CALCIO E ACCIAIO: SAVONA CON LA SQUADRA DELL’ILVA HA UN POSTO NELLA STORIA

 

di FRANCO ASTENGO

Sono appena usciti due libri sul legame tra il calcio e l’industria siderurgica: “Calcio e acciaio”  di Giordano Lupi che, come scrive Repubblica, incrocia la passione per lo sport più popolare e l’epopea della fabbrica siderurgica di Piombino ( la “Magona d’Italia) e “Ilva football club” di Fulvio Colucci e Lorenzo D’Alò, romanzo di rabbia e di ricordo per le generazioni di ragazzi che giocavano sul campo del quartiere Tamberi di Taranto, a ridosso dell’impianto dei veleni.

Sono tante le squadre in Europa legate all’industria siderurgica: le più importanti sono l’Athletic Bilbao, fondata proprio dagli inglesi arrivati a installare la siderurgia nei Paesi Baschi; il West Ham, il Metalist Kharhiv, lo Standard di Liegi che gioca ancora nel vecchio “Sclessin” che sorge a ridosso degli impianti di acciaieria, il Metz.

“Aliron, Aliron” è ancora il grido di battaglia che suona all’interno del “Sa Mames” lo stadio dell’Athletic: non è altro che la contrazione del canto “all iron” “all iron” che intonavano gli operai inglesi al termine della giornata lavorativa.

In Italia sono ancora molte le squadre legate all’industria siderurgica: Entella, Cittadella, Feralpi Salò, Cremonese, Piacenza, Vicenza, Fidelis Andria. Nei tempi trascorsi però questo legame tra calcio e acciaio si era concretizzato attraverso squadre denominate proprio ILVA: accadeva a Lovere, a Bagnoli ,Novi Ligure e anche a Savona.

Lo stabilimento ILVA è stata parte fondamentale  nella storia della nostra Città lungo tutto il ‘900: ne rappresentava il suo cuore pulsante essendo arrivato ad occupare 5.000 lavoratrici e lavoratori; punto d’attrazione per operai di altre parti d’Italia (Piombino, Terni) arrivati a far grande la fabbrica savonese; punto di riferimento delle lotte operaie e della Resistenza.

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Un’immagine dello stabilimento ILVA nel pieno del suo fulgore. L’immagine è scattata dalla Terrazzetta dove oggi sorge il mostro di cemento Crescent emblema della speculazione edilizia

Tutta la città scese in piazza per difendere gli impianti nel corso della crisi del ’51 in uno slancio unitario che mai più si sarebbe ripetuto. Furono giorni, settimane e mesi di grande partecipazione popolare, impegno sociale e sofferenza per centinaia di famiglie ridotte sul lastrico. Per provare a fermare la protesta, per impedire cortei e manifestazioni il ministro degli Interni mando a Savona i famigerati “scelbotti”, le truppe scelte, chiamiamole così, della Celere di stanza a Padova. Ma tutto fu inutile. Le cariche poliziesche non infransero la grande mobilitazione dei savonesi.

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Inverno 1951. Corteo in difesa dell’ILVA. Tutta la città era mobilitata senza distinzioni di ceto sociale e colore politico

La chiusura della fabbrica, la resa dalla speculazione edilizia complici i poteri economici e politici nel corso degli anni ’90 restano una ferita indelebile nella storia di Savona. In questo caso però restiamo rigorosamente dentro l’ambito della storia calcistica riferendo le vicende, accadute tra il 1932 e il 1943, dell’ILVA come squadra di calcio, espressione sì della fabbrica, ma anche punta di diamante del movimento calcistico savonese, per un certo periodo seconda squadra della Città alle spalle del Savona Fbc. Anzi con la stagione1940 – 41 Savona toccò il vertice nella propria presenza calcistica sul piano nazionale: Savona in Serie B, ILVA in Serie C.

Il primo campionato disputato dalla squadra dell’ILVA (colori sociali nero-verdi, quelli classicamente imposti da fascismo per le squadre dei Dopolavoro) fu quello di Seconda categoria dell’ULIC 1932 – 33. Al campionato partecipavano anche la squadra riserve della Veloce, la Lancia, la squadra del Dopolavoro della Film Ferrania, la Croce d’Oro di Savona, il Quiliano, l’Audace di Savona. La formazione dell’ILVA approdò alla finale regionale avversaria la squadra del Bar Cazzola di Sampierdarena, riuscita vittoriosa per 2-0 nella finalissima giocata al “Pino Ferro” di Varazze.

BAR CAZZOLA SAMPIERDARENA – ILVA SAVONA 2-0

Reti: Repetto, Cianetti.

BAR CAZZOLA: Caburi, Righetti, Ghezzi, Gaggino, Fiorentini, Repetto, Olivini, Cianetti, Grottin, Secchi, Spessa.

ILVA SAVONA: Zanelli, Lugaro, Comino, Gamba, Fulcheris, Gilardoni, Basso, Binda, Baldizzone, Caccia, Odello.

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Il quadro raffigurante giocatori e allenatori della Veloce vincitrice del campionato di I divisione 1931 – 32. Tra i pali il futuro sindaco Carlo Zanelli per molte stagioni portiere dell’ILVA

Da notare la storia dei due portieri: Caburi, in seguito portiere del Savona per diverse stagioni in Serie B; Carlo Zanelli in quel momento operaio dell’ILVA, poi maestro elementare, medico cardiologo, presidente della Fratellanza Ginnastica, presidente della Federazione Italiana di Atletica Pesante, membro della Giunta Nazionale del CONI e sindaco della Città tra il 1968 e il 1992, figura fondamentale nella recente storia della Città per le sue doti di umanità e impegno, al quale è intitolata la piscina di corso Colombo. .

Per la stagione 1933 – 34 i dirigenti dell’ILVA, tra i quali da ricordare Carlo Tonini, nel dopoguerra a lungo tra i dirigenti di spicco del Savona Fbc, e l’allenatore Giovanni Besio anche lui figura fondamentale nella storia del calcio savonese, protagonista nel corso degli anni ’50 degli anni migliori della Veloce, decisero il salto di qualità iscrivendo la squadra al campionato federale di Terza Divisione.

Il comportamento dell’ILVA fu di assoluta rilievo con il terzo posto conseguito con questa classifica finale: Virtus Savona 20, Varazze 20, ILVA Savona 19, Savona riserve 15, Albisola 12, Scarpa e Magnano Savona (altra squadra di fabbrica legata però all’industria elettromeccanica) 11, Finale 10, Azogeno Vado 5, Avanguardia Vado 0. Ritirata la squadra delle riserve della Veloce.

Formazione base dell’ILVA: Massarotto, Rambaudi, Lugaro, La Gala, Ferraris, Silan, Venturino, Pertino, Binda, Collareta, Briano (Ferrando, Fulcheris, Odello, Paesler, Palmieri).

Ricordiamo anche la formazione della SCARPA E MAGNANO: Galleano, Piccone, Antibo, Rossi, Santillo, Pescio, Astengo, Scandolara, Bruni, Negro, Fantino.

Per la stagione 1934 – 35 l’ILVA, presidente l’ingegner Fidanza, allenatore Biacca, ex-giocatore del Savona negli anni ’10, decide di formare due squadre: una partecipante al campionato ULIC di seconda categoria.

La squadra si impone nettamente al lotto delle concorrenti: ILVA Savona 20, Ardita Savona 18, Carcarese 17, Quiliano 13, Lancia Savona 8, Audace Savona 5, Vado riserve 2

Formazione ILVA: Zanelli, Gilardoni, Massaza (in futuro titolare nel Savona Fbc), Gamba, Palmieri, La Gala, Piccinaglia, Collareto, Pertino, Briano, Ferrando.

L’altra squadra dell’ILVA partecipante al campionato federale di Seconda Categoria, con la seguente classifica: Sampierdarenese riserve 18, Riva Trigoso 17, riserve Genoa 12, Ilva Savona 12, Varazze 9, Bel Paese Genova 9, Sestri Levante 7

Formazione ILVA: Massarotto, Lugaro, Silan, Palmieri, Ferraris, Astengo, Venturino, Piccinaglia, Binda, Gamba, Lavagna.

Nella stagione 1935 – 36 la prima squadra dell’ILVA partecipa al campionato federale di I divisione (l’attuale Serie D) che si conclude con questa classifica: Corniglianese 36, riserve Genoa 35, riserve Sampierdarenese 35, Vado 29, Bel Paese Genova 22, Rapallo 21, Riva Trigoso 21, Maurina 20, ILVA Savona 19, Finale 15, Albenga 15, Loanesi 7, Alassio 0.

Formazione ILVA: Massarotto, Cosa, Negro, Gamba, Pescio, Scandolara, Binda, Ferraris, Lavagna, Valentino (ex del Genoa) Giacoppo.

La seconda squadra dell’ILVA conquista il titolo regionale della Sezione Propaganda (l’ULIC è stata costretta a confluire nella sezione propaganda della federazione, così completamente controllata dal regime).

Classifica della zona di Savona: Ilva B 16, Audace Savona 12, Finale riserve 6, Albisola Superiore 4, Fornaci Savona 1.

La finale regionale si gioca sul campo della Valletta San Michele il 2 Agosto 1936

ILVA B – Grifone Ausonia 6-1

Reti: Venturino, Ferrando, Tura (2), Poggi, Parodi, Senarica.

ILVA B: Chiesa, Ferro, Tilli, Fulcheris, La Gala, Venturino, Parodi, Poggi, Tura, Ferrando, Pertino (Zanelli, Carcioffo, Levratto II, Gilardoni); all. Besio.

Grifone Ausonia: Ferreri, De Ferrari, Frisone, Moretti, Bertelli, Malatesta, Marassi, Rombo, Guidetti, Pastorino, Senarica.

Arbitro: Balestrino di Imperia.

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L’ILVA B schierata nella formazione della finale vittoriosa con il Grifone Ausonia: da sinistra in piedi Venturino, Parodi, Poggi, Tura, Ferrando, l’allenatore Besio, personaggio-chiave nella storia del calcio savonese nel dopoguerra per decenni direttore tecnico della Veloce; al centro Ferrari, Fulcheris, Sagola; accosciati: Ferro, Chiesa, Tilli

Due squadre anche per la stagione 1936 – 37. Ilva A , allenatore Besio, in Seconda Divisione.

Classifica finale: ILVA Savona 13, Ronchese 13, Varazze 11, Rivarolese riserve 8, Sestrese riserve 8, Pontedecimo 7, Corniglianese riserve 0.

L’ILVA conquista il titolo regionale superando nella finale la prima squadra della Sestrese.

Pontedecimo 18 Luglio 1937

ILVA – Sestrese 1-0

Rete: Gamba.

ILVA: Massarotto, Ferro, Calvi, Ferrari, Guglieri, Palmieri, Scandolara, Binda, Gamba, Lavagna, Reano.

Sestrese: Bresciani, Grosso, Piccone, Filippini, Taverna, Ridolini, Marchiandi, Costa, Paolucci, Scotto, Dalqui.

Arbitro:  Masini di Genova.

L’ILVA B primeggia anche nel campionato della zona savonese della Sezione Propaganda.

Classifica: ILVA B 20, Varazze 17, Vado riserve 13, Savona riserve 12, Finale 2, Brandale Savona 0.

Per la stagione 1937 – 38 l’ILVA affronta il girone B della Prima Divisione che si conclude con questa classifica: Tigullia Rapallo 25 (altra denominazione imposta dal regime), Centrale del Latte 23, Provincia di Genova 22, CIELI La Spezia 18, ILVA Savona 17, Cavagnaro riserve (la Sestrese costretta anch’essa a cambiare nome) 12, Pro Recco 9, Valpolcevera riserve ( Valpolcevera altra imposizione dall’alto) 8, Grifone Ausonia 6.

Formazione ILVA: Massarotto, Ferro, Negro, Piccinaglia, Guglieri, Palmieri, Sguerso, Binda, Mazzarello, Gamba, Ceruti (Grosso, Emanuelli, Reano).

L’ILVA B si impone nuovamente nel campionato Zona Savona del campionato Propaganda: ILVA B 14, Aurora Savona 8, Ragazzi Vado Ligure 3, Varazze 3, Savona riserve 1.

L’ILVA si impone nel girone B di Prima divisione e accede al girone finale per salire in Serie C, cedendo alla fine alla Rivarolese (anch’essa tramutata dal fascismo in Littorio).

Classifica finale del girone B di Prima Divisione: ILVA 23, Finale 22, Sanremese riserve 18, Vado riserve 13, Alassio 12, Loanesi 11, Albenga riserve 8, Imperia riserve 5.

Girone Finale: Littorio Rivarolo 6, Varazze 5, ILVA Savona 1.

Formazione ILVA: Massarotto, Calvi, Negro, Astengo, Poli, Guglieri, Sguerso, Bonucci, Binda, Capaccioli, Cerruti  ( Ferrando, Falabella, Rusca, Binda); all. Besio.

La nostra ricostruzione tocca così il campionato 1939 – 40 al termine del quale l’ILVA accede alla promozione in Serie C .

Il girone B di I Divisione termina con questa classifica: ILVA Savona 20, Andrea Doria riserve 13, Valpolcevera riserve 9, Littorio Rivarolo riserve 7, Grifone Ausonia 6, Olimpia Genova 3.

Nel girone finale l’ILVA si impone ad Aulla, Municipali Spezia, Finale e Varazze.

Formazione ILVA: Massarotto, Ferro, Massaza, Ferrari, Poli, Guglieri, Negro, Gamba, Vallarino, Capaccioli, Rusca (Perlo, Pinna, Cerruti, Bolla).

La stagione 1940 – 41 rimarrà nella storia come l’unica esperienza dell’ILVA in Serie C. Esperienza travagliata per via del ritiro di Valpolcevera e Entella nel corso del campionato e la rinuncia in partenza del Vado. Le tre retrocessioni toccano così a ILVA, Littorio Rivarolo e Pinerolo. La squadra è stata affidata all’allenatore Valentino, già giocatore del Genoa in Serie A, ma non è sufficiente a garantire la salvezza così come l’innesto degli ex- bianco blu Origone, Villa, Gè (che nel dopoguerra giocherà in Serie A con Genoa e Atalanta) e l’esordio di un giovanissimo Gino Ghersi, in seguito pilastro del Savona Fbc in Serie B e C. Del resto si fanno già sentire le difficoltà della guerra.

Questa la classifica finale: Cavagnaro – Sestrese 34, Sanremese 32, Cuneo 30, Acqui 29, Varazze 26, Asti 25, Rapallo 24, Albenga 23, Saviglianese 23, Ilva 22, Littorio Rivarolo 15, Pinerolo 13.

Formazione: Origone, Villa, Ghersi, Finelli, Lombardo, Curotto, Gamba, Baldini, Gè, Merello, Zanini (Massarotto, Levratto II, Fiammengo).

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Ecco l’ILVA schierata sul vecchio campo del Morteo di Pegli. Da sinistra in piedi: l’allenatore Valentino, Pellegrino, Fenoglio,, Levratto II, Gino Ghersi (Indimenticabile. Da allenatore, quando in trasferta si segnava nel primo tempo al rientro diceva: “figiou emmu segnou troppu prestu”), Villa, Origone, Gè accosciati: Fiammengo, Merello, Cerruti, Curotto 

L’esplodere della furia bellica costringe l’attività calcistica a contrarsi notevolmente. Le ultime due stagioni agonistiche disputate a livello federale dall’ILVA sono disputate al livello della Prima Divisione con queste classifiche.

1941 – 42: Cairese 9, Novese 7, ILVA Savona 5, Savona riserve 3.

Formazione: Massarotto, Motto, Levratto II; Camilli, Pinna, Barile, Cavalla, Gamba, Bacigalupo IV, Sirello, Torelli.

1942 – 43: Ansaldo Genova 16, Liguria riserve 12, GUF Imperia 11, Cairese 8, ILVA Savona 7, Sanremese riserve 4.

Formazione: Cecchelli, Motto, Levratto II, Malatesta, Pinna, Tomberli, Oliveto, Ruffinoni, Gamba, Bacigalupo IV, Marchese I (Camerini, Bernacchi, Marchese II).

Si chiude a questo punto l’epopea dell’ILVA Savona, è il caso di mantenerne memoria proprio a ragione del connubio “calcio e acciaio”.

 

 

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