ADDIO A KARL HEINZ SCHENELLINGER IL PIU’ ITALIANO DEI TEDESCHI

Milan 67-68, uno dei punti più alti nella storia rossonera. Da sinistra in piedi: Sormani, Schnellinger, Anquilletti, Rivera, Nereo Rocco, Rosato, Prati, Cudicini. accosciati: il massaggiatore Tresoldi, Lodetti, Hamrin, Scala, Trapattoni l’allenatore in seconda Bergamasco

E’ mancato ad 85 anni Karl Heinz Schenellinger: era malato da tempo e ricoverato al San Raffaele di Milano. Milano era la sua città dove aveva scelto di vivere lasciato il calcio giocato.

Per ricordarlo usiamo un testo tratto dal nostro blog e riguardante i 10 migliori tedeschi che hanno giocato nel campionato italiano: la nostra classifica risale al 2018 e Schenellinger era risultato, a nostro giudizio, proprio il miglior teutonico ad essere sbarcato dalle nostre parti.

Terzino sinistro arcigno, dal fisico robusto, soprannominato Volkswagen per la sua continuità di rendimento, sia per quantità sia per qualità, poteva ricoprire vari ruoli, da quello di mediano a quello di stopper o di libero. Era altresì abile nei tackle in scivolata.

Dopo gli esordi nel club della sua città, il SG Düren 99, nel 1958 passa al Colonia, dove milita per quattro stagioni, fra le più gloriose della storia dei caproni, che si aggiudicano il loro primo titolo nazionale nella stagione 1961-1962, e raggiungono altre due volte la finale dell’Oberliga. Nel 1963, dopo la finale di campionato persa col Borussia Dortmund, nella quale segna le rete dell’1-3 finale, l’ultima della storia dell’Oberliga (che verrà sostituita l’annata successiva dalla Bundesliga a girone unico), si trasferisce in Italia, acquistato dallaRoma, che lo cede in prestito al Mantova.

La stagione successiva vide Schnellinger nella capitale di ritorno dal prestito. Nella squadra capitolina confermò il suo eclettismo tattico, venendo impiegato in numerosi ruoli (terzino destro, terzino sinistro, laterale, libero). Nel 1965 si accasò al Milan, con cui giocò per ben nove stagioni in uno dei periodi d’oro dei rossoneri, tanto che suo nome è presente nella hall of fame del club meneghino. Il primo trofeo vinto all’ombra della Madonnina fu la Coppa Italia del 1967, seguita l’anno dopo dal double tra scudetto e Coppa delle Coppe; nel 1969 seguirà poi un’altra “doppietta”, quella composta da Coppa dei Campioni e Intercontinentale.

Schnellinger continuò a vestire la maglia rossonera nella prima parte degli anni settanta, vincendo altre due coppe nazionali (1972 e 1973) e la Coppa delle Coppe del 1973. Proprio in quell’anno sfiorò lo “scudetto della stella” con l’inaspettata sconfitta all’ultimo turno contro il Verona, passata alla storia come “la Fatal” Verona” in quanto i milanesi persero un titolo dato quasi per certo, collezionando il terzo posto d’onore consecutivo. L’anno successivo, il 1974 fu l’ultimo al Milan prima di lasciare il calcio italiano, in cui collezionò 284 presenze in 11 campionati. Da notare che Schnellinger, in 222 partite di campionato con la maglia rossonera, non realizzò mai alcuna rete. Complessivamente coi meneghini vanta 334 presenze e 3 reti realizzate.

Nel 1974 torna in patria esordendo in Bundesliga a 35 anni nelle file del Tennis Borussia Berlino, anch’esso all’esordio in massima serie, senza tuttavia riuscire ad evitare l’immediata retrocessione, ritirandosi dall’attività agonistica a fine stagione.

Dopo l’esordio a soli 19 anni, Schnellinger prese parte a ben quattro edizioni consecutive della Coppa del mondo di calcio, da quella disputata in Svezia nel 1958 a quella messicana del 1970. Dopo aver giocato la finale dell’edizione 1966 disputata a Wembley e persa dalla Germania per 2-4 dall’Inghilterra (la partita del goal fantasma convalidata agli inglesi dal guardalinee sovietico Bekrahmov) è da ricordare la sua partecipazione al mondiale Messico ’70, poiché in semifinale la Germania Ovest affrontò l’Italia allo stadio Azteca di Città di Messico in quella che è stata poi definita la Partita del secolo. All’ultimo minuto, quando l’Italia conduceva grazie a un gol di Roberto Boninsegna, fu proprio Schnellinger a pareggiare i conti con una spaccata su un cross dalla sinistra, rendendo così possibile una mezz’ora fra le più belle della storia del calcio: i celebri tempi supplementari in cui si susseguirono 5 gol per il 4-3 finale a favore degli azzurri con Gianni Rivera match winner. Il gol di Schnellinger al 90′ fu l’unica rete segnata dal terzino nelle sue 47 apparizioni in Nazionale. I milanisti della Nazionale sul momento non gli perdonarono la rete, ma grazie al risultato finale passò tutto in cavalleria e la stagione successiva in campionato non ci furono strascichi all’interno del club rossonero.

Esordio di Schnellinger nel campionato italiano

Prima giornata 15 settembre 1963

Mantova -Milan 1-4

reti. Simoni, Altafini (3), Amarildo

Mantova: Santarelli, Cancian, Schnellinger, Jonsson, Pini, Tarabbia, Mazzero, Simoni, Nicolè, Giagnoni, Recagni all. Bonizzoni

Milan: Balzarini, David, Trebbi, Pelagalli, Maldini, Trapattoni, Mora, Rivera, Altafini, Sani, Amarildo all. Carniglia

arbitro: Adami di Roma

Ultima partita di Schnellinger nel campionato italiano

Ventinovesima giornata 19 maggio 1974

Milan- Bologna 1-1

reti. Bigon, Novellini

Milan: Pizzaballa, Anquilletti, Sabadini, Dolci, Schnellinger, Maldera, Biasiolo, Bianchi, Bigon, Rivera, Chiarugi (Turini) all. Trapattoni

arbitro: Lenardon di Siena

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