SERIE D 2019-2020: PALERMO FOGGIA, CASALE, MESSINA E SAVONA NOBILI DECADUTE

a cura di FRANCO ASTENGO          

Formati i gironi della Serie D 2019 – 2020 è il caso di esplorare la presenza delle “nobili decadute”: le squadre dal passato più o meno vicino che hanno frequentato le più alte sfere del calcio italiano, tra  Serie A e Serie B, e adesso si trovano impelagate ai livelli inferiori per diverse ragioni, la più importante e fatale delle quali è sempre quella di carattere economico.

Falliscono squadroni di alto rango, con disponibili stadi per decine di migliaia di spettatori, nelle cui file hanno militato illustri fuoriclasse e che d’improvviso si trovano a dover incrociare i bulloni, come si diveva un tempo, con squadrette di provincia o addirittura di quartiere.

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Palermo. La folla alla “Favorita” nei tempi della massima gloria rosanero

La guest star della Serie D 2019 – 2020 sarà sicuramente il Palermo inserito nel girone I.

I rosanero, conclusa la pirotecnica gestione Zamparini, dopo aver visto in campo la “Yoya” Dybala e il “Matador” Cavani adesso si troveranno alle prese con il Corigliano Calabro e il Marina di Ragusa in un girone che però comprende alle illustri compagini: l’Acireale in Serie B al tempo dell’avventura Cecchi Gori, il Messina più volte in Serie A, il Savoia di Torre Annunziata vice – campione d’Italia 1922-23 e più recentemente in Serie B.

Il Palermo è stata fondato il 1º novembre 1900 e nel corso degli anni è stata più volte sciolto e rifondato, l’ultima delle quali nel luglio 2019.

La squadra ha raggiunto i migliori risultati sportivi negli anni duemila, durante i quali ha chiuso tre edizioni del campionato di Serie A al quinto posto (di cui due consecutive) ed è arrivata sino agli ottavi di finale della Coppa Uefa 2005-2006. Annovera in bacheca una Coppa Italia di Serie C vinta nel 1992-1993.

Riguardo le partecipazioni nelle coppe europee, il club conta cinque presenze in Coppa Uefa/Europa League; nel 2007 ha anche occupato il 51º posto nel ranking Uefa. Secondo la classifica stilata mensilmente dall’IFFHS, invece, il più alto posizionamento mai conquistato è stato il 19º posto, raggiunto sia a febbraio che a giugno del 2006; in base a un’altra classifica dello stesso ente, la società rosanero è al 121º posto delle migliori squadre al mondo considerando il periodo che va dal 1º gennaio 1991 al 31 dicembre 2009. Un blasone di tutto rispetto ridotto a brandelli da gestioni scellerate.

Attualmente la Figc la considera 18ª nella graduatoria dei criteri di punteggio della tradizione sportiva della federazione. Se si considerano anche le 3 finali di Coppa Italia disputate (1974, 1979 e 2011), i 5 campionati di Serie B vinti e la sua storia ultracentenaria con importanti trofei conquistati nel primo ventennio del XX secolo, il Palermo rappresenta una delle più importanti realtà calcistiche del Mezzogiorno d’Italia. In riferimento alla propria data di fondazione, è soprattutto il primo club della Sicilia, il primo del Meridione e il 7º nel Paese per anzianità tra le altre società nazionali ancora operanti. Una brutta fine, insomma.

Esaminiamo adesso le altre “grandi” inserite nei diversi gironi di Serie D, quarto livello del calcio italiano.

Nel girone A, con il Savona che ricordiamo per inciso ha disputato il suo ultimo campionato di Serie B nella stagione 1966 – 67, troviamo il Casale campione d’Italia 1913 – 14, la Sanremese in Serie B negli anni ’30, il Vado vincitore della prima Coppa Italia nel 1922, la Lucchese a lungo in Serie B

e in Serie A negli anni ’40 – ‘50, il Prato in Serie B all’inizio degli anni ’60.

Il Savona in Serie B: da sinistra, in piedi, Natta, Fazzi, Pozzi, Ferrero, Prati, Valentino Persenda; accosciati. Ratti, Verdi, Fascetti, Gilardoni, Spanio

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Nel girone B troviamo il Legnano, protagonista in Serie A sia negli anni ’30 sia in quelli ‘50 dove i “lilla” avevano ricoperto il ruolo di alfieri della migliore provincia calcistica italiana, oltre ad aver lanciato, ai tempi della Seria C, un certo Gigi Riva, imprendibile nella memorabile sfida con Valentino Persenda. In Serie B negli anni ’40 hanno militato anche la Pro Sesto e il Seregno che lanciò il futuro portiere della nazionale Ottavio Bugatti.

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Il Legnano ai tempi della Serie A

Nessuna illustre presenza nel Girone C, mentre nel girone D emerge il Fanfulla, altra squadra in Serie B negli anni ’50 dopo aver superato il Savona per un punto al termine di una memorabile e sfortunata, per gli striscioni, Serie C girone A stagione 1948 – 49. In Serie B anche il Forlì nei gironi di qualificazione post-bellici tra il 1946 – 47 e il 1947 – 48.

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Il Fanfulla della promozione in Serie B

Nel Girone E si rileva la presenza del Grosseto in Serie B all’inizio del secondo decennio del XXI secolo.

Girone F: Campobasso in Serie B negli anni ’90 con alla guida l’ottimo allenatore svedese Grip.

Girone G: Latina recentemente fallito dopo diversi campionati in Serie B. Nello stesso girone è il caso di ricordare la presenza dell’Alba Trastevere una delle squadre che contribuirono a formare la Roma e poi furono ricostituite nelle categorie minori.

Girone H. Brindisi in Serie B negli anni ’70, la Fidelis Andria Serie B anni ’90, la Nocerina anch’essa nella cadetteria ma in tempi più recenti e sopratutto il Foggia arrivato in Serie A alla metà degli anni ’60 e poi ritornato a più riprese nella massima serie. Allo “Zaccheria” cadde anche l’Inter di Herrera in una drammatica partita del campionato 1964-65 conclusa 3-2. Non dimentichiamo che sulla panchina dei “satanelli” si sono seduti due veri e propri miti del calcio italiano come Oronzo Pugliese e Zdnek Zeman.

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Il Foggia guidato da Zeman

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