC: da Pierino Cucchi, inesauribile centrocampista, capace di portare in Serie A il Varese e la Ternana; Nello Governato con la sua Lazio; la punta Pochissimo con il Venezia; il difensore Giorgio Costantini con il Palermo; il regista Eugenio Fascetti con il Messina; il goleador di fascia sinistra Glauco Gilardoni con Lecco e Napoli.

Una storia personalissima poi porta alla Ternana 1973-74: in quella formazione compaiono tre ex-Primavera del Torino, precisamente Rosa, Crivelli e Jacomuzzi, che ci era capitato di incontrare in un torneo estivo in quel di Noli dove i locali Bagni Vittoria avevano mandato in campo quasi al completo l’11 dei “granatini”: quasi al completo perché in campo c’era anche Ferrini (oltre ai fratelli Rampanti, Varljen, Bertuzzo tra gli altri) e tra i pali Prefumo della Sestrese che poi sarebbe andato a Napoli a svolgere il ruolo di secondo di Zoff. Alla prima giornata del girone eliminatorio con il Freccero di Savona ci trovammo di fronte questi personaggi (la nostra era un’ edizione estiva: Rusticoni, ad esempio, aveva formato la “sua” squadra con l’Hotel Pontevecchio di Noli). Finì 5-1, Attilio Servetto riuscì a segnare anche in quell’occasione con un gran tiro da lontano e ci fu anche una scaramuccia: Rosa commise un brutto fallo su Carlo Foglia e dalla nostra panchina scattò Pinuccio D’Anna, campione di lotta greco -romana e n.12 “storico” nel calcio. Rosa passò cinque minuti di paura, poi l’incidente rientrò. Per la cronaca poi passammo il turno per la differenza reti ma in semifinale trovammo una squadra di Torre del Mare che tra gli altri schierava Leoncini della Juventus. Era la legge dei tornei estivi di allora, un appuntamento che infiammava le serate e coinvolgeva una folla di tifosi tra villeggianti e stanziali.

Di seguito la prima parte della nostra ricerca che spazia dal campionato 1959-60 al campionato 1979 -80: vent’anni seguendo la storia alla ricerca di nuove geografie (sale il Sud) e nuovi campioni.

CAMPIONATO 1959-60

Torino punti 51

Soldan, Scesa, Pellis, Bonifaci, Ferrario, Ferrini, Santelli, Mazzero, Virgili, Moschino, Crippa (Bearzot, Cancian)

Lecco punti 50

Bruschini, Franchi, Tettamanti, Gotti, Bicchierai, Duzioni, Savioni, Arienti, Bonacchi, Fontanot, Gilardoni

Catania punti 47

Gaspari, Michelotti, Boldi, Ferretti, Grani, Corti, Compagno, Macor, Buzzin, Prenna, Morelli

CAMPIONATO 1960-61

Venezia 50

Baldisseri, Grossi, Ardizzon, Tesconi, Carantini, Frascoli, Danieli, Rossi, De Paoli, Raffin, Pochissimo

Mantova 49

Negri, Tarabbia, Morganti, De Angelis, Cancian, Longhi, Simoni, Del Negro, Uzzecchini, Giagnoni, Recagni

Palermo 46

Anzolin, De Bellis, Benedetti, Ferri, Grevi, Malavasi, Dal Molin, Bernini, Fantini, Mosca, Morosi

CAMPIONATO 1961-62

Genoa 54

Da Pozzo, Bagnasco, Fongaro, Occhetta, Colombo, Giacomini, Bolzoni, Galli, Firmani, Pantaleoni, Frignani (Bruno, Baveni, Rivara)

Napoli 43

Pontel, Molino, Mistone, Girardo, Schiavone, Fraschini, Mariani, Ronzon, Fanello, Tomeazzi, Gilardoni

Modena 43

Balzarini, Cattani, Cuttica, Goldoni, Aguzzoli, Giorgis, Leonardi, Tinazzi, Pagliari, Marmiroli, Agnoletto

CAMPIONATO 1962-63

Messina 59

Rossi, Dotti, Stucchi, Radaelli, Ghelfi, Landri, Calzolari, Fascetti, Calloni, Canuti, Brambilla

Bari 48

Ferrari, Baccari, Mupo, Mazzoni, Buccione, Carrano, Sacchella, Visentin, Postiglione, Gianmarinaro, Vanzini

Lazio 48

Cei, Zanetti, Garbuglia, Landoni, Pagni, Gasperi, Bizzarri, Moschino, Rozzoni, Morrone, Maraschi

CAMPIONATO 1963-64

Varese 51

Lonardi, Soldo, Maroso, Ossola, Beltrami, Cucchi, Taccola, Marchioro, Traspedini, Volpato, Rossano

Cagliari 49

Colombo, Martiradonna, Tiddia, Lorenzi, Spinosi, Longo, Torriglia, Greatti, Cappellaro, Rizzo, Riva

Foggia 46

Moschioni, Bertuolo, Valadè, Bettoni, Rinaldi, Ghedini, Oltramari, Gambino, Nocera, Faleo, Lazzotti (Patino)

CAMPIONATO 1964-65

Brescia 49

Brotto, Fumagalli, Mangili, Rizzolini, Vasini, Bianchi, Salvi, Lodi, De Paoli, Vicini, Pagani

Napoli 48

Bandoni, Gatti, Mistone, Ronzon, Panzanato, Montefusco, Corradi, Corelli, Fanello, Juliano, Tacchi

Spal 47

Bruschini, Pasetti, Fochesato, Reja, Balleri, Bagnoli, Crippa, Bozzao, Muzzio, Massei, Cavallito

CAMPIONATO 1965-66

Venezia 49

Vincenzi, Tarantino, Grossi, Neri, Rizzato, Spagni, Bertogna, D’Alessi, Mencacci, Ferruccio Mazzola, Salvemini all. Segato

Lecco 48

Belli, Facca, Bravi, Tettamanti, Pasinato, Sacchi, Incerti, Galbiati, Clerici, Ferrari, Bonfanti all. Piccioli

Mantova 46

Zoff, Scesa, Corsini, Volpi, De Paoli, Giagnoni, Pellizzaro, Santon, Di Giacomo, Jonsson, Corelli all. Cadè

CAMPIONATO 1966-67

Sampdoria 54

Battara, Dordoni, Delfino, Tentorio, Morini, Vincenzi, Salvi, Vieri, Cristin, Frustalupi, Francesconi (Sabadini, Garbarini, Sabatini) all. Poggi d.t. Bernardini

Varese 51

Da Pozzo, Sogliano, Maroso, Gasperi, Cresci, Dellagiovanna, Leonardi, Gioia, Anastasi, Cucchi, Renna (Villa) all. Arcari

CAMPIONATO 1967-68

Palermo 52

Geotti, Costantini, Ceccardi, Lancini, Giubertoni, Moschen, Perucconi, Landoni, Bercellino II, Benetti, Nova all. Di Bella

Verona 48

De Min, Ranghino, Petrelli, Mascetti, Savoia, Batistoni, Sega, Maddè, Bui, Rossi, Flaborea all. Pozzan, d.t. Liedholm

Pisa 48

Annibale, Ripari, Gasparroni, Barontini, Federici, Gonfiantini, Manservisi, Mascalaito, Piaceri, Guglielmoni, Joan all. Lucchi

CAMPIONATO 1968-69

Lazio 50

Fioravanti, Zanetti, Facco, Governato, Soldo, Marchesi, Massa, Ferruccio Mazzola, Fortunato, Ghio, Cucchi (Morrone) all. Lovati d.t. Lorenzo

Brescia 48

Ernesto Galli, Fumagalli, Botti, Volpi, Vescovi, Busi, Simoni, Turchetto, De Paoli, D’Alessi, Bosdves (Cuccureddu) all. Silvestri

Bari 47

Spalazzi, Diomedi, Aurelio Galli, Muccini, Loseto, Colautti, Paganini, Correnti, Galletti, Fara, Tonoli all. Toneatto

CAMPIONATO 1969-70

Varese 49

Carmignani, Perego, Giorgio Morini, Sogliano, Dellagiovanna, Dolci, Corradi, Borghi, Bettega, Bonatti, Braida (Brignani) all. Liedholm

Foggia 48

Trentini, Fumagalli, Colla, Pirazzini, Fusi, Camozzi, Saltutti, Garzelli, Bigon, Maioli, Vanzini (all. Maestrelli)

Catania 48

Rado, Cherubini, Limena, Buzzacchera, Strucchi, Bernardis, Ventura, Pasqualotto, Cavazzoni, Pereni, Bonfanti (Vaiani) all. Rubino

CAMPIONATO 1970-71

Mantova 48

Da Pozzo, Masiello, Ossola, Tomeazzi, Bacher, Micheli, Favalli, De Cecco, Blasig, Dell’Angelo, Toschi (Bonci) all. Giagnoni

Atalanta 47

Anzolin, Maggioni, Divina, Savoia, Vavassori, Leoncini, Sacco, Pirola, Vallongo, Moro, Leonardi all. Corsini

Catanzaro 47

Pozzani, Marini, Bertoletti, Benedetto, Silipo, Busatta, Mammì, Banelli, Musiello, Franzoni, Braca (Gori) all. Seghedoni

CAMPIONATO 1971-72

Ternana 50

Geromel, Pandrin, Benatti, Mastropasqua, Rosa, Marinai, Cardillo, Valle, Marchetti, Russo, Cucchi (Iacolino) all. Viciani

Lazio 49

Bandoni, Papadopulo, Oddi, Wilson, Polentes, Legnaro, Massa, Martini, Chinaglia, Moschino, Facchin (Fortunato) all. Maestrelli

Palermo 48

Girardi, Sgrazutti, Palanca, Pasetti, Landini, Landri, Favalli, Arcoleo, Troja, Vanello, Bercellino II (Ferrari) all.De Grandi

CAMPIONATO 1972-73

Genoa 53

Lonardi, Manera, Ferrari, Maselli, Rossetti, Garbarini, Perotti, Bittolo, Bordon, Simoni, Corradi (all. Silvestri)

Foggia 49

Trentini, Cimenti, Colla, Pirazzini, Bruschini, Trinchero, Pavone, Del Neri, Rognoni, Morrone, Braglia all. Toneatto

Cesena 48

Mantovani, Ceccarelli, Ammoniaci, Festa, Lanzi, Battisodo, Catania, Scala, Braida, Brignani, Pasqualini (Ciappi, Carnevali) all. Radice

CAMPIONATO 1973-74

Varese 51

Della Corna, Valmassoi, Borghi, Mayer, Andena, Prato, Gorin, Bonafè, Fusaro, Marini, Calloni (Fabris, Riva, Ramella) all. Maroso

Ascoli 50

Grassi, Perico, Legnaro, Colautti, Castoldi, Morello, Colombini, Vivani, Silva, Gola, Campanini (Masoni, Reggiani, Carnevali) all. Mazzone

Ternana 50

Nardin. Masiello, Rosa, Gritti, Agretti, Benatti, Lucchitta, Scarpa, Jacomuzzi, Crivelli, Garritano (Grigioni, Panizza, Prunecchi) all. Riccomini

CAMPIONATO 1974-75

Perugia 49

Malizia, Nappi, Baiardo, Savoia, Frosio, Amenta, Pellizzaro, Tinaglia, Sollier, Picella, Vitulano (Ricci, Raffaeli, Scarpa) all. Castagner

Como 48

Rigamonti, Belgrati, Boldini, Tardelli, Fontolan, Garbarini, Ulivieri, Correnti, Scanziani, Pozzato, Cappellini (Avagliano, Martinelli, Giavardi) all. Marchioro

Verona 45

Giacomi, Gasparini, Cozzi, Busatta, Cattaneo, Nanni, Franzot, Mazzanti, Luppi, Maddè, Zigoni (Porrino, Vriz, Turini) all. Cadè

CAMPIONATO 1975-76

Genoa 45

Girardi, Rossetti, Croci, Campidonico, Mosti, Castronaro, Bruno Conti, Arcoleo, Pruzzo, Rizzo, Bonci (Lonardi, Catania, Chiappara) all. Simoni

Foggia 45

Memo, Fumagalli, Colla, Pirazzini, Sali, Fabbian, Inselvini, Lodetti, Bordon, Del Neri, Toschi (Villa, Verdiani, Turella) all. Maldini

Catanzaro 45

Pellizzaro, Banelli, Ranieri, Braca, Maldera, Vichi, Nemo, Improta, Michesi, Arbitrio, Palanca (Novembre, Silipo, La Rosa) all. Di Marzio

CAMPIONATO 1976-77

Lanerossi Vicenza 51

Ernesto Galli, Lelj, Marangon,Guidetti, Prestanti, Carrera, Salvi, Paolo Rossi, Faloppa, Filippi (Sulfaro, Donina, D’Aversa) all. Gian Battista Fabbri

Atalanta 49

Cipollini, Andena, Cabrini, Divina, Percassi, Marchetti, Marmo, Mongardi, Vernacchia, Russo, Chiarenza (Meraviglia, Fanna, Tavola) all. Cadè

Pescara 49

Piloni, Zucchini, Motta, Daolio, Andreuzza, Rosati, Prunecchi, Repetto, Mutti, Nobili, Berardi (Santucci, Di Somma,Mancini) all. Rosati

CAMPIONATO 1977-78

Ascoli 61

Marconcini, Anzivino, Perico, Scorsa, Legnaro, Pasinato, Roccotelli, Moro, Ambu, Bellotto, Quadri (Sclocchini, Mastrangelo, Zandoli) all. Renna

Catanzaro 44

Pellizzaro, Ranieri, Zanini, Arbitrio, Groppi, Maldera, Nemo, Petrini, Borzoni, Nicolini, Rossi (Casari, Arrighi, Mondello) all. Sereni

Avellino 44

Piotti, Reale, Tarallo, Di Somma, Cattaneo, Montesi, Galasso, Piga, Chiarenza, Lombardi, Ferrara (Cavaliere, Boscolo, Ceccarelli) all. Carosi

CAMPIONATO 1978-79

Udinese 55

Della Corna, Bonora, Fanesi, Leonarduzzi, Fellet, Riva, De Bernardi, Del Neri, Bencina, Ulivieri (Marcatti, Vriz, Vagheggi) all. Giacomini

Cagliari 49

Corti, Lamagni, Ciampoli, Casagrande, Canestrari, Brugnera, Bellini, Quagliozzi, Gattelli, Marchetti, Piras ( Bravi, Graziani, Roffi) all,. Tiddia

Pescara 48

Recchi, Mancin, Gamba, Santucci, Motta, Pellegrini, Cinquetti, Repetto, Di Michele, Nobili, Piacente (Mancini, Cosenza, Bertarelli) all. Angelillo

CAMPIONATO 1979-80

Como 48

Vecchi, Vierchwod, Gozzoli, Centi, Fontolan, Volpi, Mancini, Pozzato, Nicoletti, Lombardi, Cavagnetto (Ssrtorel, Mendoza, Serena) all. Marchioro

Pistoiese 46

Moscatelli, Salvatori, Borgo, Mosti, Berni, Arecco, Guidolin, Frustalupi, Saltutti, Rognoni, Luppi (Vieri, Lippi, Cesati) all. Riccomini

Brescia 45

Malgioglio, Leali, Galparoli, De Biasi, Venturi, Biagini, Salvioni, Maselli, Mutti, Iachini, Penzo (Negretti, Guida, Zigoni) all. Simoni

LE ULTIME NOVE PRESENZE (CON CINQUE GOAL) DEL QUARANTENNE PIOLA

Piola con il pallone celebrativo dei 300 goal segnati in Serie A

Silvio Piola (Robbio Lomellina, 29 settembre 1913 – Gattinara4 ottobre 1996), annoverato tra i più grandi centravanti della storia del calcio, ha legato la sua carriera principalmente a tre maglie, quelle di Pro VercelliLazio e Novara. Detiene diversi primati nei massimi campionati nazionali: pur avendo saltato una stagione a causa della seconda guerra mondiale, ne è il miglior marcatore con 290 reti (274 in Serie A e 16 in Divisione Nazionale 1945-1946), ed è il miglior cannoniere in categoria di due diverse squadre (Pro Vercelli e Novara); detiene inoltre dal 1933 il record di marcature in una singola gara del massimo campionato italiano (6), eguagliato da Omar Sívori nel 1961 in una partita nella quale l’Inter , per protesta, oppose alla Juventus la squadra ragazzi.

Piola è stato tra i protagonisti della vittoria italiana al Mondiale di Francia 1938; è tuttora il terzo miglior marcatore degli azzurri, dopo Gigi Riva e Giuseppe Meazza. Per ironia della sorte Silvio Piola nel corso della sua lunga carriera non è mai riuscito a vincere lo scudetto: il regime impose il suo trasferimento dalla Pro Vercelli alla Lazio (squadra pupilla del fascismo sotto la presidenza del generale Vaccaro, presidente della Federcalcio), poi nel campionato di guerra giocato con il Torino avvenne l’inopinata sconfitta da parte dei Vigili del Fuoco di La Spezia e, ancora, le due stagioni giocate nella Juve coincisero con il dominio granata (il girone finale del campionato 1945-46 terminò con un solo punto di distacco tra le due torinesi.

Nel 1947 Piola era ritenuto prossimo al declino, mentre era pronto a entrare stabilmente tra i titolari bianconeri il giovane Giampiero Boniperti; fu allora che il trentaquattrenne attaccante fu convinto dal presidente del Novara Delfino Francescoli a trasferirsi in Serie B: «Cavaliere, si prenda una rivincita. Venga con noi a Novara, che tornerà subito in A». La squadra azzurra lo acquistò dunque a rate dalla Juventus.

«Avido di gol, inserito in una squadra che si batte con lui a maniche rimboccate», Piola tornò protagonista tra gli azzurri novaresi, con cui ottenne la promozione in Serie A nel 1947-1948 e giocò stabilmente nel massimo campionato per altre sei stagioni. Il club ottenne diverse salvezze mentre Piola, da par suo, in questo periodo «continuò a bombardare i portieri con una continuità impressionante» essendo in grado di arrivare, alle soglie dei quarant’anni, a segnare 37 reti in due tornei. Si ricorda la tripletta del 19 novembre 1950 contro la sua ex Lazio, che all’età di 37 anni e 51 giorni ne fece all’epoca il più vecchio calciatore a realizzare un simile exploit in Serie A: un primato che resisterà per i successivi 71 anni, venendo superato solo nel 2021 dal 39enne Rodrigo Palacio.

In questo periodo poté superare Meazza nella classifica assoluta dei marcatori del campionato a girone unico, ottenendo anche una convocazione in nazionale. Segnò l’ultima sua rete il 7 febbraio 1954, in una gara contro il Milan. Ricordò Nils Liedholm, allora tra i rossoneri: «Alla sua età possedeva ancora un fisico poderoso e faceva ammattire gli avversari. Rammento bene quella partita: Piola aveva sempre addosso due difensori, eppure riuscì egualmente a segnare con una delle sue famose rovesciate a bicicletta». A 40 anni, 6 mesi e 9 giorni divenne il giocatore più anziano ad aver segnato in Serie Arecord che mantenne fino al 2007[57]. Avendo militato per 21 campionati in Serie A, stabilì un altro primato eguagliato nel corso degli anni dai soli Enrico AlbertosiGianni Rivera e Ciro Ferrara, e superato in seguito solo da Paolo MaldiniFrancesco Totti e Gianluigi Buffon.

Disputò l’ultima gara il 7 marzo 1954, durante un Novara- Atalanta terminato 0-4.

In quella stagione 1953-54 Piola aveva disputato 9 gare e segnato 5 reti.

Questi i tabellini delle ultime presenze di Silvio Piola in Serie A.

Classifica finale del campionato: Inter 51, Juventus 50, Milan 44, Fiorentina 44, Napoli 38, Roma 36, Bologna 36, Sampdoria 34, Torino 33, Atalanta 31, Lazio 29, Genoa 28, Triestina 28, Novara 27, Udinese 26, Spal 26, Palermo 26, Legnano 25

QUINTA GIORNATA

Novara – Udinese 0-0

Novara: Corghi, Pombia, De Togni, Janda, Molina, Feccia, Marzani, Colombi, Piola, Passarin, Masoni, all. Senkey

Udinese: Puccioni, Zorzi, Toso, Menegotti, Tubaro, Snidero, Ploeger, Szoke, Virgili, Beltrandi, Castaldo, all. Bigogno

arbitro: Campanati di Milano

UNDICESIMA GIORNATA

Sampdoria – Novara 3-1

reti: Testa, Baldini, Tortul, Piola

Sampdoria: Pin, Gratton, Podestà, Mari, Fommei, Agostinelli, Conti, Gotti, Testa, Tortul, Baldini, all. Tabanelli

Novara: Lena, Pombia, Miglioli, Feccia, De Togni, Baira, Renica, Janda, Piola, Passarin, Savioni, all. Senkey

arbitro: Coppa di Mariano Comense

DODICESIMA GIORNATA

Novara – Palermo 3-0

reti: Miglioli, Piola, Passarin

Novara: Corghi, Pombia, De Togni, Feccia, Molina, Baira, Renica, Passarin, Piola, Miglioli, Savioni, all. Senkey

Palermo: Tessari, Giaroli, Bettoli, Bizzotto, Marchetti, De Grandi, Prunecchi, Giarrizzo, La Rosa, Cavazzuti, Martegani, all. Hiden

arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa

TREDICESIMA GIORNATA

Novara – Inter 2-3

reti: Savioni, Brighenti, Lorenzi, Armano, Piola rigore

Novara; Corghi, Pombia, De Togni, Feccia, Molina, Baira, Renica, Passarin, Piola, Miglioli, Savioni, all. Senkey

Inter: Ghezzi, Giacomazzi, Padulazzi, Neri, Giovannini, Nesti, Armano, Mazza, Brighenti, Fattori, Lorenzi, all. Foni

arbitro: Pieri di Trieste

QUINDICESIMA GIORNATA

Novara – Napoli 1-1

reti: Renica, Vitali

Novara: Corghi, Pombia, De Togni, Feccia, Molina, Baira, renica, Janda, Piola, Miglioli, Savioni, all. Senkey

Napoli: Bugatti, Comaschi, Vinyei, Castelli, Gramaglia, Granata, Vitali, Ciccarelli, Jeppson, Amadei, Pesaola, all. Monzeglio

arbitro: Massai di Pisa

SEDICESIMA GIORNATA

Novara – Triestina 2-0

reti: Piola rigore, Janda

Novara: Lena, Pombia, De Togni, Feccia, Molina, Baira, Renica, Janda, Piola, Passarin, Savioni, all. Senkey

Triestina: Cantoni, Maldini, Valenti, Petagna, Ganzer, Trevisan, Lucentini, Ispiro, Secchi, Soerensen, Dorigo, all. Rocco

arbitro: Guarnaschelli di Pavia

DICIANNOVESIMA GIORNATA

Novara – Milan 1-1

reti: Piola, Bergamaschi

Novara: Lena, Pombia, Miglioli, Feccia, Molina, Baira, Renica, Colombi, Piola, Passarin, Savioni, all. Senkey

Milan: Buffon, Pedroni, Zagatti, Bergamaschi, Tognon, Piccinini, Longoni, Soerensen, Nordahl, Liedholm, Frignani, all. Bela Gutmann

arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa

VENTESIMA GIORNATA

Lazio – Novara 2-1

reti: Fontanesi (2), Arce

Lazio: Sentimenti IV; Antonazzi, Furiassi, Montanari, Sentimenti V, Bergamo, Puccinelli, Burini, Vivolo, Bredesen, Fontanesi,, all. Sperone

Novara: Lena, Pombia, De Togni, Feccia, Molina, Baira, Arce, Colombi, Piola, Passarin, Savioni,, all. Senkey

arbitro: Campanati di Milano

VENTITREESIMA GIORNATA

Novara – Atalanta 0-4

reti: Bassetto, Cergoli, Annovazzi, Brugola

Novara: Corghi, Della Frera, De Togni, Feccia, Molina, Baira, Renica, Janda, Piola, Miglioli, Savioni, all. Senkey

Atalanta: Albani, Rota, Corsini, Angeleri, Bernasconi, Villa, Brugola, Annovazzi, Rasmussen, Bassetto, Cergoli, all. Ferrero

arbitro: Jonni di Macerata.

IL RITO MAGICO DELLA NOSTRA PRIMAVERA: DA SAVONA PASSA LA “MILANO – SANREMO”

Si compie oggi 16 marzo il rito magico della nostra antica primavera di ragazzi appena usciti dal turbinio della guerra.

Sulle nostre strade passa la MIlano – Sanremo la classicissima “corsa al sole”.

Davvero si trattava di un rito laico tutto da celebrare: scendere in strada con la “Gazzetta dello Sport” ripiegata sulla pagina con i numeri dei partenti per poter identificare strada facendo. Si assisteva così al passaggio della carovana pubblicitaria, alle auto delle case ciclistiche e dei giornali (intravedendo all’intero i grandi cantori dell’epopea del ciclismo: sull’auto dello “Sport Illustrato” Emilio De Martino, su quella del “Giorno” Gioanbrera fu Carlo, su quella della nostra “Unità” si intravedeva la bionda chioma di Attilio Camoriano, il più grande cantore delle gesta di Fausto Coppi)

La “corsa al sole”, classicissima Milano-Sanremo, torna sulle nostre strade, come ogni anno alle soglie della primavera. Un appuntamento magico per gli amanti del ciclismo, carico di storie e di personaggi, di grandi imprese e di miti inedelebili. Per una volta, quindi, usciamo dal nostro tradizionale terreno di caccia il calcio, per scrivere di ciclismo antica passione popolare.

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Milano-Sanremo 1948: siamo tra Albenga e Alassio (sullo sfondo l’isola Gallinara);iI savonese Vittorio Rossello in fuga alla ruota di Fausto Coppi. A Sanremo sarà secondo alle spalle del grande Fausto

Una passione alimentata nel tempo dall’uso del mezzo: con la bicicletta, infatti, gli operai si recavano in fabbrica, i contadini nei campi, si spostavano le ragazze del popolo. La bicicletta fu decisiva nella Resistenza, grazie alle “staffette” indispensabili eroine nel rapporto tra i combattenti e la popolazione.

La Milano-Sanremo quest’anno si corre il 16 marzo, in anticipo su quella data tradizionale rappresentata dal 19 marzo festa di San Giuseppe ormai declassata. Era, ed è, la festa del grande ciclismo, quello che si aspetta sul ciglio della strada, con il giornale in mano rovesciato sulla pagine dei numeri per riconoscere i corridori e far festa alla carovana pubblicitaria.Ricordiamo episodi clamorosi, veri e propri momenti di epopea del ciclismo. Fin dalla prima edizione, quella del 1907.

I ragazzi delle Fornaci aspettavano sdraiati per terra davanti alla Chiesa (Corso Vittorio Veneto non esisteva ancora) il passaggio dei corridori. Sdraiati per terra perché arrivando gli atleti assolutamente irriconoscibili per il fango poteva così valutare se il mezzo portava la ruota fissa e quella libera, quindi se fossero italiani o stranieri.

Ebbene in quel 1907, in via Saredo, accadde un fatto straordinario: fin da Pozzolo Formigaro, ben prima della salita del Turchino, era in fuga Gerbi, l’astigiano “diavolo rosso” che due anni prima nel 1905 aveva vinto la prima edizione del Giro di Lombardia.

Proprio alle Fornaci, Gerbi fu raggiunto da due corridori: il franco-argentino Lucien Mazan, che tutti conoscevano con lo pseudonimo di Petit Breton, con il quale poi passò alla storia del ciclismo, e l’altro francese Garrigou. A Sanremo, poi, Petit Breton infilò i compagni di fuga diventando così il primo vincitore della Classicissima.

I ragazzi delle Fornaci, però, lo seppero soltanto il giorno dopo dalla “Gazzetta dello Sport”: la radio non esisteva ancora e non seppero di aver assistito davvero al momento decisivo della corsa.

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Ecco Lucien Mazan detto Petit Breton. Le strade sono proprio quelle dell’epoca

Nel tempo sono cambiate le strade, le biciclette, tutto il contesto organizzativo: il fascino, quello sì, è rimasto immutato. Quanto siano cambiate le cose lo dimostra la storia del passaggio dei corridori da Savona: punto cruciale, a lungo sede del rifornimento (tra Corso Mazzini e Corso Colombo): quando il Turchino rappresentava un ostacolo serio, le strade non erano asfaltate, la Colletta ed i Piani d’Invrea due salite mica male, la corsa si presentava già sotto la Torretta, con un suo volto ben definito, e quelli che, poi sui tre Capi (Mele, Cervo e Berta), si sarebbero giocati il primato al traguardo di Via Roma già presenti nel gruppo di testa.

Anzi è capitato che a Savona si presentasse, al comando, un solo corridore che poi, con una tirata unica, capace di arrivare primo a Sanremo: nel 1910, sotto la tormenta,  il francese Cristophe transitò con un vantaggio di 15′ su Ganna, alle fine il secondo sarà diventato Cocchi in ritardo di 1 ora e 10′ (record della corsa); nel 1917 toccò a Tano Belloni (l’eterno secondo, quella volta primo), partire dai Piani d’Invrea accumulando a Savona 5′ di vantaggio su l’eterno rivale Girardengo staccato sul traguardo finale di 11’48”; Dodici mesi dopo, 1918, scenario invertito con “Gira”, l’omino di Novi, solo a Savona su Belloni (distacco 6′, diventati 13′ nella Città dei fiori).

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Costante Girardengo, il primo “campionissimo”

Nel 1919, solitario passò Gremo con un solo minuto di vantaggio su Olivieri, di Campo Ligure: Gremo poi vinse con 2’13” di vantaggio, ancora su Girardengo; passiamo poi al 1927, quando toccò all’outsider Chesi (si parlò di favoritismi dovuti a simpatie politiche…) transitare nella nostra città con 1’30” di vantaggio su un altro gregario, Porzio. Poi, a Sanremo, Chesi, che correva in maglia nera, aveva accumulato 9′ di vantaggio, relegando al secondo posto il grande Alfredo Binda. Lo stesso Binda, nel 1929, sarà protagonista dell’exploit: solo a Savona e solo a Sanremo, imitato da Bovet nel 1931.

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Il cellese Gepin Olmo (poi grande industriale del ciclo) infila i compagni di fuga e vince la Sanremo del 1935

I tempi però erano ormai irrimediabilmente cambiati ed era rimasto spazio per una sola impresa di questo genere: 19 Marzo 1946, il grande ciclismo riprende dopo la tragedia della guerra, ed è il giorno di Fausto Coppi. Il campionissimo, scattato con un pugno di audaci a Binasco, resta solo sul Turchino e al rifornimento di Corso Mazzini passa in vantaggio di 7′ sul francese Lucien Teisseire. Le posizioni si manterranno identiche a Sanremo, con la sola differenza che il vantaggio di Coppi era salito a 14′; il gruppo, con nell’ordine Mario Ricci, Gino Bartali, Severino Canavesi, Vito Ortelli e Adolfo Leoni, arrivò con un ritardo di 18′ e 30″. E l’indimenticabile Nicolò Carosio, radiocronista della corsa, disorientato per il distacco abissale accumulato dagli inseguitori, commentò così in diretta: “Primo classificato Fausto Coppi, in attesa degli altri concorrenti trasmettiamo musica da ballo”. Mitico.

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Ecco Fausto Coppi solo sul traguardo di via Roma, il 19 Marzo del 1946. Coppi scattato a Binasco, appena abbassata la bandierina del via, lasciati i compagni di fuga sul Turchino, percorse da solo tutta la Riviera in un tripudio di folla, distaccando il secondo, il francese Lucien Teisseire, di un quarto d’ora. In quel giorno gli italiani ebbero davvero la sensazione che la guerra fosse finita, che si poteva anche pensare alle grandi imprese sportive. 

Queste sono state quindi le occasioni in cui un uomo solo è rimasto in testa alla corsa da Savona a Sanremo:  la tremenda giornata del 1947, quando da Savona passò da solo un carneade, tal Cecchi “detto lo scopino di Monsummano”: fu la grande giornata di Bartali, che passò con un ritardo di 20′, ma, sotto la pioggia scrosciante, si lanciò all’inseguimento e finì con il vincere la corsa; l’edizione del 1948, quando al rifornimento passarono in testa in quattro Bailo, l’italo-francese Camellini, Coppi ed il savonese Vittorio Rossello, fatto segno di grande entusiasmo da parte dei suoi concittadini (Savona, comunque, vanta due vittorie finali: Olmo 1935 e 1938). Rossello non riuscì nella grande impresa, ma alla fine fu secondo alle spalle di Coppi con ritardo di 5’17”.

Da Savona passò da solo nell’edizione del 1955 Hugo Koblet lo svizzero con il pettinino in tasca che si riavviava continuamente i capelli per far colpo sulle ragazze: la sua impresa però non andò a buon fine e in Via Roma trionfò l’ennesimo belga Germain Deriijcke.

Noi della Centrale assistemmo poi a episodi particolari: l’area del rifornimento terminava davanti alla Chiesa del Sacro Cuore: nel 1958 proprio lì davanti al nostro oratorio, quello della Priamar, si ritirò addirittura Jacques Anquetil (le corse in linea non erano il suo pane) e noi lo contestammo aspramente; due anni prima nel 1956, proprio nel portone del numero 2 di Corso Vittorio Veneto si ritirarono i due fratelli Desmet, Albert e Gilbert due belgi che indossavano la maglia verde della “Groene Leuwe” la squadra dei “Leoni delle Fiandre”: episodi marginali che però contribuivano a farci sentire parte del grande mondo del ciclismo.

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Gino Bartali sotto il diluvio vince l’edizione del 1947

Insomma: il passaggio da Savona della Milano-Sanremo fornirebbe lo spunto per raccontare una infinità di storie: a dimostrazione del mutamento dei tempi diremo soltanto che, l’ultima volta che nel gruppo di testa c’era il futuro vincitore, correva l’anno 1982. Si trattava della prima occasione in cui fu scalata la Cipressa: da Savona, in testa passarono in 8 e fra loro c’era lo sconosciuto francese Gomez, che compì la grande impresa.

Da allora soltanto temerari che vogliono mettersi in mostra davanti alle telecamere, ma il luogo della grande battaglia si è spostato molto più avanti addirittura negli ultimi 30 km e il punto strategico ormai è quello della discesa del Poggio per piombare in Corso Cavallotti e ghermire il traguardo. Una “Sanremo” sempre più difficile se si pensa che da 16 anni nessuno riesce a bissare la vittoria.

IL MANCHESTER UNITED CON PIU’ FANS NEL MONDO: MILAN E INTER NELLA TOP 15

Il Manchester United, prima squadra inglese a vincere la Coppa dei Campioni.

La globalizzazione mediatica ha sfatato il mito della Juventus, eterna “fidanzata d’Italia” fin dai tempi del quinquennio anni ’30 di Combi, Rosetta, Caligaris, ora relegata al tredicesimo posto dietro il giovane (e ricco) Psg e Totthenam, un gradino avanti a Borussia e Roma. Chi l’avrebbe detto. I tifosi bianconeri, c’è da scommetterci vista la loro propensione a vincere sempre (talvolta barando, come dice la storia da Moggi e compagnia al giovane Agnelli), saranno pronti a invocare la lesa maestà. Tra le italiane prevale il cosmopolitismo di Milan e Inter, vere rappresentanti del calcio “metropolitano”.

La Top 15 del portale Zeelo sulle squadre con più tifosi al mondo è stata prodotta mettendo assieme diversi fattori (social e merchandising su tutti). Non si tratta di una tabella ufficiale, ma rappresenta senz’altro una buona chiave di lettura del fenomeno. A livello numerico salta subito all’occhio il dominio incontrastato dei club di Premier League.

A comandare la classifica c’è il Manchester United con 650 milioni di tifosi al mondo. Al secondo e terzo posto troviamo le due spagnole, Barcellona (450 milioni) e Real Madrid (350 milioni). Giù dal podio il Chelsea, il primo dei club di Premier, con 145 milioni di tifosi. Al quinto posto incalza l’Arsenal con 125 milioni, davanti al Manchester City che conta 110 milioni di tifosi. Altra inglese, al settimo posto ecco il Liverpool (100 milioni di tifosi). Il Bayern Monaco è decimo con 45 milioni, undicesimo posto ex aequo per Psg e Tottenham (35 milioni). Da notare l’assenza di qualsiasi squadra extraeuropea.

La Top 15 delle squadre con più tifosi al mondo nel dettaglio con cinque squadre della perfida Albione nei primi sette posti e le due spagnole sul podio, come da blasone e palmarés: 

1) Manchester United (650 milioni di tifosi al mondo)

2) Barcellona (450 milioni di tifosi al mondo)

3) Real Madrid (350 milioni di tifosi al mondo)

4) Chelsea (145 milioni di tifosi al mondo)

5) Arsenal (125 milioni di tifosi al mondo)

6) Manchester City (110 milioni di tifosi al mondo)

7) Liverpool (100 milioni di tifosi al mondo)

8) Milan (95 milioni di tifosi al mondo)

9) Inter (55 milioni di tifosi al mondo)

10) Bayern Monaco (45 milioni di tifosi al mondo)

11) Psg (35 milioni di tifosi al mondo)

11) Tottenham (35 milioni di tifosi al mondo)

13) Juventus (27 milioni di tifosi al mondo)

14) Borussia Dortmund (22 milioni di tifosi al mondo)

14) Roma (22 milioni di tifosi al mondo)

Se pensiamo alla storia e ai campioni che sono passati da queste squadre c’è davvero da impallidire.

Abbiamo provato a scegliere la migliore formazione per ciascuna. Chi ha visto giocare dal vivo il Real di Santamaria, Canario, Del Sol, Di Stefano, Puskas e Gento potrà ben sostenere che è uno dei capitoli più belli della storia del calcio con tutto il rispoetto per lo United di Best, genio e sregolatezza, l’imponenza di Bobby Charlton e il piede maligno di Stiles.

Manchester United (Coppa dei Campioni 1968): Stepney, Brennan, Stiles, Foulkes, Dunne, Crerand, Best, Sadler, Bobby Charlton, Kidd, Aston (Law) all. Busby

Barcellona (Champions League 2009): Victor Valdes, Puyol, Tourè, Piquè, Silvinho, Busquets, Xavi, Iniesta, Messi, Henry, Eto’o (Pedro, Keita) all. Guardiola

Real Madrid (Coppa dei Campioni 1960): Dominguez, Marquitos, Pachin, Santamaria, Zarraga, Vidal, Canario, Del Sol, Di Stefano, Puskas, Gento all. Munoz

Chelsea (Champions League 2011-2012): Cech, Boswinga, David Luiz, Cahill, Cole, Lampard, Cole, Kalou, Mata, Bertrand, Drogba (Malouda, Fernando Torres) all. Di Matteo

Arsenal (1930: prima squadra a giocare con il WM dopo la modifica della regola del fuori gioco): Harper, Male, Hapgood, Haynes, Cope, Parker, James, Lambert, Bastin, Hulme, Brain all. Chapman

Manchester City (Champions League 2023): Ederson, Akanij, Dias, Akè, Stones, Rodri, Bernardo Silva, De Bruyne, Gundogan, Grealish, Haaland (Walker, Foland) all. Guardiola

Liverpool (Coppa dei Campioni 1984): Grobelaar, Neal, Lawerson, Hansen, Kennedy, Wheelan, Lee, Johnston, Souness, Dalglish, Rush (Robinson, Nicol) all. Fagan

Milan (Coppa dei Campioni 1988): Giovanni Galli, Tassotti, Maldini, Colombo, Costacurta, Baresi, Donadoni, Rijkaard, Van Basten, Gullit, Ancelotti (Filippo Galli, Virdis) all. Sacchi

Inter (Coppa dei Campioni 1964): Giuliano Sarti, Burgnich, Facchetti, Tagnin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Milani, Suarez, Corso all. Helenio Herrera

Bayern Monaco (Coppa dei Campioni 1974): Maier, Hansen, Breitner, Schawarzenback, Beckenbauer, Roth, Thornesson, Zobel, Muller, Hoeness, Kappelmann all. Lattek

Paris Saint Germain (Champions League 2020): Keylor Navas, Thiago Silva, Kherer, Khimpenbe, Bernat, Herrera, Marquinos, Paredes, Di Maria, Mbappè, Neymar (Kurzawa, Verratti, Draxler, Choupo-Moting) all. Tuchel

Tottenham (Coppa UEFA 1983-84): Parks, Thomas, Hugton, Roberts, Perryman, Milar, Hazard, Falco, Archibald, Stevens, Galvin (Mabbut) all. Burkinshaw

Juventus (Torneo dei Campioni Brasile 1951. Classifica girone finale: Juventus 6, Palmeiras 4, Nice 2, Stella Rossa Belgrado 0): Viola, Bertucelli, Manente, Mari, Parola, Bizzotto, Muccinelli, Karl Hansen, Boniperti, John Hansen, Praest all. Carver

Borussia Dortmund (Champions League 1996-97) : Klos, Sammer, Kholer, Kree, Reuter, Heinrich, Lambert, Paulo Sousa, Moller, Riedle, Chapuisat (Richen, Zorl, Herrlich) all. Hizfield

Roma (Coppa dei Campioni 1983-84): Tancredi, Nappi, Nela, Righetti, Dario Bonetti, Falcao, Bruno Conti, Cerezo, Di Bartolomei, Pruzzo, Graziani (Strukelj, Chierico) all. Liedholm.

1922 – 23: CENT’ANNI FA LA NAZIONALE RIUNIFICATA BATTE’ LA GERMANIA 3-1

I genoani in campo per Italia – Germania 3-1: da sinistra Barbieri, Bergamino, l’allenatore Garbutt, Burlando, Santamaria e De Vecchi

Per il calcio italiano la stagione 1922-23, quella di cent’anni fa, rappresentò un momento particolare: finalmente, dopo la scissione del 1921, almeno al Nord la cosiddetta “Pace di Brusnengo” aveva consentito di proporre un campionato a ranghi sfoltiti (3 gironi, con Savona e Speranza per la prima e unica volta allo start della massima categoria) imponendo così una maggiore selezione e di conseguenza l’auspicata crescita tecnica e economica già avviata in precedenza tra mille polemiche.

Ci si avviava verso il girone unico (sarebbero serviti ancora 7 anni) e la Nazionale potè contare su tutti gli effettivi delle squadre maggiori.

La squadra azzurra fu affidata alle cure di una commissione tecnica formata da Umberto Meazza (zio del futuro “Balilla” in quel momento alle primissime armi), Galletti e dall’allenatore dell’Alessandria Augusto Rangone che poi avrebbe ricoperto anche l’incarico di Commissario unico in precedenza all’avvento definitivo di Vittorio Pozzo (che comunque avrebbe guidato la squadra alle Olimpiadi di Parigi del 1924).

In quella stagione 1922-23 l’Italia giocò 5 partite, ottenendo due pareggi a reti bianche contro avversarie fino a quel momento nettamente superiori come l’Ungheria e l’Austria (fermata al Prater) e superando la Germania nel primo scontro diretto.

La stagione si concluse però con un brusco passo indietro subendo un inopinato 5-1 nella prima trasferta effettuata a Praga.

Un duro viatico per la stagione successiva che avrebbe visto la squadra impegnata proprio nelle Olimpiadi di Parigi: ma si tratta di una storia che racconteremo a tempo debito.

Questi i tabellini delle 5 partite giocate dalla Nazionale nella stagione 1922-23.

Bologna 3 dicembre 1922

Italia – Svizzera 2-2

reti: Cevenini III (2), Ramseyer (2)

Italia: Trivellini (Brescia), Caligaris (Casale), De Vecchi (Genoa), Barbieri (Genoa), Baldi (Bologna), Romano (Reggiana), Pozzi (Bologna), Baloncieri (Alessandria) Moscardini (Lucchese), Cevenini III (Inter), Forlivesi (Modena)

Svizzera: Pulver, Haag, Bouvier, Fassler, Schmiedlin, Waldis, Martenet, Pache, Inaelbit, Abegglen II, Ramseyer

arbitro: Retschury (Austria)

Milano 1 gennaio 1923

Italia – Germania 3 -1

reti: Seiderer, Cevenini III, Santamaria, Migliavacca

Italia: Trivellini (Brescia), Caligaris (Casale) De Vecchi (Genoa) Barbieri (Genoa), Burlando (Genoa), Aliberti (Torino), Migliavacca (Novara), Della Valle (Bologna), Cevenini III (Inter), Santamaria (Genoa), Bergamino (Genoa)

Germania: Stauhulfauth, Muller, Hugler, Hagen, Lang, Schmidt, Wunderlich, Franz, Seiderer, Trag, Sutor

arbitro: Stutz (Svizzera)

Genova 4 marzo 1923

Italia – Ungheria 0-0

Italia: Trivellini (Brescia), Caligaris (Casale); De Vecchi (Genoa), Barbieri (Genoa), Burlando (Genoa), Brezzi (Alessandria), Migliavacca (Novara), Baloncieri (Alessandria), Santamaria (Genoa), Cevenini III (Inter), Bergamino (Genoa dal 46′ Monti III Padova)

Ungheria: Platko, Fogl II, Fogl III, Kertesz II, Baubach, Blum, Braun, Molnar, Orth, Hirzer, Weisz.

(Kertesz, Orth, Hirzer, Weisz saranno a lungo in Italia come giocatori e allenatori. Orth allenerà anche il Savona. Kertesz, la cui famiglia risiede ancora nella nostra Città, è stato fucilato dai nazisti a Budapest, Weisz ha lasciato la vita ad Auschwitz).

arbitro: Forster (Svizzera)

Vienna 15 aprile 1923

Austria – Italia 0-0

Austria: Ostricek, Regnart, Blum, Kurz, Barendstatter, Nietsch, Woudrak, Richter, Kuthan, Swatosch, Wessely

Italia: Trivellini (Brescia), Caligaris (Casale), De Vecchi (Genoa), Barbieri (Genoa), Burlando (Genoa), Aliberti (Torino), Migliavacca (Novara), Baloncieri (Alessandria) Moscardini (Lucchese) Cevenini III (Inter) Monti III (Padova, dal 46′ Perin Bologna)

arbitro: Boas (Olanda)

Praga 27 maggio 1923

Cecoslovacchia – Italia 5-1

reti: Cisar, Janda, Sedlacek, Dvoracek, Moscardini, Kozeluh

Cecoslovacchia: Pejr, Hojer, Sulfert, Kolenaty, Kada (dal 46′ Pesck), Cerveny, Sedlacek, Janda, Kozeluh, Dvoracek, Cisar

Italia: Trivellini (Brescia), Caligaris (Casale, dal 40′ Martin II,Torino), De Vecchi (Genoa), Brezzi (Alessandria), Burlando (Genoa), Aliberti (Torino). Migliavacca (Novara), Baloncieri (Alessandria), Moscardini (Lucchese), Perin (Bologna), Pozzi (Bologna)

arbitro: Retschury (Austria).

STORIA DELLA NAZIONALE DI GIBILTERRA

La storia della nazionale di Gibilterra ebbe inizio nell’aprile 1923, quando la squadra disputò due partite amichevoli contro il Siviglia, perdendole entrambe. Nel 1949 pareggiò un’amichevole contro il Real Madrid.

Prima del riconoscimento internazionale, la selezione prese parte a numerose competizioni non ufficiali per nazionali: la prima a cui prese parte furono gli Island Games del 1993, benché Gibilterra non sia un’isola. In tale occasione disputò la sua prima partita contro una squadra nazionale, Jersey, che terminò con una sconfitta per 1-2. La migliore vittoria non ufficiale di Gibilterra è la partita vinta per 19-0 contro Sark a Saint Martin (Guernsey), mentre la peggiore sconfitta non ufficiale è la partita persa per 0-5 contro la Groenlandia a Freshwater, nell’Isola di Wight. Nel 2007 si aggiudicò gli Island Games. La Federazione calcistica di Gibilterra presentò per la prima volta domanda di affiliazione alla UEFA nel 1999, ma la domanda fu respinta a causa della forte opposizione della Federazione spagnola, che derivava non solo dalla rivendicazione di Gibilterra da parte della Spagna, ma anche dal timore del governo spagnolo che l’accettazione di Gibilterra potesse costituire un precedente che avrebbe potuto spingere anche le federazioni basca e catalana a presentare domanda di adesione alla UEFA. La Federazione gibilterriana adì allora il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna nel 2006: il TAS ordinò alla UEFA di procedere all’affiliazione, ma, nonostante la vincolatività delle decisioni del TAS, solo tre Paesi membri (InghilterraScozia e Galles) votarono a favore dell’ammissione in occasione del congresso della UEFA che si tenne il 27 gennaio 2007 a Düsseldorf[3], dopo che la federazione spagnola aveva minacciato di ritirare le squadre spagnole da tutte le competizioni UEFA per club. In seguito alle pressioni della Federazione spagnola, la UEFA stabilì poi nuove regole per l’affiliazione, che limitano l’appartenenza alla UEFA a Stati sovrani riconosciuti come tali dalle Nazioni Unite.

La Federazione gibilterriana adì allora nuovamente il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna nel 2011: il TAS ordinò di nuovo alla UEFA di affiliare la Federazione calcistica di Gibilterra, statuendo che dovesse farsi applicazione delle vecchie regole sull’affiliazione, dal momento che la prima domanda di ammissione fu presentata dalla GFA nel 1999, ben prima dell’entrata in vigore delle nuove regole. Il 1º ottobre 2012 la UEFA ottemperò infine alla decisione del TAS, ammettendo così Gibilterra come membro provvisorio. La Federazione di Gibilterra ottenne l’affiliazione definitiva al Congresso della UEFA tenutosi il 24 maggio 2013 a Londra,

da tale data Gibilterra è membro UEFA di pieno diritto. La nazionale poté così partecipare alle qualificazioni al Campionato europeo del 2016, oltre che alle competizioni UEFA per le nazionali giovanili. Gibilterra fece il suo esordio ufficiale il 19 novembre 2013, quando pareggiò in amichevole contro la Slovacchia 0 a 0.

Il 4 giugno 2014 ottenne la prima vittoria della sua storia, battendo in amichevole Malta per 1-0 con gol di Kyle Casciaro.

Il 7 settembre 2014 esordì in competizioni ufficiali in occasione della prima partita di qualificazione agli Europei del 2016 contro la Polonia, disputata in campo neutro, presso l’Estádio Algarve di Faro (Portogallo), dal momento che il Victoria Stadium di Gibilterra, non soddisfacendo i requisiti dell’UEFA per le competizioni ufficiali per nazionali, può ospitare solamente partite amichevoli. La partita terminò con una sconfitta per 0-7.

Gibilterra esordì nelle qualificazioni mondiali con una sconfitta per 1-4 contro la Grecia, andando in gol con Liam Walker. Tornò al gol dopo alcune sconfitte senza segnare nel match contro Cipro, con Lee Casciaro. Successivamente, nella gara di ritorno contro i ciprioti, perse 1-2 segnando il gol del momentaneo pareggio con Anthony Hernandez. Chiuse il girone di qualificazione all’ultimo posto, con 3 gol fatti e 47 subiti.

Nel 2018 l’allenatore divenne l’uruguaiano Julio César Ribas.

Le qualificazioni al campionato d’Europa 2020 si risolsero in una disfatta, con 8 sconfitte in altrettante partite e una differenza reti di -28. Anche le eliminatorie del campionato del mondo 2022 videro Gibilterra classificarsi ultima nel girone, con 10 sconfitte in altrettanti incontri e una differenza reti di -39. Nel girone di Lega C della UEFA Nations League 2022-2023 ottenne una vittoria e subì 5 sconfitte, vedendosi costretta a spareggiare con Cipro per evitare la retrocessione in Lega D.

STATISTICA DELLE PARTITE DISPUTATE

CompetizionePartiteVittoriePareggiSconfitteGol fattiGol subitiDif. reti
Amichevoli14239428-23
Qualificazioni europee180018587-82
Qualificazioni mondiali120012454-47
UEFA Nations League10424816-8
Totale54654221185-164

Record di presenze

PosizioneGiocatorePresenzeRetiPeriodo
1Liam Walker7052013-
2Roy Chipolina6752013-
3Lee Casciaro5632014-
4Joseph Chipolina5422013-
5Jack Sergeant5202013-
6Jayce Mascarenhas-Olivero5002014-
7Scott Wiseman3802013-
8Louie Annesley3712018-
9Tjay De Barr3232018-
10Reece Styche3132013-

LE SQUADRE DEL CAMPIONATO DI GIBILTERRA