IL MOMENTO MAGICO DELL’ATLETICA ITALIANA di EZIO MADONIA

Puggioni, Madonia, Cipolloni, Floris. la staffetta 4 X 100 medaglia di bronzo ai mondiali Goteborg 1995

Abbiamo chiesto a Ezio Madonia un parere sul momento magico attraversato dall’atletica italiana in vista delle Olimpiadi di Parigi e mentre si stanno disputando straordinari campionati europei.

Ezio Madonia olimpionico a Seul (1988) e Atlanta (1996), medaglia di bronzo con la staffetta azzurra ai Mondiali di Goteborg (1995), più volte campione italiano, allenatore appassionato sulla scia di Peo Astengo che lo considerava il suo vero erede e pupillo è tecnico di grande competenza e ci onoriamo di ospitare questo suo testo.

Ecco di seguito:

L’edizione degli Europei di Roma è già storica, sono stati battuti tutti i record come gare vinte e medaglie complessive delle precedenti ventiquattro manifestazioni. Sono tante le cause che stanno producendo un risultato storico, con l’Italia al comando nel medagliere. Innanzitutto, bisogna sottolineare la qualità degli allenatori italiani, che operano sul territorio. Non c’è più il modello centralizzato, la storica “scuola di Formia”, si sono create delle eccellenze nei diversi settori, che, in questo momento, possono finalmente contare su atleti di livello, come, ad esempio, Simonelli negli ostacoli. Ho seguito la sua crescita, perché il mio allievo Riccardo Berrino, ora passato ai 400 ostacoli, era l’eterno secondo alle sue spalle. Un talento di questo livello lo si attendeva dai tempi di Ottoz. Da quando è ragazzo, si vede qualcosa di importante, ma il suo allenatore Frinolli lo ha portato a fare molto bene in una specialità “super tecnica”, partendo da una base di velocità eccellente, da 6’59” sui sessanta, 10”20 sui cento.
Simonelli, come Jacobs, Crippa, Ali, sono il simbolo di un’Italia multietnica, un fenomeno che abbiamo visto crescere sotto gli occhi da tanti anni in paesi come Francia e Inghilterra e ora sta arrivando anche in Italia. I benefici nella velocità sono evidenti, Jacobs può puntare anche a una medaglia olimpica e Ali alla finale, ma serve correre sotto dieci secondi.
Certamente anche le gare proprio a Roma nell’anno di Parigi 2024 hanno finito per esaltare i nostri, che già dopo le ultime olimpiadi hanno cominciato a pensare di poter competere a livello massimo e si è creato un ambiente molto stimolante. Si sono poi ritrovati grandi risultati in storici settori, come marcia e maratona, da sempre capaci di regalare tante soddisfazioni, e adesso le donne vanno come e più forte degli uomini, un altro aspetto da non dimenticare, la Battocletti si è migliorata di tredici secondi per vincere i cinquemila metri e il merito non può essere sola della tecnologia, delle nuove scarpe che favoriscono la spinta e Palmisano è sempre a livelli eccezionali nei venti chilometri di marcia.
Adesso bisognerebbe approfittare di questi successi per aumentare i numeri del reclutamento, aiutare l’attività di base, migliorando le strutture, creare le condizioni per non perdere per strada neppure un talento. Siamo stati bravi a sfruttare questa occasione storica, non possiamo pensare che sia diventata una regola, perché si tratta di un risultato storico, ma solo facendo crescere i numeri del movimento e la quantità di allenatori capaci di scovare e inseguire il talento dove si trova potremo pensare di continuare e competere con l’eccellenza continentale. Una sfida da vincere allenamento dopo allenamento con umiltà e capacità di essere sempre aggiornati.

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