1 GENNAIO 1913: LA PRIMA TRASFERTA A MILANO DI UNA SQUADRA ROMANA

di FRANCO ASTENGO

1 gennaio 1913: una data davvero storica per il calcio italiano. A Milano si inaugura il nuovo campo dell’Internazionale in via Goldoni e ospite, per la prima partita, una squadra romana: la Lazio.

E’ la  “prima volta” in assoluto per una compagine romana di recarsi al Nord: sarà da quello stesso campionato 1912-13 la disputa della finale per il titolo tra la vincente della Lega Nord e la vincente della Lega Sud (per la cronaca toccherà alla Pro Vercelli superare proprio la Lazio con secco 6-0).

1.jpg

Immagine dell’inaugurazione del campo di via Goldoni sede di gioco dell’Internazionale

Fino a quel momento nessun contatto calcistico fra le due parti del Paese, considerate le squadre del “triangolo industriale” e del “quadrilatero piemontese” inavvicinabili.

La Lazio aveva già svolto il ruolo di “pioniera” del calcio romano partecipando nel 1907 a Pisa ad un torneo dell’Italia centro –meridionale. I biancocelesti avevano affrontato, nella stessa giornata, alle ore 10 la Lucchese, superata per 3-0, alle ore 14 il Pisa, battuto con eguale punteggio, e alle 16,30, il Livorno sconfitto per 1-0 con goal di Ancherani a 7’ dalla fine.

Formazione della Lazio: Faccani, Marrajeni, Dos Santos, Bompiani, Omodei, Federici, Pellegrini, Corelli II, Ancherani, Saraceni e Corelli I.

Torniamo però al Capodanno 1913 e all’inaugurazione del campo di via Goldoni a Milano per mostrare alle nostre lettrici e lettori una vera e propria “chicca”: la trascrizione integrale dell’articolo apparso sul Corriere della Sera il giorno dopo, 2 gennaio 1913.

2.jpg

Questo il testo integrale.

Per la prima volta una squadra di Roma è venuta ad incontrarsi con una consorella dell’Alta Italia.

Il “foot-ball” finora si era sviluppato, in Italia”, dividendosi in grandi gruppi ben distinti, e non erano mai avvenuti quegli scontri tra settentrionali e meridionali, che pure avrebbero servito a farci conoscere le forze promettenti di tanti “clubs” lontani dai grandi centri dove il gioco si fa onore.

Ieri la “Lazio” di Roma, benché incompleta e affaticata dal viaggio, ha saputo ben combattere contro una delle maggiori squadre italiane.

Quanti hanno visto la foga dei romani, ricordando il gioco dei novaresi e “l’accordo” e la combattività della linea d’attacco,hanno pensato che la Lazio sarebbe degna di figurare in prima categoria anche nell’Alta Italia.

Il nuovo campo dell’ “Internazionale” in via Goldoni è stato inaugurato in questa occasione, con la rituale bottiglia di spumante.

Quindi Meazza ha fischiato l’inizio del “match.

Nel primo tempo i milanesi dominarono nettamente. Bontadini al 2’, Aebi al 13’, Cevenini al 20’ segnarono tre punti. Al 44’ l’ottimo Saraceni segnò un punto per la Lazio, un punto che Campelli avrebbe potuto evitare.

Nella ripresa l’Inter si disgrega. Fossati efficacissimo prima, appare ora stanco, sicché i romani possono portare continui attacchi alla rete milanese. Nessun punto tuttavia viene segnato.

I romani ebbero lietissime accoglienze dal pubblico e dal club ospitante”.

3.jpg

Il gruppo dei fondatori dell’Internazionale

Fin qui la cronaca del Corriere della Sera che non riporta le formazioni: da altre fonti siamo certi della presenza in campo nelle fila dell’Inter dei “Nazionali” Campelli, Fossati, Bontadini, Cevenini I e Aebi, e nella Lazio di Gaslini, il gigantesco Di Napoli, il piccolo vivacissimo Fioranti, Faccani e Saraceni detto “Cecé” dal tiro al fulmicotone.

Altri tempi: i giornali trattando del calcio come di uno sport di squadra non si occupavano più di tanto dei singoli,

Lascia un commento