L’ECCELLENZA LIGURE NELLA SECONDA STAGIONE DEL COVID (2020-2021)

ECCELLENZA

Causa pandemia COVID-19 il campionato è stato interrotto salvo poi riprendere ad aprile con una nuova formula e con la presenza di sole 14 squadre divise in due gironi, con partite di solo andata. Le prime quattro squadre dei due gironi disputeranno quarti di finale e semifinale andata e ritorno mentre la finale sarà in partita unica e in campo neutro.

FASE A GIRONI

GIRONE A


Pos.
SquadraPtGVNPGFGSDR
1.  Finale14642081+7
2.  Genova Calcio116321115+6
3.  Cairese9623186+2
4.  Albenga8622278-1
5.  Campomorone Sant’Olcese76213810-2
6.  Pietra Ligure3603337-4
7.  Varazze36033311-8

Girone B


Pos.
SquadraPtGVNPGFGSDR
Noatunloopsong (nuvola).svg 1.  Ligorna136411136+7
Noatunloopsong (nuvola).svg 2.  Rivasamba116321128+4
Noatunloopsong (nuvola).svg 3.  Fezzanese116321116+5
Noatunloopsong (nuvola).svg 4.  Sestrese1063121111-0
5.  Angelo Baiardo963031013-3
6.  Rapallo46114711-4
7.  Athletic Club Albaro16015312-9

Play-off

Quarti di finale

RisultatiLuogo e data
Albenga0 – 3LigornaAlbenga, 23 maggio 2021
Cairese3 – 0RivasambaCairo Montenotte, 23 maggio 2021
Sestrese0 – 1FinaleGenova, 23 maggio 2021
Fezzanese0 – 0Genova CalcioSarzana, 23 maggio 2021
Ligorna1 – 1AlbengaGenova, 30 maggio 2021
Rivasamba0 – 3CaireseSestri Levante, 30 maggio 2021
Finale0 – 1
(4-2 dtr)
SestreseFinale Ligure, 30 maggio 2021
Genova Calcio1 – 0FezzaneseGenova, 30 maggio 2021

Semifinali

RisultatiLuogo e data
Cairese1 – 0FinaleCairo Montenotte, 6 giugno 2021
Ligorna3 – 2Genova CalcioGenova, 6 giugno 2021
Finale2 – 1 (gfc)CaireseFinale Ligure, 13 giugno 2021
Genova Calcio0 – 3LigornaGenova, 13 giugno 2021

Finale

RisultatiLuogo e data
Ligorna3 – 1CaireseVado Ligure, 20 giugno 2021

PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DUE ITALIANI ABBATTONO ASSIEME IL MURO DEI 10″ NEI 100 METRI

Mai due italiani sotto i 10” nei 100 metri nella stessa gara. Chituru meglio di Tortu nel 2018.

Jacobs e Ali impressionano. Il loro motore, dopo gli Europei di Roma che li ha incoronati re e viceré dei 100 metri (oro e argento), sta aumentando i giri. E al Meeting di Turku, in Finlandia, ecco un’altra doppietta: primo Marcell e secondo Chituru. Con due crono, in vista di Parigi 2024, di tutto rispetto: 9”92 e 9”96 (vento regolare: +1,5).  Terzo Andre De Grasse in 10 netti.

Il bicampione olimpico in partenza forse lascia qualcosa, i piedi spingono ma Jacobs si mette in moto dopo i 20 metri. Ali invece è una molla, nonostante le leve lunghe (è un velocista che sfiora i 2 metri), ed esce per primo dai blocchi. Tra i 50 e i 60 metri però, Marcell mette il turbo, la sua corsa si fa decontratta, il suo lanciato è efficace, uno spettacolo. Il risultato? Recupera e stacca tutti. Imperioso. L’azione di corsa di Chitu invece è potenza pura. Meno fluida, ma sprigiona forza. 

 Jacobs non andava così forte da Tokyo 2021, quando aveva vinto l’oro con 9″80. Ed erano due anni, dagli Europei di Monaco, che l’azzurro non scendeva sotto i 10”. Prima volta sotto questa barriera per Chitu, che prima di oggi, vantava un personale di 10”05. Ora è invece il secondo italiano più veloce di sempre. Ha superato nel ranking Filippo Tortu che aveva corso in 9”99, allora primato italiano, a Madrid il 22 giugno 2018. Per onorare al meglio questa grande impresa il nostro blog che tratta normalmente di storia sportiva pubblica l’intero albo d’oro della storia dei 100 metri la corsa più breve e più affascinante del programma olimpico.

Una storia che comincia nel 1897.

12″0nwAldo GarbagniAchilleus Milano Milano24 gennaio 1897
Salvatore TommasiLibertas Verona Verona7 marzo 1897
Ferruccio Salomon Milano21 luglio 1897
11″4/5nwAstro Ascari Modena3 aprile 1898
11″1/5nwUmberto ColomboMediolanum Milano28 agosto 1898
11″0nwUmberto ColomboMediolanum Milano16 ottobre 1898
Umberto ColomboMediolanum Como17 settembre 1899
Gaspare TorrettaMediolanum Milano24 maggio 1906
Umberto BarozziGinnastica e Scherma Novara Torino30 settembre 1906
Umberto BarozziGinnastica e Scherma Novara Torino30 settembre 1906
Umberto BarozziGinnastica e Scherma Novara Milano31 marzo 1907
Umberto BarozziGinnastica e Scherma Novara Alessandria28 giugno 1908
Guido BrignoneGinnastica e Scherma Novara Varese5 settembre 1909
Franco GiongoSport Club Italia Milano Pallanza6 settembre 1909
Guido BrignoneGinnastica e Scherma Novara Laveno19 settembre 1909
Franco GiongoAthletic Club Torino Perugia23 aprile 1910
Franco GiongoAthletic Club Torino Milano12 marzo 1911
Franco GiongoAthletic Club Torino Bologna3 settembre 1911
Giorgio CrociPro Morivone Milano20 settembre 1913
Giorgio CrociPro Morivone Genova19 ottobre 1913
Franco GiongoVirtus Atletica Bologna Roma19 aprile 1914
Franco GiongoVirtus Atletica Bologna Milano26 aprile 1914
Giuseppe AlbertiFootball Club Internazionale Milano Milano26 aprile 1914
Franco GiongoVirtus Atletica Bologna Milano26 aprile 1914
Filippo BaldwinSocietà Sportiva Italia Firenze Firenze14 giugno 1914
Giuseppe AlbertiFootball Club Internazionale Milano Milano14 giugno 1914
Arturo NespoliFootball Club Internazionale Milano Milano14 giugno 1914
Giuseppe AlbertiFootball Club Internazionale Milano Milano14 giugno 1914
Arturo NespoliFootball Club Internazionale Milano Milano14 giugno 1914
Carlo ChiavelliOld Boys Basel Basilea5 luglio 1914
Franco GiongoVirtus Atletica Bologna Milano26 settembre 1914
Filippo BaldwinSocietà Sportiva Italia Firenze Roma5 dicembre 1915
Filippo BaldwinSocietà Sportiva Italia Firenze Firenze30 aprile 1916
Giorgio CrociSport Club Italia Milano Roma24 marzo 1918
10″4/5nwGiorgio CrociSport Club Italia Milano Roma24 marzo 1918
10″7nwVittorio ZuccaFascio Grion Pola Pola1 agosto 1922
Ruggero MaregattiGruppo Sportivo Oratorio Milano Budapest8 agosto 1926
10″3/5nmEdgardo ToettiSport Club Italia Milano Trieste18 novembre 1928
Edgardo ToettiSport Club Italia Milano Milano9 maggio 1929
Edgardo ToettiSport Club Italia Milano Milano11 maggio 1930
Edgardo ToettiSport Club Italia Milano Liegi20 luglio 1930
Edgardo ToettiSport Club Italia Milano Udine27 luglio 1930
Ruggero MaregattiAssociazione Sportiva Ambrosiana Roma1º novembre 1930
Ruggero MaregattiAssociazione Sportiva Ambrosiana Bergamo27 settembre 1931
10″6nwOrazio MarianiSport Club Italia Milano Kassel18 agosto 1936
Orazio MarianiGruppo Sportivo Baracca Milano Bologna5 giugno 1938
10″5nwOrazio MarianiGruppo Sportivo Baracca Milano Biella16 giugno 1938
Orazio MarianiGruppo Sportivo Baracca Milano Torino10 luglio 1938
Orazio MarianiGruppo Sportivo Baracca Milano Firenze20 agosto 1938
10″4nwOrazio MarianiGruppo Sportivo Baracca Milano Colombes3 settembre 1938
Orazio MarianiGruppo Sportivo Baracca Milano Milano16 luglio 1939
Luigi GnocchiGruppo Sportivo Gallaratese Roma29 settembre 1956
Franco GalbiatiAssociazione Amatori Atletica Genova Roma19 settembre 1956
Livio BerrutiLancia Torino Roma12 ottobre 1957
10″3nwLivio BerrutiLancia Torino Cuneo31 agosto 1958
10″2nwLivio BerrutiGruppo Sportivo Fiamme Oro Verona26 maggio 1960
Pasquale GiannattasioGruppo Sportivo Fiamme Gialle Città del Messico15 ottobre 1967a
Pasquale GiannatasioGruppo Sportivo Fiamme Gialle Città del Messico15 ottobre 1967a
Ennio PreatoniLilion SNIA Milano Madrid30 maggio 1970
Pietro MenneaAvis Barletta Cava dei Tirreni28 agosto 1971
Pietro MenneaAvis Barletta Molfetta21 maggio 1972
10″00,0Pietro MenneaAvis Barletta Milano16 giugno 1972
-0,4Pietro MenneaAlco Rieti Palermo1º settembre 1975
Cronometraggio elettronico
10″200,0Pietro MenneaAlco Rieti Torino12 luglio 1975
10″190,0Pietro MenneaFiat Iveco Torino Praga29 agosto 1978
10″15+1,3Pietro MenneaFiat Iveco Torino Torino4 agosto 1979
10″01+0,9Pietro MenneaFiat Iveco Torino Città del Messico4 settembre 1979a
9″99+0,2Filippo TortuGruppo Sportivo Fiamme Gialle Madrid22 giugno 2018
9″95+1,5Marcell JacobsGruppo Sportivo Fiamme Oro Savona13 maggio 2021
9″94+0,1Marcell JacobsGruppo Sportivo Fiamme Oro Tokyo31 luglio 2021
9″84+0,9Marcell JacobsGruppo Sportivo Fiamme Oro Tokyo1º agosto 2021
9″80+0,1Marcell JacobsGruppo Sportivo Fiamme Oro Tokyo1º agosto 2021

GERMANIA – UNGHERIA ADESSO SI GIOCA NEL GIRONE ELIMINATORIO: SETTANT’ANNI FA VALEVA LA FINALE.

L’Ungheria senza titolo mondiale: Gyula Lóránt, Jenő Buzánszky, Nándor Hidegkuti, Sándor Kocsis, József Zakariás, Zoltán Czibor, József Bozsik e László Budai. Accosciati: Mihály Lantos, Ferenc Puskás e Gyula Grosics

Mercoledì 19 giugno la fase eliminatoria dei campionati europei in corso di svolgimento in Germania propone la sfida tra i padroni di casa e l’Ungheria.

Settant’anni fa questa gasra valeva la finalissima dei mondiali disputati in Svizzera, i primi cui assistemmo in televisione.

Berna 4 luglio 1954

Germania – Ungheria 3-2

reti: Puskas, Csibor, Morlock, Rahn (2)

Germania: Turek, Posipal, Kholmaier, Mai, Liebrich, Eckel, Rahan, Morlock, Otmar Walter, Fritz Walter, Schaefer C.T. Herberger

Ungheria: Grocsis, Buzansky, Lantos, Lorant, Bozsik, Zakarias, Toth II, Kocsis, Hidegkuti, Puskas, Csibor C.T. Sebes

arbitro : Ling (Inghilterra)

Savona “città rossa” seguì  con particolare interesse, una volta eliminata l’Italia, le gesta della grande Ungheria, come abbiamo visto imbattuta da quattro anni, ed espressione di un regime “socialista” (la tragica rivolta di Budapest si sarebbe verificata due anni dopo): all’oratorio del Sacro Cuore, in Corso Colombo, quello della Priamar tanto per intenderci,  come abbiamo già ricordato Don Dietrich, come sempre all’avanguardia fu tra i primi a possedere il televisore e tutto il quartiere si recò ad assistere alla finale: il curato, anche per via delle sue origini alsaziane, tifò Germania  Ovest (ricordiamo che all’epoca esistevano due Germanie, divise dall’esito della guerra: Germania Ovest nella sfera d’influenza occidentale filo – USA e Germania Est nella sfera d’influenza societica) e con molti compagni presenti ci furono sfottò a non finire, al momento del successo finale dei bianchi di Fritz Walter.Molto si è detto è scritto di quella partita con l’ombra del doping sulla Germania campione del mondo. La favorita numero uno era la Grande Ungheria di Puskas, Kocsis, Hidegkuti, Csibor e Bozsik, imbattuta da 4 anni, ultima sconfitta subita nel maggio 19505-3 al Prater dal “Wunderteam” austriaco. I magiari erano approdati alla finalissima dopo aver eliminato con lo stesso risultato di 4-2 Brasile e Uruguay.  Ungheria favoritissima, ma le cose andarono diversamente. Puskas, schierato anche se con una caviglia dolorante, segnò il gol dell’1-0 dopo 6′, due minuti dopo il raddoppio di Cazibor. Nel girone eliminatorio i tedeschi subirono dai magiari un clamoroso 8-3 ma per camuffarsi avevano schierato le riserve. Tra i pochi titolarim in campo il centromediano Liebrich (che Brera definì un “picchiatore scientifico) con il compito di centrare la caviglia di Puskas che infatti restò fuori uso per le sfide contro il Brasile e la Banda Oriental campione uscente. Il giorno della finale i tedeschi correvano come ossessi, pareggiarono con Morlock al 10′ e Rahn al 18′ del primo tempo. Nella ripresa non ci fu storia: i “panzer”, esaltati sul piano atletico, si rivelarono padroni del campo. Solo la grande classe degli ungheresi limitò la sconfitta sul 3-2 siglato ancora da Rahn.Nel finale Ling annullò per fuorigioco il 3-3 siglato proprio da Puskas che avrebbe portato la partita ai supplemtari. Oggi il VAR probabilmente avrebbe convalidato. La Germania divenne campione del mondo. i giornali tedeschi esaltarono “il miracolo di Berna”, ma il giorno dopo la finale i campioni del mondo festeggiarono con un ricovero ospedaliero per problemi al fegato. Il concreto sospetto di doping non rese giustizia all’Ungheria. Solo molti anni dopo uno studio dell’Università di Berlino avrebbe poi confermato l’uso sistematico di doping sugli atleti tedeschi a partire dal 1950 e fino alla prima metà degli anni ’70.

LA CAIRESE TORNA IN SERIE D: MANCAVA DAL CAMPIONATO 1991-1992

Cairese 85-86, Serie C2. Il punto più alto nella storia del club gialloblu (la Serie C dell’immediato dopoguerra era considerata campionato di qualificazione). Da sinistra in piedi: Talami, Turone, Pietropaolo, Tomasino, Di Stefano, Fracas. Accosciati: Bozzini, Castellazzi, Natale, Eretta

Con la vittoria di Terni (2-0) la Cairese si è imposta nei play-off nazionali di Eccellenza ottenendo così (assieme a Fossanese e Magenta) la promozione in Serie D, campionato dal quale la società giallo blu mancava dalla stagione 1991-92.

Di seguito ricordiamo i campionati giocati dalla Cairese tra Serie C, Serie C2 e Serie D nel corso della sua lunga storia nel corso della quale ha militato in giallo blu anche Valerio Bacigalupo, poi passato al Savona in Serie B e da lì al grande Torino per chiudere tragicamente carriera e vita nel rogo di Superga.

In totale, nella storia della Cairese: 2 campionati di Serie C (46-47, 47-48) considerati di qualificazione per il ritorno alla Serie C nazionale che si sarebbe verificatonel 48-49, 1 campionato Interregionale (48-49) 1 campionato di Serie C 2 (85-86),, 7 campionati di Serie D con due vittorie nel girone: 83-84 (spareggio perduto per la promozione) e 84-85.

Serie C 1946- 47

Girone unico di qualificazione regionale

Classifica: Sanremese 53, Entella 50, Rivarolese 49, Speranza Savona 47, Rapallo 47, Sestri Levante 44, Cairese 42, Lavagnese 41, Vado 40, Pontedecimo 40, Alassio 39, Albenga 39, Bolzanetese 38, Varazze 37, Sarzanese 30, Corniglianese 29, Ausonia Spezia 28, Imperia 27, Sammargheritese 24, Intemelia 16.

Serie C 1947-48

Girone A Lega Nord

Classifica: Savona 52, Fossanese 43, Sanremese 42, Vado 39, Speranza 30, Imperia 30, Acqui 29, Canelli 28, Saviglianese 27, Albenga 27, Cairese 27, Cuneo 27, Alassio 24, Braidese 23, Saluzzo 17, Monregalese 15.

Campionato Interregionale 1948-49

Girone F

Classifica: Rivarolese 51, Borgotaro 48, Speranza Savona 41, Imperia 38, Albenga 37, Pontedecimo 37, Varazze 34, Corniglianese 33, Vado 33, Lavagnese 33, Entella 31, Alassio 31, Novese 30, Bolzanetese 30, Rapallo 29, Cairese 29, Intemelia 26, Sarzanese 22.

Campionato Serie D 1982-83

Girone A

Classifica: Biellese 39, Orbassano 38, Borgomanero 32, Cairese 32, Busallese 32, Acqui 31, Pinerolo 31, Vado 30, Pro Vercelli 30, Ivrea 29, Aosta 29, Cuneo 28, Albenga 28, Novese 27, Cossatese 22, Seo Borgaro 20

Campionato Serie D 1983-84

Girone A

Classifica: Pro Vercelli 43, Cairese 43, Albenga 38, Cuneo 38, Andora 36, Vado 35, Pinerolo 35, Aosta 32, Ivrea 29, Acqui 28, Trecate 26, Moncalieri 24, Orbassano 22, Borgomanero 22, Mezzomerico 17, Busallese 12

Spareggio a Torino: Pro Vercelli – Cairese 2-1

Campionato Serie D 1984-85

Girone A

Classifica:: Cairese 46, Aosta 42, Casale 39, Biellese 39, Pinerolo 33, Albenga 31, Cuneo 30, Iris Borgoticino 29, Andora 28, Moncalieri 27, Acqui 27, Ivrea 25, Albese 24, Varazze 22, Vado 20, Orbassano 16.

Campionato Serie C2 1985-86

Girone A

Classifica: Lucchese 46, Spezia 43, Pistoiese 41, Alessandria 41, Entella 40, Pontedera 37, Massese 35, Lodigiani 35, Torres 35, Sorso 32, Vogherese 32, Asti 32, Derthona 31, Carbonia 31, Civitavecchia 30, Aquila Montevarchi 30, Savona 21, Cairese 20.

Campionato Serie D 1986-87

Girone A

Classifica: Saviglianese 43, Pinerolo 41, Biellese 39, Levante Genova 36, Cuneo 33, Albenga 30, Aosta 30, Cairese 28, Savona 28, Vado 28, Juve Domo 28, Saint Vincent 27, Moncalieri 26, Nizza Millefonti 24, Imperia 21, Acqui 20

Campionato Serie D 1987-88

Girone A

Classifica:Juve Domo 43, Albenga 41, Cuneo 38, Valenzana 38, Biellese 33, Savona 33, Ventimigliese 30, Cairese 30, Vado 27, Moncalieri 27, Saint Vincent 27, Pinerolo 27, Levante Pegliese 27, Asti 24, Aosta 18, Ivrea 17

Campionato Serie D 1988-89

Girone A

Classifica: Cuneo 49, Pegliese 46, Nizza Millefonti 40, Aosta 40, Sammargheritese 40, Carcarese 40, Bra 36, Saviglianese 35, Ventimigliese 34, Saint Vincent 33, Vado 33, Pinerolo 31, Levanto 31, Albenga,31, Cairese 27, Asti 26, Moncalieri 24, Entella 16

Campionato Serie D 1991-92

Classifica: Oltrepo’ 49, Savona 49, Fanfulla 42, Bra 42, Acqui 40, Camaiore 37, Sassuolo 36, Sammargheritese 35, Piettrasanta 33, Vogherese 33, Virtus Roteglia 32, Rapallo 31, Sarzanese 31, Libarna 30, Crema 25, Derthona 23, Valenzana 23, Cairese 21.

ALBENGA E VADO: QUANDO IL DERBY SI E’ GIOCATO IN SERIE C

l’Albenga schierata sul terreno della Valletta di Savona. In piedi da sinistra: Facollo, Giribaldi, Rossi, Zarri, Ferrua, Volpe, Carrega, Balloni (Allenatore); accosciati: Magnetto, Ascheri, Tornago, Enrico

La stagione calcistica 2023-2024 ha visto la provincia di Savona protagonista in Serie D con due squadre: Albenga e Vado. Così è tornato in scena un derby “classico” che aveva anche molto animato gli anni “caldi” della Promozione 1950-60.

Soprattutto però bisogna ricordare che Albenga – Vado (e Vado – Albenga) si è giocato anche in Serie C negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale tra il campionato 1938-39 e quello 1947-48: erano stagioni di squadre fatte in casa e della crescita di giocatori che hanno lasciato un segno nella storia del nostro calcio provinciale.

Di seguito tutti i derby giocati in Serie C tra Albenga e Vado

CAMPIONATO 1938 – 39

SERIE C GIRONE D

Classifica: Savona 37, Sestrese – Cavagnaro 31, Pontedecimo-Valpolcevera 30, Acqui 29, Tigullia Rapallo 26, Imperia 25, Vado 22, Albenga 21, Andrea Doria 20, Pinerolo 20, Cuneo 18, Asti 18, Entella 16 ritirata Centrale del Latte Genova

Albenga 18 dicembre 1938

DODICESIMA GIORNATA

Albenga – Vado 3-0

reti: Rossi, Zarri, Albiosi

Albenga; Aicardi, Enrico, Ascheri, Facollo, Voinich, Magnetto, Albiosi, Zarri, Rossi, Carrega, Volpe

Vado. Chittolina, Tomei, Giavarini, Caviglia, Siccardi, Faccinato, Casaccia, Bartoli, Lantero, Zioni, De Maurizi

arbitro Carpani

Vado – Traversine 2 marzo 1939

VENTICINQUESIMA GIORNATA

Vado – Albenga 3-1

reti: Ceporina, De Maurizi, Bartoli, Carrega

Albenga: Aicardi, Ascheri, Enrico, Pollero, Voinich, Magnetto, Albiosi, Rossi, Zarri, Carrega, Ferrua

Vado: Chittolina, Tomei, Giavarini,Caviglia, Siccardi, Lagorio, Casaccia, Poli, Ceporina, Bartoli, De Maurizi

arbitro: Rossi

CAMPIONATO 1939-40

SERIE C GIRONE D

Classifica: Savona 45, Sestrese – Cavagnaro 42, Casale 36, Asti 33, Rapallo – Tigullia 32, Pontedecimo – Valpolcevera 31, Cuneo 29, Pinerolo 29, Albenga 28, Rivarolese – Littorio 26, Entella 24, Acqui 23, Vado 17, Saviglianese 17, Andrea Doria 15 ritirata Imperia

Vado – Traversine 21 gennaio 1940

QUINDICESIMA GIORNATA

Vado – Albenga 6-3

reti: Canepa, Poli (2), Rossi, Vignolo, Francia, Rosso, Bartoli, Bacigalupo

Albenga: Aicardi, Enrico, Ascheri, Astengo, Zarri, Magnetto, Vignolo, Cappanera, Rossi, Canepa, Riolfo

Vado: Arrigo, Tomei, Levratto II, Tomberli, Siccardi, Poli, Casaccia, Bartoli, Ceporina, Rosso, Bacigalupo III

TRENTESIMA GIORNATA

Albenga 26 maggio 1940

Albenga – Vad0 1-2

reti: autorete Rossi, Ferrua, Tomberli

Albenga: Aicardi, Magnetto, Ascheri, Astengo, Zarri, Rossi, Ferrua, Cappanera, Canepa (Albenga schierata in 9 per l’indisponibilità di Vignolo e Riolfo)

Vado: Chittolina, Tomei, Levratto II, Bartoli I, Tomberli, Bacigalupo III, Bartoli II, Poli, Rosso, Pelizzari (Vado schierato in 10)

CAMPIONATO 1940-41

Il derby non si è giocato: ritiro del Vado prima dell’inizio del campionato

CLASSIFICA: Sestrese – Cavagnaro 34, Sanremese 32, Cuneo 30, Acqui 29, Varazze 26, Rapallo 24, Albenga 23, Asti 23, Saviglianese 23, ILVA Savona 22, Rivarolese – Littorio 15, Pinerolo 12, ritirate: Entella, Pontedecimo Valpolcevera, Vado

CAMPIONATO 1946-47

Serie C girone A

Classifica: Sanremese 53, Entella 50, Rapallo 47, Rivarolese 47, Speranza Savona 47, Sestri Levante 46, Cairese 42, Lavagnese 41, Pontedecimo 40, Vado 40, Alassio 39, Albenga 37, Bolzanetese 37, Varazze 35, Sarzanese 31, Corniglianese 29, Imperia 29, Ausonia Spezia 28, Tigullio – Sammargheritese 24, Intemelia 17

DICIASSETTESIMA GIORNATA

Vado Traversine 2 febbraio 1947

Vado – Albenga 3-0

reti:Mantero (2), Bartoli

Albenga:Rossi, Ascheri, Fenech, Pollero, Giordano, De Giorgi, Facollo, Ghini, Facchinetti, Zacchi, Macciò

Vado: Ferrero, Canova, Motto, Barile, Tomberli, Tomei, Mucci, Bacigalupo IV, Mantero, Bartoli, Pelizzari

TRENTASEIESIMA GIORNATA

Albenga 26 maggio 1947

Albenga – Vado 0-2

reti: Motto (rigore) Marchese

Albenga: De Nardi, Facchinetti, Fenech, Trabattoni, De Giorgi, Pollero, Macciò, Zacchi, Testa, Geddo, Riolfo

Vado: Ferrero, Barile, Motto, Bartoli, Tomberli, Bacigalupo IV, Mucci, Tomei, Mantero, Marchese, Pelizzari

CAMPIONATO 1947-48

SERIE C GIRONE A

Classifica: Savona 52, Fossanese 43, Sanremese 42, Vado 39,Speranza Savona 30, Imperia 39, Acqui 29, Canelli 28, Saviglianese 27, Albenga 27, Cuneo 27, Cairese 27, Alassio 27, Braidese 23, Saluzzo 17, Mondovì 15

QUINDICESIMA GIORNATA

Vado – Traversine 8 febbraio 1947

Vado – Albenga 3-1

reti: Mantero (2), Marchese I, Bertozzi

Albenga: Benso, Ascheri, Pollero, Ferri, Trabattoni, Macciò, Littarelli, Ferri, Bertozzi, Facchinetti, Vacca

Vado: Ferrero, Ghiorzi, Motto, Bacigalupo IV; Sappa, Barile, Marchese II, Tommasini, Mantero, Mucci, Marchese I

arbitro: Beccaria di Torino

TRENTESIMA GIORNATA

Albenga 6 giugno 1948

Albenga – Vado 1-1

reti: Testa, Tommasini

Albenga. Berio, Fenech, Ascheri, Pollero, Ferri, Ghini, Bertozzi, Vacca, Testa, Littarelli, Geddo

Vado: Ferrero. Ghiorzi, Motto, Bacigalupo IV; Sappa, Barile, Pelizzari, Tommasini, Mantero, Marchese I, Marchese II

arbitro: Milanone di Biella.

1964: TORNEO DEI BAR AL MASSIMO STORICO E COMINCIA L’AVVENTURA DEL BAR CORALLO

Un’immagine particolare: un momento della premiazione di fine torneo che Nanni organizzava al Serenella al centro di una grande serata danzante (si giustifica così nella foto la presenza di signore e signorine in grande spolvero).  Si trattava proprio di una serata “clou” alla quale non mancava proprio nessuno del gran mondo del calcio savonese di allora.

  1. Cresce il tono della manifestazione ed ai nastri di partenza, domenica 14 giugno, si allineano ben 12 formazioni (un record) suddivise nei soliti due gironi.

Il Sabazia mette in fila la Sms Generale, Bar Acqui, Gruppo Sportivo Brandale, Bar Colonna e Bar Girmo. Il Cral Portuali regola la rivelazione Cadibona (si pone in luce il giovane Bottinelli, che sarà acquistato dal Savona), seguono il Gin Bar (rissa gigantesca con i Portuali: vero Fanelli?), il Dopolavoro Ferroviario (incredibile tandem Pacini-Bensi) ed il Bar Corallo che riscuoterà grandi simpatie vincendo la Coppa Disciplina ed il premio per il giocatore più giovane che tocca al suo mediano destro Luciano Casarino, il quale all’epoca toccava i 16 anni e 6 mesi (Luciano, amico carissimo, è mancato nel 1999: lo ricordiamo qui con immutata commozione). Per il 3°e 4° posto il Cadibona supera la Sms Generale per 3-1.

La finale per il titolo è tutta da rivivere: i nero-rossi del Porto travolgono, nella prima frazione, la Coop Sabazia sotto un pesante fardello di tre reti. Ma Gaglione e Pittaluga non ci stanno, ed all’inizio del secondo tempo, portano i bianchi sul 3-2. Il gran cuore dei portuali regge però fino alla fine. Ed il successo (il primo, tanto agognato) tocca a loro. Senza possibilità di dubbio, in quella occasione, i Portuali risultano i più meritevoli nell’edizione che rimane la più bella di questa storia.

Fin qui la cronaca succinta della manifestazione.

Aggiungiamo un corollario quasi – personale: comincia da questo torneo l’avventura del Bar Corallo, un locale appena aperto in quello che – all’epoca – era un palazzo appena costruito all’angolo tra le recentemente denominate via Collodi (come primo tratto della via conduceva alla Rocca di Legino) e via Tasso. Edificio costruito con dall’impresa Feltri con i fondi dell’INAM (la Mutua delle fabbriche e dell’impiego privato) che così disponeva finalmente di una sede propria in quella che poi sarebbe stata la sede dell’ASL (prima SAUB e ancora USL) savonese.

Il Bar Corallo, gestito da Gino Manfredi grande appassionato di bocce, e coadiuvato nel lavoro dalla gentile signora, fu subito frequentato dai giovani della zona: in testa Gianni Pessano, all’epoca studente del Liceo Scientifico (con Gianni avremmo poi lavorato assieme al Comune di Savona per lunghi decenni e il pensiero della sua scomparsa ancora mi affligge in molti momenti della giornata). Gianni giocava portiere ma soprattutto disponeva di “mente” calcistica, gli piaceva dirigere e organizzare. Così si mise in testa di formare una squadra che partecipasse al Torneo dei Bar in programma alla Valletta per il mese di giugno in quel lontano 1964. Era la terza edizione del torneo organizzato da Nanni De Marco sotto l’egida dell’ARCI-UISP: manifestazione “rossa” cui partecipava però tutta la Città considerandola la massima tenzone calcistica dell’anno di grande interesse. Come ci è già capitato di scrivere in molte occasioni alle finali il piccolo stadio si riempiva di 3-4.000 spettatori. Dominavano la due grandi rivali del Circolo Portuali e del Sabazia di Vado, che presentavano formazioni sicuramente capaci di dire la loro anche in un campionato di Serie D. La partecipazione era riservata ai giocatori fino alla Promozione, con due elementi di Serie D.

Il Bar Corallo nasceva però dall’impegno di un pugno di ragazzi assolutamente incoscienti rispetto a questo tipo di situazione: fui tra i primi interpellati da Pessano e portai i miei amici più stretti come il portiere Luciano Massone, il difensore “Detto” Storti , il “fantasista” (ma soltanto per la fantasia di inventarsi le avventure più strane) Aulo Zuanni e il mio fedele difensore di scorta Augusto Squarotti che, in quel momento, era mio collega in quella che poi sarebbe diventata la Confartigianato. Con Storti e Zuanni eravamo reduci da una stagione in seconda categoria con i Bagni Italia conclusa con questo “score”: 10 punti in classifica, 2 vittorie, 6 pareggi, 20 sconfitte penultimo posto con alle spalle soltanto il Ferrania in un campionato dominato dalla Spotornese nella quale “Shad” Rusticoni aveva segnato una valanga di reti. Insomma: non eravamo dei campioni. Comunque ci recammo da Beppe Muda, il nostro “patron”, nella cabina di proiezione del cinema Eldorado dove lui stava svolgendo le proprie mansioni di lavoro per far firmare il necessario nulla-osta e ci trovammo pronti all’avventura.

Gli altri compagni di squadra erano tutti ragazzi del quartiere di Santa Rita senza grandi esperienze calcistiche: ciò nonostante andammo in campo anche se la faccenda si dimostrò molto più complicata del previsto per l’assoluta forza delle avversarie provviste di grandi nomi. Riuscimmo però a vincere una partita contro il Bar Brasil di piazza Saffi non classificandoci ultimi nel girone e giocando così la partita per il 9° 10° posto superando il Bar Colonna. Perchè alla fine del torneo succedeva questo: nella domenica della finalissima Nanni faceva disputare le partite per classificare tutte le squadre. Quindi alle 8 del mattino si giocò 11° e 12° posto, alle 9,30 9°, 10° e così via fino alle 17,30 la finalissima per il primato.

Il clima del “Bar Corallo” restò di grande amicizia e solidarietà; fummo tutti presenti alla grande festa della premiazione al Serenella e ci preparammo a partecipare ad un’altra iniziativa di Nanni, il torneo “Martiri della Resistenza”, quello delle squadre scacciate dalla polizia a Vado e poi accolte a Quiliano.

Il successivo torneo dei Bar, 1965, ci vide nuovamente in campo ma quella fu l’ultima esperienza: il buon Gino Manfredi aveva ceduto l’esercizio e il nuovo titolare non volle rifinanziare l’impresa.

TORNEO ARCI UISP 1964 (“Torneo dei Bar”)

FORMAZIONI PARTECIPANTI.

PORTUALI: Merlo, Barioglio, Vallarino, Borgo, Monti, Tullio Pierucci, Mino Persenda, Reggiori, Enrico Pierucci, Lagasio, Minuto Pepè all. Pavone Morando

SABAZIA VADO LIGURE: Camici, Rocca, Gianni Rosso, Armella, Romano, Martinucci, Sfondrati, Micca, Andorno, Gaglione, Pittaluga all. Ansaldo

S.M.S. GENERALE: Ferrero, Giacobbe, Romolo Varicelli, Nuccio Minuto, Ciglieri, Negro,Di Maggio, Biglino, Migliardi, Cattardico, Livio Berruti all. Sguerso

CADIBONA: Genta, Porta, Parodi, Malatesta, Visconti, Brandini, Pilleri, Bonello, Andreolo, Bertolotti, Bottinelli all. Boagno – Scarrone

BAR ACQUI: Durighello, Sesena, Perata, Sguerso, Falco, Renesto, Calcagno, Duchini, Rossi, Tobia, Benedetti all. Besio

GIN BAR LEGINO: Pennestri, Scotto, Nervi, Giribaldi I, Giorgetti, Peluffo, Frumento, Albesiano, Fanelli , Ratti, Giordano all. Patrone

DOPOLAVORO FERROVIARIO: Baldizzone, Roncati, Donati, Pacini I, Ajassa, Scarcia, Lauretano, Paltrineri, Pacini II, Bensi, Palazzo all. Pacini II

BRANDALE – BAR COLOMBO (Via Quarda Inferiore): Ratto, Albarello, Barale,Walter Morando, Tambuscio Manunta, De Valle, Longo, Rossi, Albarello, Serrotti all. Frumento

BAR CORALLO Santa Rita: Massone, Parodi, Squarotti, Briano, Storti, Zecchinetti, Giusto, Astengo, Zuanni, Rizzo, Francese C.T. Pessano

BAR COLONNA via Chiavella :Capra, Ratto, De Valle (Celso), Fratelli,Galuppo, Donati, Palazzo, Poggio, Olivero, Oberto, Grimaldi all. Carazzone

BAR GIRMO Piazzale Moroni: Miglio,Bottelli, Grillo, Corso, Ferrero Occelli, Pilotti, Diana, Zecchi, Bisio, Siter all. Zecchi

BAR BRASIL piazza Saffi: Santamaria, Alessandria, De Martino, Sardo,Lamberti, Nasi, De Pasquale, Anconelli, Luise, Bonucci, Maffi all. Monticelli

DA GIOCATORE A ALLENATORE: ALBERTO ANGELINI TORNA “SPORTIVO SAVONESE DELL’ANNO”

Alberto Angelini, coach della Rari Nantes Savona, è lo Sportivo savonese dell’anno 2023, riconoscimento di cui si è fregiato, anche a livello regionale, in altre tre stagioni, la prima nel 1996 dopo il bronzo olimpico ad Atlanta. La premiazione si svolgerà lunedì 17,alle ore 17, nella Sala Rossa del Comune.
Ennesimo riconoscimento di una brillante carriera di giocatore e tecnico.
Insieme a Max Ferretti, Nando Gandolfi e Andrea Mangiante è l’unico italiano ad aver conquistato lo scudetto con tre squadre differenti: Rari Nantes Savona (2), Roma (1) e Pro Recco (5). Inoltre ha vinto sette Coppe Italia, tre Coppe dei Campioni, due Coppe LEN e tre Supercoppe LEN.
Dal 1991 al 2008, ha collezionato 421 presenze con la calottina del Settebello del quale è stato anche capitano. Ha partecipato a 4 edizioni olimpiche: Atlanta 1996, dove ha conquistato la medaglia di bronzo nella storica vittoria contro l’Ungheria; Sydney 2000; Atene 2004 e Pechino 2008. Ha vinto altresì una medaglia d’argento ai campionati mondiali di Barcellona 2003 ed una medaglia per ogni metallo ai campionati europei, rispettivamente l’oro a Vienna nel 1995, l’argento a Budapest nel 2001 e il bronzo a Firenze nel 1999. Ha inoltre conquistato due medaglie d’argento nella Coppa del Mondo ad Atlanta nel 1995 ed a Sydney nel 1999, l’argento nella World League a New York nel 2003 e la vittoria al Campionato mondiale juniores a Il Cairo nel 1993 e il bronzo ai Goodwill Games 1998.
Dopo aver lasciato l’attività agonistica alla fine della stagione 2011-12, entra nello staff tecnico della Rari Nantes Savona come allenatore della squadra under 17 con la quale conquista il titolo italiano nel 2013. Dalla stagione 2013-14 gli viene affidata la guida della prima squadra.
Nel 2019 diventa Commissario Tecnico della nazionale italiana universitaria, che partecipa alle Universiadi di Napoli 2019, vincendo la medaglia d’oro. Nel 2021 è nominato allenatore della nazionale italiana Under 20. Nel 2023 con il Savona è finalista in Coppa LEN,
nel 2024 bronzo in Coppa Italia e vice campione d’Italia alle spalle della Pro Recco.

Non possiamo però chiudere questo intervento senza ricordare “Nanni” De Marco per tanti anni trascinatore di questo appuntamento di cui, nel 1968, aveva preso il testimone dal precedente “storico” curato da Ivo Pastorino e Pino Cava per “Savona sport”.

Era il tempo di “Riviera Notte” e dei suoi concorsi con Marco Sabatelli editore: Nanni poi portò la sua creatura al Secolo XIX e poi alla Stampa.

Il primo vincitore fu Italo Ghizzardi all’epoca portiere del Savona FBC superando Furio Fusi olimpionico a Città del Messico 1968. Lo stesso Nanni però si era ritirato dopo aver ricevuto una valanga di votin alle soglie della votazione finale per non cadere in conflitto d’interessi.

Altri tempi e altre persone.

DALLA SERIE A ALLE NAZIONALI: 90 GIOCATORI PARTECIPERANNO ALL’EUROPEO

90 giocatori di Serie A all’Europeo ma il capitano dell’Italia arriverà dal campionato francese

Venerdì con Germania-Scozia inizieranno gli Europei e la Serie A sarà rappresentata in abbondanza. Saranno 90 i giocatori del campionato italiano a contendersi la vittoria del torneo. L’Inter è la squadra con più convocati, 13seguita da Juve e Roma a 9. Di seguito l’elenco completo.

Atalanta
Gianluca Scamacca (Italia)
Mario Pasalic (Croazia)
Berat Djimsiti (Albania)
Teun Koopmeiners (Olanda)
Charles De Ketealere (Belgio)

Bologna
Riccardo Calafiori (Italia)
Remo Freuler (Svizzera)
Michel Aebischer (Svizzera)
Dan Ndoye (Svizzera)
Victor Kristiansen (Danimarca)
Lucasz Skorupski (Polonia)
Kacper Urbanski (Polonia)
Stefan Posch (Austria)

Cagliari
Adam Obert (Slovacchia)

Como
Nessuno

Empoli
Etrit Berisha (Albania)
Ardian Ismajli (Albania)
Bartosz Bereszynski (Polonia)
Sebastian Walukiewicz (Polonia)
Razvan Marin (Romania)

Fiorentina
Nikola Milenkovic (Serbia)
Antonin Barak (Repubblica Ceca)

Genoa
Mateo Retegui (Italia)
Ruslan Malinovskyi (Ucraina)

Inter
Alessandro Bastoni (Italia)
Matteo Darmian (Italia)
Federico Dimarco (Italia)
Nicolò Barella (Italia)
Davide Frattesi (Italia)
Marcus Thuram (Francia)
Benjamin Pavard (Francia)
Yann Sommer (Svizzera)
Kristjan Asllani (Albania)
Hakan Calhanoglu (Turchia)
Stefan de Vrij (Olanda)
Denzel Dumfries (Olanda)
Marco Arnautovic (Austria)

Juventus
Andrea Cambiaso (Italia)
Federico Gatti (Italia)
Nicolò Fagioli (Italia)
Federico Chiesa (Italia)
Filip Kostic (Serbia)
Dusan Vlahovic (Serbia)
Adrien Rabiot (Francia)
Kenan Yidiz (Turchia)
Wojciech Szczesny (Polonia)

Lazio
Mattia Zaccagni (Italia)
Elseid Hysaj (Albania)

Lecce
Marin Pongracic (Croazia)
Ylber Ramadani (Albania)
Medon Berisha (Albania)

Milan
Simon Kjaer (Danimarca
Luka Jovic (Serbia)
Tijani Reijnders (Olanda)
Mike Maignan (Francia)
Olivier Giroud (Francia
Theo Hernandez (Francia)
Rafael Leao (Portogallo)
Noah Okafor (Svizzera)

Monza
Nessuno

Napoli
Alex Meret (Italia)
Giovanni Di Lorenzo (Italia)
Giacomo Raspadori (Italia)
Khvicha Kvaratskhelia (Georgia)
Piotr Zielinski (Polonia)
Stanislav Lobotka (Slovacchia)

Parma
Botond Balogh (Ungheria)
Dennis Man (Romania)
Valentin Mihaila (Romania)

Roma
Gianluca Mancini (Italia)
Bryan Cristante (Italia)
Lorenzo Pellegrini (Italia)
Stephan El Shaarawy (Italia)
Romelu Lukaku (Belgio)
Rasmus Kristensen (Danimarca)
Zaki Celik (Turchia)
Rui Patricio (Portogallo)
Nicola Zalewski (Polonia)

Torino
Raoul Bellanova (Italia)
Alessandro Buongiorno (Italia)
Ricardo Rodriguez (Svizzera)
Vanja Milinkovic-Savic (Serbia)
Ivan Ilic (Serbia)
Nikola Vlasic (Croazia)

Udinese
Jaka Bijol (Slovenia)
Sandi Lovric (Slovenia)
Lazar Samardzic (Serbia)

Venezia
Nessuno

Hellas Verona
Michael Folorunsho (Italia)
Parol Swiderski (Polonia)
Paweł Dawidowicz (Polonia)
Odrej Duda (Slovacchia)
Tomas Suslov (Slovacchia)

IL MOMENTO MAGICO DELL’ATLETICA ITALIANA di EZIO MADONIA

Puggioni, Madonia, Cipolloni, Floris. la staffetta 4 X 100 medaglia di bronzo ai mondiali Goteborg 1995

Abbiamo chiesto a Ezio Madonia un parere sul momento magico attraversato dall’atletica italiana in vista delle Olimpiadi di Parigi e mentre si stanno disputando straordinari campionati europei.

Ezio Madonia olimpionico a Seul (1988) e Atlanta (1996), medaglia di bronzo con la staffetta azzurra ai Mondiali di Goteborg (1995), più volte campione italiano, allenatore appassionato sulla scia di Peo Astengo che lo considerava il suo vero erede e pupillo è tecnico di grande competenza e ci onoriamo di ospitare questo suo testo.

Ecco di seguito:

L’edizione degli Europei di Roma è già storica, sono stati battuti tutti i record come gare vinte e medaglie complessive delle precedenti ventiquattro manifestazioni. Sono tante le cause che stanno producendo un risultato storico, con l’Italia al comando nel medagliere. Innanzitutto, bisogna sottolineare la qualità degli allenatori italiani, che operano sul territorio. Non c’è più il modello centralizzato, la storica “scuola di Formia”, si sono create delle eccellenze nei diversi settori, che, in questo momento, possono finalmente contare su atleti di livello, come, ad esempio, Simonelli negli ostacoli. Ho seguito la sua crescita, perché il mio allievo Riccardo Berrino, ora passato ai 400 ostacoli, era l’eterno secondo alle sue spalle. Un talento di questo livello lo si attendeva dai tempi di Ottoz. Da quando è ragazzo, si vede qualcosa di importante, ma il suo allenatore Frinolli lo ha portato a fare molto bene in una specialità “super tecnica”, partendo da una base di velocità eccellente, da 6’59” sui sessanta, 10”20 sui cento.
Simonelli, come Jacobs, Crippa, Ali, sono il simbolo di un’Italia multietnica, un fenomeno che abbiamo visto crescere sotto gli occhi da tanti anni in paesi come Francia e Inghilterra e ora sta arrivando anche in Italia. I benefici nella velocità sono evidenti, Jacobs può puntare anche a una medaglia olimpica e Ali alla finale, ma serve correre sotto dieci secondi.
Certamente anche le gare proprio a Roma nell’anno di Parigi 2024 hanno finito per esaltare i nostri, che già dopo le ultime olimpiadi hanno cominciato a pensare di poter competere a livello massimo e si è creato un ambiente molto stimolante. Si sono poi ritrovati grandi risultati in storici settori, come marcia e maratona, da sempre capaci di regalare tante soddisfazioni, e adesso le donne vanno come e più forte degli uomini, un altro aspetto da non dimenticare, la Battocletti si è migliorata di tredici secondi per vincere i cinquemila metri e il merito non può essere sola della tecnologia, delle nuove scarpe che favoriscono la spinta e Palmisano è sempre a livelli eccezionali nei venti chilometri di marcia.
Adesso bisognerebbe approfittare di questi successi per aumentare i numeri del reclutamento, aiutare l’attività di base, migliorando le strutture, creare le condizioni per non perdere per strada neppure un talento. Siamo stati bravi a sfruttare questa occasione storica, non possiamo pensare che sia diventata una regola, perché si tratta di un risultato storico, ma solo facendo crescere i numeri del movimento e la quantità di allenatori capaci di scovare e inseguire il talento dove si trova potremo pensare di continuare e competere con l’eccellenza continentale. Una sfida da vincere allenamento dopo allenamento con umiltà e capacità di essere sempre aggiornati.

10 GIUGNO 1934, NOVANT’ANNI FA: L’ITALIA PER LA PRIMA VOLTA CAMPIONE DEL MONDO

La nazionale italiana schierata a centrocampo prima della finale. Da sinistra a destra (escluse le riserve in tuta ma non c’erano sostituzioni): MontiMonzeglioSchiavioOrsiFerrariGuaitaMeazza (con la bandiera), CombiFerrarisAllemandi e Bertolini.

Novant’anni fa: per la prima volta l’Italia organizza e vince il campionato del mondo di calcio, Coppa Jules Rimet, alla sua seconda edizione dopo quella svoltasi nel 1930 in Uruguay.

L’assegnazione del torneo allo stato italiano avvenne durante un incontro della FIFA a Zurigo nell’ottobre 1932, con il Bel Paese che superò la concorrenza della Svezia.Risultò decisiva in tal senso la promozione sportiva, ed in particolare calcistica, operata da Benito Mussolini; la stessa influenza fascista sarà poi indicata, nei decenni a venire, come un fattore determinante anche per il successo agonistico colto dalla formazione italiana.

Una formazione dell’Egitto, squadra al debutto nei campionati mondiali.

Dal punto di vista logistico, furono otto le città scelte per la disputa delle gare: BolognaFirenzeGenovaMilanoNapoli, la capitale Roma (in cui si svolse la finale), Torino e Trieste. Relativamente all’aspetto sportivo va segnalata l’introduzione delle eliminatorie, cui dovette sottoporsi peraltro anche la nazione ospitante: alla fase finale pervennero 12 compagini europee, 3 americane e un’africana mentre si registrò l’assenza dell’Uruguay, circostanza ascrivibile alla rivalsa che i platensi vollero operare nei confronti del vecchio continente allorché l’edizione del 1930 fu disertata da gran parte delle squadre europee per questioni legate al trasporto ed alle spese.

La prima giornata, corrispondente agli ottavi di finale, segnò l’eliminazione di ogni contendente non europea: Spagna e Svezia sconfissero le sudamericane Brasile e Argentina (quest’ultima in campo con una squadra di calciatori dilettanti), mentre l’Ungheria estromise l’Egitto.L’Italia ebbe vita facile a sbarazzarsi degli Stati Uniti[, così come agevole fu il compito della Germania contro il Belgio,più complicato risultò l’impegno di Austria e Svizzera, Prevalsero rispettivamente su Francia e Paesi Bassi col punteggio di 3-2. Di misura anche l’affermazione cecoslovacca sulla Romania, per 2-1.

La formazione dell’Austria, soprannominata “Wunderteam” («squadra delle meraviglie» in tedesco).

Nei quarti di finale l’Italia incontrò la Spagna. Gli azzurri superarono gli iberici soltanto nella ripetizione dell’incontro, dovuta al fatto che il primo fosse terminato in parità: costretti a rinunciare all’infortunato Zamora, gli spagnoli persero per un gol di Meazza.In entrambe le sfide, non mancarono polemiche dovute all’arbitraggio soprattutto da parte spagnola: nella prima sfida, in occasione del gol del pareggio della formazione di casa, gli iberici lamentarono un fallo di Meazza sul portiere Zamora, di contro gli azzurri protestarono per un rigore non concesso per fallo su Schiavio.La seconda gara fu risolta dopo appena 11 minuti da Meazza, mentre da parte spagnola si levarono polemiche per un goal annullato agli iberici dall’arbitro svizzero Mercet.

Alle semifinali ebbero poi accesso Germania e Austria, impostesi a scapito di scandinavi e magiari,infine, la Cecoslovacchia sconfisse la Svizzera.

Altre polemiche interessarono anche la semifinale tra Italia e Austria, vinta dai primi con una rete dell’italo-argentino Guaita; ad agevolare la segnatura un presunto intervento irregolare di Meazza sul portiere Platzer. Tuttavia fu piuttosto lo stesso Platzer, dopo che gli sfuggì il pallone dalle mani, a intervenire fallosamente sulla mezzala italiana finendo per restarne travolto.

L’altra squadra che accedette alla finalissima fu la Cecoslovacchia, nettamente superiore alla Germania (3-1)

A far suo il bronzo nel match di consolazione fu proprio la compagine teutonica, impostasi di misura sui rivali austriaci (cui, per ragioni organizzative, venne fatta indossare la maglia del Napoli, non avendo gli austriaci portato una muta di riserva). Il titolo fu invece conquistato dall’Italia che, dopo aver incassato il vantaggio dei boemi con Puč, trovò il pari grazie ad un tiro al volo dell’oriundo Orsi: nei supplementari fu poi Schiavio a realizzare il definitivo 2-1, svenendo per l’emozione dopo il gol.

I calciatori della squadra azzurra (imperniata principalmente sull’asse juventino) ricevettero un premio di 20 000 lire a testa, sebbene a Mario Pizziolo, generoso mediano infortunatosi ai legamenti del ginocchio nella prima partita contro la Spagna, la medaglia d’oro venne riconosciuta solamente nel 1988 per iniziativa della FIGC.

FINALE CAMPIONATO DEL MONDO

Roma 10 giugno 1934

Italia – Cecoslovacchia 2-1 dopo i tempi supplementari

reti: Puc, Orsi, Schiavio

Italia: Combi, Monzeglio, Allemandi, Ferrraris IV, Monti, Bertolini, Guaita, Meazza, Schiavio, Ferrari, Orsi C.T. Vittorio Pozzo

Cecoslovacchia: Planicka, Cytozorki, Zenisek, Krcil, Cambial, Kostalek, Puc, Neyedly, Sobotka, Svoboda, Junek C,T, Petru