Il girone A della Serie D 2018 – 2019 ospita il “Milano city”, non un treno per pendolari o un giornale free press di quelli che vengono distribuiti nelle stazioni, ma una squadra di calcio esordiente dalle grande ambizioni, almeno a giudicare dalle dichiarazioni di partenza dei suoi dirigenti che con piglio manageriale parlano di puntare alla “terza squadra professionistica di Milano” mettendo in campo un’organizzazione davvero di alto livello.
Il “Milano City” colori granata nasce rivelando, in pratica, il titolo sportivo della gloriosa Bustese di Busto Garolfo, squadra che per decenni ha frequentato i campionati dilettantistici lombardi con qualche apparizione in Serie D.
Bustese Milano City nel campionato 2017 – 2018
Senza dimenticare comunque che nel girone C della stessa Serie D milita anche un’Ambrosiana che paradossalmente fu fondata nel 1927 a Verona e gioca sul terreno di Sant’Ambrogio di Volpicella. Il nostro racconto riguarda però la storia della “terza squadra milanese”.
Milano, sia pure in leggero ritardo rispetto a Genova e Torino, è stata sicuramente una delle città del grande sviluppo del calcio italiano al tempo dei pionieri.
L’Annuario del calcio per la stagione 1913 – 14 elenca queste squadre affiliate all’interno della cerchia dei Navigli: A.C. ENOTRIA (via Crema 25 Milano) A.C. SAVOIA ( Birreria Banca d’Italia Milano) A.C. STELVIO (via Candiand, Bovisa, Milano) ASSOCIAZIONE MILANESE DEL CALCIO (via Cattaneo 1, Milano, maglia avana con stemma) FBC AURORA RISORTA (bar Maloja via Galileo Milano) INTERNAZIONALE FBC ( Ristornate Vergani, via Santa Margherita, maglia a strisce nere e azzurre) INSUBRIA GOLIARDO FBC ( Caffè al Centro, via Carlo Alberto 4 Milano) ITALIA FBC (casella postale 343 Milano) JUVENTUS ITALIA FBC (bar Regina, piazza S.Giovanni in Conca 2, Milano) maglia verde con collo bianco e rosso MILAN FOOTBALL AND CRICKET CLUB (via Pantano 26) maglia a strisce rosse e nere ) NAZIONALE LOMBARDIA FBC (Albergo della Ferrata, via Ponte Vetero 7 maglia a strisce rosse e verdi) PRO GORLA AUSONIA ( Via Ospedale 4 Milano) RACING LIBERTAS CLUB ( Caffè Fontana, Piazza Fontana, maglia rossa) SPORT CLUB ITALIA ( via Cesare da Sesto 22, Milano) UNIONE SPORTIVA MILANESE (via Pontaccio 16) UNIONE SPORTIVA POPOLARE ROBUR (via Cialdini 13 Milano) VIGOR FBC (Ristorante Bianchi, Foro Bonaparte 9).
Alle spalle di Milan e Inter già in allora egemoni (i rossoneri avevano vinto due scudetti, 1901 e 1907, i nerazzurri uno nel 1910 inaugurando la serie dei “decennali”) si poteva già individuare però una “terza squadra” milanese.
Ecco una storia poco nota. Si trattava dell’Unione Sportiva Milanese, maglia a scacchi bianco nera, che nel 1910 aveva fornito alla formazione della prima Nazionale Italiana il portiere De Simoni.
Dopo aver militato nella Divisione Nazionale per tutti i campionati precedenti la Prima Guerra Mondiale, l’Unione Sportiva Milanese, stabilito nel 1922 con il Compromesso Colombo che laPrima Divisione avrebbe perso 12 squadre senza le equivalenti promozioni dalla Seconda Divisione, la Unione Sportiva Milanese, terminata 10ª nel girone C, fu retrocessa in Seconda Divisione (secondo livello della scala dei valori calcistici nazionali dell’epoca). Perso il campo di Via Stelvio alla fine del campionato 1921-1922, ottenne dal Comune di Milano la possibilità di far giocare la prima squadra al Velodromo Sempione in Via Giovanni da Procida fino alla stagione 1923–1924 compresa mentre per le squadre riserve ed allievi utilizzarono l’ex campo dell’Enotria Goliardo sito in Via Friuli angolo Via Colletta.
In seguito prese un terreno incolto in zona Dergano nell’attuale Via Imbonati angolo Via Cannero, campo che fu utilizzato dalla U.S. Milanese fino al 1928 ed in seguito dalla Isotta Fraschini che disputò il campionato di Prima Divisione 1930-1931 e da altre squadre milanesi di Terza Divisione (come il Gruppo Rionale Fascista “Paolo Grassigli”) anche dopo la fine della stagione1934–1935.
Nel 1926 viene promossa in Prima Divisione (progenitrice della Serie B) dove rimane sino al 1928. All’inizio della stagione 1926–1927 alla dirigenza giunsero alti esponenti del fascismo milanese. Quale Presidente Onorario si insediò l’on. prof. Dottor Ernesto Belloni (già Commissario prefettizio e straordinario, dal 24 dicembre 1926 Podestà di Milano) ed alla PresidenzaErnesto Torrusio, il braccio destro di Rino Parenti (membro della Federazione provinciale fascista milanese).
Nella stagione successiva oltre a Belloni l’U.S. Milanese annoverò anche Arnaldo Mussolini e Lando Ferretti (Presidente del CONI) quali Presidenti Onorari.
Intanto a Milano nel 1927 il Regime costituì l’Ente Sportivo Provinciale Fascista (E.S.P.F.) ponendo alla Presidenza Rino Parenti e quale Segretario Ernesto Torrusio (che intanto era diventato Vice-Podestà di Milano). L’E.S.P.F., in ossequio alle direttive emanate dal regime che prevedevano la riduzione delle società calcistiche nelle massime categorie nazionali, ordinò la fusione dell’U.S. Milanese e del F.C. Internazionale ponendo alla dirigenza della nuova società risultante dalla fusione il Commissario Ernesto Torrusio.
In tal modo nacque la Società Sportiva Ambrosiana. Il regime rese noto che l’operazione serviva per permettere alla Fiumana (squadra rappresentante la città di Fiume, da pochi anni annessa all’Italia) di iscriversi al campionato di serie A, ma di fatto toglieva di mezzo un’importante società calcistica avente un nome scomodo (l'”Internazionale”) i cui dirigenti non erano alti esponenti del Partito Nazionale Fascista. Alla prima assemblea dell’Ambrosiana, lo stesso Torrusio ne divenne il Presidente effettivo, Arturo Hintermann (ex Internazionale) il Vicepresidente, Carlo Pisani il Segretario e Aldo Molinari il Direttore Sportivo.
L’Ambrosiana inglobò ogni disciplina sportiva dell’U.S.M.: la Sezione Ginnastica e Pugilato utilizzava la Palestra di Via Montello 17, la Sezione Ciclismo che utilizzava il Velodromo Sempione, la Sezione Rugby (fondata da Stefano Bellandi, arbitro dell’U.S.M.) continuò a giocare sul campo di Via Imbonati, mentre in Via Goldoni si allenavano e giocavano i ginnasti e le squadre di calcio.
La maglia della nuova squadra divenne bianca con una grossa croce rossa sul petto, riprendendo lo scudo di Milano. La stagione successiva la società cambiò nome in Associazione Sportiva .
Ambrosiana e la maglia ritornò ad essere quella nero-azzurra tipica dell’Internazionale. Tra la fine del 1931 e l’inizio del 1932, con l’arrivo del nuovo Presidente Ferdinando Pozzani che ottenne il cambio di denominazione dell’Ambrosiana in A.S. Ambrosiana-Inter (dopo la ricostituzione dell’U.S. Milanese rinata come polisportiva, calcisticamente solo nel 1945), il Presidente Federale Leandro Arpinati ufficializzò la decisione di rendere agli ex dirigenti degli scacchi i premi conservati dall’Ambrosiana e di ricostituire l’U.S. Milanese cambiando la denominazione dell’U.S. Viscontea, sciogliendo così la fusione coatta con l’Ambrosiana:
« Contemporaneamente S.E. Arpinati ha autorizzato la rinascita dell’U.S. Milanese, la società che diede vita, assieme all’ex Internazionale, all’Ambrosiana, nominandone presidente il cav. Andrea Lattuada.
Pertanto l’U.S. Viscontea, che si fregia dei colori a scacchi bianco-neri e che è presieduta dal Lattuada stesso, passa all’U.S. Milanese. I premi dell’U.S. Milanese, custoditi presso l’Ambrosiana, torneranno ai bianco-neri. L’U.S. Milanese, a quanto pare, non si occuperà di calcio, sebbene di ciclismo, atletica leggera…. »
Ecco l’Ambrosiana appena formata dalla fusione tra Internazionale e US Milanese. Tra poco però rispunterà l’Inter. Da sinistra in piedi: il massaggiatore Tumela, Pietroboni, Degani, Allemandi; al centro Blasevich, Rivolta, Castellazzi accosciati: Conti, Gipo Viani (l’inventore del famoso “Vianema” schema di catenaccio all’italiana), il “Balilla” Giuseppe Mezza, Serantoni, Visentin
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Alla fine del regime fascista, quando l’Ambrosiana-Inter ripristinò definitivamente la vecchia denominazione F.C. Internazionale, prendendo parte al campionato 1945-1946, l’U.S. Milanese, rinata (calcisticamente) per volontà di dirigenti ormai troppo vecchi, rifiutò l’invito dell’avvocato Giovanni Mauro (che propose l’ammissione al campionato misto quale squadra di Serie B) a disputare un campionato equiparabile a quello perso nel 1928 a causa della fusione coatta voluta dalle autorità fasciste.
Ripresa l’attività solo a livello locale (campionato milanese della Sezione Propaganda), prese sede presso il Ristorante Unione di Via Volta 21. Alla fine della stagione 1945–1946 terminò l’attività ufficiale.
Se ci fermassimo a questo punto però la storia della terza squadra di Milano non sarebbe completa, perché la Capitale Lombarda ebbe, nel corso degli anni ’60 una squadra militante in Serie C: in quella Serie C di lusso, a 3 gironi nazionali, di cui abbiamo tante volte scritto. Si trattò del Centro Sportivo “Rizzoli” emanazione del Circolo dei lavoratori della grande casa editrice.
Fondata nel 1948 è stata attiva negli anni cinquanta e sessanta ove nel suo albo delle partecipazioni ai campionati giocò in Serie C per due campionati dal 1962 al 1964, proprio nelle stagioni nelle quali il presidente Andrea Rizzoli era presidente del Milan, vincendo lo scudetto 1961 – 62 e la Coppa dei Campioni nel 1962 – 63, con la finale di Wembley: 2-1 al Benfica, doppietta di Altafini.
La Rizzoli diventò nota al pubblico nazionale per aver partecipato negli anni ’50 alla vecchia IV Serie.
Ottenne inoltre 2 promozioni consecutive a cavallo tra il 1960 e il 1962 dapprima venendo promossa in Serie D, vincendo il titolo di campione di Prima Categoria Lombarda e poi venne promossa in Serie C divenendo di fatto la terza squadra di Milano ed entrando definitivamente nel pubblico calcistico nazionale.
Questa la classifica del girone B di Serie D il cui esito sancì il passaggio della Rizzoli in Serie C: Rizzoli 45, Solbiatese 44, Piacenza 41, Falck Arcore 40, Trevigliese 39, Gallaratese 38, Vigevano 37, Lilion Snia Varedo 35, Sondrio 35, Moglia 34, Argenta 32, Rescaldinese 30, Inveruno 30, Mirandolese 29, Seregno 27, Audace San Michele Extra 27, Leffe 25, Flack Vobarno 24.
Al primo anno in Serie C la Rizzoli si piazzò settima, al secondo invece si piazzò dodicesima.
Queste le classifiche dei due campionati disputati dalla Rizzoli in Serie C: il primo fu vinto dal Varese davanti a Novara e Savona; il secondo dalla imbattibile Reggiana (55) punti davanti al Savona (42).
1962 – 63: Varese 50, Novara 47, Savona 45, Mestrina 39, Biellese 39, Ivrea 37, Rizzoli 34, Legnano 34. Fanfulla 34, Marzotto 31, Treviso 31, Cremonese 31, Vittorio Veneto 30, Pordenone 29, Crda Monfalcone 27, Saronno 26, Casale 25, Sanremese 23.
1963 – 64: Reggiana 55, Savona 42, Como 41, Solbiatese 35, Legnano 34, Cremonese 33, Novara 33, Treviso 33, Ivrea 33, Mestrina 32, Crda Monfalcone 32, Rizzoli 31, Fanfulla 31, Vittorio Veneto 31, Biellese 30, Marzotto 30, Pordenone 29, Saronno 27.
Savona 1962 – 63: da sinistra, in piedi, Furiassi (all.), Colombo, Piquè, Ballardini, Costantini, Persenda, Tonoli, Conti (dir.); in ginocchio: Perseu (magazz.), Maltinti, Berto, Cella, Pietrantoni, Giordano, Molina (mass.)
Di seguito diamo anche conto delle due trasferte compiute nel corso dei campionati 1962 – 63 e 1963 – 64 dalla Rizzoli a Savona.
Domenica 17 marzo 1963, XXV giornata del campionato di Serie C girone A.
Savona – Rizzoli Milano 2-0
Reti: 57’ e 79’ Albino Cella.
Savona: Tonoli, Costantini, Valentino Persenda, Mariani, Ballardini, Nadali, Berto, Dal Balcon, Albino Cella, Cucchi, Giordano; all. Furiassi.
Rizzoli: Lavezzari, Garagna, Gennari, Vitaloni, Corazza, Tarantino, Testa, Lombardo, Cei, Reina, Barzaghi; all. Arienti (da ricordare come Garagna, Cei, Reina e Barzaghi oltre allo stesso allenatore Arienti provenissero dal settore giovanile del Milan).
Arbitro: Minghetti.
Domenica 22 marzo 1964, XXVII giornata del campionato di Serie C girone A
Savona – Rizzoli 1-1
Reti: 55’ autorete Colombo, 66’ Mariani.
Savona: Semenzin, Costantini, Valentino Persenda, Piquè, Ballardini, Walter Colombo (forte mediano che il Savona aveva acquistato proprio dalla Rizzoli, poi rimasto a mettere su famiglia e abitare nella nostra città chiudendo la carriera con Albisola e Veloce), Berto,Marinai, Albino Cella, Pietrantoni, Duvina; all. Pasinati.
Rizzoli: Seveso, De Pedri, Garagna, Petrini,Gennari, Zini, Campi, Magri, Cei, Bonfanti, Callegari; all. Arienti.
Arbitro: Caligaris di Alessandria.
Nell’estate 1964 la Rizzoli si ritirò dal campionato di Serie C, sciogliendosi definitivamente, lasciando campo libero al retrocesso sul campo Trapani.